Ti seguo da un bel po’ e devo farti i complimenti: stai facendo un lavoro splendido e (immagino) anche piuttosto faticoso.
Ti scrivo due righe al volo, prima di mettere a ninna mia figlia. Lei ha quasi due anni, è italiana e figlia di italiani che vivono in Italia.
Spero che da me erediti la passione per le lingue e le culture altrui e da un bel po’ le parlicchio in Inglese.
In Inglese perché è la lingua che so meglio ma soprattutto perché è quella che amo di più e in maniera più viscerale.
Mi sono avvicinata all’Inglese a scuola, ma da subito ne ho fatto un interesse mio.
Alle medie ascoltavo audiocassette registrate da me quando papà guardava film in lingue originale, al liceo leggevo King (e Salinger e molti altri) in Inglese e vedevo quasi solo film in originale.
Finite le superiori ho vagabondato un po’ per diverse facoltà e mi sono regalata un paio d’anni presso un’Università Americana a Roma.
Tutti i miei colleghi madrelingua italiana (non i bilingue, ovviamente) hanno dovuto sostenere un corso intensivo di Inglese dopo la prova preliminare; a me non l’hanno fatto fare.
Parlavo bene (per quanto spesso mi mancasse la tal parola), scrivevo benino (per quanto passassi ore sul dizionario).
Sono stata accusata di farmi fare i temi a casa da terzi perché sembrava strano che potessi scrivere tanto benino senza essere madrelingua.
Poi la stessa prof. che mi accusò volle mettermi alla prova in classe, ripetutamente, e infine, appurato che l’accusa di disonestà accademica era infondata, divenni la sua “cocca”.
Non molto dopo lasciai l’Università (mio padre voleva che mi laureassi in Business e io volevo fare Letteratura) ma non riuscii a liberarmi dell’Inglese.
Ci ho lavorato sempre. Come adattatrice, traduttrice, redattrice. Piccole cose, ma mi sono divertita.
Ora sono a casa con mia figlia.
Ma l‘Inglese resta ossigeno.
Per questo non ho tv che non sia satellitare (mi manca l’antenna adatta) e non posseggo film e cartoni in Italiano.
Non voglio forzare mia figlia, ma confesso che mi dispiacerà se la mia ossessione non le verrà trasmessa. 🙂
Ecco la mia storia in breve.
Al momento sono alla ricerca di una scuola materna Internazionale a Torino.
Chissà se tu ne sai qualcosa…
Dovrebbe essere pubblica, perché privata proprio non posso permettermela con lo stipendio da ricercatore di mio marito.
Mi fai sapere se ne conosci?
Scusa la lunga noiosa presentazione ma è un po’ che volevo mandarti un segnale di fumo. Stai bene e ancora complimenti,
Chiara
Ciao Chiara!
che bella lettera, bellissima. Tu sei Bilingue per Gioco fatto persona, sei la prova in carne e ossa che non occorre avere genitori madrelingua o vivere all’estero o che so io, bisogna avere passione per le lingue!
Proprio perchè la tua storia è una testimonianza diretta, ti consiglio di non cercare nemmeno la scuola pubblica internazionale per tua figlia, non so se a Torino c’è ma ne dubito, e se anche ci fosse dubito che sarebbe di qualità. Metti tua figlia in una scuola che ti piace, in cui la crescano bene come persona, questa è la cosa più importante.
Poi semplicemente vivi la tua passione, senza mai forzare la bambina, senza chiederle nulla, senza farle capire che per te è importante che lei impari. Falle solo vivere quanto importante è per te. Ascolta i tuoi film in Inglese con lei, canta le tue canzoni, lascia libri in Inglese in giro per casa e comunque alla sua portata (ovviamente titoli compatibili con l’età). Il resto verrò da sè. Sicuro. Semina desiderio di conoscenza, non sapere!
Ciò che tu descrivi è l’esposizione naturale alla lingua, usando però una pluralità di punti di accesso, che poi sono occasioni di divertimento per chi ama la lingua. Per chi fosse interessato questi e altri modi per far entrare una lingua nel proprio quotidiano si trovano nell’e-book In che lingua giochiamo?
Ciao e grazie ancora,
Letizia
Se rimani dell’idea della scuola internazionale, a Torino c’e’ la scuola materna europea di via Lodovica (zona Gran Madre). Credo abbia una lunghissima lista d’attesa, con precedenza per i bambini con almeno un genitore straniero, ma tentar non nuoce!
G.
Interessante! Ecco il link: http://www.istitutoaltierospinelli.eu/.
Chi sa dirci qualcosa?
Mi correggo, l’istituto Spinelli inizia alle elementari, della scuola materna europea in Internet non ho trovato nulla…
L.
Finalmente qualcuno di Torino!!!!
Anche io sono alla ricerca della scuola materna per la mia M., 29 mesi, pur non avendo ancora preso una decisione definitiva, l’alternativa sarebbe una madrelingua a casa, come stiamo facendo da circa un anno.
Il dubbio mi rimarrà per sempre!?….
Comunque confermo quanto sopra…non c’è altro su Torino che sia statale, e, tra l’altro, ho saputo da fonti non ufficiali, che lo Spinelli, pur tentando di portare avanti un progetto Europeo valido, ha comunque diversi problemi organizzativi, strutturali ecc, da risolvere ormai da tempo memorabile!
Per quanto riguarda il privato mi risultano la scuola materna ed elementare Buddies e il Saint Denis.
Alla Buddies ho incontrato Direttrice e ho visitato SOLO UNA PARTE dei locali in quanto, in fase di colloquio, la signora è diventata frettolosa e superficiale!
Forse…l’avevo interrogata troppo?Non avrei dovuto porre troppe domande, come invece ho fatto?
Non ne ho saltata una dopo essermi consultata sul tuo sito, Letizia!
La maggior parte delle risposte, comunque, mi sono piaciute abbastanza, l’ambiente è nuovo e piacevole, la mensa è preparata fresca dalla cucina di un nido privato adiacente e le insegnanti madrelingue inglesi esistono davvero!
Purtroppo non so altro, ma spero di essere stata utile a qualcuno!
ciao tutti, io ho rinunciato all’asilo bilingue a Torino perche’ non ne ho trovato nessuno realmente “bilingue”, l’inglese viene sempre insegnato e non vissuto; i bimbi sono per la stragrande maggioranza italiani monolingui. Quelli madrelingua Eng possono invece trarre grande beneficio da questo ambiente per imparare l’Italiano, a detta delle mamme Americane con cui ho parlato. 😀
Venite a giocare in centro ai giardinetti dell’aiuola Balbo o in piazza Bodoni, magari ci incontriamo!
Ciao a tutti! Ecco il post che aspettavo!!! Sono mamma di A. quasi due anni…anch’io alla spietata ricerca anch’io di un asilo internazionale a Torino…anche a me risulta che sia difficilissimo entrare all’asilo in Via Ludovica…Grazie ad Antonietta per i consigli…
Di sicuro solo due cose:
1. Aspetto con ansia un playgroup di Bilingue x gioco anche qui
2. Passerò con A. all’aiuola Balbo o in piazza Bodoni a cercarti Alice : )
Complimenti a Chiara per la passione e la costanza…sono certa che passerà alla tua bimba in molto molto naturale e gioioso : )
Volentieri Monica, rientro a Torino a meta’ settembre, mi riconosci perche ho 2 bimbi scatenati e sono panciona della terza 🙂
Ciao,
vivo a Torino anch’io. Siamo stati all’estero sei mesi quest’anno e i miei figli hanno frequentato delle scuole in lingua inglese. Mi dispiacerebbe che perdessero la familiarita’ che hanno acquisito con la lingua. Attendo con ansia l’avvio di playgroups da queste parti e mi offro per dare una mano nell’organizzazione.
Federica
Sono un’insegnante della scuola infanzia europea via Lodovica Torino.
Ci terrei a sottolieare che la seconda lingua viene vissuta, non insegnata: la nostra non è una scuola di lingue, ma una scuola dell’infanzia in due lingue.
Ciao Teacher, la scuola dove insegni non la conosco, io chiaramente parlo solo della mia esperienza, buon lavoro
La tua definizione è perfetta e rende diversa la scuola di via Ludovica da tutte le altre private che ci sono a Torino dove appunto la lingua viene insegnata.
Sarebbe bello, però, che tanti altri bimbi tagliati fuori, per questioni di graduatoria, potessero essere accolti!
Mi puoi dire se alle elementari Spinelli si prosegue con una scuola in due lingue o il metodo cambia?
Sarei interessata per mia figlia, la quale inizierà nell’ a.s. 2014/15.
Grazie
Ciao a tutte. Siamo 2 laureate in lingue e vorremmo aprire un babyparking/scuola materna bilingue a Torino ma quel che ci frena e’ capire se il progetto troverebbe davvero un’utenza. Mi sono ritrovata molto nella tua storia: anche a me le lingue appassionano da sempre. Ho cominciato a studiare francese da sola in seconda superiore, il diario segreto lo scrivevo in latino (cosi’ da renderlo impermeabile alla mamma curiosa) e 3 anni fa sono partita in Scozia per studiare gaelico. Ed e’ proprio frequentando le sezioni bilingue inglese-gaelico che mi e’ venuta l’idea di aprire una scuola tutta mia, seguendo gli stessi metodi ma adattandola al contesto multiculturale di Torino. Che ne dite: secondo voi puo’ funzionare?
Hi, everyone, I’m a bilingual Spanish/English teacher, brought up in bilingual schools, half the lessons in one language and the other half in another and let me tell you that it’s the best way for kids to learn.
I believe that here in Turin there should be more emphasis on teaching languages the natural way, that is: 1) by a mother tongue or someone who has lived in the country where (in this case English is spoken) and 2) teach it following the same pattern we all learn out mother tongue, that is, first of all listening it and then speaking it, even if incorrectly and much further on, start with grammar rules.
I believe the English tought in public schools here is useless as kids are presented from their 1st year of elementary school with a book.
And also, one hour a week of the foreign language isn’t enough at all.
I’ve been wanting to create a KG and elementary school too, KG only in English and elementary with half and half as I mentioned before, but unfortunately I don’t don’t any one here and I’ve also been told that it’s not easy.
Katia, I’m sure you’d have a lot of luck in opening your baby parking in English, many mothers would be very happy to have their kids speaking English before they can even speak Italian. Good luck! And if you should need help, send me an e-mail.