Che succede quando la famiglia allargata rifiuta la lingua d’origine di uno dei genitori? Il rischio di una spaccatura familiare è forte, come racconta una mamma della Lituania.
Buongiorno,
sono straniera, sto con un italiano e abbiamo una bambina bellissima ormai quasi tre anni. Abitiamo in Italia. Il mio problema è che non riesco a insegnare alla mia bambina a parlare la mia lingua, il lituano.
Problema è che abitiamo cosi vicino ai miei suoceri che si sta praticamente insieme. Per i motivi di lavoro mio dovevo mandare la bambina all’asilo, ho mandato in quello normale. quindi la bambina al momento parla benissimo italiano. Con me ci sta veramento poco e quando ci sta siamo insieme con i miei suoceri. Loro non vogliono sentire parlarmi la mia lingua, dicendo che non capiscono niente. I miei suoceri non riescono a capire il buon del bilinguismo. Sinceramente non sono tanto tranquilla a sentire la mia bambina parlare solo italiano anche se delle volte quando gli parlo penso che mi capisce e mi risponde in italiano. oppure delle volte quando gli dico le cose nella mia lingua si arrabbia e proprio non accetta.
Sinceramente non so piu che fare. Non sto mai con la bambina e quando ci sono non ho tempo per noi due. Non vorrei lasciare il mio uomo per questo motivo, pero’ non so piu che fare e penso che saro’ costretta a farlo. Mi puo dare qualche consiglio o metodo per poter cambiare le cose? Grazie mille,
V.
Accidenti, che situazione difficile! Se posso darti il mio parere qui il problema principale è che i suoceri non vogliono che tu parli la tua lingua. Perchè se anche passaste tanto tempo insieme ma tu le parlassi nella tua lingua non ci sarebbe problema, fidati perchè io passo tanto tempo con i miei, con i quali parlo italiano, ma a mio figlio parlo sempre Inglese anche in loro presenza e lui è bilingue.
Quindi l’unica soluzione è convincere tuo marito e i tuoi genitori che tu hai tutto il diritto (dovere) di parlare la tua lingua con la bambina, e loro si adatteranno, qualche volta tradurrai, un po’ impareranno strada facendo. Per arrivare a questo è essenziale il supporto del tuo compagno, che perdonami, se non voleva una compagna straniera non avrebbe dovuto rendersela, ora non può pretendere che tu diventi italiana per lui. Per il resto tieni presente che i tuoi suoceri ti hanno ben spiegato qual è il loro problema, non capiscono, quindi se ti impegni a tradurre per loro dovrebbero venirti incontro, io faccio così.
Parla col tuo compagno, cerca di convincerlo e aiutarti a convincere i suoceri. Cerca anche di ritagliare degli spazi per voi, insomma non conosco la tua quotidianità, ma quando torni dal lavoro e vai a prenderti la bambina non sei tenuta a cenare dai suoceri, puoi anche andare a cenare a casa tua. Se vi vedete sempre durante la settimana potete non vedervi nel weekend. Certo all’inizio protesteranno, poi si abitueranno. Fai capire al tuo compagno che questo è importante anche per voi come coppia e fai di tutto per evitare una separazione, che sarebbe sicuramente dolorosissima. Forse lui non si rende conto di quanto questa cosa sia importante per te.
In bocca al lupo, fammi sapere come va per favore, e non mollare, tu sei chi sei e devi passare a tua figlia anche la tua identità, per il suo bene.
Ciao, L.
Immagine da A Journey round my skull (passatemi l’ironia dell’immagine…, prima o poi diventeremmo tutti suocere/i, chi più chi meno, speriamo meno)
Marilena says
Devo dire che mi e’ dispiaciuto molto leggere questa lettera. E’ importante che sia il tuo compagno che i tuoi suoceri capiscano che tu hai bisogno di comunicare con tua figlia nella tua lingua. Immagino che la tua famiglia in Lituania non parli italiano. Spiega loro che vuoi che tua figlia sia in grado di comunicare con la tua famiglia. Chiedi loro di pensare se la situazione fosse invertita e fossero loro ad avere un nipote che vive in un altro paese e non conoscesse l’italiano. Come si sentirebbero?
Inoltre e’ molto importante che tu abbia almeno un po’ di tempo da passare soltanto con tua figlia. Avete bisogno di tempo insieme dopo aver passato tante ore a lavoro e a scuola.