Le vacanze sono un’ottima occasione per rinforzare la seconda lingua. Un viaggio o una permanenza con la famiglia d’origine creano le condizioni per una full immersion, che inevitabilmente vedra’ la lingua minoritaria sbocciare come per magia. Pero’ se non si hanno parenti all’estero la cosa puo’ essere piu’ complicata, e sicuramente molto cara, e Tiziana mi ha chiesto qualche consiglio in merito. Intendo ritornare piu’ avanti sull’argomento, ma ho una piccola perla da condividere subito con voi: Arte Al Sole.
Come saprete d’estate si moltiplicano i campi estivi in Inglese, anche nella mia citta’ (Verona) il comune organizza, o forse solo sponsorizza, dei campi in Inglese. Questi campi pero’ hanno due grandi limitazioni: sono frequentati esclusivamente da bambini italiani, e quindi mi sento di escludere che un bambino bilingue vi possa imparare granche’, e spesso hanno l’inglese come principale proposta, ma poi le attivita’ non sono particolarmente interessanti.
Arte al Sole invece e’ molto diverso. Dietro Arte al Sole, c’e’ Shannon, una mamma americana esperta di Storia dell’Arte Italiana. Shannon vive in America con la sua famiglia per la maggior parte dell’anno, ma d’estate organizza in Toscana questi campi per bambini internazionali, divisi per fasce d’eta’: 6-12 e 13-17 anni. Le attivita’ di Arte al Sole sono tutte centrate intorno alle belle arti, la natura e la cucina. I bambini, o ragazzi, sono impegnati in laboratori creativi e artistici, fanno passeggiate, cucinano, e fanno anche una visita al museo. Ah, e incidentalmente parlano anche Inglese perche’ e’ la lingua del campo, ma il loro primo obiettivo e’ divertirsi e fare delle cose interessanti.
Ho chiesto a Shannon se secondo lei i campi sono adatti anche a bambini italiani cresciuti bilingui, e vi riporto quello che mi scrive:
“Arte al Sole has an appealing artistic/cultural curriculum that children enjoy, but is conducted primarily in English with staff and other children who have the ability to speak Italian if necessary. So, the “playful” or “fun” aspect seems to subtly lend itself to the variety of multilingual experiences among the kids. It is different every year, but the children really do enjoy sharing their language abilities among each other in a relaxed, natural way, which is so endearing.
Our summer camp welcomes a few bilingual children every year, and many from Italian American families who are not necessarily bilingual but have had Italian language exposure or instruction throughout their childhood. This year we have a few children who attend international schools in Italy and a few who attend Italian state schools from families with Italian mother/American father or vice versa. The remainder are American families organizing their summer vacation in Europe around attending this camp, many of whom are Italian American or have a strong connection to Italy .
So, in summary, the program supports bilingualism truly through an emphasis on the “play” aspect and on the children’s natural desire for cultural exchange. I can very strongly say that when the kids are allowed to proceed on their own level and at their own initiative in language exchange, they flourish more than when it is perceived by them as imposed or mandatory. Furthermore, we have some wonderful local Lucchese artists, cooks, and a book author who conducts our tour of the center, so the children are always so polite and in a sense honored to share their Italian language/or English as appropriate in a respectful way with the teachers who have either English or Italian as their native tongue.”
Un’ultimo comment sul summer camp, io credo che sia una buona idea perche’ i bambini comincino a fare delle esperienze da soli, ma in un ambiente protetto e sicuro. Per noi genitori puo’ essere difficile affidare i nostri figli ad estranei per un’intera settimana, soprattutto per le mamme italiane, la quintessenza della chioccia. Ma una mamma che sta crescendo il proprio bambino bilingue credo che lo stia consapevolmente preparando ad andare per il mondo con fiducia.
Se avete esperienze simili, o se deciderete di mandare i vostri figli a Arte al Sole per favore fatecelo sapere condividendo la vostra esperienza. Vi avviso pero’ che se Arte al Sole vi interessa e’ meglio che li contatttiate subito, il primo campo e’ al completo gia’ da fine Aprile. Per informazioni potete vedere il sito di Arte al Sole o contattare Shannon a shannon@italiakids.com.
Ti e’ piaciuto questo post? Se vuoi puoi ricevere automaticamente e gratuitamente gli aggiornamenti di Bilingue Per Gioco via email.
Alice says
Cara Letizia,
io ricordo che quando mio fratello era piccolo (ora ha 23 anni) ha frequentato per un paio di estati il camp alla scuola americana che c’é (c’era??) subito fuori Verona. Ai tempi era aperto a tutti e i bimbi erano per la maggiorparte americani quindi madrelingua inglesi.
Sono passati anni quindi magari non c’é piu….
Alice
L. says
Ciao Alice,
infatti per quanto ne so io non c’e’ piu’. Grazie comunque…
L.
Laura says
Salve, che voi sappiate ci sono campi estivi in lingua inglese a Roma?
grazie
Laura
Francesca says
per laura: anche se tardi, la St. George’s International School di Roma, fa campi estivi totalmente in inglese per bambini. il costo è alto, ma il servizio eccellente.
magari informati per la prossima estate!!
T. says
Volevo rendervi partecipi della nostra esperienza. Siamo appena rientrati da una settimana di vacanza con annesso camp “Arte Al Sole” in Umbria.
Per chi non sapesse di cosa si tratta vedere post relativo di qualche mese/anno fa (intorno ad aprile 2009). Ricordo che noi siamo una famiglia monolingue italiana con solo io (la mamma) che parla in inglese al suo bambino dalla nascita (quasi). Ora G. ha sei anni (sette in ottobre). L’esperienza è stata positivissima. A parte l’organizzazione ben curata, una serie di coincidenze e circostanze favorevoli hanno fanno sì che G. abbia avuto un sacco di opportunità (al di là del camp) di parlare inglese. Il camp era frequentato da 15 bambini di varie età (dai sei anni fino ai 12, circa) di varie provenienze. Alcuni erano i figli di turisti americani, alcuni (tanti) erano figli di coppie miste italo/inglesi (quindi questi bambini parlavano molto bene italiano, si conoscevano anche tra di loro e vivendo in Italia parlavano in italiano tra loro ma capivano e potevano parlare in modo fluente anche l’inglese), alcuni erano figli di famiglie trasferite da poco in Italia e che quindi non sapevano molto bene l’italiano e preferivano l’inglese.
Il camp era tenuto esclusivamente in lingua inglese (che tutti capivano bene).
G. ha legato subito con due ragazzini americani ed un australiano che fatalità vivevano nello stesso nostro casale. Quindi dopo il camp (che finiva alle tre) era d’obbligo trovarsi tutti in piscina a giocare insieme. Era quindi obbligato a parlare in inglese. Poi la sera uscivamo a cena con queste famiglie e quindi era una ulteriore occasione. Credo che lui non capisse il 100% di quanto veniva detto/spiegato durante il camp e lo sentivo spesso chiedere “what?” a destra e sinistra. Questo perchè la velocità del parlato era molto più veloce di quanto lui è abituato. Comunque l’intonazione, l’accento, il modo di pronunciare le cose in americano erano tutte sue. Tra l’altro gli altri genitori mi dicevano che , a loro volta, i loro figli, se ne uscivano a volte con modi di dire/intonazione presi da G. Il tutto era molto divertente. Consiglio quindi questo camp a tutti. Anzi, ho proposto alla Signora californiana che lo gestisce di organizzarlo anche nella mia città (Verona). Se avete domande più specifiche da pormi in merito non esitate a chiedere. Un saluto a tutti e un grazie a Letizia per avermi fatto conoscere, attraverso questo blog, Arte al Sole. Ciao
Bilingue Per Gioco says
Tiziana,
che bello, grazie di averci raccontato com’è andata!
Letizia
Rossella says
Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
Sono del lago di Garda sponda veronese e per me sarebbe magnifico se venisse organizzato qualcosa qui nella nostra provincia.
Anche noi siamo una famiglia monolingua, il mio livello di inglese è un upper intermediate, e ho iscritto mio figlio alla British school di Verona una volta alla settimana. Mi sto trovando davvero molto bene, meglio di quanto potessi sperare, mio figlio inizia ad amare questa meravigliosa lingua perchè l’impatto che ha avuto con la lingua è puramente ludico.
Durante l’estate ospito spesso a casa mia qui sul lago coppie di amici americani che a loro volta ci hanno ospitato in passato (prima che diventassi mamma) da loro in America.
Speriamo che tutti questi sforzi portino a buoni risultati!
Rossella
Sabina Triulzi says
Buongiorno,
Anche mia figlia di 8 anni, bilingue, ha passato una settimana a fine giugno ad Arte al Sole, il campo scuola in inglese. Quest’estate siamo stati in Umbria, a Colle San Paolo (sulle colline intorno al Lago Trasimeno), e l’anno scorso a Lucca. Nostra figlia si è molto divertita: ha disegnato e dipinto, fatto passeggiate botaniche nel bosco, seguito una lezione di cucina e un laboratorio di decorazione sul vetro al Museo del vetro (in Umbria), e una visita alla bellissima Lucca, studiato la tecnica dell’affresco, creato un oggetto in ceramica. Il programma è molto ricco e interessante, ma non troppo pesante (si gioca anche molto), le insegnanti di madre lingua inglese sono simpatiche e preparate, quasi tutti gli altri bambini sono bilingue o di madre lingua inglese. Anche se Arte al Sole dura solo una settimana, ho notato dei netti miglioramenti nell’inglese di mia figlia e una maggiore sicurezza. Partecipereremo di sicuro anche l’anno prossimo, magari cambiando località se ci sarà questa possibilità. Perchè per noi genitori Arte al Sole è stata una buona occasione per girare, visitare e scoprire posti nuovi e veramente molto belli.
milanese says
A Milano più di una scuola di inglese organizza summer (ora winter) camp: mattina in cui si fanno giochi e attività e canzoncine in inglese.
Certo i bambini sono italiani e non è una full immersion, ma per i bambini che bilingui non sono ma che qualcosa di inglese sanno e stanno imparando è una buona risorsa iniziale.
Mia figlia di quasi 5 anni ne frequenterà uno nelle 5 mattine tra Natale e Befana in cui sarò al lavoro. So che è solo un piccolo passo, ma per me che sono molto attachment parent è il primo e sono abbastanza emozionata
vale says
Chi mi suggerisce un summer camp per piccolini? Mia figlia ha 4 anni, conosce già tante canzoncine in inglese, numeri e colori. Questa primavera o estate mi piacerebbbe farle fare questa esperienza del campus!