E’ meglio la scuola bilingue o la scuola internazionale? O forse è meglio optare per la scuola pubblica? Ogni soluzione ha pro e contro, e per poter scegliere bisogna averli ben chiari.
Scuola elementare internazionale
La scuola Internazionale è una scuola Inglese, Americana, Francese, Tedesca, etc. La lingua e il metodo didattico prevalenti sono quelli che afferiscono alla cultura prescelta, l’italiano è studiato come una seconda lingua (L2) sia pur con varie ore perchè si tiene conto del fatto che i bambini crescono in Italia e spesso hanno entrambi i genitori italiani.
In questo caso è possibile che ci siano lacune sull’italiano, specie su quello scritto, ma dipende pure da quanto è studioso il bambino (e non si può vedere che dopo un pò), da quanti stimoli ha a casa in termini di lettura in italiano (gli si leggono delle storie, vede i genitori che leggono, ha molti libri a disposizione etc…) e ovviamente dipende anche da che tipo di percorso complessivo farà (tutta scuola straniera? elementari straniere e poi scuola italiana? in questo caso però leggendo i dati dell’OCSE – rilevazione P.I.S.A., si perderebbe il meglio della scuola italiana, che sono le elementari e si farebbe il peggio, che sono le medie…).
Il fatto di seguire programmi diversi puo’ suscitare perplessità nei genitori, alcune materie a volte vengono sviluppate meno di quanto ci si aspetterebbe in base all’esperienza italiana (ma oserei sperare altre vengono fatte meglio, per esempio quelle scientifiche).
La lingua non è l’unico parametro da tenere in considerazione quando si sceglie il percorso scolastico per i propri figli, qualche indicazione sui diversi programmi scolastici puo’ venire dai rapporti di OECD, per esempio Education at a Glance 2022, versione originale in Inglese. Attenzione pero’, non ci troverete una formula magica che vi permetterà di calcolare la scuola migliore, ma delle valutazioni fatte in base a diversi parametri, e trarne delle conclusioni puo’ essere abbastanza complesso.
Qui ho elencato le scuole internazionali di Roma, e Milano.
Scuola elementare bilingue
Le scuole bilingui invece sono scuole che seguono i programmi italiani ma offrono un certo numero di lezioni in lingua. Bisogna innanzitutto accertarsi pero’ di quante siano le ore in lingua a settimana, ci sono delle scuole che si definiscono bilingui perché fanno 4 ore in inglese alla settimana, il che è irrisorio.
E’ anche da capire che tipo di lezioni vengano fatte nella seconda lingua, sono solo lezioni di grammatica e letteratura, o ci sono anche delle materie che vengono proposte solo in L2? (che ne so storia, geografia e educazione artistica, tanto per fare un esempio)
Anche in questo caso ci sono vantaggi e svantaggi: meno sradicamento dalla cultura italiana da un lato e dall’altro un apprendimento più lento della lingua straniera.
Scuola Pubblica
E’ la scuola “normale”, il che è ovvio per tutti gli italiani ma forse non per gli stranieri che vivono in Italia. In Italia la scuola statale non è mai stata considerata inferiore alle scuole private, che invece avevano spesso la fama di facilitare le cose a bambini e ragazzi con poca voglia di impegnarsi (fama confermata dalla ricerca a quanto pare, si veda la ricerca sui risultati all’Università di ragazzi provenienti dalla scuola pubblica e da quella privata).
Oggi pero’ molte famiglie scelgono la scuola privata, spesso preoccupati dal fatto che le scuola pubblica accoglie molti bambini immigrati e a volte offre personale piu’ precario.
La diatriba tra scuola pubblica e privata in Italia è annosa, certo è una scelta importante, che dà anche un segnale forte ai bambini riguardo al loro posto nella società. Membri di una società diversa, di cui bisogna conoscere e accettare il bene e il male? O piuttosto protetti all’interno di un gruppo’ efficiente e, diciamocelo, danaroso?
Certo le lingue sono importanti, ma io credo che la scelta tra scuola pubblica e privata sia una scelta piu’ profonda, che avrà conseguenze durature sulla formazione dei bambini, e quindi valutazioni sull’educazione e la crescita morale e spirituale (la maggior parte delle scuole private sono cattoliche) del bambino dovrebbero avere la precedenza su considerazioni linguistiche.
10 domande per scegliere la scuola giusta
Come già anticipato non c’è mai una risposta giusta e una sbagliata, ma ci sono tanti parametri da valutare per poi fare una scelta. Ecco i parametri principali che vi consigliamo di prendere in considerazione nel valutare la scleta tra scuola bilingue, scuola internazionale e scuola pubblica:
- Quali lingue sono parlate in famiglia? La scuola deve essere un mezzo per mantenere un bilinguismo di fatto o creare una forma di bilinguismo? In entrambi i casi, quali sono le alternative? (si vedano APPROFONDIMENTI)
- Programmi seguiti: Italiano, Inglese, Americano o quant’altro. Cercate di capire in cosa il programma differisce dai programmi con cui avete familiarità, è importante che abbiate fiducia nei metodi educativi e nei programmi della scuola
- Apprendimento della lingua: Quante ore di lezione vengono fatte in ciascuna lingua, e come varia questa proporzione nei diversi anni? Gli insegnanti sono madrelingua? Qual è la percentuale di alunni stranieri?
- Come seguire i bambini nel loro programma? Alcuni genitori temono di non poter seguire adeguatamente i figli se non conoscono bene la lingua in cui vengono educati a scuola.
- Distanza da casa. Sembra una banalità, ma iscrivere i figli ad una scuola lontana da casa è un impegno logistico che va poi mantenuto per anni, assicuratevi di poterlo gestire in serenità
- Costi, ahi ahi… Anche qui faccio affidamento sull’esperienza di Elisabetta, che ci dice che i prezzi per le scuole internazionali a Roma si aggirano sui 9.000 – 11.000 euro per la prima elementare. Un po’ meno il costo di una scuola bilingue, circa 6.000 euro l’anno. A cui ovviamente vanno aggiunti i costi della mensa, di attività extrascolastiche, e in alcuni casi anche dell’uniforme. Comunque è importantissimo capire fin da subito come cresce la retta. Molte scuole internazionali hanno una progressione nelle rette spaventosa: parti a 9.000 eur a tre anni e ti ritrovi a 10 anni che ne paghi 14.000
- Che preparazione viene data in Italiano, se e come è necessario integrare al pomeriggio la preparazione in italiano scritto. Se la scuola offre supporti in questo senso e se la famiglia è in grado di provvedere autonomamente
- Formazione educativa e sociale. Di che qualità è l’insegnamento che viene impartito in generale ai bambini? Che tipo di messaggio dà la scelta della scuola per quanto riguarda la collocazione del bambino all’interno della società? Domande difficili, non strettamente inerenti alle lingue, ma fondamentali per la formazione del bambino.
- Ambiente scolastico: alcune scuole hanno uno stile molto specifico, che puo’ piacere o meno. Per essere piu’ espliciti, si tratta spesso di scuole piuttosto elitarie, ma non sempre, e alcuni ragazzi non si sentono a proprio agio nell’ambiente
- Professione religiosa: alcune scuole, soprattutto tra quelle bilingui, sono scuole con una forte cultura religiosa (in genere cattolica) se non sono addirittura affiliate ad alcuni gruppi religiosi, tipo Opus Dei o affini. Non sempre questa associazione è evidente, e invece è importantissimo che i genitori ne siano consapevoli, ne valutino le implicazioni e decidano se condividono o meno l’indirizzo della scuola
APPROFONDIMENTI
- 8 motivi per cui puoi insegnare una lingua a tuo figlio anche se non sei madrelingua
- 3 metodi principali per crescere un bambino bilingue
- Asilo Nido e Scuola Materna per bambini bilingui
Scuola Bilingue e Internazionale, ne vale la pena?
Inutile dire che solo voi potete deciderlo, certo è una decisione non facile da prendere, bisogna raccogliere molte informazioni e soppesarle accuratamente, quindi il primo consiglio è di cominciare a pensarci con largo anticipo e non decidere di fretta.
Una valutazione essenziale comunque è crearsi aspettative realistiche in merito all’apprendimento della lingua. Quando un bambino viene immerso in una seconda lingua che non conosce è normalissimo che ci sia un periodo di silenzio, durante il quale non dice una parola nella seconda lingua, ma la sta imparando mentalmente. In maniera del tutto analoga a quanto fa un neonato che per 1 anno o piu’ ascolta e basta prima di cominciare a pronunciare delle parole.
Da tenere presente anche che l’apprendimento è prima passivo e poi attivo, cioè magari i bambini capiscono tutto, o quasi, ma parlano poco nella seconda lingua.
In ogni caso l’apprendimento della lingua dipenderà ovviamente sia da quanto i bambini sono esposti alla seconda lingua, sia dalla loro predisposizione, e dalla bontà dei metodi didattici. Impossibile generalizzare. Pero’ riporto con piacere l’esperienza condivisa da Elisabetta, le cui figlie frequentano una scuola bilingue:
“con il bilinguismo ‘scolastico’ e quindi artificioso l’apprendimento è molto lento: io pensavo di vederne i frutti molto prima (ma le mie aspettative erano alle stelle!).
I risultati secondo me si cominciano a vedere veramente solo dopo tre anni continuativi.
Comunque la prova scientifica è questa: in seconda elementare leggono i libri dello stage 6 della serie dell’Oxford Reading Tree (della Oxford University Press), storie che hanno per protagonisti Biff Chip e Kipper. La ORT ha anche una tavola di corrispondenza tra ‘stage’ di lettura ed età dei bambini/lettori quindi è agevole vedere che come lettura sono circa un anno e mezzo indietro rispetto ai loro coetanei madrelingua, il che non è male considerando che nella loro scuola non c’è più di un bambino madrelingua inglese ogni 20 (la statistica è mia)”
Domande frequenti sulle scuole Bilingui e Internazionali
Le scuole internazionali seguono il modello e i programmi scolastici di un altro paese, come Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Germania, etc., spesso con l’aggiunta di lezioni nella lingua dominante del paese in cui si trova la scuola. Oppure seguono un programma internazionale, di cui sicuramente il più famoso è l’IB, International Baccalaureate, che raggruppa diversi programmi per studenti dai 3 ai 19 anni.
Le scuole bilingui seguono i programmi della scuola del paese in cui sono, per esempio l’Italia, con l’aggiunta di lezioni tenute nella seconda lingua. E’ la scuola a decidere quali e quante lezioni si tengono nella seconda lingua.
1. Dove pensa di vivere la famiglia nei prossimi 5 anni?
2. Quali lingue si parlano in famiglia?
3. Che tipo di programmi adottano e quali sono gli aspetti positivi e negativi dell’istruzione impartita? (lingue a parte)
4. Per quanti anni si pensa di optare per la scuola bilingue/internazionale? (meglio valutarlo prima invece di aspettare e vedere cosa succede)
5. Che opportunità avranno i bambini/ragazzi di imparare a parlare, leggere e scrivere correttamente la loro madrelingua?
6. Che opportunità avranno i bambini/ragazzi di mantenere la seconda lingua una volta usciti dalla scuola?
7. Qual è il costo TOTALE delle rette per il periodo per cui ci prevede di frequentare la scuola? (le rette possono cambiare di anno in anno)
8. Quali sono i costi accessorri TOTALI per il periodo per cui ci prevede di frequentare la scuola? (Uniforme, gite, libri, feste, regali, etc. Possono diventare cifre importanti)
9. Com’è l’ambiente sociale della scuola? (mai sottovalutare quest’aspetto)
10. Che tipo di vita sociale potranno fare i bambini mentre frequentano la scuola?
1. Esposizione frequente e ripetuta alla seconda lingua, almeno a livello passivo
2. L’apprendimento della seconda lingua è del tutto delegato alla scuola, alleggerendo il carico dei genitori a questo riguardo (ma occhio alla lingua madre)
3. Facilità di accesso a Università Internazionali (soprattutto per scuole internazionali)
1. La seconda lingua viene spesso totalmente delegata alla scuola, non necessariamente entra nel vissuto quotidiano dei ragazzi
2. Costi importanti
3. Ambiente sociale determinato dai costi, con conseguente rischio di crescere in una bolla
4. Rischio di apprendere la lingua madre con lacune, soprattutto a livello grammaticale (in particolare per le scuole internazionali)
5. Estraniamento dei genitori dal percorso scolastico dei figli
Stefania says
Per quanto riguarda le scuole internazionali o bilingui di Milano vi consiglio di dare una occhiata ad un vecchio articolo del 2005 del corriere della sera (http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/19/che_lingua_studi__vm_0_050119016.shtml): c’è qualche informazione utile.
Se qualcuna ha informazioni più recenti, la prego di darle. Io vorrei soprattutto avere informazioni recenti su orari e doposcuola, visto che lavoro fino alle 17.30 e queste scuole sono lontane dal mio posto di lavoro ( a Milano sarebbe tanto utile il dono dell’ubiquità….)
L. says
Stefania, grazie mille. Sicuramente utilissimo a chi vive nel milanese. L.
Alice says
Per che invece é all’estero ed é interessato all’educazione in italiano vi segnalo l’imminente apertura della prima scuola italiana a Londra http://www.scuolaitalianalondra.org/
Purtroppo visto che anche a Londra servirebbe il dono dell’ubiquitá dibito Mia potrá frequentarla, almeno per ora.
Veronica says
Ciao, noi vorremmo iscrivere nostra figlia, che ora ha tre anni e frequenta da due un asilo inglese con molta soddisfazione nostra e divertimento suo, alla Sir James Henderson di Milano. Sto cercando qualcuno che possa parlarmi della propria esperienza in quella scuola, soprattutto per quanto riguarda la preparazione nelle varie materie. Grazie
Veronica
marianna says
ciao, mi chiamo marianna, vivo a umbertide e vorrei che mio figlio potesse frequentare almeno la materna bilingue, potete suggerirmi, qualche struttura qui in umbria?grazie.
marianna
efrem says
ciao marianna, puoi trovare una bilingue montessoriana elementare e materna ad assisi: si chiama Assisi International School
Bilingue Per Gioco says
Ho dato un’occhiata e la Assisi International School fa riferimento a Patrizio Paoletti e la sua Fondazione, sui quali si trovano informazioni e pareri molto controversi. Non ho opinioni in merito, ma consiglio di fare approfondimenti e valutare tutti gli aspetti prima di scegliere.
L.
Monica 61 says
Ciao a tutti, siamo genitori italiani di 2 gemelle di 4 anni
Vorremmo iscrivere le nostre bimbe a una scuola internazionale di Milano.
Abbiamo avuto qualche notizia sulle seguenti scuole: American school of Milan, Sir James Henderson school e International
Ci piacerebbe avere il parere di qualche genitore il cui figlio ha frequentato una di queste scuole.
E’ una decisione difficile e vorremmo confrontarci con qualcuno che stia facendo questa esperienza
Vi ringraziamo in anticipo
Bryony says
Ciao,
vedo solo ora questo sito percio’ forse avete gia’ preso una decisione su quale scuola per le vostre bimbe. Io ho due bambine (4.5 e 2.5) e viviamo a Milano. Siamo una famiglia bilingue in quanto io mamma sono di madrelingua inglese e il papa’ e’ italiano. La nostra “grande” e’ all
International School qui a Milano e si trova molto bene. Io ho frequentato l’American school durante gli anni ’80 e non ho informazioni molto recenti (tranne quelli da ex-alunno). Se vuoi fare due chiacchiere scrivimi:bryonybechtold@hotmail.com. ciao! Bryony
anna says
salve desidererei iscrivere mia figlia ad una scuola elementare bilingue a roma che abbia un ambiente omogeneo e non “elitario” noi siamo italiani ma viaggiamo per lavoro spesso in tutto il mondo e la bimba è abituata all’inglese qualcuno sa consigliarmi?
grazie Anna
Bilingue Per Gioco says
Non conosco di persona le scuole di Roma, forse qualche altra mamma?
L.
Elisabetta C. says
Prova a vedere questa: è la scuola dove vanno le mie figlie.
http://www.marymount.it
Oppure (ma non è bilingue) questa piccola scuola inglese
http://www.coreinternational.it
Elisabetta
Miki says
Cara elisabetta,
ho letto il tuo blog e ho capito dove vanno a scuola le tue figlie, almeno credo. Vorrei iscrivere il mio bimbo per il prossimo anno (anni 3) come ti trovi? anzi come si trovano le tue bambine?
P.S. noi non siamo genitori bilingue.
miki
Elisabetta C. says
Cara Miki
ho scritto estensivamente della scuola nei commenti ad altri post: guarda in particolare la risposta a Valeria e a Marcello in cui descrivo pregi e difetti del Marymount,
qui :
http://bilinguepergioco.com/2009/05/04/lidea-della-settimana-asilo-nido-e-scuola-materna-bilingue/
Nel complesso comunque mi trovo bene, le bambine sono molto contente e il loro inglese migliora (anche grazie, devo dire, alla au pair, ai summer camp in lingua e al fatto che abbiamo molti amici stranieri che ci piace ospitare). Didatticamente sono alla pari con le altre scuole (statali).
Se hai qualche domanda più specifica scrivimi pure.
Elisabetta
Eli says
Ciao Elisabetta, l’indirizzo web della piccola scuola inglese forse ha un errore di battitura, non riesco ad entrarci. Gentilmente potresti verificare?
E poi che costi di iscrizione e retta mensile ha la Marymount?
Siamo molto interesati perche dovremmo spostarci a roma dal messico nei prossimi 2 mesi, nostra figlia di 11 anni ha un’ottimo livello di inglese paralato, scritto e di comprensione e non vorremmo che lo perda.
Grazie!
Eli Sanchez
Elisabetta C. says
Per Eli Sanchez
La Core bastava cercarla da google… come del resto ho fatto io ora perchè non mi faccio neanche più i bookmark
any way it is
http://www.coreinternationalschool.it/welcome.html (costa circa 8.000 eur l’anno)
Il marymount biilingue sulla Nomentana costa circa 7.000 l’anno (preciso la cosa perchè quello internazionale sulla Cassia ha altre rette).
Entrambe riportano le rates sui siti web.
ciao
Elisabetta
laura says
ciao elisabetta
approfitto della tua esperienza. Sai qualcosa del St. Francis International School?
Sono andata a vedere la scuola e mi ha fatto una buona impressione. I costi sono relativamente contenuti rispetto ad altre soluzioni.
Purtroppo non conosco nessuno che la frequenti..
grazie L.
Eli says
Grazie per la pronta risposta.
J says
Chi ha iscritto il proprio figlio/a in una Primary School Internazionale (o chi vive in un paese anglosassone) potrebbe scrivermi che libro ha adottato la scuola per l’insegnamento dell’inglese come prima lingua?
Penso che seguire il metodo di uno di questi libri, fatti appositamente per l’insegnamento nelle scuole primarie inglesi, sia utile ad un non madre lingua.
Grazie.
Elisabetta C. says
J, non so se capisco bene la tua domanda, cioè se ti riferisci ad un libro contenente un metodo di insegnamento oppure ai libri di testo adottati.
Se ti riferisci a questi ultimi, nella scuola bilingue dove vanno le mie figlie i libri di lettura sono quelli della Oxford Reading Tree – ORT (Oxford University Press) della serie dell avventure di Floppy Biff e Chip. Leggono un libro nuovo a settimana e trovo molto utile poter seguire i loro progressi grazie al fatto che questa serie è fatta in modo da seguire i bambini inglesi dai tre ai 18 anni, nei vari ‘key stages’ del programma scolastico inglese.
Questa serie era molto utilizzata nella scuola inglese fino a qualche anno fa (la ragazza alla pari inglese osipite da me che ha 18 anni ha imparato a leggere su questi stessi libri). Oggi penso che alcune scuole adottino una ‘serie’ di storie diverse, ma il sistema è sempre lo stesso (vedi il sito della ORT).
Quindi mi è facile misurare a che punto sono rispetto ai loro coetanei madrelingua.
Viceversa per la grammatica inglese e le scienze sono stati adottati i libri della scuola americana (in particolare quelli della casa editrice Harcourt).
Per italiano, matematica, storia e per geografia in italiano sono stati adottati una serie (tra le varie esistenti) della normale scuola primaria italiana.
J says
Si, grazie volevo sapere proprio questo.
Le tue figlie sono davvero fortunate!
Arianna says
Ciao,
sono Arianna, mamma di due bimbe, Sara 17 mesi e Laura, quasi 4 anni. Ho conosciuto questo blog e la gentilissima Letizia mentre vagavo per la rete in cerca di info su scuole internazionali a Roma. Per ora, infatti, coltiviamo il bilinguismo italiano – inglese come possiamo: la piccola fa h&l due volte a settimana al nido e ha avuto una tata parlante inglese dai 2 ai 15 mesi (ora sostituita da un’insegnante madrelingua due volte a settimana per due h che segue il metodo “english is fun”); la grande frequenta un corso una volta a settimana con insegnante madrelingua – sempre “english is fun” insieme ad altre 5 bimbe della sua scuola (per ora la materna comunale sotto casa dove purtroppo zero inglese 🙁 e a volte prende parte ai giochi della sorella con la ragazza inglese che la segue attualmente (spesso, però, appena uscita da scuola non ha voglia e non ci sogniamo neanche di costringerla!). Per il resto: leggiamo e cantiamo in inglese quotidianamente, abbiamo una domestica con cui parlo solo in inglese e che si rivolge il più possibile in inglese alle bambine e, soprattutto, il Sabato tutte e tre frequentiamo con grande soddisfazione il corso learn with mummy con la bravissima Fiona presso Il Melograno di Via Saturnia. Da quanto vi ho raccontato sarà facile capire che desidereremmo moltissimo mandare le bambine in una scuola internazionale, o almeno bilingue, ma il grande problema è la distanza da casa: siamo in zona appio latino – colli albani, qui vicino non ce ne sono e stiamo valutando perfino l’ipotesi di cambiare casa…andremo a visitare l’Istituto Marymount il 23 Aprile, di cui ormai so molto grazie anche alla lettura dei post di Elisabetta, alla quale volevo chiedere: mi sembra di capire che anche voi vi spostate per raggiungere la scuola, come vi trovate da questo punto di vista? io credo che, nel caso non cambiassimo casa, dovremmo affrontare almeno 30-40 minuti di macchina, di cui la gran parte in tangenziale…c’è qualche speranza di sopravvivere?? Inoltre, mi interesserebbe sapere come ha reagito la tua grande al cambio di scuola (ultimo anno di materna, giusto?) e come si è trovata con la lingua (Laura parla poco in inglese ma credo che capisca quasi tutto quello che le si dice, nella gran parte dei casi risponde in italiano in maniera appropriata). E, last but not least: grazie infinite a Letizia, a Elisabetta e a tutti i partecipanti per i preziosi consigli trovati fin’ora in bilinguepergioco! Mamma Ari
Bilingue Per Gioco says
Arianna,
spero Elisabetta abbia modo di risponderti, comunque ti rispondo anche io. Mio figlio ha 2 anni e mezzo e quest’anno finisce il secondo e ultimo anno di nido. Il suo nido è un micronido italianissimo e normalissimo, se non per il fatto che è gestito da delle persone estremamente in gamba, delle quali sono a dir poco entusiasta. Un po’ perchè appena sono entrata mi hanno fatto un’ottima impressione, un po’ perchè volevo allontanarlo dallo smog cittadino, sta di fatto che il nido a cui l’ho iscritto è a 20 minuti di macchina da casa. Inizialmente pensavo fossero poca cosa, in fondo a Londra con 20 minuti non va da nessuna parte, mi sono detta. Però 20 minuti 4 volte al giorno sono 1 ora e mezza che devi dedicare solo a portarlo e prenderlo da scuola. La scuola materna l’ho scelta ben più vicina a casa.
Certo quando i bambini vanno a scuola le cose sono diverse, e io il problema delle elementari ancora non me lo pongo, ma fin qui questa è la mia esperienza…
L.
Samanta says
Ciao,
vivo nella provincia di Torino e vorrei iscrivere mio figlio alla scuola elementare bilingue oppure internazionale: potresti consigliarmi tu? e soprattutto credi che non avendo mai parlato con lui in nessuna altra lingua al di fuori dell’italiano, potrebbe avere difficoltà di apprendimento?
Tante grazie .
Samanta
Bilingue Per Gioco says
Samanta,
non posso consigliarti, le variabili da tenere in considerazione sono molte e le valutazioni molto personali. ti consiglio di leggerti i post sul tema, tipo quello qui sopra, poi se hai domande specifiche dì pure. Comunque non credo proprio ci potrebbero essere problemi di apprendimento, la domanda piuttosto è se la scuola lo accetterebbe o meno, soprattutto quelle internazionali spesso si aspettano che il bambino già capisca la lingua, dovresti chiedere.
Ciao,
L.
Elisabetta C. says
Samanta, ho visto il tuo commento solo oggi. Forse alle elemntari è un pò tardi, mi sa che alle scuole internazionali non lo accettano più perchè sarebbe troppo indietro.
Comunque so che a Torino ci sono queste scuole (internazionali/bilingui)
http://www.istitutoaltierospinelli.eu/index.php?act=viewCat&catId=2
http://www.buddies.it/
http://www.saintdenisschool.it/_intro/index.asp
io però non ne so nulla, tra l’altro a Torino non sono mai stata… ti consiglio di metterti in contatto con la scuola e andare a visitare ciascuna, poi veid che ti dicono e che impressione hai.
Io includerei nella cernita anche un paio di scuole pubbliche della tua zona, magari abbinandole con un corso di inglese e una ragazza alla pari…
così potrai scegliere avendo a disposizione più informazioni
good luck
Elisabetta C.
fabrizio says
sono un papa italiano che ha deciso di iscrivre la propria bimba alla american school di Opera (milano). Mia figlia iniziera la scuola materna a settembre. Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha delle informazioni/consigli/pareri su questa scuola e se c’e qualche sito dove posso mettermi in contatto con altri genitori per avere il loro punto di vista.
grazie
fabrizio
Marco says
Ciao a tutti, qualcuno mi saprebbe dire se sa dell’esistenza di asili bilingue a pisa? La mia bimba ha 2 anni e mezzo e l’anno prossimo vorrei iscriverla ad un asilo bilingue.
Grazie
Marco
rox says
Hola ,alquien podria ayudarme ,estoy buscando una escuela en roma ,para mis hijos uno tiene 13 años y la niña 9, somos de Costa Rica nos vamos en marzo para Roma, y no se en que escuela ponerlos ,me gustaria una escuela internacional, si alquien sabe de alguna les agradezco la informacion gracias.
Rox
Bilingue Per Gioco says
Rox, aqui encuentras una lista de escuelas internacionales de Roma y aqui lo que la familias piensan de esas escuelas.
Todo en italiano, lo siento…
L.
Simona says
Potete darmi un giudizio sulla scuola casa della ghianda? E’ bilingue?
Antonella says
buongiorno, qualcuno mi sa dire se esistono scuole elemntari bilingue a Pavia oltre alla Flag?
Grazie
Cristian says
Saslve sono un papa’ che per questioni lavorative si trova in medio oriente per lavoro ho due bambini di 5 e 1 anno e l’ anno prossimo, al mio rientro in Italia, vorrei iscriverli in una scuola internazionale o bilingue nella zona di Livorno o Pisa, qualcuno puo’ darmi qualche indicazione
Saluti
Gelsomina says
Cara Letizia,
seguo il tuo blog da tantissimo tempo, e leggo periodicamente tutti i post, che ho sempre trovato di
grandissima utilità nel mio percorso bilingue Italiano- inglese con mio figlio di 5 anni.
Volevo confrontarmi con te e con le altre mamme/papà che seguono il blog su questo tema:
Quale scuola scegliere quando si decide di trasferirsi in un paese estero.
Vengo subito al punto. Io e mio marito stiamo per trasferirci in Germania. Nessuno di noi parla il
tedesco e l’ambiente di lavoro sarà internazionale quindi la nostra lingua sul posto di lavoro sarà
l’Inglese. A casa parleremo in Italiano. Sicuramente entrambi seguiremo un corso di tedesco.
Mio figlio parla Italiano e frequenta una scuola bilingue: l’Inglese è la sua seconda lingua, ottima la
comprensione più difficoltà nell’ espressione.
A questo punto il grande dubbio…la scuola. D’istinto ho pensato di iscriverlo in una scuola
internazionale per i seguenti motivi:
– Dargli la possibilità di ottenere un diploma IB (anche se la scuola in questione non ha pubblicato
sul proprio sito web gli IB accademic results e questo mi fa un po’ riflettere …come già segnalato qui sul
blog).
– Possibilità di seguirlo al meglio negli studi
– Non precludere a noi genitori la possibilità un domani di cambiare paese (al momento il
trasferimento potrebbe essere definitivo, ma .. chi puo’ dirlo??)
D’altro canto ci sono un po’ di domande e dubbi cui non so dare risposta:
– Impererà bene il tedesco, che in questa scuola è insegnato solo dal Grade 2 cioè dai sette anni di
età?
– Riuscirà eventualmente a trasferirsi in una suola tedesca da una scuola internazionale?
– Soprattutto (e questo è il mio terrore più grande) riuscirà ad avere delle amicizie durature nel suo
percorso scolastico, data la natura della scuola? In merito a quest’ultima domanda ho contattato la
scuola e la percentuale di bambini tedeschi è ridotta (situazione molto diversa da quella italiana)
Grazie a tutti per i consigli che vorrete darmi.
Valeria says
Ciao Gelsomina
Noi ci siamo trasferiti l’estate scorsa in Svizzera francese, e a partire dalle elementari sceglieremo scuola pubblica. Abbiamo due bimbi di 4 e 2 anni che capiscono l’inglese ( lo parlo io e a volte le babysitter) ma parlano solo italiano. Penso che una delle considerazioni primarie all’estero per scegliere se scuola internazionale o no sia l’orizzonte temporale/esigenza di integrazione. Anche io avevo passato un po’ di tempo a cercare di capire cosa sarebbe stato meglio scegliere e… Noi come famiglia auspichiamo che la nostra esperienza qui sia duratura per cui la scuola locale ci offre questi vantaggi: apprendimento della lingua locale, integrazione sociale con i bambini e le famiglie del quartiere, stabilità delle amicizie (nelle scuole internazionale c’è di solito un forte turnover, per cui gran parte dei compagni può cambiare ogni anno), e un non indifferente vantaggio economico (che potremo per esempio investire in aupair adesso e esperienze all’estero quando i bimbi saranno più grandi). Sicuramente i nostri bimbi ci perderanno in inglese (fra l’altro qui l’inglese lo iniziano a studiare solo a 9 anni) e mi dispiace, ma lo reputo il male minore. Rispetto a voi il francese ci porrà meno difficoltà per l’aiuto nei compiti ma penso che i bambini non necessariamente debbano aver bisogno dei genitori per svolgere i loro compiti. Se uno però ha già in mente di fare trasferte ogni due-tre anni, penso che la scuola internazionale sia una scelta quasi obbligata. Da quello che sento da altre famiglie qui in Svizzera il passaggio dall’internazionale alla pubblica è tanto più facile quanto più precoce mentre il viceversa non pone in genere problemi. Buon trasferimento 🙂
Gelsomina says
Ciao Valeria,
grazie per i tuoi validissimi consigli. Sono tentata di iscrivere mio figlio alla scuola pubblica,
per tutti i motivi che tu hai elencato. Riflettendo a mente fredda, la cosa che mi frena di più è
l’incognita legata alla difficoltà che avrò nel seguirlo negli studi, mentre vedo molto positivo il
discorso dell’integrazione e dell’apprendimento della lingua.
Nel frattempo mi sono documentata sul sistema scolastico tedesco che sembrerebbe essere molto
valido, tranne per un aspetto. A tal proposito, chiedo scusa a Letizia se esulo un po’ dal tema del
bilinguismo, ma se posso, vorrei chiedere a chi ne fosse a conoscenza se è vero quanto ho letto sul
sistema scolastico in Germania. Sembrerebbe che al termine dei 4 anni di scuola elementare
(grandschule) si decide il futuro scolastico del bambino (che allora avra’ 10 anni) in base ai
risultati ottenuti. In altre parole ho capito che non tutti possono accedere all’università, ma solo
coloro che vengono indirizzati verso il “Gymnasium” (il nostro liceo), e questa decisione viene
presa dai maestri della scuola elementare e ( spero) i genitori del bambino al
termine dei primi 4 anni di scuola. Le altre scuole secondarie prevedono ,al loro termine, un inserimento rapido nel mondo del lavoro (i nostri istituti tecnici) precludendo così la possibilità di seguire gli studi universitari.
Magari questo è uno dei motivi per cui la Germania ha un basso tasso di disoccupazione
giovanile, ma non è un po’ troppo presto per decidere se qualcuno è più o meno portato per l’università?
A questo punto, se mio figlio dovesse incontrare delle difficoltà legata al fatto che il tedesco non è la sua lingua madre ed io non fossi in grado di aiutarlo, forse la scuola internazionale sarebbe una scelta più giusta….
Valeria says
Ciao Gelsomina. Anche qui il sistema è analogo, dopo la primaria, in base ai voti (e c’è anche un numero chiuso, da quanto capisco il 15% degli alunni massimo possono passare) si accede o al Ginnasio o a istituti tecnici che precludono l’università. Se capisco bene, gli svizzeri lo trovano un sistema assolutamente adeguato (anche perchè non avere la laurea qui non è visto come un demerito, e i lavori tecnici non soffrono nè di discriminazione nè di problemi di salario) e sostengono che così si evita ai bimbi il disagio di non sentirsi adeguati e di perdere tempo fallendo gli studi universitari, mentre gli espatriati di solito sono perplessi. Se la decisione familiare è che l’università sia imprescindibile di solito si trasferisce successivamente il bimbo che non ha passato la selezione alla scuola privata internazionale. L’altra “soluzione” (molto caldeggiata localmente) è chiedere di ripetere l’anno (neanche questo viene visto male, apparentemente) per poter poi ripetere la selezione. (o pagare lezioni private, secondo me bisogna anche valutare in base al bimbo se risultati non adeguati sono dovuti a impegno o capacità o interesse…)
La mia idea è che ci sia del giusto in questo sistema ma che i maschietti (che tendenzialmente a quell’età sono meno maturi delle femmine) possano essere un po’ penalizzati… per il resto è un po’ presto e devo ancora entrare nella mentalità prima di dare un giudizio…. spero ci sia qualche mamma che ci è già passata e ci può raccontare la sua!
Bilingue Per Gioco says
Non conosco minimamente la cultura Svizzera, ma quella Tedesca un po’ sì. In Germania sicuramente l’istruzione conferisce prestigio, in particolare essere Dr. conferisce un vero e proprio status (per inciso, ovviamente loro non sono tutti dottori come noi, solo chi ha fatto il Phd o dottorato).
Quest’approccio ha dei vantaggi a livello sistemico, ma personalmente trovo che la scelta venga fatta quando i bambini sono ancora troppo piccoli…
L.
mery says
_Ciao siamo genitori italiani di due bambini, uno di 6 anni e l’altro di 6 mesi, probabilmente è previsto un trasferimento di lavoro del papà dall’italia in Ungheria, Budapest, partiremo tutti e quattro insieme e a settembre 2013 pensavamo di iscrivere il bambino grande ad una scola primaria internazionale a Budapest, prima classe, nonostante non conosca la lingua inglese. Cosa pensi della nostra scelta? Noi siamo un pò scettici perchè non riuisciamo ad immaginare se creiamo solo disagio al bambino. Conosci una scuola dove insegnano in italiano a Budapest? Grazie a presto Mery
Giulia says
Carissima Elisabetta, ho scoperto da poco questo utilissimo sito….è diventato una costante nelle mie letture sul web da quando ci siamo trasferiti a Washington. Lo scorso luglio, infatti, è iniziata la nostra avventura negli USA, mio figlio di 3 anni e mezzo non parlava l’inglese e, oggi, dopo nove mesi, parla e comprende perfettamente la lingua! Rientreremo a Roma proprio nel momento in cui Giovanni inizierà la prima elementare e, già da adesso, mi piacerebbe farmi un’idea precisa sulle scelte da fare. Il mio municipio di riferimento è il 19 (Montemario, Torrevecchia, Trionfale, Boccea), hai dei suggerimenti da darmi? Vorrei che mio figlio frequentasse una scuola bilingue, penso che il sistema scolastico italiano, la preparazione dei docenti e la didattica utilizzata abbiano caratteristiche più valide ma, allo stesso tempo, non vorrei far perdere a mio figlio l’importante conquista di una seconda lingua! Grazie mille e ancora complimenti! Giulia
Elisabetta C. says
Cara Giulia,
innanzitutto devo dirti che i complimenti per Bilingue Per Gioco li devi fare tutti a Letizia Quaranta: il blog è infatti il suo ed è lei ad aver fondato questa ‘community’ di genitori interessati al bilinguismo! Non paga di ciò, ora sta aprendo anche una scuola a Verona, non solo bilingue ma anche innovativa!
Io su bilingue per gioco sono solo una guest blogger. A mia volta ho da
poco un blog, http://www.educazioneglobale.com, in cui si parla di education in generale. Tra qualche giorno pubblicherò un ‘post’ sulla differenza tra l’IB e gli A level, ossia i due esami finali delle scuole internazionali, un argomento che potrebbe interessarti in futuro.
Ma veniamo alla questione che ti riguarda. Intanto quando penso a Washington penso subito alla Banca Mondiale e all’IMF… hai qualcosa a che vedere con queste istituzioni?
Fai bene ad occuparti in anticipo del rientro, però non ho capito quando ciò avverrebbe.
L’unica scuola veramente bilingue a Roma è il Marymount di via Nomentana (ora ha un nuovo sito http://www.marymount.it, quindi ti puoi fare un’idea tu stessa se è quello che cerchi per tuo figlio). Certo non è affatto vicina.
Altrimenti devi optare per una scuola internazionale, e qui i costi aumentano. Nella zona che menzioni non ci sono scuole internazionali, ma forse la Saint Francis non è lontana http://www.stfrancis-school.it/
Altrimenti, se comunque preferisci la scuola italiana, puoi optare per il binomio scuola pubblica + ragazza alla pari (http://www.educazioneglobale.com/2013/03/inglese-per-bambini-le-ragazze-alla-pari-au-pair/).
Insomma, le idee che mi vengono sono queste.
Scusa se la mia risposta, con tutti questi link, è poco “empatica”, ma così almeno valuti tu stessa in concreto le varie soluzioni.
Infine, se il tuo inglese è eccellente e se non ti sembra innaturale, potresti tu stessa parlare inglese con tuo figlio, ma questa è una scelta molto personale.
Che ne dici?
A presto
Elisabetta
Giulia says
Carissima Elisabetta,
perdonami per la confusione fatta sulla proprietà del blog ma avevo letto un’infinità di post e commenti che, alla fine, mi sono persa le cose nel web 🙂
Complimenti per il tuo blog, ci ho dato uno sguardo e sicuramente lo consulterò spesso….
Noi rientreremo a Roma trà due anni, mio marito lavora all’Ambasciata italiana qui a Washington….conosco tante persone che lavorano alla Banca Mondiale e all’ IMF, diciamo che Washington è una città di passaghio per molti!
Tornando al discorso scuola, mi piacerebbe che mio figlio frequentasse una scuola italiana, i motivi sono mille…. vorrei però fargli mantenere la seconda lingua con delle attività pomeridiane, tipo playdate con altri bambini, magari proprio americani ed inglesi, dopotutto Roma è la città delle Ambasciate…… Oppure pensavo ad attività tipo ludoteche bilingue, scuola americana pomeridiana….queste solo alcune ideee, cosa ne pensi?
Ancora grazie mille
Giulia
Elisabetta says
Cara Giulia,
oggi BPG mi ha dato problemi e quindi è la seconda volta che riscrivo la mia risposta al tuo commento…speriamo sia la volta buona. Nel caso potresti trovare 2 risposte!!
Quanto al mantenere la lingua minoritaria una volta in Italia secondo me le scelte sono solo due: o la scuola o le ragazze alla pari (ovviamente ci sarebbe la terza: che la lingua minoritaria si parlasse in famiglia, ma ho capito che non è così’ nel tuo caso).
I corsi di inglese, i cartoni in inglese, i summer camp in inglese e i playgroups sono tutti strumenti utilissimi ma non sufficienti a mantenere una lingua, per un mero fatto quantitativo.
Il bambino deve ‘vivere’la lingua minoritaria (ascoltandola ma anche usandola in modo attivo) per almeno il 20% del suo tempo di veglia per diventare/restare bilingue.
Si tratta di un sacco di ore, ossia minimo due ore e mezza al giorno.
Questo è quanto ho appreso dalle mie letture, in particolare da Raising a Bilingual Child di Barbara Zurer Pearson.
Dunque, almeno che tu non abbia la fortuna sfacciata di avere una nidiata di amichetti di tuo figlio vicini di casa e tutti mother tongue speakers (ma guarda che anche questi poi, quando stanno in Italia, dopo un po’ parlano tra loro l’italiano) io penso che le au pair siano la scelta migliore. Quattro ore, tra pomeriggio e cena, di gioco, chiacchiera, compiti ecc.. con la ragazza alla pari e con te (che, davanti alla au pair, per cortesia nei suoi riguardi parlerai in inglese) possono servire allo scopo.
Che ne dici?
Elisabetta
educazioneglobale.com
cristina says
Buongiorno, complimenti per il sito, finalmente è possibile confrontarci con altre persone con stessi problemi.
Avrei appunto un problema: la mia bambina nel 2014/15 sarà iscritta in prima elementare e volendo farle continuare il percorso svolto fino ad oggi ho visto che la scuola Oggioni di Villasantaaderisce al progetto Bei. Il mio problema è che abito fuori comune di Villasanta a Lomagna vicino ad Arcore.
Vorrei sapere se altre scuole hanno aderito/aderiranno a quel progetto e se è possibile che una scuola statale si rifiuti di accettare una bambina con residenza fuori dal comune.
Vi ringrazio molto e vi saluto Cordialmente
Cristina
Maria says
Ciao,
Sono mamma di un bimbo di due anni e abito a Catania dove esistono delle scuole dell’ infanzia che adottano il bilinguismo, sono molto care… Vale la pena investire tanti soldi quando nella mia città non ci sono scuole primarie col bilinguismo?
Qualcuno di voi mi sa dire se esiste una scuola primaria bilingue a Catania o nei paraggi? Grazie.
Elisabetta C. says
Cara Maria,
non conosco la situazione di Catania, comunque secondo me vale la pena se poi intendi continuare con altri mezzi, come, ad esempio, una ragazza alla pari madrelingua, magari nei mesi estivi. Anzi, tutto considerato, se hai lo spazio per ospitarla, una ragazza alla pari che tenga tuo figlio il pomeriggio ti costa quasi meno della scuola dell’infanzia bilingue (la mattina postresti così mandarlo alla scuola dell’infanzia statale). Su questo sito si è parlato di come prendere una au pair
ciao
Elisabetta C.
(www.educazioneglobale.com)
Michela says
Ciao a tutti, i miei due bimbi hanno frequentato l’international School di Siena e quella di come e ora si prospetta un trasferimento a Pisa. Qualcuno conosce la Westmister School di Pisa?!? O altre scuole bilingue o internazionali Toscane?!?
Grazie
Michela
Elisabetta C. says
Ciao, io sono di Roma e non conosco le scuole toscane, ma da una rapida ricerca mi sembra che a Pisa ci sia solo quella che menzioni. Hai provato a vedere a Livorno che è a un tiro di schioppo?
Su Anglo Info puoi trovare tutte le scuole internazionali e bilingui toscane, guarda questo link
http://tuscany.angloinfo.com/af/250/tuscany-schools-and-international-schooling.html
spero ti sia utile, ciao
Elisabetta C.
(educazioneglobale.com)
Paola says
Ciao, sono la mamma di un bambino di 6 anni che quest’anno ha cominciato la prima elementare a Roma. Dopo accurate e lunghe riflessioni ( e discussioni!) sulla scuola a cui iscrivere nostro figlio (statale, internazionale, bilingue) io e mio marito abbiamo fatto la scelta- per noi più difficile – di una scuola internazionale inglese. “Più difficile” non tanto e soltanto per ragioni economiche e logistiche ma soprattutto perchè nostro figlio fino ad oggi ha avuto pochissimi contatti con l’inglese (alla scuola materna italiana che ha frequentato). La scuola internazionale che ora frequenta è venuta, col tempo, incontro alle sempre maggiori richieste di iscrizione da parte di famiglie completamente italiane e ha previsto l’insegnamento di “pillole” di programma italiano in italiano 2 ore a settimana e l’affiancamento in classe di una insegnante bilingue per i bambini, come mio figlio, a digiuno d’inglese. Siamo contenti della scelta fatta ma naturalmente restano i dubbi sul fatto che nostro figlio, non capendo inizialmente nulla di quello che gli viene detto in inglese, possa restare indietro sull’apprendimento delle varie materie. Qualcuno ha avuto esperienze analoghe con i propri figli e può raccontarmi com’è andata?
grazie! ciao
Paola
Elisabetta C. says
Ciao Paola,
penso tu sia stata molto fortunata. Per mera curiosità, quale scuola internazionale ha accettato tuo figlio a digiuno di inglese? La Little Genius per caso?
ciao
Elisabetta C.
Paola says
Ciao Elisabetta, se sono stata fortunata o sfortunata..lo scoprirò più avanti….la scuola è la Southlands English School di Casalpalocco. Pensavo avessi fatto una battuta e invece scopro che esiste davvero una scuola internazionale che si chiama Little Genius!! mah….
Ciao!
Paola
Elisabetta C. says
Ciao Paola,
no, come hai capito non era certo una battuta, anche perchè sarebbe stata offensiva!
La Little Genius è una scuola che sta a Frascati e sembra molto ben diretta e organizzata, era solo che per certi versi, dalla tua descrizione, mi sembrava quella!
Elisabetta C.
http://www.educazionegobale.com
Paola says
Invece come battuta sarebbe stata molto simpatica perchè in effetti , e questo è proprio il mio dubbio principale, accettare in prima elementare un bambino che non ha mai avuto contatti con l’inglese sembra un pò “forte” come scelta. Ma confido nei “correttivi” previsti dalla scuola!
ciao e complimenti per il tuo sito!
Paola
Alessandra says
Ciao a tutte, sono una mamma alle prese con la decisione riguardante la scuola elementare. Mio figlio dovrà fare la prima elementare l anni prossimo e’ la indecisione e’ tra la culla pubblica e una scuola internazionale la Teodoro monticelli a lago patria in Campania! In primo luogo qualcuna di voi la conosce? La lingua Italia e’ la seconda lingua la prima e l inglese. Le ore di italiano in tutta la settimana saranno 10, sono poche? Insomma potrebbe avere problemi con l inserimento in una scuola pubblica in futuro secondo voi? Tipo un liceo scientifico con tanto di latino? Grazie 1000 per la disponibilità ciao
Oriana says
Salve vorrei sapere se esistono scuole primarie in inglese o bilingue nella provincia di Roma Zona sud poiché abito a latina grazie!
Elisabetta C. says
Verso l’Eur ci sono due scuole bilingui: Irish institute e Highland school. C’è pure una sede Maisonnette (trilingue). Per le superiori c’è il St. Stephen’s School a Via Aventina. A Casal Palocco c’è la Southlands. Le trovi tutte facilmente partendo da google.
Guarda anche questo sito http://www.romeschools.org
ciao
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
Oriana says
Grazie! Mi interessa una scuola elementare sai se in provincia zona sud ce ne sono? Grazie
Elisabetta C. says
Quasi tutte quelle citate sono almeno scuola dell’infanzia più scuola primaria e in qualche caso anche secondaria di primo grado. Solo il st. stephens è secondaria di secondo grado e la maisonnette invece è nido e scuola dell’infanzia.
Ma perchè non guardi i siti web di ciascuna? Sono di certo più esaurienti di me!
Ah, aggiungo che l’Istituto Massimo, scuola paritaria dell’EUR, sta avviando un progetto di bilinguismo alla primaria. Però sono all’inizio, quindi non so quante ore di/in inglese facciano.
Elisabetta C.
GG says
Salve, mia figlia l’anno prossimo frequenterà l’ultimo anno di materna presso La Maisonnette e, da brava mamma ansiosa, mi pongo già il problema delle elementari. Lei avendo iniziato il nido internazionale ad un anno circa ora comprende l’inglese ed il francese e conosce parecchi vocaboli nelle due lingue L2 e L3, con nostra grande soddisfazione. Escludiamo a priori una scuola primaria internazionale non tanto per il costo ma perché non vorremmo che nostra figlia per imparare benissimo le lingue abbia dei deficit nella lingua (ortografia e grammatica italiana) visto che non sappiamo quale sarà il suo futuro e comunque speriamo che abbia la possibilità di studiare e lavorare in Italia. Tuttavia ci piacerebbe che continuasse almeno a coltivare la lingua inglese, ma il panorama in zona Eur è poco confortante: l’unica scuola che si professa bilingue è l’Higlands, su cui abbiamo delle riserve dal punto di vista ideologico, per il resto il nulla. A questo punto ci vorremmo orientare su una scuola “tradizionale”, avvalendoci di una tata madrelingua per due o tre pomeriggi a settimana. Consigli ?
Alessandra says
Ciao G.G, anche mio figlio farà la prima elementare l anno prossimo e sono ancora alle prese tra la scelta della scuola : statale o internazionale! Che ne pensi dell idea di iniziare il percorso internazionale la dove dovessi riscontrare delle lagune con la grammatica italiana intervenire con un integrazione pomeridiana di qualche ora! Questa e’ una delle soluzioni che avevo pensato per me! In alternativa fare l esatto contrario : percorso statale con integrazione dell inglese sicuramente poi in questi caso necessario!!!! Ciao e a presto
Francesco S. says
Cara G.G., il tuo è uno pseudonimo significativo. Era un certo G.G. , quanto mai attuale, che non si sentiva italiano, ma per fortuna, o purtroppo, lo era….
Per quel poco che so e posso, vorrei consigliarti, così come tu chiedi, esponendoti il mio pensiero, che in buona parte potresti aver letto nei miei precedenti interventi, su questo sito e sul suo “cugino” http://www.educazioneglobale.com. Nel tuo caso, c’è anche una circostanza fortunata, ovvero che sembri non porti problemi di costo, almeno, io credo, nei limiti del ragionevole. Prima di annoiarti col mio pensiero, devo però sapere una cosa: la tua scelta di “escludere a priori” la scuola internazionale (a proposito, anche una bilingue?) e di orientarsi su una scuola “tradizionale” (devo intendere: pubblica? o anche privata/paritaria?) è assoluta e irrevocabile? o accetti un confronto costruttivo anche su questo punto? Grazie e a rileggerti presto.
GG says
Caro Francesco, grazie per la risposta e mi fa piacere confrontarmi con te. Ho letto alcuni dei tuoi interventi e rispetto le tue idee, ma non le condivido del tutto. Innanzi tutto (anche se qui andiamo fuori tema) sulla formazione che offre il tradizionale (ma secondo me sempre attuale ) Liceo Classico, che io ho frequentato tanti anni fa e che mi ha permesso di afforntare gli studi universitari ed il lavoro con delle ottime basi ed un efficace approccio allo studio, facendomi diventare la professionista poliedrica e soddisfatta che sono oggi. Veniamo alla scuola primaria per la mia bimba: la scelta non è ancora stata fatta, sono in crisi totale. Non escludo la scuola bilingue, anzi una scuola bilingue italiano/inglese sarebbe l’ideale ma purtroppo (a parte le scuole dell’Opus Dei che escludiamo ) non ho trovato nulla di adeguato alle nostre esigenze. Abbiamo già visto due scuole private (paritarie) ed una pubblica e continueremo a parteciare agli open day per chiarirci le idee (abbiamo un anno davanti per decidere) ma la situazione per quanto riguarda le lingue è davvero sconfortante anche nelle scuole private paritarie…. questo mi dispiace molto perchè sentire mia figlia che a 4 anni padroneggia già l’inglese ed il francese è una gioia ! al contempo come dicevo orientarsi su una scuola internazionale mi sembra una scelta (oltre che troppo costosa, perchè a quanto ho capito si viaggia sui 1000 euro mensili o più) troppo radicale.
Francesco S. says
Cara G.G., se scorri il sito, e il suo confratello educazioneglobale, credo che gli spunti tecnici per rispondere alle tue domande in buona parte ci siano. Di mio, vorrei aggiungere uno spunto ideologico, ma parlando in generale, senza voler giudicare nè fare i conti in tasca nè a te nè ad altri. Come ripeto spesso, la mia è una delle verità possibili, non certo la verità.
In che senso la scuola internazionale sarebbe una scelta “troppo radicale”? un’istruzione bilingue, in termini un poco esagerati, ma non troppo, ti fa cittadino del mondo, o alla peggio ti consente di scegliere fra due mondi. Radicale è se mai la scelta della scuola (pubblica o privata) solo italiana, che ti vincola in modo difficilmente reversibile ad un sistema socioeconomico attualmente in crisi e ad una cultura che a livello europeo e mondiale è marginale. Prova a pensare: negli ultimi centocinquanta anni, quanti libri di autore italiano hanno fatto il giro del mondo? li conteresti sulle dita di una mano. Senza contare, perchè ne ho scritto fino a stufare me stesso, quello che un’istruzione internazionale potrà dare a tua figlia in termini lavorativi. Anche io ho fatto il classico, e ti esorto: dobbiamo fare come i migliori ufficiali di cavalleria, che furono i primi a capire che il loro mondo era superato e a convertirsi alle divisioni corazzate…
Detto questo, suggerirei, ma lo ripeto, molto umilmente, e senza arroganza, di vedere l’impegno economico necessario non in termini di spesa mensile, ma di capitale complessivamente necessario: un semplice calcolo può convincere che -per un solo figlio-si tratta di una somma comparabile con quella che serve ad acquistare una seconda casa, o un’automobile nemmeno troppo di lusso, ovvero beni per i quali si ritiene possibile anche contrarre un debito. Per il futuro dei nostri figlioli, potrebbe anche valerne la pena…
GG says
Francesco, io la penso diversamente. Non voglio correre il rischio di “sradicare” mia figlia dalla cultura italiana, che è ricca e vasta ed è comunque resta la “nostra” cultura, visto che come famiglia non pensiamo di spostarci dall’Italia nè sappiamo o possiamo ipotizzare fin d’ora cosa lei sceglierà per il suo futuro. Magari le piacerà viaggiare, forse no. Magari si appassionerà alle lettere antiche o all’archeologia piuttosto che alle lingue straniere….
Nello stesso tempo sono colpita negativamente dall’approccio retrogrado e obsoleto della scuola italiana relativamente all’insegnamento delle lingue straniere, che nell’attuale contesto sono fondamentali, e vorrei che mia figlia continuasse con un approccio “naturale” almeno ad una seconda lingua soprattutto dopo l’esperienza positiva fatta in questi anni alla Maisonnette. Speravo di trovare una scuola attenta a questi aspetti, magari privata e con una retta sostenibile….ma le mie speranze stanno naufragando miseramente….
Francesco S. says
Cara G.G. credo che il discorso si configuri da un lato come più complesso di quello che si può fare qui, dall’altro forse come non di interesse generale. Se per avventura volessi approfondire, dò fin da ora la mia disponibilità a che tu, nelle debite forme, mi contatti in mail privata. Altrimenti, non me ne adombro certo e auguro comunque ogni bene possibile a te e ai tuoi familiari. Un saluto sincero.
Fortunata says
Ciao, sono una mamma di Torino di due bimbe, una di quasi 5 anni e una di 2 anni e mezzo.
La piu’ grande il prossimo anno comincera’ la scuola elementare.
Ho passato gli ultimi 4 mesi nella ricerca di scuole bilingue o internazionali per le piccole ma purtroppo l’offerta a Torino e’ limitatissima.
La scuola internazionale ha dei costi troppo sostenuti per poter portare avanti un progetto comune per le due figlie ed inoltre e scomoda logisticamente, trovandosi a Chieri, pertanto ero orientata ad una scuola bilingue.
Tra le opzioni c’e’ la Saint Denis School che ha posti limitatissimi ma non conosco nessuno che mi abbia dato referenze.
Circa la Buddies invece ho avuto pareri discordanti ed inoltre non offre un percorso dopo la scuola primaria proprio come la Saint Danis.
Tutte le altre scuole private offrono pochissime ore alla settimana di insegnamente delle lingua inglese( da un minimo di 2 ad un massimo di 6).
Chiedo a tutti se avete riferimenti da darmi per qualche scuola di Torino e se avere referenze circa le scuole citate.
Grazie a tutti per l’aiuto, siamo in dirittura d’arrivo per le iscrizioni per il prossimo anno e ancora non riusciamo a trovare la soluzione che ci convinca appieno.
Ciao
Zampo says
Ciao!
Nostro figlio ha vissuto due anni in Inghilterra e a Settembre dovrebbe tornare a Torino.
Ci piacerebbe mandarlo in una scuola bilingue (e non dove facciano solo qualche ora d’inglese alla settimana).
Anche per noi l’Internazionale sarebbe scomodissima, oltretutto ora l’han spostata a Pecetto.
Abbiamo cercato opinioni sulla Saint Denis, ma non si trova nulla.
Alla fine voi per cosa avete optato? Avreste qualche consiglio a tale riguardo?
Grazie per l’attenzione.
Zampo says
Ah, scusate! Il bimbo fa quattro anni il mese prossimo.
🙂
mony says
Ciao a tutti,
io sto iniziando a cercare qualche asilo per mia figlia che dovrebbe iniziare a settembre. Ora vivo in Francia e sinceramente l’idea di buttarla in una scuola dove parlano esclusivamente francese quando dopo circa 1 anno dovremmo rientrare in italia e perdere quel qualcosina che avrà forse imparato mi sembra inutile e dannoso.
Purtroppo le scuole che stanno sulla cassia sono irraggiungibili sia per i costi che per la lontananza (siamo in zona san giovanni), qualcuno saprebbe consigliarmi una scuola bilingue o magari anche una privata che abbia un programma di inglese, ecc.
PS: qualcuno conosce la little genius international?
Grazie, mony.
Elisabetta C. says
Mony, a s. Giovanni che io sappia no. Per la scuola bilingue devi arrivare sulla Nomentana (www.istitutomarymount.it).
Se ti accontenti di poche ore in più a settimana rispetto ad una pubblica prova a cercare su internet scuola + “inglese rinforzato”. Qualche scuola paritaria chiama così dei progetti in cui ci sono più ore di inglese e/o insegnanti madrelingua.
La little genius sta a Frascati…non proprio dietro l’angolo da S. Giovanni.
Altrimenti c’è l’Ambritt
Elisabetta C.
mony says
Grazie Elisabetta,
sì, lo so purtroppo che non sta dietro l’angolo, ma se l’alternativa è la Cassia…
Ho trovato la marymount, ma è una scuola confessionale che non credo vedrebbe di buon occhio la mia piccola miscredente non battezzata ;-D
Cercherò di persona questi asili perché su internet non ne trovo…
Grazie.
silva says
Ciao, a tutti! Anke sto iniziando a valutare in quale scuola mettere la mia bambina che deve fare ancora un completo anno di scuola materna, però purtroppo mi sto scontrando con costi troppo elevati per le mie possibilità. Purtroppo sono sola perché mio marito ci ha dovuto lasciare in seguito ad una brutta malattia, e quindi anche le esigenze sono cambiate. All’inizio con lui pensavo che non avrei voluto metterla al tempo pieno, perché mi sarebbe piaciuto seguirla io stessa con i compiti scolastici, ma ora dovendo lavorare quasi tutto il giorno (per fortuna lavoro in un asilo quindi finisco relativamente presto) mi preoccupa il fatto di non poterla accompagnare sempre io a scuola e non riuscire a starle dietro come pensavo. Ho aiuto parentale ma nn posso fare affidamento su una sola nonna e due zii che ci sono e non ci sono.
Per farla breve, ho trovato una baby sitter, ma anche là i costi diventano al di là delle mie possibilità…quindi sto valutando, visto che ho ancora più di un anno di tempo, e che ho un appartamento che me lo permetterebbe, di ospitare una ragazza alla pari che si occupi della bimba almeno in alcuni gg, e che mettendoci d’accordo forse riuscirei a permettermelo come costo. Qualcuno di voi ha esperienze in merito?
Inoltre, vorrei aggiungere che è una vergogna che in Italia si dia così poca, per non dire nulla importanza alle lingue straniere, e che sarebbe bello fare qualcosa per sollevare questo problema a chi di dovere.
Elisabetta C. says
Ciao, delle ragazze alla pari ho scritto qui su bilinguepergioco, vedi questo link:
http://bilinguepergioco.com/2010/04/08/lesperienza-di-trovare-e-ospitare-una-au-pair/
e ne ho scritto anche sul mio sito http://www.educazioneglobale.com (in particolare lì ho descritto il tipo di ‘accordo’ che ho preso con le au pair che ho avuto, quale indicazioni ho dato loro e via dicendo).
Inoltre, sempre se cerchi qui su bilinguepergioco ci sono altri post scritti da altre mamme che hanno avuto ragazze alla pari. Insomma, le risposte alle tue domande ci sono già tutte!
ciao e buon anno
Elisabetta C.
silva says
glub!grazie e scusa!!
mony says
Ciao, ultimamente ho visitato una scuola internazionale a Roma (non so se posso menzionarla), comunque a parte le attività fantasmagoriche (sport, musica, multimedialità, ecc.) che all’inizio ti fanno fantasticare ho avuto l’inquietante impressione di ritrovarmi in una training school per futuri top manager d’assalto.
Io vorrei per mia figlia una “semplice” scuola (asilo) dove si svolgano attività per bambini, divertenti e stimolanti sì, ma che sappia anche accogliere e coccolare bambini in un’età così delicata. Del resto non ho deciso di stare a casa con lei per i primi 3 anni per poi buttarla in pasto ad un gruppo di fanatici (“genitori lasciano i bimbi tutto il giorno così possono fare tutte le attività possibili e magari anche qualche lezione di rinforzo individuale coi tutor”….A 3 ANNI???).
Qualcuno mi può rincuorare consigliandomi scuole anglofone, ma non per marziani?
Grazie, Mony.
Elisabetta C. says
Mmmh dalla tua descrizione mi sembra la Rome International School.. comunque una scuola internazionale che ha undeciso ‘family feel’ è la Core international di piazza crati, ma entrarci è quasi impossibile hanno pochi posti..
ciao
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
mony says
Elisabetta,
acqua! No, non si tratta della scuola che pensi tu.
Grazie del suggerimento, mi sembra proprio che tu abbia capito il genere di ambiente, molto familiare, accogliente, ludico che sto cercando.
Chiamerò la Core per vedere se hanno ancora dei posti eventualmente (retta permettendo!!).
Ho trovato Baby’s planet, in zona talenti, qualcuno mi saprebbe dare una “recension2?
Grazie mille.
Elisabetta C. says
Beh, allora visto la zona di Roma in cui cerchi guarda questa…
http://www.abckidsroma.it/
Poi ovviamente c’è la catena della Maisonnette che puoi prendere in considerazione (trilingue)
Bye
Elisabetta C.
mony says
Nooo, sto cercando con tutte le forze e gli scongiuri di lasciarmi alle spalle la nostra esperienza francese, quindi valuterei l’ipotesi trilingue solo se dovessimo essere costretti a restare qui e qundi iscrivere la petite ad una scuola locale.
Comunque grazie mille per la dritta, chiamo subito domani….ma mi spieghi come fai a trovare tutti questi posti? Io tempo fa, dopo una giornata su internet, avevo trovato solo una scuola di suore in zona piazza bologna ed ora neanche la ritrovo!!!
Elisabetta C. says
Come faccio a trovarle? Intanto negli ultimi 12 anni ho avuto 3 figli, il che mi fa un potenziale utente di qualsiasi scuola… 🙂
Poi praticamente vivo sul web e sono anche io blogger, dunque…
Good luck!
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
danieleLLL says
Sono completamente d’accordo con Francesco S. Oggi padroneggiare l’inglese è più che necessario e la scuola internazionale è un investimento sul futuro dei figli. A parte lo studio della lingua anche il metodo IB mi sembra migliore della classica scuola italiana dove purtroppo le lingue non si imparano e dove la didattica dipende molto dall’insegnante che trovi. Se non ci fosse il supporto dei genitori la scuola pubblica sarebbe un disastro per i figli e secondo me anche le statistiche non fanno che rendere evidente questo fatto.
Anna says
Buongiorno a tutti,
sono contenta di aver trovato questo forum davvero utilissimo, complimenti per il sito. Qualcuno di voi genitori ha mai sentito parlare della Scuola Bilingue Montessori a Milano? Se si, com’è? Stiamo valutando d’iscrivere nostro figlio ad una scuola dove possa imparare bene l ‘inglese. Stavamo considerando anche una scuola internazionale, ma forse la bilingue può comunque andare e il metodo montessori ci piace. Avete delle informazioni a riguardo?
Grazie
Simona says
Ciao Anna,
Sono andata alla Montessori e ho avuto un’impressione positiva. Ambiente accogliente, familiare, bambini sereni.
La linea guida della scuola è il Metodo che sta al cuore della dirigente.
Sempre con almeno due maestre per classe, una sempre madrelingua inglese. Devo dire che il bilinguismo è la ciliegina sulla torta. Da ricordare che è una scuola materna e primaria.
I miei figli non frenare tanto la scuola, non posso dire di più. Se ti ho aiutato un pochino….
Simona says
Mi scusate.
Volevo scrivere:
“I miei figli non frequentano la scuola….”
Michela says
Ciao a tutti, ho 2 figli che frequentano per il secondo anno una scuola internazionale e si trovano benissimo. Purtroppo (o per fortuna) per questioni di salute ho necessitá di trasferirmi a vivere il più vicino possibile al mare, ma ho grosse difficoltà a trovare scuole internazionali o bilingue, qualcuno di voi sa consigliarmi qualche sito su cui siano riportate TUTTE ma proprio TUTTE le scuole internazionali e bilingue italiane??
n.b: conosco le internazionali di Genova ma la location non mi alletta molto.
Grazie in anticipo
Elisabetta C. says
Michela, penso che non esista il sito che cerchi. Una lista abbastanza completa delle internazionali sta sul sito del Ministero degli Esteri, ma alcune scuole mancano comunque.
Le bilingui poi come sai non sono un modello unico e non hanno nè una federazione, nè requisiti omogenei… dunque facciamo prima se ci dici quali sono le mete più porbabili per te…e l’età dei pargoli…
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
Elisabetta C. says
Alcune sono qui..
http://italy.english-schools.org/
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
Michela says
Elisabetta grazie!! Conoscevo già quel link ma purtroppo ne mancano un sacco…… vengono sempre riportare le più blasonate e sopratutto quelle localizzate in grosse città, poi scopri che esiste una international a Brindisi, una a Siena, a Pisa eche esistono bilingue a Cagliari, a SanRemo e in tanti altri posti; ma quello che manca é una fonte che le riunisca proprio tutte, quantomeno le international!!!
Susanna says
Ciao a tutti , sono di Pavia e mio figlio va a scuola alla Flag. Siccome non si trova bene , sapete consigli armi n’altra scuola bilingue ? Grazie
Patsy says
Ciao Elisabetta,
avrei bisogno del tuo parere. Mia figlia frequenta felicemente un nido comunale. Abbiamo già fatto l’iscrizione alla materna comunale e siamo ragionevolmente convinti che verrà presa.
Per motivi che non ti sto ora a spiegare (sarebbe una storia lunga), solo ora abbiamo la possibilità di mandare nostra figlia (3 anni compiuti a gennaio) ad una scuola bilingue. La mia scelta, per le due lingue, distanza da casa, orari, commenti sul web ecc. è ricaduta sulla Maisonette di via dell’Umanesimo ma, ahimè, ovviamente ora i posti sono già tutti occupati.
Premesso che noi genitori siamo italiani e che questa scelta la faremmo solo ed esclusivamente per far conoscere BENE le lingue a nostra figlia (in un ambiente che le consenta anche una certa apertura mentale), pensi che farle fare il primo anno di materna alla scuola comunale e ritentare il prossimo anno alla Maisonette sia un compromesso accettabile o le arrecheremmo più danno che altro? Conosci un’alternativa in zona con le stesse “garanzie” di qualità della Maisonette (anche per il solo inglese)?
Grazie infinite!!
Bilingue Per Gioco says
Non so cosa direbbe Elisabetta, io, Letizia, direi questo:
Non credo che cambiare scuola materna possa “arrecare danno”, si fa, si pianifica, si prepara.
Mi domando però se cambiare scuola materna possa bastare per “per far conoscere BENE le lingue”. In realtà non mi limito a domandarmelo, mi rispondo anche…
La scuola materna, per quanto ottima, non basta. O trovate il modo di mettere in piedi un progetto familiare di bilinguismo, di cui la scuola materna è una delle componenti, o dopo la materna bilingue continuate con le elementari bilingui. Oppure uscita dalla materna la bambina dimenticherà ciò che ha imparato.
Le lingue sono un progetto di lungo termine, e vanno vissute nel tempo.
Il vostro è un progetto di lungo termine? E’ questa la domanda a cui secondo me dovreste rispondere.
Ciao,
Letizia
Patsy says
Grazie per il preziosissimo commento Letizia.
La nostra idea è di un progetto a lungo termine, pertanto la materna sarebbe solo un inizio (sto anche organizzando qualcosa per l’estate da fare insieme a lei, partecipare ai playgroup, ecc. ). Il motivo per cui mi chiedevo se un cambiamento del genere fosse traumatico è che alcune persone (mamme come me, ma anche educatrici) con cui mi sono confrontata mi hanno guardata come se fossi un’aliena 😀
Mia figlia stessa mi stupisce sempre in positivo con le sue reazioni mentre altri mi avevano prospettato scenari apocalittici, tanto che a volte penso di essere abituata troppo bene, non vorrei esagerare 🙂
Proprio perché per noi è un progetto a lungo termine da affrontare con la massima serietà vorremmo cominciare con il piede giusto, anche perché poi non si può pensare di inserire alle elementari un bimbo che non è già ad un certo livello con l’inglese (alcune scuole non li accettano proprio).
In ogni caso oggi ho avuto modo di parlare più approfonditamente con la Maisonette e pare non ci sia possibilità neanche per il prossimo anno.
Domani proverò a contattare l’Ambrit, sperando che ci siano ancora posti disponibili. La zona di residenza (S. Paolo) e di lavoro (Aurelia) non aiuta, visto che la maggior parte delle scuole migliori/più conosciute sono in zona Roma Nord, accettiamo ulteriori suggerimenti.
Grazie di cuore!!!
Patsy says
Ovviamente ho fatto confusione tra i nomi delle persone, ho confuso Letizia ed Elisabetta… la mia domanda resta comunque valida per chiunque vorrà risponere, scusateeee 😛
Vera L. G. says
Ciao a tutti,
Prima di tutto, complimenti per il sito che seguo sporadicamente e che mi ha fornito diverse indicazioni utili. Volevo chiedervi se qualcuno ha esperienza recente alla scuola Brittania di Roma. Ho un appuntamento tra qualche giorno e mi piacerebbe sentire i vostri commenti.
La nostra bimba ha tre anni, è stata ammessa alla nursery dell’Ambrit per l’anno scolastico che inizia a settembre 2014, ma un cambio nel budget di famiglia non ci consentirà di pagare la reta e non potremo iscriverla. Vorremo valutare altre alternative più economiche dell’Ambrit, quindi la Brittania sembra una possibilità.
Avrei preferito il metodo IB, ma dobbiamo fare i conti con le spese e credo che anche il National Curriculum sia molto valido. Grazie.
Patsy says
Ciao Vera,
scusami se mi intrometto, visto che sicuramente la conosci bene, sai dirmi se all’Ambrit ci sono attività pomeridiane per i bimbi di 3 anni anche oltre le 15,45?
Grazie
Vera L. G. says
Ciao Patsy,
Sì, l’Ambrit include nei prezzi due giorni di after school a settimana – nei pomeriggi – a partire della nursery con attività a scelta che possono essere per esempio music & move, fun & games, ecc . Si possono aggiungere altri giorni con ulteriore pagamento. Stai cercando anche tu una scuola internazionale per il tuo bimbo/bimba di tre anni?
Un saluto. Vera
Patsy says
Sì Vera, anch’io ho una bimba di 3 anni e purtroppo mi sto muovendo solo ora, spero di riuscire ad iscriverla per il primo anno di materna. Io sono in zona San Paolo e lavoro in zona Aurelia, rispetto a Roma Nord c’è molta meno scelta, mi sembra…
Patsy says
Io non sono riuscita a trovare nessuna informazione di “prima mano” sulla Britannia, purtroppo 🙁 dal sito (nuovo) sembra molto valida. Purtroppo non basta per giudicare, ma almeno le insegnanti sono tutte madrelingua inglese http://www.scuolainternazionaleroma.com/
Vera L. G. says
Ciao Patsy, ho visitato la Britannia.
La struttura ( un villino ) e gli attrezzi lasciano un pochino a desiderare. Secondo me lo spazio all’interno delle aule è ridotto, tranne quello per il kindergarten al pian terreno, il playground dei piccoli ha il basico. Non esiste una palestra coperta, e quindi nessuna attività di quel tipo nei giorni di cattivo tempo.
La classe di kindergarten ha una maestra per un numero di bambini che può arrivare a 15… mi sembra una proporzione “sproporzionata” ( scusa il gioco di parole ) considerando che per esempio nei nidi pubblici di Roma la proporzione è di 6 a 7 bimbi per insegnante. Per le attività musicali c’è una seconda maestra. L’orario della nostra visita ha coinciso con la pausa mattutina e i bambini erano all’esterno, non ho potuto vedere come si svolgono le lezioni.
Il programma, che è quello inglese del National Curriculum, adotta tutti gli aggiornamenti di quello usato in Inghilterra. La scuola è parificata, quindi bisogna fare un test finale per l’equiparazione al programma italiano, ma questo è scritto anche nel sito. Le attività di after school per i più grandi consistono nel fare i compiti insieme ad un insegnante ( tranne per kindergarten e transition). I prezzi hanno un piccolo aggiornamento per quest’anno.
La mia valutazione è molto limitata, forse mi sbaglio su alcuni aspetti. Mi è sembrata una scuola valida ma non siamo (mio marito ed io) entusiasti. Mi piacerebbe molto avere la tua impressione, fammi sapere. Vera.
Elisabetta C. says
OFF TOPIC o quasi: sono furbi, però.
Si sono comprati un bel dominio web, scuolainternazionaleroma perfino punto com.
In pratica sono tutte tag perfette per google.
Risultato: molti genitori che cercano una scuola internaizonale a Roma approderanno alla Britannia!
Patsy says
Hai ragione, infatti all’inizio pensavo ad un errore nelle chiavi di ricerca (prima di aprire il link pensavo fosse la Rome International…).
Sto compilando il modulo per la Ambrit (sperando che accettino la richiesta), mi confortate sulla scelta? 😛
Vera L. G. says
Ciao Patsy,
non sapevamo quasi niente sull’Ambrit, l’avevamo scelta per due ragioni: l’insegnamento è basato sul metodo IB primary years programme e si trova a 10min da casa nostra. La mia esperienza diretta si limita soltanto ad una visita alla scuola ( di circa 1 ora) ed un colloquio con il direttore. Abbiamo visitato alcune classi durante le lezioni: ambiente accogliente, bambini coinvolti nelle attività, aule attrezzate con risorse idonee ( per esempio, istrumenti musicali nella stanza delle lezioni di musica ), verde e zona playground curati.
Dopo la visita ci siamo informati con altre fonti, tutti i commenti sono stati positivi. Quando la scuola ha risposto di sì all’ammissione della nostra bimba eravamo veramente convinti della scelta. Abbiamo pagato la pre-iscrizione ma purtroppo alcuni cambiamenti in famiglia non ci consentono di procedere con l’iscrizione perché non possiamo più sostenere il costo annuale ( anzi, decennale ). E non mi dilungo nel dire quanto sono dispiaciuta, andrei troppo fuori topic…
Fammi sapere come andrà per la tua bimba.
Vera L. G. says
Onestamente non avevo fatto caso a questo sito perché ho sempre consultato quest’altro:
http://www.britanniainternationalschool.it/
Il sito non dice molto. La stiamo considerando per i seguenti motivi: sistema educativo anglo sassone, costo e la localizzazione che ci consentirebbe di portare la nostra bimba invece di mandarla con lo scuola bus ( e così avere un contatto più frequente con gli insegnanti ).
Patsy says
Grazie per le ulteriori informazioni Vera, quindi il posto viene offerto solo dopo il colloquio con il preside? O nel momento in cui visiti la scuola già sai che il posto è disponibile per te? Come si svolge il colloquio?
Riguardo la Britannia invece domani chiamerò anch’io per prendere appuntamento. Su questo stesso sito e su altri forum ho visto molti interessati a questa scuola ma nessuno ha poi lasciato un feedback 🙁
Grazie ancora per tutte le informazioni, ti aggiornerò prossimamente
Vera L. G. says
Nel nostro caso abbiamo saputo l’esito – l’ammissione della nostra bimba – alcuni giorni dopo la visita. Il colloquio con il direttore ( in inglese, così come la visita) è stato tranquillo; ci ha spiegato alcune cose sulla scuola e risposto alle nostre domande.
Patsy says
Ah ecco, mi sembrava strano che facessero la valutazione solo sulla base della domanda scritta.
Grazie delle informazioni veramente utilissime Vera!
Patsy says
Ciao Vera,
hai già fatto il colloquio/visita alla Britannia? Io ho preso appuntamento per lunedì prossimo, dall’Ambrit ancora non ho ricevuto risposta… fammi sapere
a presto
Patsy says
Ciao Vera, eccomi di nuovo! Non mi era arrivata la notifica della tua risposta, perciò l’ho vista solo ora. Confermo le tue impressioni sulla Britannia: il tuo post potrei averlo scritto io!!
Aggiungo solo un paio di cose: mi è piaciuta molto la direttrice, ma gli spazi dei bimbi piccoli mi sono sembrati veramente bui; inoltre non mi è piaciuto il fatto che alla mensa mangino nei piatti di plastica (lo trovo assurdo).
Riguardo il rapporto educatrici/bimbi, mi è stato detto che in una classe di 20 bambini ci sono 2 educatrici ed un’assistente (se non sbaglio nelle materne pubbliche il rapporto è 1 a 25, al nido è 1 a 6 per i bambini fino a 3 anni), forse ho capito male?
Abbiamo discusso lungamente sulla didattica e riguardo quello mi ha convinta, purtroppo la struttura non è il massimo, e a dirla tutta mi ha un po’ infastidito il fatto che alcune indicazioni sul sito siano fuorvianti (ad es. le attività pomeridiane a cui hai fatto riferimento anche tu).
Perciò alla fine anch’io non sono entusiasta, ma ad oggi non ho trovato un’alternativa valida in zona: ho visitato anche l’Istituto Massimo, mi è piaciuto tantissimo ma non ci sono posti 🙁
Se riesco a scovare qualche altra scuola ti aggiorno.
Luisa says
Ciao a tutti, ho una bimba di due anni che vorrei iscrivere a settembre 2014 ad una materna bilingue. La mia scelta di una scuola privata è legata unicamente al valore aggiunto che la bimba avrebbe dal bilinguismo che invece non è praticato nella scuola pubblica. Nella materna bilingue che ho visitato si fanno 2 ore al giorno di inglese con un’insegnante madrelingua, in compresenza con un’insegnante italiana che fungerebbe da supporto qualora ci fossero difficoltà di comprensione per qualche bambino. L’attività in inglese consisterebbe nel leggere e imparare delle schede didattiche, frutti, animali, fiori, nel cantare canzoni e filastrocche e comunque nel giocare e parlare solo inglese in quelle ore (mi lascia un po’ perplessa la compresenza dell’insegnante italiana….). La mia difficoltà sta nel valutare se 2 h al giorno (quindi 10h a settimana) sia un tempo accettabile per definire la scuola bilingue e per giustificare una retta mensile abbastanza cara. Qualcuno che ha i propri figli in una materna bilingue, può gentilmente darmi un termine di paragone con la propria scuola? Quante ore di inglese si fanno in altre materne bilingue? Ringrazio chi mi volesse supportare in questa scelta con la propria esperienza.
Elisabetta C. says
Se sei a Roma mi sa che stai parlando della Petranova o del Villa Flaminia… in ogni caso l’optimum della scuola bilingue è avere due docenti (una madrelingua italiana, l’altra madrelingua inglese) in compresenza SEMPRE, per tutte le 8 ore di lezione, a prescindere dla fatto che possano poi dividere la classe in due gruppi e alternarsi sui gruppi per specifiche attività o che possano avere dei rinforzi da altre figure quando si tratta di vigilare i bambini a mensa o nel giardino. Tolti i tempi che non sono di didattica alla fine direi che l’inglese deve essere almeno 15-18 ore a settimana, come impatto complessivo.
Anche in questo caso, il bambino non è che diventa del tutto bilingue bilanciato, per quello c’è bisogno di uno sforzo prolungato nel tempo e di un progetto anche famigliare, come giustamente fa spesso notare Letizia.
Due ore al giorno io le chiamo “scuola ad inglese rafforzato” non “scuola bilingue”, ma ovviamente non esiste alcuna definizione normativa!
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com/2013/10/scuola-bilingue-tutto-quello-che-avresti-voluto-sapere-e-non-hai-mai-osato-chiedere/
p.s. comunque meglio di niente!
Elisabetta C. says
p.s. penso che la compresenza della docente italiana in quelle due ore sia dovuta ad un semplice calcolo di questo tipo: è lei la docente abilitata per la normativa italiana. La madrelingua (forse) no, magari è una ragazza giovane che è abilitata con un corso breve di quelli del tipo Teaching English as a Foreign Language ma non è una che ha fatto scienze dell’educazione. Insomma, è una lettrice. Ma forse sono io ad essere maliziosa. E poi magari non è abilitata ma è comunicativa e bravissima con i piccoli, perchè a volte è anche una vocazione!
Luisa says
Grazie Elisabetta per la tua opinione e per le info. Vivo ai castelli romani vicino Frascati e la materna in questione è in zona Frascati. Purtroppo finora ho trovato solo 2 materne bilingue non troppo lontane da dove vivo! La scelta è quindi limitata. Sono convinta anche io che solo la scuola bilingue non possa bastare per inculcare una nuova lingua, infatti sto intraprendendo un percorso anche a casa e frequento il playgroup a Roma, di cui sono molto soddisfatta. Forse come dici tu, 2 ore sono meglio di niente….grazie mille!!! Ps: per chi conoscesse altre scuole bilingue in zona che casomai mi sono sfuggite….fatemi sapere!!!!
Luisa says
Anche l’altra scuola bilingue che ho trovato prevede comunque 2 ore al giorno, di cui 1h di lezione ed 1h di laboratorio……quindi siamo sulla stessa linea della prima.
Elisabetta C. says
Ciao Luisa,
mi pare che a Frascati ci sia anche una scuola internazionale, la Little Genius international school. http://www.littlegenius.it/
A dispetto del nome un pò infelice, un’amica di famiglia mi parlò di quanto era in gamba la persona che l’ha fondata e la dirige (o la dirigeva?). Non so molto altro, però dacci un’occhiata, il sito è molto curato. Potrebbe essere una soluzione, quanto meno per una parte dell’iter scolastico. I costi sono alti rispetto ad una scuola bilingue ma decisamente più bassi delle scuole internazionali di Roma, la mensa è biologica e mi pare che facciano tantissime attività interessanti, anche extra scolastiche e anche per coinvolgere i genitori.
ciao
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
Luisa says
Ciao Elisabetta, conoscevo già la Little Genius ma non l’ho ancora visitata perchè preferisco orientarmi su una scuola bilingue piuttosto che internazionale. Preferisco che il modello di scuola sia italiano e l’inglese sia un’attività parallela svolta in maniera più intensiva possibile. Siamo in Italia e la bimba di fatto è italiana per cui non credo sia giusto farla crescere in un contesto scolastico britannico. Non ne vedo il motivo. Ad ogni modo voglio visitare la Little Genius e prendere informazioni, ma probabilmente più per curiosità. Ho visitato il sito ed è vero è ben fatto ma obbiettivamente le rette sono molto elevate.
Michela says
Chi cortesemente mi sa dire quante e quali scuole internazionali ci sono all’esterno del grande raccordo anulare di Roma?!? Conosco la Castelli International e la LittleGenius, ce ne sono altre??
Grazie mille
Elisabetta C. says
Dipende in che direzione…..!!!
C’è il St Georges Bitish International School a La Storta (oltre la Cassia)
C’è la Southlands a Casal Palocco
altre sono decentrate ma mi pare dentro il raccordo, tipo la Kendale
Poi le due che hai detto
Faccio fatica a pensarne altre: ma conosco più le scuole internazionali che il GRA…. 🙂
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
monica says
Ciao Luisa,
io ho visitato la Little Genius, ma, dopo un’iniziale annebbiamento/fascinazione, ho riflettuto molto sulle attività (e sulle rette proibitive per me) che a mio avviso per una bimba piccola, mai stata a scuola sono solo specchietti per genitori arrivisti ed ambiziosi (gite all’università, corsi di informatica, di ECONOMIA…!!!)
Luisa says
Ciao Monica, non l’ho ancora visitata ma ho visto sul sito che in effetti le rette sono esagerate. Sicuramente saranno giustificate da quello che la scuola è in grado di offrire agli studenti, però conviene quasi quasi cercare lavoro in Inghilterra, trasferirsi lì e far crescere il bimbo bilingue in maniera praticamente gratuita……
Elisabetta C. says
Ciao Luisa,
ti riscrivo perchè per caso, cercando altro, ho scoperto questo asilo nido e anche scuola dell’infanzia che sta ai Castelli Romani ed è bilingue. Non so se si tratta proprio di una di quelle che avevi già trovato e distavano molto da dove abiti, ma intento ti copio qui il link.
http://www.checcodraghetto.it/chi-siamo/
Ciao
Elisabetta C.
educazioneglobale.com
Luisa says
Ciao Elisabetta, checco draghetto è proprio la scuola di cui ti parlavo, la prima che ho visitato. Bella struttura, non molto economica, 2/3 h di inglese al giorno. Mi sarebbe piaciuto sapere quante ore di inglese fanno altre materne bilingue, di Roma e non…per avere un confronto. Grazie comunque della tua segnalazione.
Elisabetta C. says
Per Vera
Vera, solo una cosa (perchè della Britannia non so nulla, dunque non posso dir nulla), nel tuo commento dici che “La classe di kindergarten ha una maestra per un numero di bambini che può arrivare a 15… mi sembra una proporzione “sproporzionata” ( scusa il gioco di parole ) considerando che per esempio nei nidi pubblici di Roma la proporzione è di 6 a 7 bimbi per insegnante”.
Se per kindergarten si intende la classe di scuola dell’infanzia che va dai 3 ai 4 anni (perchè in america il K. è invece dai 5 ai 6…how confusing!) non è comunque al rapporto docenti-discenti degli asili nido che ti devi rifare, ma al rapporto educatrici-bambini della scuola dell’infanzia. Non so quale sia questo rapporto nella scuola dell’infanzia italiana (che va dai 3 ai 6 anni e che molti chiamano erroneamente ancora “asilo”) ma una mestra ogni 15 bambini mi pare un rapporto plausibile dai 3 anni.
Scusa la puntigliosità della precisazione…è solo per darti un parametro in più.
Ovviamente per l’asilo nido (0-3 anni) è un altro paio di maniche. Un tempo il rapporto era, per legge, 1 a 4 (una educatrice per ogni bambino) e ultimamente, come giustamente rilevi, 1 educatrice per 6 bambini.
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com
Vera L. G. says
Gentile Elisabetta,
grazie della tua osservazione. Hai ragione, mi sono sbagliata nel paragonare il nido (che la mia bimba frequenta adesso) con la scuola dell’infanzia. Infatti ieri avevo controllato sul sito del MIUR e la scuola dell’infanzia pubblica è composta da 18 ad un massimo di 26 alunni. Quindi, il rapporto insegnate / allievo della Britannia è equilibrato.
La Britannia, che adotta il metodo del national curriculum britannico divide la preschool in kindergarten ( 3-4 anni) ed un ano di transition ( 5 anni) che è considerato un anno di preparazione alla classe 1 ( prima elementare ), come il nome dice è la transition from preschool to primary school.
Invece l’Ambrit, che adotta l’ IB primary years programme, divide la preschool in nursery, kindergarten, preparatory. Sto cominciando adesso a districarmi tra queste differenze.
Elisabetta C. says
Se sei confusa hai ragione: lo sono anche io… e sai perché? Perché passi che l’Ambrit userà, almeno dalla scuola primaria, il lessico proprio stabilito della IBO, ma i nomi della Britannia mi paiono fantasiosi, nel senso che non corrispondono al sistema inglese, mi pare…
In UK i nomi del sistema dovrebbero essere i seguenti:
Nursery 3 – 4 anni
Reception (4-5 anni)
Year 1 (5-6 anni) che per noi sarebbe l’ultimo anno di scuola dell’infanzia e negli USA si chiama… Kindergarten!
Year 2 (6-7), per noi è la prima primaria e in USA è il 1st grade
eccetera
Elisabetta C.
Simona says
Ciao a tutte.
Dopo aver valutato tra scuole internazionali e bilingui abbiamo scelto quella bilingue. Principale motivo è l’offerta del curriculum italiano. Ovvio, a sommare l’inglese vissuto in modo non classico e naturale.
Alcuna informazione sulla Mile School di Milano?
Vera L. G. says
Per Patsy:
Ciao, sei stata alla Britannia? Che impressione hai avuto? Grazie. Vera
Patsy says
Ciao Vera, eccomi di nuovo! Non mi era arrivata la notifica della tua risposta, perciò l’ho vista solo ora. Confermo le tue impressioni sulla Britannia: il tuo post potrei averlo scritto io!!
Aggiungo solo un paio di cose: mi è piaciuta molto la direttrice, ma gli spazi dei bimbi piccoli mi sono sembrati veramente bui; inoltre non mi è piaciuto il fatto che alla mensa mangino nei piatti di plastica (lo trovo assurdo).
Riguardo il rapporto educatrici/bimbi, mi è stato detto che in una classe di 20 bambini ci sono 2 educatrici ed un’assistente (se non sbaglio nelle materne pubbliche il rapporto è 1 a 25, al nido è 1 a 6 per i bambini fino a 3 anni), forse ho capito male?
Abbiamo discusso lungamente sulla didattica e riguardo quello mi ha convinta, purtroppo la struttura non è il massimo, e a dirla tutta mi ha un po’ infastidito il fatto che alcune indicazioni sul sito siano fuorvianti (ad es. le attività pomeridiane a cui hai fatto riferimento anche tu).
Perciò alla fine anch’io non sono entusiasta, ma ad oggi non ho trovato un’alternativa valida in zona: ho visitato anche l’Istituto Massimo, mi è piaciuto tantissimo ma non ci sono posti 🙁
Se riesco a scovare qualche altra scuola ti aggiorno.
Francesca says
Un saluto a tutti i partecipanti e complimenti al sito, che seguo da quasi 2 anni. Vorrei parteciparvi la mia esperienza. Sono la nonna di una deliziosa bambina di 3 anni e mezzo della quale mi occupo tutti i pomeriggi. Sono stata sempre convinta che l’approccio alla seconda lingua, in questo caso l’inglese, è fondamentale avvenga il più presto possibile. Ho fatto questa esperienza più di 30 anni fa con mio figlio che la sta mettendo in atto anche con sua figlia. La scelta è stata per una scuola bilingue l’anno scorso a tre anni compiuti. Il primo approccio con l’inglese però è cominciato all’età di 2 anni e mezzo con un’insegnante madrelingua, il pomeriggio per 2 ore 2 volte a settimana, con giochi, musica e cartoni animati in inglese. Ci stiamo avvicinando alla fine del 1° anno di asilo bilingue, supportato sempre a casa per 2 pomeriggi a settimana da una studentessa madrelingua e i risultati sono evidenti. La bambina , dopo la fase di sola comprensione, in cui rispondeva sempre in italiano, comincia a esprimersi, certo in modo semplice nella seconda lingua. Aggiungo che la scuola scelta è l’Highlands a Roma-Eur .
rosaria says
CIAO A TUTTI STO CERCANDO UNA BUONA SCUOLA INTERNAZIONALE A CASERTA MI SAPETE SUGGERIRE CON URGENZA QUALCHE NOMINATIVO ????? GRAZIE MILLE
Annalisa says
Ciao a tutti, avrei bisogno di informazioni sulle scuole internazionali presenti a Napoli (Grenoble e NATO) e sulle scuole bilingue (Sequoia e Belforte). Grazie per le risposte.
Patsy says
Ciao,
ero passata di qua per chiedere informazioni per la scelta della materna per mia figlia qualche mese fa (a Roma). Ho lasciato lo stesso messaggio sul blog di Elisabetta (a cui avevo rivolto più o meno le stesse domande). Alla fine, dopo molte ricerche e colloqui con scuole che avevano posti disponibili (in zone facilmente raggiungibili), ho scelto la Southlands di Casalpalocco. Forse due mesi sono pochi per esprimere un giudizio ma non potrei esserne più felice e soddisfatta: oltre a trovarsi più che bene, mia figlia comincia già ad esprimersi in inglese. Tra l’altro, in prospettiva futura, stanno anche attivando l’IB Programme. Mi piace molto l’approccio della scuola, molto coinvolgente e trasparente, oltre che informale. Per non parlare dei metodi didattici di cui sono assolutamente entusiasta…
Per chi avesse bisogno sono a disposizione per ulteriori domande.
Intanto ringrazio tutti per il supporto e Letizia per il suo ottimo blog che leggo sempre con piacere, a presto
Patsy
Teresa Fiorentino says
vorrei iscrivere mio nipote ad una scuola elementare bilingue a Milano e provincia zona Ovest Milano ma nn so dove rivolgermi. Potete darmi un consiglio? Grazie