Arrivano diverse domande sulla scelta della scuola bilingue o internazionale, qui una mamma di Roma, presto sentiremo anche i dubbi di una mamma di Milano.
Ciao Letizia,
la mia bambina frequenta il secondo anno di asilo nido, il mio “accanimento” sulla ricerca della scuola internazionale nasce dall’esigenza che “voglio” che cresca bilingue… per due motivi : primo per le mille opportunità che le lingue ti offrono e secondo, egoisticamente parlando, perchè io ho perso l’opportunità di essere bilingue e non vorrei che mia figlia perdesse un dono del genere…..
Ti spiego, mia mamma è colombiana, è venuta in italia a 20 anni circa ha fatto l’università qui e quando sono nata, per pigrizia, perchè i tempi erano diversi, perchè ancora me lo chiedo, mi ha sempre parlato in italiano… risultato? per fortuna sostengo una conversazione basic in spagnolo, lo capisco… ma non lo scrivo non lo leggo insomma non sono madrelingua…. oggi costringo mia madre a parlare a mia figlia in spagnolo, non sempre lo fa 🙁
Il mio inglese lo definirei scarsetto a 18 anni sono stata a Londra per 3 mesi e ho conseguito il PET di cambridge…. oggi sono veramente arruginita!!! Francese e tedesco zero.
La mia migliore amica vive a Parigi e ha una bimba dell’età di maddi e con la mia amica ci auguriamo che le piccole diventino buone amiche come lo siamo noi, ovviamente sua figlia parlerà italiano ma perchè Maddi non il francese????
Con queste premesse… entro gennaio devo scegliere una scuola, ma ancora non sappiamo cosa scegliere, diciamo che per fortuna con mio marito non ne abbiamo fatto una questione di prezzo, se non per le scuole inglesi\americane… arrivare a spendere 10000 € l’anno dalla materna ci sembra esagerato…
Ti racconto che sono andata a vedere in sequenza:
– la scuola materna comunale dentro villa borghese... posto incantevole si chiama non a caso Il giardino incantato…. ho notizie di una coordinatrice che bada molto alla forma e poco alla sostanza… ti dico solo che nel PON afisso all’ingresso c’è scritto che le famiglie che frequentano la scuola sono tutte di un estrazione sociale medio alta…. bleahhhhhh ma che me frega di come sono le famiglie????
– la scuola svizzera, non solo perchè bilingue tedesca, ma dalla 3 elementare introducono l’inglese e poi il francese alle medie… ma soprattutto nonostante tutte queste lingue insegnano prima di tutto a leggere e scrivere in italiano…ho un’amica che è stata a scuola lì mi ha dato un feed-back super positivo oltre a lei anche una mamma che ha mandato i figli, lei non parla una parola di tedesco, ma mi ha raccontato che la scuola appunto è bilingue italiana e quindi si fanno anche i programmi del ministero… vabbè cose negative il fatto che sia obbligatorio l’orario 9-16, forse troppo per una bimba di 3 anni, il costo 6000, ma tanto non è detto che mi chiamino perchè c’è una lista di attesa enorme, il fatto che si faccia il tedesco mi incuriosisce… nel senso che io non glielo potrò mai insegnare, è la lingua più parlata in europa, ma certo se mi dovessero chiamare non so se la iscriverei…..
– la scuola spagnola location bellissima al gianicolo le finestre delle aule danno su tutta roma…. aspetti positivi il costo 1700 e un orario più umano per una bimba di 3 anni infatti l’uscita è alle 13. Problema che purtroppo me la farà escludere il fatto di essere dall’altra parte della città e il fatto che mio marito è un po’ contrario all’apprendimento solo nella lingua spagnola ovviamente pensando anche alle elementari…. ho un feedback di un’amica di una mia amica, che ha frequentato lì e che ha detto che all’università ha avuto problemi e se avesse una figlia non sa se ce la manderebbe…. info da piccola a 3 anni ho frequentato 3 mesi lì poi mio padre mi tolse…. per lo stesso motivo di mio marito
– ho chiamato la scuola francese di cui parlano tutti ottimamente bene (tra l’altro al liceo studiano un anno di meno 😉
– il marymount sulla nomentana che dal 1999 è diventata scuola bilingue inglese… mi è piaciuta tantissimo ma mi sono resa conto che sicuramente come la svizzera richiederà molto più impegno di una scuola con una sola lingua ovvero alla materna in termini di orari è obbligatoria la fequenza fino alle 16 senza neanche un riposino….poi alle elementari li ammazzano di compiti… aspetto positivo escono in terza media, così la scelta del liceo sarà italianissima per la gioia del papà.
Che ne dici?
Anastasia
Ciao Anastasia,
che domanda difficile, è vero che più opzioni si hanno più è difficile scegliere. Provo a darti un parere, ma facendo la solita premessa, che il mio è un parere da prendere per quello che è, la scelta della scuola è delicatissima e importantissima, quindi è importante che i genitori decidano ciò che ritengono migliore.
A priori io ti direi di puntare sullo Spagnolo. La lingua delle origini è sempre una lingua importante, anche se ha saltato una generazione. Credo tua figlia sarebbe più ricca e più forte se potesse riappropriarsi anche della sua identità colombiana, sarebbe sicuramente una soddisfazione enorme per tutti, lei, la mamma (tu) e la nonna, e questo la renderebbe più forte. Non mi preoccuperei del fatto che, come dici, non si può crescere parlando solo Spagnolo come seconda lingua… Primo, perchè? Secondo, chi l’ha detto che andando alla scuola Spagnola non possa imparare comunque anche l’inglese? Chi cresce bilingue è molto facilitato nell’imparare poi ulteriori lingue, e sapendo quanto ci tieni alle lingue sono sicura che troverestio il modo di farle imparare anche l’inglese. Anzi, ti dirò che per l’Inglese ci sono tante possibilità e strumenti, per lo Spagnolo meno, se non lo impara a scuola difficile che lo impari.
Molto più fondata invece, a parer mio, l’altra obiezione, che la scuola Spagnola è molto lontana da casa. Questo in effetti è un vero problema, forse decisivo nella scelta di scartare la scuola spagnola.
Quanto al resto… Quando si sceglie una scuola internazionale si sa che l’Italiano sarà trascurato e dovrà essere supportato a casa, e con un certo impegno. La scuola bilingue invece segue di più l’Italiano, a scapito della seconda lingua ma tant’è, la perfezione non esiste, nè è necessario parlare le lingue come chi è nato e vissuto in un altro paese.
Della scuola svizzera ho sentito parlare molto bene anch’io, della francese so poco o nulla, della Marymount bilingue l’esperta è la nostra Elisabetta, che ne ha già parlato molto nei commenti a questo post ma sicuramente risponderebbe ad altre domande se necessario.
Attenzione però, secondo me l’aspetto della crescita del bambino è più importante dell’aspetto linguistico. Io personalmente sconsiglierei di scegliere scuole in cui i bambini devono fare l’orario fino alle 16 fin da subito, però consiglierei anche di sentire la scuola e capire se veramente bisognerebbe fare l’orario completo fin da subito o se ci sono dei tempi di ambientamento e quanto sono lunghi.
La mia esperienza, di mamma, è che il passaggio alla scuola materna pur non essendo traumatico è stato più difficile di quanto pensassi. A non ha mai pianto per andare a scuola, nè all’asilo nè alla materna, ma mentre all’asilo ci andava con molto piacere, alla materna no. E non perchè ci sia nulla da rimproverare alle insegnanti o alla scuola, ma perchè è una cosa diversa, il rapporto bambini per insegnante è molto più alto, il bambino si sente meno protetto e accudito, e in effetti lo è. La nostra scuola, che è comunale ma di stampo montessoriano, fin dall’inizio (incontro preliminare a Giugno), aveva suggerito un lungo periodo di inserimento per i bimbi nuovi, consigliando di farli restare solo fino alle 13.30 fino a Gennaio, e così noi stiamo facendo, e sono contenta di avere quest’opzione.
Ti faccio anche presente che se non sbaglio, nel caso mi correggerà, anche Elisabetta ha inserito le sue bambine alla Marymount dal secondo o terzo anno di materna, non dal primo.
Infine, io non sottovaluterei l’aspetto di non poter seguire la bambina nei compiti perchè tu non parli la lingua, se mandassi mio figlio ad una scuola cinese sicuramente la cosa mi metterebbe in difficoltà. So che tante famiglie lo fanno, ma io fatico a immaginarmi in questa situazione. Altra cosa, tieni presente che da qualunque scuola puoi uscire quando vuoi, nessuno ti obbliga a far fare anche il liceo nella scuola straniera, anche se ovviamente è importante che la bambina conosca bene l’Italiano per frequentare una scuola Italiana, ma anche lì, rimane il fatto che conoscere l’Italiano è importante a prescindere per un’Italiana. Io un’italiana che scrive “o parlato” o “e andata” la guarderei male, poco mi importa quante altre lingue sa.
Infine, da non sottovalutare, l’ambiente. Cerca di capire che tipo di ambiente c’è in ogni scuola. Quest’aspetto a volte pesa per tutta la vita sulla formazione dei ragazzi, sia che fatichino ad integrarsi, sia che si integrino anche troppo.
Non credo di averti dato una risposta definitiva, nè del resto credo sia mio compito. Ti consiglio di rileggere il post e i commenti che ho citato sopra e di fare le valutazioni che ho menzionato. Aggiungo anche che se una scuola pubblica non ti è piaciuta sicuramente ne potrai trovare altre che ti piaceranno di più, almeno credo…
Forse riassumendo al massimo, al posto tuo le mie scelte sarebbero, in ordine: scuola spagnola (facendo finta che la distanza non sia un problema), scuola pubblica (con corsi di spagnolo o inglese al pomeriggio, tieni presente che io a priori sono più per la scuola pubblica che per la privata), marymount dal secondo anno di materna, scuola svizzera dal secondo anno di materna (sono molto perplessa sul fatto di insegnare 3 lingue ai bambini che vivono in famiglie in cui non se ne parla nessuna delle tre, ma potrei sbagliarmi, sentirei con piacere opinioni in merito).
Ti ho aiutata, almeno un po’?
L.
Immagine da A Journey Round my Skull
Elisabetta C. says
Cara Letizia,
l’alert di google funziona… e forse funziona meglio di quello di BPG (che immagino mi arriverà tra poco) appena è andato online questo post mi è arrivata sulla mail un avviso di google…
e quindi avendomi trovato in un momento più tranquillo provo anche io a dare ad Anastasia una prima rapidissima risposta…
Cara Anastasia
per esperienze dirette o indirette conosco tutte le scuole menzionate, salvo quella spagnola che conosco solo di nome.
Intanto – a latere – non mi spaventerei per il POF de “il giardino incantato”, in fondo è il ministero che chiede alle scuole di descrivere la propria “utenza”. Tutte le scuole pubbliche lo fanno (e le paritarie dovrebbero), poi, certo, la scelta degli aggettivi sta ai dirigenti scolastici…
Della scuola svizzera mi parlano benissimo vari amici, ha un deciso “family feel” che nessuna altra di quelle menzionate ha, il che però si traduce in pochi posti e grandi liste d’attesa.
E a proposito di liste di attesa, quelle del Marymount sono ormai chilometriche (lo Chateaubriand non so) certo non puoi scegliere tu quando entra tua figlia.
La mia prima entrò nell’ultimo anno di scuola dell’infanzia, ma perchè prima non sapevo che avevano introdotto un programma bilingue . La seconda è entrata a 3 anni ed è filato tutto liscio. Niente riposino, merenda minima, cena alle 19 (anche 18.50 d’inverno), ore 20 a letto (crollavano entrambe).
Comunque per fare due lingue e farle sul serio mezza giornata di scuola non basta (basta, ovviamente, se a casa parli una lingua diversa da quella parlata a scuola).
Io ti consiglio vivamente, prima di scegliere la scuola, di scegliere la lingua (che poi è una risposta simile a quanto ti ha detto Letizia).
Scelta la lingua, pensi alla scuola.
Basare oggi una scelta così importante (come la lingua) solo sul risposino, sul parco della scuola o su qualche mamma simpatica o antipatica o su qualsiasi altro fatto è una follia, perchè andando avanti saranno altre le questioni.
Immagina la tua vita tra quattro o cinque anni: un pomeriggio tua figlia torna a casa che non ha capito le divisioni o non sa la lezione di storia (tutte cose che magari fa nella lingua straniera) in che lingua immagini che tu e tuo marito potete aiutarla?
Quale lingua (e cultura) senti almeno un pò tua o comunque ti piacerebbe iniziare o continuare a studiare e praticare affinchè diventi – almeno parzialmente – patrimonio comune tuo e di tua figlia e di tuo marito?
Considerate le premesse che hai fatto questo ragionamento penso ti porterà ad escludere il tedesco (informati bene su quali materie fanno in quali lingue alle elementari/medie, non pensare solo alla scuola dell’infanzia) e, forse, il francese (malgrado la tua amica) e a scegliere tra lo spagnolo (che è più “tuo”) e l’inglese (scelta più banale, ma più facilmente percorribile).
Io comunque – quale che sia la scelta – mi lancerei il prima possibile.
Facci sapere
Elisabetta
Eva says
Ciao a tutte.. vorrei chidere a voi che siete a Roma, quale scuola mi offre la possibilità di insegnare la lingua inglese a mio figlio che compirà 5 anni a luglio senza tralasciare la ns lingua ossia l’italiano ?? Noi forse ci trasferiremo nei prox mesi e nn so proprio come sciegliere il futuro “asilo” x i miei figli.. sia x una questione di distanza sia x la didattica e la continuità negli anni ! Mio marito lavora nella zona di Casal Bertone e l’altro ns figlio compirà 2 anni a luglio. Cosa mi consigliate x entrambi ? grazie a tutte x l’aiuto !!
ciao a tutte
Arianna says
Ciao Eva,
purtroppo non conosco la zona in cui lavora tuo marito (e nei cui pressi suppungo stiate per trasferirvi, o no?) quindi non saprei proprio cosa consigliarti…spero che altre mamme romane possano esserti di maggiore aiuto. Intanto ti consiglio di leggerti la sezione di Bpg dedicata alle scuole http://bilinguepergioco.com/scuola/
tutti i post richiamati dai link e tutti i commenti (un bel lavoro già di per se’).
Credo ti sara’ molto utile per fare una scelta, anche perché molte delle scuole descritte sono a Roma.
Solo tieni presente che molte di queste scuole hanno considerevoli liste di attesa, a meno di colpi di fortuna dubito tu sia in tempo per inserire tuo figlio già a Settembre. Comunque in bocca al lupo per la tua ricerca.
camilla says
Carissime qualcuna di voi ha notizie della kendale in via gradoli?
sono stata a vederla è piuttosto bruttina ma ne ho sentito parlare molto bene…
cosa è per voi più importante per delle elementari
la bellezza e le strutture o la didattica?
un caro saluto
Camilla
Sabina says
Ciao Lavinia,
sono una mamma di due bambine che avranno rispettivamente 7 e 4 anni quando saremo di ritorno a Roma nel 2014. Hai notizie più precise sulla Kendale? Il suo sito non funziona e non so quali siano i suoi famosi costi. Potresti dirmi qualcosa in più?
Grazie!
Sabina
Sabina says
Grazie Lavinia! Un’altra domanda: hanno si o no un sito? Te lo chiedo perché c’è un link di website che appare sotto il nome della scuola nel sito romeschools.org, ma se lo clicchi c’è un sito inquietante in tedesco che non ha nulla a che vedere con la scuola.
Sai se è possibile visitarla?
Grazie!
Sabina
sabina says
Grazie ancora Lavinia. Credo che chiamerò ad apertura della scuola. Comunque, mi è sembrato di capire che tu ti sia trovata bene. Sai, a me della struttura non importa molto al momento, vorrei solo che le mie bambine potessero ricevere un buon insegnamento in inglese…e anche in italiano. Mi sembra di aver capito che alla Kendale abbiano anche un ottimo programma di italiano, vero? Ci sono poi attività extra-scolastiche? So che sono domande che potrò fare direttamente alla scuola, ma sono curiosa.
Grazie!
p.s. della St Francis mi sai dire qualcosa? sai, per avere più opzioni…
Michela says
Ciao, intanto complimenti per il blog che ho appena scoperto e che contiene una mole spaventosa (in senso buono) di informazioni utili. Una domanda (che ti sarai sentita rivolgere un miliardo di volte…) abito in zona appio latino (non distante dal Melograno, per intenderci) ma dalle nostre parti scuole internazionali ci sono? Ho un bimbo di 28 mesi e un lavoro full time e l’idea di fargli fare due ore di pulmino da solo già dall’anno prossimo è un grosso deterrente al desiderio di offrirgli l’opportunità di imparare da subito una seconda lingua (preferibilmente l’inglese che io parlo bene o in alternativa il tedesco, avendo nonni svizzeri). Puoi aiutarmi? Grazie mille, un saluto, M.
Alice says
scusate la domanda forse un po’ stupida …. ma qual’e’ la differenza fra asilo e materna? Per asilo intendete asilo nido (prima dei 3 anni)? Solo per capire ….
Bilingue Per Gioco says
Alice,
in Italia ci piace complicare le cose. Strictly speaking si parla di Asilo nido e scuola materna, anzi scuola dell’infanzia, però in realtà spesso la scuola materna viene pure chiamata asilo, ergo asilo è qualsiasi cosa dagli 0 ai 6 anni, salvo specificare di quale asilo parliamo…
L.
Elisabetta C. says
…e c’è una ragione storico – semantica per tutto questo… i primi ‘asili’ erano (tra fine ‘800 e primo ‘900 credo) dei veri e propri ‘centri di accoglienza’ (chiamati asili, appunto, dato il carattere più assistenziale che educativo del servizio reso). Insomma, erano più simili all’orfanotrofio che ad una scuola.
Poi la scuola dai 3 ai 6 anni fu chiamata ‘scuola materna’ perchè faceva le veci della madre.
Infine, volendo finalmente dare dei contenuti didattici (sia pur sotto forma di gioco) a questa fascia d’età, prese il nome di scuola dell’infanzia (e parliamo delgi ultimi 10-15 anni, se non ricordo male).
Nel frattempo, con l’aumentare delle madri lavoratrici furono introdotti gli ‘asili nido’ (0-3 anni) che risentono ancora (e forse giustamente) di una denominazione che echeggia l’aspetto delle ‘cure’ materne (“nido”).
Dopodichè, come ha scritto giustamente Letizia, succede che le persone – specie quelle di una certa età – per semplicità, per abitudine o per ignoranza, chiamino asilo tutto quello che viene prima delle elementari. Sarebbero forse sorprese di apprendere che già prima delle elementari vengono insegnati i rudimenti della letto – scrittura e che….la scuola elementare si chiama in realtà scuola primaria…
ciao Elisabetta
Alice says
grazie letizia per la spiegazione. Trovavo interessante il discorso sulle ore perché qui (in generale) i bimbi vanno sempre tempo pieno. La struttura come sai é completamente diversa ma tipo mia figlia da quando a 9 mesi (4 anni fra poco poco!!) va all’asilo dalle 8 (beh spesso prima delle 8:20 non arriviamo) alle 6/6:30. L’asilo é aperto dalle 7:30 alle 6:30. Tutti i figli delle mie amiche fanno lo stesso, certo se non lavori é una storia diversa…. A settembre inizierá Reception e quella é dalle 9 alle 3:20 quindi sará rigorosamente iscritta al breakfast club (per poter entrare prima se no chi ci arriva in ufficio alle 9!) e al After School Club (again…3:20….io sono in ufficio…). Sono giornate lunghe e mi sento spesso colpevole ma suppongo l’ha sempre fatto quindi non le pesa piú di tanto, o per lo meno lo spero!!!
Marilina says
Alice,
seguo questo sito da molto tempo, anche se non ho mai scritto commenti (li leggo tutti).
Mi sono sentita “spinta” a risponderti perchè appartieni alla mia “categoria” di madre lavoratrice a tempo pieno, e quindi alla ricerca di una scuola a tempo pieno con attività extra-curriculari interessanti.
Non ti sentire in colpa. Apparte il fatto che è una nostra realtà, che credo non possiamo modificare, e quindi bisogna trarre il meglio da questo fatto. Vedo che i miei figli hanno fatto tante amicizie proprio tra quei bambini che restano a lungo a scuola. Al punto che li vogliono invitare a casa nei weekend, e abbiamo finito per fare amicizia con in loro genitori e organizzare gite, scampagnate o uscite al cinema nei fine settimana. Credo che queste amicizie pomeridiane sono quello che (al meno per me) erano gli amici del quartiere, nei tempi in cui si usciva a giocare con altri bimbi sotto casa spensieratamente. Non ti scoraggiare!
Che ci faccio io in questo sito? Sono Argentina, e cresco i miei figli bilingui italo-spagnoli. Tuttavia, a scuola, hanno un ottimo corso pomeridiano di inglese sin dall’asilo al quale partecipano volentieri e con dei risultati molto soddisfacenti. Il più bello è che la loro scuola è frequentata da molti bambini bilingui “in familgia” ed è incredibile sentire come si confrontano e si “insegnano” a vicenda la loro seconda lingua. La settimana scorsa mia figlia ha esordito cantando al fratello il “Tanti Auguri” in polacco, perchè l’ha imparato dal suo compagno di classe, di famiglia polacca.
Saluti e buona giornata a tutti.
Complimenti a Letizia e a Elisabetta per i consigli.
Marilina
Alice says
grazie Elisabetta! scusa il messaggio di Letizia é arrivato prima quindi avevo ringraziato solo lei!
silvia says
cara anastasia,
io passo più o meno attraverso lo stesso dubbio. io seguo con il mio bimbo di venti mesi l’opol inglese italiano da quando è nato, e al momento lui ha una comprensione perfetta passiva sia di inglese che d’italiano anche se ancora non parla. il dilemma della scuola mi tormenta. perchè? perchè al contrario di ciò che dice elisabetta (con la quale ci siamo a lungo confrontate anche con arianna altra lettrice di letizia) per me la distanza da casa è il problema più grande che possa esserci. ti spiego noi viviamo a trastevere, tutta la nostra vita si svolge a piedi per il quartiere o in bici o al massimo in moto se mio marito è solo o con me. la macchina in città non la vediamo mai. ora mi chiedo come cambierebbe la nostra vita se tutti i giorni dovessi affrontare mezz’ora di traffico andata e mezz’ora ritorno e lo stesso quando lo andiamo a prendere. aiuto!!!!! credo che ci piomberebbe addosso uno stress che distruggerebbe la nostra vita e i nostri ritmi. e questo per me è il problema più grave, quello assolutamente insormontabile. nello stesso tempo però so che non basta più solo il mio apporto o perlomeno non basterà nei prossimi anni. ci vuole un supporto giornaliero che se non è la scuola deve essere di altrettanta forza. è per questo che sto valutando altre possibilità. una au pair in casa ad esempio, sarebbe la situazione ideale. diciamo da qui ai prossimi dieci anni:), ma la casa non è enorme e chissà come ci troveremo con una persona in casa nuova con noi. la cosa bella abbiamo molti amici anglofoni (il bello del centro di roma è che ci vivono tantissime famiglie internazionali). da poco ad esempio abbiamo conosciuto degli adorabili neozelandesi con una bimba che tra parentesi ha dato il primo bacio sulla bocca a michelangelo:)) stare con amici che parlano inglese mi fa sentire di vivere in un ambiente un pò più internazionale (che roma certe volte ti ripiomba nel provincialismo). cmq tornando a noi. la marymount che è la mia primissima scelta (ottima scuola, betta ne dice grandi cose e io l’ho vista è una scuola bellissima), è appunto lontanissima da trastevere e quindi temo che dovrò rinunciare.
invece ad esempio ho da poco considerato l’idea della scuola spagnola che sta a venti metri da casa mia. alla fine della strada:)e in questo modo insierire una nuova lingua a tre anni. anzi approfitto qui per chiedere a chi ne sa qualcosa informazioni più precise su questa scuola di cui non so niente. anche il fatto che finisca all’una come diceva letizia non mi dispiace per niente. il tutto alla marymount mi sembra davvero troppo pesante. esci di casa alla sette, e ritorni alle cinque mezza. a tre anni per lui oltre che per noi mi sembra troppo davvero!
per quanto riguarda la chateu ti dico la verità so che è difficilissimo entrare ma in moltissimi mi dicono che si hanno grossi problemi in italiano dopo. di più non so dirti ma ho un’amica che per far entrare il figli ha smosso anche l’eliseo.
per il resto sono d’accordo che qualsiasi cosa fai a scuola devi avere cmq un supporto a casa.
un bacio a letizia e a betta:))
Anastasia says
ciao ragazze…. grazie mille per i Vostri commenti… questi mesi per me sono stati un continuo punto interrogativo…. me le sogno la notte queste scuole benedette!!!
@silvia… io abitavo a trastevere di fronte alla scuola spagnola…. e oggi mi trovo a roma nord, condivido in pieno il discorso degli spostamenti, per quanto attiene la Marymount per te…. e di conseguenza purtroppo il problema degli spostamenti per venire alla scuola spagnola per me!!!
ti consiglio di andare a vedere la scuola spagnola… si può visitare tutti i giorni dalle 15 alle 16, classi bellissime, certo io non ho avuto modo di incontrare gli insegnati… ma mi è davvero piaciuta… unico neo: zero spazi esterni, ma uscendo alle 13 hai tutto il pomeriggio per stare all’aperto tra villa sciarra, giardino botanico e villa pamphili… ho un’amica che manda il figlio lì ed è davvero molto contenta… vero dramma è che c’è solo una classe, presumo quindi che l’accesso sia un po’ complicato… le iscrizioni per settembre 2011 ci saranno nel prossimo mese di febbraio… vai il primo giorno! 🙂
@elisabetta grazie mille per le info sulla Marymount… andrò la prossima settimana a farmi un ulteriore idea al mercatino di Natale…
@ letizia… spero che la nonna parli sempre più spagnolo… ha ricominciato anche con me!!! e per ora approcciamo con l’inglese con il fantastico Learn with Mummy condotto da Jane al 360 gradi sud!!! e mia figlia in questo momento a cena sta canticchiando la melodia di Jingle Bells!!!!
un saluto grazie ancora a tutte e buona serata
Annita says
Ciao a tutte, volevo in particolare lasciare un maessaggio ad Anastasia perchè ci troviamo nelle stesse condizioni. Anche mia figlio il prossimo anno inizia la scuola materna e vorrei assolutamente mandarlo a una scuola internazionale inglese. Ne ho valutate e visitate tamte. Ognuna ha i suoi pro e i suoi difetti. Avendo due bimbi con un solo anno di differenza e considerando gli esosi oneri economici che una scuola internazionale richiede ho pensato di poter far loro frequentare solo la scuola materna in modo che arrivati a 5 / 6 anni per loro sia del tutto naturale conoscere questa lingue, a qualsiasi livello, attivo, passivo, solo canzoncine etc e poi continuare con dei corsi pomeridiani tipo quelli organizzati dal British Council. Comunque se ti va possiamo scambiarci i nostri recapiti, stando a Roma entrambe potremmo darci un amano in questa ‘avventura’. Ad esempio pensavo di ospitare una ragazza alla pari e poi far incontrare i nostri figli per giocare assieme in inglese..credo che il potere del gioco tra bambini sia di molto superiore a quello di un adulto. Anyway, in bocca al lupo per tutto. p.s. se ti va fammi sapere che ti lascio il mio recapito. L’invito vale anche per altre mamme ovviamente. Ciao a tutte
Bilingue Per Gioco says
Annita,
come ho già detto altre volte, appena posso faccio partire un forum così vi gestite in serenità tutti gli incontri e scambi che volete, però ora ci tengo a che il blog non venga usato come un forum, nè posso mettermi a mettere in collegamento manuale tutte le mamme. dai, facciamo crescere ancora un po’ bilinguepergioco poi vi fate il forum ed è tutto più semplice!
L.
Annita says
@Letizia. Non intendevo affatto surclassarti con la mia richiesta ad Anastasia e alle altre mamme. Nella vita ci sono lunghi periodi di quiete in cui tutto segue il prorprio naturale corso e brevissimi momenti in cui una scelta diventa decisiva per il successivo ‘lungo periodo’ di quiete. Per noi mamme che abbiamo i figli prossimi alla materna e viviamo in città ben servite questo è uno di quei momenti importanti. Da qui la richiesta di scambiare dirette informazioni con mamme interessate.
silvia says
ciao anastasia, grazie della dritta. mi sa che se ci riesco ci vado proprio oggi a vederla. poi però mi sa che dovrò chiedere un pò di consigli a letizia che non vorrei fare casini tra inglese e spagnolo…:)
un bacio a tutte
Monica:) says
Un po’ invidio voi che state a Roma e avete la possibilità di scegliere. Qui dove sto io, le uniche due scuole bilingue, trattano solo l’inglese (alle elementari si può inserire una seconda lingua extrascolastica), sono costosissime e lontane.
Per essere a scuola alle 9 le bambine dovrebbero uscire di casa alle 7:30. L’unico orario preso in considerazione è il tempo pieno 9/16:00… per me, sostenitrice dei pomeriggi a casa, sarebbe dura da accettare, lo farei solo perchè non ci sono altre possibilità.
Mi trovo anch’io a riflettere, come Silvia, sul cambiamento che questa scuola così distante e così impegnativa (come orari) potrebbe avere sulla nostra vita quotidiana.
Ora è però arrivato il momento di decidere, a gennaio ci sono le preiscrizioni per la scuola primaria… forse maderò C. alla scuola publica (a 500m da casa) al modulo e continueremo ad affiancare il programma scolastico a casa, sia per quanto riguarda l’inglese che per le altre materie… io sarei per l’homeschooling… a questa è un’altra storia 😉
Un saluto a tutte e un grazie a Letizia capace di propore argomenti interessantie stimolanti.
Irene says
Io ho mandato mia figlia al Marymount. L’ho fatto al terzo anno di scuola materna e da poche settimane (3),perchè siamo arrivati a Roma da poco. Ho scelto questa scuola perchè anche io avevo avuto informazioni ottime in merito, quantomeno a livello di didattica, perchè era la cosa che fino ad oggi mi aveva sempre interessato di più. Avrei fatto bene a interessarmi anche all’ambiente, che purtroppo non conosco affatto e che non deve essere così eccellente, visto che avevo organizzato una festa per il compleanno di mia figlia questo pomeriggio e non si presenterà nessuno, pare perchè la mia bimba ha iniziato da troppo poco tempo.
E’ forse colpa mia se è nata il 5 dicembre e non ad aprile, quando l’anno scolastico è gia ampiamente iniziato? Conclusione, tornando indietro mi interesserei non solo alla didattica, ma anche all’ambiente in cui si va ad inserire il bambino. Io ancora non riesco a capacitarmi di un simile orribile comportamento, mia figlia piange e io non so cosa dire. Non so cosa fare. Non so se organizzare una nuova festa o se lasciare perdere e non mandare nemmeno lei alle prossime feste, se ci saranno, sapendo che comunque farei un torto prima di tutto a lei. Conclusione, la didattica è fondamentale, ma non è tutto.
Anastasia says
Cara Irene,
mi dispiace per quello che è successo…
ma dici che questa cosa dipende dall’ambiente??? io penso che ciò che è accaduto… è voluto solo da un po’ di pigrizia… purtroppo Tua figlia ha iniziato la scuola solo 3 settimane fa (tra l’altro se c’è davvero tanta richiesta, ma come hai fatto ad inserirla ad anno iniziato???)… magari alcuni genitori neanche hanno avuto il tempo e il modo di venirne a conoscenza…
sinceramente, per esperienza, mi permetto di dire che organizzare la festa di invitando solo i compagni di classe è un po’ rischioso, se ti sei appena trasferita capisco che è il vostro unico bacino d’utenza, ma d’altronde credo che non hai avuto modo di conoscere ed invitare personalmente tutte le mamme e i papà dei compagni di classe di Tua figlia… Ti propongo, per rimediare, di organizzare una bella festa in maschera a carnevale…
insomma io non mi trincererei contro il gruppo classe, a causa di questa brutta avventura, sono sicura che l’anno prossimo andrà meglio…
un saluto
anastasia
Bilingue Per Gioco says
Irene,
auch, che brutto inizio… Il mio consiglio invece, ma siamo nell’ovvio, è di non prendere la classe come gruppo, ma come individui, invitare qualche bambina/o a giocare a casa tua, poi invitarne altri, uno alla volta, così conoscerai i genitori e i bambini, capirai magari con chi si può parlare e chi no.
L.
betullablu says
Vorrei mandare mia figlia a una scuola bilingue a roma. tutti insistono perché io la mandi a una scuola internazionale, ma non sono convinta. infatti io ho frequentato la scuola internazionale fino alle medie e ho dovuto sempre studiare molto per mantenermi al passo con la lingua italiana che in fondo è la mia madre lingua. sono andata a vedere la Marymount ma non mi convinve l’ambiente, lo trovo snob. conoscete scuole bilingue a roma? vi ringrazio
Arianna says
Ciao ragazze, Anastasia piacere di conoscerti. Ovviamente non posso non intervenire su un tema su cui chi mi conosce sa quanto mi sia arrovellata…anche io sono per la scelta “di cuore”: legando lo spagnolo a sua nonna la bimba non potrà fare a meno di sviluppare un forte legame affettivo con questa lingua. Mi potresti obiettare che, appunto, la imparerà comunque, quindi perché non sfruttare la scuola inglese/francese/tedesca per insegnargliene una terza? Ok, il ragionamento fila ma non credo che l’apprendimento di una lingua possa prescindere dal coinvolgimento in questa lingua dei genitori (o almeno della famiglia allargata)ne’ quando i bimbi sono molto piccoli, ne’ tanto meno per un progetto a lungo termine. Ho potuto riscontrare una cosa simile nella routine linguistica della mia famiglia, come ho già raccontato qui http://bilinguepergioco.com/2010/06/09/perche-la-tata-non-vuole-parlare-la-sua-lingua-col-mio-bambino/
Anyway, la distanza da casa: quello si’ mi sembra un grosso problema. Se mi dici, poi, che vivi dall’altra parte di Roma rispetto alla scuola spagnola, mi sembra davvero poco fattibile. Io vivo attualmente in una zona (appio latino) non servita da scuole internazionali o bilingui, almeno non quelle inglesi o italiano/inglese che a me interessano, ma non ho problemi a trasferirmi e sicuramente lo faro’. Per inciso, ho provato la scuola pubblica sotto casa x due anni ma non ci siamo, pur essendo io figlia e nipote di insegnanti di scuola pubblica e da sempre convinta sostenitrice della stessa, purtroppo mi trovo a dover dire che, potendo scegliere, non riesco a dire “mi accontento”, dalla scuola mi aspetto qualcosa in più, non solo in termini di risorse ma anche di mentalità. Per farvi un esempio: l’anno scorso la coordinatrice didattica della scuola dell’infanzia frequentata dalla mia grande ha motivato la sua scelta di non volere introdurre una seconda lingua, neanche come laboratorio esterno pagato dai genitori, dicendo che l’utenza della sua scuola non e’ il giusto target per le lingue straniere (?!) e che con questa “fissazione” per l’apprendimento precoce delle lingue si rischia di sovraccaricare il bambino che a tre anni deve solo giocare. Naturalmente non prendendo minimamente in considerazione che si possa giocare anche in altre lingue. Preciso che la signora ha meno di 40 anni, si presenta come esperta pedagoga e dirige una delle scuole considerate migliori nel quartiere. Questo, ovviamente, e’ cio’ che e’ capitato a me, non intendo generalizzare, anzi mi piacerebbe sentir raccontare qualche “buona pratica” in termini di insegnamento delle lingue in scuole pubbliche. Con ciò chiudo e faccio un grande in bocca al lupo a tutte noi che ci troviamo a fare una scelta così importante per la vita delle nostre famiglie. Arianna
Palmy says
Ciao! Finora ho partecipato ai tuoi giveaway (senza fortuna, ahimé), trovo molto interessante il tuo blog che ho tra i miei links preferiti, mi farebbe piacere un tuo contributo al nuovo appuntamento sul mio blog: Love of Learning. Puoi partecipare anche con un vecchio post che vuoi riportare in vita… Ti aspetto
silvia says
ecco qua. in pochi giorni si sono sparigliate le mie poche certezze.
irene, quello che è successo è terribile e io sono d’accordo con letizia sul prendere le persone e non il gruppo. però ragazze diciamoci la verità, purtroppo non possiamo ignorare che certe scuole sono quantomeno “difficili” dal punto di vista dell’inserimento e dei compagni di classe che si possono trovare. questo è sempre stato il mio grande cruccio a parte la distanza del marymount. darei qualsiasi cosa perchè mio figlio crescesse bilingue ma no certamente non sono pronta a rinunciare all’ambiente e ai potenziali amici di mio figlio. purtroppo lo sappiamo tutte che più crescono le rette più ci sia avvicina a un tipo di società ed enviroment che (a titolo assolutamente personale) non mi appartiene e non mi appartiene per niente. e se posso scegliere con chi vorrei che mio figlio condividesse le sue giornate diciamo che certe famiglie forse le eviterei. ma perchè per primi io e mio marito non ci troveremmo bene, e ho giurato quando mic è nato ( e chi legge il mio blog lo sa) che non avrei cominciato a frequentare persone che non mi piacciono perchè hanno figli dell’età di mio figlio.
trovo terribile quello che è successo a irene che oltre a far soffrire la bimba fa soffrire lei. io al posto suo forse ne avrei dette quattro alle mamme, ma io son fatta così diciamo poco diplomatica va:)
cmq questa cosa capitata a irene ha dato credo il definitivo colpo di grazia sulla mia già vacillante intenzione e decisamente azzerato ogni intenzione di mio marito al quale ho raccontato la vicenda. lui già contrario perchè scuola da ricchi e in più cattolica dopo questo racconto ha detto io mi dissocio.
intanto però abbiamo scoperto grazie ad anstasia la scuola spagnola vicino casa. io la conoscevo per sentito dire ma chissà perchè non l’avevo mai presa in considerazione. allora a parte il dettaglio che è praticamente in fondo alla strada dove abitiamo (via garibaldi), tipo quattro minuti a piedi (credo la scuola più vicina a casa nostra) ha un sacco di cose molto positive che ci hanno subito fatto scattare un buon feeling. la scuola è molto bella, il personale molto gentile, i ragazzi all’uscita sembravano provenire dalle più varie provenienze (perchè la retta è super accessibile e dunque aperta anche ai figli di immigrati sudamericani che ci tengono che i figli imparino lo spagnolo) quindi davvero una scuola multietnica. ha un iter scolastico che va dall’asilo alle superiori e attività pomeridiane interessantissime. mio marito è talmente innamorato di questa scuola che vorrebbe farlo cominciare domani ma dovremo aspettare almeno i tre anni:)
quello che dovrò capire è come continuare a mantenere vivo l’inglese quando inizierà a frequentare questa scuola e se non si creerà confusione in lui. questo è l’unica preoccupazione che ho al momento. ma sono certa che fino all’età di asilo avremo trovato una soluzione. e ovviamente cosa non indifferente riuscire a entrarci:)
quindi grazie anastasia per questa segnalazione, e mi piacerebbe scambiare qualche parola con la tua amica il cui figlio frequenta lì. vorrei avere qualche feedback interno.
un saluto a tutte
silvia
Anastasia says
… secondo me questa cosa sarebbe successa in qualsiasi altra scuola!!! ma un genitore come fa a sapere che in classe del figlio è arrivato ad anno iniziato un nuovo compagno??? e se non sa che c’è un nuovo compagno… come fa a portare il proprio bimbo alla sua festa???
Alla festa di Maddi, il primo anno, essendo di novembre, non avevo avuto modo di conoscere nessuno e di conseguenza non ho invitato nessuno, questo secondo anno, non ho invitato tutta la classe, bensì ho invitato i bimbi delle mamme che ho avuto modo di conoscere, e che pensavo avessero piacere a partecipare, e questo piacere si coltiva con il tempo con lo scambio reciproco, ma chi l’ha detto che uno deve andare alle feste di tutti??? (fermo restando ovviamente il fatto di festeggiare durante l’orario scolastico con tutti gli amichetti di classe, si possono fare le feste in classe alla materna?? all’asilo nido si!!!!)
per la scuola spagnola… si davvero bellissima!!!
che tipo di feedback??? so che per entrare… non è così scontato assicurarsi il posto (ritorniamo al discorso elitario??) purtroppo c’è solo una classe e tra parenti, ex alunni, figli di madrelingua e raccomandati… si fa presto a chiudere la classe…. quindi per assicurarsi il posto è opportuno andare il primo giorno!!! 😉
a proposito… mi aggrego alla richiesta di consiglio… come si gestiscono le tre lingue???
ieri ho fatto vedere a Maddi i primi 2 episodi di H&L per la prima volta in spagnolo??? secondo voi ho fatto male??? ormai li ha sviscerati da tempo in inglese… pensate che sia più opportuno seguire un altro canale con lo spagnolo… ho letto da qualche parte di Muzzy…
silvia says
beh anastasia credo che irene abbia comunicato della festa, e certamente un bambino nuovo in una classe si sa che c’è. non possiamo sapere com’è andata precisamente (se non è lei a raccontarlo) ma certamente se lei c’è rimasta così male deve essere stata una cosa spiacevole. e comunque diciamo che se un luogo è accogliente lo è anche dopo tre settimane, non bisogna per forza far passare sei mesi no?
Irene says
Mi dispiace di aver sollevato un pò di polemica. Per farvi capire meglio come è andata, ho fatto l’unica cosa che potevo fare, ho fatto avere gli inviti per ogni bambino alle maestre e ho chiesto a loro di essere così gentili da voler fare da tramite. Ho pensato che fosse la cosa più normale, io non conosco ovviamente i genitori dei bambini, anche perchè è mio marito che si occupa di portare e prendere la bimba, visto che lui lavora vicino alla scuola. Ad Anastasia volevo dire, che ovviamente ognuno è libero di comportarsi come meglio crede, ma io mi sentirei molto in difficoltà ad invitare un compagno di classe di mia figlia e non un altro, ogni bambino per quanto mi riguarda è il benvenuto in casa mia, purchè mia figlia sia felice di riceverlo, quindi per me il fatto di invitare tutti era fuori discussione. Fra l’altro, mia figlia mi aveva chiesto di organizzare la festa presso uno dei ristoranti di una notissima catena internazionale e sebbene la cosa non mi facesse impazzire, ho pensato che forse sarebbe stato anche più semplice da gestire, visto che non ci conoscevamo e che l’invito a casa poteva sembrare fuori luogo. Inoltre, a me una cosa del genere nelle altre scuole (2) che ha frequentato mia figlia non è mai successa, anzi facevano di tutto per esserci tutti, così come io ho fatto di tutto perchè mia figlia partecipasse ai compleanni degli altri bambini. In quanto alla lista, confermo che c’è, se sono riuscita ad inserirla è stato grazie a dei contatti personali.
Per Silvia, si è stato molto spiacevole, credimi. D’altro canto devo dire che mia figlia è felicissima di essere lì, le piace molto la scuola, intesa come aule, come ambiente di gioco, come compagni di classe e ovviamente anche le maestre. Onestamente mi aspettavo un pò più di apertura mentale da parte delle famiglie che si rivolgono a quella scuola, perchè se avessi voluto che crescesse in un ambiente dalla mentalità ristretta e arrogante, non avrei certo impegnato quel tipo di cifra. Io fra l’altro ho anche un’altra bimba che dovrebbe iniziare l’anno prossimo, quindi a gennaio dovrei provvedere anche a lei e la cosa, come potrai immaginare mi crea davvero diversi problemi in questo momento. Mi hanno parlato di un’altra scuola bilingue, sempre in quella zona, si chiama Petranova, ma purtroppo non ne so molto. Sono partita per la tangente con la Marymount, anche per questioni di tempo e non ho raccolto molte informazioni, se non che l’ambiente dovrebbe essere un pò meno formale per quel che riguarda i genitori. Ora mi sto interrogando su cosa fare. Comunque andrò a parlare con le maestre di mia figlia nei prossimi giorni.
Per Letizia, prima di organizzare un’altra festa di qualunque tipo con lo stesso “bacino d’utenza”, credo che dovrò essere in grado di poter prima contattare personalmente ogni genitore, per nessun motivo al mondo vorrò mai trovarmi di nuovo nella situazione di preparare mia figlia per una festa e poi doverle dire che non si può fare più. Lo stesso dicasi per gli inviti a casa, anzi per quelli, mi sento ancora più in difficoltà. Fra l’altro qui la questione non ha riguardato qualche bambino, cosa che mi sarebbe sembrata anche normale, ma la classe nella sua interezza. Come potrai immaginare, temo che la situazione sia piuttosto pesante da gestire.
Resta il fatto che a mia figlia questa scuola piace moltissimo, le leggo l’entusiasmo negli occhi, quindi sulla scuola di per sè, ritengo che non ci sia nulla da dire. Vi ringrazio per essere state così solidali e mi rammarico del fatto che non ci siate voi tra i genitori dei compagni di classe di mia figlia 🙂
Elisabetta C. says
Cara Irene
ho letto oggi tutta questa storia della festa e mi sembra tristissima. Però anche e proprio strana.
Premesso che sull’ambiente ho qualcosina da ridire pure io (eufemisticamente diciamo che ‘non mi rappresenta’, ma non amo le generalizzazioni quindi sorvoliamo) tendo a pensare che sia sorto qualche equivoco, del tipo che gli inviti sono rimasti in classe e mai consegnati o qc del genere.
Ciò per due motivi:
1. essendovi molte madri che non lavorano e che sono molto ‘social’ è più facile che disertino una riunione sulla didattica piuttosto che una festicciola di compleanno (anzi, è tutto un fare feste…pure troppe);
2. considerando che in ‘materna 5 anni’ (come la si chiama) essendovi sempre la compresenza di due insegnanti ci sono circa 30 bambini a classe mi sembra stranissimo che ben 29 mamme non hanno accompagnato i bambini alla festa NE’ hanno avvertito di non poter venire (anche con un semplice sms, come spesso faccio io per le feste durante la settimana…incompatibili con il lavoro!).
Non voglio utilizzare come al solito Letizia come se fosse una agenzia per cuori solitari ma se ti fai dare il mio indirizzo…mi farebbe piacere conoscerti (anche se le mie figlie sono un pò più grandi della tua)
ciao
Elisabetta
Arianna says
Ehilà apro la posta e guarda quanti alert…Cara Irene, mi dispiace molto per l’accaduto, purtroppo mi ricorda molto una situazione vissuta da una coppia di amici un paio di anni fa quindi mi viene in mente: e’ possibile che ci sia un problema legato al posto in cui hai scelto di fare la festa?? In quel caso fu così e visto che mi parli di ristorante di nota catena internazionale…nel caso dei nostri amici la festa si svolse in un mac donald’s (Letizia, scusa, devo citare il nome altrimenti non ci capiamo), era di domenica e nessuno dei compagni di scuola della festeggiata di 4 anni si presento’. Fortuna volle che i nostri amici avessero invitato molte altre famiglie non della classe, quindi c’erano molti bimbi e la loro figlia quasi non si accorse di nulla. La mamma, come e’ ovvio, la prese malissimo e affronto’ i genitori della classe, più o meno nel modo “poco diplomatico” descritto da Silvia (tra l’altro qui si tratta di utenti di scuola pubblica, di una di quelle assolutamente non snob) e venne fuori che qualcuno per limitazioni legate alla religione non permetteva ai propri figli di andare nel tale ristorante, qualcun altro perché vegetariano, qualcuno era fuori per il week end, ecc. Alla fine una mamma con cui la nostra amica era più in confidenza le disse che lei personalmente (e supponeva molti altri genitori) era contraria per motivi ideologici a che la figlia andasse a una festa di quel tipo, identificando in tale catena un emblema della cultura consumistica. Non so, magari se si tratta di un posto simile anche la spiegazione dell’accaduto potrebbe esserlo… quale che sia, ti consiglierei di evitare che alla bambina pesi troppo questa cosa, take it easy (anche se certo non lo e’!) almeno davanti a lei, per evitare che associ il tutto al suo nuovo ambiente, soprattutto se mi dici che fin’ora si e’ trovata bene. Per il resto, se alla fine decidi di restare in questa scuola e se le mie le prendono, per il prossimo anno potremmo essere entrambe genitori di materna (la mia piccola ha 2 anni e la grande 4 e mezzo). Tienici aggiornate, a presto. Ari
Anna says
buongiorno Elisabetta. sono la mamma di una bimba di 6 anni che frequenta da due anni loa Petranova, in via Pavia a Roma. a parte la didattica, che trovo ottima, comincio un po’ a preoccuparmi per l’influenza dell’Opus Dei che è nascosta ma che io, da persona molto sensibile e da mamma attenta, anche troppo, avverto. Legggevo suquestosito meravilgioso ed utilissimo che tu hai due bimbe che frequentano una bilingue a Roma. senza fare pubblicità, e se non sono troppo invedente, posso chiederti il riferimento della scuola e come ti trovi>’
mamma preoccupata.
anna
Anastasia says
non direi che si tratta di polemica ma di chiacchiere tra mamme in preda al “panico” per la scelta… e ogni commento, critica o considerazione è utilissima…
mi fa molto piacere sapere che tua figlia è felice di stare nella scuola!!!
mi rendo conto poi che organizzare le feste di maddi di 1 o 2 anni è tutt’altra storia rispetto alla festa di una bambina di 5 … che giustamente esprime anche le sue preferenze…
per quanto riguarda la Petranova, l’espertisima Elisabetta ha commentato in questo post
http://bilinguepergioco.com/2009/05/04/lidea-della-settimana-asilo-nido-e-scuola-materna-bilingue/
un saluto
a
Irene says
Per Elisabetta, in realtà devo chiarire bene questa vicenda con le maestre, vorrei capire esattamente in che modo hanno fatto da tramite, sebbene abbia molti dubbi che la responsabilità sia loro, ma mai dire mai…ad ogni modo anche io sarei felice di conoscerti, spero che Letizia sia disponibile in questo senso :).
Per Anastasia, se il Petranova è una scuola esclusivamente femminile (ahimè) per quanto mi riguarda è esclusa a priori. Per il resto si, davvero, mia figlia è felicissima, ma vedi, lei è una bimba così innamorata della vita, così felice di stare insieme agli altri, di apprendere, di giocare insieme, che se anche l’avessi mandata in una scuola di qualche favela brasiliana, probabilmente sarebbe stata felice comunque. Ciò non toglie che in ogni caso, questa scuola per lei sta andando benissimo, quindi hanno tutti i meriti possibili. Anche mio marito mi ha parlato di un ambiente molto sereno, la bimba mi ha raccontato che il giorno del suo inserimento, quando la stavano “testando” per decidere in quale classe dovesse andare, persino il cuoco ha giocato con lei, lei gli cantava la canzone del cuoco pasticcione e ridevano insieme. Davvero tutto mi sarei aspettata, tranne quello che è successo.
Per Arianna, ecco credo che tu abbia centrato la questione. Probabilmente è più facile che sia andata esattamente come dici tu. Però senza tirare fuori la mia vena polemica, direi che ci sono diverse ragioni per cui comunque sia è stata una scelta infelice. Prima di tutto perchè si trattava di un singolo pomeriggio ed era la festa di compleanno di una bambina che va in classe coi loro, con cui i loro figli si incontrano tutti i giorni, forse anche nei prossimi anni. Direi che è ridicolo tirare fuori i discorsi che citi tu, anche perchè in quel tipo di scuola, credo che siano proprio pochi quelli che non sono orientati al “consumismo”. Potrei continuare in eterno, ma non serve a nulla. Forse la colpa è stata mia, avrei dovuto aspettare, non lo so, però per me era una cosa così scontata, non mi sembrava potesse essere un problema così grande. Comunque lei, a parte un momento di sbandamento iniziale (che ovviamente ho vissuto anche io), si è dimostrata dolcissima, ha detto che se i suoi amici non potevano, l’avremmo fatta un’altra volta e poi l’abbiamo portata a giocare in una di quelle aree gioco enormi, ci siamo rimasti oltre 5 ore. Per lei il problema non esiste più, io ovviamente non dormo da 4 notti, non faccio che arrovellarmi e scervellarmi su quello che è più giusto fare, ma credo che farle cambiare scuola non servirebbe a nulla. Fra l’altro quale? E l’altra bimba? Non credo di essere disposta a rivivere di nuovo lo stress di una scelta di questo tipo, specie in considerazione del fatto che lei lì è felice.
Quindi si, è molto probabile che l’anno prossimo, magari le nostre bimbe più piccole vadano nella stessa classe. Ad ogni modo, vi racconterò cosa mi hanno detto le maestre e se riuscirò a incontrare qualche mamma, magari alla recita di Natale, se mi sarà possibile, mi piacerebbe capire perchè è andata così, con calma, perchè io non sono capace di aggressioni verbali, le mie “vendette” in genere sono più tardive e più pungenti 🙂
Alice says
Per Anastasia…. Non oso commentare sulle scuole visto che qui (Londra) i sistemi sono diversi ma visto che menzioni Muzzy… Io ce l’ho (proprio quello in spagnolo) visto che sono un’amante della lingua e la parlo fluentemente. Visto che io ho il compito di parlare italiano a Mia non volevo confonderla con lo spagnolo cosí prima ancora che nascesse 🙂 le ho comprato Muzzy. Devo dire che mi sembra molto ben fatto e sicuramente la lingua si puó imparare. L’unico problema che ho avuto é la grafica. Purtroppo non attira, o per lo meno non attira mia figlia. Con tutte i cartoni animati disponibili in televisione e con tutti i colori e le immagini che ricevono al giorno d’oggi, la grafica di Muzzy é molto “old fashion” purtroppo e a quanto pare (almeno a casa mia) stufa un po’….
Te lo presterei volentieri se fossimo piú vicine 😉
Lo spagnolo che ha imparato fin’ora mia figlia viene da me (quando parlo con amiche o mia sorella in spagnolo), Handy Manny, e sopratutto Dora!!
Non so se ti ho aiutato…
sabine says
Questo post sulle scuole internazionali mi ha riaperto una questione che credevo di aver chiuso rispetto alla futura educazione (primaria) di Giovanni ora al primo anno di sc. infanzia. Avevo archiviato l’idea della scuola francese: troppo lontana, troppo privata, troppo francese. Alla fine io sono nata in Francia, ci ho vissuto i miei primi 6 anni, leggo qualche libro in francese, guardo qualche film, parlo francese a mio figlio ma – diciamocelo – son italiana, Giovanni è italiano, non ha nemmeno messo piede in Francia, perchè mai dovrebbe essere scolarizzato come un piccolo francese?
E invece ora ho riaperto la questione, ok non sono francese, ma un po’ di “anima” francese me la sento, fa parte delle mie radici, vorrei che Giovanni un pochino le sentisse e magari insieme oltre alle “vecchie” radici potremmo far anche germogliare qualcosa di nuovo.
E allora via, si ricomincia a pensare a cambiare casa per avvicinarci alla scuola, andare a visitarla perchè comunque ci deve piacere, cercare persone che l’hanno frequentata o ci mandano i loro figli, insomma, c’è un bel po’ di pensieri da fare.
E allora, forse per confortarmi, ho chiesto a Giovanni se quando sarà un po’ più grande gli piacerebbe frequentare una scuola in cui tutti parlano francese, e con mia somma sorpresa (e devo dire anche orgoglio e contentezza) mi ha risposto “oh oui maman ! parce-que moi je suis… parce-que moi je parle français! Mais ici on est en Italie, maman ! il faut aller en France !”. Insomma anche lui non è che pesi di essere francese, dopotutto siamo in Italia, ma parlare francese con la mamma qualcosa vorrà dire no?
Minnie says
Ciao a tutte, mi sono da poco imbattuta in questo sito e in questo dibattito. Anch’io presto inserirò mio figlio a una scuola internazionale, mi piace l’idea di poter condividere tante considerazioni in merito. Io di scuole ne ho visitate tante e ho molte amiche i cui figli le frequentano. Secondo me sono un pò tutte valide. Da considerarsi sono le distanze romane e i costi.
See you soon!
Minnie says
@moderatore perchè il mio messaggio è stato amputato? del sito web che riportava e del mio indirizzo e-mail? E’ vietato?
Bilingue Per Gioco says
Sì non ci sono mai i contatti personali perchè se no finisce che si usa il blog come una bacheca, cosa per la quale per altro registro un’impennata di richieste ultimamente, e come ho già detto altrove ne sono consapevole e vorrei trovare una soluzione, che potrebbe implicare l’apertura di un forum, ma prima dovrei capire qual è l’effettiva richiesta e l’impegno necessario. Per il sito invece, scusami non ricordo di cosa parli, c’era il link al tuo blog? I link li lascio sempre, forse mi sono sbagliata.
Minnie says
Ah, ho capito. Si il sito è http://www.wantedinrome.com , è utilissimo per chi cerca contatti col mondo anglosassone! Good luck!
Irene says
Qualcuna di voi ha per caso informazioni sulla Core International School di Roma?
Grazie 🙂
Elisabetta C. says
E’ una piccola scuola internazionale, con materna ed elementari, a costi contenuti e picole strutture. MOLTO difficile entrare se non ci si muove per tempo e non si è madrelingua: hanno pocshissimi posti.
ciao
Elisabetta
Anastasia says
ciao a tutte,
il cerchio si stringe… gennaio è alle porte e devo prendere questa decisione…
visto che mi avevate chiesto di tenervi aggiornate…
con molto rammarico apprendo che la scuola svizzera non ci ha ricontattati… consiglio a tutte le interessate di fare richiesta con un paio di anni di anticipo…
sono certa che sarebbe stata la scelta migliore… perché sono sicura che sia la scuola bilingue per antonomasia… e il fatto che nel corso degli studi introduca anche altre lingue direi che è un atout da non sottovalutare!!!
scuola spagnola ahimè troppo distante… la francese a dire il vero non l’ho presa in considerazione 😉
la scuola pubblica??? aiutoooo questa Gelmini ci fa penare, ma cmq non mi costa nulla iscriverla e decidere in un secondo momento…
Devo dire che Elisabetta, con la descrizione del Marymount, mi ha convinta… ho un po’ di ulteriori argomentazioni logisitche e non da tirare in ballo….
1. non mi convince proprio il fatto che la mensa sia completamente distaccata dalla sede centrale… ma quando piove questi poveri bimbi non si bagnano??? mi hanno parlato di mantellina e stivaletti…. che mi dite, quanto si coprono???
2. sono passata all’uscita lì di fronte… c’è un tantissimo traffico… ma quanto tempo prima bisogna andare per assicurarsi di non parcheggiare nel mezzo della nomentana???
3. il primo anno di materna si riesce a fare qualche attività nel pomeriggio??? ( i.e. con maddi frequentiamo il playgroup organizzato da Letizia oppure il corso di musica), Elisabetta ha parlato del rovescio della medaglia di questo full time quotidiano… ma il primo anno mi hanno detto che c’è un po’ di elasticità, orario entro le 9 uscita dopo pranzo… ma quanto dura questa flessibilità, posso pensare tutto l’anno???
4. quando sono più grandicelli, dopo l’uscita mi hanno detto che devono fare i compiti, ma in che termini sono impegnati questi bambini?? riescono ad avere del tempo libero per praticare lo sport, mi chiedo se non perdano un po’ di spensieratezza???
5. posso chiedere anche suggerimenti sulle sezioni??? Alle iscrizioni si può esprimere la preferenza di mandare i bambini che si conoscono in classe insieme??? C’è disponibilità in questo senso??? Non vorrei apparire come la madre rompiballe…
Ed infine…non vorrei trasferire troppo le mie aspettative su mia figlia… ma un po’ lo sto facendo… gli insegnati si rendono conto se i bambini non ce la fanno??? credo che ci possa essere chi è portato per questa doppia fatica e chi no??? che esperienza avete da trasferire in merito?? alla fine chi mi contesta in questa scelta, mi dice che le lingue si possono imparare anche in modi e contesti diversi… ma io, da figlia di madrelingua spagnola, non ne sono per niente convinta!!!!
aiutoooo
silvia says
anastasia,
io da parte mia non so veramente cosa consigliarti. la mia l’ho detta almeno sulla distanza e sul traffico di roma che a me quantomeno mi tira scema, per il resto non posso fare altro che ringraziarti per avermi fatto conoscere la scuola spagnola. volevo dirti che ho chiamato, che sono stati molto gentili, e lunedi andrò a visitarla per bene. la segretari è stata moto carina, mi ha spiegato che è molto difficile entrare ma che bisogna provarci. poi mi ha chiesto come avevo conosciuto la scuola e quando io le ho detto tramite amici che frequentano, mi ha detto ah meraviglioso allora possiamo dire che conosce delle persone dentro. accidenti, ora però devo sapere almeno come si chiamano. non è che me lo potresti dire? se no lunedi quando vado e mi chiede chi sono gli amici e gli dico ma guardi non so neanche il nome sembra un pò brutto. se vuoi puoi mandare una mail al mio blog. spero che questo non sia un problema per letizia. grazie ancora anastasia, e tienici aggiornate sulla scelta.
Bilingue Per Gioco says
Silvia, beh però se dicessi alla scuola che hai letto tante reviews su Bilingue per Gioco mi farebbe piacere! Insomma, già che gli si dà visibilità credo sarebbe giusto prendersene anche il merito… No worries per i commenti che potrebbero metterti in imbarazzo, a richiesta li faccio sparire…
L.
silvia says
? era rivolto a me?
Elisabetta C. says
Oh Jesus quante domande!
Mica so rispondere a tutto, però.
Premesso che se fossi in te una ultima telefonata alla scuola svizzera la farei (perchè fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio: che non c’è posto me lo farei dire per bene chiaro e tondo!), ecco le mie risposte sul Marymount.
Vado subito al punto: l’unico punto sul quale NON posso darti speranze è il parcheggio.
E’ l’aspetto più drammatico e senza soluzione.
Prima si sopravviveva grazie ad un tacito accordo con la confinante ambasciata dell’Iran (che poi è un edificio Marymount venduto negli anni ’80 -’90). Loro tolleravano che la mattina si appoggiasse la macchina lì davanti per accompagnare i bambini dentro (mi scusino le non romane per questi dettagli ininteressanti).
Ora è molto peggio. Cosa facciano gli altri non lo so. Io i primi due anni ho usato il pulmino (con la grande, che aveva 5 anni e poi con l’anno dopo anche con la piccola che ne aveva 3 e mezzo).
Ora la mattina le portiamo noi in macchina verso le 7.55. Il pomeriggio con chi le riprende (facciamo i turni, anche con la au pair) si torna in autobus (2 autobus..).
Le mie fanno altre attività lì, quindi due pomeriggi a settimana escono alle 17,30 (dopo lo sport).
Su tutto il resto non mi farei grandi problemi. Per mangiare attraversano il parco e si mettono giacche o mantelline a seconda della stagione. Lo fanno anche per andare nell’aula di musica, nell’aula di computer o nella cappella e ti assicuro che gli fa anche bene sgranchirsi e si divertono un mondo a sentirsi ‘padroni’ della scuola, una scuola che è un campus, un piccolo mondo, dove c’è tutto, dal bar, al salotto, al giardino, al parco giochi, all’orticello. Come si può capire, però, io – pur essendo italiana – sono la classica madre calvinista-anglosassone, che manda le figlie a maniche corte sino all’autunno inoltrato e ignora la pioggia finchè non diluvia per bene, quindi non so se faccio testo.
Gli orari della materna non li ricordo, ma mi pare che siano più blandi, del tipo la mattina dalle 8 alle 9 e il pomeriggio uscita dalle 15,30. Non ne ho mai usufruito perchè ho sempre spremuto la scuola dall’alba al tramonto, come fanno tutti coloro che hanno i figli alle elementari (id est: se hai un bambino alle elementari che finisce alle 16,25 e un altro in scuola dell’infanzia che finisce alle 15,30 c’è un servizio di doposcuola per consentire ai genitori di riprenderli insieme…).
Con i compiti varia da insegnante a insegnante e di anno in anno. In prima elementare ho tribolato con la primogenita. Ora la secondogenita è in prima, ha compiti tutti i giorni, più di quanti ne avesse la prima e li fa nella metà del tempo perchè è una perfezionista.
Non c’è una sezione da consigliare. Come ho già scritto altrove (perfavore cerca dove, non lo ricordo!!) in kindergarten c’è la compresenza degli insegnanti madrelingua e italiana e comunque per tutti e tre i cicli di istruzione c’è un team insegnanti per ogni anno scolastico, quindi la scelta della sezione non è cruciale (perchè non ti trascini dietro lo stesso docente per tre o cinque anni).
Sui bambini che già si conoscono, se possono ti accontentano.
Sui bambini “che ce la fanno e che non ce la fanno”: io non credo che ci siano bambini che non ce la fanno. Quanto alla fatica, con un bel sonno e una bella colazione e un pò di tempo per abituarsi ce la fanno tutti.
Non vorrei che pensassi però che sto cercando di convincerti sulla scuola: ….mica mi pagano! Vorrei però convincerti sull’apprendimento precoce di qualsiasi lingua: apprenderla presto vuol dire farlo senza sforzo, purchè non siano i genitori a fargli venire l’ansia da prestazione (del tipo: “vieni qui, luigino, fai sentire alla zia/nonna/cugina/vicina di casa come canti bene l’alfabeto in inglese!).
Un rinforzo informale in famiglia (playgroup per i più piccoli, viaggi all’estero, amici stranieri, au pair anche vedere i genitori che leggono libri in varie lingue per il piacere di farlo) tende a far ‘sbocciare’ la lingua appresa ‘formalmente’ a scuola.
Infine, quale che sia la lingua e la scuola, tieni conto di un lungo periodo silente, in cui ti chiederai se non stai buttando i soldi dalla finestra. La risposta è no. Se son rose fioriranno.
E veramente da ultimo, si, le lingue si imparano anche da adulti, l’inglese soprattutto perchè è una lingua facile. Ma vuoi mettere il piacere di sentirla TUA?????
Ultima esperienza personale: io ho studiato anche francese. Mi piace molto, moltissimo. Ma la prima volta che ho dovuto litigare in francese con un impiegato dell’Air France che mi urlava in faccia, quando si è trattato di alzare la voce anche io sono passata dal ‘vous’ al ‘you’ in un nanosecondo………that’s what I would call ’emotional learning’.
Good luck
Elisabetta
maria says
Antipatici da morire. in casa devi dimostrare di parlare in inglese oppure devi essere qualcuno o il figlio di qualcuno perché i bambini vengano accettati
Minnie says
Yes, here I am! Core International: iscrizioni chiuse fino al 2013. Hanno un’unica sezione e hanno la precedenza fratellini/sorelline di bambini già frequentanti. Inoltre accettano solo 2 o 3 bambini italiani.
Very cool!!
Arianna says
Si, anche io la conosco, ho chiamato lo scorso anno per un’iscrizione nel a.s. 2011/12 ma mi dissero che non c’erano posti; potevo mettermi in lista ma con scarse probabilità di rientrare in quanto i posti sono pochi e il 30 % e’ riservato ai madrelingua. Nel mio caso c’era anche il problema della figlia piccola che, in quanto nata a Novembre, secondo il calendario delle scuole anglosassoni risulta da inserire nell’anno successivo a quello in cui compie i tre anni (prendono nati entro il 31 agosto o al massimo entro il 30 settembre, a seconda delle scuole e sono tendenzialmente molto rigido in questo). Comunque Irene, ti consiglierei di chiamare, risposero subito e mi diedero spiegazioni dettagliate sulla loro organizzazione (cosa non scontata in questo tipo di scuole). In bocca al lupo, Arianna
Irene says
Per Minnie: ahahahahah!!! Perfect I should say!
Ad Elisabetta ed Arianna, grazie per le informazioni, in effetti anche io avevo avuto l’impressione che l’accesso non fosse semplice, ma in questo tipo di scuola non lo è mai, volevo comunque tentare di capire come fosse la scuola. Pazienza, andrò oltre…
silvia says
letizia, questo era ovvio. non avevi neanche bisogno di dirlo. 🙂
Bilingue Per Gioco says
cool! thanks
(nel caso però dimmi, che effettivamente i commenti bisogna aggiustarli…)
silvia says
in realtà, volevo dire ad anastasia che mi può scrivere sul mio blog (lo trova linkato al mio nome) per darmi i nomi di questi amici. in questo senso se per te non era un problema questo messaggio. capito??:)
Anastasia says
intanto puoi dirgli di me che ho frequentato l’asilo…. 30 anni fa 😉
sul tuo blog dove??? fammi sapere!!!
tra l’altro concordo con letizia… se ne è parlato qui e tanto!!! quale migliore occasione per parlare bene del servizio che ci offre bpg???
ciao
a
silvia says
se clicchi sul mio nome su bilinguepergioco, entri nel mio blog lascia un post ovunque e mi resta la tua mail:)ciao.
Anastasia says
@elisabetta… grazie!!!
L. says
Ulteriore informazione sulla Marymount. Per qualunque cosa riguardi i vostri figli all’interno della scuola, non vi aspettate la minima collaborazione da parte delle insegnanti. Se volete sapere qualcosa su vostro figlio, sulla sua vita scolastica e su quello che succede all’interno della scuola, insomma, se volete informazioni, dovete rigorosamente chiederle voi. Loro non si disturberanno mai a informarvi su qualcosa, vi lasceranno nell’ignoranza senza porsi il minimo problema. Questo vale anche per cose che voi, magari, potreste anche non considerare, ma che per chi sta all’interno della scuola coi vostri figli, dovrebbero essere scontate. Opinione personale, ma basata sull’esperienza vissuta.
Anastasia says
scuasami L. ma a cosa ti riferisci??? posso chiederti di fare un esempio pratico per rendermi conto della gravità della cosa???
grazie
a
Irene says
RIMOSSO SU RICHIESTA DELL’AUTRICE
Anastasia says
@silvia… ho provato a commentare sul tuo blog ma non ci sono riuscita mi da errore!!!
@irene… mi dispiace proprio apprendere di tutti questi fraintendimenti… speriamo che si risolvano quanto prima… facci sapere come andrà a finire…
Irene says
RIMOSSO SU RICHIESTA DELL’AUTRICE
Arianna says
Ciao Irene,
certo questa cosa della recita e’ davvero molto grave e mi sembra anche peggio della questione della festa, perché coinvolge le stesse insegnanti! Facci sapere per favore che tipo di motivazione ti daranno (a me non viene in mente nulla che abbia senso, voglio dire: mica si tratterà della prima alla Scala, a una bimba di 5 anni arrivata da poco le fai fare una particina nella recita, fai contenta lei e i genitori e in più la aiuti a inserirsi…poi, scusa, ma il giorno della recita tua figlia che fa? O non devi proprio mandarla a scuola??)
@Letizia: per favore potresti spiegarci meglio l’accaduto? Anche con un esempio, come suggeriva Anastasia. Come avrai capito, diverse di noi stanno valutando questa scuola per inserire i propri figli (nel mio caso sto praticamente solo aspettando la conferma del posto), quindi qualsiasi commento in positivo o in negativo ci da’ importanti elementi di valutazione, soprattutto se si tratta di un’esperienza diretta.
Grazie, A.
Arianna says
Scusate, mi sono confusa, non era Letizia ma L.
Irene says
RIMOSSO SU RICHIESTA DELL’AUTRICE
silvia says
anastasia, perdonami, c’è un problema gravissimo sul blog e non sono ancora riuscita a risolverlo. spero che si possa risolvere entro oggi pomeriggio. magari se riesci riprova stasera o domattina e dovrebbe essere a posto. così domani vado alla scuola spagnola con qualche info:)) grazie mille davvero anastasia.
Bilingue Per Gioco says
Per correttezza vi informo che Irene si è poi chiarita con la scuola, la Marymount, e mi ha chiesto di cancellare i commenti relativi alla recita di Natale. Evidentemente la questione si è risolta.
L.
Anastasia says
responso finale….ho iscritto mia figlia alla Marymount!!
spero di conoscere le mamme che hanno i loro figli lì per fare un funclub romano non virtuale di bilinguepergioco!!!
un caro saluto a tutte!!!
Bilingue Per Gioco says
Fammi sapere, vi faccio stampare le magliette…
😉
Elisabetta says
Allora Benvenuta! Ci incontreremo nei prossimi anni al Marymount
Elisabetta C.
Chiara says
Elisabetta buongiorno,
ho visto che sei informatissima sul Marymount ed ho cercato tra i tuoi commenti se ci fosse qualcosa sul Marymount di Via di Villa Lauchli (Cassia), dove sarei intenzionata a mandare mio figlio l’anno prossimo in prima elementare.
Non conosco persone che abbiano bambini in questa scuola e mi chiedevo se potessi fornirmi la tua opinione anche se relativa ad una sede che, da quello che ho capito, non è quella frequentata dai tuoi bambini.
Ti ringrazio anticipatamente per le informazioni che vorrai fornirmi.
Chiara
Elisabetta C. says
Ciao Chiara
avevo visto la tua domanda in calce all’altro ‘post’. Al MMI in realtà so di qualche ragazzo grande, che ha fatto le medie al Marymount nomentana e poi la high school là e si trova bene. Tuttavia, se la proprietà è la stessa, il programma è totalmente diverso (quella è una scuola che segue il programma americano + l’IB).
Il fatto è però un’altro: è difficile se non imposibile fare entrare in una scuola internaizonale un bambino così tardi (6 anni) salvo che non sia perfettamente fluent. Non voglio scoraggiarti, ma temo che no lo accettino a questa età se non è già bilingue, perchè non lo fanno più neanche a scuola delle mie figlie che pure è ‘solo’ bilingue (in passato hanno fatto qualche eccezione; per esprienza ho visto che ci sono voluti 4-5 anni perchè i ragazzi ‘nuovi’ si mettessero in linea con gli altri sull’inglese e comunque spesso si mettono in linea con i meno bravi).
Quindi prima di tutto assicurati con gli admission office che ci sia una chance..
So che la Rome International School ultimanete è stata più di manica larga, forse perchè cambierà sede e va sulla Camilluccia, ma le eccezioni sono state fatte per bambini di 4, (o forse 5 anni…non ricordo bene), con un inglese approssimativo. Normalmente in molte di queste scuole si entra a 3 anni o non si entra (parlo sempre di bambini che hanno un inglese al livello della scuola italiana ovviamente).
Ovviamente potrei sbagliarmi, anzi, in questo caso spero (per te) di sbagliarmi!
Good luck
Elisabetta
Chiara says
Elisabetta grazie mille! Mi informerò come hai detto tu. Mio figlio già sta facendo alcune ore di inglese a scuola integrate da altre nel pomeriggio, ma certo non arriverà a parlarlo fluentemente l’anno prossimo.
Per adesso ti ringrazio moltissimo per le informazioni che mi hai dato, che mi saranno di certo utili!
Buona giornata.
Chiara
Chiara says
Elisabetta buonasera,
scusami se ti disturbo nuovamente, ma la mia ricerca continua ed un’altra scuola che sto prendendo in considerazione è la New School di Via della Camilluccia, dove l’ingresso a 5 anni in prima elementare è consentito (a differenza della Marymount). Non ho trovato espresse molte opinioni in merito a questa scuola e volevo sapere se tu la conoscessi e cosa ne pensassi.
Ti vedo molto informata ed anche in questo caso non ho conoscenze che possano darmi qualche parere.
Ti ringrazio com sempre.
Una buona serata.
Chiara
Chiara says
Buongiorno Elisabetta,
ti ringrazio infinitamente per le informazioni che mi hai dato. Mi hanno già parlato di una lista d’attesa ma non mi hanno impedito di inviare una sorta di iscrizione (naturalmente non vincolante per la scuola). Ti farò sicuramente sapere!
Speriamo bene… Grazie a ancora!
Chiara
Arianna says
Idem, Anastasia. In che classe sara’ la tua? Le mie saranno una in materna 3 e l’altra in materna 5. Abbiamo scelto la sezione B…spero di incontrarci presto di persona! Arianna
silvia says
ciao, avevo già saputo da ari che le sue bimbe erano entrate e le ho già fatto le mie congratulations che so che ci teneva tantissimo. io nel frattempo ho deciso definitivamente per la scuola spagnola che sta a cinquanta metri da casa e di cui mi hanno parlato benissimo. il problema sarà solo entrarci visto che pare sia molto difficile. quindi se qualcuno di voi mi può dare un consiglio, un aiuto, conosce (anastasia mi pare che tu avessi degli amici:)) qualcuno che la frequenta me lo faccia sapere, che ogni consiglio è gradito.
intanto con l’inglese continuerò da sola e prossimamente con au pair, per non perdere tutto il lavoro fatto fin’ora. che al momento oltre alla comprensione passiva comincia a dire le prime paroline, un pò in inglese e un pò in italiano. ad esempio dice mamma ma dice dad. l’altro giorno quando mio marito gli ha detto “andiamo a lavarci i denti” lui ha risposto teeth, teeth… chissà che fosso in testa gli sto facendo!!!
Arianna says
Che bello, quando iniziano a usare entrambe le lingue e’ davvero una grande emozione…a proposito di denti: la mia piccola ogni volta che vede uno spazzolino esclama felice:”brush your teeth!!”
Anastasia says
la tua piccola sarà in classe di mia figlia 😉
a presto….
ci hanno detto che da giugno si può andare per prendere un po’ confidenza con la scuola il venerdì pomeriggio!!!
ciao
Arianna says
Cool!! A me hanno detto che già da maggio si può andare il venerdì dopo le quattro, avvertendo la segreteria. Quando vado magari ti faccio sapere…
@Letizia: grande l’idea delle magliette, bpg come sponsor ufficiale delle mamme romane bilingue! Per me una L, thanks ;-D
Minnie says
Ciao a tutte,qualcuna sa darmi informazioni particolareggiate sul St. Francis e sul Greenwood?
Grazie in anticipo, Ciao!!
Minnie says
A parte le informazioni che già trovo sui rispettivi siti..ovviamente!!
Lucilla says
Ciao a tutte,
sono la mamma di Matteo, un bimbo di 15 mesi. Viviamo a Roma. Il mio progetto è quello di cercare di crescere Matteo bilingue italiano ed inglese. Io parlo bene l’inglese per varie esperienze lavorative e non all’estero. Matteo ha una tata fissa che gli parla solo in inglese. La tata non è madrelingua ma ha un ottimo inglese e, non parlando italiano, si esprime solo in inglese appunto, ovviamente con il mio benestare. Anche io parlo in inglese con Matteo almeno un’ora al giorno, gli faccio vedere i cartoni in inglese, ascoltare canzoncine in inglese, libri in inglese etc. La mia idea sarebbe quella di continuare con questa tata che parla inglese (o altra tata sempre con lingua inglese) e poi di iscriverlo alla Southlands English School a Casal Palocco, Roma, sin dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola superiore. Punterei verso questa scuola in quanto, da ciò che ho capito, permette di ottenere un titolo tanto italiano quanto inglese, permettendo pertanto di scegliere se proseguire gli studi universitari tanto in italia che in gran bretagna. Non ho però nessuna notizia sulla qualità di questa scuola nè se sia indicata per un bimbo come lui non madrelingua, ma ripeto tendente al bilinguismo grazie a tata che parla inglese e mamma fissata con la lingua!! se qualcuno ha notizie del southlands oppure ha consigli da darmi ringrazio anticipatamente
lucilla
Donatella says
Ciao Lucilla,
sono Donatella, la mamma di Beatrice (3 anni). Sto anch’io considerando la Southlands per inserire Beatrice dal prossimo Settembre. In questi mesi sto cercando di prendere piu’ informazioni possibili sulla scuola, il metodo, il contesto… insomma vorrei fare la scelta giusta per lei, visto anche il grandissimo impegno economico che cio’ richiederebbe. Mi puoi dire se tu hai iscritto il tuo bimbo? Hai qualche considerazione o commento da trasmettermi? Te ne sarai molto grata…
grazie!
Donatella
claudia says
Complimenti, questo blog è interessantissimo….
Ti scrivo per un consiglio. Noi siamo italiani ma da circa 10 anni manchiamo dal “bel paese”.Abbiamo due bimbi di 2 e 4 anni che frequentano un ottima scuola spagnola a Madrid. Il grande ha compiuto 4 anni a dicembre e già legge e scrive, è perfettamente bilingue e parla anche un poco di inglese. Ero felicissima di aver trovato questa scuola dove i bambini venivano seguiti con affetto ed incoraggiati a sviluppare le loro qualità. Pultroppo la scorsa settimana abbiamo appreso che per motivi lavorativi dovremmo trasferirci a Roma e sono nel panico totale per le scuole. Voremmo che i nostri figli crescessero almeno bilingue come i genitori. Io adesso parlo 4 lingue e mio marito 6. Indagando su Internet ho scartato Ambrit e Marymount prezzo elevato e fuori mano. Stiamo valutando la scuola Svizzera visto che mio marito è un ex alunno e ne è entusiasta, ma temo di confondere troppo le idee ai bimbi con una quarta lingua alla loro età. Tu che ne pensi? Ho anche trovato buone recensioni su una scuola che si chiama iunior e che rientrerebbe nel nostro budget. In questo blog non se ne parla, qualcuna potrebbe darmi un opinione? o suggerire qualche altra alternativa? Grazie mille….e w il bilinguismo 🙂
Bilingue Per Gioco says
Claudia,
e perchè non la scuola spagnola? almeno mantengono la lingua che già sanno bene. Non mi preoccuperei troppo di fare confusione con più lingue, ma darei la precedenza alle lingue che hanno una valenza affettiva ed emotiva per i bambini. Della junior non so niente, nè la trovo su internet, sei sicura?
L.
claudia says
La iunior è la versione per maschietti della Petranova. Non sò mi preoccupa il fatto che sia solo maschile e gestita dall’Opus Dei. La Spagnola sarebbe un po fuori mano per noi poi non so se sia una buona scuola ho letto alcuni commenti che riferivano di aver in seguito tenuto problemi all’università, forse viene tralasciato l’italiano?Io avevo pensato di fargli fare una volta la settimana una classe gioco di spagnolo con una profesoressa competente. Comunque provo a raccogliere maggiori info sulla scuola spagnola. La Svizzera essendo la ex scuola di mio marito mi da sicurezza sulla qualità dell’insegnamento. Mio marito ricorda con affetto e stima la scuola, i suoi prof. i valori appresi e gli stimoli datogli. L’unico neo è che i il tedesco io non lo parlo, ma posso provare a impararlo …..
Claudia
anastasia says
la iunior è la scuola maschile della petranova… sulla petranova se ne è parlato… scuola omogenea quindi solo bimbi dello stesso sesso… e poi non fanno tanto inglese in confronato al marymount nomentana (che è diverso da quello sulla cassia… costa anche di meno)
sulla scuola svizzera ho solo da spendere belle parole… l’unica cosa è trovare il corsggio di esporre i bimbi ad una lingua che non conosci… ma già se tuo marito la parla… è un’altra questione!!
io ti consiglio anche la spagnola costi irrisori rispetto a quelle sopramensionate sta al gianicolo!
in bocca al lupo
a
Lucilla says
CIao, scusate se mi permetto di scrivere nuovamente. Mi rivolgo a Letizia che sicuramente ha tanti canali per ottenere informazioni, nonchè a chiunque avesse notizie. La domanda appunto è in merito alla Southlands English School a Casal Palocco, se qualcuno la conosce. In alternativa valutavo la possibilità, come scuola dell’infanzia, della Masisonette, che dovrebbe essere trilingue (ita- eng-french) con personale solo madrelingua. Ma l’idea della Southlands mi ispirava di più come prospettiva di continuità didattica, essendoci sia scuola dell’infanzia che elementare e media. Infine volevo aggiornarvi sugli enormi progressi di Matteo. Capisce tantissime cose in inglese in quanto “esegue” gli ordini: “Matteo this is rubbish, throw it” e lui si incammina tutto orgoglioso verso la spazzatura e getta il rifiuto!. Oppure “MAtteo say hi to tata” e lui fa il gesto con la manina, o ancora gli chiedo di indivuduare delle cose in inglese o di portarmele e lui lo fa. Ovviamente lo fa anche se glielo dico in italiano. Insomma sono davvero stupita dalla rapidità con cui questi piccoli esserini assorbono gli stimoli. Sono tanto contenta che esista questo blog per le fantastiche idee che fornisce e per l’incoraggiamento che viene dato.
Adriana says
Ciao Lucilla, hai avuto delle info in quanto riguarda la Southlands? io andrò la prossima settimana per parlare con loro…
Arianna says
Cara Lucilla,
non conosco la Southlands se non per sentito dire: l’insegnante madrelingua che seguiva le mie bimbe lo scorso anno ha insegnato li’, me ne ha parlato bene ma in maniera molto generica, non le ho mai chiesto informazioni più di tanto specifiche poiché per noi non e’ mai stata tra le papabili x via della distanza. So per certo che fanno campi estivi, magari se vivi in zona potresti considerare questa opzione anche come occasione per valutare il loro metodo. Della Maisonette si e’ parlato, purtroppo non ricordo assolutamente dove; ti conviene spulciare per bene i commenti ai post nel canale scuole di Bpg. Io visitai a suo tempo ( piu’ di 4 anni fa) la sezione nido della sede di colle oppio ma non mi convinse per nulla: partii molto entusiasta per cio’ che avevo letto sul sito a proposito del trilinguismo ma non arrivai neanche a valutare l’approccio all’apprendimento delle lingue poiché rimasi molto perplessa rispetto all'”ambiente” che mi trovai davanti, sia in termini di adeguatezza della struttura sia riguardo alla competenza degli operatori che ho avuto modo di incontrare e a come si approcciavano ai bimbi (cose che ritengo fondamentali nella valutazione di una struttura scolastica, molto più delle lingue di per se’). E’ ovvio che la mia e’ solo un’opinione, ti conviene andare a vedere con i tuoi occhi per farti una tua idea! Spero di averti risposto, a presto. A
Michela says
Ciao Arianna, perchè sei rimasta così perplessa? Io stavo valutando la maisonette di colle oppio ma è ovvio che anche per me l’approccio e l’ambiente sono più importanti della lingua in sè…dimmi dimmi.
Adriana says
Ciao a tutte le mamme, sono Adriana e sono alla ricerca della scuola materna per mio figlio che a fine agosto compierà 3 anni… facendomi un giro sul sito e dando un’occhiata ai vostri commenti mi sono resa conto di essere già in forte ritardo :(. e poi abito nella parte roma sud dove a parte southlands school e l’ambritt che ha chiuse le iscrizioni fino al 2013 non c’è nulla… potrei provare a mandarlo cmq alla maisonette all’eur se ci sono ancora posti… ed aspettare per l’ambritt che lo trovo cmq un pò troppo cara… c’è qualcuna tra di voi che mi potrebbe aiutare? ogni consiglio è molto gradito!!! grazie e atuute, adriana
lucilla says
ciao Adriana, non ho avuto alcuna informazione sulla southlands perchè, per ragioni pratiche ho deciso comunque di iscrivere il piccolo alla Maisonette dell’EUR a partire dal 2013, cioè da quando avrà 3 anni.
In questi mesi comunque ho raccolto varie informazioni da alcune mamme dell’EUR i cui figli frequentano la Maisonette ed erano tutte entusiaste, con particolare rifermento all’efficacia del metodo di insegnamento delle lingue, a loro dire molto efficace. Purtroppo non capisco come fare a scriverti in privato, se nel tuo msg mi fornisci la tua mail ti scrivo. in bocca al lupo e a presto
Melissa says
Ciao a tutte. Qualcuna di voi mi sa dare informazioni sulla scuola germanica di via aurelia antica?
La scuola mi sembra molto bella ma non so in che proporzioni venga studiato il tedesco, l’italiano e l’inglese…
Mi piacerebbe capire se tutte le lezioni vengono tenute in tedesco, o se alcune vengono tenute anche in italiano o in inglese.
Grazie per qualsiasi informazione abbiate in merito a questa scuola! M.
Sabina says
Ciao Melissa! Io non ho esperienza diretta della scuola germanica, ma ovunque ho sentito dire che è la migliore scuola internazionale di Roma. Non sapendo io il tedesco l’ho scartata a priori, ma so che è veramente ottima accademicamente. Credo che gli insegnamenti principali siano in tedesco…ora non so quante ore di italiano si facciano e non sono a conoscenza delle distribuzione delle ore per quanto riguardo lo studio dell’inglese o di altre lingue, però ti posso dire che tutto viene studiato seriamente. Ai tempi dell’università (ti parlo di 10 anni fa…) tre miei compagni venivano dalla scuola germanica e le lingue (l’inglese soprattutto) le conoscevano veramente bene, di gran lunga meglio di tutti noi altri che venivamo da una scuola italiana. Comunque credo che il metodo sia similiare a quello della scuola francese, vale a dire che ci sono alcune materie, come letteratura italiana e lingua, che chiaramente vengono studiate in italiano. Di più non so dirti. Spero di esserti stata utile.
In bocca al lupo con la tua ricerca!
Sabina
Elisabetta C. says
Per Anna:
la scuola è il marymount sulla nomentana. Leggi perfavore questi thread su bilingue per gioco:
http://bilinguepergioco.com/2009/05/04/lidea-della-settimana-asilo-nido-e-scuola-materna-bilingue/
http://bilinguepergioco.com/scuola/scuole-a-roma/
nonchè, dopo che ti sei registrata su mammeonline, se vuoi puoi leggerti questo
http://www.mammeonline.net/phpBB3/scuola-internazionale-bilingue-t394321-60.html
Non vorrei sembrarti ‘dismissive’ ma intanto rimandarti alle discussioni che hanno già avuto luogo.
Poi se hai domande specifiche sono a tua disposizione. Quanto alla Petranova e allo Junior certo che si vendono molto bene, io ho sempre avuto dubbi però sulla funzione di ‘tutoraggio’ per come la intendono loro… se hai voglia di scrivere sarei curiosa di sapere quali sono i segnali che hai percepito di ‘indottrinamento’ ed inoltre mi piacerebbe sapere se come scuole bilingui valgono qualcosa.
a presto,
Elisabetta
Sabina says
Ciao Elisabetta! Ci sei ancora? é da tanto tempo che non leggo tuoi post! Sono Sabina, non so se ti ricordi di me…ti avevo fatto alcune domande sulla Mary Mount forse un anno fa..non ricordo precisamente. Avrei bisogno di un tuo parere. Oramai è quasi sicuro che l’anno prossimo, vale a dire a partire da settembre 2013, torneremo a vivere a Roma. Lo saprò con tutta certezza a gennaio. In ogni caso con il rientro a Roma si riapre anche il discorso scuola. A novembre sarò nella capitale per una settimana e visiterò la scuola delle tue figlie. Ho fissato un appuntamento con la nuova responsabile delle admissions…una ragazza molto gentile. Non mi ha garantito che le mie figlie verrano accettate, me lo potrà dire solo a gennaio, ma nel frattempo vorrei visitare la scuola e vederla con i miei occhi.
Sono indecisa tra la scuola bilingue e una puramente inglese…La mia bambina maggiore ha adesso quasi 5 anni, mentre la piccolina ne compirà 2 a novembre, quindi l’anno prossimo l’una dovrebbe andare in prima elementare, l’altra al primo anno di materna. La maggiore è bilingue, anzi, parla l’inglese meglio dell’italiano perchè ha sempre frequentato all’estero scuole anglofone.
Ora, mi chiedevo se sarà una sforzo troppo grande per lei svolgere due programmi contemporaneamente, italiano e inglese. Per la piccolina non mi pongo problemi, per lei sarebbe la prima esperienza “scolastica” e, data la sua tenerissima età e il fatto che sarà al primo anno di materna, sono abbastanza tranquilla. Vorrei comunque che entrambe imparassero l’italiano. Io sono italiana, mio marito, pur essendo bilingue, è italiano, e mandarla ad una scuola puramente inglese preclude loro la possibilità di imparare a leggere e scrivere in italiano. Tu cosa faresti al mio posto?
Sto ponendomi tutti questi problemi, ma probabilmente le mie bimbe non verrano neanche ammesse alla Mary Mount date le lunghe liste d’attesa…comunque vorrei lo stesso il tuo parere in merito. Se non dovessero essere ammesse alla Mary Mount, le due altre opzioni sarebbero la St Francis e la Core. Quest’ultima non mi può dare garanzie sull’ammissione delle bimbe, trattandosi di una scuola molto piccola e avendo la politica di accettare prima i fratelli e sorelle dei già frequentanti. Fatto sta che fino a gennaio rimarrò nell’incertezza più assoluta.
Ciò che mi fa propendere per la Mary Mount al momento è la presenza di un campus, uno spazio dove i bambini posso giocare, sfogarsi….A mio parere è molto importante a questa età.
E non ti nascondo che sono pro uniforme, soprattutto a Roma…All’estero, nei paesi dove sono vissuta negli ultimi sette anni, se tuo figlio andasse a scuola in pigiama nessuno ci farebbe caso. A Roma, in certi ambienti in particolare, sarebbe un grosso problema. Non manderei mai mia figlia a scuola con il pigiama, ma diciamo che l’abbigliamento nei paesi dove sono vissuta non è mai stato importante.
Infine il fatto che sia una scuola cattolica a me non dispiace. Io ho frequentato per 11 anni una scuola cattolica parificata e sono stati glia anni più sereni della mia vita scolastica. Al liceo ho cominciato a frequentare una scuola pubblica e lì sono iniziati i problemi….scherzo! Essendo un noto liceo del centro di Roma, se si parla di snobbismo alla Mary Mount, ci sono delle scuole pubbliche romane che possono averne ancora di più!
Volevo poi aggiungere che noi avremmo anche la prospettiva di ripartire dopo 4-5 anni, ma in questo momento non sono sicura di niente. Sembra strano, ma mi manca il mio paese….nonostante il periodo difficile che sta vivendo adesso. Soprattutto mi manca Roma, la mia città natale, dove ho trascorso i miei primi 27 anni di vita. Bando i sentimentalismi, tu cosa mi consiglieresti di fare? Mi farebbe tanto piacere conoscerti di persona perche i tuoi post sono eccezionali e li leggo e rileggo in continuazione.
Spero di avere presto tue notizie e soprattutto aspetto i tuoi preziosissimi consigli. Grazie!
Approfitto del post per ringraziare ancora una volta Letizia per questo meraviglioso blog.
Un saluto a tutte le mamme,
Sabina
Elisabetta C. says
Ciao Sabina,
si ci sono ancora! Se non leggi miei post è perché…ne ho scritti solo nella mia testa!
Come Letizia ben sa, non ho avuto molto tempo ultimamente: ho avuto un altro bambino (che ha ora 8 mesi…un tesoro) e sto scrivendo un libro (che non so chi mi pubblicherà…).
Da qualche settimana ho ricominciato anche a lavorare e quindi scrivo poco. Come vedi non mi faccio mancare nulla: ho la figlia preadolescente, la figlia bambina e il figlio neonato!
Per rispondere con ordine alle tue domande:
1. Non penso che svolgere due programmi contemporaneamente sarebbe troppo pesante per la tua figlia maggiore. Penso solo che si troverebbe in situazione uguale e contraria agli altri bambini perché l’inglese sarebbe la sua lingua forte e non la sua lingua debole. Pertanto, l’unico rischio è che vedresti per un po’ di tempo peggiorare il suo inglese e migliorare il suo italiano. Inoltre, anche se il kindergarten è a tutti gli effetti una primina, normalmente in prima elementare le maestre ricominciano la letto – scrittura da capo, in modo da mettere in pari sia i bambini che vengono dall’interno sia quelli eventualmente che arrivano da altre esperienze;
2. Premesso che io sono ancora by and large contenta del Marymount (ora la grande fa la prima media e mi sembra anche meglio gestita della scuola primaria, mentre la seconda figlia fa la terza primaria, ossia elementare) mi chiedo però se sia la scelta giusta per voi, considerato il fatto che mi dici che avreste poi la prospettiva di ripartire. Se è questo il caso, se le vostre finanze lo consentono, io propenderei per una scuola internazionale senza alcun dubbio. I motivi che sono alla base del mio consiglio sono più sotto (punto 4) ma ovviamente aggiungerei che la transizione da scuola internazionale a scuola internazionale è molto più semplice.
3. Poiché saresti a Roma per l’open day possiamo benissimo incontrarci, a me farebbe piacere, posto che le riflessioni generali possono sempre essere utili al “dibattito pubblico” su BPG.
4. Come ti dicevo, personalmente se non avessi vincoli economici io in questo momento storico sceglierei una scuola inglese (a Roma tipo il St. George o la New School). Con le scarse prospettive dell’economia italiana, con i dati OCSE – PISA alla mano che fotografano il disastro dei nostri quindicenni, con la scarsissima cultura scientifica applicata che ti dà una scuola italiana mi chiedo se ha senso in generale studiare in una scuola che abbandona tanti studenti per strada e che che sfocia (per i più bravi) nei licei classico (e scientifico) concepiti per selezionare le elite degli anni ’30 del ‘900. Scuole nelle quali passi ore e ore su rosa rosae, Parini e Alfieri mentre nelle altre parti del mondo alle superiori se sei in gamba puoi fare un corsi di calculus a livello universitario e a 11 anni nel lab di biologia puoi sezionare una rana (mentre in Italia penso ormai succeda solo all’università, se hanno ancora laboratori). Dico questo con la morte nel cuore, visto che ho fatto il classico e poi intrapreso studi giuridici e che le mie materie preferite sono sempre state letteratura e storia. E non e’ una questione di cultura classica o scientifica: per fare studi classici universitari la migliore università è… Oxford!
Spero di averti dato food for thought!
Elisabetta
Sabina says
Cara Elisabetta, complimenti per la nascita del terzo bimbo! Un maschietto, se ho capito bene…Congratulazioni di cuore. E complimenti anche per il libro che stai scrivendo, sei una fonte di ispirazione!
Ti ringrazio per i tuoi consigli, ottimi, come sempre. Condivido pienamente il tuo punto di vista. Sfortunatamente non possiamo permetterci New School o St George, troppo care, e, sinceramente, spendere cifre così alte per scuola materna e primaria, ci sembra eccessivo. Rientrano nel nostro budget Core e St Francis, come scuole internazionali. Se ho seguito bene la tua linea di pensiero una scuola internazionale con curriculum inglese è meglio di una scuola americana…quindi Core sarebbe meglio di Saint Francis. Il problema è che la Core non mi dà alcuna garanzia fino a gennaio, e così anche la Mary Mount.
Io non sarò a Roma per l’open day, ho fissato un appuntamento con la segretaria della scuola il 5 novembre. Se tu sei a scuola potremmo incontrarci…ma mi hai detto che hai ripreso a lavorare, e mi immagino il tuo impegno con il bebè di 8 mesi. In ogni caso io sarò lì il 5 novembre alle 14…Se non in quella occasione spero ce ne saranno altre.
Ti ringrazio tantissimo e ancora complimenti!
Sabina
Elisabetta C. says
Cara Sabina
capisco bene: anche per me quelle scuole sono troppo care. Peraltro la Core è un’ottima scelta. Del st. Francis so meno perchè ho conosciuto solo una famiglia che ci ha mandato i figli, mentre conosco parecchi ragazzini che sono usciti dalla Core, alcuni dei quali ho visto crescere.
Comunque, date le liste di attesa e le incertezze circa futuri spostamenti, io fossi in te terrei i piedi in tutte le staffe, non c’è nulla di male.
Quanto ai diversi sistemi di istruzione, le differenze ‘esplodono’ alle superiori. Le scuole italiane alle superiori hanno programmi belli per le humanities ma sono decisamente troppo antiquate; la scuola inglese è come curriculum meglio di quella americana, ma per la scuola primaria direi che le differenze non sono così nette.
Comunque fammi sapere come va il tuo incontro con Alessandra (mi pare sia lei all’admission office ora).
ciao
Elisabetta C.
Sabina says
Eh si, mi conviene tenere il piede in più staffe…anche se avere più certezze mi conforterebbe non poco. Ho appuntamento con Alessandra, al telefono mi ha fatto un’ottima impressione, e per me questo significa molto. A volte ti rispondono responsabili per le ammissioni poco gentili e per niente disponibili a parlare con te, soprattutto quando si tratta di strutture che sanno che o in un modo o in un altro riusciranno a coprire tutti i posti disponibili. Ora non so come fosse la precedente responsabile, ma Alessandra mi è sembrata molto alla mano.
Volevo aggiungere che mio marito è bilingue e ha sempre parlato con la maggiore in inglese. Lei sa che quando parla con il papà deve parlare in inglese e oramai le viene alquanto naturale. Ora non so cosa succederà una volta a Roma, con una full immersion italiana.
Ora come ora sono convinta che la scelta migliore per le bimbe, soprattutto per la grande, sia la Core, ma sono comunque attratta dalla Mary Mount per il suo programma bilingue che permetterebbe alla mia maggiore di continuare l’inglese imparando, però, anche l’italiano, che fa parte quanto l’inglese della sua identità culturale.
Ti ringrazio e spero a presto!
Sabina
francesca says
Salve a tutte,
Sono la mamma di un bimbo di quasi 3 anni e viviamo nella provincia sud di Roma, zona Castelli romani. Ancor prima di irmanere incinta avevo deciso che mio figlio/a sarebbe diventato bilingue e avrebbe frequenstato un asilo inglese. Purtroppo attuare il mio desiderio non si sta dimostrando facile.
QUI nella provincia RM non ci sono corsi o playground in inglese per bambini, l’asilo internazionale più vicino è a 30 min da casa mia, a Marino, ma non mi ha entusiasmato molto quando l’ho visitato. Le aule sono microscopiche, l’asilo è in una casa anni ’70, con mobilio e struttura vecchi, giardino minuscolo, gatto che gironzola per le classi quando i bimbi non ci sono (anch’io ho degli animali ma rimangono in giardino e non vorrei che un bimbo di 2 anni mettesse in bocca gli oggetti già accarezzati da altri animali, per quanto puliti). La signora che lo gestisce è molto carina e gentile, ma over 65 e si occupa dei bambini tra i 5-6 anni (età molto ‘vivace’, forse tropppo per la sua età, mi vien da pensare!).
Insomma, ora che mi trovo davanti alla scelta tra l’asilo italiano che mio figlio frequenta da 2 anni, pieno di attività, musica, con delle maestre dolcissime, vivaci e allegre, ambienti ampi, luminosi, colorati e caldi, e l’asilo inglese buio, vecchio e 3 volte più caro, il mio sogno ‘bilingue’ sembra sempre più lontano 🙁
POSSIBILE CHE AI CASTELLI ROMANI QUESTO è IL MEGLIO CHE POSSO TROVARE?
Consigli cercasi 🙁
Voi che fareste?
Grazie,
fran
barbara says
Ciao a tutti, avete qualche notizia della st francis di cui non sono riuscita ad avere informazioni ?
grazie mille
Patrizia says
Cara Letizia,
Sono in grande difficoltà e spero che la tua grande esperienza mi possa aiutare.
Ho una figlia di quasi 5 anni e mi piacerebbe molto che imparasse bene l’inglese (entrambi i genitori siamo italiani). Al momento piace molto anche a lei. Una volta a settimana, a parte l’inglese studiato a scuola, frequenta un laboratorio teatrale in inglese (ovviamente e’ basato sul gioco) ed e’ sempre felice di seguirlo.
La domanda e’ la seguente: scuola pubblica e frequenza di un corso d’inglese pomeridiano o marymount? Come per tutte le scuole sento opinioni molto discordanti. Io sono disposta al “sacrificio” economico ma se ho la ragionevole certezza che al termine delle elementari sappia conversare normalmente….tu che ne pensi? Patty
Mi dai una risposta diretta e poco “diplomatica”??? Grazie infinite
Bilingue Per Gioco says
Patrizia,
non posso risponderti, la decisione è molto più complessa di così, non si esaurisce in costo vs. saper conversare al termine delle elementari, ci sono tantissimi altri aspetti da tenere in considerazione, alcuni specifici alla scuola, altri specifici al bambino, altri generali, e ampiamente discussi qui. Nello specifico poi io non ho esperienza diretta del Marymount, quello che so lo so dai pareri delle mamme che scrivono su questo blog, quindi tanto quanto ne puoi sapere tu.
Mi spiace…
Letizia
chiara says
ho letto molti commenti esaustivi … qualcuno sa dirmi qualcosa in merito alla Southland english school di Casalpalocco??? grazie mille Chiara
chiara says
é molto urgente vorrei iscrivere li mia figlia ma ho il timore(credo comune) che mia figlia di 3 anni si possa trovare spiazzata in un ambiente simile e per di piu possa ,nel tempo, dimenticare l’italiano!!! è possibile ossia è una paura legittima o le cose nn stanno esattamente cosi?? grazie di nuovo a tutte voi
Nayantara says
Ciao care amiche ed amici di Bilingue per Gioco,
Siamo i genitori (coppia mista) di due bimbe di 2 e 4 anni esposte a tre lingue dalla nascita (il papá parla loro inglese, io italiano, la tata spagnolo). Attualmente le bimbe frequentano una scuola montessoriana in cui sono previste delle lezioni in inglese, ma fondamentalmente si tratta di scuola italiana. Pur essendo molto contenti della scuola, tuttavia essendo una coppia mista che si muove in ambiente internazionale desidereremmo che dalle elementari le bimbe ricevessero una formazione in inglese. E qui il nocciolo della questione: la nostra scelta ricadrebbe sulla Britannia International School di Roma (abitiamo lí vicino), o sul St. Georges della Nomentana (che pur lontano, in qualche modo si puó raggiungere). Del St. Georges sappiamo che é un’ottima scuola, sulla Britannia ho sentito pareri discordanti che vanno dall’ottimo al pessimo. Potete darci la vostra opinione?
Grazie fin d’ora dell’aiuto.
Nayantara
fiorella says
io ho visitato la britannia e con tutta onesta mi ha lasciato abbastanza perplessa, riguardo la struttura, in primis sono 25 anni che esiste e credimi questi anni sono tutti visibili, la mensa lo trovata inquietante usano le” stoviglie” di plastica , e il cibo viene dall’esterno, le classi sono minuscole e dislocate in stretti e abbastanza bui corridoi, insomma si parla di un villone molto vecchio e con poca manutenzione, per quanto riguarda l’offerta accademica e’ fino a year 6 , e sembra molto buono, le classi non sono numerose e all’italiano è dedicata una giusta importanza , viene insegnato per 4 ore a settimana con sessioni di 6 alunni .
sicuramente uno dovrebbe vedere solo l’aspetto formativo , ma quando i costi raggiungono cifre cosi alte , e’ neccessario che tutti gli aspetti siano al top , io sono una mamma che ha la bimba di 7 anni alla southlands, e quest’anno ho messo in discussione l’offerta accademica scarsa del programma inglese della scuola e sono andata a visitare piu volte altre scuole internazionali.
alla southlands l’italiano è fatto solo per due ore e non è obbligatorio , e credetemi non e’ sufficiente, il bambino ha molte lacune.
la qualità del tutto è soggettiva , certo non è il top ma sta nella media.
scegliere beneall’inizio è meglio perchè dopo i problemi sono legati a inserimenti e traumi di distacco e bla bla per i bambini, insomma se scegli devi pensare a un ciclo completo nel senso o tutta la materna,( 3,4,5,) tutti gli anni di elementare ( sono 6) e via considerando un saluto
Nayantara says
Ciao Fiorella e tutti,
Grazie per il tuo feedback. In pratica mi sembra di capire che l’impressione sia stata buona dal punto di vista accademico, ma che fossi meno convinta del contenitore. Del resto i nostri figli nel contenitore ci passano tutta la giornata…
Andró a vedere, ma sono sempre piu convinta che dovremo fare uno sforzo logistico per mandare le piccole ad una scuola magari piú lontana ma che ci soddisfi anche dal punto di vista ambientale.
Si tende spesso a pensare che la scuola debba essere dislocata necessariamente nel quartiere, perché cosi si gestiscono meglio gli spostamenti e le attivitá fuori scuola con gli altri compagni di classe, ma forse ci si riesce anche abitando fuori zona scuola. Esperienze? Grazie a chi ne voglia condividere.
Emanuele says
Ciao Fiorella,
io sto per iscrivere mia figlia di 3 anni propri alla Southlands e leggendo il tuo post mi è preso un colpo 🙂 davvero è scarso il programma di inglese (proprio quello di inglese, l’unica cose che davo per certa..)? E la situazione con l’italiano è così catastrofica? Quindi tu mi sconsiglieresti questo “investimento”?
Grazie!
Emanuele
Paola says
Ciao a tutti, sarei grata a chiunque potesse fornirmi informazioni e/0 condividere esperienze sulla Southland school di Casalpalocco. Vorremmo iscrivere lì mio figlio alle elementari l’anno prossimo.
grazie mille!
PAola
Teresa says
Buongiorno,
Qualcuno saprebbe darmi delle informazione sulla scuola internazionale San Dominique sulla Cassia a Roma?
Grazie mille aspetto aspetto vostre notizie.
Ciao Teresa.
Elisabetta C. says
Per Chiara:
La New school
-è un’ottima scuola inglese (ossia segue il curriculum britannico);
-è di poco inferiore al St. George come risultati degli esami nella scuola superiore (anni fa avevo fatto un confronto sulla base dei dati pubblicati per loro websites: limitandoci all’IGCSE che entrambi seguono – uno poi diventa IB l’altro A level – St George Grade A-C 91% nel 2009 e 93% nel 2008 mentre il 51% con il grado A nel 2009 e il 57% nel 2008 mentre Newschool Grade A-C 85% nel 2009 e 84% nel 2008 mentre il 41% con il grado A nel 2009 e il 36,5% nel 2008. Con i sedicenni vinceva due anni su due St George)
-mi dicono che è molto piccola (una sola sezione dai 3 ai 18 anni, 90 studenti in tutto). Molta attenzione individualizzata quindi ma possibili problemi quando uno esce da un ambiente così ovattato (se ci entra a 3 anni ed esce a 18, intendo)
-ho un amico che ci manda la figlia (nata in Scozia e già bilingue) ed è molto contento. Fa la primary school, avrà circa 10 anni. Un mio collega ci mandò le figlie ed era egualmente soddisfatto. L’ho perso di vista ora e penso che le ragazze abbiano ormai finito l’università.
Questo è quello che so, ma comunque penso si tratti di un’ottima scelta, se vi prendono
Good luck e poi facci sapere come va a finire
Elisabetta C.
Chiara says
Cara Elisabetta,
ti ringrazio ancora per le indicazioni che mi hai fornito e per le considerazioni delle quali ho avuto finora sempre riscontro. Sono stata alla New School ed effettivamente ho avuto l’impressione di una, come hai detto tu, “attenzione individualizzata” nei confronti del bambino/ragazzo. La scuola è davvero piccola: una sola classe (parlo delle elementari) di 16 bambini e così via. Le persone con cui ho parlato, di estrema gentilezza, non hanno escluso la possibilità di un ingresso “tardivo” (a partire dalle elementari e non dalla materna), ma ho avuto davvero la sensazione di un piccolissimo mondo all’interno di un già piccolo mondo costituito dalle scuole internazionali, che, se da un lato ti proiettano verso l’esterno attraverso il contatto con lingue e culture diverse, dall’altro ti allontanano in qualche modo dalla quotidianità vissuta dalla maggior parte e, spesso, vissuta dalla stessa famiglia, che ha affrontato un percorso di studio diverso ed ha la sensazione di ricominciare da capo ed al buio.
Peraltro, se devo essere sincera, mi aspettavo una struttura migliore. Gli spazi, esterni ed interni, sono davvero contenuti.
Detto questo, anche per ragioni legate alla nostra distanza da Roma, credo che manderò mio figlio al Marymount International, “ahimè” iscrivendolo al kindergarten dato che non ammettano bambini che non abbiano compiuto 6 anni all’inizio della prima elementare, come peraltro mi avevi già detto, e dedicando questo anno all’apprendimento dell’inglese, affinché non debba affrontare un ingresso eccessivamente traumatico alle elementari.
Spero davvero sia una buona scuola… Ho sentito parlarne bene e male, come di tutte le altre, del resto…
Ti prego di darmi informazioni, ove ne avessi su questa scuola (anche se so che tu conosci meglio l’istituto bilingue) e ti ringrazio ancora per avermi “ascoltato”.
Buona serata.
Chiara
Elisabetta C. says
Ciao Chiara,
è vero che le scuole internazionali sono delle ‘bolle’, se ci si passa tutta la vita forse si diventa una sorta di TCK (third culture kids). Se poi la bolla è molto piccola (come la New School) qualche dubbio lo avrei anche io ma solo nel caso in cui un bambino dovesse starci per tutto il percorso scolastico (da i tre ai 18 anni, insomma).
Quanto alla c.d. cutoff date, ossia al fatto che può andare in prima solo a 6 anni compiuti, più o meno è una regola ovunque nelle scuole inglesi e americane perchè così funziona il sistema di istruzione. Non fa niente: tuo figlio sarà più maturo e faticherai meno a seguirlo nei compiti a casa.
Gli stai dando una lingua (e forse una cultura) in più, mi sembra molto in cambio di fargli ‘perdere’ sei mesi. Meglio arrivare bene che arrivare prima, insomma. Almeno questo è quello che ho fatto io con la secondogenita che è di marzo e praticamente si è fatta 4 anni di scuola dell’infanzia (1 di ‘sezione ponte’ ad una scuola pubblica e tre alla bilingue). Ho provato ad anticiparla ma non c’è stato verso e ho messo sul piatto della bilancia le due cose: meglio una lingua in più o diplomarsi 6 mesi prima?
Il risultato è che lei fa la terza primaria e i suoi amici che hanno proseguito alla pubblica sotto casa fanno la quarta, però sinora non mi sono pentita.
Quanto al MMI come ti ho scritto non conosco nessuno che abbia dei figli piccoli là, ma solo dei ragazzi delle superiori, alcuni dei quali vengono dal Marymount bilingue.
QUalche sera fa sono stata proprio all’open evening delle superiori, tanto per farmi un’idea. Ho anche parlato con la coordinatrice di early years ed elementary ma mi sembra un pò poco per dare un giudizio, tanto più che non abbiamo parlato di scuola primaria.
Il campus, ovviamente, è molto bello. I lab di scienze, chimica e fisica delle superiori mi hanno veramente colpito. Ma questo è quanto
Pertanto, riguardo alla qualità non saprei dirti. Comunque resta il fatto che quando tuo figlio sarà bilingue nel caso non fossi contenta puoi sempre spostarlo in un’altra scuola internazionale.
Spero che qualcun altro possa dirti di più
a presto
Elisabetta C.
Patrizia Sax says
Questo sito è fortissimo e anche e soprattutto la mamma che lo gestisce…!
Ma…possibile che con le scuole internazionali si abbia la sensazione che siano loro a sceglierti e non il contrario?
Visto l’impegno economico che richiede mandarci i figli…non ha senso!
Elisabetta C. says
E’ la dura legge della domanda e dell’offerta: la domanda per una scuola internazionale al momento è alta, anche per via dell’incerto futuro del nostro paese e, per certi versi, dell’indebolimento del ruolo dell’Europa (come continente, non solo come UE) nel contesto internazionale.
Quando viaggio i commenti che sento sono molto tristi. Vista dagli Stati Uniti, l’Europa viene considerata ancora la culla della civiltà, ma una civiltà che ha più radici nel passato che prospettive per il futuro. Tutti vogliono venire a rivedere gli Uffizi, il Vaticano, il Louvre o il Partnenone ma nessuno vorrebbe viverci. Vista dall’Asia l’Europa è considerata un “malato terminale” (parlano così persino della Germania o il Regno Unito). E i commenti cui sto facendo riferimento non vengono dall’uomo della strada, ma da professori di università dell’Ivy League o dall’alta dirigenza di multinazionali note ovunque…
(Tanto per cominiciare la giornata con pensieri allegri)
Elisabetta C.
Bilingue Per Gioco says
Purtroppo mi tocca essere d’accordo…
F. says
Evviva il pensiero critico! Quindi solo perche’ qualche professore e qualche manager non europeo affermano che l’Europa e’ finita, ci mettiamo tutti una bella pietra intorno al collo? Ma queste persone, soprattutto i manager, ti hanno anche informata di quanto guadagnerebbero le loro imprese se l’Europa collassasse? Per caso, i professori con la sfera di cristallo, ti hanno anche detto chi sono i finanziatori delle loro costosissime e privatissime universita’ e quali interessi coprono? Non credo, smettiamola con la macroeconomia della domenica e ritorniamo nel contesto. Una scuola internazionale e’ una opzione, purtroppo da sola non garantisce proprio nulla, puo’ aiutare ad avere un futuro con piu’ opportunita’ professionali, ma non da certezze assolute. Chi non se la puo’ permettere, non deve sentirsi un povero miserabile o un condannato a prescindere. Aiutiamo i nostri figli, con tutto quello che possiamo fare, e per favore apriamo la mente a un pensiero indipendente!
Bilingue Per Gioco says
la crisi l’hanno inventata i professori universitari?
non so te, ma io la respiro per la strada…
L.
F. says
La parola ” crisi” e’molto diversa dalla espressione “malato terminale”. Da una crisi si puo’ uscire, come e’ gia’ successo altre volte, il malato terminale muore e basta. Io non credo affatto che l’Europa sia un malato terminale, ma con tutto il rispetto mi fermo qui, perche’ non credo proprio che questa sia la sede opportuna per sciorinare analisi politiche o economiche.Grazie
Elisabetta C. says
Gentile F,
non c’e’ bisogno di essere cosi’ reattivi, tanto da dare dell’ottuso a chi non si conosce (poiche’ mancherei di pensiero indipendente devo supporre di ricadere nella categoria). Io rispondevo solo alla domanda (quasi retorica) di Patrizia sulla policy di selezione talvolta arbitraria seguita dalle scuole internazionali, il cui crescente successo, mi sembra di poter supporre, deriva anche da un’incertezza piu’ generale. Ci saranno altre cause, ma io vedo anche questa, forse proprio perche’ con la macroeconomia non mi ci scontro solo di domenica.
Per il resto, nessun percorso formativo puo’ garantire nulla; nella vita di ciascuno sono veramente tanti i fattori temperamentali, caratteriali, famigliari, sociali e casuali che determinano una buona o una mediocre formazione; neanche la cultura puo’ garantire in modo assoluto un’occupazione soddisfacente e remunerativa, come ben sanno tanti brillanti filologi classici.
Elisabetta C.
F. says
A mio parere la domanda di Patrizia non e’ affatto retorica, ma anzi e’ segnale di acume e di sensibilita’. Nessuno si deve sentire in difetto, se non puo’ accedere ad una istruzione internazionale, cosi’ come e’ anche vero che a Roma, si puo’ superare qualunque lista di attesa, avendo le conoscenze giuste. E lo dico per esperienza diretta. Detto questo, io da madre faccio del mio meglio per l’istruzione dei miei figli e questo prescinde dal nome e dal costo della scuola che frequentano. Se un giorno dovessi rendermi conto che pagare cifre astronomiche non mi da alcun vantaggio rispetto al loro livello di istruzione, smetterei. Se dovessi fare una richiesta di ammussione ad una scuola privata e non venisse accolta perche’ c’e’ la ” lista”, amen. Di certo non penserei che sto rovinando i miei figli per sempre. Come ho gia’ detto, i fattori che incidono sul futuro sono moltissimi e le risorse presenti per apprendere, anche al di fuori del contesto scolastico, anche. Chiedo scusa se sono stata reattiva, ma personalmente gradisco poco gli uccelli del malaugurio che siano manager, professori o macroeconomisti
Elisabetta C. says
Scuse accettate.
Io peraltro riferivo pensieri che non necessariamente condivido (ma che forse influenzano o possono influenzare alcune scelte collettive).
Personalmente, preoccupata per il futuro del Paese lo sono molto, antieuropeista per niente. Anzi, sono europeista convinta, anche per ragioni famigliari, culturali e professionali che non posso qui affrontare.
Elisabetta C.
Arianna says
Non entro nella discussione macroeconomica ma vorrei, invece, porre l’accento su un aspetto che secondo me è molto importante per capire perché le famiglie italiane che si rivolgono a scuole internazionali non si trovano accolte esattamente a braccia aperte. Storicamente le scuole internazionali presenti nel nostro Paese (prendiamo ad esempio quelle di lingua inglese) non si rivolgono a un pubblico di famiglie italiane, se non in casi di coppie miste con uno dei genitori di madrelingua. Per molto tempo i figli di genitori entrambi italiani non vengono proprio ammessi in queste scuole. A un certo punto la cosa cambia: perché? La motivazione è puramente economica: le scuole in questione devono mantenere strutture molto costose e cominciano ad aver bisogno di ammettere anche figli di italiani, se non altro perché sono gli unici che pagano la retta a prezzo pieno; i madrelingua, tra borse di studio e convenzioni con enti, ambasciate e multinazionali, il cui personale risiede temporaneamente in Italia, pagano di solito rette molto inferiori. Ecco che, quindi, le iscrizioni anche a italiani figli di italiani ma sempre con un atteggiamento non proprio di entusiasmo da parte di chi dirige queste scuole e non perché, come ho sentito dire, si ha paura che il livello dell’inglese insegnato peggiori ma semplicemente perché l’ingresso di più bambini che non conoscono, o conoscono poco, la lingua porta a dover inserire più insegnanti e strumenti a supporto dell’apprendimento dell’inglese come lingua seconda, cosa costosa e non sempre facile da gestire (anche perché spesso è lo stesso atteggiamento delle famiglie a non aiutare: mando il figlio in una scuola costosa, magari sua unica fonte di inglese, e mi aspetto il miracolo. Se ciò non avviene la colpa è della scuola che è scadente e via dicendo). Certo è che mantenere bassa la percentuale di non madrelingua in queste scuole è essenziale per far sì che l’inglese venga vissuto come strumento di comunicazione naturale e necessario e non come artificio o mera materia di studio, che poi è il motivo (ma parlo per me) perché uno si decida a fare l’investimento gravoso che comporta il mandare il figlio in una di queste scuole, e per gravoso intendo non solo esborso economico ma anche tempo e fatica per gli spostamenti considerato che queste scuole, almeno a Roma, non sono quasi mai vicine al centro città o comode da raggiungere. Quindi secondo me in linea di massima è giusto che ci sia questo tipo di “selezione” anche perché, per contro, ci si può trovare di fronte a situazioni paradossali e qui cito un esempio concreto: Rome International School, che ho visitato più volte per un’eventuale iscrizione delle bimbe. Per quanto ho saputo dalla vice principal dell’elementary school, dietro mia richiesta diretta e puntuale e sicuramente detto a denti stretti da parte sua, in questa scuola i madrelingua sono circa il 20% sul totale, ovvero su una classe di 20 ci possiamo aspettare che solo 4/5 bambini siano madrelingua inglese. Ciò vuol dire che la lingua comune tra i bambini è l’italiano e per ciò stesso l’internazionalità della scuola viene snaturata; loro stessi lo vedono come un limite tanto che lo scorso anno stavano studiando nuove agevolazioni per attrarre i madrelingua. Per tornare all’atteggiamento dei genitori non madrelingua: io mi sono trovata davanti la vicepreside, una persona dal nome e cognome italianissimi, la quale mi si è rivolta in inglese e mai e poi mai mi sarei sognata, potendo, di risponderle in italiano, tanto più di fronte a mia figlia potenziale allieva. Riguardo che invece ho notato non essere osservato dai genitori già interni, perché l’inglese non lo conoscono abbastanza? o magari perché tanto ti pago che devo fare a fare la fatica quando so che l’italiano lo parli meglio di me? Ecco, io queste cose non le reggo come persona singola e esterna alla situazione, capisco benissimo che il personale che gestisce una scuola internazionale voglia evitarle per quanto possibile.
Elisabetta C. says
E’ quello che emerge dall’articolo che ho più volte citato
Clientele, Curriculum and Economics: Factors in the Survival of Rome International Schools
http://ambrit-rome.com/staff/staffwork/paige/paige.html
Articolo che in un passaggio affermava:
“Some administrators thought allowing non-English speaking Italians to apply to the schools would be a solution, and others felt the non-native English speakers would bring down the quality of school English. Italians were assiduously knocking on the doors of all international schools in Rome in the 1980’s. Headmistress Joan Bafaloukas Bulgarini stated in an interview that Italians were finally beginning to trickle in to the schools, mainly because the families were full-fee payers. That change in student type meant that the need to improve their English required more ESL (English as a second language) specialists. Many of the parents didn’t speak any English at all, but they knew that was the key to the education they wanted for their only child.”
Elisabetta C.
Bilingue Per Gioco says
mi ha colpito una parola in questo passaggio : “for their ONLY child”
vi risparmio le considerazioni sociodemografiche…
L.
rose says
Io ho sempre pensato di voler iscrivere mia figlia in una scuola anglosassone perchè ritengo che la lingua sia importante e anche l’apertura ad un tipo di cultura diversa aiuti a crescere meglio. Ho ottenuto un’ammissione all’Ambrit su cui avevo un feedback molto positivo anche se partecipando ad una festa di compleanno di un bimbo di 5 anni (che frequentava la scuola già da 2 anni) tenutasi nel giardino della stessa scuola ho notato che la lingua con cui i bambini (compagni di classe) comunicavano era l’italiano….in considerazione della mia vita molto impegnata e dell’ipotesi di uno spostamento della sede degli early years a Casaletto ho scelto, per niente convinta della qualità della scuola, di semplificarmi la vita (almeno per il primo anno in cui non è facile abituarli allo scuolabus) e iscrivere mia figlia al KG della RIS. Avevo il terrore di fare un errore colossale. Gran parte delle persone (che ovviamente non avevamo mai mandato i figli lì) sostenevano per imprecisate ragioni che fosse una cattiva scuola…Io ho pensato che mia figlia avrebbe comunque beneficiato di una mamma più serena, non stressata dal traffico per portarla a scuola. Adesso mi ricredo. Mia figlia adora andare a scuola. Quando fa la monella la mia minaccia è proprio quella di non mandarla e lei è sempre molto preoccupata da tale prospettiva. Il sabato mi chiede di andare a scuola. Fanno tantissime cose divertenti! L’ambiente è anglosassone ma non duro come quello di altre rinomate scuole. Pochi fronzoli e disciplina. Time out per chi non si comporta bene (seduto zitto all’angolo) e un award alla fine della settimana per chi è stato invece il più bravo. E soprattutto, mia figlia conosce già tantissime parole e alcune canzoncine in inglese.
L’anno prossimo si trasferirà a Camilluccia e per me sarà piu difficile ma la nuova sede sarà molto bella. Non ho nessun interesse a scrivere questo post se non quello di sfatare clichè e giudizi “de relato” che mi hanno angosciata per mesi.
barbara says
buongiorno,
ho un bimbo di 6 anni che già frequenta una scuola inglese da 3 anni. Sono soddisfatta di quanto raggiunto fino ad oggi, ma altrettanto preoccupata per la sua padronanza della lingua italiana. Avete suggerimenti per una scuola che lo aiuti a raggiungere pari competenze nelle due lingue.
Grazie
Patrizia Sax says
Sono stata oggi al RIS, l’unica scuola senza lista di attesa. Ero felice,ora mi sto facendo mille domande. Ci sarà un motivo? LAmbritt mi ha quasi cacciata(sul serio) dandomi in risposta alle Appl form dei miei 2 figli (3 anni e mezzo e 18 mths) il link ad altre scuole internazionali dove recarsi. Il Core, più gentili e colloquio piacevole con la preside, ma lista d’attesa e solo x il piccolo. Il marymount bilingue..ha una lista interminabile.
Il sistema di studio alla RIS è l’IB, ho letto qualcosa ma ho poca esperienza…funziona?è giusto dire che studiano in inglese topics appartenenti al paese in cui si trovano?
Mi dicono che l’ambiente è un po’ troppo pariolino…del resto, la location è quella. Dipende molto dalla scuola..se è in grado di tenere a bada certi comportamenti. Feedback?
Io credo che ognuna di noi già solo perché sta qui a scrivere..cerca il meglio, come tutte le mamme di sempre, e oggi il meglio si identifica x alcuni con dare strumenti per far sentire i ns figli cittadini di una realtà molto più ampia e non solo italiani o europei.
Elisabetta C. says
Ciao Patrizia,
come ho già scritto può essere che la RIS accetti più persone perchè dall’anno prossimo si sposta nel nuovo campus ed avrà più spazio (e qualcuno che se ne va perchè non gli è comoda la Camilluccia).
Del programma IB è bene occuparsi per le superiori. Anche se loro adottano il PYP e il MYP (tradotto per chi ci legge: il programma IB per la scuola primaria e la scuola media) non penso che faccia grande differenza rispetto ad altri programmi, in specie alla scuola primaria, però io mi sono studiata solo l’IB come percorso finale delle superiori.
Chissà se qualcuno può darti un feedback.
ciao
Elisabetta C.
paola says
Volevo rispondere a coloro che hanno dei dubbi sull’iscrivere o no i propri figli ad una scuola internazionale, mia figlia ha frequentato dall’assilo alla terza media una scuola inglese senza mai avere problemi di alcun genere, oggi frequenta il terzo anno di un liceo scientifico pubblico italiano senza nessuna difficolta ma con un grande vantaggio la lingua inglese parlata bene come l’italiano.
Nayantara Colicchia says
Ciao a tutti. Qualcuno ha esperienza o feedback sulla Little Genius di Frascati? Grazie.