Vorrei tanto poter condividere qualche progresso, ma la realta’ e’ che ancora non ci siamo. A. non ha nessuna fretta di parlare. O meglio non ha fretta di farsi capire, per parlare parla, e sembra proprio che abbia qualcosa da dire, ma non si capisce niente. Immagino ci siano passati tutti o quasi per questa fase.
Ultimamente pero’ il piccolo mi sta mettendo a dura prova. Passi che a 16 mesi praticamente ancora non parli, passi che non dica mummy ma dica mamma e che lo dica una volta alla settimana. Ma che lo dica alla banana no!!!
Would you like some banana?
Mamma!!!
I am mummy, this is a banana, would you like some banana?
Mamma!!!
Banana, A., banana!
Mamma!!!
Whatever, here you go.
Mamma!!! Ahm!
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E cosi’ aspettiamo, dicono che Einstein non parlasse fino a tre anni. Poi Lily Tomlin ha detto: “Man invented language to satisfy his deep need to complain” (L’uomo ha inventato il linguaggio per soddisfare il suo profondo bisogno di lamentarsi). E con questo in mente c’e’ una parte di me che pensa che forse A. non ha sufficiente motivo di lamentarsi… Forse se io facessi finta di non capire che quando indica la credenza vuole i biscotti… Se aspettasi imperterrita una parolina invece di affannarmi per capire cosa indica quel ditino (che peraltro sospetto faccia apposta a cambiare target appena io mi avvicino all’oggetto che indica).
Comunque Lily Tomlin non e’ un emerito linguista, ma un’attrice e comica americana, l’avrete vista sicuramente in tanti film. Quindi quasi quasi continuo ad aspettare…
Katalin says
Non Ti preoccupare che Alex non parli ancora! Fatima non ha parlato fino 23 mesi! Abbiamo capito tutto quello che lei voleva e cosi non era costretta a parlare. Poi ottobre compiuti i 2 anni, le mattine ci siamo svegliati che lei nel suo letto parlava fluente, senza errori le filastroche e i canzoncini appresi nella scuola di musica (abbiamo cominciato a frequentare la scuola di musica quando aveva 1 anno una volta alla settimana per svilupare il suo ritmo, e i suoi riflessi motori) e tante volte durante la “lezione” mi sono chiesta ma servirá per qualcosa? Devo dire é servito tantissimo se sente musica si mette subito a ballare e cantare e non sbaglia il ritmo e memorizza tante cose velocissimo! Ora il suo film preferito “Mamma Mia”, lo guarda solo in inglese, in ungherese non lo vuole!
Poi da settembre fino a oggi parla perfettamente l’ungherese, la madrelingua , ma la nostra lingua é difficilissima, e lei non sbaglia nelle coniugazioni, anzi ogni tanto parla troppo e usa delle espressioni che non sono quotidiane!
Dicono che ci sono due tipi di bambini, uno comincia a parlare presto usando solo alcune parole e coniugando sbagliato, invece l’latro tipo comincia a parlare verso l’etá di 2 anni ma senza erorri! Tu insisti di parlare ad Alex e vedrai ci saranno i risultati!
Alice says
Cara Letizia, non ti preoccupare, Mia (quasi 25 mesi) comincia adesso a parlare e siamo entrati nella fase “capisco 2 lingue ma non so disguerle quando parlo”. Quindi sentiamo frasi del tipo “papá it’s rotto this one!” o, il suo preferito, verbo italiano con oggetto inglese …..”Mia prend-it!” ….o forse, come dicono le mie amiche….studia segretamente di notte il latino……
paola says
Ciao Lety, Morgan ha iniziato da qualche giorno a sfornare parole (a modo suo!) a gogo…ogni giorno qualcuna nuova, in prevaleza italiane. ti diro`….goditi il silenzio finche` Alexander te lo concede ;)))))
Sabine says
Per me il problema che a 16 mesi il bambino ancora non parli (questo è anche il caso del mio Giovanni, bilingue italiano/francese) è soprattutto sociale, quando zie, amiche ecc ti fanno notare che “certo, non dice neanche una parolina…”, “mi sa che lo state confondendo con tutte ste lingue”, “beh, Giovanni potresti anche fare uno sforzetto e dire ziiiiaaaa!”. In realtà anche bambini perfettamente monolingui possono non parlare allo scadere del prtimo compleanno e anche dopo, ma ci sono molti comportamenti che ci possono dire che le cose vanno per il verso giusto. Giovanni, come dicevo, a quasi 16 mesi dice ancora solo “mamma” (ma non solo per chiamare me!), “baba” (ma non solo per chiamare il babbo!) e Goccu (per indicare Hocus, il protagonista delle sue storie preferite). Però si fa capire benissimo usando i gesti (indicare, come Alex) ma anche il gesto per non c’è più/finito/partito (con i palmi delle mani all’insù), ciao ciao, buono (all’italiana: con l’indice sulla guancia), sì e no (con le testa e con la mano)… Credo che nelle prime fasi del loro apprendimento sia giusto cercare e mostrare di capire anche se non parlano o se parlano non nella nostra lingua (nel mio caso in italiano). Ma quando succede io riformulo sempre in lingua (francese). Per esempio, se Giovanni indica mugulando il pacco dei biscotti, prima di dargliene uno (o di dirgli che non è l’ora giusta per i biscotti!) faccio la frase completa: “Tu veux un biscuit?”, lui dice di sì con la testa e io “ouiii, un biscuit maman s’il te plait”, prendo il biscotto e dandoglielo dico “voila un biscuit pour Giovanni”. Tutto questo ripetuto sempre con lo stesso schema per decine di volte al giorno con oggetti o azioni varie. Prima o poi succederà che Giovanni si impadronirà delle parole per produrle e non solo per capirle!
Intanto quando gli racconto (con molti gesti e facce) le storie di Hocus lui mi fa i gesti che corrispondono alle parole e anticipa anche le parti successive della storia. Secondo me entro i due anni anche Giovanni prenderà il via come Fatima e allora non ci sarà più tregua per maman e babbo!