Questo Sabato, 22 Gennaio 2011, parteciperò a Bilinguiamo, Seminario di educazione al plurilinguismo, a Pistoia.
Se siete nella zona, o vi va di esserci, mi farebbe piacere incontrarvi, e credo trovereste l’evento molto interessante. Interverranno:
Mirco Vannucchi, Assessore alla Cultura del Comune di Pistoia,
l’Associazione “Le A.P.I.“, che ha organizzato l’evento
Silvia Lelli, docente di Antropologia Culturale e del Linguaggio all’Università di Firenze,
Marco Tamburelli, docente di Bilinguismo al Dipartimento di Linguistica dell’Università di Bangor (che già ha scritto su Bilingue per Gioco, qui),
Kerine Goust, psicologa,
Silvia Guetta, insegnante di pedagogia della marginalità, pedagogia interculturale e educazione alla pace all’Università di Firenze,
e myself, Letizia Quaranta, curatrice di bilinguepergioco.com.
Mi sembra molto interessante e indicativo che l’evento sia stato organizzato da un’associazione di donne, e mamme, Le A.P.I. Associazione per l’Intercultura si presenta infatti così: Le A.P.I. è un’associazione di promozione sociale con sede a Pistoia, costituita da un gruppo di donne migranti la cui finalità principale è la promozione dell’interculturalità e l’affermazione dei diritti delle donne.
Come potrei non esserci?
Il seminario inizia alle 9 (io intervengo alle 14), e la sede è presso la Biblioteca San Giorgio, via Sandro Pertini, a Pistoia, ingresso libero e aperto a tutti. Volantino allegato, qui e qui.
Ci vediamo lì!
Serenamanontroppo says
Io sono Toscana e l’idea di partecipare mi stuzzica, ma temo che il seminario sia molto tecnico e poco utile a chi come me è interessato alla tematica del bilinguismo, ma ancora è solo agli inizi di un percorso autodidattico di introduzione di una seconda lingua nella vita del proprio figlio (figlia nel caso specifico).
Che ne dici?
Potresti fornirci qualche indicazione più precisa e sul tipo di pubblico che ci si aspetta sia presente all’evento? Ho letto il volantino e la presenza di docenti universitari, psicologi e altro mi ha fatto sembrare il seminario qualcosa di molto tecnico e dedicato ad operatori del settore (insegnanti ed educatori in particolare).
Bilingue Per Gioco says
Serenamanontroppo, il seminario è rivolto alle famiglie e magari a insegnanti delle scuole dell’infanzia e elementari, a persone normali insomma. Per quello hanno invitato anche me, se era una cosa “seria” ti pare che mi invitavano? (Ridendo dicere verum)
L.
Pepe corongiu says
Ci sarà spazio perle tematiche del bilinguismo e lingue minoritarie regionali italiane?
Bilingue Per Gioco says
Non lo so, sarebbe da chiedere agli organizzatori, ma sinceramente non lo vedo in programma e visto che la località non è interessata al fenomeno non credo, sono temi che si trattano più facilmente in zone direttamente interessate.
Silvia says
Ciao Letizia. Ti auguro successo per la tua partecipazione all’evento. Non sai quanto mi piacerebbe partecipare, trovo il programma estremamente interessante, ma sabato prossimo non posso permettermi di fare 4 ore di macchina (+ 4 ore per il ritorno) per raggiungere Pistoia. Spero che dopo il seminario sarà possibile trovare del materiale relativo agli interventi (in particolare mi interessa la parte che tratterà Marco Tamburelli).
Ti prego di tenerci informati se ci saranno altri eventi simili sparsi per l’Italia.
A presto.
Silvia
Stéphanie says
Ho partecipato al seminario a Pistoia sabato 22/01, c’ero andata per curiosità e sono ripartita veramente soddisfatta dell’incontro. La tematica del bilinguismo mi tocca in quanto francese in Italia, lettrice di “madrelingua” nella scuola superiore, con un figlio di quasi 15 anni bilingue ed espansivo sia in francese che in italiano.
Così ho raccolto l’invito di Letizia a visitare il blog…
Il seminario mi ha fatto prendere coscienza che esistono vari livelli di consapevolezza sull’argomento bilinguismo, che in un primo tentativo riassumerei così:
livello zero, battezzato spontaneamente dal pubblico di Pistoia “livello della suocera”: un bambino esposto a più di una lingua si confonde e viene colpito da mutismo o altri disturbi psichici. Notare che tale livello comprende ancora una nutrita schiera di cosiddetti “educatori”, che avrebbero fatto un passo avanti venendo ieri a sentire un po’!
livello uno, o neutrale: essere bilingui non può far male, a patto che il “fenomeno” non interferisca sulle competenze scolastiche in italiano.
livello due, per fortuna condiviso dalla maggioranza, almeno credo: il bilinguismo come risorsa a livello sia strumentale (che bello sapere anche l’inglese!) che cognitivo: un bilingue ha comunque una “marcia in più”. Ma anche a questo livello si annida a volte lo spettro della lingua di serie A (il nostro caro inglese, seguito a distanza rispettosa da altre lingue europee come francese o tedesco, oppure per i lungimiranti da cinese o arabo) e di serie B (in ordine strettamente alfabetico e non gerachico, dall’albanese al wolof).
livello tre, o degli attivisti del bilinguismo: coscienza delle risorse del bi o plurilinguismo e ricerca di soluzioni e pratiche per diffonderlo.
Tutto questo molto sintetico, mi piacerebbe trovare persone interessate a discuterne ancora!
Un saluto da Pistoia
Stéphanie
Bilingue Per Gioco says
Ciao Stéphanie,
grazie dei tuoi commenti e di essere passata. Stasera scrivo anche io i miei resoconti, ce ne vorranno più di uno credo, da livello tre! Comunque di sicuro qui trovi persone interessate a parlarne…
L.