Oggi stavo facendo un rapido giro per negozi, in osservanza ai dettami del tanto detestato ma inevitabile Nataleconsumistico (non e’ un errore, il Nataleconsumistico non e’ il Natale, e’ un’altra cosa…). Fuori da un negozio ho incontrato una bella famigliola palesemente bilingue e li ho sfacciatamente “abbordati” per parlare loro della mia idea e dargli l’indirizzo del mio blog.
L’idea e’ piaciuta subito, ma sono rimasta davvero sorpresa da cio’ che mi hanno detto… (parola piu’ parola meno…): “Sarebbe davvero bello incontrare altre famiglie bilingui, veniamo tanto criticati perche’ parliamo alle nostre bambine in altre lingue…” Questo a me non e’ ancora successo, e nemmeno l’avevo messo in conto!
Il commento piu’ spontaneo e’ una sdegnosa alzata di spalle (condita da un impercettibile sentimento di superiorita’ del tipo Quelli che ti criticano probabilmente non hanno mai messo piede fuori dall’Italia, sono solo ignoranti). Ma e’ davvero cosi’ facile cavarsela con un’alzata di spalle?
Beh ragioniamoci. Io non mi sono mai sentita criticata per il fatto che parlo ad A. in Inglese, anzi direi il contrario. Eppure quando sono per la strada e parlo con lui sono sempre consapevole delle persone che mi circondano e di quello che potranno pensare. So di essere anomala e di essere notata per questo. Posso tranquillamente immaginare che un paio di commenti negativi potrebbero tramutare questa sensazione in effettivo disagio (soprattutto in quelle giornate in cui ciuffi di capelli mi scappano da tutte le parti, cioe’ quasi sempre…)
Per non parlare poi dei casi in cui la critica, o l’ostruzionismo, nasce proprio in seno alla famiglia! Beh allora si che e’ dura…
Io non ho ricette miracolose per nessuno, pero’ credo in due punti fondamentali:
- crescere un bambino bilingue vuol dire fargli un grande dono, e tutti coloro che investono tempo ed energia in questo progetto possono esserne fieri e avere la certezza di fare la cosa giusta
- si puo’ cambiare il mondo da soli, ma e’ molto piu’ facile se si e’ in compagnia. il segreto e’ cercarsi degli alleati, persone che possono dare un supporto sia pratico che morale
Dopo aver parlato con questa famiglia sono entrata nel negozio, e ne sono uscita con un bellissimo regalo, originale, creativo, e quasi per nulla consumistico… Dei burattini da mano a forma di animali, sono talmente belli che ve li voglio mostrare (http://www.didatticamaringio.com/Frames/frameTeatroDrammatizzazione.htm).
claudia says
Bigotteria…dunque vediamo, io vivo in una cittadina di 25000 abitanti che potrei definire (stasera sono concisa e non ho voglia di infiocchettare troppo le mie affermazioni un po’ brutali) la capitale della bigotteria, il trionfo del piattume. Basta, mi fermo qui. Comunque, dicevo, proprio per il fatto di parlare ai miei figli in inglese pur non essendo madrelingua (vengono criticati mamme e papà che tentano di trasmettere la lingua e la cultura del proprio paese d’origine-cosa c’è di più giusto e ammirevole non lo so- figuriamoci i casi come il mio) mi sono spesso ritrovata di fronte a queste facce perplesse, apatiche, un po’ sceme a dire il vero, tra i tanti esempi me ne viene in mente uno particolarmente significativo di una maestra nella scuola dell’infanzia dove avevo appena iscritto mio figlio Riccardo, ora più grandicello. Prima di cominciare l’anno scolastico c’era stata una mattinata “porte aperte”, in cui genitori e bambini facevano conoscenza della scuola e delle maestre. Maestra ormai sulla cinquantina suonata, esperienza d’insegnamento almeno trentennale alle spalle, quando le dico che parlo inglese al bambino mi guarda come se avesse visto un asino che vola e mi chiede: ….ma …perché, ….scusi? Segue mia spiegazione, segue sua apatia…
In generale vi dirò che nel corso di questi cinque anni ho ricevuto commenti e domande molto più intelligenti e interessanti da parte dei coetanei dei miei figli, che, divertiti e incuriositi dalla novità, si avvicinavano a questa storia del biliguismo con la spontaneità e la purezza che hanno in tutto, che non dagli adulti. Va bene che sono quasi sempre di buon umore…