In queste poche righe Elisabetta racconta con molta immediatezza cosa ha voluto dire per lei essere bilingue. E’ una testimonianza molto intensa seppure concisa.
Io sono appassionata al tema del bilinguismo essendo anche io bilingue (italiano – inglese). Sono una bilingue tardiva (lo sono diventata a undici anni, in seguito all’ennesimo soggiorno negli Stati Uniti).
Essere bilingue mi ha cambiato per sempre: l’italiano è la mia lingua madre ma l’inglese è di più: è la mia lingua “d’elezione”, quella che ho potuto scegliere e quella in cui mi sento più libera.
Penso che una lingua è un regalo magnifico, che ti cambia per sempre (per me è stato così): come scriveva Ludwig Wittgenstein “I confini della mia lingua sono i confini del mio universo”.
Per questo le mie figlie (7 e 5 anni) vanno ad una scuola bilingue a Roma e, dall’anno scorso, ho deciso che ogni estate passeremo almeno due tre settimane di vacanza negli Stati Uniti (o in Canada, o in Inghilterra).
Vorrei aver fatto di più da quando erano piccole. Tornando indietro mi dispiace di non aver parlato loro solo in inglese, cosa che, all’epoca, mi sembrava potesse essere artificiosa.
Ho appena finito di leggere un libro bellissimo Raising a Bilingual Child di Barbara Zurer Pearson che consiglio a tutti gli appassionati di bilinguismo.
Purtroppo ora ho molto da fare e non posso essere più analitica ma magari vi riscrivo più in là.
Grazie dell’ottimo lavoro!
Elisabetta
Elisabetta,
grazie mille di aver voluto condividere la tua esperienza pur essendo molto impegnata. Se quando avrai piu tempo vorrai raccontarci la tua storia e le tue esperienze ne saremo molto lieti.
Grazie e a presto,
L.