Una famiglia trilingue veramente interessante!
Ciao! Innanzitutto voglio dirti che sono contento di avere trovato questo sito, su indicazione della pediatra di mia figlia. Ho qualche informazione da chiederti, se riuscirai a rispondermi te ne sarò molto grato!
Io sono italiano, e sono sposato da 3 anni con mia moglie, che viene dal Madagascar. Ci siamo trasferiti da 2 anni in Italia e fino a quando siamo arrivati qui avevamo l’abitudine di comunicare in francese. Da quando siamo arrivati a Milano su consiglio dei miei parenti ho cominciato a parlare in italiano a mia moglie, che sta seguendo anche un corso. In casa in realtà parliamo un 50% di italiano e un 50% di francese, perché quando siamo indaffarati o discutiamo di cose importanti ho ritenuto utile continuare a parlare in francese.
Nostra figlia sta imparando l’italiano e da settembre andrà all’asilo. Parla qualche parolina di francese e più che altro lo capisce quando ci ascolta e le parliamo in francese. Purtroppo non sono sicuro di avere fatto le scelte giuste, e ritengo di avere dato un po’ troppo ascolto alla mia famiglia, forzando un po’ la mano a mia moglie con l’italiano, in modo che si potesse integrare meglio col mondo che la circonda.
Dato che a settembre mia figlia andrà all’asilo, e pertanto imparerà lì bene l’italiano, vorrei cominciare a “recuperare” e fare sì che cresca bilingue, insegnandogli il francese a casa, in modo che quando torniamo in Madagascar lo parli senza problemi. In più qualche giorno fa è nata la nostra seconda figlia, e vorrei non ripetere gli (eventuali) errori commessi con la prima.
Ho letto che possono esserci diversi metodi di apprendimento/insegnamento (un genitore/una lingua, ecc…). Quale di questi ritenete (se ce n’è uno) preferibile?
Due “complicazioni”: innanzitutto il francese che parlo con mia moglie non è un francese “metropolitano”, ma un patois che si parla in Madagascar (il francese africano è particolare), cosa mi suggerite di fare? Mia moglie quando si arrabbia o parla con la famiglia per telefono parla il malgascio: quale approccio suggerite per portare eventualmente ad un trilinguismo in casa (almeno per le comunicazioni più importanti)?
Grazie mille!
Fabio
Ciao Fabio,
innanzitutto non parlerei di errori. E’ abbastanza normale che gli schemi linguistici di una famiglia cambino e si evolvino al mutare delle circostanze. Se oggi pensi che tua moglie non abbia piu’ bisogno di parlare Italiano con te per impararlo, se tua figlia parla l’Italiano fuori di casa, e se sia tu che tua moglie, come mi pare d capire, avete il desiderio di riappropriarvi del Francese come lingua della vostra famiglia, beh fatelo senza indugi! Non c’e’ nessun motivo per ui tu non dovresti farlo. Certo tua figlia imparera’ l’Italiano senza problemi.
Comunque hai due opzioni, semplificando:
- OPOL, cioe’ tu parli italiano con le bambine, la madre francese, e tu e tua moglie tra di voi parlate francese
- MLAH cioe’ a casa la famiglia parla sempre francese (quindi anche tu parleresti francese con le tue figlie)
Decidi pure come preferisci, non c’e’ un metodo migliore di un altro, e’ importante pero’ che qualsiasi sia la tua scelta venga poi seguita con coerenza, cambiare approccio a seconda dell’umore non aiuta. Tieni anche presente che se conti di tornare poi a vivere in Madagascar, forse il fatto di aver stabilito l’abitudine di parlare Italiano con le tue figlie ti aiutera’ a mantenere l’Italiano.
Per quanto riguarda le altre domande. Non mi farei problemi se il francese che parli con tua moglie non e’ quello parlato all’Eliseo. E’ la vostra lingua e questo e’ cio’ che importa. Crescendo sicuramente avrete modo di esporre le bambine anche al francese ufficiale, magari tramite la scuola o comunque altri mezzi che insegnino loro a leggere e scrivere il francese.
Quanto alla lingua di tua moglie, il Malgascio, non c’e’ motivo per cui le bambine non possano essere trilingui. Per esempio il papa’ parla Italiano, la mamma parla Malgascio e la mamma e il papa’ ra loro parlano Francese. L’unico punto importante e’ che effettivamente questo schema ( o un altro schema equivalente) venga seguito con costanza. Dal momento che tua moglie se ho ben capito e’ abituata a parlare Francese con le bambine si dovrebbe domandare se si sente pronta a cominciare a parlare loro Malgascio. Se lo desideraq puo’ certamente trovare il modo, potrebbe anche identificare degli spazi o momenti precisi per il Malgascio e parlare Francese il resto del tempo, ma e’ importante che sia sicura di cio’ che vuole fare e determinata. oscillare tra un alingua e l’altra, a seconda di come ci si sente, non aiuta…
Non so se ho risposto alle tue domande come volevi. In sostanza ti ho detto che potete fare assolutamente cio’ che preferite per quanto riguarda le lingue, basta che ne parliate, ci riflettiate, siate consapevoli di cio’ che desiderate e vi diate una struttura.
Ciao,
L.
Immagine da A Journey Round My Skull
Ciao! intanto grazie per la risposta…discutendone con mia moglie abbiamo concluso questo: da quando Luna andrà all’asilo io comincerò a parlare solo francese in casa. Mia moglie parlerà italiano e nei momenti ludici (ad esempio le canzoni e le favole la sera prima di andare a dormire) parlerà in malgascio. Ti faremo sapere, grazie!
Fabio,
ma sei sicuro? cioe’ ne’ tu ne’ tua moglie parlerete la propria madrelingua con la bambina? un conto e’ se il francese e’ la lingua di casa, ma cosi’…
Io vi inviterei a ripensarci… perche’ tua moglie dovrebbe parlare italiano invece che francese con la bambina?
L.
Ciao, l’idea è scaturita discutendone con mia moglie per motivazioni essenzialmente di didattiche di famiglia: mia figlia parla l’italiano naturalmente con la famiglia (nonni, zii e cugini) e da settembre all’asilo, quindi ha l’opportunità di parlare lingue diverse con noi due. Io mantengo la conoscenza del francese parlandolo in famiglia. Mia moglie perfeziona il suo italiano grazie a mia figlia, e parla la madrelingua nei momenti ludici, in cui può rilassarsi e giocare con loro. Troppo ambizioso? Nè a me nè a mia moglie pesa parlare una lingua diversa dalla madrelingua, visto che ormai lo facciamo da anni…
Fabio,
la decisione e’ completamente vostra, pero’ a me fa pensare un po’ il fatto che mi menzioni che il vostro obiettivo e’ che tu mantenga la conoscenza del Francese e tua moglie perfezioni quella dell’Italiano, io direi che la priorita’ ora deve essere insegnare a vostra figlia a parlare parlando la vostra lingua. Per non parlare della componente emotiva… Insomma mi verrebbe da dire che se l’Italiano di tua moglie e’ fluente non ha bisogno di parlarlo alla bambina per praticarlo (tanto piu’ che vive in Italia), se invece non lo e’ usare una lingua che non parla bene per parlare con la bambina rischia di avere un impatto anche sulla relazione mamma-figlia.
Il mio invito e’ di ripensarci, mettendo le priorita’ della bambina al primo posto e tutto il resto ampiamente in secondo piano.
Ciao,
L.
Ciao Letizia, è questione di punti di vista, ma a me sembra invece piuttosto ovvio che l’obiettivo primo sia non il mio mantenere una lingua straniera, ma quello di arricchire il patrimonio linguistico e culturale di tutta la mia famiglia con la lingua (le lingue) parlata da mia moglie. Connesso a questo obiettivo pensavo che fosse utile che io dovessi continuare a parlare il francese e parlottare il malgascio e che mia moglie perfezionasse il suo italiano! Tieni presente che parlo in francese con mia moglie dal 1998. Mi incuriosice quanto scrivi circa gli eventuali impatti nella relazione genitore-bambino causati dal parlare una lingua non-madre (anche se conosciuta e parlata da 10 anni)…A presto