I bambini bilingui parlano una seconda lingua se sono motivati, e una delle grandi sfide per i genitori, forse la piu’ importante, e’ capire cos’e’ questa motivazione e come innescarla. Alcuni degli strumenti piu’ usati per motivare i bambini ai giorni nostri sono la lode e l’incoraggiamento, eppure abbiamo visto che sono strumenti spesso a doppio taglio, non sempre efficaci, soprattutto a lungo termine.
I modi per renderli efficaci pero’ ci sono, e sono piu’ d’uno e sicuramente ognuno potra’ trovare cio’ che gli e’ piu’ congeniale. In generale pero’ hanno tutti qualcosa in comune, si prefiggono come obiettivo di Incoraggiare senza Giudicare. Perche’ a pensarci bene e’ questo che facciamo quando lodiamo qualcuno, ci arroghiamo il diritto di giudicare questa persona e emettiamo un verdetto favorevole, solo che a volte e’ proprio il presupposto che indispettisce, l’idea cioe’ che un’altra persona, anche se e’ la mamma, abbia la capacita’ di valutare e giudicare le mie azioni o addirittura, le mie intenzioni.
Ecco un paio di strategie generiche, non formulate pensando specificatamente all’educazione bilingue, ma che secondo me possono adattarsi benissimo anche all’educazione di un bambino bilingue:
- Ascolto attivo una delle tecniche piu’ potenti descritte da Gordon e utilizzate in tutti i contesti. L’ascolto attivo prevede di mettersi davvero nei panni dell’altra persona, capire cosa prova (timore, frustrazione, rabbia) e -passaggio essenziale- dirlo. BAMBINI BILINGUI: Per esempio il bambino non vuole parlare in Tedesco o insiste che la mamma gli parli in Italiano, la mamma: “non ti piace quando ti parlo in tedesco perche’ non capisci tutto quello che ti dico”. Questa tecnica viene descritta molto bene in questo articolo, basato su un ottimo libro che raccomando caldamente: How to talk so kids will listen and listen so kids will talk by Faber e Mazlish
- Lodare lo sforzo non il risultato: se un bambino pensa di avere delle capacita’ date, sulle quale non ha controllo, non avra’ la fiducia in se’ stesso per impegnarsi, imparare, ottenere un risultato. Paradossalmente questo problema puo’ essere particolarmente sentito dai bambini molto dotati, i piccoli geni, che si convincono di sapere ma non sanno di saper imparare. BAMBINI BILINGUI: per esempio non andrebbero lodati per tutto cio’ che sanno dire e come parlano, ma per come stanno imparando, per come ascoltano gli altri e imparano nuove parole, per i miglioramenti che fanno.
- Descriptive Praise (Lode descrittiva?): un metodo di scuola Montessoriana, che suggerisce di descrivere cio’ che ha fatto il bambino invece di giudicarlo, il che ha due consequenze: il bambino puo’ accettare la lode perche’ non e’ un giudizio ma una descrizione di un fatto obiettivo, inoltre cosi’ facendo impara ad osservare il proprio comportamento e a giudicare (autonomamente) cosa e’ giusto o sbagliato. BAMBINI BILINGUI: Hai risposto alla mamma in Francese. Hai cantato The wheels on the bus. Hai usato il participio passato in forma appropriata (no forse non si parla di participi passati ai bambini… comunque avete capito l’idea….)
- Reflective Listening e’ molto simile all’Active Listening, Ascolto Attivo di cui sopra, e non l’avrei elencato se non fosse che trovo questo articolo ben fatto e interessante, per chi avesse ancora le energie per un ultimo sforzo
Come avete visto in realta’ queste tecniche non sono molto diverse, anzi hanno moltissimi elementi in comune, e in pratica consigliano di non usare le lodi per giudicare il bambino, ma di aiutare il bambino a vedere cio’ che ha fatto, ad avere quindi fiducia in se’ stesso e a autovalutarsi.
Un discorso a parte meritano invece le critiche, i commenti negativi o addirittura le punizioni. Ci ritorneremo presto.
BILINGUISMO IN AZIONE
Il compito di oggi e’ di riflettere su questi spunti, e analizzare le vostre abitudini alla luce di queste informazioni.
Pensate di voler cambiare qualcosa nel modo in cui premiate e lodate i successi linguistici dei vostri figli? Cosa? Fatevi esempi specifici di( poche) situazioni reali, come le gestite ora e come le vorreste gestire in futuro? Come al solito non cercate di cambiare tutto in una volta, ma scegliete poche situazioni precise e lavorate su quelle.
Immagine da A Journey Round My Skull
Ragnhild says
Sono di madrelingua olandese e parlo sempre in questa lingua con mia figlia quando siamo sole.Per educazione parlo in italiano quando c’è altra gente.Mia figlia di quasi 6 anni capisce tutto ciò che le dico in olandese,ma prevalentemente mi risponde in italiano.Noto però che spesso mischia le due lingue nella stessa frase e mi fa molto piacere.Anche se vorrei che lo parlasse di più.Credo che abbia un pò timore di rispondermi in olandese per paura di sbagliare o perchè non le vengono i termini appropriati nellla mia madrelingua.
Michela says
mi sono identificata perfettamente nel tuo racconto. Io sono di Firenze, ma vivo ad Anversa in Belgio da 8 anni; ho un figlio di 4 anni a cui parlo sin dalla nascita in Italiano. Lui capisce quasi tutto ma mi risponde sempre in Nederlandese; mi piacerebbe tantissimo che lui parlasse più l’italiano l ma lui per adesso sceglie la lingua che già conosce molto bene.
cinzia says
come ti dicevo prima, sito fantastico grazie mille delle idee che hai postato. In questo articolo pero’ non riesco ad accedere all’articolo che citi sul libro How to talk so kids will listen and listen so kids will talk by Faber e Mazlish, infatti il sito raisingkids.co.uk e’ stato chiuso dal 2 di novembre e vieni dirottata su family.com ( sito gestito dalla Disney) ma non c’e’ traccia dll’articolo che riassume i principi del libro di cui sopra. non e’ che ce l’hai scaricato e puoi postarlo ? da oggi comincio con il piano bilingue!!!!
Bilingue Per Gioco says
no mi spiace… però puoi prenderti il loro libro How to talk so kids will listen and listen so kids will talk…
L.