Sappiamo tutti che i bambini hanno bisogno di ripetizione per imparare, ma capirlo e accettarlo sono due cose diverse, copiarli poi è tutt’altra cosa. Nelle ultime settimane ho avuto modo di riflettere su questo tema, da diversi punti di vista.
Punto di vista della mamma. Non ce la faccio più. Non sto scherzando, se qualcuno mi nomina il coccodrillo ho uno scatto automatico: sbuffo, alzo gli occhi al cielo e sospiro, nell’ordine. La frase più temuta ormai è “Mummy, la storia del crocodile”. Noooo, ti prego no…., ok va bene. Once upon a time…. Una volta al giorno è la razione minima, quella dei giorni fortunati. Arriviamo anche a tre volte al giorno. Per carità, il libro del crocodile è proprio carino, bei disegni, bella storia (anche se con un po’ di confusione sull’habitat, ma insomma…), ma per quanto bello prima o poi sfianca! Ogni volta che A. mi richiede quella storia L.-lamamma pensa, cosa consiglierebbe L.-lablogger? Consiglierebbe di portare pazienza, perchè i bambini imparano attraverso la ripetizione che dà loro sicurezza, ecc, magari cercando di utilizzare parole e frasi nuove, di descrivere le immagini, così muovendosi nei contorni di una storia nota si imparano nuove parole. E così L.-lamamma, ripete, riracconta, descrive, infioretta ed elabora e tutte, ma proprio tutte le volte, manda un pensiero malevolo a quella rompi di L.-lablogger che si facesse i cavolacci suoi ogni tanto, io il coccodrillo non lo reggo più!!!!
Punto di vista della teacher. La ripetizione è una componenyte importante di Learn with Mummy, sempre in nome del fatto che i bambini hanno bisogno di ripetizione per imparare, ecc ecc. Viene spiegato chiaramente ai genitori, e tutti dicono certo è ovvio, questa storia della ripetizione ormai la sappiamo tutti! Poi però una mamma mi ha detto che trovava la ripetizione un po’ noiosa. Vorrei vedere come te la caveresti col crocodile! è stata la mia prima reazione, ma siccome il crocodile non lo auguro a nessuno, anche perchè so che non occorre, tanto ci passano tutti lo stesso, ho chiesto in giro cosa ne pensavano altri genitori. Il feedback positivo mi ha confermato che sì, la ripetizione è volte un po’ faticosa per gli adulti, ma i bambini ci stanno a proprio agio, anche perchè il Learn with Mummy comunque è pensato per salvaguardare anche la salute mentale di genitori e insegnante, quindi ripetizione sì, e tanta, ma sempre con delle variazioni.
Il punto di vista della lettrice. Qualche giorno fa non sapevo cosa leggere e l’occhio mi è caduto su un libretto che avevo letto parecchio tempo fa: Rosencrantz and Guildenstern are dead, by Tom Stoppard. Questo libro, che è in realtà il copione di un’opera teatrale che non ho mai visto nè in teatro nè al cinema, mi era piaciuto molto a suo tempo, e ogni volta che mi ci cadeva l’occhio pensavo di rileggerlo, ma poi non lo facevo mai, perchè noi adulti raramente rileggiamo i libri. Io per esempio ho riletto pochi libri, unica eccezione Il Mastro e Margherita, che tho riletto credo 4 volte. Ah ah! Mi sono detta, ma hanno proprio ragione i bambini! La seconda lettura di Rosencrantz and Guildenstern are dead è decisamente diversa dalla prima, o almeno dalla mia memoria della prima lettura, e mi ha confermato che ho decisamente bisogno almeno di una terza lettura, per apprezzarne alcune sfumature del linguaggio e per capire come l’autore riesca a costruire un discorso sulla futilità del destino umano attraverso le parole per lo più inconsulte di due tipi veramente un po’ stralunati. Lo stesso devo dire mi è successo rileggendo Il Maestro e Margherita, ogni lettura è diversa, ogni volta colgo nuovi aspetti di questo incredibile e ineguagliabile romanzo, ogni volta lo metto giù sapendo che dovrò rileggerlo per capirlo meglio.
Tutto ciò non mi rende minimamente più sopportabile il crocodile, davvero non lo sopporto più, ma razionalmente mi dà la forza per andare avanti e continuare a rileggerlo over and over. E soprattutto mi conferma ancora una volta che noi adulti abbiamo molto da imparare dai bambini, e che gli scaffali della mia libreria sono ancora ricchi di sogni e di sorprese!
P.S.
Stasera comunque ho svicolato, proponendo The penguin prima che A. mi chiedesse il Crocodile. A fine libro la temibile frase è comunque arrivata! “Mummy, la storia del crocodile”. Di nuovo ho glissato, proponendo delle canzoni invece di un altro libro. Dopo 5 Frere Jacques e 1 Sing a song of sixpence (non scherzo) sono finalmente riuscita a squagliarmela!
Immagine di A Journey Round My Skull
Ciao!
Adesso capisco perche’ quando chiedo a mio marito di ripetermi in tedesco frasi trite e ritrite che non riesco a farmi entrare in testa alza glio occhi al cielo!
La ripetizione e’ una noia per chi la deve fare, ma e’ una cosa importantissima per chi vuole imparare…
Io a 36 anni sto cercando di imparare il tedesco da mio marito (che e’ tedesco) pur vivendo in USA e avendo sempre comunicato con lui in inglese (eccezione fatta per quando siamo in Italia, visto che lui parla anche se sgrammaticatamente l’italiano).
Il mio task e’ imparare il tedesco prima che sia mia figlia ad insegnarmelo (attualmente ha solo un anno)! Considerato che mio marito parla con lei in tedesco ed al momento lei non parla ancora sono io a tediarlo con richieste del tipo… cantami ancora la canzoncina in tedesco….
Chissa’ come sara’ stressato quando oltre che una moglie avra’ anche una figlia con continue richieste di ripetizione…
Imparare un’altra lingua e’ un po’ come tornare bambini… questa e’ per me la quarta lingua e come per i bambini anche per gli adulti ripetere e rileggere e’ importantissimo!!!!!
Kety,
l’amore smuove le montagne… Facci sapere come va!
In effetti fatemi specificare… Questo post è scritto per me e per chi come me vorrebbe urlare all’ennesima volta che deve rileggere la stessa storia, quindi ho un po’ glissato sull’impatto della ripetizione su chi impara. Basti dire che ormai A. recita a memoria frasi intere della storia del Crocodile, per funzionare funziona, lo garantisco, ma tutto ha un prezzo… Coraggio, mamme e papà! Once upon a time…
L.
He-he… C’é un detto che dice che le cose hanno bisogno di essere ripetute 23 volte per essere “digerite” 🙂
Solo 23 volte… ci metterei la firma! Mi sa che A. questo detto non lo conosce…
L.
Durante un viaggio in treno (4 ore) ho ripetuto a Giovanni così tante volte la breve storiellina di HelloKitty che prende il treno (da me inventata per l’occasione, mannaggia a me!) che la ragazza seduta di fronte a noi (per sua fortuna solo per metà del viaggio) ha chiesto a Giovanni: “Ma facciamo che HelloKitty va a dormire e si risveglia a Venezia e nel fgrattempo fai qualcos’altro?”. Giovanni oviamente ha detto di no! Alla (credo) ventesima ripetizione l’ho raccontata parlando così velocemente che anche Giovanni deve essersi reso conto della mia spossatezza e ha optato per una passeggiata lungo il treno!
Anche le mamme sono persone e anche prendere coscienza di questi limiti ha il suo valore educativo!
🙂
Siamo tutti messi allo stesso modo… vi diro’ di piu’: piu’ uno e’ “bravo” a raccontare, a rendere viva una storia, piu’ i bambini la vogliono sentire e gliela chiedono… ovviamente anche i genitori sono umani e, sebbene propensi al sacrificio per i propri figli, prima o poi non ce la fanno piu’, che a tutto c’e’ un limite.
Al momento io sono assediata da due bambini. Il primo ha un anno e poco piu’, la seconda tre e mezzo. Tra i nomi di animali e di oggetti e tra domande tipo “perche’ io sono piu’ vecchia del mio fratellino?” ripetute all’infinito alla sera (ma pure prima!) non capisco piu’ nulla e arrivo ad addormentarmi prima del figlioletto piccolo, che da bravo si beve il latte.
Comunque via, anch’io ho riletto (almeno un paio di volte) il Maestro e Margherita, anche Il giorno della civetta e Se questo e’ un uomo, giusto per dirne alcuni.
E quante volte mi tocca guardare con mia figlia le Magyar népmesék (favole popolari ungheresi, bellissime)? Ma di cio’ non mi lamento, anch’io, in questo caso, amo la ripetizione! [povero marito mio!]
Alla mia quasi 5enne con drops disordinati da sempre e un minimo di metodo da un annetto la ripetizione non piace.
Le storie dei dinocroc? 2/3 volte, poi basta, vuole passare ad un’altra puntata e mai più rivederla.
Le canzoncine? Della decina che conosce bene, solo un paio ne richiede, le altre non le vuole sentire più. Ne chiede di nuove e tra loro sceglie… (a volte chiede di non sentirne proprio, in inglese come in italiano…è come se si chiuda al nuovo… e questo è tutto l’opposto come discorso)
Io che ripetevo per aiutarla a capire meglio e per rassicurarla etc mi sono ovviamente adeguata alle sue richieste, per non ricevere chiusura.
Certo trovo che vedere 3 puntate diverse di Peppa Pig in inglese, senza stoppare mai e senza chiedermi niente, per lei che sono sicura capisca meno di ¼ e soprattutto grazie alle immagini, non sia il massimo per migliorare la sua comprensione… ma se lei offre rifiuto ad altro tipo di input non ho che da assecondarla.
Mi chiedo se le serva…
Confesso che rileggere i libri n. volte e rivedere i film altrettanto ripetutamente è un mio vizio, sono io che faccio alzare gli occhi al cielo agli altri!
Come mamma, devo dire che in casa nostra, per via del metodo suzuki con cui mia figlia studia musica, so che la ripetizione è importantissima, anzi è proprio un punto di forza nell’apprendimento dei bambini (imitazione, ripetizione, ecc…).
Per Sybille, a proposito delle 23 ripetizioni, devo citare il suggerimento del Maestro Suzuki che diceva a chi sosteneva di “non essere capace a fare qualcosa”: provaci 10 mila volte e poi vedrai che ci riuscirai benissimo!
Ciao Elena
Elena,
mi hai incuriosita molto sul metodo Suzuki, ho fatto qualche ricerca in Internet ma ho trovato informazioni abbastanza superficiali. Se ti va ci fai un post per spiegarcelo per bene?
L.
molto volentieri, dammi un attimo perchè questa settimana sono un po’ presa, ci lavoro su e poi di dico, ciao elena