Claudia condivide la sua esperienza di figlia- bilingue passiva- e di mamma – di una bambina trilingue.
Vorrei ringraziare tanto Jennyfer per la sua testimonianza, che mi rassicura come mamma e mi spiega molte cose come figlia. Io sono per meta’ italiana e per meta’ spagnola (mamma spagnola papa’ italiano). Sono nata in Italia e vissuta in Italia per molti anni, mia mamma non ha mai parlato in spagnolo con noi tre figli… mentre parlava sempre in spagnolo con mio padre. Il risultato fu che tutti e tre noi figli imparammo a comprendere lo spagnolo benissimo ma faticammo molto ad imparare a parlarlo. L’unica eccezione fu mia sorella piu’ grande che fu abbastanza fortunata da passare molto piu’ tempo con nostra nonna materna, che le parlo’ da subito sempre in spagnolo.
Io ho dovuto imparare lo spagnolo a scuola, prima al liceo e poi in eta’ adulta durante un periodo di lavoro trascorso in centr’America. Mia sorella pur non avendo mai studiato lo spagnolo a scuola, lo parla molto meglio di me e mio fratello ancora oggi lo capisce solo ma non lo parla. Mi sa che la lingua dei segreti qui ha avuto l’effetto blocco, nel nostro caso erano i segreti dei grandi che non potevano essere “UDITI” dai noi piccoli.
Spesso in eta’ adulta ho rimproverato a mia madre l’errore di non averci mai parlato in spagnolo, lei in sua giustificazione mi ha sempre detto che ai tempi era in Italia da pochissimo e gia’ faticava a imparare l’italiano non se la sentiva di parlarci in spagnolo.
Oggi anch’io a mia volta madre, e anch’io con un compagno straniero mi sono vista da subito parlare a mia figlia in italiano proprio per evitare che mia figlia non si ritrovasse nella mia stessa situazione, premetto che non viviamo in Italia, mio marito le parla in Francese e vivendo alle Maldive il resto del mondo le parla in inglese.
Oggi Maia ha tre anni e mezzo, e come altri genitori mi sono chiesta se tre lingue tutte insieme non siano un po’ troppe…. beh in questi giorni Maia fa dei progressi enormi, comincia piano piano a mettere insieme delle frasi in inglese, con me parla quasi sempre in italiano e con il suo papa’ ripete le parole che lui le dice in francese.
Direi che in questi giorni la lingua dominante e’ l’inglese, perche’ i suoi amichetti parlano inglese, ma il suo italiano e buono e il francese segue (passa molto piu tempo con me che con il papa’).
Ovvio il suo vocabolario e’ diviso in tre, quindi in rapporto ai suoi coetanei e’ piu “indietro”. Maia usa ancora molte parole che non hanno proprio senso ma ogni giorno noto progressi notevoli nel suo apprendere e nella sua capacita’ di comunicare con noi.
Io e mio marito fin da quando lei e’ nata ci siamo “imposti” una sola regola: ” non mischiare mai le lingue” nel senso solo io parlo italiano solo lui parla francese… ne io ne mio marito le parliamo in inglese ma l’inglese e’ la lingua che io e mio marito usiamo per comunicare tra noi due ed’ e’ la lingua che la comunita’ intorno a noi parla comunemente.
Spesso mi domando se tutto cio’ e’ sbagliato e non sarebbe meglio lasciare perdere una lingua e concentrarsi su due, ma come tu mi hai ricordato e’ molto importante poter comunicare anche con il resto della nostra “famiglia”, i miei genitori parlano poco sia l’inglese che il francese, nessuno dei genitori o dei familiari di mio marito parla l’italiano…. Trovo che riuscire a mantenere le radici sia molto importante.
Spero in questo caso di non peccare di “mamma esagera con le aspettative” e spero anche di non eccedere nelle mie convinzioni, ogni consiglio e comune esperienza e’ benvenuta anzi.
Ringrazio tutti per l’attenzione e faccio i complimenti per il sito.
Claudia
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