L’autrice di questo post è Elisabetta, guest blogger.
Finalmente ho trovato il tempo di scrivere questo post e di raccontare qualcosa sull’esperienza che sto facendo: quella di avere una ragazza alla pari (au pair) di madrelingua Inglese.
Nel mio caso è inglese e sta con noi per 5 mesi, che finiranno a metà maggio.
Come ho già scritto altrove, vedete il post sulle scuole internazionali e quello sulle vacanze, le mie figlie vanno ad una scuola bilingue italiano – inglese e i risultati – in termini linguistici – si vedono, ma manca loro l’esigenza di esprimersi in modo naturale in lingua e allora…ecco l’idea della ragazza alla pari.
Come ho trovato la ragazza alla pari?
Semplice, scrivete ‘au pair’ su google e vedete quanti siti vi escono! Io però ho scelto uno di quelli più utilizzati, aupair world.
L’avevano usato già delle amiche ed è quello in cui c’è più offerta di ragazze (anche di ragazzi) alla pari, da tutto il mondo. Attenzione però, non è una agenzia. Nessuno farà alcuna selezione per voi, ma dovete farla voi stessi dopo esservi creati un profilo come famiglia che cerca un au pair.
Come si seleziona la au pair?
Ogni famiglia stabilisce dei criteri quando crea il suo profilo (ad esempio cerco ragazza madrelingua inglese, che parli anche un po’ di tedesco, non fumi, ami lo sport ecc..). Ovviamente è consigliato scrivere il proprio profilo e il profilo della “au pair ideale” nella lingua del paese da cui vorremmo che provenga.
Quanto costa? Quante ore lavora?
Rispetto a qualsiasi altra soluzione per favorire l’apprendimento delle lingue nei bambini (e negli adulti!) la au pair è certamente la soluzione più a buona mercato. Ovviamente, però, bisogna avere lo spazio per ospitarla. La ragazza alla pari dovrà quindi avere una stanza e un bagno, anche in comune con altri componenti della famiglia, volendo. Deve inoltre poter partecipare ai pasti della famiglia oppure potersi cucinare da sola quello che vuole.
La paghetta della ragazza alla pari e le ore lavorative cambiano a seconda della formula scelta. Sul sito si indicano quattro formule diverse:
Ore lavorative; Tempo libero; Paghetta
- Demi Pair 15 ore; 5 giorni alla settimana per 3 ore al giorno, 2-3 sere di baby-sitting addizionale alla settimana 1 intero giorno libero alla settimana 120 € al mese
- Demi Pair Plus 20 ore; 5 giorni alla settimana per 4 ore al giorno, 2 sere di baby-sitting addizionale alla settimana 2 interi giorni liberi e 3 sere libere alla settimana 160 € al mese
- Au Pair 30 ore; 6 giorni alla settimana per 5 ore al giorno, 2-3 sere di baby-sitting addizionale alla settimana 1 intero giorno libero + 2-3 pomeriggi libere + 3-4 sere libere alla settimana 240 € al mese
- Au Pair Plus 40 ore ripartite su 6 giorni alla settimana, 2-3 sere di baby-sitting addizionale alla settimana 1 intero giorno libero + 3-4 sere libere alla settimana 300 € al mese
Le formule si possono anche combinare in vari modi. Per esempio la mia fa 4 ore al giorno, nel regime “demi pair plus” perché le bambine stanno a scuola a lungo. Nei periodi di vacanza (vacanze scolastiche natalizie o pasquali, ad esempio) quando noi lavoriamo fa l’”au pair plus”. Quasi tutte le au pair preferiscono essere pagate a settimana piuttosto che a mese e quindi questo rende più facile alternare settimane ‘piene’ o ‘vuote’.
In cosa consiste il suo lavoro?
Questo dipende dalle vostre esigenze… Da me la sua normale routine è andare a prendere le bambine a scuola e riportarle a casa (in autobus; salvo i casi in cui voglio e posso andarle a prendere io). Poi giocare con loro, leggere libri in inglese e fare i compiti di inglese con la più grande, lavarle e mettergli il pigiama. Tutto questo parlando sempre e solo in inglese (capisce l’italiano ma lo parla con un po’ di fatica, il che per me è perfetto).
Cosa fa il resto del tempo?
Quello che vuole. Visita la città, fa un corso di italiano, sta a casa a leggere ecc..
Il bilancio di questa esperienza
Posso dire che il bilancio linguistico e culturale è stato un successo e che quindi ripeterò certo l’esperienza. Le bambine ora parlano inglese con molta più facilità, senza cercare le parole o “switchano” da una lingua all’altra con grande rapidità. A cena, quando stiamo tutti insieme, si parla inglese, a volte inframmezzando con l’italiano a seconda dell’oggetto di discussione.
Anche avere una estranea in casa a me non dà problemi, anzi, diverte, anche perché sono riuscita a ricavarle degli spazi tutti per lei, sacrificando la nostra stanza da pranzo, e quindi la convivenza è più semplice.
Però ci sono anche gli svantaggi. Vivere con una adolescente in casa non è sempre facile, ogni tanto, a prescindere dalle lingue parlate, ci sono incomprensioni e musi.
Ci ho messo un po’ a capire che, a diciotto anni, la mia au pair è più vicina di età a mia figlia di otto che a me che ne ho quaranta!!!
Inoltre lo spazio lasciato a questa “baby – sitter madrelingua” è spazio tolto ai genitori, il che da un lato aiuta nella vita quotidiana ma un dopo un po’ pesa anche. Va detto, tuttavia, che per chi ha più di una figlio la au pair consente di ‘diversificare’ le attenzioni e magari dedicarsi ad un figlio alla volta…e anche questo non è male.
Elisabetta
Immagine da A Journey Round My Skull
Claudia - La Casa Nella Prateria says
Noi ospiteremo una ragazza irlandese la prossima estate. L’abbiamo trovata tramite conoscenze e cercavo appunto una tabella delle tariffe e delle mansioni. Questo post capita a fagiolo. Grazie!
Chiara says
Vorrei inserirmi nella discussione segnalando un’esperienza particolarmente negativa con il sito Totalnannies. Dopo essermi iscritta mi hanno chiesto un pagamento di deposito cauzionale significativo (1.000 €) che sarebbe rimasto a garanzia della ricerca dei curriculum e mi sarebbe stato restituito a fine processo. Il processo è terminato senza successo, e sono tre mesi che stanno presentando le scuse più svariate, ma non riesco a ottenere il rimborso. DA EVITARE !!!
paola says
anche a me è successa la stessa cosa con totalnannies.com
sto iniziando una causa con lo sportello italiano di difesa internazionale e sono arrabbiatissima
è gratuito il loro patrocinio ed essere in due puo essere piu vantaggioso!
Chiara says
Sarei ben contenta di farlo anche io, sapresti darmi qualche indicazione su come funziona ?
chicca says
Ciao Paola, anche a me è successa la stessa cosa, sto aspettando i miei 600 euro da giugno visto che loro rimborsano dopo 19 settimane (magari fosse vero), li ho minacciati in tutte le maniere ma niente soldi. Precisiamo che avevo fatto richiesta di una ragazza per il periodo di Natale mi hanno fatto fare il bonifico e abbiamo dovuto attendere che ricevessero i soldi prima di mettermi in contatto e cosa vengo a scoprire che quando mi hanno chiesto i soldi era l’ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze natalizie……e non mi avevano detto niente anzi che avrebbero allertato la ragazza…. alla fine per caso sono riuscita a contattare la ragazza che mi ha detto che non sapeva assolutamente nulla e che loro non l’avevano nemmemo chiamata…..AGENZIA DA EVITARE
Adriana says
Ciao, mi sorprende che hai avuto una esperienza negativa con questa agenzia. Uso Totalnannies dal 2005 e mi hanno sempre fornito delle ottime candidate. Mi sono trovata molto bene e ora i miei figli sono particolarmente bilingui. Io li ho trovati una agenzia seria con delle ottime candidate professionali. In contrasto la mia esperienza quando ho provato siti come aupair world sono stati molto negativi.
alice says
Ciao Elisabetta, grazie per tutte queste informazioni.
Come hai fatto con i documenti per il permesso di soggiorno, contratto di lavoro eccetera?
Elisabetta C. says
Quanto ai documenti essendo inglese è della UE, quindi non ha bisogno di nulla. Quanto al contratto di lavoro c’è un modello che si scarica dal sito che ho menzionato.
Per Canadesi o americane o comunque extra comunitarie dipende dal paese di origine. Il contratto au pair non è un normale contratto di lavoro subordinato, però le extra UE hanno bisogno di un visto. Quello turistico è di tre mesi, per averne uno più lungo non so bene come si faccia, alcune mi amiche che hanno preso canadesi o americane hanno lasciato che fosse la au pair ad occuparsene, prima di partire.
Elisabetta
Tiziana says
Interessante questo post ! Noi stiamo pensando di invitare la ragazza a cui io facevo da baby sitter in inghilterra.(…Mi sento vecchia !). Grazie perchè onestamente non sapevo proprio cosa proporre come compenso.
Solo una domanda: la ragazza inglese non parla una parola di italiano e mia figlia (18 mesi) sta iniziando ora ad approcciarsi alla lingua inglese. Aspetto l’estate del prossimo anno per questo incontro ravvicinato e full time con l’inglese? La mia paura è che non si capiscano affatto e che quindi non possa lasciarla sola con la bimba. Grazie 1000
Bilingue Per Gioco says
Tiziana,
non ti preoccupare, io la inviterei subito. Tua figlia imparerà senza nemmeno accorgersene, anzi secondo me più è piccola meno oppone resistenza. Vai vai, e facci sapere come va!
Bella questa cosa che tu fai la baby sitter e lei oggi la fa a te….
L.
Elisabetta C. says
Io sono dell’idea che i bambini si adattano, sempre. Ciò detto, puoi rendere più agevole la transizione leggendole qualche libro facile facile in inglese o stabilendo delle routine in lingua e poi ‘appaltandole’ alla ragazza in questione, in modo che il contesto almeno sia sempre lo stesso. Comunque quelle che non parlano la nostra lingua sono le migliori, egoisticamente parlando…
Elisabetta
megan says
Carissime,
ho 40 anni e due bimbe che hanno frequentato fino allo scorso anno una bellissima scuola bilingue (eng/it) materna a Roma.
Vorrei condividere con voi l’esperienza che ho avuto la scorsa estate con una ragazza alla pari inglese selezionata dopo diversi colloqui su skype.
E’ stata una esperienza unica e molto utile per la bambine dato che in casa si parlava solo in inglese.
La ragazza di 24 anni (ho scelto una futura insegnante della primary school) è stata molto carina e corretta sia con le bambine che con noi genitori.
Anche se all’inizio ci sono stati momenti difficili dovuti alla grande diffidenza delle mie piccole, alla fine siamo riuscite a stabilire una giusta relazione tra di noi tanto che l’ho fatta tornare per venire ancora da noi durante le ultime vacanze di Natale.
Vi faccio una proposta: dato che la cosa più difficile nella gestione delle ragazze alla pari è trovarne una pulita, corretta e seria, perchè non creiamo un DB nel sito dove ognuna di noi può suggerire la propria ragazza alla pari indicandone le caratteristiche? In fondo è quello che manca nel sito au pair world e che c’è nel sito di totalnannies (ma è a pagamento!).
Un saluto a tutte
Bilingue Per Gioco says
Megan,
non nascondo che l’idea mi piace e ci ho pensato anche io, c’è solo un problema però, le cose fatte bene richiedono sempre del lavoro, se no le informazioni non sono aggiornate, nessuno risponde alle domande, ecc ecc. e io francamente non sono in grado di prendermi ulteriore lavoro. Quindi chi se ne occuperebbe?
L.
Elisabetta C. says
A me sembra un’ottima idea ma irrealizzabile, per un motivo. Chi fa la ragazza alla pari non la fa per tutta la vita. Si tratta di un periodo breve, un gap year, oppure un’estate e poi queste ragazze vanno all’università o iniziano a lavorare nel loro paese. Quindi mi sembra molto lavoro per nulla.
Ci sono allora delle agenzie che ti selezionano le au pair, tipo roma au pair ad esempio.
Io peraltro anche su au pair world ho pagato, si tratta di 40 euro per sei mesi, per diventare membro premium, con una serie di vantaggi, che potete leggere sul sito.
Elisabetta
Bilingue Per Gioco says
Sì probabilmente poco realizzabile per le ragazze alla pari, ma già più fattibile per le baby sitter madrelingua…, senza contare che una ragazza alla pari può fare anche la baby sitter nelle ore libere se proprio ci tiene.
L.
claudia says
Buongiorno
anch’io sono una linguista e cerco tramite aupaiworld una ragazza alla pari ma sono stata contattata solo da una ragazza… avete qualche suggerimento… contatti o altri siti dove cercare? GRAZIE CLAUDIA
Elisabetta C. says
Per claudia:
su aupairworld devi dare ‘semaforo verde’ alle ragazze che ti interessano e non solo aspettare che loro ti scelgano
Elisabetta C.
Barbara says
Cara Elisabetta,
innanzitutto grazie per tutte queste preziose informazioni. Noto con piacere che l’approccio di noi mamme votate al bi-pluri linguismo sia, in molti casi, comune o perlomeno molto simile. Ti sarei grata se mi dessi informazioni sulla scuola bilingue frequentata dalle tue figlie. Considerato che, come giustamente sottolinei tu, ce ne sono molte ed alcune probabilmente improvvisate, volendo fare la stessa scelta a Roma sarebbe anche molto utile un ritorno su quali scuole frequentare, partendo dalla tua esperienza personale. Grazie mille. A presto. Barbara
megan says
Barbara,
la scuola che hanno frequentato le mie figlie è la Mother Goose (zona Tiburtina GRA).
E’ un asilo nido e scuola materna e la mia esperienza personale è stata davvero positiva.
ciao
Megan
Elisabetta C. says
Barbara, come ho avuto modo di scrivere, la scuola in questione è il marymount di via nomentana (vedi uno dei due link all’interno del mio post originario).
Sono a tua disposizione per qualsiasi info.
ciao
Elisabetta
arianna says
Ciao,
sono Arianna, mamma di due bimbe, Sara 17 mesi e Laura, quasi 4 anni. Ho conosciuto questo blog e la gentilissima Letizia mentre vagavo per la rete in cerca di info su scuole internazionali a Roma. Per ora, infatti, coltiviamo il bilinguismo italiano – inglese come possiamo: la piccola fa h&l due volte a settimana al nido e ha avuto una tata parlante inglese dai 2 ai 15 mesi (ora sostituita da un’insegnante madrelingua due volte a settimana per due h che segue il metodo “english is fun”); la grande frequenta un corso una volta a settimana con insegnante madrelingua – sempre “english is fun” insieme ad altre 5 bimbe della sua scuola (per ora la materna comunale sotto casa dove purtroppo zero inglese 🙁 e a volte prende parte ai giochi della sorella con la ragazza inglese che la segue attualmente (spesso, però, appena uscita da scuola non ha voglia e non ci sogniamo neanche di costringerla!). Per il resto: leggiamo e cantiamo in inglese quotidianamente, abbiamo una domestica con cui parlo solo in inglese e che si rivolge il più possibile in inglese alle bambine e, soprattutto, il Sabato tutte e tre frequentiamo con grande soddisfazione il corso learn with mummy con la bravissima Fiona presso Il Melograno di Via Saturnia. Da quanto vi ho raccontato sarà facile capire che desidereremmo moltissimo mandare le bambine in una scuola internazionale, o almeno bilingue, ma il grande problema è la distanza da casa: siamo in zona appio latino – colli albani, qui vicino non ce ne sono e stiamo valutando perfino l’ipotesi di cambiare casa…andremo a visitare l’Istituto Marymount il 23 Aprile, di cui ormai so molto grazie anche alla lettura dei post di Elisabetta, alla quale volevo chiedere: mi sembra di capire che anche voi vi spostate per raggiungere la scuola, come vi trovate da questo punto di vista? io credo che, nel caso non cambiassimo casa, dovremmo affrontare almeno 30-40 minuti di macchina, di cui la gran parte in tangenziale…c’è qualche speranza di sopravvivere?? Inoltre, mi interesserebbe sapere come ha reagito la tua grande al cambio di scuola (ultimo anno di materna, giusto?) e come si è trovata con la lingua (Laura parla poco in inglese ma credo che capisca quasi tutto quello che le si dice, nella gran parte dei casi risponde in italiano in maniera appropriata). E, last but not least: grazie infinite a Letizia, a Elisabetta e a tutti i partecipanti per i preziosi consigli trovati fin’ora in bilinguepergioco! Mamma Ari
arianna says
ops, credo di aver sbagliato post, credevo di essere in quello sulle scuole internazionali…scusate, se qualcuno può lo sposti! arianna
Bilingue Per Gioco says
Arianna, te l’ho riportato qui, nel post sulla scuola. spero Elisabetta avrà modo di darti il suo parere.
L.
lilly says
ciao,
se cercate una ragazza alla pari usate pure il sito http://www.aupair-online.com è ancora gratuito, facile da usare e anche in lingua italiana.
lilly
Momi says
Ho scritto anche su un altro post…prima di tutto un saluto a tutte….io sto cercando una ragazza alla pari che parli inglese…ci sono molti siti ma tutti alla fine a pagamento..aupairworld, aupair-online- au pair-options….non so da che parte girarmi….:-((
Elisabetta C. says
Au pair world NON è a pagamento. Puoi contattare le ragazze anche gratis. Tuttavia diventare un membro premium ti dà una serie di vantaggi in più e le aspiranti au pair preferiscono ‘pescare’ tra i membri premium che considerano in media più affidabili. Sono 40 euro ma spesi bene. Il tuo profilo rimane attivo per un tot di mesi (non ricordo bene) e la ricerca è più semplice perchè ti si apre una sorta di ‘account’ con tutti i tuoi messaggi. Cercare una au pair richiede tempo e pazienza e, soprattutto se la prendi per 6 mesi – 1 anno, 40 euro non sono tanti come spese di transazione.
ciao
Elisabetta
Angela says
Personalmete ho avuto un’esperienza negativa con aupairworld. E’ a pagamento, 39 euro per 90 giorni di affissione del proprio annuncio. Abbiamo avuto molti contatti con aupair che sembravano serie, referenziate e a volte entusiaste ma ad un certo punto sparivano. Alcune coppie di amici hanno avuto la stessa esperienza e ci siamo anche chiesti se non si trattasse di una truffa. Il risultato é che non siamo riusciti a trovare una aupair e abbiamo rimediato in altro modo, ma mi piacerebbe molto trovarne una che parla inglese. Abitiamo a 30 km da Roma, sul lago di Bracciano. Avete qualche suggerimento?
Grazie! Angela
Elisabetta says
Mi dispiace. Diciamo che è un rischio che si corre: aupairworld è solo un sito e non una agenzia. Io devo dirti che ora sono già alla mia seconda au pair (questa è americana, del Maine) e mi è sempre andata bene (certo di candidature ne ho vagliate parecchie).
Però ci sono anche agenzie tipo au pair roma
ciao
elisabetta
Barbara says
Ciao posso chiederti come hai fatto per fare arrivare la au pair americana? Io ho trovato un ragazza pronta a venire ma mi sono spaventata solo a vedere la lunga trafila da fare…
Barbara
Angela says
Dopo il post che ho scritto in precedenza riguardo alla nostra esperienza negativa con aupairworld, mi sembra giusto rettificare data la recente esperienza positiva 🙂 Disperati dopo i tentativi andati male su aupairworld abbiamo fatto ricorso ad un’agenzia di Roma (euroma) con la quale ci siamo trovati bene ed abbiamo avuto una aupair canadese per i mesi estivi. Per la successiva selezione siamo tornati su aupairworld e dopo molti tentativi abbiamo trovato la nostra aupair, una ragazza ceca, con due pregresse esperienze con famiglie in UK, che parla quindi benissimo l’inglese. Ci troviamo benissimo, abbiamo ritenuto di pagare le tariffe che ci aveva suggerito l’agenzia in precedenza, ossia 75 euro a settimana + 15 per il combustibile (ha una macchina a disposizione per il trasporto della bambina), per 30 ore a settimana, a volte qualcuna in più quando la bimba non va all’asilo. L’assicurazione sanitaria internazionale la paga lei nel suo Paese ma stiamo valutando la possibilità di farne una anche qui. Voilà, speriamo che rimanga almeno per i prossimi 2 anni 🙂
Mara says
Ciao vista la tua esperienza sai darmi info in merito al visto per soggiorni di ragazze USA superiore ai 3 mesi?
Grazie
Antonella says
Anche noi con AU PAIR WORLD ( iscritta x ben 3 volte) esperienza non buona! Molti contatti ma nessuno andato a buon fine eppure offriamo un buon trattamento ( camera matrim uso singola con bagno, corso di lingua, possibilità di far visitare l’Italia,2o ore sett per 300 al mese ma niente). Cosa non va? Eppure siamo una famiglia tranquilla, pulita seria e disponibile!!!!!boh sono molto sfiduciata e ppure mi piacerebbe tanto x i miei bimbi!!!
Momi says
Fatto :-)) Sono diventata membro premium, anche perchè è vero che non è a pagamento ma se non pagbi alla fine non riesci a contattare nessuno…cmq va bene così..come dici tu non mi sembra una gran cifra…ora vediamo cosa riesco a fare…la au pair mi serve solo per 3 mesi….poi chi lo sa se ci troviamo benissimo potremmo anche tenerla qualche mese in più….ci vuole fortuna…
Noi non siamo bilingue, mio marito l’inglese lo parla bene e lo parla tutto il giorno per lavoro ma in casa non riesce a parlarlo con i bimbi ed io sono una scarpa tanto che il prossimo inverno mi iscriverò ad un corso d’inglese. le lingue sono una cosa troppo importante e vorrei dare ai miei figli questo plus..
Miki says
Cara elisabetta,
ho letto la tua presentazione e credo di aver capito dove vanno a scuola le tue bimbe, io ho un bimbo di quasi 3 anni che da ottobre sta facendo i primi approcci con l’inglese nella scuola nido che frequenta e che frequenterà l’anno prossimo. Noi non siamo bilingue e forse proprio per questo motivo vorremmo che il piccolo avesse la possibilità di inserirsi in questo mondo multietnico il prima possibile. L’unico mio dubbio è sull’Istituto visto che è l’unico vicino casa quartiere Trieste. Sto avendo pareri molto contrastanti tu cosa ne pensi? Anche Letizia mi ha consigliato di chiedere a te
Milki
Elisabetta C. says
Cara (o caro??) Miki
intanto guarda questi altri post di BPG, dove ho parlato estensivamente della scuola (forse pure troppo..)
http://bilinguepergioco.com/2009/05/04/lidea-della-settimana-asilo-nido-e-scuola-materna-bilingue/
http://bilinguepergioco.com/2009/05/18/10-domande-per-scegliere-tra-scuola-statale-internazionale-e-bilingue/
Poi magari se hai delle domande ulteriori scrivemele lì, oppure se sono molto specifiche Letizia può metterci in contatto via mail.
Auguri per tuo figlio
Elisabetta
momi says
Certo non è mica facile trovare una pair, quando pensi di aver concluso queste spariscono :-(((
L’anno scorso ho mandato mio figlio ad una scuola internazionale qui a Monza, poi sono rimasta incinta della mia piccolina e così ho dovuto cambiare asilo. Era troppo costoso, più della Bocconi e parliamo di un asilo :-((
Non riuscivamo a mandarli tutti e due lì e per altro più di una persona mi ha detto che in generale queste scuole sono ottime per l’inglese ma piuttosto lacunose per elementari medie e licei….
Elisabetta C. says
Per Barbara
Veramente non ho fatto un bel niente: le americane possono venire in Italia e soggiornare liberamente per tre mesi (visto turistico; è automatico come per noi cittadini UE andando negli USA).
Poi ovviamente per farla stare più di tre mesi bisognerebbe chiedere un visto ulteriore.
Non l’ho fatto con la americana che ho ora perchè, to our common regret, questioni di famiglia la spingono a tornare in patria a fine novembre (allo scadere dei tre mesi).
La ragazza inglese che avevo prima è stata invece 5 mesi, ma essendo cittadina dell’UE nulla questio. Da Gennaio dovrei prendere una canadese che ha anche passaporto inglese. Peraltro le canadesi, in virtu di un trattato bilaterale con L’Italia hanno la possibilità di soggiornare sino a 5 mesi (di default) e di rimanere sino a un totale di 11 se chiedono un prolungamento alla loro ambasciata. Me lo ha spiegato una au pair canadese, anche se non ho ancora reperito le norme cui lei si riferiva.
Comunque ho sempre lasciato che se la cavassero loro con i visti – ovviamente prima di venire in Italia – e altrettanto ovviamente non ho mai neanche pagato un biglietto aereo (sta a loro).
Ho anche fatto ogni volta una dichiarazione alla polizia con la quale specificavo di avere una ospite straniera e per quanto tempo, ma questo non riguarda la questione del visto, ovviamente, ma è solo una tutela nel caso accada qualcosa alla ragazza in questione (speriamo mai..).
Una au pair, ancorchè percepisca una ‘paghetta’/stipendio non è un lavoratore subordinato ma – appunto – una persona accolta in famiglia ‘alla pari’.
In alternativa c’è sempre la possibilità di andare su facebook, in uno dei mille gruppi di au pair (se sei a Roma prova a scrivere au pair Roma su facebook) e selezionare una qualche ragazza che è già qua e che è a posto con il visto perchè magari è iscritta all’università o a un corso di valore analogo (penso che questo gli dia automaticamente possibilità di soggiornare at leisure nel nostro paese, ma non ho mai approfondito la questione).
ciao
Elisabetta
Sara says
Ciao, che bello questo sito, finaomente un po’ di informazioni sulle au pair! Puoi spiegarmi meglio come fai con la candese? fanno tutto loro per il visto o dobbiamo fare qualcosa anche qui dall’Italia? la normativa non ci sembra chiara e non vorremmo ripetere la trafila che abbiamo fatto per l’americana (soprattutto perché è stato tempo buttato!!).. grazie!!
pamela says
Ciao,
io sono alla quinta ragazza alla pari in 4 anni. Di solito le scelgo che possano stare un anno ma una è rimasta solo per i mesi estivi. Io mi trovo bene con http://www.aupair-world.net e con http://www.findaupair.com.
La prima ragazza australiana l’ho trovata su http://www.greataupair.com ma poi non l’ho più usato perchè ci sono per la maggior parte ragazze americane e a me 3 mesi non bastano (mia figlia ha 4 anni e mezzo e vorrei delle ragazze che rimangano con lei almeno 9 mesi per costruire un legame e non sottoporla a cambiamenti continui). Comunque anche http://www.grataupair.com è un ottimo sito.
Vi dò una dritta per le canadesi e le australiane. Con Canada e Australia c’è un accordo bilaterale. Con il working holiday visa le ragazza possono rimanere un anno senza dover fare tutta la trafila del visto.
A presto
Pamela
francesca says
Ciao Pamela,
Grazie del tuo post. Sto pensando da tempo di ospitare anch’io una ragazza madrelingua inglese come babysitter per mio figlio di 3 anni, visto che nelel vicinanze non esistono corsi o playground di inglese per bambini (sto persino cercando di crearne uno io, vediamo).
Vorrei capire il budget di cui dovrei disporre per il ‘salario’ e altre spese. Visto che posso offrire una sistemazione in appartamento indipendente, con tutte le utenze incluse, pensavo ad un rimborso spese molto basso. Puoi darmi suggerimenti più specifici?
grazie mille
Fran
pamela says
Ciao Fra,
io le dò 75 Euro alla settimana (300 al mese) per circa 3 ore al giorno. Il fine settimana è libero (a volte le chiedo di tenere la bimba il sabato mattina). Deve darti la disponibilità di 2 sere alla settimana come baby sitter quando esci ma in realtà noi non usciamo mai. Le diamo vitto e alloggio (con tutte le spese incluse ovviamente: gas, acqua etc.etc.) e le paghiamo una carta per il telefonino per stare in contatto con noi. A questa ragazza che ha 27 anni pago anche 50 Euro mensili per l’assicurazione ma se sono più giovani come le precedenti e risiedono in Europa le copre l’assicurazione familiare.
Io pago anche il viaggio di andata e ritorno che con le compagnie low cost non è una grande spesa ma puoi anche offrire di dividere la spesa. La prima ragazza australiana che è venuta da noi ha pagato il viaggio da sola.
Se ti servono altre dritte, fammi sapere 🙂
Elisabetta C. says
ciao
io non ho MAI pagato il viaggio alle ragazze alla pari (ne ho avute 5 sino ad ora) e le ho pagate 40 euro a settimana quando lavoravano 20 ore a settimana o meno (in realta’ spesso non arrivavano a 18 ore) e 75 quando lavoravano 38-40 ore a settimana (ossia quando le mie figlie erano in vacanza da scuola). In piu’ pagavo loro la tessera dell’autobus e qualche volta qualche ricarica del cellulare. Ho sempre considerato che essendoci in casa mia poco lavoro da fare (ho una collaboratrice domestica e quindi le au pair da me sono servite e riverite: stanza e bagno vengono pulite quotidianamente, non hanno mai preparato nulla da mangiare per le bambine ecc…) mi sarei attenuta alle rates indicate su aupairworld, da dove le avevo selezionate. Quanto al baby sitting serale ne ho approfittato si e no due volte al mese.
Spero di esserti stata d’aiuto.
Elisabetta C.
Michela says
Scusa Pamela,
noi stiamo ospitando una ragazza austrialiana, ma stiamo avendo un pò di problemi con le procedure amministrative. Infatti il working holiday è un visto che viene dato alla ragazza prima di partire, ma poi bisogna comunque fare la richiesta del permesso di soggiorno quando arriva e richiedere il nullaosta per il lavoro. E proprio per quest’ultimo stiamo avendo dei problemi. Inoltre l’accordo dice che la ragazza non può lavorare per più di 3 mesi per lo stesso datore di lavoro (che per una ragazza alla pari è un’assurdità). Io mi chiedo se in generale chi ospita le ragazze che vengono da fuori UE lo faccia seguendo tutti i crismi.. secondo me no perchè l’accordo tra paesi per la working holiday non tiene assolutamente conto delle caratteristiche di un lavoro alla pari.
Politica e pubbliche amministrazioni.. tutti uguali, non capiscono proprio una cippa lippa.
pamela says
Ciao Elisabetta, tu vivi a Roma e penso che tu abbia la fila di Aupair che aspettano di venire da voi. Noi viviamo a Cagliari in Sradegna e diciamo che dobbiamo renderci più appetibili. Il viaggio mi sembra un plus interessante quando si ha a che fare con altre famigli più attraenti se sei molto interessato alla ragazza. L’attuale AuPair lavora così poco perchè io attualmente sono molto presente ma quando lavoro a tempo pieno la sua settimana arriva a 35/40 ore. Non avendo un’agenda regolare, offro 75 euro per non stare lì a discutere quando devo lavorare a tempo pieno.
E’ un campo è difficile trovare un equilibrio perfetto ma soprattutto una ragazza che piace a te e sta bene con i bambini.
A presto
Pamela
francesca says
Grazie dei suggerimenti.
Posso pensare allora di tenermi sui 40euro a settimana, visto che le ore di babysitting e housekeeping in totale non supereranno le 15 settimanali.
Sebbene vivo in campagna, a 30 km da Roma (50 min di treno), spero di rendermi appetibile offrendo un orario molto flessibile, un appartamento indipendente con tutte le utenze, compreso il telefono e internet. Per il vitto non so come regolarmi, ma credo ci penserò al momento.
Se avete altri commenti o suggerimenti di ragazze alla pari, sono sempre in linea per leggerli!
Grazie a tutti
Elisabetta C. says
Per Pamela: ovviamente la risposta era per Francesca, spero di non essere sembrata brusca perchè non era mia intenzione! Volevo solo chiarire che pagare il viaggio ad una au pair è un di più e non è la norma. Capisco benissimo che quando non vivi in una grande città vi siano meno candidate e quindi, poichè è un gioco di domanda – offerta, bisogna offrire qualcosa in più. Peraltro la Sardegna è bellissima, ma ovviamente le ragazze che vengono da lontano non lo sanno e per loro l’Italia è Roma, Firenze o Venezia. Comunque la maggior parte delle mie amiche qui a Roma paga le aupair sui 75 – 80 euro, il prezzo di mercato è quello. Poichè ho un terzo figlio in arrivo (sono all’ 8° mese di gravidanza!) è assai possibile che in futuro dovrò essere molto più selettiva e selezionare ragazze più esperte, e anche quindi offrire molto di più in termini economici.
Per Francesca: dimenticavo, ovviamente offro anche io la connessione web 24h, il che per una ventenne è una conditio sine qua non. Senza quello non vengono neanche se uno gli offre una appartamento con vista a piazza di Spagna. E’ la prima domanda che mi fanno sempre!
Per il vitto, visto che le daresti un appartamento per sè o le lasci i soldi della spesa o le riempi il frigorifero. Tuttavia ogni tanto dovrebbe mangiare con voi, se no che ragazza alla pari è? In fondo il senso è anche far conoscere a queste ragazze la nostra cultura. Ad alcune non interessa e ad altre si, ovviamente, ma vale la pena tentare di stabilire un rapporto.
ciao a tutte
Elisabetta C.
francesca says
Eh sì Elisabetta, sicuramente, conoscendomi, passerà molto tempo anche con noi se lo vorrà. Mi piace far conoscere il bel paese a chi lo sa apprezzare!
La comodità di un alloggio per conto proprio è per una privacy reciproca quando ne abbiamo voglia.
Ora guardo un po’ di siti consigliati anche da voi e vediamo che risposte riceverò.
grazie
pamela says
Per Elisabetta: non sei stata brusca, non preoccuparti, intendevo solo far notare che da città a città l richieste cambiano.
Per Francesca: per la mia esperienza ho notato che più sono grandi e più vogliono indipendenza. Io con le ultime due (tedesche) ho avuto più difficoltà perchè di 30 e 27 anni e non si trovavano bene a convivere in famiglia perchè già abituate a stare fuori. Con quelle più giovani il rapporto era più affettuoso e più “siamo una famiglia”. Io mi trovo meglio con qeusto genere di rapporto.
Ps. In un post (che non ritrovo più) ho letto di qualcuno che aveva una ragazza sudafricana. Qualcuno mi sa dire se anche loro, come le canadesi e le australiane, hanno un visto speciale per un anno o se possono rimanere solo 3 mesi?
PPS. La ricerca diventa ancora più difficile con madrelingua tedesca… Con le madrelingua inglese c’è molta più scelta.
A presto
Pamela
daniela says
ciao!
come fate una volta scelta la ragazza? vi fidate della sua parola o ricorrete ad altre strategie?
Lara says
Ciao, mi sapete dare qualche indicazione sulla procedura da seguire per ospitare una ragazza dagli stati uniti per un periodo superiore a tre mesi?
Ne avrei trovata una interessata su au pair world ma non riesco a capire cosa devo fare per farle ottenere il visto. Possibile che sia necessario stipulare un contratto di lavoro subordinato?
barbara says
Io ho due ragazze di 11 e 13 anni e da quest’anno le ho iscritte alla Scuola Americana. Un grande impegno per loro!!
Per tale motivo vorrei affiancare loro una ragazza inglese/americana che possa aiutar loro nei compiti. Mi chiedevo però: le ragazze stanno a scuola fino alle 15.30. la ragazza nel frattempo cosa fà???
lisa says
l’impegno della au pair deve comunque essere part ime perciò ci può stare che lavori solo di pomeriggio. ovviamente in relazione al numero di ore anche la “paghetta” subisce variazioni.
con la prima ragazza, che amava molto stare a casa mi ero accordata per un aiuto nelle pulizie durante la mattina e quindi una paghetta commisurata alle ore lavorate.
con la seconda invece, che stava facendo un corso di italiano, ho preferito un ‘orario ridotto (solo pomeriggio e neanche tutti).
la cosa molto bella e di respiro per i genitori è la possibilità di qualche babysitteraggio serale per un cinema o una pizza in santa pace con il partner
fiorenza says
ciao a tutte , io vorrei per questa estate trovare una ragazza/o alla pari, i miei 3 figli anno 11 anni, ma nn so’ oroprio a chi rivolgermi , mi date una mano ? Greazie
maria says
Salve! Ho sei nipoti dai 14 ai 9 anni e con le vacanze non sanno come impiegare il tempo. Ospiterei volentieri una ragazza inglese dal 15 al 25 luglio 2013 o per i primi 15 gg. di settembre013. Come posso fare? Grazie
milanese says
ho appena portato all’aeroporto la nostra au pair londinese di 19 anni…
esperienza… interessante!
prima di tutto mia figlia, 5 anni e poco più, che capiva un po’ (chissà quanto?) e parlava pochissimo inglese, alla fine delle 5 settimana riusciva a spiegare le regole del gioco dell’oca, delle bocce, di 1,2,3 stella, oltre le sue necessità pratiche. ottimo risultato.
Le 5 settimane sono state di vacanza tra mare e monti, e ammetto un po’ il tempo che la bambina passava con la ragazza era tempo mio con mia figlia che veniva sottratto e quindi a volte mi intristivo… però poi vedevo mia figlia contenta!
Certo, a quasi 40 anni avere una 19enne in casa non è semplicissimo, soprattutto in spazi stretti delle case di villeggiatura. Menomale il papà ci raggiungeva solo il we!
Errore che non ripeterò è averla viziata i primi giorni… e così per 5 settimane ho fatto spesa, cucinato, rassettato, pulito, riordinato anche il suo… NO, non volevo una domestica, ma dovevo mettere in chiaro che doveva almeno… clean after herself.
Hanno fatto cose che io a mia figlia non mi sarei sognata di fare, come ballare nella discoteca del villaggio alle 2330 con i capelli non asciugati e il costume non cambiato dopo il pomeriggio di mare, fare le treccine afro, cenare a gelato, uscire in canotta a 17 gradi a 2000m, giocare alla gara di rutti…. ma va bene, mia figlia era felice!
Insomma, ripeteremo l’esperienza, con più paletti!
Elisabetta C. says
Ciao milanese,
da quando scrissi questo ‘post’ ho avuto in casa 6 o 7 ragazze alla pari, esperienze bellissime, brutte, noiose o divertenti, a seconda dei casi. Alcune ragazze, ospitate a 19 o 20 anni e poi riviste nel corso dei nostri viaggi all’estero, sono migliorate negli anni… comunque di esperienza in esperienza ho acquistato un sesto senso e ho imparato la lezione: mettere le cose in chiaro è fondamentale. Per iscritto è meglio e – guarda caso – sto per pubblicare proprio in questi giorni sul mio sito educazioneglobale.com un post sul tema diritti e doveri delle au pair, cosa di cui si è parlato anche qui su BPG (mi pare nei commenti a questo post http://bilinguepergioco.com/2011/12/21/come-trovare-e-scegliere-una-ragazza-alla-pari/).
Comunque, con il senno di poi, rifarei tutte le esperienze, magari pretendendo qualcosa in più.
Ah e comunque nè le inglesi nè le americane si asciugano MAI i capelli! 🙂
Elisabetta C.
Elisabetta C. says
Come avevo preannunciato ho appena pubblicato un post su come accordarsi con la ragazza alla pari, come stabilire cosa deve o non deve fare e come farle capire cosa ci si aspetta da lei (non a caso si chiama “patti chiari amicizia lunga”… 🙂 )
Lo si può trovare qui
http://www.educazioneglobale.com/2013/08/unau-pair-a-casa-tua-patti-chiari-amicizia-lunga/
Ricordo inoltre che qui su Bilingue Per Gioco ci sono almeno 3 diversi post sulle ragazze alla pari (ricordo bene Letizia?), tra i quali uno sui profili normativi, che può essere molto utile
http://bilinguepergioco.com/2013/02/11/au-pair-americana-come-sceglierla/
Elisabetta C.
MM says
La mia prima au pair arriva a gennaio da Londra. Sono un po’ preoccupata dagli adempimenti burocratici … In particolare mi è sembrato di capire che la dichiarazione di ospitalità va fatta in ogni caso … Ma poi, per un soggiorno di più di 3 mesi alcuni siti (es. Au pair world) parlano di codice fiscale, tessera sanitaria etc… Altri invece non dicono niente. Vorrei evitare se possibile inutili giri (ho ancora brutti ricordi dei giri fatti da francese appena arrivata in Italia nel lontano 1996 … ) ma assicurarmi in ogni caso che la ragazza sia coperta in caso di malattia o altro … Merci d’avance per l’aiuto !
Elisabetta C. says
Noi abbiamo sempre fatto la dichiarazione in commissariato che attestava che avevamo un ospite in casa per un certo periodo. Abbiamo sempre ospitato ragazze alla pari per periodi relativamente brevi (tre mesi, talvolta 5 o 6 se avevano visti più lunghi) e che avevano una assicurazione sanitaria.
Marianna says
Ciao Pamela, anche io vivo in Sardegna e nello specifico a Porto Torres, sono molto interessata nel reclutare una ragazza alla pari, per mia figlia che ha 4 anni. Da pochissimo ho deciso di riprendere gli studi, e quindi la mattina starò in ospedale e la sera a lezione. Anche mio marito lavora, avrei necessità di una ragazza alla pari che segue mia figlia. Che la porti a scuola, che la ritiri e che l’accompagni nelle sue attività sportive. Sono anche disposta a cederle la cameretta di mia figlia, ma sono un attimo terrorizzata da alcune cose. Mi stà bene che le possa ricaricare il telefonino, ma sono molto terrorizzata. Quindi dobbiamo darle una paghetta? perchè non tutte la richiedono visto che sono spesate di vitto e alloggio
Giovanna says
Buongiorno!
La discussione è molto interessante, e spero che qualcuno con più esperienza possa aiutarmi.
Nei prossimi mesi ospiteremo una ragazza alla pari spagnola, e, anche se ho chiesto in vari uffici, nessuno mi ha saputo dire con certezza (!) se e quando va iscritta al SSN.
Io so che per 3 mesi c’è sicuramente copertura per un cittadino dell’UE, lei starebbe con noi per 6 mesi. Deve essere iscritta al SSN? E quando, all’arrivo o dopo 3 mesi? Voi come vi siete regolate o pensate di regolarvi? Grazie!
Elisabetta C. says
Io non posso aiutarti. Tutte le ragazze che sono state da me (quasi tutte americane, devo dire) avevano una loro assicurazione sanitaria.
Elisabetta C.
educazioneglobale
Giovanna says
Grazie lo stesso Elisabetta.
Giovanna says
Salve!
Ho un’altra domanda, spero che mi possiate aiutare.
Abbiamo stipulato tempo fa un’assicurazione che comprende quella di RC del Capofamiglia, e ai tempi mio marito chiese se in vi rientrava anche la ragazza alla pari, e gli dissero di sì.
ho trovato molti siti in cui viene suggerito di stipulare questa assicurazione, qualora se ne sia sprovvisti, proprio perchè coprirebbe anche la ragazza alla pari.
Giusto per scrupolo, oggi ho chiamato l’assicurazione (il numero verde, quindi di fatto non ho idea chi risponda e che competenza possa avere) per avere conferma, e mi hanno detto che la ragazza alla pari non rientra nell’assicurazione del Capofamiglia in quanto non è un familiare ne’ un dipendente. Il contratto vero e proprio è piuttosto oscuro, può dire tutto e il contrario di tutto, dipende da come lo si interpreta.
Voi come vi siete regolati?
Grazie!