Come far imparare l’Inglese ad un bambino e by the way, come l’ho imparato io insieme ad altre 4 lingue? Con passione, impegno e un bel po’ di creativita’!
Ciao, sono la mamma di un bimbo Italiano di 29 mesi.
Premetto che sia io che il papà siamo italiani e che sappiamo poco l’inglese, ma nonostante tutto volevo provare a crescere mio figlio bilingue.
Purtroppo solo con me sta 1 ora al giorno e mi pare un pò poco per crescere bilingue. Quando è con gli altri parla solo italiano.
Io sono 3 mesi che gli canto canzoncine in inglese (oltre che in italiano dalla nascita) e gli indico le cose sia in italiano che in inglese.
Ho avuto una grande soddisfazione quando all’asilo gli hanno chiesto di cantare una canzone e lui ha preferito alle loro five little monkey.
Non ti dico le maestre….
Però da qualche giorno gli leggo in inglese e lui vuole la traduzione e la rilettura.
Mi daresti per favore qualche consiglio??
Poi avrei una curiosità, come hai fatto ad imparare tutte quelle lingue???Fai da te o corsi??Io ho fatto corsi di inglese e spagnolo, ma non mi hanno soddisfatta.
Ciao grazie il tuo sito è molto bello.
Barbara
Ciao Barbara,
il tuo problema e’ molto frequente e normale, mia cognata ha lo stesso problema col mio nipotino R., che non vuole piu’ farsi leggere i libri in Inglese. Quindi?
Ecco alcuni consigli:
- Rendere l’Inglese la lingua divertente! Associare univocamente all’Inglese delle attivita’ che al bambino piacciono molto. Per esempio vedere i cartoni animati solo in Inglese.
- Cercare di capire perche’ il bambino rifiuta la lingua e affrontate la causa non il sintomo. Forse, ma non e’ detto, il problema e’ che il bambino non capisce abbastanza l’Inglese da poterti seguire. Se questo e’ il problema la soluzione potrebbe essere nell’aumentare l’esposizione alla lingua (piu’ la si sente piu’ si impara) e supportare la lettura con altri mezzi, quali la mimica o i video che mostrino la stessa storia del libro.
- Evitare il confronto. Non litigare col bambino, non arrabbiarti e non farlo arrabbiare, non serve.
- Usare un po’ di active listening. Oh non vuoi ascoltare la storia perche’ non la capisci? Ma la mamma ti aiuta a capire, guarda!
- Se l’eta’ del bambino lo permette, aiutarlo a visualizzare quali attivita’ potra’ fare parlando Inglese. Che ne so se il bambino ha la passione degli aerei gli si potrebbe spiegare che tutti i piloti parlano Inglese!
- Associare personaggi che il bambino ama all’Inglese. Possono essere personaggi reali, persone dello sport per esempio, o personaggi di cartoni animati o programmi simili. Per esempio hai pensato di provare con Sesame Street? E’ addictive, e strutturato proprio per favorire l’apprendimento.
- Inventare un gioco associato alla lingua.
- Evitare di mescolare sempre le due lingue traducendo da una all’altra, questo potrebbe anche avere effetti indesiderati creando un filtro nella relazione con tuo figlio. Meno trovare momenti specifici e circoscritti per l’Inglese, che siano momenti di gioco e rilassamento.
In ogni caso tieni presente che l’obiettivo deve sempre essere quello di far desiderare la lingua al bambino, non di fargliela sopportare! Divertiti e fallo divertire, divertitevi insieme, fatte della lingua uno strumento per scoprire il mondo.
Fammi sapere come va per favore!
Infine per rispondere alla tua domanda, come ho imparato le lingue?… Ho fatto il classico, quindi vedi te quanto Inglese sapevo… All’Universita’ mi sono fatta un mazzo che mai piu’ nella mia vita per ottenere un posto in Erasmus in Inghilterra, e l’ho avuto. In Erasmus non ho frequentato gli italiani in particolare, ho frequentato tutti gli studenti Erasmus. Tornata dall’Erasmus ho preso lezioni private di Francese. Finita l’Universita’ ho trovato un lavoro a Berlino, per questo lavoro bisognava sapere Inglese, Francese e Tedesco e mi hanno detto che dovevo imparare il Tedesco. Yes Sir! Piu’ facile a dirsi che a farsi… Dopo un anno che vivevo a Berlino il mio Tedesco arrancava. Mi sono iscritta ad un gruppo di Amnesty International, cosa che volevo fare perche’ ci credevo e mi interessava moltissimo. All’inizio acoltavo e basta, tornavo a casa, aprivo il vocabolario e passavo serate a tradurmi documenti sui diritti delle donne e dei prigionieri politici in Kenya. Ricordo la prima volta che presi la parola nel gruppo, 10 minuti per una frase…, ma loro pazientissimi mi diedero modo di esprimere le mie idee. L’anno dopo ero diventata la leader del gruppo e lo riorganizzai. Il secondo anno il lavoro mi pago’ un mese di corso intensivo di Francese a Parigi, dove scoprii che la mia pronuncia era orrenda. Tornata a casa a Berlino sintonizzai la radio su Radio France International e per sei mesi non la spensi. Radio France International 24 ore al giorno, anche di notte. Il mio accento comincio’ a migliorare, come pure la mia comprensione della lingua. Lavoravo in un ambiente estremamente internazionale e i miei amici venivano da tutta Europa, ogni giorno potevo sentire e praticare tutte le lingue, ma parlavo per lo piu’ Inglese. Il terzo anno presi lezioni di Spagnolo da un ragazzo colombiano. Il quarto anno presi lezioni di Portoghese da una ragazza Portoghese. Lo Spagnolo lo praticavo con i colleghi. Poi sono andata per un anno in Francia, a studiare. Per lo piu’ in Inglese, ma un po’ di Francese qui e la’ lo parlavo e sono diventata molto amica con un ragazzo Brasiliano, che mi ha fatto praticare il Portoghese. Sono andata due volte in Brasile e in capo ad una settimana di full immersion parlo Portoghese fluently.
Voila’…
Progetti per il futuro? Russo e Yoruba. Come e quando, chissa’…
Immagine da A Journey Round my Skull
Laura says
Ciao,
anche io come Barbara ho una bambina di 2 anni e mezzo italiana che ha 2 genitori che italiani. Io frequento un corso di inglese ma sono ancora all’inizio. Però anche a me piacerebbe che la mia bambina imparasse un pò d’inglese, non dico che possa crescere bilingue ma vorrei che avesse voglia e curiosità di conoscere una nuova lingua, cosa che io ho scoperto da adulta (l’unica insegnante che ho avuto di inglese alle medie è solo riuscita a farmelo detestare!!!).
Continuerò anche io a farle sentire le canzoncine, qualche cartone animato e io continuerò a seguire il tuo blog e i tuoi consigli, è un piacere leggerti!
Ciao,
Laura!
Alice says
Cara letizia, Good luck con lo (il??) Yoruba! Io ho del materiale se ti interessa ma ogni volta che mi iscrivevo al corso basic di primavera alla SOAS mi dicevano che non c’erano abbastanza iscritti (tutti preferisco il corso universitario vero e proprio). Per ora so dire solo Ecaro e Ose (e se le sento capisco anche qualche altra parola…tipo “ragazza BIANCA” …molto importante x sapere che stanno parlando di te!!!) ma chissá un giorno magari faró contenta mia suocera e lo impareró. Magari il giorno che Mia si arrabbierá con il papá per non aveglielo insegnato fin da piccola 😉
Alice
Erika says
Ciao,
sono Erika mamma di 2 bambini (Alessandro 2 anni ed Angelica 4 anni)…sono molto felice di essermi iscritta qlc mese fa alla vs. news letter, da allora siete il mio motivo quotidiano per andare avanti e cercare di insegnare qlc di inglese ai miei figli. Purtroppo anche io come molte di voi so parlare poco in inglese, ma attraverso libri, cartoni, canzoncine e (da Natale) anche qlc gioco sto cercando di far capire qnt sia bello poter comunicare anche in un’altra lingua! non vedo molti progressi, come magari noi vorremmo, ma non mi arrendo penso solo che se è difficile per me, per i miei figli deve essere anche peggio…cmq a parte questo grazie alla lettera di Barbara ho avuto delle nuove dritte ed un nuovo stimolo per non fermarmi, dato i pochi progressi fino ad ora ottenuti.
Ti ringrazio ancora per quello che fai x tutte noi.
Un abbraccio
Erika
P.S. SIETE FORTI!!!GRAZIE.
Bilingue Per Gioco says
Grazie Erika,
se mi permetti ti inviterei a provare a cambiare prospettiva. Se per te e’ difficile, non insistere, non far diventare la lingua un peso per te e i tuoi bambini. Scrivi che per loro forse e’ peggio che per te! Se non si divertono e non sentono che anche tu sei felice quando fai queste cose con loro che motivazione possono trovare?
Il mio consiglio e’ di non fare le attivita’ che trovi difficili. Parti magari solo dal canto, io lo dico sempre, in macchina cantate sempre, non c’e’ niente di meglio da fare. Trova delle belle canzoncine, da mimare (su BpG ce ne sono diverse proposte) e canta canta canta. Il canto e’ divertente, e vi piacera’. Tutto il resto magari introducili dopo, passo dopo passo. E nel frattempo lavora magari sul tuo inglese, puoi ascoltare la radio via internet o guardare film in lingua per esempio.
Ciao,
L
Erika says
Ciao……..GRAZIEEEEEEEE, mi serviva proprio una dritta, è qualche giorno che penso, penso, penso e finalmente venerdì un’illuminazione! Dopo aver letto la tua risposta, mi ero messa a cercare delle canzoncine, proprio perchè in auto noi nn facciamo altro che cantare, cantare e cantare! E ti dirò che lo faccio spesso anche durante il giorno, magari per svegliarli (la mattina è sempre una tragedia!) o per farli smettere di litigare…insomma per tanti buoni motivi! Dicevo…venerdì mi è arrivato un ulteriore aiuto…abbiamo comperato un nuovo televisore LCD dato che fra poco arriverà questo benedetto digitale…così sfogliando i menù della TV la sera con mio marito, mi accorgo che c’è una pagina dedicata ai bambini, guarda un pò in inglese…non ti dico la mia gioia, anche perchè ci sono 5 storie brevi con all’interno una canzoncina ed in più nel sottomenù ci sono di nuovo tutte le canzoncine mimate…ora con la scusa della TV cerco di guardarla con loro e di cantarla insieme…mi sono procurata i testi delle canzoncine così quando uno dei tre nn capisce molto la parola gliela ripeto…e via così! Per quanto riguarda me è da un pò che dico di riprendere in mano un pò d’inglese, ma anche se sono a casa ho sempre 10000 cose da fare, ma dalla prox sett mi organizzo e cerco di rimettermi a studiare!
Grazie ancora molto per i bei consigli.
Vi seguo sempre, buon lavoro.
Erika
Bilingue Per Gioco says
Erika,
lascia stare lo studio! che noia… (ecco te lo dice una un po’ secchiona…)
trova cose che ti piaccia fare e che si possano fare in Inglese, o per le quali si trovino materiali in Inglese. per esempio, se anche la tua passione fosse il lavoro a maglia puoi seguire siti e blog in inglese sulla maglia. oppure appunto i film, riviste, etc. La lingua deve essere interessante, non un compito. Per te come per i bambini.
Quanto alle canzoni anche qui su BpG trovi delle canzoni, soprattutto quelle da mimare, se ne hai altre da consigliare diccele pure.
Ciao,
L.
giada says
ciao Erika, mi puoi spiegare meglio questa “pagina della tv dedicata ai bambini” e in inglese??sono molto incuriosita da questa tua notizia…
grazie, Giada
Elena says
Ciao a tutte… ^_^
ho due bambini uno di 3 anni e l’altro di 1. Sia io che mio marito siamo italiani e abbiamo solo una base di inglese, ma ci piace imparare una lingua diversa… al bimbo più grande già propongo i dvd della Disney “Manny l’aggiustatutto” dove i personaggi alternano qualche parola inglese all’italiano, ma niente a che vedere con l’insegnamento della lingua…
Mio marito è attualmente in Inghilterra proprio per imparare l’inglese e, quando tornerà, dato che dovrà continuare a esercitarsi con la lingua mi piacerebbe approffittarne e iniziare a proporlo attivamente anche ai bimbi… Come potremo sfruttare questa cosa?
Ciao e grazie…
Bilingue Per Gioco says
Elena,
creando una routine di attivita’ da fare insieme in Inglese. Leggere dei libri, guardare un cartone animato e commentarlo, cose semplici come queste, pero’ da fare piu’ o meno tutti i giorni, anche solo per 15 minuti. E soprattutto coltivando primariamente l’Inglese dei genitori, per esempio tramite film in lingua, ascoltando la radio via internet, ecc.
L.
sissina says
Ciao Letizia,
qualche tempo fa ti avevo contattato via mail per chiederti qualche prima dritta su come cominciare a proporre l’ingese al mio bimbo (Ale) di 4 anni. Da allora sono diventata una tua seguace :), ho raccolto ottimo materiale grazie al tuo blog e ho iniziato questa avventura.
Ale ha accolto con entusiasmo e divertimento questa novità: siamo partiti da play e fingerrhymes e video su youtube di canzoncine. Subito Ale le cantava un po’ come le capiva e io allora cercavo di ripeterele correttamente ma ora… caspita le pronuncia davvero bene. Subito coglieva il significato generale ora mostra di capire anche il significato di alcune parole. E io sono sbalordita!
Nonostante questo suo entusiasmo e i progressi che non mi aspettavo, non sono ancora riuscita a creare una vera routine. Quando entriamo nel mondo dell’inglese io non so come comunicare con lui, ho pensato che fosse giusto parlargli solo inglese, commentare ciò che vediamo spiegare con altre parole fargli domande tutto in inglese; ma abbiamo due problemi: uno è che io non riesco a dire quello che vorrei, due è che lui si stufa e non gli piace per niente sentirmi parlare così perché non capisce. All’inizio gli piaceva e diceva sempre yes, era come se giocasse ad essere inglese ma poi ha perso interesse e anzi lo vedo quasi irritato dalla cosa. Mi chiede cosa vuol dire questo e quello e io non traduco ma cerco di spiegarlo a gesti o indicando o spiegandolo con una frase (inglese che lui non capisce) e lui si irrita: vuole sapere e io non soddisfo il suo bisogno di conoscenza.
L’altro scoglio è il papà. Anche lui ha preso con gioia l’idea ma non il metodo. Lui la fa molto più “accademica” e traduce o corregge “non si dice così ma si dice cosà” o, in momenti casuali, se ne esce con “sai come si dice xxx in inglese?” e poi mi guarda e mi chiede “non devo fare così vero?” e io “bè ormai glielo devi dire”.
Insomma mi manca il metodo e quindi non riesco né a comunicarlo a mio marito (che non ha voglia di mettersi lì a leggere il blog e a programmare insieme) né ad applicarlo in modo efficace con Ale.
E così ora sono un po’ bloccata.
Cosa posso fare?
Un salutone
Simona.
Bilingue Per Gioco says
Ciao Sissina,
premetto che non ci sono ricette sicure, perchè ogni bambino è diverso e ogni relazione genitore-bambino è unica, quindi non ti posso dare una soluzione sicura, ti dico solo cosa proverei io al posto tuo. Vedi come va e magari si prova un’altra strada.
Io farei questo, se il bambino non vuole che tu gli parli Inglese, inventagli un amichetto che parla inglese. Un pupazzo, o una bambola, che capisce solo lInglese e col quale si deve per forza parlare Inglese. Aiuta credo se riesci ad associare questo pupazzo a dei personaggi che conosce e ama, per esempio a dei DVD o libri. Una soluzione potrebbe essere Sesame Street per esempio, che oltre ad essere molto educativi e addictive esistono in mille formati, DVD, libri, siti web, pupazzi, etc.
Col papà invece cercherei di cambiare 1 cosa alla volta. Chiedigli di sforzarsi a fare una sola cosa, smettere di correggere il bambino.Non è difficile. Se il bambino dice male una parola o frase invece di dire No, non si dice così, si dice…. basta dirgli, Bravo! E ripetere la parola o la frase nel modo corretto. Si comunica comunque qual è l modo giusto, ma senza rimproverare. Chiedi a tuo marito di cambiare solo questa cosa. Quando gli sarà divenuto normale, metti in conto qualche mese, identifica una seconda cosa da cambiare.
Che ne dici? Facci sapere come va per favore!
L.
sissina says
Grazie mille della risposta fulminea 😀
Faccio tesoro dei tuoi suggerimenti e cerco un pupazzetto.
Mi piacerebbe trovare una marionetta da dito, pupazzi ne ha diversi e ci gioca poco, invece ho visto che è molto attratto dalle marionette a dito.
Ottima l’idea di far fare un passo alla volta al papà. Proverò proprio con la faccenda della correzione mi sembra quella più semplice 🙂
Secondo te dunque, anche se io ho un po’ di carenze linguistiche e non riesco a dire tutto quello che mi passa per la mente, è comunque bene che nel mondo dell’inglese gli parli in inglese (seppur attraverso il pupazzo)?
Ho bisogno che questo sia un momento spontaneo, se io non parlo spontaneamente lui mi sgama subito e poi a lungo andare non è più un piacere nemmeno per me.
Magari all’inizio, per togliermi un po’ di ruggine, potrei far fare al pupazzo dei discorsi molto facili tipo botta e risposta e lasciare la comunicazione più complessa alla mamma che parla italiano. Oppure è meglio se in quel lasso di tempo l’italiano sia proprio dimenticato?
Ti ringrazio davvero tantissimo mi stai dando una carica e un aiuto impagabile 🙂
p.s.: proprio ieri ho parlato di te e del tuo blog a una mamma che ha intrapreso la via del bilinguismo italo-francese con il suo bimbo (fin dalla nascita) lei è italiana ma è bi o trilingue e ogni tanto mi parla della sua avventura, ieri finalmente ho potuto darle un suggerimento che penso le sarà molto utile 🙂
Alessia says
Cara Letizia,
Complimenti di cuore per questo meraviglioso website, nonché per il tuo ebook, che ho acquistato e “divorato” immediatamente! Fin dai tempi dell`università coltivavo il sogno di allevare i miei figli nel bilinguismo, se non addirittura trilingui: poi, però, quando 5 mesi e mezzo fa è nato il mio Giovanni mi sono scontrata con una difficoltà che decisamente non avevo previsto. Io, da sempre abituata a inserire nei miei discorsi frasi in inglese, in spagnolo, in tedesco, e mai timida nel parlare lingue straniere (anzi mi lanciavo in discorsi appassionati, ed ero ben lieta che mi correggessero ed aiutassero, se sbagiavo o non ricordavo le parole) ebbene io mi SENTIVO SCIOCCA ED A DISAGIO PARLANDO INGLESE A MIO FIGLIO. Avevo quindi pensato di lasciar perdere, per non danneggiare l’intero rapporto di comunicazione con mio figlio, non senza rimpianti. Leggere ituoi post e vedere l’immenso lavoro che hai realizzato mi ha restituito la voglia di provarci, stavolta con maggiore impegno e serietà. Mi sono presa un paio di giorni per pensarci bene, perchè alcuni elementi mi creano ancora alcune difficoltà, come ad esempio la consistenze presenza del dialetto (vicentino, molto parlato e molto forte dal puntodi vista dell’influenza fonetica, in termini di accento e ritmo) ma anche la timidezza nel parlarle in inglese in pubblico (con i suoceri etc, insomma con le persone vicine che ad ogni secondo mi interrompono per chiedere cosa gli ho detto. E poi, last but not least, un Espda recuperare o meglio da apprendere… a Lingue non ti insegnano la lingua, figuriamoci il babytalk! Questo mi crea qualche problemino nel momento in cui mi rendo conto di ammutolire mio malgrado nelle volte in cui magari non mi viene subito in mente la parola che sto cercando, per timore di cadere nella tentazione di usare l’italiano. Immagino però che si tratti di difficoltà temporanee che con un pò di pratica spariranno (spero).
Grazie per il tuo impegno ed il tuo lavoro, che sono stati e saranno fondamentali per me e COMPLIMENTI DI CUORE!
Alessia da Vicenza
colleen says
Sono bilingue (italiano – inglese) ed insegno da oltre 20 anni.
Io penso sia deleterio per una mamma italiana insegnare l’inglese al proprio bambino.. il motivo principale lo noto con i bambini che vengono da me per imparare… con pronuncie sbagliate, spesso incomprensibili apprese a casa o all’asilo… purtroppo NON bisogna cimentarsi e provare ad insegnare se non lo si sa fare. Rovinate il bambino e basta.
Inoltre la traduzione NON VA ASSOLUTAMENTE FATTA
il bambino capira’ da se’… non forzare mai la cosa… altrimenti odiera’ la lingua
La stanzetta inglese says
Colleen, ma pensi che a scuola lo possano insegnare meglio l’inglese?? E comunque ti parlo da mamma che non insegna l’inglese a sua figlia, perché noi l’inglese lo viviamo. Nel nostro piccolo naturalmente, e con tutte le nostre limitazioni. Mia figlia segue con noi in tutta serenità e soddisfazione documentari di ogni tipo in lingua inglese, e sempre in questa lingua è in grado di parlare (con tutta la semplicità del linguaggio che può avere una bimba di 4 anni che l’inglese lo ha appreso da conversazioni con i genitori e tantissime letture) di qualsiasi argomento. E per finire: è lei a correggermi la pronuncia. Poi, magari, se tu la esaminassi la troveresti imperfetta, ma pazienza 🙂 – Graziana
colleen says
Purtroppo a scuola lo insegnano malissimo, grazie ai ministri che non sanno fare il proprio lavoro, che propongono programmi inutili e deleteri!
L’italia va a rotoli anche per questo!
Comunque, i genitori che vedo, spesso sbagliano con i propri figli peche pensano di insegnare loro piccole cose… e i piccoli errori appresi da piccoli non li elimini piu!
Il mio commento era relativo a questo
silvia says
per rispondere a Colleen, è vero forse i difetti di pronuncia e di grammatica non verranno mai corretti…ma quanti italiani e stranieri non sanno/parlano correttamente la loro lingua natia?
Forse è meglio aver voglia di comunicare con le persone e che le altre persone siano in grado di capirci e di apprezzarci….forse anche con qualche errore grammaticale qua e là…probabilmente tu fai part di quelle categoria snob di persone che se l’inglese non viene parlato perfettamente e “very brithish ” fa finta di non comprendere….