Una mamma espatriata a Londra ci racconta la sua esperienza.
Qualche mese fa ti avevo scritto sul blog chiedendoti consigli per la mia situazione. A inizio ottobre ci siamo trasferiti a Londra, e ti avevo chiesto se potevi consigliarmi qualche strategia per il mio bimbo.
Approdiamo in UK che il mio piccolo “Q” ha poco meno di 10 mesi. A dir la verità avevo molti dubbi, perché lui è piccolo, ancora non sa l’italiano, come possiamo pensare che possa capire o imparare qualcosa di inglese? Seguendo i tuoi consigli io e mio marito facciamo comunque una pianificazione a lungo termine, pensando che nel tempo sicuramente qualche risultato ci sarà.
Decidiamo che tra noi e con lui si parla sempre solo in italiano (e grazie…. non avrei avuto molte alternative, io… Non lo so così bene l’inglese!), e cercheremo di trovare alcuni contesti in cui inserire l’inglese: con la babysitter madrelingua, innanzitutto, e con la lettura di libricini che sto comprando solo rigorosamente in inglese.
Non speravo davvero di vedere qualche risultato, tenendo conto che la babysitter viene qui che praticamente è quasi ora di nanna e i libretti… insomma, non è che Q mi ascolti più di tanto quando glieli leggo.
E invece…
Qualche giorno fa Q ci ha davvero stupiti! Eravamo ad un playgroup e quando è arrivata l’ora di andare via l’educatrice ha detto “bye bye”. Non ci crederai: Q ha iniziato a fare ciao-ciao con la manina!
E fa lo stesso anche quando sente dire hallo!
Lo so che sono semplici cose, però mi ha davvero impressionato. Mi sono resa conto che, in effetti, le sue possibilità di apprendimento vanno ben oltre la nostra immaginazione!
Pubblico questa lettera, di per sè semplice, perchè mi piace molto, per la sua semplicità. Mi piace il modo in cui Rossana guarda con stupore ai piccoli progressi del suo bambino, mi sembra di vederla, che fa ohhhhh.
Vorrei che ce lo ricordassimo tutti questo stupore. Quando ci aspettiamo che i nostri bambini che vivono in Italia imparino a parlare Inglese dopo due mesi, che no… non ce lo aspettiamo mai, ma un po’ ce lo aspettiamo sempre… 😉 E ah se vivessimo a Londra a quest’ora sarebbe già bilingue!
Invece così, con calma, con naturalezza, le cose succedono, ma bisogna saperle cogliere… Come giustamente dice Rossana, un bambino che fa ciao ad un saluto in Inglese ha già capito tutto, ha capito che esistono due lingue e che può comunicare in entrambe, ha già fatto il salto più grande. Poi il resto viene da sè, con calma, molta calma…
Per inciso, un blog molto aggiornato ci fa sapere che il bimbo dice già bye bye!
E oh, per curiosità, nn trovavo questi magici consigli che avevo dato a Rossana, così me li ha mandati lei, è che erano sull’about page e poi ho tolto i commenti perchè se no le persone si fermavano lì per fare una domanda senza nemmeno dare un’occhiata in giro. Comunque le avevo detto questo:
“Rossana, difficile dire, non credo fareste danni passando a MLAH (minority language at home), ma credo pure che non lo farei, io continuerei a parlare al bambino in Italiano, gli leggerei ogni tanto i libri in Inglese purchè il contesto dell’inglese sia ben definito, e poi una volta a Londra cercherei di frequentare tanti bambini, fare tante attività, e lì si gli parlerei in Inglese, ma solo quando interagite con i locali, non a prescindere. Comunque questo è solo un parere, in realtà il problema, se così lo vogliamo chiamare può essere aprocciato in molti modi. Magari ti interessa leggere questo post, su un tema molto simile.”
Mica chissacchè no? A volte mi sembra che basti ascoltare una persona, farle sentire che non è da sola in quest’esperienza perchè trovi tutte le sue risposte, è il fatto di sentirsi isolati davanti all’ignoto che ci spiazza. No?
Ciao!
Immagine (di Londra) di Spjwebster
Rossana says
Ciao Letizia! GRAZIE!!!
A volte mi sento così tanto una mamma distratta e tu mi dici queste cose che, un pochino, mi fanno sentire una mamma migliore. 🙂
Ancora una volta mi fai sentire che non sono sola in questa esperienza!
Daniela says
Ciao Rossana, benvenuta a Londra allora, io sono a Londra da 8 anni e mamma da 4. In che zona sei? Tra l’altro io sto organizzando una serata tra mamme italiane a londra proprio do9mani sera, giovedi 25, e’ per le mamme del sud est di londra, se la zona e’ quella fammi un fischio che mi farebbe tanto piacere se ti unissi a noi! E’ un primo incontro e tante di noi non si sono ancora ne’ viste ne’ parlate!
Rossana says
Ciao Daniela! Io abito più o meno dalla parte opposta della città 🙁
Nord-ovest! Mi spiace un sacco! Però vieni a farti sentire ogni tanto sul mio blog, così se organizzi qualcos’altro, magari mi prendo per tempo e mi sposto, ok? 🙂
Ciao!!!
giada says
ciao!! anche io vivo a Londra, con un bimbo di 20 mesi..sono a Walthamstow, se sei/siete vicine ci si può incontrare 🙂 Giada
Bilingue Per Gioco says
Rossana è tornata in italia, per l’esattezza a Verona, e si è appena iscritta ai Learn with Mummy col suo bambino!
Rossana says
…dove finalmente potrò conoscerti di persona, Letizia!!! 🙂
TIZIANA says
Rosanna, mi sento di intervenire per accodarmi alla tua sensazione: sole non lo siamo davvero, grazie a blog come questo, nell’intricato ma meraviglioso percorso del bilinguismo… E, di ciò, devo ancora una volta la mia gratitudine a Letizia e ai suoi impagabili consigli, elargiti come se si stesse chiacchierando di persona, ma anche a tutte le mamme e ai papà che ogni settimana ci coinvolgono nella loro quotidianità linguistica e non: no wonder this is my fav blog ever! 🙂
gianna says
Beh, mi viene in mente una volta in aeroporto a Stoccolma, parlavamo con due genitori svedesi residenti in UK, e che avevano due bambini grandicelli. Loro ci dissero che, nonostante lo svedese fosse l’unica lingua parlata in casa, i bambini ormai parlavano l’inglese meglio dello svedese. Ho un’amica (italiana nella stessa situazione (famiglia italiana in UK), con una bimba di 2 anni e mezzo. Proveró a sentire come va da loro.
Penso che crescendo in un Paese, ci siano tanti di quegli stimoli che la lingua locale verrá imparata comunque senza tanti sforzi.
Enrica says
I miei genitori sono Italiani, e io sono cresciuta in giro per il mondo: Olanda, Inghilterra, Arabia Saudita, USA. Ho frequentato le scuole Americane sin dall’inizio. Mia madre e mio padre parlavano (e parlano tutt’oggi) Italiano con me e mio fratello perchè per loro era la cosa più naturale. Io sono bilingue ma non ho mai veramente studiato l’Italiano. Ho sempre potuto conversare e scrivere in Italiano grazie ai miei genitori e alla mia famiglia allargata (che vedevo ogni summer break). Il bilinguismo mi ha sempre aiutata in tante cose, tra cui imparare altre lingue. Ne parlo 4.
Adesso vivo in Italia: marito Italiano e figlie Italo-Americane (hanno la doppia cittadinanza). Le nostre figlie parlano Italiano come prima lingua e capiscono l’Inglese quando lo parlo, ma scelgono ancora di rispondere in Italiano. Cambierà, sono certa, quando diventeranno più grandi.
Sono stata fortunata di conoscere diverse persone come me nei miei viaggi. Ho amici che parlano 3 o 4 lingue con i loro figli, ed i figli parlano e capiscono tutto.
Un applauso a tutte le mamme che fanno questo regalo del bi-tri-quadrilinguismo ai loro figli. It will open their minds!
Ciao a tutti!
Dalia Marchesi says
Ciao Letizia,
e’ molto bello vedere che pubblichi anche storie di vita vissuta, dato che uno dei principali problemi di noi mamme all’estero (anche io vivo a Londra, ed ho una cucciola di 2 anni e mezzo che inizia a parlare 2 lingue, anche se con un po’ di ritardo – la terza, quella del padre, e’ un po’ rimasta in secondo piano per adesso, ma verra’ con calma, ne sono sicura! -) e’ proprio quello di non trovare informazioni adeguate ai nostri dubbi….! E dunque, complimenti al tuo impegno sul bilinguismo!
Un ciao anche a Rossana, dato che viviamo nella stessa citta’ e condividiamo gli stessi problemucci e dubbi quotidiani! Posso dirti che la mia Micro-british Girl, che ha mamma italiana e babbo tedesco e che tutti i giorni va ad un asilo inglese, ha avuto si’ qualche problema all’inizio (ha iniziato la nursery proprio a 10 mesi, ma io le ho sempre parlato italiano, perche’ non sapendo bene l’inglese, non volevo che imparasse i miei errori, ed in piu’ la lingua che parlo con mio marito e’ proprio l’italiano), ma adesso S. parla (cioe’, blatera, ed a volta ho la sensazione di non capirla bene…) entrambe le lingue. Non ancora perfettamente, certo, sembra che i bimbi bilingui siano un po’ piu’ lenti nel parlare, ma fa ogni giorno passi da gigante! Sicuramente le capisce entrambe con enorme facilita’…!
Se hai voglia di contattarmi (vivo a Nord, islington, vicino Highbury), scrivimi pure!