Non sono psicologa ma una mamma che lavora con i bambini, e nel contesto dei gruppi di Inglese Learn with Mummy ho osservato una cosa strana, uno schema che si ripete, fa più o meno così:
- mamma attenta e presente, non asfissiante
- bambino, o bambina, assolutamente normale, sveglio, interessato, vivace come lo sono tanti bambini e con tutte le premesse per imparare l’Inglese precocemente con spontaneità
- insegnante, io o un’altra, che trova il bambino francamente simpatico
- la mamma è seriamente preoccupata che il bambino sia troppo vivace e disturbi gli altri, spesso considera l’opzione di non far continuare il corso al bambino proprio per non recare disturbo agli altri
Questa cosa mi lascia un po’ perplessa. Mi suscita delle domande per le quali non ho risposta… Ma chi ha detto a queste mamme che i loro bambini sono “troppo” vivaci? La scuola, la società, altri genitori? Queste mamme sono troppo severe con sè stesse o qualcosa le ha indotte a fare queste valutazioni?
Io casco abbastanza dalle nuvole, non so se qualcuno abbia avuto esperienze simili. Non sto dicendo che non esistano bambini effettivamente un po’ iperattivi (anche se l’iperattività vera è una cosa a parte), magari con delle tensioni che li rendono un po’ difficili da gestire, succede è ovvio, cambiamenti importanti in famiglia, tensioni e traumi, insomma succede. Cio’ che mi stupisce è che qui parliamo di bambini che a me, e alle altre insegnanti, sembrano proprio normalissimi, con comportamenti da bambini in età prescolare. Che giocano, si divertono, saltano, hanno una carica di energia e un brillio negli occhi che ti viene da ridere anche quando dovresti sgridarli un po’, bambini peraltro con una vera sete di imparare, curiosi e stimolanti. Perchè le loro mamme, persone che sembrano tutt’altro che paranoiche, sono portate a vedere questa sanissima vivacità come un potenziale disturbo per il prossimo?
La domanda non è retorica, perchè forse, dico forse, questo è un segnale su ciò che ci aspettiamo dai bambini. Forse ben prima della scuola ci aspettiamo che siano sempre fermi, educati e composti, capaci di ascoltarci in silenzio mentre noi riversiamo loro “sapere”? E’ così?
O ancora, come società premiamo forse più la disciplina che l’indipendenza? Eh insomma, questo direi che è un fatto, nel mondo del lavoro lo si vede in maniera inequivocabile ed è un fenomeno molto legato alla fuga di cervelli, che se ne vanno dove il cervello lo possono usare, possono dire mi è venuta un’idea e possono dire al capo secondo me sbagli. Non avevo pero’ mai riflettuto sul fatto che forse la società mostra queste preferenze già nella prima infanzia, e francamente ancora non capisco come. La società sono mamma e papà, le insegnanti, gli altri genitori e gli altri bambini, come succede che questo coro di persone trovi un bambino “troppo” vivace?
Oggi, una mamma con un bambino simile, che insomma io speravo proprio che avrebbe deciso di venire a Learn with Mummy e invece temeva che io le avrei detto che non era il caso (io?!), questa mamma appunto mi ha detto qualcosa del tipo non tutte le persone e non tutti gli insegnanti la pensano come te.
Mi piacerebbe sentire dei pareri su questo punto.
Pero’ una cosa la devo dire, e la dico non solo da mamma o da insegnante, ma anche da professionista. Nella vita il talento non è mai conformista, non sta lì a fare il sondaggio su cio’ che pensano gli altri. Le persone di talento hanno creatività, sanno innovare, hanno un’intelligenza viva e veloce, e se hanno anche un sorriso aperto e contagioso non fa mai male. Queste sono doti preziose, che nei bambini dovremmo coltivare, non criticare. Questi bambini imparano molto, e velocemente, magari non fanno tutto ciò che gli chiediamo, anzi, ma hanno la voglia e la gioia di imparare e di scoprire, comunicano allegria anche agli altri, e creano un ambiente vivace e frizzante nel quale tutti si divertono e imparano. Non blocchiamo questa loro vivacità, coltiviamola per il bene di tutti, questo significa anche capire e accettare il gioco. Tutti dicono che i bambini imparano giocando, ma poi pare ci si aspetti che giochino in silenzio, in ordine, tutti insieme. Sai che divertimento…
Immagine da A Journey Round My Skull
annamaria says
ciao mi sono ritrovata molto nel artico “Il mio bambino è troppo vivace per imparare l’Inglese?” sono una di quelle mamme che crede che il proprio bambino possa essere di disturbo agli altri per quanto sia agitato è sveglio capace simpatico ma iperiper attivo.
.nella realtà quotidiana mi sono messa in discussione varie volte sarà colpa mia, sarà perchè viviamo con la nonna, sarà …alla fine non ho ancora trovato una risposta se mai vi fosse è certo che non è facile, accetto tutti i consigli anzi vi ringrazio e ringrazio tutti per questo focus altamente interessante non solo per la lingua inglese ma anche per le tante testimonianze di tutte le mamme che vi fanno parte.complimenti letizia, hai avuto una grande idea.
ciao am
Bilingue Per Gioco says
Annamaria,
impossibile per me risponderti. Credo che anche gli esperti discutano molto su cosa sia l’iperattività e dove sia il confine tra iperattività e vivacità, da un lato aumentano le diagnosi dall’altro c’e’ un vero allarme sull’abuso di psicofarmaci ai bambini. Io personalmente la vedo così, un bambino che gioca, vivace ma non aggressivo, che interagisce, che è in grado di fare delle cose (insomma non una scheggia che non si ferma mai), che è curioso, impara, fa domande e ascolta le risposte, questo secondo me è un bambino sano e normale, che appunto gioca, anche se i bambini sani e normali possono essere molto impegnativi… Anche perchè, diciamocelo, un conto è passarci un’ora e un’altro è passarci tutta la giornata. Solo che non è chiaro dove sia scritto che i bambini non debbano essere impegnativi, A. non mi è stato consegnato con alcuna garanzia del genere (ma ho avuto fortuna, non lo definirei un bambino impegnativo).
E’ veramente difficile capire quando un bambino è vivace e quando è iperattivo, soprattutto perchè le percezioni delle persone in questo senso sono molto diverse, il bambino che io descrivo come vivace puo’ essere, in effetti è, descritto come iperattivo da qualcun altro, un po’ come dire bello e brutto, come li misuri, come fai confronti di bellezza senza “vedere” ciò che confronti? Anche in ciò, come in molte altre cose, è importante secondo me che i genitori, in particolare le mamme, abbiano fiducia in se stesse e nel proprio giudizio. Nessuno è un genitore perfetto e nessuno ha il figlio perfetto. Assodato ciò, facciamo bene a fare autocritica, a ragionare sulle nostre scelte, a confrontarci e migliorarci. Poi però impariamo anche ad avere fiducia in noi e nel nostro istinto.
L.
StranaMamma says
Ciao,
questo argomento, come madre di un bimbo energetico che Silvia e Serena di Genitori Crescono definirebbero amplificato, mi sta molto a cuore. Infatti ho spesso notato come sia una vera tragedia per noi quando si va in visita a casa di certi adulti dotati di scarsa elasticità mentale. Mio figlio che ha 2 anni e mezzo, in casa altrui non sta fermo su una seggiola ma vuole esplorare la casa e chiede di tutto e di tutti. Ecco questo atteggiamento, in cui personalmente non ci vedo nulla di male, non sempre viene bene accolto e spesso gli vengono raccontate un sacco di frottole per farlo stare buono e zitto. La conseguenza naturale è che lui si stufa e che dopo pochissimo tempo chiede di andare a casa. Ovviamente cerchiamo di limitare il più possibile tali frequentazioni, ma a volte non ne possiamo prescindere.
E’ totalemnte diverso laddove il bimbo viene assecondato: allora lui dà davvero il meglio di sè in quanto ad allegria e socievolezza.
Per fortuna al nido hanno capito e accolto il suo temperamento un po’ esagerato che è caratterizzato da gran testardaggine, ma anche da gran sensibilità; mi domando però, con non poca inquietudine, se sarà sempre così anche in futuro.
Concludo dicendo che, a parer mio, ai bimbi iper fa molto bene imparare l’inglese giocando e ciò per due motivi: uno perché solitamente sono attratti da attività che siano un po’ “diverse dal solito” e che permettano loro di esprimere la loro vivacità fisica e mentale; due perché li si aiuta ad imparare ad esercitare l’attenzione, cosa che per loro non è sempre scontata. Forse potresti suggerire questi due punti di forza alla mamme scettiche…..
Un saluto,
StranaMamma
Bilingue Per Gioco says
Ciao Stranamamma,
devo dire che leggo con interesse i post di genitoricrescono sui bambini amplificati, ma ancora non ho capito chi sono questi bambini. O meglio, leggendo le descrizioni dei bambini amplificati non mi viene in mente nessun bambino che conosco. Forse è più difficile riconoscere queste qualità nei figli altrui? Sinceramente non saprei… Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, qui trova qualche spunto sui bambini amplificati.
Per questo motivo non mi sento di aggiungere altro, però ci tengo a precisare che le mamme a cui mi riferisco nel post non sono scettiche, anzi, direi il contrario, ma sono timorose di disturbare, è questo che mi ha colpita.
L.
StranaMamma says
Ciao Letizia,
quando sei madre di un amplificato e leggi la definizione che ne dà Genitori Crescono e ti ci ritrivi, non hai più dubbi. Tu stessa ammetti che il tuo A. non è eccessivamente impegnativo, quindi capisco quel che scrivi. Il mio Tato, da quando è nato (e non esagero) ha messo a dura prova la resistenza di tutti quelli che si occupano di lui. Non è una questione di capricci (anche se quelli di un amplifato sono anch’essi amplificati), ma per le 7 cose che riesce a fare contemporaneamente, mentre tu non sei ancora riuscito a farne mezza; per la scarsissima propensione a dormire e soprattutto per il loop motorio che sopraggiunge quando è stanco: per non cedere al sonno lui accelera il ritmo. L’avevo già notato prima di conoscere Genitore Crescono.
Ma non voglio tentare di spiegare quello che il sito racconta già in modo esemplare. La cosa è che, secondo me ai bambini così le attività stimolanti come l’apprendimento di una lingua straniera fanno un gran bene. Per mamme scettiche non intendevo scettiche riguardo l’inglese (o altra lingua), ma sul fatto di mandarli o meno per il timore che disturbino. Forse si potrebbero definire meglio reticenti o timorose o eccessivamente rispettose….non so. Vero è che la società impone il modello del bambino che non disturba come modello esemplare e quando hai un figlio un po’ “esagerato” ti trovi spesso a scontrarti con questo modello. Io mio figlio te lo manderei subitissimo al play group (se ce ne fosse uno vicino a me…) e sono sicura che lui si divertirebbe un sacco e tu sapresti gestirlo. Al nido le educatrici non hanno grosse difficoltà: gestiscono la sua sensibilità molto sviluppata come la sua testsardiggine in modo esemplare anche perchè lui è un soggetto per nulla aggressivo.
Un abbraccio e grazie come sempre per gli spunti interessanti.
StranaMamma
Bilingue Per Gioco says
StranaMamma,
l’unica cosa che posso dirti è che se hai idee su come trovare potenziali insegnanti nella tua zona nulla vieta di far partire Learn with Mummy anche lì. Poco importa se non sarei io a tenerli, più che un metodo Learn with Mummy è un approccio, quasi mi verrebbe da dire una filosofia, ma insomma voliamo basso… ;- )
L.
StranaMamma says
A dire la verità ultimamente ho molte idee che mi frullano in mente. Concordo pienamente quando dici che il Learn with mummy è una “filosofia” che io ritengo sia importante diffondere… Ne riparleremo senz’altro in futuro (ora ho troppe cose che bollono in pentola e fisicamente non riesco) e prima o poi mi piacerebbe venire a Verona (città tra l’altro che non ho mai visitato e mi piacerebbe conoscere) per vedervi in azione…
Ne riparleremo via email. Ho un’idea che vorrei realizzare nel medio-lingo periodo.
Un abbraccio,
StranaMamma
Silvia Dal Prà says
Ciao a tutti, sono la mamma di due vivacissimi maschietti di 7 anni e 5 e mezzo.
Ho provato i playgroups, me ne sono innamorata e… ho smesso di frequentarli perchè i miei figli secondo me “disturbavano”!
Spiego: nessuno mi ha detto di non andarci più, nessuno mi ha invitato a starmene a casa, anzi. Sono stata sostenuta attivamente nel persistere con la frequenza, non ho ceduto alla prima avversità, ma alla fine ho smesso. Perchè?
I miei bambini si svegliano alle 6 del mattino, dall’età di due/tre anni hanno abolito il riposino pomeridiano e rimangono svegli dalle 12 alle 15 ore filate ogni giorno, festivi inclusi. Durante le ore di veglia la loro attività fisica e cerebrale non conosce tregua. Sono fantasiosi, allegri, comunicativi e decisamente normali e sani!
In condizioni ottimali sono due tesori, sono di stimolo al gruppo, risultano simpatici agli adulti, ma…
messi sotto stress le loro caratteristiche positive virano.
Una stanza piena di persone mai viste prima, una nuova attività, io che all’improvviso uso una lingua incomprensibile e divento una mamma “cattiva” (me l’hanno detto loro!), il mio stesso disagio per il nuovo contesto… basta poco per mettere sotto pressione dei bambini di quest’età.
Allora ecco che la fervida fantasia li porta ad estraniarsi dal gruppo invece che ad integrarsi, la comunicatività fa sì che il tono di voce si alzi e diventi un grido anzichè che una melodia, l’allegria cresce fino ad diventare disturbo.
Io che conosco i miei figli, so che questo è il loro modo di dirmi che sono a disagio. Non ha senso insistere, sarebbe controproducente per tutti: per il gruppo, per me e anche – e soprattutto! – per loro.
Credo che non sia nè ansia, nè eccesso di conformismo, ma semplicemente rispetto: per i miei figli, per le loro esigenze, e per quelle di quanti sono diversi da noi e dai playgroups possono trarre divertimento e profitto.
StranaMamma says
Ciao Silvia,
vista la lucidità della tua analisi, la tua scelta pare più che mai ponderata e assolutamente insindacabile per bene del vostro equilibrio.
Empatizzo con te perché io ho un figlio ipercinetico che ha un limitatissimo fabbisogno di riposo e ci sono momenti in cui mi sento davvero tanto stanca. Tu ne hai addirittura due….io non so come farei…
Ti consiglio di dare un occhio al sito genitoricrescono, ammesso che tu non lo conosca già, in cui si parla di bimbi come i nostri e di molto altro. Io, come si è capito, me ne sono innamorata tanto quanto di BpG!!!!
In bocca al lupo!
StranaMamma