Un post off topic, un post per le donne. Per te, se sei una donna, per la tua compagna, se sei un uomo.
Oggi i blog si colorano di rosa per lanciare un messaggio importante. Il tumore al seno si può curare, soprattutto se viene identificato tempestivamente.
Ottobre è il mese della Breast Cancer Awareness in molti paesi, credo almeno in tutta Europa e in USA. In Italia la LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) organizza la campagna nastro rosa e mette a disposizione visite di screening gratuite. Io ho prenotato una di queste visite, nella mia città non le fanno tutti i giorni ad Ottobre, le fanno solo il Lunedì ma fino a Dicembre, il mio appuntamento è fissato a Novembre. Se siete interessate informatevi, forse c’è la possibilità anche nella vostra città, o nel paese in cui vivete, questa è veramente una campagna molto estesa.
Questo è il sito della Pink Ribbon Campaign, dove ho trovato informazioni interessanti, tipo falsi miti del cancro al seno, ma non dettagli locali sulle iniziative di ogni paese. Lancio quindi un’idea molto BpG style. Nei commenti indicate a chi ci si può rivolgere chez vous per un controllo del seno.
E poi, siccome questo è un blog, anche la storia personale. Mia nonna, la mamma di mia madre, è morta di cancro al seno. Io ero piccola, sui 4 anni, non me la ricordo, o meglio associo a lei delle sensazioni, forse un flashback della sua stanza, ma non so nemmeno se sia un ricordo vero o costruito. Insisto molto che mia mamma faccia lo screening periodicamente, e lei lo fa, devo dire, su queste cose è precisa. Meno ovvio è che forse è il caso che anche io cominci a fare un po’ di screening…
Il mio medico fin da giovane mi ha insegnato a fare l’auto esame, che andrebbe fatto tutti i mesi. Ok, io non sono così regolare, ma ci provo. Mi sembra strano però che lo stesso sito della pink ribbon campaign non spieghi come farlo, questo video su come fare l’autoesame al seno mi sembra molto utile: Know your body! Questo è il primo e più importante elemento per una diagnosi precoce.
E voi, che esperienze avete? Trovate che quest’esperienza venga vissuta in modo diverso in diverse parti del mondo? Io trovo che più se ne parla meno si sentono isolate le persone che ne vengono colpite, più facile diventa reagire al trauma psicologico che ciò comporta, ma è solo un’impressione. Cosa ne pensate?
Un augurio a tutte le donne che in questo momento stanno lottando, e ai loro cari, soprattutto ai loro figli. Voler vivere è essenziale quando si combatte il male, e nulla come un figlio dà la forza e la voglia di lottare. Vi siamo vicine, col pensiero se non vi conosciamo, ma spero anche di persona se siete le nostre amiche, vicine, sorelle o conoscenti. La solidarietà può smuovere le montagne, la solidarietà femminile può farlo con un sorriso.
Benedetta says
Anche Mia Nonna è morta di tumore al seno, circa 4 anni fa.
Anche la mia Nonna ha combattuto… con la chemio perchè ormai anziana, Ma Con la VITA.
ANCHE LA MIA NONNA COME MOLTISSIME DONNE, MAMME E FIGLIE HA AVUTO CORAGGIO E L’HA GUARDATO .
DAVVERO CORAGGIOSE QUESTE MERAVIGLIOSE DONNE.
monica says
Letizia leggi il mio articolo sul tema prevenzione per il tumore al seno:
http://www.londonmums.org.uk/mumtips/mumtips.html#breast
io sono gia’ sotto controllo con questa nuova tecnologia fantastica che aiuta a controllare molto minuziosamente le anomalie al seno nelle donne sotto i 50 anni che non sono facilmente rilevabili nelle donne giovani.
Bilingue Per Gioco says
Monica,
grazie per la segnalazione molto interessante. Mi pare di capire che al momento sia una tecnologia accessibile a poche (o sbaglio), ma del resto si inizia sempre così, speriamo che presto sia accessibile a più persone, del resto credo che ci sia anche una considerazione economica da fare cioè una diagnosi molto precoce costa meno (allo stato) di una malattia…
L.