Oggi mi sono seduta a scrivere e avevo gia’ in mente il titolo del mio post: In Praise of Praise. Perche’ il titolo mi sia venuto in mente in Inglese anche se dovevo scrivere in Italiano non lo so, ma in Praise of Praise suona meglio di Lode della Lode… Comunque l’elemento importante e’ che prima di scrivere la mia Praise of Praise ho pensato bene di fare qualche ricerca, e’ ho scoperto che forse non e’ proprio cosi’ ovvio… Sono andata a riguardare tutti i libri che ho sul bilinguismo, tutti sottolineano quanto sia importante che il bambino sia motivato a parlare la seconda lingua e presentano diversi strumenti per creare questa motivazione: i libri, i Playgroup, le vacanze, accennano vagamente al fatto che il rimprovero e le correzioni non aiutano mentre bisogna lodare i risultati del bambino per premiarlo. Nessuno analizza in dettaglio gli strumenti che vengono principalmente usati per “motivare”, cioe’ la lode e il rimprovero, strumenti tanto potenti quanto pericolosi, e forse meno diversi di quanto si pensi.
Il tema e’ interessantissimo e importantissimo e voglio esplorarlo, quindi ne parleremo in un paio di (prossimi) post.
Vi anticipo anche che ho in programma, anzi in elaborazione, un’intera settimana dedicata al tema dei genitori non madrelingua. Se avete domande specifiche sul tema inviatemele pure.
Foto di Andreadg
claudia says
E’ vero ciò che dici, Letizia, nessuno sottolinea quanto sia importante non scoraggiare un bambino che sta apprendendo una lingua, che sia la prima o la seconda…e secondo me tante volte certi adulti mancano di sensibilità in questo senso. Tipico esempio del bambino che sbaglia un verbo: ” avevo freddo e mi sono coprito”. Il genitore – o il nonno, o comunque l’adulto con cui sta interagendo – con tono da maestrina acida, seccato e annoiato – “Coperto!”. Ma ci vuole tanto a capire che suonerebbe tanto meglio una risposta del genere?: “Ah si? Ti sei coperto?” Il bambino impara per imitazione, non è il caso di bacchettargli mentalmente le mani se ogni tanto fa qualche piccolo errore in quel percorso che è l’apprendimento di una lingua! A volte lasciamo correre certi comportamenti sbagliati o la maleducazione, mentre non tolleriamo che il bambino possa confondere un participio e, forti della nostra posizione di adulti che blaterano e blaterano, pretendiamo la scienza infusa nei nostri figli. Sia chiaro che ritengo altrettanto sbagliato l’atteggiamento di totale indifferenza nei confronti di un errore da parte del bambino, mi sembra giusto anzi doveroso non lasciare correre, usiamo semplicemente un po’ più di tenerezza! Claudia
L. says
Quest’argomento e’ importantissimo e delicatissimo. Datemi ancora un attimo che mi ripiglio del tutto e poi ne parliamo per bene!
L.
Colomba says
Mi presento: Colomba e sono una mamma italianissima di una splendida bimba. Tutto sembra filare per il liscio, ma…da qualcheanno vivo in Francia per seguire il mio amore. Mio marito è frncese e comunica nella sua linga con la bimba. Malgrado io abbia scelto di andar vivere fuori, il mio sentirmi italiana è fortissimo e ancor più viscerale dalla nascita della piccola. Le parlo soltanto in italiano e fin dalla gravidanza. D’altra parte, sarebbe così innaturale per me utilizzare un’altra lingua diversa da quella (mia) materna ! Malgrado le critiche di maleducazione che mi sono già vista rivolgere, le osservazioni ironiche e gli sguardi “storti” incrociati, non mi va di limitare l’uso dell’italiano a momenti “privati” con mia figlia, ma lo impiego anche all’asilo, in presenza di famiglia o amici francesi, ecc..Per me, è importante farlo sempre e comunque, alfine di affermare anche un’altra identità linguistica (la mia e di mia figlia!)all’estero. Il mio problema è che talvolta mi sento molto sola nell’apprendere l’italiano a mia figlia: mancanza di altri input, di attività ludiche in italiano, di altri bimbi o madri italiane, ecc.. Vorrei tanto creare qualcosa per attirare e riunire altri geniori italiani nella mia situazione e poter organizzare degli spazi e momenti di gioco per i nostri figli bilingue (forse à metà?!).
Che ne dite? Abito a Bourg en bresse, vicino LIone. Ciao a tutti quelli che hanno dedicato un pò del loro tempo per leggermi.
L. says
Colomba,
i paesi sono tutti uguali, non e’ strano che tu venga notata e additata, ti assicuro che succede anche in Italia… Che non sei sola e’ ovvio, quindi fatti coraggio, cerca di dare meno importanza alle occhiate della gente ma assicurati di tradurre sempre in Francese quando ci sono francesi presenti. C’e’ una comunita’ italiana nei paraggi?
L.