Oggi è successa una cosetta piccola piccola, che mi ha fatto pensare ai meccanismi che portano i bambini a parlare la seconda lingua, nel nostro caso l’Inglese, per “necessità”.
A tavola avevo i miei semini tostati da mettere sull’insalata, roba da dieta sanissima e un filo paranoica, ve lo concedo, ma non è questo il punto.
A. ne voleva un po’, e ha detto Voglio i seed.
Una frasetta da niente, ma mi ha fatto pensare. Perchè non ha detto voglio i semini? Semplice, perchè questi semini non se li fila nessuno, li mangio solo io, solo io gli spiego cosa sono quando me lo chiede, in sostanza l’unica parola che ha sentito per riferirsi a questi semini è seed.
In altre parole ha dovuto ricorrere all’Inglese, perchè non aveva a disposizione una parola in Italiano. Quindi, forse può essere un’idea creare ambiti linguistici specifici per la seconda lingua, no?
E’ un po’ cio’ che si fa a scuola quando ogni materia viene insegnata in una lingua diversa, col risultato che i termini matematici magari li si conoscono in Italiano e quelli della geografia in Inglese, o che so io.
Ma lo si può fare a anche a casa. Per esempio se i bambini hanno un hobby on una passione la si può coltivare nella seconda lingua, cercando input e materiali appropriati.
Credo che questo approccio funzioni meglio quando il bambino è piccolo e ha un vocabolario limitato, ma forse funziona anche dopo, solo che gli ambiti linguistici dovranno divenire sempre più specifici.
Che ne dite? Si può fare?
P.S.
I semini sull’insalata sono molto buoni, mio padre me li ruba di nascosto anche se non ammetterebbe mai di mangiare roba da cocoriti. Ah, e sono anche molto sani.
Immagine da A Journey Round my Skull
Federica says
Una domanda che esula dal contesto linguistico:…..ma che semini sono???? Questi SEEDs mi attirano! Gnam…..gnam……
Comunque (tornando all’aspetto linguistico) sono convintissima che insegnare termini solo nella seconda lingua ai bambini serva tantissimo a fargliela entrare nel cervello automaticamente e …..come dici tu Letizia……dovrebbe essere utilissimo proprio all’inizio, quando i bambini sono piccoli!
Bilingue Per Gioco says
Federica,
Sono dei semini misti leggermente tostati, si comprano in confezioni pronte. In genere contengono semi di girasole, di zucca, di sesamo, di lino, più altri secondo la ditta. Quelli che compro ora hanno anche i semi di grano saraceno che danno un che di veramente croccantino all’insalata. A Londra compravo delle confezioni che avevano anche i semi di cumino, che io trovo molto aromatico e mi piace molto. Io li trovo nei negozi di prodotti biologici. Li consiglio caldamente! Danno veramente carattere all’insalata.
Già che siamo off topic, ora sto anche sperimentando i germogli, sono in fase di germogliazione e li devo ancora assaggiare, vediamo come va. Intanto A. sta osservando le lenticchie che germogliano, anche la parola sprout (germoglio) è una parola che per il momento conosce solo in Inglese, comunque curarsi dei germogli è una bella attività per i bambini. Io cercando in giro ho trovato un metodo supereconomico e semplice per farlo sul bel sito di Erbaviola.
L.
P.S.
Non sono vegetariana, ma limito il consumo di carne.
Monica says
Non ho potuto non sorridere a questo post! 🙂
Dei “seeds” che sono riusciti a coinvolgere un bambino in lingua inglese per dire “Li voglio”..
Ha proprio ragione Federica..Vogliamo tutte questi fantastici semini :-))
Scherzi a parte : anche questa è l’ennesima dimostrazione che basta davvero poco (un semino) per trovare un modo affinchè i bambini imparino DIVERTENDOSI..
Complimenti Letizia (come sempre)
Alice says
vedo che in qualche modo ci hai fatto sorridere tutte! E la cosa buffa é che Mia dice solo “semini” perché quella che compra il pane con i semini sono io e quindi si chiamo semini e non seeds a casa mia!! 🙂
lorenza says
🙂 La trovata dei semini è bellissima!
Trovo questa osservazione molto, molto interessante. In effetti, per i bimbi è normale sentire la maestra di inglese che parla in inglese, e rivolgersi a lei in quella lingua… Un po’ come i bambini bilingui che parlano in inglese alla mamma inglese e in spagnolo al papà spagnolo…. No? Mio figlio, per esempio, ha imparato un sacco di vocaboli giocando a Farmville, per cui (esempio) per lui il trattore è tractor e via di questo passo….
JOLE says
Bilinguismo passivo?
Mio figlio, più che bilingue passivo, mi sembra un vocabolario: conosce un numero rilevante di parole in inglese ma non sa parlare in inglese.
Sa anche leggere dei semplici libretti perchè glieli ho letti talmente tante volte che ora li sa a memoria.
Il mio problema è che io non so parlare in inglese e quindi non lo posso aiutare.
Stavo pensando di far venire una madrelingua a casa per conversare un po’ con lui. Basterà?
Non pretendo di arrivare al bilinguismo (impossibile per noi) ma solo ad un apprendimento precoce della lingua.
Grazie dei utilissimi consigli che date sempre.
Bilingue Per Gioco says
Jole,
non capisco bene, se voi non parlate l’Inglese come fa tuo figlio a essere un vocabolario? da dove le ha imparate queste parole? quanti anni ha?
L.
JOLE says
Il mio inglese è a livello intermedio, più passivo (leggo e capisco dialoghi semplificati) che attivo (non ho mai avuto molte occasioni per parlare in inglese); le parole gliele ho insegnate io guardando libri e DVD insieme a lui. Ha 6 anni.
Grazie.
Bilingue Per Gioco says
Jole,
la baby sitter madrelingua ogni tanto male non fa di sicuro, ma assicurati che parli solo Inglese in casa. A partire dei 6 anni anche i DVD in lingua aiutano molto, scegli bene i contenuti però e limita la quantità di video/televisione che il bambino vede.
L.
JOLE says
Grazie per i consigli.
Mi lascia un po’ perplessa l’uso dei DVD per imparare a parlare in inglese.
Qual è il meccanismo che scatta nel bambino?
Ciao e grazie.
Bilingue Per Gioco says
quando sono piccoli i bambini imparano dall’interazione, ma quando sono più grandi imparano anche dalla semplice esposizione alla lingua, anche attraverso mezzi passivi, tipo la televisione. Certo l’interazione con persone è sempre da preferire, e di molto, ci mancherebbe, ma come strumento aiutano anche televisione e DVD (non per i piccoli ripeto). Se nei paesi nordici parlano l’Inglese così bene è soprattutto per via della televisione non doppiata. Però v prego limitate sempre l’uso di televisione e affini, il bambino deve prima di tutto crescere, fare esperienze, giocare, vivere!
L.