Stefania Tomaroli e’ membro fondatore di ThinkEurope Consulting, che si occupa di progettazione europea. Dal 2003 si occupa di progetti europei a gestione diretta, gestendone tre sui temi dell’orientamento.
Stefania cortesemente risponde ad alcune domande su come i progetti Europei possono aiutarci a crescere bambini e ragazzi veramente europei, dal punto di vista culturale e linguistico. Il tema e’ inevitabilmente importante e complesso e vi ritorneremo per approfondimenti. Qui abbiamo cercato di semplificare rispondendo alle domande principali:
- Cosa sono i progetti europei?
- Quali progetti scolastici vengono finanziati?
- Quali progetti extra-scolastici vengono finanziati?
- Come si accede ai finanziamenti?
- Cosa puo’ fare un genitore per dare ai figli l’opportunita’ di partecipare?
D: Stefania, e’ vero che ci sono molti fondi Europei a disposizione per facilitare l’apprendimento delle lingue e la mobilita’ di bambini e ragazzi ma che spesso non vengono utilizzati perche’ non se ne ha consapevolezza?
R: Purtroppo è vero. Gli strumenti messi a disposizione dalla Commissione Europea sono ancora poco conosciuti. I programmi grazie ai quali l’Europea finanzia progetti, sono lo strumento attraverso il quale la Commissione Europea attua le politiche dell’Unione. Come tutti sappiamo, grazie al recente dibattito sulla Strategia di Lisbona, uno degli obiettivi europei è quello di diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. Per raggiungere questo ed altri obiettivi, dunque, la Commissione Europea finanzia programmi che agevolino gli scambi di conoscenze, culture, persone. Un posto di riguardo è, quindi, riservato ai giovani.
Operativamente, tra i tanti programmi finanziati dalla Commissione Europea possiamo citarne due in particolare che sono specificamente rivolti ai giovani e a tutte le realtà che con loro operano: uno è il Programma Gioventù in Azione e l’altro è il Programma Life Long Learning.
D: Parliamo dei fondi che finanziano attivita’ che direttamente o indirettamente possono aiutare bambini e ragazzi sia ad imparare una lingua che ad acquisire una cultura piu’ Europea e internazionale. E’ corretto dire che le attivita’ finanziate si dividono in due grandi gruppi, attivita’ scolastiche e attivita’ extrascolastiche?
R: In effetti, parlando di giovani, di ragazzi, possiamo dire che i due principali programmi di riferimento, dedicati esplicitamente a loro, si possono suddividere in questo modo. Il Programma Life Long Learning ha, infatti, al suo interno il sotto-programma Comenius, che consente di ideare progetti rivolti principalmente ai bambini e ai ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado. Il Programma Gioventù in Azione, invece, si concentra sui ragazzi e sulla loro vita extrascolastica.
D: Che tipo di attivita’ scolatiche vengono finanziate e per quali fasce d’eta’?
R: Il Programma Life Long Learning si occupa, come dice il nome stesso, di tutto ciò che possiamo definire educazione, formazione, istruzione e fa riferimento all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, sia in termini di cresita personale che professionale.
In particolare, però, credo sia utile in questo contesto parlare, appunto, del sotto programma Comenius, che è dedicato ai bambini/ragazzi in età scolare, ma anche a tutti coloro che operano nel sistema di istruzione. Gli Obiettivi del sotto programma Comenius sono:
- l’aumento della mobilità degli alunni e degli insegnanti in Europa,
- l’aumento delle partnership tra le diverse scuole europee
- l’incoraggiamento nell’apprendimento delle lingue, ma anche delle tecnologie informatiche (ICT), tecniche di insegnamento, scambio di buone pratiche, e altro.
Parlando di attività scolastiche all’interno di Comenius, le attività finanziabili sono moltissime e possono essere raggruppabili in tre categorie. In questo caso, comunque, vorrei pore l’accento sulle azioni di mobilità e di partenariato:
- Mobilità: questa azione è aperta alle persone fisiche, perché mira a fare in modo che quante più persone possibili vadano oltre i confini del proprio stato, potendo così vivere l’Europa. Questa possibilità è aperta sia agli insegnanti che possono accedere a programmi di formazione o a periodi di assistentato all’estero, sia agli studenti delle scuole superiori che possono così frequentare da 3 a 10 mesi in una scuola europea accolti da una famiglia ospitante.
- Partenariati: questa azione, aperta solo a organizzazioni che abbiamo personalità giuridica, consente a due o più scuole di collaborare su un tema di interesse comune. Ad esempio, i partenariati possono essere incentrati sulla partecipazione attiva degli alunni o sull’apprendimento delle lingue e possono prevedere lo scambio, di almeno due settimane, per classi di studenti di almeno 12 anni.
D: Per quanto riguarda invece le attivita’ extrascolastiche, che tipo di attivita’ vengono finanziate e per quali fasce d’eta’?
R: Come ho accennato prima, il programma che si occupa di giovani e della loro vita in generale, al di là della scuola, è il Programma Gioventù in Azione, che mira a creare un senso di cittadinanza attiva, solidarietà e tolleranza tra i giovani europei, a partire dai 13 anni in poi.
Anche per quanto riguarda questo programma, le attività che possono essere messe in campo sono molte e possono riguardare sia i ragazzi, sia le associazioni o altre organizzazioni che di essi si occupano a vario titolo. Le attività che Gioventù in Azione consente di sviluppare sono raggruppabili in 5 categorie, chiamate Azioni. Sarebbe troppo lungo elencare tutte le azioni e i progetti possibili, quindi, per semplificare, possiamo fare un paio di esempi significativi.:
- l’Azione Gioventù per l’Europa prevede gli Scambi di giovani che offrono a gruppi di giovani provenienti da paesi diversi, di età compresa tra 13 e 25 anni, l’opportunità di incontrarsi e di conoscere le rispettive culture. Essi progettano insieme il proprio scambio sulla base di un tema di interesse comune.
- l’Azione Gioventù per l’Europa prevede le Iniziative Giovani, ossia progetti di gruppi di giovani concepite a livello locale, regionale e nazionale. Oltre a finanziare i progetti di singoli gruppi, questa azione sostiene la messa in rete di progetti simili tra vari paesi. Le Iniziative giovani si rivolgono soprattutto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. I giovani a partire dall’età 15 anni possono essere ammessi se accompagnati da un animatore giovanile o da un coach (consulente-accompagnatore).
- l’Azione Gioventù per l’Europa prevede anche i Progetti Giovani e Democrazia, che sostengono la partecipazione dei giovani alla vita democratica della propria comunità locale, regionale o nazionale nonché a livello internazionale. È aperto ai giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni.
- il Servizio Volontario Europeo che aiuta i giovani (tra i 18 e i 30 anni) a partecipando, sia individualmente che in gruppo, ad attività di volontariato all’estero.
- l’Azione Giovani nel Mondo che ha lo scopo di sostenere scambi di giovani, tra organizzazioni con sede nell’Unione Europea e organizzazioni con sede nei paesi extra-europei.
Un esempio di progetto realizzato all’interno del Programma Gioventù in Azione – Scambio Giovani è Jumping e Jumping 09, ossia le due edizioni del progetto di scambio tra i giovani di Valeggio sul Mincio e i giovani di Cadice. In questo caso, i due comuni si sono fatti portavoce della voglia di Europa, di crescita, di confronto dei propri ragazzi e, grazie al nostro supporto (www.thinkeuropeconsulting.eu) nella fase progettuale e al supporto degli educatori e di tutte le realtà locali in fase di implementazione, hanno realizzato per due anni consecutivi scambi proficui e di alto spessore culturale ed educativo, che stanno facendo vedere i propri risultati non solo sui giovani che vi hanno preso parte, anche sulle comunità che li hanno accolti. Per qualsiasi informazione sul Progetto specifico vi rimando al sito dell’educatore che ha accompagnato i ragazzi in entrambi gli scambi: Michele Sartori http://www.sartorimichele.it/jumping.htm.
D: Come si fa ad accedere a questi finanziamenti?
R: La Commissione Europea e le varie agenzie che la coadiuvano hanno messo a punto molti strumenti che aiutano coloro che vogliono capire un po’ di più come funziona questo mondo. In particolare, le informazioni sul programma Comenius possono essere reperite sul portale http://www.programmallp.it, mentre quelle sul programma Gioventù in Azione sul portale http://www.gioventuinazione.it.
Tutti coloro che volessero accedere, comprese le scuole, a questi finanziamenti devono rispondere ad un bando, attraverso la stesura di un progetto. Può sembrare complesso, in un primo momento, ma è importante sapere che chi opera in questi programmi ha tutto l’interesse di veder approvati progetti significativi, scritti da persone che davvero vogliono fare qualcosa di buono per i giovani. Quindi si può in ogni caso far riferimento agli indirizzi e-mail che troviamo come contatto, perché avremo la possibilità di confrontarci e chiedere informazioni a persone che sono, generalmente, davvero molto disponibili.
Inoltre, sarebbe un po’ ipocrita da parte mia non ricordare che ci sono organizzazioni specializzate in questo settore che possono essere utili, soprattutto le prime volte che ci si affaccia al mondo dei finanziamenti europei.
D: Chi deve presentare la proposta?
R: Come abbiamo visto, la proposta in genere deve essere presentata da un soggetto giuridico. Fanno eccezione, tra quelle prese in considerazione, l’azione Gioventù per l’Europa di Gioventù in Azione o le Azioni di mobilità in Comenius, che sono invece aperte anche alla partecipazione dei giovani, individualmente o in gruppo.
D: Quali costi deve sostenere la scuola, l’associazione, l’istituzione che decida di presentare domanda per questi progetti?
R: Questi progetti richiedono, generalmente, un cofinanziamento che si attesta di solito intorno al 20% del budget, anche se può essere maggiore o minore a seconda del bando al quale si partecipa.
D: Che consiglio daresti ad un genitore che vorrebbe dare ai figli l’opportunita’ di partecipare a questi programmi e fare un’esperienza all’estero o comunque un’esperienza multiculturale?
R: Direi che lo scambio culturale è un’esperienza di vita impareggiabile, che non si dimentica e che trasmette molto ai ragazzi. I genitori che volessero coinvolgere i propri figli e aiutarli a prendere parte ad una o più esperienze di questo tipo possono trovare molte soluzioni possibili. Quelle che intravedo come più accessibili sono:
- aiutare i propri figli ad accedere individualmente ad un’azione mobilità Comenius, se stanno frequentando le scuole “superiori”;
- cercare di aggregare un gruppo di giovani che possa, autonomamente, presentare un progetto all’interno del programma Gioventù in Azione;
- farsi promotore di un’idea progettuale presso la scuola dei propri figli per la presentazione di un progetto Comenius, o presso il proprio Comune o Associazioni del proprio territorio per la presentazione di un progetto Gioventù in azione.
Ovviamente, queste sono le strade alle quali penso io, che sono anche quelle che più frequentemente mi è capitato di veder perseguire, ma consiglierei a tutti i genitori di dare il via libera alla propria creatività e di farsi aiutare in questo dai propri figli, perché l’Europa premia la creatività, la passione e l’ingegno dell’ideazione perché sono garanzia di altrettanta passione, coinvolgimento vero e serietà nella realizzazione dei progetti, che, voglio ricordare ancora una volta, realizzano i nostri obiettivi e per questo quelli dell’Europa.
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