grazie mille di aver condiviso la tua esperienza, effettivamente sorprendente. A volte le cose sono molto meno complesse di quanto possa sembrare. Mi sembra molto importante il fatto che tu stessa sottolinei che elemento discriminante è stato il fatto che la bambina vive l’Inglese come una cosa divertente, associata a situazioni divertenti e piacevoli.
Anticipando le vostre domande ho chiesto a Chiara i dettagli sul camp e su come ha organizzato la casa. Il camp era quello di kensigton di www.fitforsportuk.com, la casa l’ha trovata sul sito www.NYHabitat.com già menzionato da Elisabetta per quanto riguarda le vacanze Newyorkesi.
Per quanto riguarda i Cbeebies (della BBC) so che sicuramente si possono ascoltare via radio, anzi webradio, e scaricare per ascoltarli in macchina, non so se si possano vedere tramite cavo o satellite.
Grazie,
L.
Immagine da A Journey Round my Skull
Anna says
Chiara, che bello leggere questo post! Proprio in questi giorni stavo cercando su internet informazioni sui summer camp! Avrei un paio di domande per te…
1) come mai hai scelto proprio quella destinazione? Io non la conosco, e’ carina? La consiglieresti?
2) per quanto siete rimasti? Quanto e’ durato il camp? Intendo dire, sono organizzati in modo tale che i bambini possano iniziare e partecipare alle attività anche a camp già cominciato?
3) per insegnare l’inglese a tua figlia hai utilizzato DVD, giochi con i genitori e asilo? Ed e’ stato sufficiente? Alle volte, credo che siamo noi genitori a farci mille problemi…
Grazie mille
Anna
lisa says
Per rispondere alla domanda di Chiara su Cbeebies, si li puoi vedere così come puoi vedere altri canali inglesi (BBC Channel 4 Channel 5 etc…) comprando un decoder apposta e posizionando la parabola sui canali inglesi. Devi ovviamente rivolgerti ai negozi Sky e installatori di parabole. Io avendo vissuto a Londra per 6 anni e dovendo poi passare più tempo in Italia da 4 anni ho subito provveduto a prenderlo!! Grazie per il post:-) Io ho una bimba di appena 3 mesi e con mio marito (italianissimo anche lui) abbiamo adottato l’OPOL (lui parla italiano ed io inglese) fin dai primi mesi di gestazione.
Lisa
Marina says
ciao ragazze,
grazie sempre per dividere le vostre esperienze. Una domanda: sapete se a Londra si può iscrivere bambini dai 2 ai 4 anni in una specie di summer camp….ma in inverno per un paio di settimane? Non saprei cosa cercare, se delle scuole o delle attività in biblioteche. Se qualcuno ha qualche idea o consiglio sarei felice di sentirvi.
Grazie,
Marina
chiara says
Anna,
1 – Kensigton è uno dei quartieri più centrali di Londra, quello di Hyde Park per intenderci e di molti musei e l’ho scelto proprio per poter visitare bene Londra mentre la piccola era al summer camp: dire che è carina è riduttivo, è davvero una zona bellissima (anche se carissima, fare la spesa era un salasso e anche l’affitto non proprio light). Ma se guardi sul sito, hanno summer camps in tutta Londra.
2 – Il summer camp lo puoi prenotare anche solo per pochi giorni, non c’è problema: noi siamo stati a Londra due settimane di agosto e il camp funzionava dalla fine delle scuole (non in inverno se non nei periodi di vacanze scolastiche, quindi Marina se vuoi un camps in inverno devi informarti su quando le scuole sono chiuse, se no attività per i bambini a Londra fervono ovunque, a partire, come dicevo, dai musei).
3 – Quanto all’inglese di mia figlia, sì video, giochi e asilo, nient’altro se non tanta, tanta passione che siamo riusciti a passarle.
Lisa,
grazie davvero per le info su Sky: provvederò immediatamente.
Marina says
grazie tante Chiara ed in bocca al lupo per la vostra avventura di bilinguismo! Anche noi abbiamo un’esperienza di summer camp, ma in America, ne scriverò al più presto a Letizia.
Ciao a tutti
Anna says
Chiara
Grazie mille della risposta! Sei stata davvero gentilissima!
E grazie anche a Marina per il suo futuro Post!!!
Silvia says
Non sapevo che esistessero camp simili! ovviamente appena ho letto il post (solo oggi, purtroopo) mi sono detta “l’anno prossimo ci vado” o meglio “ci mando mio figlio”. E’ una cosa veramente entusiasmante. Spero di riuscire a mantenere l’entusiasmo per tutto l’autunno, l’inverno e la primavera. La prossima estate vorrei organizzare un tour della gran bretagna… magari riuscissi a inserire anche questo. Grazie, chiara, per aver raccontato la tua esperienza!
Eva says
Ciao a tutte !
Volevo chiedervi se per voi è fattibile un Summer camp a Londra per dei bimbi di 3 e 6 anni anche nn avendo mai fatto inglese, se non il più grande qualcosa all asilo ma non è in grado di capire una frase intera.
Grazie mille per l’aiuto che mi darete, prezioso come sempre !!
Se qualcuna ha anche qualche indirizzo da consigliarmi meglio ancora !!!
R says
Ciao Eva,
io mi sto organizzando per un camp dal 13 feb al 18 feb a Oxford!
Ho due figli, 3 e mezzo e 5 e mezzo, e porto con me solo il “grande”.
Ho appena scritto all’organizzazione del camp per sapere quanto inglese devono sapere i bimbi, e mi hanno risposto basic (nel parlare e capire).
Ho deciso (con un po’ di paura) di provare. Quindi in settimana prenoto voli, hotel e camp.
Se dovesse andare male farò una settimana di vacanza con mio figlio, senza camp (il costo del camp è contenuto 178 sterline). Spero nel frattempo di trovare altre cose da fare ad Oxford con lui (per l’ipotesi B)
Bilingue Per Gioco says
…e quando torni ci racconti tutto vero?
R says
Certo, appena torno vi farò un bel post, sperando che vada tutto bene (che paura).
il sito dove ho prenotato è http://www.supercamps.co.uk
Dovesse andare male ve lo dirò comunque……
Rossella says
Piccolo aggiornamento in tempo reale. Sono a Oxford e il mio little boy di 5 anni e mezzo e al Camp. Io sto lavorando, ma prendo volentieri una pausa per scrivere questo piccolo post. Sono molto contenta, le mie paure pre-viaggio erano solo ansie da mamma.
Venendo al camp, è organizzato abbastanza bene. Il mio boy è in una classe di 4 e 5 anni (per fortuna, perchè qui a 4 anni sono già totalmente autonomi su tutto [si scaldano da soli il lunch, portato da casa, tanto per dire]).
I primi 5 minuti del primo giorno my little boy ha avuto paura, poi è andato a giocare a calcio e tutto si è risolto.
Io naturalmente mi mostravo sicura, ma quando l’ho lasciato al camp ero molto tesa…e non vedevo l’ora di andarlo a riprendere. Alle 14 sono corsa da lui, e l’ho trovato felice (ma stanco)
La “maestra” mi ha detto che segue, gioca e capisce tutto. Ieri ha fatto slittino (con le ruote), trampolini elastico e piscina.
Quindi direi tutto ok, però per un bambino di 5 anni e mezzo (perchè ogni età è diversa)
– il camp non è una vacanza. E’ un asilo. Molto speciale, ma comunque non gli farei fare le “vacanze” in un camp, che per i bimbi di quest’età è di fatto una “scuola”. E’ difficile da spiegare, ma le vacanze sono altro a quest’età: le risate, la spensieratezza e la leggerezza e anche godersi il rapporto genitori figli.
– non lo trovo adatto a chi sa poco poco inglese. Non fanno cose difficili, non è necessario parlare in inglese, ma capire si. Solo perchè fanno giochi, sport etc. e devono sapere come comportarsi e seguire.
– più adatto per i bimbi molto socievoli. Il mio little boy è uno che va al parco e torna con 5 amici, che parla con tutti i bimbi e anche alle feste di sconosciuti va a divertirsi. Mi sembrava adatto all’esperienza e in effetti è stato così. Questo lo dico solo perchè al camp i genitori vanno e in 2 minuti lasciano i loro bimbi (wow) che stanno con maestre sconosciute e bimbi che vedono la prima volta (molti dalle 8 alle 18!). Non ci sono genitori che aspettano di vedere come va (io l’ho fatto il primo giorno e sembravo un’aliena) o bimbi frignoni che chiamano la mamma.
I bimbi inglesi mi hanno colpita, bravi, autonomi e molto educati. Complimenti alle loro mamme.
Patrizia says
Rossella, grazie per aver condiviso quest’esperienza (mentre è in corso..quindi proprio “a caldo”!). Sto pensando di organizzare qualcosa di simile per mia figlia (ora 3 anni e 1/2) verso giugno a Londra e ho trovato “fit for sport kids camps” (www.fitforsport.co.uk). E’ ad uno di questi camps che sta partecipando tuo figlio attraverso summercamps? Te lo chiedo non tanto per il livello di inglese necessario (so che la mia piccola se la saprà cavare..la chiacchiera non le manca!), ma per le attività sportive di cui parli (slittino, trampolino elastico), un po’ impegnative per bambini così piccoli. So che lei starebbe con bimbi tra i 3 e 4 anni (quindi probabilmente gli sport proposti sono più “tranquilli”), ma non vorrei che le attività la spaventassero un po’ non essendo proprio una coraggiosa!! Mi piacerebbe più che altro che giocasse e avesse attraverso il gioco un primo contatto con bimbi inglesi della sua età. Sono d’accordo con te che le “vacanze” sono un’altra cosa e in estate avremo tempo anche per mare, castelli di sabbia, mamma-papà-fratellino(ancora troppo piccolo per lo sport!). So che la vostra esperienza lì sta quasi per finire.. Sono sicura che il tuo bambino avrà molto da raccontare e da ricordare. Complimenti a lui e alla sua mamma (che ha saputo sfidare ansie e timori). Vi auguro buon rientro a casa!
Rossella says
Cara Patrizia,
non mi preoccuperei assolutamente per gli sport. Immagino che siano proporzionati all’età (i primi a voler evitare incidenti sono proprio i maestri). Nel nostro camp i bambini vengono accettati dai 4 anni compiuti e sono insieme con quelli di 5. Il nostro camp è multiactivity: di fatto fanno sport (piscina, trampolino, mini olimpiadi etc) e arte (dipingere e usare la creta). Comunque, andando oltre le etichette e la loro pubblicità, la mia impressione è che facciano esattamente quello che fanno ad un asilo italiano (più, in 5 giorni, alcune d’ore di sport “diversi”, come piscina e trampolino). Solo per stare più serena, io manderei un’email al camp per sapere come è organizzata la giornata. Un caro saluto
sara says
Ciao! se cerchi qualcosa a Londra più a misura puoi anche guardare gli aktivacamps che coinvolgono anche bambini più piccoli…altrimenti puoi provare con un asilo privato come ho fatto io col mio bimbo di 3 anni..però noi siam rimast 5 mesi!in realtà loro son flessibili e d’estate hanno posti vuoti..www.busybees.co.uk
Patrizia says
Ciao Rossella, ti ringrazio per avermi risposto e tranquillizzato sugli sport. Ho un paio di curiosità: è un’esperienza che pensi di far ripetere a tuo figlio? ti sembra che ne sia rimasto contento e che l’abbia vissuta con serenità? pensi di farla fare anche all’altro tuo bimbo in futuro? Non preoccuparti, le tue risposte non condizioneranno le mie scelte. Sappiamo che ogni bambino è diverso e risponde in maniera diversa alle situazioni nuove (e anche noi che gli stiamo accanto).
Un caro saluto a te
R says
Si, è stata una bella esperienza, e la farò ripetere in futuro sia a lui sia al fratellino (ma non credo prima dei 5 anni). Sempre qualche giorni e non di più, e possibilmente durante l’anno scolastico italiano (io del resto vado in uk tutti gli anni per lavoro).
Come sai è difficile capire esattamente cosa pensino i bambini, sicuramente l’esperienza l’ha vissuta serenamente e si è divertito. Certo a quest’età se gli chiedessi se preferisce andare al camp o stare con la mamma, risponderebbe la seconda (pur non essendo mammone). Ma va bene così, del resto il camp era un’asilo speciale. Nel nostro futuro vedo molti camp, ma credo nell’età in cui preferiranno stare con altri bimbi (o ragazzi), piuttosto che con i genitori, e forse nella natura degli USA o Canada.
Patrizia says
Rossella, ti ringrazio per avermi risposto anche questa volta. Condivido l’idea dei camps in Nord America per quando saranno più grandicelli! Un caro saluto e a risentirci presto
sara says
Ciao!noi vediamo i Cbeebies , basta scaricare l’expat shield!
Raffaela says
Ciao Sara, non so se vedrai qsta domanda, ma come funziona expat shields? Su internet non sono più presenti i cbeebies ….li vedi con SKY?
Grazie
sara says
Volevo anche ringraziarti per il tuo post! Anche noi quest’anno abbiamo mandato i bambini in un playgroup a Chiswick (Piccolo Play centre) non forse così benorganizzato come il tuo che ho visto attivi anche qui, ma più economico (la metà)..Per noi è andato benissimo perchè siamo a Londra alcuni mesi e in quel Playcentre incontravano i compagni di scuola!
antonietta says
Ciao, Letizia
mia figlia di cinque anni quest’estate sta frequentando dei campi estivi in inglese nella città di Torino e dintorni.
La bambina è italiana e utilizza correntemente l’italiano per comunicare con parenti e compagni (frequenta una scuola materna italiana).
Dalla nascita è stata avvicinata all’inglese frequentando una tata madrelingua, pertanto ora il suo livello di comprensione è ottimo, inoltre, si esprime bene, pur commettendo alcuni errori.
Quando vuole dire qualcosa in inglese e non riesce a farlo, perché le manca il vocabolo o il verbo per strutturare una determinata frase, lei tenta, riuscendoci quasi sempre, di esprimere il concetto utilizzando altri vocaboli e verbi che conosce, senza mai perdersi d’animo o mostrare segni di frustrazione.
E’ evidente che M. ama molto l’inglese e trova soddisfazione nell’utilizzarlo.
Pertanto ogni volta che si trova a contatto con qualcuno che parla in inglese lei inizia a rivolgersi, alla persona in questione, in inglese.
Adesso sta frequentando i campi estivi dove sono iscritti tanti altri bimbi con competenze in inglese che vanno da zero a livelli medio bassi.
La bimba appena arriva al campo comincia a parlare solo in inglese.
Avendo frequentato campi organizzati da strutture diverse, abbiamo fatto questo tipo di esperienza:
laddove vigeva la regola di sforzarsi di parlare sempre in inglese (regola che i bimbi non parlanti inglese, naturalmente, non potevano rispettare appieno) lei si rivolgeva in inglese, sia agli insegnanti che ai compagni.
Tutto funzionava bene (anche se spesso le amichette le chiedevano di parlare in italiano per poter interagire meglio con lei, cosa che si rifiutava di fare, senza però che si creassero particolari problemi di socializzazione).
Ora sta frequentando un campo dove gli insegnanti madrelingua si rivolgono sempre ai bambini in inglese ma spesso preferiscono tradurre per farsi capire a fondo. Pertanto qui non vi è una regola ferrea di parlare solo inglese, ma M. si ostina.
M. è italiana ma quando sta in un ambiente inglese non accetta di parlare mai in italiano perché dice “se è una scuola inglese perché dovrei parlare italiano?”
Il secondo giorno di frequenza al campo l’insegnante ci ha segnalato il fatto che M., rifiutandosi di parlare in italiano, rischiava di essere tagliata fuori.
Mio marito ed io abbiamo proposto alla bambina di rivolgersi in inglese a chi la capisce e in italiano a chi non la capisce, allo scopo di poter socializzare con tutti e le abbiamo spiegato che è bello poter passare da una lingua all’altra, ma soprattutto è bello comunicare.
Ci è sembrato che la piccola piano piano stia elaborando questa cosa che le risulta difficile da accettare.
Scrivo, cara Letizia, per chiedere un tuo parere in merito; abbiamo sempre invogliato la piccola a esprimersi in inglese quando si trovava in un ambiente possibile, allo scopo di esercitarsi ogni volta che poteva, visto che, appunto, è italiana e non può contare su un’esposizione diretta e assidua, come potrebbe garantire un genitore.
Ora, però le stiamo chiedendo di fare qualcosa che a suo parere è contraddittoria, anche solo rispetto a quanto succedeva nel campo che ha frequentato precedentemente a questo.
Lì, addirittura, mi era stato detto dalle docenti che M. era un elemento valido per il gruppo in quanto spronava gli altri a tentare di esprimersi in inglese, o, quantomeno, era esercizio utile per tutti i bimbi l’ascolto, durante il gioco libero, dell’inglese.
Dobbiamo insistere nel fare passare il concetto che per comunicare è necessario parlare la lingua che il suo interlocutore conosce, quando spesso i bambini di nazionalità diverse trovano il modo di comunicare e di giocare spensierati?
La cosa che mi lascia più perplessa e per la quale ti chiedo consiglio è: ti pare normale che una bambina italiana si rifiuti di parlare italiano in un contesto italiano da tutti i punti di vista e dove solo alcune figure parlano inglese? Come devo vedere questa cosa?
A volte mi sento contenta di questo, perché vuol dire che la bambina ama la sua seconda lingua e che il lavoro che sta facendo con la madrelingua per lei è piacevole.
Penso, inoltre, che maturando il problema andrà a posto da solo.
Da grande se conoscerà due lingue le userà entrambe a seconda dell’esigenza; adesso che è piccola vorremmo non destabilizzarla e forse i campi in italia non sono adatti a lei.
Sto pensando, per il prossimo anno, ad una frequenza a dei summer camps, ma all’estero; a questo punto il problema sarebbe risolto? M. avrà un grado di preparazione sufficiente per riuscire a comunicare senza avere difficoltà, questa volta per il motivo contrario?
Teniamo conto che a quel punto non dovrà fare i conti solo con la lingua ma con culture e usanze diverse.
Inoltre, secondo te stiamo sbagliando qualcosa o sono eccessive le preoccupazioni di questa insegnante?
Grazie anche a tutte coloro che vorranno rispondere per parlare di esperienze simili.