Come avrete gia’ notato Bilingue Per Gioco ospita anche esperti, per approfondimenti tematici o per rispondere alle vostre domande. Giovanni, papa’ di un bambino trilingue, ci presenta un suo quesito, carico di una certa preoccupazione, e ringraziamo la professoressa Antonella Sorace che risponde alla sua domanda.
Antonella Sorace e’ professoressa di Developmental Linguistics presso l’Universita’ di Edimburgo, nonche’ punto di riferimento per il Bilinguismo di alcune tra le piu’ importanti testate giornalistiche italiane (da Repubblica al Corriere della Sera). Insieme al suo team ha creato il sito Bilingualism Matters, il cui obiettivo e’ proprio creare un ponte tra chi fa ricerca sul bilinguismo e la societa’.
La domanda di Giovanni :
“ Vivo in Inghilterra da 10 anni qui ho incontrato la mia compagna, una ragazza svedese, e abbiamo un figlio di tre anni e mezzo. Sandro va all’asilo qui a Londra.
I bambini della sua eta’ parlano ormai un buon inglese, mentre Sandro non riesce ancora ad essere completamente fluido con l’inglese.
A casa la sua mamma e la baby sitter gli parlano in Svedese e io per quanto possibile gli parlo in italiano, dico per quanto possibile perche’ tra me e la mia compagna si parla inglese, io conosco poco lo svedese e lei un po’ meglio l’italiano, ma la nostra comunicazione quotidiana e’ inevitabilmente in inglese. Quindi quando siamo tutti insieme parliamo in inglese. Qualche volta traduciamo cio’ che si dice nelle nostre reciproche lingue a Sandro. Si puo’ immaginare che confusione passi per la testa di Sandrino.
Benche’ lui non parli ne lo svedese ne l’italiano (ogni tanto pero’ inserisce parole svedesi o italiane nelle frasi in inglese) sembra capire abbastanza bene tutte e due le lingue, infatti se io mi rivolgo a lui in italiano mi risponde coerentemente, ma in inglese (un inglese molto basilare). Fino ad oggi non ci siamo particolarmente preoccupati e abbiamo cercato, per quanto possibile, di parlargli in tutte e tre le lingue, senza pero’ sacrificare una normale comunicazione tra me e la mia compagna e questa avviene inevitabilmente in inglese. Ora pero ci sembra di vedere un ritardo nello sviluppo linguistico di Sandro e cominciamo a preoccuparci. Ogni buon consiglio e benvenuto.
Grazie mille”
Professoressa Sorace, fanno bene i genitori di Sandro a preoccuparsi?
“La situazione di Giovanni non e’ affatto insolita. Conosco molti bambini trilingui che dicono molto poco anche se capiscono tutte e tre le lingue. I ritardi sono normali soprattutto se ci sono tre sistemi linguistici da organizzare nel cervello. Il fatto che la comprensione sia buona dovrebbe rassicurare i genitori.
Il fatto che il bambino ‘mescoli’ le lingue e’ spesso dovuto al fatto che gli mancano determinate parole e quindi le prende a prestito da un’altra lingua (normalmente quella dominante, ma non solo). Piu’ avanti le mescolanze rispettano delle regole ben precise – c’e’ una ‘grammatica del mixing’ – sia linguistiche che sociologiche, cioe’ il bambino mescolera’ di piu’ se parla con altri bilingui, e se i genitori stessi mescolano quando parlano con lui o tra di loro. Nel caso di Giovanni, direi che suo figlio imparera’ senz’altro l’inglese perche’ vive a Londra e anche perche’ i genitori lo parlano tra loro, quindi i genitori fanno bene a parlare le loro lingue native perche’ sono quelle ad avere bisogno di input frequente.
Nel trilinguismo e’ anche importante per i genitori accettare che lo sviluppo delle tre lingue probabilmente non sara’ identico perche’ raramente c’e’ una quantita’ di input simile in tutte e tre. E’ normale che due delle lingue siano piu’ avanzate della terza. Tuttavia, se il bambino continua a sentire anche la lingua meno ‘privilegiata’, sviluppera’ delle abilita’ di comprensione che potranno condurre al controllo fluido della lingua in un secondo tempo, se la situazione cambia a favore di quella lingua.
I genitori dovrebbero essere tranquilli su un punto: il trilinguismo non provoca confusione nel bambino.”
Ma a che punto il ritardo diventa preoccupante?
“Anche se non mi occupo personalmente di disturbi del linguaggio, sono a contatto con logopedisti ‘illuminati’ i quali mi dicono che prima di pensare ad eventuali disturbi bisogna sempre aspettare i tre anni e considerare tutta una serie di aspetti espressivi della comunicazione, come il contatto visivo per esempio. Ovviamente ci sono anche bambini bilingui con disturbi del linguaggio – l’incidenza di questi disturbi tuttavia e’ la stessa che nei monolingui, il che normalmente esclude che i disturbi siano causati dal bilinguismo.”
A chi rivolgersi per avere un parere specialistico?
“Stiamo cercando di fare opera di informazione tra i logopedisti, perche’ siano piu’ informati sullo sviluppo linguistico bilingue e abbiano quindi strumenti migliori per distinguere tra manifestazioni normali e patologiche. So bene che molti medici e insegnanti spesso consigliano di abbandonare il bilinguismo, ma raramente sanno di che cosa parlano. Quindi e’ meglio assicurarsi che lo specialista abbia esperienza di bilinguismo”
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Giovanni says
Gentile Professoressa Sorace
Grazie mille per la sua risposta incoraggiante. Spero che Sandro riesca ad imparare bene tutte e tre le lingue; sarebbe il dono piu’ bello da parte nostra. Noi insisteremo a parlargli nelle nostre reciproche lingue anche se la cosa e’ spesso assai difficile. Ora, con la certezza che il bilinguismo e il trilinguismo non confonde i bambini, saremo ancora piu’ determinati.
Grazie ancora e un cordiale saluto.
Grazie anche a questo utilissimo e ben fatto blog.
Giovanni, Hanna e Sandro
Carla says
Grazie mille per questo input!! Ho una situazione simile a quella di Giovanni. Io, italiana, il mio partner tedesco e Leah, nostra figlia di quasi due anni, viviamo in Kenya. Leah e’ ovviamente esposta a tre lingue e frequenta l’asilo bilingue inglese-tedesco. Abbiamo l’ impressione che capisca tutto quello che le si dice nelle tre lingue, ma nel parlare ovviamente prevale l’ italiano, seguito dal tedesco e dall’ inglese. La cosa molto buffa e’ la scelta di dire alcune parole in una lingua e non nell’ altra che non si basa sulla “facilita'” della pronuncia. Noi siamo contenti che Leah abbia questa opportunita’ e non la forziamo a parlare in una lingua o in un’altra. Continuiamo pero’ a essere “consistenti” e parlarle sempre in italiano, nel mio caso, e in tedesco, Simon.
Grazie ancora anche per il sito che trovo molto interessante e ben fatto.
Carla, Simon and Leah
Bilingue Per Gioco says
Grazie a te Carla,
se hai tempo e voglia di raccontarci la storia della vostra famiglia trilingue in un paese così particolare stai sicura che saremo entusiasti di leggerla! (nel caso mandamela per email per favore e poi la pubblico io)
L.
Xhoana says
E` rassicurante anche per noi la risposta della Prof. Sorace. Siamo contenti anche di leggere le storie di altre famiglie che stanno vivendo un`esperienza simile alla nostra.
Abbiamo una bambina di 16 mesi alle prese con il trilinguismo. Io sono albanese, mio marito e` italiano e viviamo a Londra. Noi le parliamo esclusivamente le nostre due lingue, utilizzando l`italiano come lingua comune. All`asilo e nell`ambiente circostante dovrebbe imparare l`inglese.
Sebbene la piccola sia a nostro parere molto comunicativa (produce molti suoni, parole e pezzi di discorso in un linguaggio inventato tutto suo) per ora ovviamente e` in grado di dire pochissime parole, nelle 3 lingue diverse. Noi continuiamo fiduciosi a parlarle, leggerle, cantarle il piu possibile sperando di non farla sentire confusa. Ogni consiglio in questo senso e` piu che gradito.
un saluto,
Xhoana
bianca says
sono la nonna di un bambino di tre anni compiuti a febbraio. Il bambino è trilingue in quanto la madre è italiana, il padre è francese, ma vivono all’estero. Tra di loro mia figlia e mio genero parlano francese. Il bambino non parla bene, dice di sicuro mamma, papà, nonno e nonna, sa esattamente quello che dice, se gli si chiede qualcosa in italiano o in francese capisce perfettamente, ma non struttura ancora una frase (la sola che sa dire è la mamma è bella), e anche quando non ripete le parole, ti guarda con due occhi che sembrano voler dire: ho capito tutto ma non ho voglia di parlare. Inoltre a tre anni mio nipote non salta: scende e sale le scale da solo, corre, non ha piu’ il pannolino, ma di saltare non vuol saperne.
Devo essere preoccupata?
Bilingue Per Gioco says
Bianca, mi spiace non so cosa dirle, i genitori dovrebbero consultare un esperto, preferibilmente con esperienza di bambini bilingui.
Letizia
Domenico says
Salve, tra qualche mese nascerà la mia prima figlia.
Io sono italiano e mia moglie inglese.
Stiamo valutando la possibilità di parlarle in tre lingue visto che una parente è rumena.
potreste consigliarmi dei libri per insegnare il bilinguusmo/trilinuismo?
Come molti di cui ho letto la mia preoccupazione è quella di informarmi meglio possibile per evitare errori.
Grazie.