Marilena ci scrive dalla California, con un consiglio su cui vale la pena di riflettere…
Ciao,mi piace moltissimo la tua website. Ti ammiro moltissimo. Insegnare a tuo figlio una lingua che comunque e’ una seconda lingua per te richiede molto impegno.
Ti voglio raccontare la mia esperienza. Sono italiana ma vivo in California. Ho due figlie. Una di 10 anni e una di 4 anni. Entrambe le mie figlie parlano sia italiano che inglese. La mia motivazione per insegnare loro l’italiano e’ ovviamente la possibilita’ per loro di comunicare con la mia famiglia che parla soltanto italiano. Io ho sempre parlato con loro soltanto in italiano. Ho letto libri in italiano, ho usato CD e DVD italiani etc. Cerchiamo di andare in Italia almeno un anno sì e uno no. I miei genitori vengono quando possono, di solito ogni 3 anni ma rimangono per 3 mesi.
Le mie figlie non hanno mai rifiutato di parlare in italiano. La piccola parla italiano e inglese allo stesso livello. La piu’ grande ha cominciato ad avere un po’ di problemi quando ha cominciato la scuola a tempo pieno (5 anni). Perche’ ovviamente ogni giorno imaparava nuove parole in inglese, ma non in italiano. Ovviamente preferisce parlare in inglese, ma non ha problemi ad esprimersi anche in italiano. Per qualche motivo ha un forte accento americano quando parla in italiano, ma tutti pensano che sia carino. Adesso che e’ piu’ grandina sta imparando anche a leggere in italiano e da quest’anno cerchero’ di insegnarle un po’ di grammatica. Se cercate libri per insegnare l’italiano a bambini stranieri consulate il catalogo di ALMA edizioni (vendono in tutto il mondo).
Che altro dire. Per me ha funzionato. L’unico consiglio che ho e’ di incoraggiare il bambino a parlare la seconda lingua. Entrambe le mie figlie quando hanno cominciato a parlare ogni tanto cercavano di parlarmi in inglese, ma io le ho sempre ingoraggiate a ripetere la stessa cosa in italiano. Per esempio se mi dicevano “water” io dicevo “In italiano si dice acqua- Puoi dire acqua?”. Quando avevano soltanto 2 anni di solito non mi facevano storie. Adesso la mia figlia di 10 anni si lamenta ogni volta che le chiedo di parlare in italiano. Pero’ poi lo fa. Conosco comunque altre famiglie italiane che vivono vicino a me e quindi i nostri figli non si sentono troppo “diversi”.
Marilena
Ciao Marilena,
che bello sapere che mi leggi da così lontano!
Guarda, il suggerimento che dai nella tua lettera casca proprio in un un momento in cui rifletto molto su queste cose. Chiedere o meno al mio bambino di ripetere le cose in Inglese?
Quando un bambino ci risponde nella lingua dominante invece che in quella minoritaria si può reagire in diversi modi, uno studio ne ha catalogati 5, eccoli qui, che vanno dal far finta di non aver capito al passare alla lingua scelta dal bambino. Tempo fa Marco Tamburelli ci ha avvisato del pericolo intrinseco nel far finta di non capire una lingua, point taken, sappiamo che questa non è un’opzione (del resto personalmente non l’avevo mai fatto), quindi tolto un metodo ce ne restano 4 tra cui scegliere. O forse no?
Forse no.
Marilena parla di incoraggiare il bambino a parlare la lingua minoritaria, semplicemente chiedendoglielo, come del resto ho fatto anche io in più occasioni, tipo questa.
Ecco il punto, riuscire a far parlare la seconda lingua al bambino senza forzarlo, senza fingere di non capire, ma incoraggiandolo. Chissà quanti modi diversi esistono per incoraggiare, e a quali risultati diversi portano.
Io ultimamente sento che è arrivato il momento di incoraggiare un po’ di più A. (quasi 3 anni, manca davero poco!). Così ogni tanto (non sempre) quando mi dice una cosa a volte gli dico “say it in English please”, oppure gliela ripeto io stessa in Inglese, un paio di volte finchè lui coglie il suggerimento. Riflettendoci però non lo faccio mai per le comunicazioni en passant, tipo prendi questo, o quello, facciamo così, dai usciamo o che so io, lo faccio solo quando siamo proprio tranquilli tranquilli e ci stiamo facendo una chiaccherata a due, sempre a distanza ravvicinata. Come dire, quando le chance che la mia richiesta scateni un rifiuto sono minime, e infatti non è mai successo un rifiuto.
Lui come se la cava? Benino direi, ci pensa e poi traduce (fa proprio la faccina di uno che sta pensando, mi fa una tenerezza!) e poi è più facile che in seguito dica spontaneamente altre frasi in Inglese, anche ad altre persone. Se non ci riesce, lo aiuto, e andiamo avanti, non è successo nulla.
E voi come incoraggiate i vostri bambini?
L.
Immagine da A Journey Round my Skull
Grazie Letizia, mi piace molto il titolo 🙂
Come abbiamo gia’ detto, non bisogna far diventare frustrati i nostri figli ma un incoraggiamento positivo secondo me e’ molto importante. Invece secondo me far finta di non capire l’altra lingua e’ difficile perche’ le miei figlie mi sentono parlare in inglese in molte occasioni.
Care Letizia e Marilena, mi fa piacere che tocchiate questo punto perché mi trovo proprio nella situazione di dover incoraggiare Mia a parlare italiano. Ha appena trascorso 6 settimane in Italia con i nonni e quando sono scesa a prenderla 2 settimana fa sono rimasta di stucco perché per la prima volta parlava in italiano senza pensarci due volte! Non vi nascondo che mi sono sentita la mamma piú orgogliosa del mondo! Fino a 6 settimane fa il massimo che mi sentivo dire era “There is no latte in the frigo!” E ora frasi complete! Certo non si puó pragonare al suo inglese che, a 3 anni e mezzo, é perfetto ma per me era sufficiente sentirla parlare SOLO in italiano anche se ancora incompleto e con qualche errore grammaticale. Siamo arrivati al punto che martedí all’asilo non ha parlato per ore! E vi assicuro che é quasi impossibile per Mia stare zitta! La poverina non riusciva a parlare con i suoi amici in inglese, le uscivano solo parole in italiano! Le meastre sono state bravissime e hanno cercato di aiutarla senza farla sentire in imbarazzo e facendola sentire orgogliosa di parlare un’altra lingua. Adesso peró vorrei che questo si mantenesse e non si ritornasse al “latte in the frigo”. Come faccio ad incoraggiarla? Non vorrei dover aspettare fino alla prossima estate per sentirla parlare in italiano di nuovo. Grazie Alice
Cara Alice, non so se c’e’ una formula magica. Il problema e’ che andando all’asilo ovviamente passa tanto piu’ tempo ascoltando l’inglese che non l’italiano. Pero’ adesso che l’italiano lo parla e quindi ha superato il blocco iniziale io ti consiglierei di insistere un po’ di piu’. Io lo ammetto che a volte sono un po’ dura con le miei figlie, ma siccome possono parlare l’italiano a volte io lo pretendo.
Una curiosita’, dove vivi che hai potuto lasciare la bimba con i tuoi per 6 settimane?
Cara Milena, grazie per il tuoi consigli. Io vivo a Londra. Sono stata in Italia con Mia la prima settimana poi l’ho lascita con i nonni per 3 e sono tornata per le ultime due. Devo dire che ha avuto un’estate fantastica (beh e anche noi xché qui non abbiamo famiglia quindi é stato bello avevre anche del tempo per noi due). Anche l’anno scorso ho avuto la fortuna di lasciarla in Italia ma solo 20 giorni in tutto. Dall’anno prossimo si inizia la pre scuola quindi cambierá tutto ma intanto lei si é divertita un sacco!
I nonni sono una bella invenzione:). Se ogni anno Mia avra’ la possibilita’ di passare l’estate in Italia, di sicuro l’italiano lo manterra’. Anche se comincia la scuola dovrebbe avere almeno 6 settimane in estate giusto? Nel frattempo cercate di usare Skype cosi’ potra’ comunicare con i tuoi genitori e potra’ praticare l’italiano regolarmente. Non ti arrendere.