Non riesco a parlare la mia lingua col mio bambino, sono strana?
Sono Sonia, spagnola in Italia da 9 anni, sposata con genovese e mamma di un quasi 5 mesino (si dirà così??). Sono nata a Barcellona dagenitori castigliani, e a 4 anni sono diventata bilingue, visto che l’educazione scolastica si faceva in catalano, mentre che a casa mia si parlava il castigliano. A 24 anni mi sono trasferita a Genova, senza parlare una parola d’italiano, ma masticando l’inglese e il francese…Grazie alla mia passione per la lettura e grazie alla somiglianza tra le grammatiche catalane e francesi con quella italiana ho imparato l’italiano in modo autodidatto, in modo che ormai difficilmente la gente capisce al volo che non sono italiana….(purtroppo non avendolo studiato qualche errore nella scrittura mi sfugge sempre!). L’italiano è entrato talmente dentro di me che ora che sono diventata madre, e nonostante le mie letture sul bilinguismo durante la gravidanza e la mia intenzione di parlare esclusivamente in spagnolo a mio figlio, faccio fatica a parlare la mia lingua madre con Santiago… Sono strana?? Durante i primi 3 mesi, forse dovuto anche allo “shock” post nascita, mi era praticamente impossibile parlargli nella mia lingua, a discapito di mettermi a piangere…Sentivo che mi ci dovevo proprio forzare, e così ho accantonato l’idea fino a Natale, quando grazie al nostro viaggio a Barcellona, tra parenti e amici il tutto mi è sembrato più facile….Ora diciamo che gli parlo un 40% in spagnolo e un 60% in italiano, quindi siamo ancora lontani di ciò che vorrei riuscire a fare in un futuro…Forse mi “stresso” inutilmente, considerando che il piccino ha soltanto 5mesi, e quindi tempo ne ha tanto…Ma mi chiedo…come mai sono incapace di parlargli nella mia madre lingua??
Purtroppo a Genova, dove abito non è facile trovare iniziative tipo i playgroups (ma nemmeno libri per bambini in spagnolo), anche se comunque in spagnolo forse è più difficile, nonostante ci sia una gran quantità di famiglie con madre o padre spagnoli (l’ho constatato questo Natale alla festa che ha organizzato il Consolato spagnolo a Genova). C’è sì una grossa comunità sudamericana, ma purtroppo nel mio lavoro (sono psicologa e ho lavorato spesso come educatrice aiutando i bambini stranieri ad integrarsi nelle scuole) ho potuto constatare che queste famiglie fanno una assimilazione della lingua italiana “sbagliata”, in modo che alla fine non parlano nè italiano nè spagnolo correttamente, ma mischiano tutti e due.…Proprio quello che io vorrei evitare che succeda a mio figlio!
Dopo questo papiro…leggerò attentamente il tuo blog e sono aperta a qualunque suggerimento o iniziativa!!!
Grazie di aver letto fin qua.
Sonia
Sonia,
non posso dirti perchè ti riesce così difficile parlare la tua lingua con il tuo bambino, ti dico solo che ritengo che un motivo ci sia. Come psicologa sicuramente sai meglio di me come potresti muoverti per cercare di capire cosa ti succede e come superare questo blocco, probabilmente legato a esperienze di vita estremamente personali.
La lingua è davvero un mezzo per vivere, per comunicare col mondo, e l’uso della lingua, i nostri blocchi, i lapsus, ci dicono molto della nostra relazione col mondo. Strana no, non credo, non c’è nulla di strano nel usare la lingua per comunicare chi siamo, con tutto il nostro bagaglio di esperienze.
Pubblico la tua lettera non tanto perchè ho una risposta pronta da darti, ma perchè credo che il tuo caso non sia affatto isolato, e mi piacerebbe sentire i pareri di altre persone che hanno avuto esperienze simili, e forse le hanno anche superate.
L’unico consiglio tecnico che posso darti è quello di cercare di separare chiaramente le due lingue, magari parlare solo Spagnolo con tuo figlio, ma ovviamente, è un consiglio inutile, prima devi sciogliere i nodi…
Ciao,
L.
Immagine da A Journey Round my Skull
Sonia says
Grazie della tua risposta…Forse qualche risposta me la sono anche data sul perchè di questa difficoltà, ma un po’ la disminuivo (mia mamma è mancata mentre io ero già in Italia, così all’improvviso che ancora adesso faccio fatica a crederci. E rimanere a vivere in Italia è stato per me il mio modo di “proteggermi”).
Sul fatto che converrebbe parlare soltanto una lingua per non far confussione mi sono documentata con un po’ di bibliofrafia e anche esperienze dirette di amici con figli bi o trilingui….Infatti durante la gravidanza ero certa che io avrei parlato esclusivamente spagnolo e mio marito italiano. Ma non contavo con le difficoltà oppure “blocchi psicologici” che avrei trovato!! Penso che forse qualndo il bimbo sarà più grande (ha solo 5mesi) e riuscirà a rispondermi sarà più facile per me…oppure lo spero!!
Rispetto alle mie osservazioni sulla comunità sudamericana, mi riferisco sopratutto a quella Equadoregna, la più grossa a Genova. Sentendo le mamme parlare tra di loro o ai figli mi sono resa conto che nel maggior numero dei casi, forse per la somiglianza tra le due lingue, si esprimono spesso usando le parole di uso quotidiano completamente diverse, in italiano (per esempio, “Nos vemos più tardi en la fermata”). Ovviamente è quello che osservato io, e non è detto che tutti facciano così. Un’altra cosa che ho osservato è che quando faccio notare che con me si possono esprimere in spagnolo e mi rivolgo a loro in spagnolo, dopo qualche iniziale parola nella nostra lingua comune, continuano a rivolgersi a me in italiano. Mi dirai, magari anche loro hanno il mio stesso problema!! Rispetto ai bambini, nonostante capiscano abbastanza bene lo spagnolo, spesso lo parlano a stento, e hanno grosse carenze di vocabolario.
In effetti la lingua non è soltanto un mezzo per comunicare, ma un riflesso del nostro modo di essere, delle nostre esperienze e i nostri vissuti.
Grazie per avermi letta e per la tua risposta.
Sonia
NICOLETTA says
Certo, avrai tanto tempo per organizzarti e cercare il modo migliore di comunicarti con tuo figlio e con il resto della famiglia. L’unico problema che puoi trovare è che una volta che hai cominciato a parlare una lingua col tuo bambino, poi sarà difficile cambiare, perchè sarà quello il modo in cui siete abituati a comunicarvi. Comunque, non c’è niente di impossibile e già solo trasmettere il tuo amore per le lingue è molto importante.
Capisco i tuoi dubbi sulle comunità sudamericane, spesso non sentono la necessità di mantenere “pura” la loro lingua, semplicemente perchè hanno la priorità dell’integrazione nella società italiana, per loro e per i loro figli.
Io ho trovato di grande aiuto i libri, che al mio bambino sono piaciuti fin da molto piccolo, per insegnargli le prime parole… Purtroppo in Spagna non se ne trovano tanti, di libri per la prima infanzia in italiano. Probabilmente neanche a Genova sarà facile di trovarne in spagnolo… Se vuoi ci scambiamo gli email e facciamo un “intercambio”! 😉
Un abbraccio
Sonia says
Come faccio a darti la mia mail in modo privato? 🙂
NICOLETTA says
Attraverso Letizia forse, che ha le nostre email? Letizia, dicci tu…
Bilingue Per Gioco says
come ho già detto altre volte, scusatemi ma non lo posso fare perchè mi arrivano troppe richieste e non ci starei dietro (o tutti o nessuno). so che devo trovare una soluzione a questo problema, ma non è banale. un forum richiede molta moderazione, e personalmente non sarei in grado di gestirlo, forse una newsletter dedicata con annunci? Ci sto pensando, idee welcome… E’ soprattutto un vostro problema (parlo a tutti, non solo a voi due), aiutatemi a trovare una soluzione…
NICOLETTA says
OK, mi metterò a pensare anch’io alle possibili soluzioni 😉
Nel frattempo, Sonia, hai un Facebook?
Emanuele says
Sulla pagina Facebook di BilinguePerGioco vi potete sicuramente mandare messaggi (dipende dalle vostre impostazioni di privacy) -> http://www.facebook.com/pages/Bilingue-Per-Gioco/306506720463
Poi penso che questo forum sia su WordPress, per cui se vi fate l’account forse dopo vi potete scrivere attraverso WP ma è solo un’ipotesi,
NICOLETTA says
Sonia, a parte comunicarti il mio appoggio e comprensione, io posso solo raccontarti la mia esperienza: io sono italiana ma abito in Spagna da più di 30 anni e per questo sono bilingue anch’io. Avevo ben chiaro che volevo parlare a mio figlio in italiano ma quando è nato mi è riuscito molto difficile, dopo aver parlato per più di 15 anni con il mio compagno in spagnolo, di parlare con lui in questa lingua en con il bambino in italiano, mi riusciva solo un mix di tutti e due… Alla fine abbiamo deciso di parlare tutti in italiano, in casa (lingua che mio marito parlava discretamente anche se adesso, dopo 20 mesi, è decisamente migliorato). Adesso va tutto molto meglio, mio figlio “parlicchia” una lingua incomprensibile che comprende parole in italiano e in spagnolo, ma chiaramente le capisce tutte e due! Non so se il tuo compagno parla spagnolo, forse questa sarebbe una buona soluzione anche per voi!
Carolina says
Ciao a tutte, è molto interessante questa lettera di Sonia e i diversi interventi. Io sono una linguista, mi occupo da tempo di certificazione ed evaluazione linguistica e di traduzione, ma da quando sono nati i miei figli, anche di bilinguismo e di glottodidattica infantile (insegnamento delle lingue ai bambini piccoli) a livello universitario.
Il tuo blocco psicologico, così come prima impressione, mi sembra anche legato all’improvvisa scomparsa di tua madre. Dico “anche” perché non c’è mai un unico motivo. Lo spagnolo è in fin dei conti la lingua della tua infanzia, delle cure materne, dei giochi, e mi sembra come se non riproducendo ciò che tu hai vissuto in prima persona, cercassi in un certo modo di alleggerire il tuo dolore e di lenire la ferita della scomparsa di una persona importantissima.
A me personalmente è capitato qualcosa di simile con la lingua inglese, che sto riprendendo negli ultimi tempi e che, per una serie di motivi personali, avevo messo “in sordina” dentro di me, nonostante sia stata una mia lingua dell’infanzia. Ma la lingua è lì, te lo assicuro, devi solo risvegliarla. Più che altro devi riappropriartene, perché forse in questo periodo non la senti tua, ed è questo il punto chiave.
Per quanto riguarda le comunità latinoamericane, è vero che ci sono tanti genitori che non hanno ancora capito quanto sia importante la trasmissione della loro lingua materna ai propri figli, ma la buona notizia è che ce ne stanno anche tanti che invece avvertono questa necessità e si stanno muovendo in questa direzione. Es cuestión de tiempo 🙂
Felicia says
Ciao Sonia, anch’io ho lo stesso tuo problema. Sono rumena, vivo in Italia da quando avevo 16 anni, sono già passati 11 anni, ma per quanto io mi sforzi non riesco a parlare a mio figlio nella mia lingua madre.
Quelle poche volte che ci riesco si tratta di poche frasi incompiute, un miscuglio fra italiano e rumeno. Come te anch’io vorrei che mio figlio parlasse due lingue in modo corretto, solo che il mio rumeno non è corretto e non mi viene per niente spontaneo. I vocaboli si sono impoveriti tantissimo e i modi di dire sono completamente italiani, anche riuscendoci a insegnarli la lingua non sarrebbe la lingua “originale”.
Inizialmente non m’importava che lui parlasse il rumeno, ma adesso che ha 2 anni e mezzo mi rendo conto che lo privo di una grande conoscenza.
Proverò a scaricare qualche favola in rumeno…
Emanuele says
Ciao Sonia,
la contaminazione della lingua materna con la lingua del luogo accade dappertutto, così nascono i pidgin (http://en.wikipedia.org/wiki/Pidgin).
Anch’io uso un sacco di parole in inglese perché è così che chiami le cose, serve a intendersi con precisione.
Ieri mi son bloccato al telefono con mio padre perché non mi veniva in mente tagliaerbe, ma solo lawnmower.
Poi c’è anche il fatto che non sei a contatto con famiglie per cui la lingua primaria non sia quella del posto (come nel nostro caso, famiglie italiane: pochissime), per forza si sviluppa una lingua intermedia.
Anch’io faccio una fatica tremenda a parlare in italiano ai miei bambini e me lo spiego così:
1. ho deciso di parlare l’inglese il meglio possibile e perdere il mio accento il più possibile. Sono fatto così, voglio integrarmi
2. sono un uomo, la maggior parte dei discorsi li fa mia moglie che parte sempre in inglese o passa subito all’inglese, è dominante
Quando sono da solo mi viene più facile parlare in italiano ma solo per dire cose semplici. Se devo dire qualcosa di importante o complicato, passo all’inglese. Ai bambini piace l’italiano ma non vogliono sentirsi forzati. Se è un gioco (vedi tutto quello che dice L.) allora benissimo!
C’è una serie sul programma in Italiano dell’australiana SBS Radio intitolato “Letteratura italiana ed emigrazione”. Il tema della lingua salta spesso fuori da Pascoli fino a Pavese ecc:
1. http://media.sbs.com.au/audio/Italian_101220_131732.mp3 – Introduzione
2. http://media.sbs.com.au/audio/Italian_101228_133181.mp3 – Edmondo De Amicis
3. http://media.sbs.com.au/audio/Italian_110103_134016.mp3 – Giovanni Pascoli
4. http://media.sbs.com.au/audio/Italian_110111_135757.mp3 – Luigi Pirandello
5. http://media.sbs.com.au/audio/Italian_110118_137471.mp3 – Giuseppe Ungaretti
6. http://media.sbs.com.au/audio/Italian_110124_138887.mp3 – Cesare Pavese
7. http://media.sbs.com.au/audio/italian_110131_140597.mp3 – Mario Soldati
8. http://media.sbs.com.au/audio/italian_110207_142182.mp3 – Leonardo Sciascia, Beniamino Joppolo e Giose Rimanelli
9. http://media.sbs.com.au/audio/italian_110214_144016.mp3 – Mario Rigoni Stern
Sonia says
Wow, grazie per le risposte!!! Mi sento meno sola in questo “lavoro”…sì, perchè lo vorrei prendere proprio come un lavoro, vorrei impegnarmi perchè piano piano lo spagnolo sia la lingua con la quale parlo a mio figlio. Rispetto ai primi 2 mesi sono già migliorata molto, e i momenti più intimi, quelli del cambio, delle coccole sul fasciatoio sono in spagnolo…Non so se riuscirò a parlargli in spagnolo anche davanti ad estranei, ma già questo passo avanti mi sembra importante. Ho ricuperato un Cd di canzoncine spagnole quando sono andata giù per Natale, e visto che lo ascoltiamo anche 5 o 6 volte al giorno non solo lui ormai le riconosce, ma anche a me viene spontaneo cantargliele per calmarlo…
NICOLETTA, io ho fatto un’ordine alla Fnac spagnola e spero mi arrivi a breve, cmq volentieri ci possiamo scambiare le mail e passarci informazioni!!
CAROLINA, pensa che se la mia situazione è così con lo spagnolo, col catalano è ancora peggio! 🙂 Faccio tanta fatica a parlarlo quando torno a BCN perchè è davvero troppo simile all’italiano (moooolto più dello spagnolo) e quando provo a parlarlo mi ritrovo a parlare italiano!! Ma in fondo è la stessa cosa che mi succede col francese, che nonostante averlo imparato prima dell’italiano e averlo studiato, una volta che ho imparato l’italiano ho dimenticato come parlare il francese, nonostante lo capisca quasi perfettamente….insomma, un bel casino!!!
FELICIA, quello che posso consigliarti è quello che sto provando a fare io….cercare tanti libri da poter leggere nella mia lingua madre a mio figlio….è anche un ottimo modo di passargli il mio amore x la lettura.
EMANUELE, grazie, non conoscevo questo termine, pidgin! Cmq nel mio caso il parlare italiano al posto dello spagnolo non penso si tratti di un modo per integrarmi…forse è diverso tra l’italiano e l’inglese in un posto come l’Australia, che se ho capito bene è dove abiti te…Io mi sento perfettamente integrata in Italia, ma non vorrei perdere la mia identità culturale e linguistica.
Emanuele says
Siamo relativamente vicini all’Australia ma pur in una nazione diversa: New Zealand.
Però amo la Spagna e gli spagnoli, più di Madrid dove ho fatto l’erasmus nel 99-00.
Italiano e spagnolo sono uguali come grammatica ma secondo me la gente sbaglia, sia da una lingua sia dall’altra, e prende l’apprendimento dell’altra lingua sottogamba.
Lo spagnolo, castigliano, ha moltissime, comunissime parole di radice araba (tutte quelle con al- come alfombra, ) e basca (quelle con doppia ‘r’ come guarro) che con il latino non hanno niente a che vedere e che vanno imparato.
I tempi come il preterito sono comunissimi in spagnolo e scomparsi praticamente nell’Italia del Nord.
Il passivo praticamente non esiste in spagnolo.
E poi ci sono tantissimi ‘falsi amici’, parole che si scrivono uguali ma hanno significato differente. Una volta avevo compilato una lista: largo, pelo, subir, sembrar…
E tutte quelle che cambiano genere: leche, mapa…
E le differenze di suono, difficilissimo per gli stranieri, spagnoli in particolare, pronunciare le nostre doppie, differenziare v e b ecc.
Quindi imparare bene lo spagnolo se sei italiano e l’italiano se sei spagnolo è tutt’altro che semplice (da adulti)!
Se aggiungi altre lingue, come l’inglese e il francese, le cose si complicano ancora di più.
Secondo me bisogna raggiungere un livello avanzato in una lingua (per avanzato intendo automatico, come guidare la bicicletta) per poi rilassarsi e impararne bene un’altra.
Scusate l’OT 🙂
Sonia says
Sono d’accordissimo con te! Sebbene all’inizio l’assomiglianza tra le due lingue fa sì che sia semplice capirsi (molto di più che per un spagnolo dover imparare il tedesco!!), a lungo andare questa somiglianza ti frega…per esempio con i falsi amici. Non vorrei essere presentuosa, ma nonostante non lo abbia studiato (e ciò si riflette sopratutto nella mia scrittura) non ho mai minimizzato le differenze esistente tra italiano e spagnolo, e quindi ho sempre fatto molta attenzione con i falsi amici, con le differenze di pronuncia (il mio unico tarlo è la Z, che non riesco a dirla bene, ahimè!), e spesso mi sento dire che uso i congiuntivi meglio di molti italiani. 🙂 Forse perchè le lingue mi sono sempre piaciute, perchè a scuola ero molto brava e precisa con l’ortografia e grammatica, non lo so…ma posso dirti, forse peccando di nuovo di presunzione, che il mio livello d’italiano nonostante sia stato raggiunto a una età adulta, è presochè ottimo. E pensare che l’inglese l’ho studiato per anni e anni e non ho mai raggiunto questo livello…Ma è vero che vivere nel paese della lingua che vuoi imparare è la migliore scuola!!
Emanuele says
Scrivi benissimo e immagino che lo parli pure benissimo!
Non studiare ma vivere a contatto con i madrelingua è il modo migliore per imparare non solo la lingua, l’accento, ma il modo di pensare, l’umorismo (così diverso tra italiani e spagnoli), i gusti!
La cosa più gustosa per me è apprezzare sottigliezze e accenti regionali (quello di Siviglia è il mio preferito, colpa di una ragazza bellissima…), la differenza tra ll e y a Valladolid e a Buenos Aires (e il voseo!).
E ora in Inglese, tutti i diversi accenti di Inghilterra, Galles, Stati Uniti del Nord e del Sud.
È un delitto che in Italia l’inglese lo si insegni così, siamo i migliori scrittori al mondo e i peggiori a parlare e a capire!
Arianna says
Si, e’ incredibile la quantità di falsi amici tra italiano e spagnolo: mi sono divertita a stilare una lista di quelli incontrati stasera durante la visione del DVD di miffy (la versione in spagnolo della coniglietta di dick bruna, olandese), consigliato per bimbi tra 1 e 3 anni (diciamo tra 2 e 3, va, tenendo conto delle raccomandazioni dell’american academy of pediatrics). Guardate qui:
Burro, Supuesto, Largo, Sentir, Tienda, Pastel, Tocar, Encuentrar, Todavia (in 3 episodi, della durata di 5 minuti l’uno…mi chiedo quanti altri ce ne potranno essere in tutto il DVD!)
Arianna says
Ehmm, scusate: “encontrar” e’ l’infinito (il prossimo italiano che mi dice che lo spagnolo e’ semplice me lo mangio!!!)
Carolina says
Sonia, noi a Roma stiamo portando avanti un progetto di bilinguismo italiano-spagnolo, proprio perché tanti di noi “espatriati” e genitori di bambini bilingui, o bilingui a nostra volta, si sono trovati in questa situazione. Non demordere, non sei l’unica, è normale: fa parte del processo di trasferimento (anche identitario) in un altro territorio linguistico! Questo argomento mi sta molto a cuore, a maggio terrò anche un intervento all’interno di un convegno universitario sulle Identità a motivo dei 150 anni dell’unificazione italiana, proprio sull’identità linguistica e il territorio. Perché poi c’è anche il bilinguismo territoriale (lingua nazionale-dialetto) che sarebbe anche il tuo caso (catalano-spagnolo), anche se in realtà il catalano non è un dialetto ma una lingua in sé a tutti gli effetti. Quindi tu devi districarti tra tre lingue (e non entro nel merito delle altre lingue — inglese e francese — che hai imparato da adulta) e tre culture, e alla fine sei un po’ di tutte e di nessuna, allo stesso tempo. Pro e contro? Io lo chiamerei piuttosto occasioni e opportunità d’incontro con l’Altro. Ma niente in questa vita è gratis, ed è qui che ci vuole un impegno da parte nostra. Ma è un impegno che paga, eccome!
Sonia says
Sì,sì, anch’io sono convinta, Carolina,che ci siano più pro che contro!!Anche se è vero che a volte ti senti un po’ da nessuna parte…ma alla fine, preferisco essere “cittadina del mondo” 🙂
Potresti mica aggiornarmi sulle iniziative che fate a Roma?
Grazie!
Carolina says
Se clicchi sul mio nome si apre il sito web che abbiamo creato.
Cittadina del mondo… che bella cosa, vero? 🙂
Sonia says
Bene!! Stasera appena il piccolo si addormenta me lo guardo x bene!!! Bella scoperta.
Grazie!
NICOLETTA says
Che bello Carolina, ho dato un’occhiata sul vostro sito e mi sembra fantastico! Peccato che il mio caso è quello contrario, cioè mi ci vorrebbe un “Tutti a giocare” per un bimbo italo-parlante in Spagna…
Carolina says
Nicoletta, noi abbiamo cominciato da zero 😉 Mai tirarsi indietro! Per qualsiasi cosa noi siamo qui 🙂
Claudia says
Ciao Sonia e ciao a tutte quelle che hanno commentato.
La tua storia è molto bella. Io sono una figlia di emigrati italiani in sudamerica che ha vissuto là fino all’età di 10 anni. Ho sempre parlato in spagnolo con i miei anche se con gli anni è diventato più una lingua “tutta nostra” mista all’italiano.
Il mio bimbo ha ora quasi due anni ed ero partita a parlargli solo in spagnolo ma poi con l’andar del tempo sono ricaduta nell’errrore che hanno fatto i miei con me e che non avrei mai voluto fare: il linguaggio mix! Anche se sto molto attenta nel finire quantomeno la frase in italiano o in spagnolo senza mischiare vocaboli nella stessa frase o se leggiamo un libro insieme, cerco di iniziare solo in un lingua e finirlo nella stessa lingua….faccio molta fatica ma cerco di concentrarmi anche se probabilmente sto facendo male comunque.
Presumo, come ti hanno già detto in tante, che il tuo blocco sia dovuto alla perdita della tua mamma e probabilmente dovrai affrontare il problema prima di trasmettergli questa lingua…perchè quel che mi ha aiutato tantissimo con mio figlio è proprio il ricordo! Il ricordo delle canzoncine d’infanzia, modi di dire etc. Pensa che quando gli canto qualche canzoncina (tipo “los pollitos dicen pio pio pio” ect) ancora mi commuovo….non so perchè ma mi viene spesso la pelle d’oca…posso immaginare a te che sei in una situazione ben diversa…ma allo stesso tempo, quando mia mamma mi sente cartagli queste canzoni, penso e credo, si senta contenta e a volte rimane sorpresa che io me le ricorda ancora cosi bene e penso la faccia sentire orgogliosa….sono sicura che anche la tua si possa sentire cosi da lassù!
Scusami immensamente se mi sono dilungata troppo e ho invaso troppo il tuo spazio emozionale, ma volevo condividere il mio punto di vista.
Sono anche io alla ricerca di libri e siti dove poter comprare libri in lingua spagnola. Avete qualche consiglio?
Gracias.
Claudia.
Emanuele says
Sulla lingua mix, questo post fa chiarezza-> http://bilinguepergioco.com/2009/01/18/code-mixing-e-code-switching/
Sonia says
Hola!!
Ma sai che pure io mi emoziono con determinate canzoni?
Io ho preso un po’ di libri della casa editrice Kalandraka tramite la Fnac spagnola online. Se visiti il loro sito vedrai che hanno cose interessanti.
Arianna says
Ciao Sonia,
Innanzitutto grazie per il consiglio sulla fnac spagnola: cercavo materiale in spagnolo per le mie bimbe di 27 mesi e quasi 5 anni (bilingue Ita-Eng e spagnolo come terza lingua), ho trovato diverse cose interessanti. Vorrei ricambiare segnalandoti un po’ di materiale in spagnolo da noi usato fin’ora e alcuni link recentemente scoperti tramite il blogging carnival on bilingualism (in inglese):
– rimas infantiles: le tradizionali cui fai riferimento (los pollitos, arroz con leche, sol solecito, pin pon and so on) di cui trovi anche animazioni carine su you tube cercando “Ya video”. Ultimamente quelle preferite dalle bimbe sono “jugemos en el bosque” e la “piñata” e alcune di miliki (susanita tiene un ratón, la gallina turuleca). E ci sono anche un paio di canzoni cantate in spagnolo da interpreti italiani: “Remedios” di Gabriella Ferri e una cover di julio iglesias cantata dalla Bandabardo’ “Que nadie sepa mi sufrir”. Non sono propriamente “per bimbi” ma le mie figlie le adorano! (si trovano su iTunes)
– libri: su Amazon.co.uk trovi per lo piu’ libri bilingui inglese-spagnolo ( io non li prediligo ma a volte possono tornare utili ) e i pochi monolingua spagnolo sono per lo più traduzioni dall’inglese. Btw per bimbi piccoli a noi sono molto piaciuti quelli di Sandra Boynton: cartonati, illustrazioni carine, semplici e divertenti nel testo (la mia piccola ha imparato da uno di questi, “azul el sombrero, verde el sombrero”, l’esclamazione “ahi, caramba!” e la usa in maniera così appropriata che fa morire dalle risate 😉 per quel che posso capire mi sembrano anche ben tradotti.
– riviste: mi hanno parlato di “popi”, per bimbi a partire da un anno. Non ho ancora avuto modo di vederla di persona ma spero di riuscire a farmene prendere un numero il mese prossimo dalla nostra tata che va a barcelona, per vedere se vale la pena abbonarsi. Qualche info la trovi in questo post su bpg:
http://bilinguepergioco.com/2010/02/03/cambiamenti-in-vista-1-riviste/
– link su risorse “familiari” per l’apprendimento dello spagnolo:
http://www.multilingualliving.com/2010/07/01/what-to-do-about-spanish-otra-vez/
(con tutti i commenti)
http://www.spanglishbaby.com
Hasta luego e auguri per tutto.
A.
Sonia says
Grazie mille x i suggerimenti!!!!
A me sono arrivati oggi i libri ordinati alla Fnac spagnola…che belli che sono!!!
Ah! Julio Iglesias cantato dai Bandabardò??!! Mi vengono un po’ i brividi….ma sono curiosa!! Ahahah!!
mariela says
La mia bambina adesso ha 6 anni. Per me non è facile parlare con lei esclusivamente in spagnolo, il papà è italiano, con lui parlo italiano se lei è con noi ,molto spesso mi rivolgo a lei in italiano, da quando va a scuola lei mi risponde in italiano anche se li parlo in spagnolo e se non ci penso parto anch’io in italiano. Poi se ci sono le due amiche …parlo italiano …e per i compiti ? devo per forza parlare italiano!!! Quando era piccolina(2 o 3 anni) era più semplice, lei era solo con me e parlava solo spagnolo …ma adesso si complica. Aiutano molto le vacanze in Argentina, lei fa scena muta i primi due o tre giorni poi comincia a parlare ,un po confusa ma si vede che nella sua testolina lo spagnolo c’è…. So che è meglio una lingua per genitore, ma nella pratica non è facile….voi come fate con la scuola, quando dovrà studiare !!! …
Grazie .
Mariela
Sonia says
Ma in effetti per quanto ho letto, quando poi iniziano la scuola la “lingua accademica” prende ovviamente il primato…e c’è il rischio che l’altra lingua si sviluppi soltanto a livello colloquiale…forse si può lavorare però a casa faccendo dei piccoli compiti, e leggendo tanto…Non so, è un problema che mi porrò più avanti, perchè mio figlio ha soltanto 5 mesi…cmq immagino non sia facile…
letizia says
Ciao Sonia e ciao a tutti!
scrivo perchè vivo a Moneglia a 60km da Genova (relativamente vicino a Sonia quindi) e sto cercando mamme e papà interessati a fare qualcosa insieme per creare dei contesti in cui i bimbi possano esprimersi in lingue diverse dall’italiano. Il mio bimbo ha solo sei mesi ma credo che sia importante inserirlo asap in un contesto internazionale e dove abito io, a parte tre mesi in estate quando siamo invasi dai turisti, non è così semplice. Io parlo inglese e spagnolo, mi sto concentrando di più sull’inglese, ma avere un amichetto che parla spagnolo o inglese e vedersi ogni tanto sarebbe stupendo.
Per quanto riguarda la comunità equatoriana che anche qui è numerosissima, anch’io ho provato a contattare varie persone per continuare a praticare il castigliano e creare una sorta di tandem linguistico, ma senza grande successo: comprensibilmente per molti di loro la priorità è il lavoro e non vedono la” convenienza” di un semplice scambio linguistico, forse, come ha già detto qualcuno di voi, ci vorrà ancora un po’ di tempo!
aspetto notizie, cari saluti e grazie a tutti per l’entusiasmo !
Sonia says
Ciao Letizia!!
Bene,finalmente qualcuna vicina a Genova!!E in più i nostri bimbi hanno soltanto un mese di differenza! 🙂 Senti, io posso dirti che qua a Genova esiste una libreria per bambini che ha un po’ di libri in lingua (purtroppo in spagnolo x ora ne ha poco…), e che ogni tanto organizza delle letture…Siccome conosco la ragazza che la gestisce, mi sono offerta x fare una prova con una lettura x bambini in spagnolo…Stiamo aspettando che mi arrivini i libri che ho ordinato in Spagna (è una collana che si chiama “dalla culla alla luna”, da 0 a 3 anni) e l’idea era che io leggerei in spagnolo e lei in italiano…Magari ci teniamo informate! (se in tanto vuoi guardarti il sito della libreria è http://www.lalberodellelettere.it). Mi sembra che ogni tanto organizzi anche dei laboratori in inglese e francese…
Sempre a Genova c’è la biblioteca x ragazzi e bambini De Amicis, al Porto Antico…ci sono stata l’altro giorno e hanno dei libri in lingue straniere…in spagnolo ci sono dei libri x bambini più grandi, ma almeno qualcosa c’è! E ho visto libri in inglese e francese, pure.
Cmq, se capiti da queste parti, o se possiamo organizzarci x fare qualcosa, volentieri!
Mariela says
Cara Sonia,
come ti capisco, a me è successa una cosa molto simile! Sono boliviana, figlia di padre italiano e mamma boliviana, sono già stata in Italia da bambina, tra i 4 e gli 8 anni, e ora vivo di nuovo in Italia da 10 anni. Quando ho avuto la mia prima figlia le parlavo in italiano perché mi veniva in automatico, poi un po’ alla volta ho provato a parlarle in spagnolo ma sentivo la cosa forzata… I fattori determinanti erano tanti:
– non frequentavo altre persone che parlassero spagnolo;
– i miei si impegnavano a parlare soltanto in italiano per “spingerne” l’apprendimento da parte dei miei fratelli, adolescenti e pressoché digiuni di italiano;
– abitavo in provincia e intorno a me già ero strana perché parlavo in italiano mentre tutti parlavano in dialetto, a parlare in spagnolo in pubblico mi sentivo un’aliena e io volevo, talvolta, essere una persona qualunque, non la tizia stramba;
– lavoravo come traduttrice e quindi tutti i giorni avevo fra le mano lo spagnolo, ma soltanto scritto e non orale, e questo vuol dire tanto.
Un po’ alla volta è venuto a galla lo spagnolo, un po’ per gioco, ma lo mescolavo all’italiano e non mi curavo tanto della differenziazione. Poi per caso ho incontrato una persona che mi parlò dei vantaggi dell’approccio OPOL (one parent one language) per evitare confusione nella testa del bimbo, e quindi ho deciso di darmi una regolata. Certo non è l’unico modo di organizzarsi, si può parlare una lingua diversa a seconda del contesto, basta cercare di seguire una regola una volta stabilita.
All’inizio è stato difficile ma poi mi sono abituata e ora, che ho due figlie di 5 e 7 anni, parlo tranquillamente in spagnolo con loro in qualsiasi contesto, cambio di lingua in automatico più volte in pochi minuti (dico una cosa in spagnolo a una bimba, rispondo in italiano a una mamma, chiamo mia madre al telefono in spagnolo, chiacchiero in italiano con la commessa del supermercato). Le bimbe fino a un anno fa mi parlavano in un mix in cui predominava moltissimo l’italiano, da quando hanno passato le vacanze con la cuginetta (che non parla l’italiano) hanno preso a parlare lo spagnolo come se fossero nate in Bolivia, hanno perfino l’accento di Cochabamba (che io non ho ma la cugina sì!). Non le forzo a parlare in spagnolo, ma ora che sono più grandi cerco solo che dicano una frase in una sola lingua. Per quanto riguarda i compiti io do le spiegazioni in spagnolo, poi leggiamo ciò che c’è da fare in italiano e lo traduco in spagnolo, così entrambe le lingue vanno (quasi) di pari passo. Ma, come dicevi tu, il tuo bimbo ha solo 5 mesi, per ora pensa alle coccole e alle canciones de cuna da cantargli in spagnolo :-).
Tornando alla tua (e anche mia) questione: la lingua non è soltanto un fatto linguistico e culturale ma anche affettivo, quindi è normale che ci siano interferenze di vario tipo a seconda della persona e del momento della vita. Oltre al blocco con lo spagnolo io ho avuto il blocco con il dialetto veneto, che avevo appreso nell’infanzia (non so fino a che punto) e che nei dieci anni che vivo in Italia ho assorbito con grande attenzione (e infatti lo capisco alla perfezione). Avevo problemi a causa del legame del dialetto con la mia identità, con il lato paterno della mia famiglia, sentivo che lo rifiutavo. Un po’ alla volta ho visto che ripetevo mentalmente alcune frasi che dicevano gli altri e che avevo voglia di esercitarmi, ma da sola non lo potevo fare e mi sembrava che nessuno avrebbe avuto sufficiente pazienza. Finché, all’interno di un corso di teatro che sto facendo, è arrivata una pièce con parecchie parti in dialetto. Evviva! All’interno di un contesto protetto e ludico mi sono sentita abbastanza libera e sicura da poter sfidare il ridicolo e sono partita – e lo parlo anche discretamente bene!
Ogni esperienza di bilinguismo (o multilinguismo) è diversa e sebbene ci siano dei punti fermi non è il caso di farsene una tragedia. Fai ciò che ti senti di fare, mai forzata.
Se vuoi ho libri in spagnolo per bimbi piccoli, possiamo fare il mercatino/baratto :-). Trovi i miei recapiti sul mio sito oppure cercami su Facebook come “Mariela De Marchi Moyano”. ¡Suerte en todo!
Claudia says
grazie Emanuele….ho appena letto il post e mi ci rispecchio totalmente!
hola Mariela y Sonia!
seria bonito encontrarse y conocerse. Aunque sea por un cafee o intercambio de libros!!!
traduzione: sarebbe bello incontrarsi per conoscerci, anche solo per un caffè o scambiarci dei libri in spagnolo.
Un abbraccio a tutte!
p.s. è bello potersi confrontare e sapere che ci sono altre persone nella tua stessa situazione!
Sonia says
Eggià,se sapevo che avrei trovato tanti spunti interessanti avrei scritto prima a Letizia!!
Io ci sto allo scambio di libri o chiacchere…sarebbe davvero bello organizzare anche uno spazio dove i nostri figli potessero parlare in spagnolo tra di loro, ma bisogna essere vicini!:-)
Teresina says
Ciao, che bello trovare qualcuno che parla catalano! Io sono catalana “pura” nel senso che tutti i miei parenti parlano in catalano… Abito a Como. Ho tre figli e neanche per me è facile parlargli sempre nella mia lingua. Adesso lo capiscono bene, e lo parlano meno bene. Il mio “problema” è che voglio introdurre anche lo spagnolo ma non mi ci trovo (penso che conoscerai parecchi catalani che non sentono il castigliano come lingua propria). Peccato che siamo un po’ lontane perchè sarebbe bello incontrarsi per allenarci in tutte e due le lingue! (Sai che quando mi capita di telefonare al consolato spagnolo mi esce l’italiano?!).
Buon lavoro a tutti!!
Teresina
Sonia says
Hola Teresina!
Quina llàstima que estiguem tan lluny…sinò seria una boca ocasiò perquè el meu nen practiquès el català i els teus el castellà!!
Entenc el teu problema, però seria bo que amb llibres o dvds introduessin tambè el castellà, perquè ès sempre un idioma mès que seguramente els hi podrà venir ùtil…Jo espero que el meu petit a poc a poc, parlant amb els fills d’alguns dels meus amics de Barcelona almenys entengui el català…
Un petò!
Sonia
Luca says
Se davvero le lingue non servono più, mi chiedo allora perchè i figli dei nostri bei politici frequentano fin dalla più tenera età le scuole internazionali, nelle quali ovviamente sono presenti insegnanti di madre lingua.
Certo la tecnologia aiuta, ma se dovessimo per necessità, andare a lavorare all’estero, non è sufficiente usare il solo traduttore universale. Non dimentichiamo, inoltre, che la lingua italiana è esclusivamente parlata in Italia e nel canton Ticino, mentre la lingua inglese è parlata in tutto il mondo, tranne che in questo paese di beoti.
Ishtar says
Ciao ! Che strano leggere questo post proprio ora, mio figlio ha.. 18 giorni, e sin dall’inizio non riesco a parlargli in italiano, mi viene solo il francese (abito in Francia da più di 20 anni, ma la mia lingua madre è l’italiano, che parlo ancora tutti i giorni con mia madre che abita vicino a casa). La mia migliore amica è tedesca, e, anche se il suo bilinguismo non è equilibrato (è arrivata in Francia quando aveva quasi 30 anni), è successo anche a lei, non riusciva a parlare tedesco con sua figlia, ha dovuto sforzarsi è ci ha impiegato ben qualche mese. Per me, queste difficoltà vengono dal fatto che i nostri bimbi vengono a disturbare la nostra concezione di “frontiera” linguistica (famiglia d’origine = lingua madre, famiglia acquisita / amici / lavoro = seconda lingua), visto che, per la prima volta, ci troviamo di fronte a qualcuno che fa parte, contemporaneamente, della famiglia acquisita e della famiglia d’origine… da due giorni sto provando un’altra tecnica, ogni frase che dico in francese, la ripeto subito in italiano 🙂 E, anch’io, devo dire, mi sento proprio “strana” al momento !! 🙂
Grecia says
Ciao a tutti, sono una ragazza messicana da 6 anni in Italiana mio figlio ha 3 anni e ancora non parla del tutto bene alcuni mi dicono che per colpa mia perché parlo solo lo spagnolo con lui quando sta col pappa parla l’italiano quando sta con i nonni parla il siciliano e quando parla con mia mamma parla il francese ma io non voglio che sia come quelli bimbi pure di genitori di razza mista e che non parlano una parola nella lingua sia della mamma o il pappa. Io ero maestra d’inglese per bambini quando abitavo in Messico e non posso azzardarmi a insegnarli un po d’inglese altrimenti non dirà mai una parola mi dicono…… vorrei acquistare qui in Italia libri per bambini che ancora non leggono cioè quelli che hanno la figura e il nome in spagnolo e italiano magari cosi si abitua. Voi che ne pensate????