Alcuni genitori mi hanno chiesto di fare degli approfondimenti sulla lettura, per capire se, come, quando e in che lingua insegnare ad un bambino a leggere. Io li sto facendo, il tema mi interessa molto, e mi sto organizzando le idee, anche perchè il tema è vasto e importante, gli approcci possibili molto diversi.
Mentre da un lato sto leggendo libri, approfondendo, comparando, dall’altro ho pensato bene di fare un piccolo esperimento pratico. Senza saper nè leggere nè scrivere, si fa per dire, ho preparato dei fogli (A4) su cui io ho dipinto un’immagine e sotto ho scritto il nome dell’oggetto.
Nel farlo ho ovviamente dovuto superare tutte le mie inibizioni, sono una schiappa a disegnare ma mio figlio è contento che io disegni per lui, quindi ho preso dei comunissimi fogli di carta, dei colori a dita, dei pennelli e dei pennerelli e mi sono messa all’opera. Mentre io scrivevo e disegnavo, A. giocava intorno a me, chiedeva cosa stavo facendo, guardava contento i miei disegni.
Ho disegnato an apple, a bird, a car, a dog (in realtà un quadrupede indefinitito), and egg. Poi alla F non mi veniva la parola, F, I need a word with F, pensavo a voce alta. Fun, no… F, F… E A. mi fa, fish! Già, bravo Fish!
Sono rimasta stupita, ricordo che A. ha 2 anni e 7 mesi, nessuno gli ha mai parlato di alfabeto prima, nè l’ha stimolato in questo senso.
Ci riprovo, G, I need a word with G now…. G…. E A. tutto contento: Giraffe! Già Giraffe! anche se poi ho optato per una parola più breve, Green.
E’ un segnale che è pronto per un approccio alla lettura? Forse…
Nel frattempo io ho appeso alla parete i miei fogli con le scritte, anche se tornando indietro non li rifarei come li ho fatti ma in modo diverso, ne parleremo.
Nel frattempo ho anche rivalutato la canzone dall’ABC. E’ una canzoncina che sanno tutti i bambini anglofoni, credo. Io ce l’ho su un CD e siccome ha un motivetto che ti rimane in testa in macchina la canto abbastanza spesso ad Alex, da tanti mesi ormai, ma solo perchè ce l’ho in testa, non ho mai avuto altri fini. Lui però non la canta con me, anche perchè è complicata. Fino a oggi. Stamattina gliel’ho cantata, più iterazioni sempre più veloci e ho visto che si è divertito molto, mi ha chiesto di ricantargliela e lui l’ha cantata con me!
Dobbiamo sicuramente tornare su questo tema della lettura!
Non trovo su Youtube la versione dell’ABC che cantiamo noi, ma questa di Sesame Street andrà benissimo, eccola qui.
Immagine di Quercus design
Mi sento di intervenire dato che anch’io sto affrontando (da parecchio tempo, per la verità) questo aspetto con G. (sei anni), per la lingua inglese.
Lui ha cominciato a leggere a circa tre/quattro anni. Brancolando nel buio e andando a tentativi ho cominciato ad introdurre la lettura fin dai due/tre anni per una mia strana convinzione che voleva che imparasse prima l’alfabeto e lettura in inglese (seconda lingua) che non in italiano (per non confondersi una volta a scuola).
Quindi anche io ho cominciato con fogli scaricati da Internet con le lettere dell’alfabeto e i disegni relativi (mi ricordo che li ritagliavamo , coloravamo e li incollavamo sul cartoncino). Poi alla fine è successo che sapesse leggere meglio in italiano che in inglese perchè intorno a lui c’è sempre stato più italiano che inglese. Inoltre ho comperato anche “My alphabet phonics book” della Vtech che secondo me ha fatto la sua parte e uno di quei laptop per bambini (il nostro è quello di Thomas The Tank Engine).
Per il resto abbiamo fatto un po’ a tentativi e fai da te. Ho letto anche io noiosi libri tipo “Teaching reading” sperando di trovare il metodo “magico” per imparare a leggere in inglese. Alla fine mi sono servita di un paio di regolette-base tipo “la e in fondo non si pronuncia quasi mai”, “due oo suonano u”, e mi sono convinta che più che regole serve la pratica. Serve vedere tante volte come è scritto “to” per ricordarsi come si pronuncia, o altre parole tipo “have”, “the”, “you”, “laugh”. Le chiamano “sight words” mi pare. Bisogna imparare a leggerle così come sono, quindi con l’esperienza e il senso logico si riesce a leggerle.
Poi ho anche capito che per il mio bambino è stato diverso imparare a leggere rispetto a quando ho imparato a leggere io “da grande”, perchè lui conosce già il significato e il suono delle parole che sta cercando di leggere, quindi può “buttarsi” ed andare ad intuito. Ovviamente a lui piace leggere di più in italiano perchè gli viene più facile (è in prima elementare e primo della classe in lettura) ma se una cosa gli interessa veramente (leggi fumetti, istruzioni per qualcosa, ecc.) con un po’ più di impegno riesce a leggere anche in inglese. Attualmente è in grado di leggere i libretti della Osborne Livello 2, legge anche i Mr Men (conosciuti per caso durante un viaggio a Londra, lui ovviamente è Mr Strong) ma non sono così semplici per lui. In questo periodo è appassionato di Geronimo Stilton (Autore italiano) e alla Fnac ho trovato anche le versioni in inglese. L’Italiano va per la maggiore ed è più avanti, l’inglese incalza ma, come al solito, necessita motivazione (sua) e impegno (mio).
E’ difficile a questa età motivarlo perchè gli input della scuola e della televisione sono imperanti. Inoltre sto anche cercando di introdurre la scrittura. Altro tema non facile ma legato alla lettura. Per questa cosa aspetto con ansia l’età per un pen-friend e cerco videogames per questo tipo attività. Comunque ha già capito che una parola bisogna imparare a capire come suona per dirla, come si legge (per leggerla) e come si sillaba (per scriverla). Un lavoraccio! Con calma e costanza..Un saluto e grazie a tutti.
Mio figlio di venti mesi non parla molto…o meglio, parla tanto, ma in un linguaggio tutto suo. Sta aggiungendo ogni giorno qualche parolina, soprattutto in inglese: io gli parlo spesso in tale lingua, e credo che gli rimanga più facile, in quanto le parole sono più corte. Ho notato che ha fatto dei miglioramenti nella memorizzazione delle parole da quando gliele faccio vedere scritte. Sa leggere? No, non credo, nel senso che non conosce l’alfabeto, nè le regole della lettura. Solo che i bimbi memorizzano facilmente ciò che vedono, ed ora lui riconosce circa una decina di parole…quando ne ha voglia ovviamente!!
Silvia,
noi abbiamo imparato a leggere con l’alfabeto, ma non è l’unico modo per imparare… Stay tuned perchè quest’argomento è veramente interessante!
L.
Pero’, che bravo il tuo bimbo!
E a dire il vero, quasi come parola con la G andava meglio quella che ha suggerito lui (giraffe), perche’ “G” l’hai pronunciato sicuramente “gi” e non “gh” (di green). Sono proprio stupefacenti i bambini!
Sai che hai ragione Agnese! E’ che io sono ancora inevitabilmente ancorata all’alfabeto, mentre quello che conta sono i phonics…
Questi disegni insomma sono davvero tutti da rifare… si rifaranno…
L.
Io sto avendo un’esperienza simile a quella di Tiziana. Anche mio figlio e’ in prima elementare e ormai legge benissimo in italiano. Non appena si e’ sentito a suo agio con la lettura nella lingua principale e’ stato lui stesso a voler leggere in inglese andando ad intuito perche’ comunque conoscendo le parole e’ piu’ semplice identificarle nei libri. Cosi’ ho introdotto i libri che gli stessi bambini anglofoni usano per imparare a leggere. In particolare i libri di Dr Seuss sono indicatissimi perche’ lavorano sulla ripetizione delle parole con particolare concentrazione sui “sight
words” come “that”, “would”, “anywhere” ecc.
Sicuramente è un argomento interessantissimo ma ancora lontano dai miei pensieri (Giulia ha solo 9 mesi!). Ma lei adora questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=-GGVfAUL99U…ho dovuto cercare qualcosa dal ritmo meno lento perchè lei ama ballare! Non so se la conoscete già….ma magari piacerà anche ai vostri bimbi!
ciao!
noi a scuola (dalla reception in avanti, quindi con bimbi dai 4 anni ) usiamo questo metodo, il “ruth miskin literacy”, anche conosciuto come ” read write inc”
è un metodo che mixa phonics e quello che chimano “whole books approach” in modo piuttosto strategico. l’ ho visto funzionare bene, rapidamente, soprattutto con bambini bilingue
il materiale è in vendita on line. però noi come insegnanti abbiamo avuto una serie di training days, non sono sicura che si possano usare senza qualcuno che ti guidi attraverso il materiale…prima o poi ci faccio un post
comunque, un metodo ovvio e lineare per insegnare a leggere e scrivere l’inglese non esiste, bisogna rassegnarsi e cercare quello che funziona con i propri bambini, come del resto suggerisci tu per quanto riguarda l’insegnare a parlare…
huge challenges ahead!
Elle,
ho dato un’occhiata al sito di Ruth Miskin Literacy, ma spero tanto che ci scriverai qualcosa, non vedo l’ora di leggerti!
L.
ancora una cosa:
ho letto un libro per l’università a proposito di growing biliterate che mi è piaciuto molto: questo non è un manuale pratico, discute piuttosto la ragioni e le scelte che stanno dietro a situzioni del genere – chiaro, scorrevole, interessante (l’autrice è abbastanza un luminare ain materia!)
Eve Gregory (1996) “Making sense of a new world: learning to read in a second language”, Paul Chapman
(credo esista anche un’edizione più aggiornata)
ciao!
Interessante! Grazie!
L.
Post e commenti molto interessante, proprio oggi ho scoperto anch’io che in inglese si impara a leggere per fonemi, e non come in italiano… La cosa mi ha molto colpito, non ci avevo mai riflettuto! Il mio bimbo ormai legge benissimo in italiano, e vuole imparare anche a leggere e scrivere le parole che pronuncia, ma non so davvero come procedere!
Proprio un argomento sul quale stavo pensando da parecchio tempo.
Ma con una lingua come l’ebraico mi sembra che la cosa sia ancora più challenging. Qualcuno ha esperienza anche con lingue che si scrivono con caratteri diversi, come è appunto l’ebraico? Per non parlare del fatto che è una lingua senza vocali….Non saprei proprio dove cominciare. Qualcuno riscontra delle difficoltà simili?
Grazie mille…
Ho letto di recente un articolo interessantissimo di un papà (evidentemente linguista) che racconta la sua esperienza nell’insegnare a leggere alla figlia in Inglese e Giapponese. Lo posto al più presto,
L.
commenti interessantissimi e utilissimi! Mia (3 anni 4 mesi) sta fecendo la fonetica all’asilo e ogni giovedí devono portare un oggetto diverso a seconda della lettera della settimana. Poi ogni bambino fa vedere l’oggetto che ha portato e ne parlano in classe ovviamente concentrandosi sul fatto che iniziano tutti con la stessa lettera. Il mio problema comincia quando il mercoledí le dico che bisogna preparare l’oggetto x il giorno dopo e la lettera in inglese si pronuncia in modo diverso in italiano (lingua nella quale io le parlo). Come si fa??? Cambio all’inglese per non sconvolgere il lavoro di fonetica della maestra?? A volte l’italiano aiuta ma non sempre. Per esempio la lettera E, e piú facile pensare ad un elefante con la E italiana che con la E pronunciata I! Domani tocca alla O e ha giá preparato un bel vasetto di Olive! Ovviamente tornerá a casa vuoto! 😉
Ciao, volevo segnalarvi un post che ho dedicato all’argomento, ho trovato anche un sito (americano, però) dove è possibile fare alcuni giochi online per imparare i fonemi, trovate tutto qui: http://www.ingleseprecoce.it/2010/05/06/imparare-a-leggere-in-inglese-come-si-fa/. A presto!
Cara Letizia,
ho trovato il tuo blog per caso nell’ultimo paio di giorni e devo cominciare a) con un’enorme GRAZIE! per aver raccolto cosi’ tanto materiale, informazioni, risorse e spunti di riflessione in un posto solo b) tanti complimenti per l’equilibrio che riesci a mantenere tra la completezza dell’informazione da un lato e la neccessita’ di essere succinti dall’altro, you’ve been walking a fine line… very well!
Approdo al tuo blog cominciando con un commento su questo post specifico perche’ io ho il problema simmetrico: il mio S., che da quello che ho capito ha solo un mesetto in piu’ del tuo A. (lug 07), e’ bilingue En-Ita, tra me ed il suo Daddy ci siamo sempre attenuti strettamente ad OPOL fin dalla nascita (con risultati a volte comici di conversazioni a casa a tre vie nelle due lingue), ma essendo l’inglese la lingua della coppia e dell’ambiente, l’italiano e’ diventato in qualche modo la “seconda” lingua, anche se devo dire che quando siamo soli, o in situazioni in cui non si sente al sicuro, tende ora a preferire l’italiano con me. Ma veniamo al dunque; mi sta cominciando a chiedere a riguardo delle letttere, ha sempre adorato “leggere” insieme, ma adesso sta spingendo perche’ ha capito che c’e’ uno skill da imparare per poter leggere da solo ed e’ ovvio che vuole impadronirsi della chiave di questo mondo magico…. Fantastico! Eccetto: che alla pre-school ancora non hanno cominciato, e che a scuola fara’ ovviamente tutto in Inglese e che ci vuole ancora un anno. Quindi, io che ogni tanto faccio finta di fare la mamma montessoriana, vorrei approfittare di questo periodo sensibile per introdurre lettura e scrittura, ovviamente bilingue se possibile, ma come fare? Per esempio: se uso le flashcards, o i disegni per l’alfabeto come hai fatto tu, le scritte ce le metto in entrambe le lingue o faccio un set per ciascuna, magari color coding la lingua, con l’idea di estendere OPOL anche alla literacy? E come mi cavo di impiccio per il fatto che la fonetica italiana e’ semplice con una corrispondenza quasi 1-1 tra segno e suono, mentre quella inglese is everyhting but? O forse evitare di complicarmi la vita e farle solo in italiano adesso e all’inglese ci pensa la scuola? OH, the joys… 🙂
Grazie per ogni suggerimento od indicazione che vorrai/potrai fornire, mi andro’ a leggere il tuo ebook (ma perche’ non l’ho torvato prima???!), e magari, per quello che puo’ servire visto che io non ho ne’ preparazione ne’professionalita’ specifiche, ci scambiamo idee su questa esperienza bilingue quasi in parallelo e simmetrica: A. in Italia imparando anche l’inglese, S. in Inghilterra imparando anche l’Italiano…
Cara Silvia, io sono in una situazione simile alla tua. Mia figlia é leggermente piú grande (Dec 06) ed ha giá iniziato con le lettere all’asilo ma non ha leggere. Io non mi sono ancora avventurata piú di tanto con la lettura ma per l’alfabeto mi limito alla pronuncia italiana. Non mi preoccupo piú di tanto anche se so che puó essere un po’ confusing. Lascio alle meastre inglesi il compito di insegnarle a leggere in inglese. L’alfabeto in inglese lo sa e sa benissimo che tutte le cose hanno due (o piú) nomi/pronunce a seconda della lingua quindi continuo l’OPOL. Alice
grazie per la risposta Alice, il mio punto e’ proprio che non vorrei abbandonare OPOL, mi e’ stato detto che bisogna perseverare con la distinzione rigida almeno fino a quando hanno 5 anni, e poi comunque continuare a fornire opportunita’ di esercizio e pratica altrimenti si rischia che se la perdono. Lo scrupolo di pensare anche all’Inglese viene dal fatto che Daddy e’ molto coinvolto ed attivo nell’insegnare, ed S. ha gia’ ben distinto le lingue: pensa che quando era nella fase acuta di espansione del vocabolario, intorno ai due anni e mezzo spesso chiedeva prima a me “Cos’e’ quello?” e poi, indicando la stessa cosa “What’s that?” al suo Daddy, volendo avere la parola giusta in entrambe le lingue. Sarebbe non realistico pensare di cominciare a rispondere alla sua richiesta di imparare la corrispondenza tra segni e suoni in una lingua si ma non nell’altra, semplicemente perche’ tutti i giochi fatti con un genitore vengono poi cercati nell’altra lingua con l’altro genitore (lo ha fatto persino per i numeri ed il contare), ergo il chiedermi su come fare in contemporanea, visto che all’asilo ancora non mi sembra che fanno motlo sull’alfabeto, forse perche’S. e’ piccolino per l’anno scolastico, e dunque l’input Inglese dovra’ venire da casa dal suo Daddy, il quale e’, come avrai capito, entusiasta per questa esperienza bilingue, ma lascia a me la briga di dirimere metodi e strategie! Lo scusiamo perche’ lui capisce l’italiano ma ancora non lo parla e dunque non si sente all’altezza. Avendo letto un po’ di piu’ in giro per questo sito ed i vari link ho un paio di idee in pentola, watch this space… 🙂
Nota a latere: avere altri bambini italiofoni con cui giocare qui in UK aiuta, ma faccio fatica a trovarne. Non e’ che stai dalle parti delle Midlands per caso?… 🙂
Silvia,
io sono d’accordo con Alice, vivendo in Uk non mi preoccuperei minimamente di insegnare a S. a leggere in Inglese, per quello ci penserà òa scuola Inglese, che perlatro inizia molto prima di quella Italiana, quindi non mi preoccuperei de fatto che ancora non hanno iniziato.
Mi focalizzerei invece unicamente sull’insegnarli a leggere in italiano, usando il metodo che si usa con i bambini Italiani (normalmente lettera per lettera, anche se so che anche in Italiano si sperimenta con altri metodi). Quanto al quando, good question… Non lo so neanche io. Da un lato c’è chi dice che il bambino è pronto subito, leggi il Doman che inizierebbe a 6 mesi, se non prima, dall’altro chi dice che la lettura è attività adatta al bambino di 6 anni circa, chi ancora dice dipende dal bambino. Io la risposta ancora la sto cercando, nel frattempo tengo presente che il primo avviamento alla lettura è leggere al bambino, e quindi leggiamo moltissimo.
Dopo un primo tentativo con flashcards etc (vedi post) ho mollato lì, poi magari vi racconto perchè, ma aspetto lumi da persona preparatissima sul tema, che mi ha promesso che quando potrà condividerà con noi il suo sapere. Stay tuned…
L.
Cara Silvia, mi spiace ma vivo a Londra (nord) e nelle Midlands non ci sono neanche mai stata! 🙂
E’ curioso che nessuna delle mamme “inglesi” che leggono questo blog viva vicino ad un altra! Alice
Ciao, mia figlia ha imparato a leggere in italiano verso i 5 anni lentamente e ora a quasi 6 legge con sicurezza.
Leggiamo tanto in inglese e a volte vuole provare lei a rileggere i libri, magari i più semplici, a me.
Il fatto che conosca il testo l’aiuta, perchè lei leggerebbe all’italiana ma si rende conto che once non vuol dire niente e desume dal contesto che cosa sta leggendo.
Ho comprato dei libri fonetici, tipo “the pig in a dig” e simili, della Usborne, ma non le sono piaciuti molto, perchè con l’intento di proporre i fonemi, la storia non è interessante.
Per aiutarla a leggere, meglio libri con tante ripetizioni, ma che le piacciano. Per esempio giusto questa settimana abbiamo letto e riletto “go away green monster”.
Io ammetto che non spingo per niente alla lettura in inglese, perchè vefo che, senza fare niente di particolare, ci sta arrivando da sola
Per avere fonemi + storia accattivante, potresti,se già non lo hai fatto, provare con le opere del Dr. Seuss, a cominciare dallo storico Cat in the Hat.