Un papà propone una questione assai spinosa relativa alla scuola bilingue, e mi sembra giusto riproporvela e parlarne, anche perchè so che tra chi ci segue ci sono diverse persone del Friuli Venezia Giulia e/o persone bilingui che parlano lo Sloveno. Vi propongo il problema nella versione breve e, per chi è veramente interessato, nella versione lunga. Io non so cosa aggiungere, ma mi farebbe piacere avere il vostro parere.
Versione breve: La scuola bilingue come caso politico
A San Pietro al Natisone (UDINE) esiste una SCUOLA STATALE BILINGUE italiano-sloveno.
Il metodo di insegnamento prevede il continuo interscambio tra asilo, elementari e medie, modello unico nel suo genere.
Negli ultimi tempi interessi politici, approfittando del decreto di sgombero dell’edificio scolastico per inadeguatezza strutturale antisismica, stanno prevaricando il bene di 221 bambini, cercando di indebolire la scuola, sconvolgendone il modello didattico sparpagliando le classi nelle scuole dei comuni limitrofi.
Se si insegnasse l’inglese non ci sarebbero problemi, ma si insegna lo sloveno, lingua della vicina Repubblica.
Il confine è stato definitivamente abbattuto ma non nella testa di molte persone che mantengono vivi vecchi rancori e vecchie paure dell’immediato dopoguerra.
Spero che così, pur più conciso, sia comunque chiaro.
Mi faccia sapere se va bene così.
Grazie mille.
Ezio
Versione lunga: i dettagli, chi ha deciso che i bambini non possono frequentare la scuola bilingue Italo-Slovena? Postata sempre da Ezio che ha fornito anche la versione breve.
A San Pietro al Natisone. in provincia di Udine, esite l’Istituto Comprensivo Statale bilingue Italiano e Sloveno, dove i bambini apprendono le due lingue in modo paritario ad iniziare dalla scuola materna fino alle medie comprese. La scuola è nata ,grazie alla tenacia di genitori appartenenti e non alla minoranza slovena, come scuola privata e poi è stata riconociuta dallo stato grazie alle leggio di tutela della minoranza. Oggi conta 221 alunni dalla materna alle medie. Molti genitori hanno compreso le opportunità che può dare una simile scuola e l’hanno scelta anche non sapendo una parola di sloveno (già alla materna ci sono poi anche i primi rudimenti di inglese).
Questa scuola è sempre stata malvista ed osteggiata da una parte della popolazione locale e delle forze politiche perchè vista come covo di filosloveni comunisti.
Nulla di tutto ciò, anzi esempio di integrazione.
Ora siamo in difficoltà perchè ….. se avete pazienza leggete la cronistoria e mi scuso della lunghezza:
L’istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone è frequentato da 221 tra bambini e ragazzi, provenienti dai diversi comuni dalle Valli del Natisone, da Cividale e comuni limitrofi, nonchè dalla vicina Slovenia, e comprende: scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado.
Il modello educativo prevede lo studio paritario della lingua italiana e slovena con la particolarità di un continuo interscambio tra i diversi livelli scolastici e tra scuola e territorio.
L’Istituto, per come è strutturato e per l’offerta didattica, rappresenta un modello unico in Italia e tra i pochi in Europa.
Considerato fiore all’occhiello dalla Regione, esempio di integrazione ed interscambio culturale con la vicina Repubblica Slovena.
Ai primi di marzo il Sindaco ha emesso ordinanza di sgombero dei locali di Viale Azzida perché non rispondenti alle normative antisismiche e di staticità strutturale come da perizia appositamente commissionata.
L’istituto è stato così sistemato provvisoriamente fino al termine dell’anno scolastico in edifici situati a San Pietro al Natisone :
Scuola dell’infanzia e parte della primaria presso la Casa dello Studente (immobile di proprietà del comune, concesso in comodato d’uso alla Provincia che l’ha destinato al Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli per la sistemazione di circa 25 convittori);
restanti classi della primaria presso l’ala nord delle Magistrali di San Pietro al N.;
scuola media presso i locali della Comunità Montana Torre Natisone Collio.
Il Sindaco ha dato notizia che il M.I.U.R. ha stanziato circa 1.100.000 euro per l’adeguamento antisismico/strutturale dei fabbricati sgomberati, con tempi di esecuzione dei lavori ipotizzabili in circa un anno e mezzo, due anni al massimo. Il problema urgente è la sistemazione provvisoria dell’Istituto Statale Bilingue per il prossimo anno scolastico (2010 – 2011) e fino alla fine dei lavori di cui sopra.
La giunta comunale ha, in un primo tempo, prospettato la soluzione di distribuire la scuola in tre comuni diversi, distanti alcuni chilometri l’uno dall’altro, senza tenere conto delle ripercussioni sul modello didattico ed organizzativo della scuola, né tenendo conto del pesante impatto economico di questa soluzione (trasporti, aumento del personale non docente, ecc,), né tanto meno delle esigenze delle famiglie e dei bambini/ragazzi.
Il Comitato dei Genitori, non condividendo tale soluzione, ha proposto di mantenere il plesso scolastico nell’attuale condizione, ritenendo tuttavia necessario adeguare alle esigenze dei bambini più piccoli i servizi igienici esistenti presso la Casa dello Studente, nonché ottenere la disponibilità di ulteriori due vani attualmente non utilizzati dal Convitto . Tale soluzione permetterebbe la convivenza senza interferenze tra i convittori e le attività didattiche della Scuola Bilingue.
Questa sistemazione, insieme all’utilizzo degli altri spazi comunali per le restanti classi, permetterebbe di mantenere l’unità scolastica.
Il CdA del Convitto Nazionale Paolo Diacono, nella seduta del 28 maggio 2010, ha espresso parere sfavorevole alla proroga della concessione degli spazi per la sistemazione provvisoria della Scuola dell’Infanzia e parte della Scuola primaria di primo grado, precisando tuttavia che la decisione sulla destinazione degli stessi debba essere concertata con l’Ente Provincia.
In data 26 maggio il Sindaco Tiziano Manzini ha comunicato ai rappresentantì dei genitori Michele Coren e Paolo Dreossi, che l’amministrazione comunale condivide in parte la soluzione prospettata dal Comitato dei genitori, esprimendo la volontà della sistemazione della scuola primaria di secondo grado presso edifici situati a Pulfero o Savogna, per “opportunità politica”. In questo senso il Sindaco di San Pietro al Natisone ha avuto un incontro con il competente Assessore provinciale all’istruzione, Dott.ssa Elena Lizzi, giovedì 3 giugno alle ore 9.
La Provincia ha espresso parere negativo di quanto proposto evidenziando problemi di carattere tecnico (servizi igienici aggiuntivi per la scuola dell’infanzia, pellicole antisfondamento da applicare alle vetrate, realizzazione di una piccola rampa in sostituzione di due gradini, cambiamento della destinazione d’uso dei locali).
Di questi aspetti tecnici, di facile risoluzione, ne eravamo a conoscenza, e già in occasione della prima riunione, il 7 aprile, l’assessore regionale dott. Roberto Molinaro aveva sollecitato il Sindaco ad individuare urgentemente gli spazi necessari in San Pietro al Natisone comunicando nel contempo la disponibilità della Regione ad intervenire finanziariamente per la realizzazione degli interventi urgenti necessari a garantire la fruizione nel rispetto delle normative nel periodo della provvisorietà.
Si evidenzia che la Provincia ha competenza per le scuole superiori, mentre per le scuole dell’obbligo la competenza è unicamente del Sindaco (suo preciso dovere costituzionale).
In data 4 giugno il Sindaco di San Pietro al Natisone si è recato presso il Prefetto di Udine comunicando che, per motivazioni economiche e tecnico-logistiche, la soluzione da preferirsi sarebbe stata la seguente:
Scuola dell’infanzia e parte della primaria presso la Casa dello Studente (immobile di proprietà del comune, concesso in comodato d’uso alla Provincia e quindi al Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli ed attualmente occupato da circa 25 convittori);
restanti classi della primaria presso l’ala nord delle Magistrali di San Pietro al N.;
scuola media presso i locali di Pulfero o san Pietro al Natisone.
In data 8 giugno il Prefetto ha incontrato una rappresentanza del comitato dei genitori e la Dirigente dell’Istituto Scolastico Bilingue per ascoltare le argomentazioni a sostegno della proposta di sistemazione provvisoria. Nell’incontro ha ribadito le responsabilità esclusive del Sindaco in materia e che in data 15 giugno ci sarebbe stato l’ultimo incontro per la definizione della situazione con tutti gli attori istituzionali interessati: Sindaco, Provincia, Regione, tranne i Dirigenti degli istituti interessati ed i rappresentanti dei genitori.
Nella mattinata del 15 giugno, visto la mancata convocazione dei rappresentanti dei genitori alla riunione di cui sopra, un folto gruppo di genitori ed insegnanti (50 persone circa) ha atteso l’esito all’esterno del Palazzo del Governo, come ampiamente documentato dalla stampa e dalla televisione.
All’uscita il Sindaco, mostrando imbarazzo e delusione, ha comunicato l’esistenza di “ difficoltà e discordanze” da risolvere e del rimando ad un’ulteriore riunione con il Prefetto in data 23 giugno. Sullo stesso tono le dichiarazioni rilasciate all’uscita dagli altri esponenti amministrativi e politici.
I genitori stanno pertanto organizzando una manifestazione per garantire ai propri figli la migliore sistemazione possibile, pur nella provvisorietà, per l’inizio del prossimo anno scolastico.
Pertanto in data venerdì 18 giugno alle ore 19 tutti i genitori formeranno un corteo che sfilerà lungo la statale 54 che attraversa l’abitato di San Pietro al Natisone per raggiungere il Municipio, partendo dalla chiesa parrocchiale.
Considerazioni: di fatto il problema di sistemazione provvisoria della Scuola Statale Bilingue da problema di carattere puramente tecnico è stato trasformato in evidente questione politica.
Di questo ne è la prova il tono di numerose lettere ed articoli pubblicati sulle testate locali che hanno acuito la tensione fra la popolazione del luogo.
Durante tutta la vicenda, per giustificare l’impossibilità nell’applicare la soluzione proposta dai Genitori, sono state fatte delle dichiarazioni da parte delle autorità che di fatto si sono rilevate delle “bugie”.
Infatti:
– non è vero, come ci era stato detto, che la provincia aveva già stipulato i contratti d’appalto per opere di manutenzione all’impiantistica della casa studente (così riferito dall’assessore Lizzi e dal tecnico Quai riunione 07/04) in quanto nel bilancio 2009-2010 della provincia risulta solo una “previsione di spesa” di circa € 220.000, da erogare entro il 31/12/2010 solo per le domande pervenute entro il 30/10 con allegati progetti (allo stato nulla di tutto ciò risulta all’ufficio tecnico provinciale);
– non è vero che la convenzione provincia – comune del 2001 per l’uso in comodato gratuito della casa dello studente non sia risolvibile: il Prefetto ha confermato che, su accordo delle parti, e unilateralmente su iniziativa del Comune per evidenti ragioni d’urgenza, ciò si possa fare.
La volontà è esclusivamente quella di smembrare la scuola per farle perdere le caratteristiche che la rendono così peculiare e che la fanno scegliere da tanti genitori per i propri figli.
Questo “tiramolla politico” sta iniziando ad innervosire gli animi di molte persone che in tempi di integrazione e tolleranza reciproci sono atteggiamenti poco edificanti per il bene della comunità.
Concludendo a San Pietro al Natisone esiste un immobile di proprietà del Comune, attualmente dato in comodato gratuito alla provincia di Udine ed utilizzato come foresteria da soli 25 convittori del Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli, che sarebbe in grado di ospitare gran parte degli alunni della scuola bilingue se solo la politica fosse veramente al servizio dei cittadini. In questo modo verrebbe garantito il modello didattico proprio della scuola bilingue, soddisfatte le esigenze delle famiglie degli alunni e soprattutto assicurata l’integrazione tanto auspicata a parole da tutte le parti politiche, ma di fatto mai realmente perseguita.
Chiediamo il Vostro aiuto perché tutto ciò che sta accadendo non garantisce ai nostri bambini il percorso scolastico, riconosciuto dallo Stato, scelto.
I GENITORI DELLA SCUOLA BILINGUE
Immagine di A Journey Round my Skull
Non so se la mia mail verrà letta da coloro che hanno scritto questo articolo, comunque volevo fare i complimenti per la chiarezza nella esposizione. Ciò comferma la mia perplessità riguardo gli amministratori comunali che anche in altri luoghi combinano danni, quasi che siano gli stolti ma furbi a comandare già nel nostro piccolo, il paese. Sono mamma di due bimbi italo sloveni e proprio la mancanza di un una sede centralizzata mi fa mettere molto in dubbio la loro iscrizione, da noi genitori fortemente sentita, alla scuola bilingue primaria; non ci interessano le comodità ma mi immagino i miei bambini che così piccoli devono affrontare molta strada, molte ore fuori casa e se è brutto tempo, come spesso da noi in Friuli, hanno solo un corridoio ove giocare, devono attraversare una strada dissestata e in più una palestra esterna dissestata. Spero di ricevere qualche consiglio od opinione poichè il tempo stringe, grazie , michela 18/01/11
com’è andata alla fine questa vicenda?