Oggi alle 10.05 la mia prima intervista in Radio è andata in onda su Radio Città Futura.
Per chi non ha potuto ascoltarla in diretta eccola qui!
Letizia e Bilingue per Gioco su Radio Città Futura
L.
Idee e soluzioni per i bambini bilingui e per quelli che lo diventeranno, e per tutti i genitori.
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Emanuele says
Mmm, in link non funziona ;-/
Bilingue Per Gioco says
Ops, grazie per la segnalazione. Ora funziona!
L.
Yael says
Grazie Letizia… finalmente le tue parole hanno anche una voce.
Serena says
Bravissima! Complimenti!
Arianna says
Grande Letizia! E grazie anche x aver ricordato a noi romani quanto la nostra città sia bella e ricca di opportunità; a volte, tutti presi dal tran tran quotidiano, complicato dal traffico e da mezzi pubblici poco funzionanti, tendiamo a dimenticarlo…bacioni, ci vediamo quando tornerai al prossimo LwM al Melograno.
Arianna (e Laura e Sara)
Monica says
Complimenti! Mi e’ piaciuta davvero tanto l’intervista… proprio come il blog del resto!!! Monica
Emanuele Ziglioli says
Bello vedere anche in Italia uno spirito di iniziativa. Quando vivi fuori (in Nuova Zelanda nel mio caso) colpisce il fatto che tutti almeno un’idea la facciano sul far partire un business.
La parola non suona bene a noi perché non è solo questione di $$ ma la spinta è proprio quella di creare qualcosa di nuovo!
Bilingue Per Gioco says
Hai ragione Emanuele, è proprio un problema di vocaboli, che nasconde un problema culturale.
Se penso entrepreneur visualizzo persone superstimolanti, visionarie, energetiche, che credono in un’idea e fanno di tutto per farla diventare realtà. Persone con mille interessi, dinamiche, creative e innovative.
Se penso imprenditore visualizzo la fabbrichetta a gestione familiare, che se va bene viene gestita come una famiglia, se va male viene gestita pure come una famiglia, di quelle col capo padrone. Un ambiente in cui le persone vengono raramente stimolate e incoraggiate, e l’innovazione fa sollevare le sopracciglia. Oppure visualizzo un manager d’azienda, che ormai gestisce un impero, non necessariamente costruito da lui, ma che nulla ha dell’entrepreneur. Attenzione, sono ben consapevole del fato che la piccola industria Italiana è frutto di uno vero spirito imprenditoriale, e che è stata vera motrice della rinascita economica del paese, solo che oggi non è più adatta ai tempi, il modello imprenditoriale italiano non si sta evolvendo e soprattutto difficilmente trova spazio tra i nostri giovani superistruiti, intelligenti, pieni di talento ma non di fiducia in sè stessi.
Questo è un tema che mi sta molto a cuore, perchè ho visto quanta energia si respira in questi ambienti, il coraggio di sognare e l’audacia di realizzare delle visioni. Spesso gli entrepreneur sono giovani, se non si ha famiglia è più facile, ma da noi questa spinta tra i giovani manca. E’ vero che il nostro paese rende spaventosamente difficile l’attività imprenditoriale, con le sue mille leggi, cavilli, tasse ecc. ecc., però è anche una questione di cultura, di atteggiamento mentale.
Ancora una volta la lingua non è importante solo per avere una chance in più nel mondo del lavoro, ma perchè apre completamente nuovi orizzonti, ti mette in contatto con persone che ragionano in modo radicalmente diverso.
L.
Silvia M. says
Brava Letizia! Come al solito le tue parole sono molto positive ed incoraggianti. Sai cosa mi ha colpito più di tutto? Che ti sei presentata, oltre che come professionista/imprenditrice con idee geniali, anche come mamma di un bambino BILINGUE; e poi quando l’intervistatrice ti ha chiesto se A. parla bene entrambe le lingue con naturalezza hai risposto “NO”. I “profani”, secondo me, sono ancora lontani dal capire questo concetto, cioè che bilingue può essere anche il tuo A. (o i miei figli, o tanti altri…). Se non vedono, non credono. Ma chi se ne frega! Il tempo dimostrerà che il regalo che abbiamo fatto ai nostri figli è inestimabile.
A presto.
Silvia
Bilingue Per Gioco says
Silvia,
veramente il concetto da capire è che i bambini bilingui non sono praticamente mai bilingui perfetti, cioè che la perfezione non esiste, è un mito, mentre il bilinguismo, in tutte le sue sfaccettature, è una realtà molto pragmatica e individuale. Sai quante mamme native speakers si lamentano di non riuscire a crescere i figli bilingui? Tantissime!
L.