Nella vita di tutti noi ci sono dei momenti di svolta, pochi attimi che ci cambiano per sempre. Momenti come quello in cui per la prima volta ti perdi negli occhi della persona con cui passerai il resto della tua vita, quello in cui ti alzi e dici di no ad una proposta ingiusta senza nemmeno averci riflettuto, quello in cui sali su un aereo pensando che tanto torni tra 6 mesi e invece non torni più, momenti così…
C’è un momento come questi che ha plasmato la mia vita di mamma.
E’ successo tanti anni fa. Avevo 21 o forse 22 anni, a cavallo del mio compleanno insomma. Ero in Erasmus a Brighton. Pensavo a tante cose, avevo tanti progetti, ma i bambini non erano affatto contemplati nel breve termine. Eppure…
Una freddissima e innevata mattina di gennaio ho attraversato la corte che separava gli alloggi degli studenti dall’edificio dell’università. Pochi metri. Ero intabarrata fino alle orecchie. Indossavo uno di quei giacconi imbottiti di piumino che una mia amica chiamava sacco a pelo. E la sciarpa, ovviamente. E tremavo.
Sulla porta dell’università incrocio un mio coetaneo. Inglese. Sobrio. In maniche corte. E basta.
Io l’ho guardato con uno sguardo tipo “Uhh?”, ma anche un po’ “Uhh!”. Forse gli ho detto “Aren’t you cold?” ma non ne sono sicura, non so se sono riuscita a spiaccicare parola.
Sono certa invece che da buon maschio Inglese 22enne e sobrio lui mi ha risposto con un’alzata di spalle.
In quel breve momento ho capito tante cose.
Ho capito che non fa freddo, abbiamo freddo. E abbiamo freddo perchè non siamo stati abituati a sopportare il freddo. E non siamo stati abituati perchè nostra madre (dico nostra perchè mica sono l’unica) ci vestiva sempre come dovessimo andare al Polo Nord.
Prima di essere madre ho capito che non sarei stata la madre di un bambino che ha freddo anche a 22 gradi. Not if I can help it, come dicono loro.
Quindi, morale della favola, A. gira senza canottiera.
So what? direte voi…
Mica tanto so what?, perchè evidentemente il tema interessa e coinvolge.
Mia madre accetta a malincuore che io metta a repentaglio la mia vita andando in giro senza canottiera, ma non può accettare che io rischi la salute del nipotino. Perchè, sapevatelo, senza canottiera la pancia prende freddo.
L’altro giorno mi sono concessa uno sfoghetto su Facebook, tanto per vedere se ero l’unica svitata, sperando in una mamma tedesca che mi desse ragione, beh ho trovato che l’argomento freddo è veramente caldo! I commenti leggeteveli da soli, qui, io mi limito a trarre le conclusioni.
Le conclusioni sono che non è vero che per imparare le lingue bisogna togliere la canottiera, nè che le mamme Inglesi sono meglio delle Italiane (potendo qualche consiglio di cucina alla tipica massaia Inglese lo darei…). E’ vero invece che i genitori che crescono i bambini bilingui non si limitano a parlare una lingua, mettono anche in discussione molti assiomi con i quali sono cresciuti, o sono stati cresciuti. Sono genitori con la curiosità e la voglia di capire in cosa sono diversi gli altri, e se per caso non potrebbero avere ragione loro ogni tanto.
Non credo si possa crescere un bambino da perfetto italiano, ma bilingue. L’Italiano medio è tanto se sa l’Italiano… Tocca crescere dei bambini un pochino diversi. Non troppo eh? I calzini glieli mettiamo ancora dello stesso colore (in genere). Il sandwich con il burro e le patatine dentro glielo risparmiamo. Ma la canottiera, anche no, se così ci va…
P.S.
1) Ho testato le mie teorie su di me prima di applicarle su mio figlio. A Berlino anche con -20° giravo sempre senza guanti (nè canottiera).
2) Nè io nè lui siamo malaticci, so far so good.
3) Prima di togliere la canottiera a vostro figlio consultate un medico, o una nonna, non mi assumo alcuna responsabilità derivante dall’interpretazione di questa speculazione puramente teorica, e soprattutto non garantisco in alcun modo che senza canottiera il bambino parlerà più lingue che con.
Immagine (nevosa) da A Journey Round my Skull
Emanuele says
Bellissimo post, ma non sai che vaso di pandora hai aperto! adesso però devi finire il questionario:
– in casa con le ciabatte o senza ciabatte?
– di mattina a colazione caffelatte e biscotti o latte freddo e cereali + toast?
– a pranzo… pranzo!?
– cena alle 6 o alle 8?
– a che ora a letto?
– casa ordinata o disordinata 🙂 ?
Condivido… non si può maneggiare una cultura straniera senza esserne contaminati!
Silvia gc says
Niente canottiera.
Spesso niente giubbotto in pieno inverno, soprattutto all’uscita di scuola quando si ha bisogno di respirare a fondo l’aria fresca di libertà.
A colazione pane e prosciutto, un tramezziono, il top le uova.
Bagno al amre quando gli pare.
Non possedeva cappelli: ne ho comprato uno per portarlo sulla neve.
Non possiede sciarpe.
Pranzo forzatamente alle 13,30
Cena preferibilmente entro le 19.30
A letto alle 21.30
Sei anni e mezzo ben portati: muscoli, nervi ed ossa!
Accidenti…. ho sbagliato tutto: perchè non gli ho insegnato ancora un inglese decente???? Dovevo capirlo che era portato!!!
Sara says
Ragazzi… bellissimo… io la canottiera al mio O. (2 anni e mezzo) però la metto anche se io non la porto da anni nemmeno in montagna!! Però a mio favore posso dire.. in casa a piedi nudi in genere anche d’inverno, cappello quando mi ricordo di metterlo in borsa, colazione anche con pane e salamella a volte e la nanna… quando ha sonno, come noi del resto e lui quando è stanco mi prende la mano e mi dice “mummy, tired” e vuole andare nel suo lettino!!! Alla fine credo che quello che facciamo con i nostri bimbi sia quello che riteniamo meglio per loro… giusto?? sbagliato?? un po’ e un po’… mica siamo perfetti, ma tutto sommato credo che sia giusto così!
Emanuele Ziglioli says
Quello che è giusto o sbagliato cambia ogni generazione. Una volta si consigliava di non allattare (soprattutto ai maori, da noi in NZ). Oggi ci sono i talebani de La Leche, che vogliono allattare fino all’adolescenza. Una volta i bebe dormivano col cuscino, oggi senza cuscino e sulla schiena (e ciò ha ridotto in modo drammatico l’incidenza di SIDS) ma poi gli viene la testa piatta. Una volta non si poteva insegnar loro due lingue, oggi per fortuna sta cambiando. In Italia consigliano di mettere le scarpine per evitare i piedi piatti, qui consigliano di non metterle per evitare i piedi storti. In Italia si fa il bidet, qui lo si reputa una perversione. In Italia si diventa neri sotto al sole, qui ti danno la crema solare gratis (siamo proprio sotto al buco dell’ozono).
Solo noi che viviamo sulla frontiera lo sappiamo, e son certo che questo ci aiuta a mantenere le distanze.
Silvia says
Noi magnifico compromesso all’italiana: canottiera senza maniche quando mia suocera invoca ALMENO la mezza manica, canottiera a mezza manica IN COTONE quando scatta (sempre secondo la guru di famiglia) l’ora della canottiera di lana (Orrore!). E non mi si regalino calzamaglie di lana per l’inverno: sto allevando due ometti, mica due brutte copie di SuperPippo!!!
L’inglese? 3h/week alla scuola primaria (privata) + 1h/week extra a pagamento… ci stiamo svenando, ma confidiamo nell’investimento a lungo termine…
Anna says
Condivido pienamente il discorso e vorrei anche segnalarvi un libro: Get well stay well di Paul Sherwood (volevo mettere il link di Amazon ma non sono riuscita). Spiega in modo scentifico, ma molto semplice e comprensibile a tutti, proprio come il fatto di coprire troppo i bambini contribuisca solo a farli ammalare. Per me è stato importante leggerlo prima ancora di avere un figlio e per poi tradurre tutto in pratica con la nascita di mia figlia(lottando con la nonna che è convinta che basti una lieve brezza per causare malattie di ogni tipo).
Ivonne says
Io credo che con i nostri figli facciamo semplicemente ciò che sentiamo di voler fare. Io a Elisa metto il body, almeno non si leva il pannolino (ed usando i lavabili, aprire i bottoncini è una sfida molto intrigante…), ma è perennemente scalza. Scarpe solo se ha voglia di camminare, nel seggiolino auto ha imparato a toglierle appena si siede! Lo scorso inverno, 7-9 mesi, fuori anche con pioggia o neve, cappello sì (quello della tutona), ma guanti mai. Naso rosso dal freddo? E’ così carino!!!
Quest’estate al mare, cappello sempre a mollo nell’acqua e mai in testa. Elisa, sempre a mollo e mai con il cappello…
Ci si cambia una volta al giorno (a meno di non bagnare il pannolino), perchè per ruzzolare e giocare non serve essere puliti.
Bagnetto? Rigorosamente dopo cena, perchè la pappa si attacca comunque e dovunque.
Nanna, quando siamo stanche.
Colazione, bibe latte e biscotti, ottimo anche la sera quando siamo stanche stanche (alla faccia della nutrizione perfetta).
La casa, la condividiamo con 3 gatte, secondo voi come potrebbe essere?? Se tu lecchi i miei libri sporchi di pappa, io ciuccio il tuo topolino!
E il w-e, no rules at all!!!
Bilingue Per Gioco says
Fantastici, ve l’ho detto che il tema appassiona!
Colgo subito la sfida di Emanuele, questionario:
– in casa con le ciabatte o senza ciabatte?
per lo più senza, ma ogni tanto gliele faccio mettere, se stiamo molto in casa, abbiamo un pavimento veramente freddo, avessi il legno sarebbe piede nudo tutto l’anno
– di mattina a colazione caffelatte e biscotti o latte freddo e cereali + toast?
nessuno dei due, siamo ancora al latte caldo e basta, conto di portarlo, con calma, a yogurt e cereali, più pane e marmellata
– a pranzo… pranzo!?
sì sì, pranzo, siamo molto italiani nei pasti, ma introduco anche alimenti di ritorno, tipo farro, orzo, legumi, etc.
– cena alle 6 o alle 8?
certo non alle 6, diciamo le 8, spero di arrivare alle 19.30, ma faccio fatica
– a che ora a letto?
21sh, anche 21.30. conto di anticipare quando dormirà alla materna, ora si fa ore di sonno al pomeriggio (non per scelta mia)
– casa ordinata o disordinata ?
Emanuele, ti adoro! Grazie per questa domanda! Casa disordinata, pulita ma disordinata. Il disordine è creatività e allegria! (peccato che A. mi sembri molto più portato all’ordine di me, poco male, gli insegnerò a mettere in ordine da solo, posso convivere con l’ordine, ma non perderci molto tempo)
e ancora
– cappello anche no, ma se glielo mettono i nonni non protesto, sciarpa no
– nanna molta e a orari regolari, si sveglia quando vuole, ma va a letto quando lo dice mamma (anche se non è sempre così facile…)
– scarpe in casa? prevalentemente no, ma non sono precisa come la mia amica blogger e mamma di bimba italo-tedesca che, come tutti i tedeschi, lascia le scarpe rigorosamente all’ingresso (cosa che mi sembra veramente molto sensata)
Posso dirlo? Mi sono divertita a scrivere questo post e mi sto divertendo molto con i vostri commenti!
L.
Ivonne says
E’ vero, i miei amici tedeschi hanno la scarpiera fuori della porta!!! Anche a me sarebbe piaciuta l’idea, ma il marito (da buon milanese) dice che ce la ritroveremmo vuota un giorno sì e uno no…
In Finlandia avevamo l’anticamera-dell’anticamera, per lasciare scarponi, giacconi e neve senza sporcare.
Il nostro compromesso è entrare, togliere le scarpe, andare alla scarpiera scalzi e mettere le ciabatte (o scalzi se la temperatura lo permette). Funziona, tranne per le gatte…
La mia eredità dalla Russia (ma non solo), invece, è accogliere gli amici dando loro ciabatte e/o calze, o lasciare che restino scalzi se lo preferiscono!
Daniela says
Posso rispondere anche io? Mamma italiana con marito inglese efiglie bilingue che vivono in UK??
– in casa con le ciabatte o senza ciabatte?
io lotto per le ciabatte sul pavimento freddo ma e’ una battaglia persa. Nelle stanze con la moquette son tranquilla senza.
– di mattina a colazione caffelatte e biscotti o latte freddo e cereali + toast?
inglesissime le mie bimbe, porridge, weetabix o altri cereali!
– a pranzo… pranzo!?
italiana e inglese…w viva il burro saltao sul pane e chi l’ha inventato!
– cena alle 6 o alle 8?
La piccola alle 6, la grande (4 anni) alle 7 e noi o alle 7 con la grande o dopo che le abbiamo messe a letto per un po’ di pace!!
– a letto a che ora?
alle 20 la piccola, 20:30 la grande e viva gli orari inglesi che ci lasciano una serata da marito e moglie!!
– casa ordinata o disordinata ?
casa ordinata o almeno ci provo!
lisa says
Cara Daniela, con riferimento alla messa a letto orari inglesi, mi sa che io ti batto…messa a letto alle 7 e noi cena alle 7.30 per una seratina tranquilla che ci fa persino scordare di avere una bimba:-) Sono fan della routine della mitica Gina Ford per cui viviamo con orari inglesissimi, con grande stupore e critiche (sicuro!!) dei nostri amici coi loro pargoli in giro a scorrazzare per casa fino a tardi.
Daniela says
Grande Lisa, gia’ mi immagino la faccia dei tuoi amici italiani!!! Io Gina Ford la trovo un po’ troppo rigida ma ammetto di aver usato il controlled crying con la grande ai tempi in cui metterla a letto era un’impresa…e devo dire che funzionava alla grande. Con la piccola grazie al cielo non ne abbiamo avuto mai bisogno, e’ un angioletto!! tu di dove sei? marito inglese??
lisa says
E’ vero Gina è un pò nazi e mio marito mi prendeva in giro durante la gravidanza leggendo dei pezzi del libro con accento TETESCO TI CERMANIA:-) ma ora all’alba dei 3 mesi compiuti della piccolina riconosce che ne è valsa la pena. Quanto a me, sono napoletana ma ho vissuto un pò in giro per il mondo per studio e lavoro, ma soprattutto a Londra per 6 anni e da 4 faccio la spola tra Pavia (marito Pavese di Pavia… e quando lo smuovi da lì!), e Londra dove ho tenuto il mio appartamentino da single e dove mi rifugio ogni mese per almeno una decina di giorni…è il mio ossigeno. Ovviamente con la piccolina le cose non sono cambiate, con orrore dei suoceri ed amici vari, infatti le ho presentato la sua casina inglese a sole 6 settimane e la settimana prossima ci torniamo:-)) A casa usiamo l’OPOL, io parlo solo e sempre inglese alla piccola e mio marito italiano ed abbiamo cominciato già durante la gravidanza, tanto per essere subito chiari:-)
E la tua storia? Forse avrei dovuto scrivere direttamente una bella lettera a Letizia per scrivere la mie vicissitudini..magari lo farò.
Bilingue Per Gioco says
Fallo Lisa, sono molto curiosa, e anche un filo invidiosa…!
Alice says
Grazie Letizia per questo blog! É veramente interessante! Le differenze su come crescere i figli mi fanno sempre sorridere. Da Italiana cresciuta a Verona da in una famiglia allargata open minded, avendo visto mia sorella cresce in Messico ed ora alle prese con una bimba nella Londra cosmopolitan, di abitudini ne ho viste tante ed é una “battaglia” continua per mettere insieme i consigli (a distanza ma non sempre facoltativi) delle nonne – una italiana e una nigeriana- quello in cui crediamo io e mio marito e ovviamente gli ‘usi e constumi’ locali.
Sicuramente il tema della canottiera é l’esempio che piú spiega le differenze fra i vari paesi. Quando Mia era piccolina sembra sempre pronta per il Polo Nord confronto ai suoi amichetti inglesi pronti per le Hawaii…e io non é che la copro poi tanto. Ma vedere questi piccolini con le mani e i piedi rossi e le pancia fuori (io che non uso la conottiera) mi stringe il cuore, ma suppongo che sia cosí che ci si abitua.
Una cosa peró che trovo giusta é il bedtime. Amici e conoscenti in Italia mi guardano inorriditi ma mia figlia va a letto massimo alle 8 e come hanno detto le altre mamme questo da tempo a mamma e papá di scambiare due parole. Lei cena all’asilo alle 5:30/45 quindi quando arriva a casa é pronta per doccia, pigiama, gioco/TV, storia e nanna!
Colazione all’asilo weetabix o altri cereali ma se fosse per lei si mangerebbe un panino col prosciutto e formaggio. Questo ovviamente inorridisce mia mamma ma onestamente non capisco dove stia il problema. Chi l’ha detto che la colazione dev’essere dolce?
Credo ce ne sia abbastanza per un libro…che ne dici Leti?
Bilingue Per Gioco says
Già, cena alle 17.30 all’asilo per noi è inconcepibile, merenda forse, ma cena… Ma Mia poi non ha fame? Tira dalle 18 alle 7 senza fare un pasto?
Che la colazione non dev’essere dolce invece l’ho imparato anche io vivendo all’estero, però è una di quelle abitudini che proprio non sono mai riuscita ad adottare, e non perchè abbia idee in merito, ma perchè la colazione dolce per me è un’abitudine troppo radicata.
Sì il libro sarebbe interessante… Sai che spesso quando sento/leggo esperti vari che si pronunciano su un tema o l’altro spesso mi chiedo, ma fuori dall’Italia che ne direbbero dei tuoi consigli? A prescindere dal fatto che io sia d’accordo o meno con suddetti consigli, mi sembra divertente il fatto che la lingua crea effettivamente una barriera grazie alla quale si possono coltivare miti e veicolare “verità” che non trovano riscontro se non in una zona molto limitata, quella appunto in cui si parla la lingua in questione…
L.
maria says
Bello il tema della canottiera! E’ vero che crescendo si cambia, quando ho incontrato l’uomo che sarebbe diventato mio marito se ne andava in giro in camicia a gennaio e adesso che vive in Italia e con un tantino di buon senso in piu’ porta cappotto e anche sciarpa quando ci vuole. La canottiera pero’ a casa nostra non si mette e nemmeno al bambino. Secondo me la canottiera e’ dannosa perche’ quando si suda tanto (come i bambini in genere fanno) poi ti rimane bagnata sulla pelle che e’ molto peggio di un tantino di aria fresca in piu’. Comunque non mi sorprende che i nordici sentano meno il freddo essendo esposti fin da piccoli alla tanto amata Fresh Air!
lisa says
Cara Leti lo sto facendo:-) Appena finisco la letterina da mandarti (sai con la bimba la stesura avviene a tappe e sempre dopo il suo bedtime, cioè ora…) conoscerai tutto di me. Intanto buon lavoro e grazie di esistere:-)
Serena says
Letizia, questo post è meraviglioso, e lo condivido volentieri sulla nostra pagina fb.
Bilingue Per Gioco says
Thanks!
mauro says
Avendo una parente che insegna alle scuole elementari posso dire che vi sono molti bambini/e che non indossano mai canottiere e affini. Vi sono poi quelli che le indossano per poco tempo, solo nei mesi piu freddi. Poi quelli che indossano tshirt, magari con il bordo che esce dai pantaloni/gonna. Ci sono ancora, ma sono meno, quelli che la indossano sempre, in cotone o lana/cotone. Bisogna poi vedere se indossano piu o meno strati di indumenti. Ci sono bambini che indossano piu cose ed altre meno. Ad esempio una bambina d’inverno indossa, alle elementari, un maglioncino direttamente sulla pelle e basta. Un’altra fino a tre indumenti:camicetta o maglia, altra maglia e sopra un’altra ancora. Non sono spesse, ma sono tre. Ci sono poi genitori che vestono i figli pochissimo d’estate e tanto d’inverno. Ho visto personalmente una bambina indossare solo vestitino e sandali d’estate e d’inverno cappello, sciarpa, guanti, diversi strati di vestiti tra cui la canottiera, collant pesanti, scarpe imbottite. Bisogna considerare che ormai non si sta piu tanto all’esterno, perchè considerando che si esce da casa e si usano mezzi pubblici o automobili, poi si va a scuola o al lavoro,nei negozi o supermercati, ecc, si sta prevalentemente in ambienti riscaldati.Quindi non si è esposti al freddo per tempi lunghi. Qui siamo al nord, ma si sta ancora bene. D’inverno fa freddo, ma, ripeto, non si sta piu sempre all’esterno, quindi bisogna verstirsi meno pesantemente di un tempo. Poi bisogna anche vedere caso per caso.
Bilingue Per Gioco says
Aggiornamento: Mia madre mi ha fatto promettere di chiedere al pediatra cosa ne pensa della canottiera, perchè si è sempre usata e ci sarà una ragione, etc etc
Siccome non mi piace mentire, e del resto come me ne frego del consiglio di mia madre posso fregarmene anche di quello del mio (peraltro stimatissimo) pediatra, ho chiesto.
Il pediatra ha detto…
Tenetevi…
Ah io sono contrario alla canottiera, mai portata.
Mia mamma ha passato una serataccia… Povera granny.
L.
Mammarasma says
he he, il mio pediatra ed io su alcune cose andiamo meravigliosamente d’accordo:
– “mi raccomando signora, non la copra troppo”
– “troppa igiene fa male”
Ammetto che da brava freddolosa io la canottiera me la metto (ODIO quando mi si scopre la schiena, d’inverno andrei volentieri sempre con il body), ma mia figlia non è come me.
Sabine says
Oggi ho ceduto, e ho messo a Giovanni una cannottierina di cotone senza maniche sotto la t-shirt e la felpa. E’ colpa di mia sorella che mi ha regalato una pila di 10 cannottiere smesse da suo figlio, cannottiere che ho fatto l’errore di sistemare nello stesso cassetto degli slip di Giovanni e che quindi ogni mattina mi sembrano dirmi “dai oggi sarà freschetto, vorrai mica rischiare che Gio si prenda uno spiffero imprevisto e salti 3 giorni di nido?!”!!!!
Ho resistito solo una settimana, 7 giorni di cielo azzurro e sole splendente; oggi, alle prime nuvole e con una temperatura esterna di 16 gradi ho capitolato!!
Sabine says
(che la mia avversione per le caNottiere si traduca nell’impossibilità di scriverne correttamente il nome??…)
Bilingue Per Gioco says
Se ti consola, oggi A. chiesto, sua sponte, di indossare la canottiera, è stato accontentato.
L.
Rossana says
Ciao Letizia, io da quando vivo a Londra l’ho capito perché gli inglesi se ne vanno in giro senza canottiera: perché nelle loro case c’è un caldo fotonico! Noi abbiamo (purtroppo) il riscaldamento centralizzato, e pur tenendo i termosifoni al minimo, abbiamo un clima soffocante in casa, notte compresa! Cioè, io in questo momento sono in maniche corte! E il mio bimbo sta dormendo con il solo body!!!
La baby sitter inglese (che si ostina a denudare il mio bimbo all’eccesso!) ci ha proprio detto che questa cosa di tenere il riscaldamento così alto è”very british”!
mauro says
l’8 dicembre ci siamo trovati per un anniversario di nozze. eravamo parecchi e c’erano anche molti bambini.
Fra questi una cugina,di anni 9, che frequenta la 4 elementare.
Indossava pantaloni, scarpe tipo collo alto e un giaccone.
Quando si è tolta il giaccone indossava
una maglia di lana e sotto una maglia tipo tshirt con disegni.
Le maglie arrivavano al bordo pantaloni e non dentro. . Se stava diritta non si vedeva,ma se si muoveva (praticamente sempre) si vedeva la pelle.La tshirt la indossa perchè la pelle si irrita a contatto della lana.. A volte invece indossa una felpa di cotone direttamente sulla pelle. Quando dorme indossa solo il pigiama. La mamma fa lo stesso. I nonni non abitano nella stessa città, per cui occhio non vede…
Sara says
Ho scoperto con un annetto di ritardo qst post che adoro. LA CANOTTIERAAAAAAA la cosa che odio di più, appena ho cominciato a vestirmi da sola è stata la prima cosa che ho tolto. Ma quello che + mi fa rabbrividire è la canottiera o il body (x bimbi + piccoli) anche d’estate. Ma io dico, ma tu ti metteresti due magliette quando fuori ci sono 30 gradi? Poi mi vengono a dire “caspita suda come un cammello”, e ci credo, mettigli pure la felpa già che ci sei!
Ecco diciamo che faccio fatica a pensare all’inverno freddissimo senza la canotta x le bimbe, perchè vanno in giro sempre un pò sbridellate, e la notte non stanno mai coperte. Però il cappello non lo mettono mai, alla + piccola se metto la sciarpa o allaccio troppo il piumino si fa venire il vomito e allora cosa devo fare? Niente, se non ha freddo lei, a me va bene così. Le calze in casa non sanno cosa siano, e non hanno mai i piedi freddi (come facciano per me è un mistero, a me saltano via le unghie anche con le ciabatte), niente felpa o maglione quando stanno in casa d’inverno. Insomma io parto dal presupposto che se hanno freddo me lo dicono.
Quando è nata la mia prima bimba, 5 anni fa, la portavo in giro nella culla con la copertina e il pigiamino di cotone e basta (era ottobre) e quell’inverno non le ho mai messo (in realtà una volta si, ma l’ho tirata fuori sudata marcia) quelle tutone super bardate, e la sorella di mia cognata mi diceva “uuuuu qst bambina non si ammala +”. BEh E’ vero le mie bimbe non si ammalano praticamente mai…..ABBASSO LA CANOTTAAAAA
Bilingue Per Gioco says
già un anno? mamma mia…
quante litigate per la canottiera ho fatto con mia mamma in quest’anno…
asciuga il sudore dice lei… lo fa venire dico io…
Ciao,
L.
vanna says
ragazze, che meraviglia! ho rivisto anni di discussioni con mia mamma perchè la conottiera non la volevo mettere, e me stessa che cerca sempre di coprire un po’ più del necessario la bimba!
però ho imparato una cosa: la sottoscritta ha sempre freddo, mentre la pupattola ha preso tutto dal babbo, sempre bollente… così non faccio più riferimento a me stessa per decidere quanto coprirla…
pigiama leggero anche d’inverno, canottiera solo nei mesi freddi, niente cappello, rarmente sciarpa…
una grande conquista lei l’ha avuta rispetto a me! mia mamma ci metteva le canottiere di lana (le detestavo) d’inverno e di cotone d’estate; io di lana non ne ho mai comprato, nè a mezza manica, a lei toccano solo quelle a bretelline di cotone per l’inverno…
ps: a cagliari per freddo che possa fare ci sono 5-6 gradi per non più di un mese…
lucia says
Letizia, mio papà mi ha cresciuta bilingue ma la canottiera me la faceva mettere lo stesso.
sarà che era apprensivo, sarà che era qualche anno fa (ma io quando uscivo di casa la toglievo).
pensa che la mia dottoressa l’inverno scorso mi ha chiesto se non avevo freddo senza canottiera, ma ti pare una domanda da sentirsi fare a 40 anni?
supermambanana says
“di mattina a colazione caffelatte e biscotti o latte freddo e cereali + toast?
nessuno dei due, siamo ancora al latte caldo e basta”
caldo?? no, devi studiare un po’ meglio cara :-PPPPPP
Soleil says
hai ragione, l’incontro (e scontro) di culture si vede anche da quello
(i miei figli NON portano canottiera, nessuno dice loro “non correre perche’ altrimenti sudi” e il raffreddore non viene a causa dei piedi scalzi in casa)
Chiara says
Sono appena stata ripresa dalla maestra d’asilo perché mia figlia, in un maggio particolarmente freddo qui a Genova (15 gradi costanti notte e giorno) non indossa la canottiera… tanto che Mi ha mandata a casa a prendergliela!!! Io ovviamente mi sono ribellata all’uso della canottiera all’età di 11 anni e mai più l’ho indossata. Il mio primo figlio si è ribellato a 7 anni, e ho accettato la sua ribellione ?