In questi giorni l’Africa si incontra, discute, festeggia e celebra il suo cinema a Verona. Si si’, proprio quella Verona li’, quella che normalmente fa notizia per ben altri motivi.
E’ appena iniziato e durera’ fino a al 21 Novembre il XXIX Festival del Cinema Africano a Verona, che e’ un bellissmo Festival, organizzato davvero bene, ma anche molto di piu’ di un festival del cinema. In programma ci sono 15 film, 10 cortometraggi, 16 documentari piu’ conferenze, dibattiti, concerti e ovviamente feste!. E’ un evento vibrante, che da’ spazio e voce all’Africa e alle sue culture, di cui spesso pensiamo di sapere tanto e invece non sappiamo assolutamente nulla.
Consiglio caldissimamente a chi ne ha modo di andare a vedere dei film, il cinema Africano e’ interessantissimo, molto diverso dal nostro sia per le storie e la societa’ che racconta sia per lo stile. Un cinema giovane e creativo, con una forza espressiva potentissima e tanto talento. Se non ne sentiamo mai parlare e’ solo perche’ non e’ sostenuto da interessi economici, ma vi assicuro che e’ veramente ben fatto, interessante e innovativo (il mondo occidentale e’ sempre piu’ uniformato, ma in altre realta’ c’e’ ancora spazio per una creativita’ strabiliante).
Quasi per combinazione poi oggi siamo stati invitati ad una festa per celebare i due anni della Comunita” Africana Francofona di Verona. Io e A. siamo andati con piacere ed e’ stato un evento veramente bello ed emozionante. Ci siamo potuti fermare solo per la messa, una messa celebrata in Francese e accompagnata da molti canti, meravigliosi. La commistione di stili e culture mi ha fatto pensare che forse davvero un mondo migliore basato sul rispetto e’ possibile (non ne sono sempre cosi’ convinta, purtroppo). I canti erano accompagnati da percussioni africane, tastiere e chitarra, e gia’ li’ vediamo l’unione di strumenti che provengono da tradizioni diverse, abbiamo ascoltato canzoni classiche della nostra tradizione reinterpretate con musiche africane, canzoni africane in lingue locali, preghiere recitate su un sottofondo di coro muto. A. e’ molto interessato alla musica (suona spesso tamburo, xilofono, maracas, piatti, tavolo, quello che trova) ed era assolutamente rapito da queste musiche, dai tamburi, dal trasporto del canto. Non ha battuto ciglio a piu’ di un’ora di messa interamente in Francese, lingua che non ha quasi mai sentito.
Indipendentemente dall’aspetto religioso, questi eventi, piccoli e grandi, sono importanti per sviluppare nei bambini comprensione delle diversita’ culturali, dare loro apertura mentale e anche mostrare la varieta’ e la ricchezza delle lingue e dei costumi del mondo. E hanno molto da donare e da insegnare anche agli adulti.
Vive l’Afrique!
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