Una lunga lettera piena di emozioni in cui marina racconta la sua storia, mamma non madrelingua che cresce le sue bambine in Inglese a Catania, la storia dei loro successi, i loro giochi, gli strumenti che le aiutano a giocare insieme in Inglese ogni giorno.
Cara Letizia,
ti anticipo che questa è una lunga mail, è tanto che ti devo scrivere ed ho TANTE TANTE cose da raccontarti sulla nostra famiglia bilingue!!!!
Mi chiamo Marina e vivo a Catania, dove sono nata e dove ho trascorso la maggior parte della mia vita a parte un lungo intermezzo all’estero per studio e lavoro. Un pò come te anche se io mi sono sempre ritrovata in paesi di lingua Inglese, principalmente Irlanda ed Australia, dove ho vissuto più o meno 10 anni. E’ da circa un anno e mezzo che ti seguo e ti ammiro tanto per il tuo lavoro, soprattutto per la passione e la semplicità con la quale lo porti avanti. Ho lasciato qualche commento qua e la nei tuoi posts, ma non ho avuto mai il tempo e forse neanche il coraggio di scriverti una mail.
Ho imparato a parlare l’inglese da “grande” quando a 20 anni mi sono ritrovata a fare il progetto Erasmus con un inglese pessimo ma tanta buona volontà ed anche fortuna che mi ha fatto incontrare persone stupende e mi ha portato a continuare le mie avventure esterofile per altri 10 anni durante i quali ho avuto modo di prendere padronanza dell’Inglese a fino a diventare una seconda lingua del cuore (la prima l’italiano, ovviamente essendo la mia madrelingua).
Vivo nuovamente in Italia ed ho due stupende bimbe che mi riempiono le giornate visto che ho deciso di dedicarmi a loro full time. Le mie bimbe Giulia e Nicoletta, che chiamiamo Niki, hanno rispettivamente 4 anni e 4 mesi e 2 anni e 9 mesi, molto vicine in età al tuo A ed è anche per questo che ti seguo con tanta ammirazione e sei per me una vera ispirazione, tu insieme a tutti i genitori ed esperti che scrivono nel tuo blog.
Da quando la mia bambina più grande aveva pochi mesi (3 forse ma non mi ricordo con esattezza) ho deciso di parlarle escusivamente in Inglese. Mi è venuto molto naturale e spontaneo, e quindi molto facile. Anche grazie al fatto di essere sempre stata appoggiata da mio marito, anche lui italiano, dalla mia famiglia ed anche dalle maestre dell’asilo delle mie bimbe. Queste ultime mi dicono sempre che rimangono a bocca aperta quando G passa da una lingua all’altra senza nessun problema. Io non ho un bell’accento british, nè irish, nè american, ma un bell’accento ITALIANO, e quindi le mie bambine parlano in Inglese con il mio accento…………………..ma quanti accenti diversi ci sono in inglese? (si, ho visto il video stupendo sulle pronuncie Inglesi che hai pubblicato in un post un pò di tempo fa e mi ha fatto sorridere!). Una mia carissima amica, che vive in Germania un giorno mi disse: “le tue bambine sono buffe, parlano in inglese con un accento catanese”….ed eccoti, cara Letizia, un altro english accent!!!
Quando Giulia ha iniziato a parlare usava vocaboli sia inglesi che italiani, poi è passata ad una fase in cui la sua lingua prioritaria era l’inglese, forse perchè era con me che trascorreva più tempo visto che si ammalava sempre ed all’asilo non andava mai. In quella fase (diciamo quando aveva dai 2 ai 3 anni e mezzo) conosceva decisamente più parole in inglese ed aveva difficoltà ad esprimersi in italiano. Ora credo il suo bilinguismo sia bilanciato: parla con me in inglese sia a casa che fuori casa, ed a volte anche con il padre e con la sorellina. Mio marito gli ha in generale sempre parlato in italiano (io e mio marito parliamo tra noi in italiano) ma visto che lui l’inglese lo conosce se G o N gli parlano in inglese lui risponde in inglese, se no in italiano. La cosa più incredibile è che quando G si arrabbia oppure è stanca o fa un capriccio o insomma ha i 5 minuti che capitano a tutti i bimbi di 4 anni, lei parla solo ed esclusivamente in inglese. Io credo che il suo vocabolario sia più ricco in inglese che in italiano, forse perchè a casa leggiamo tantissimo, in inglese. A lei piacciono molto e non si stancherebbe mai a sentire raccontare storie e le memorizza con una facilità estrema…..ma questo lo sappiamo è grazie a tutte quelle “brain cells” che nel cervello dei nostri piccoli sono in continuo fermento! Adesso che G si ammala di meno e frequenta l’asilo in maniera assidua e vede i suoi compagnetti anche al di fuori dell’asilo gioca molto di più in italiano ed anche quando è a casa e gioca da sola o con la sorellina ha la tendenza a parlare di più in italiano ma questo era una fase che prima o poi mi aspettavo (ho letto il tuo post sulla lingua tra fratelli e sorelle a riguardo). Quando G e N giocano io in genere non le disturbo o interrompo. Ma se capita che G dice qualcosa a N e lei non l’ascolta io le ripeto la stessa cosa in inglese dicendole per esempio “N, G said she wants the blue color, can you please give it to her” ed a volte basta questo per farle passare entrambi all’inglese ma a volte lo fanno anche da sole, o altre volte continuano a parlare in italiano.
Nicoletta, invece fino a 18-20 mesi le uniche parole che diceva erano mamma papà e barbapapà! All’asilo (sono andate entambe all’età di 15 mesi) le maestre un giorno mi hanno detto: “signora ma N non parla ancora” cosa di cui non ci siamo preoccupati. Infatti, all’improvviso tra i 20 mesi ed i due anni di età ha iniziato a tirar fuori un sacco si parole, TUTTE IN INGLESE, era veramente buffo, sembrava che la nostra bambina parlasse solo in inglese a differenza della sorella che diceva anche parola in italiano. Una mia amica con la quale recentemente commentavo che N ha iniziato a parlare esclusivamente in inglese mi ha detto “sicuramente lei avrà riconosciuto l’inglese come la tua lingua”…..quindi la lingua della mamma…la lingua madre è l’inglese……….anche se in realtà io madre lingua inglese non lo sono affatto…….buffo vero………è una cosa che mi ha fatto pensare molto e che mi dà tanta soddisfazione e forza per continuare in questa avventura del bilinguismo! Ora N parla anche in italiano ma sembrerebbe comunque che la sua lingua preferita sia l’inglese. L’estate scorsa quando aveva appena compiuto 2 anni sia lei che G hanno partecipato ad un summer camp in America (te ne parlerò sotto più in dettaglio) ed io ho letto in un libro sul bilinguismo che l’età dei 2 anni è quella migliore per l’assorbimento linguistico (non so se si dice così ma penso che tu mi abbia capita).
Come ti dicevo sopra entrambe le bambine con me parlano quasi ed escusivamente in Inglese. Se per caso mi si rivolgono in italiano io o gli rispondo in inglese o a volte ripeto la loro domanda tipo “have you just said you are hungry and would like something to eat?”.
Ora ti dico in dettaglio quali sono i nostri interminabili ed indispensabili strumenti per il nostro bilinguismo:
* Libri, libri ed ancora tanti libri! Leggiamo tantissimo ed abbiamo una super libreria che cresce di continuo grazie ad aquisti su amazon, regali di amici e nostri viaggi. Le bimbe, soprattutto G, adorano i libri e non ne abbiamo mai abbastanza. N è una bimba molto più movimentata che fa un pò fatica a stare seduta a leggere un libro, ma piacciono anche a lei soprattutto se i libri “prendono vita”!
* Musica, ed anche qui tanta tanta musica. Non so quante canzoncine le bimbe conoscono, davvero tante. Ed anche io mi sa che adesso conosco più canzoncine per bambini in inglese che in italiano! Soprattutto N adora cantare.
* DVD in lingua, anche questi non sono mai abbastanza….ma ovviamente qui bisogna mettere un limite.
* Audio CD che ultimamente ascoltiamo sempre di più e ci fanno compagnia in macchina ed in diversi momenti della giornata.
* Computer: youtube che guardiamo soprattutto per le canzoncine animate.
* Viaggi all’estero. Portiamo sempre le bimbe con noi dovunque andiamo in modo da esporle ad altre lingue ed esperienza.
* Baby sitter in lingua: come ti accennavo io sto a casa con le bimbe e nonostante in tanti mi abbiano spesso suggerito di prendere una baby sitter io mi sono sempre rifiutata perchè ho sempre detto che non ne ho bisogno “io ho il tempo libero e lo dedico alle mie bimbe…a meno che non ne trovo una madrelingua che possa giocare con loro”…………siamo stati smolto fortunati e l’anno scorso abbiamo trovato una ragazza molto carina di madre inglese e padre italiano ma perfettamente bilingue con un accento british che fa impressione (in senso positivo!). Ha incominciato a venire a casa a giocare con G e N una o due volte a settimana per un pò di mesi. Poi si è trasferita in Inghilterra…e dopo l’estate è subentrata la sorella. Sono entrambe ragazze giovani e stupende e le mie figlie le adorano. Giocano esclusivamete in inglese. Loro sanno che le ragazze parlano anche in italiano anche se in casa con noi parlano solo in inglese ma non sembra fare nessuna differenza.
* Summer camp: dopo aver letto il post di Elisabetta sul summer camp fatto a New York (GRAZIE ELISABETTA) mi è venuto un grillo per la testa…….e l’estate scorsa abbiamo trascorso un paio di mesi in Florida. Mi chiederai come? Abbiamo dei parenti che hanno una casa in Florida (gran fortuna) in un paesino ad un’ora da Miami ed in quel periodo avevamo la casa a disposizione. Abbiamo girato un pò di scuole materne ed ne abbiamo scelta una (anzi è stata G a sceglierla, N era ancora troppo piccola aveva appena compiuto 2 anni). Le abbiamo iscritte per un mese di summer camp dal lun al ven dalle 9 alle 13………ed è stato un gran successo! N era nella classe con tutti i bimbi di 2 anni e G quella dei 3 anni. Si sono ambientate subito anche se per N è stato un pò più difficile essendo più piccola e TUTTI i bimbi nella sua classe per i primi 3 giorni piangevano…….ahi ahi non è stato facile neanche per me, ma la maestra, una donna grande di età, di tanta esperienza e molto dolce mi faceva rimanere in classe a giocare con loro finchè N era serena e mi lasciava andare senza problemi. In quel mese hanno fatto di tutto, è inutile che ti racconto perchè già conosci come funzionano le scuole americane.
A volte mi chiedo com’è possibile tutto questo………a parte il tempo che ho a disposizione, la possibilità di offrire alle bimbe tutti gli strumenti necessari e la passione per trasmettere una lingua che dopo anni di vita all’estero è diventata la lingua del cuore devo tanto a te Letizia, ai tuoi consigli ed a quelli dei tuoi lettori ed esperti. Devo dire che non c’è un stato un post da quando ti seguo che non mi sia servito da spunto per riflettere, migliorare, ricercare. Quando ho letto per esempio la tua intervista a Douglas Hofstadter è stato molto utile leggere quando lui dice che ha sempre parlato in italiano con i suoi figli tranne quando doveva aiutarli per i compiti. Lo sai, io ultimamente mi sono chiesta come dovrò fare una volta che G inizia la scuola? Sono io che dovrò aiutarla con i compiti, certo non posso parlarle in inglese quando la bambina cerca di imparare a leggere e scrivere in italiano…….ma la sua risposta mi ha tranquillizzato: si passa all’italiano solo quando si fanno i compiti! Comunque questo è solo un esempio per farti capire QUANTO SEI PREZIOSA…….nella mia vita quotidiana “! Ho anche iniziato a leggere i blogging carnivals on bilingualism che trovo molto interessanti.
Penso di aver scritto abbastanza anche se in realtà ci sarebbe ancora tanto…..ma se non mando subito questa mail finisce che le mie bimbe fanno prima 18 anni!!!
Ti mando un grosso abbraccio a te ed al tuo A ed un enorme in bocca al lupo per tutto.
Marina
Non c’è assolutemente nulla da aggiungere a questa lettera… anzi a dire la verità ho tolto un po’ di roba che merita un post a parte, tipo un sacco di consigli interessantissimi su attività da fare a Londra con i bambini (se qualcuno ha consigli li mandi che li mettiamo tutti insieme, penso anche alle mamme locali…).
C’è solo una cosa che mi preme sottolineare, Marina porta avanti il suo progetto con tantissima passione e creatività, ma non da sola… Sicuramente il papà ha un ruolo fondamentale nel successo di questo progetto, e lei stessa poi lo conferma in un’email: “Per quanto riguarda il mio meraviglioso marito e super papà che le bimbe adorano ti do ragione, senza di lui sarebbe stato impossibile portare avanti questo progetto….. come sai benissimo anche tu, i dubbi vengono, le difficoltà ci sono…… ma lui mi ha sempre dato la forza per andare avanti nella nostra quotidianità.” Questo è un aspetto su cui è bene soffermarsi, mamme, coinvolgete i papà, papà, partecipate alle scelte educative per i vostri bambini.
Insieme vi divertirete un sacco.
Grazie mille Marina, per la tua storia e per l‘affetto!
L.
Immagine di 50watts
Marika says
Che bella testimonianza!
Noi stiamo seguendo un percorso simile ma con il francese (materiali, soggiorni, etc)
è un grande aiuto leggere di queste esperienze
condivido ogni singola parola di Marina (adattata a noi) in particolar modo spero che tu, Letizia, possa sempre ricordare quanto sei preziosa (senza dimenticare tutti coloro che condividono le esperienze)
Giorgia iorgio says
Buongiorno
Sono Giorgia , mamma di due maschietti uno di 15 mesi l’altro di 34 mesi . Mi piacerebbe molto trovare una babysitter madrelingua inglese per i miei figli. Potete aiutarmi , vivo a Catania.
Grazie
PAOLA CRACCO says
Congratulazioni! Un bel lavoro di squadra! Ti invidio perchè mi sento molto sola nel parlare inglese a mia figlia e incostante nel farlo. Comunque ti chiedo un consiglio. Hai qualche bel CD da consigliare che già Letizia non abbia fatto perchè trovo mia figlia molto musicale mentre sebbene sia una divoratrice di libri in italiano non riesco a catturare per molto tempo la sua attenzione sulla lingua.
Grazie di cuore.
Paola
Monica says
Seguo questo blog da quasi un anno, grazie alla segnalazione della mia amica Eva, che cresce il suo bimbo tra italiano, danese e inglese.
Mi sono molto emozionata, oggi, di leggere di un’esperienza di bilinguismo così ricca e a Catania! così vicina a noi. Mi da’ molta energia. Con un papa’ messicano la nostra altra lingua e’ lo spagnolo. La bimba ha 14 mesi, ma tra un paio d’anni non ci dispiacerebbe aggiungere l’inglese, che e’ gia’ parte della nostra storia.
Davvero, Letizia, come faremmo senza di te, le tue proposte, la possibilità di leggere tante storie?
Tiziana says
ciao marina ,mi trovo molto vicina a te ,come esperienza e come distanza ,in quanto abito anche io a catania,ho due figli maschi di 5 e 3 anni,on i qualli ho parlato i nglese praticamentye dalla nascita,vorrei potevi conoscere,..ciao e spero a presto
Terry says
Ciao,
anch’io vivo a Catania e anche io sto introducendo parole di inglese (e di francese) nel vocabolario del mio bimbo. Marina, Tiziana, mi piacerebbe conoscervi e scambiare con voi idee e opinioni.
Piacerebbe anche a me trovare una baby sitter/compagna di giochi di madrelingua inglese per mio figlio… accetto suggerimenti….
1 abbraccio e Keep in touch! 😀
Terry says
W tutte le lingue!
Mi piacerebbe trovare qualcuno che condivida con me la passione x la lingua tedesca.
Federico says
Sono l’unico papà?
Anch’io a Catania come non-native da solo sto portando avanti questa battaglia con i mulini a vento di far crescere bilingue il mio piccolo Diego (quasi 23 mesi) comunicando esclusivamente in Inglese dalla nascita (a dire il vero anche da prima quando parlavo alla pancia della mamma).
Purtroppo le risorse qui sul territorio non sono tantissime e sarei sicuramente interessato a potermi confrontare su asili e cose del genere.
Es waere doch schoen spaeter eine dritte Sprache hinzufuegen zu koennen…
Bilingue Per Gioco says
Nah ja… du bist sicher nicht allein, aber Papas sind vielleicht etwa schüchtern?
Scusatemi non ho resistito…
Federico, ci sono alcuni papà che participano molto regolarmente alla conversazione, sono pochi ma ottimi! Spero ti unirai a loro
L.
Terry says
Ciao Federico,
Parli Tedesco? Io pure… cioè lo parlavo e sognavo anche in Tedesco…
Adesso non praticando mi rendo conto che parecchia roba è andata o forse si è solo nascosta… Chissà!
Comunque cerco di tenermi allenata tramite amici e libri.
Hai suggerimenti su eventi a Catania o magari una baby sitter (per mio figlio) madrelingua Tedesca e/o Inglese?
Salutoni,
Terry
alice says
Bravissima Marina! Sei un esempio da seguire 🙂
maria says
Che testimonianza utile per tutti quei genitori che hanno mille dubbi sul bilinguismo.
Mio figlio ha 7 anni e come sai anche lui sta crescendo bilingue, da papa’ inglese e mamma italiana anche se parliamo inglese entrambi con lui. Da quando ha iniziato la scuola e lo aiuto con i compiti gli parlo in italiano in quei momenti ma anche quando siamo con persone che non capiscono l’inglese dato che ormai riesce a passare da una lingua all’altra in completa naturalezza. Io sono molto attenta alla sua formazione bilingue aldila’ della lingua parlata cosi’ facciamo in maniera leggera e divertente un percorso parallelo di cio’ che fa a scuola in italiano anche in inglese a casa seguendo gli schemi della scuola inglese.
E’ bellissimo leggere sul tuo blog di quante persone si trovano nella stessa situazione e soprattutto vedere quanti passi avanti si stanno facendo verso la diffusione del bilinguismo. Quando ho iniziato con mio figlio non si trovava molto materiale in materia e avere dei punti di riferimento e’ sicuramente un grande aiuto:)
Ciao
Marina says
Ciao Letizia e ciao a tutti. Scusate ma ho avuto problemi con internet e non mi sono potuta collegare. Sono contenta che vi sia piaciuta la nostra storia, grazie a tutti. Spero che la mia testimonianza possa essere utile e dare degli spunti, come io ho trovato utili tante altre storie che Letizia ha pubblicato.Per tutti quelli che hanno scritto da Catania certo che mi farebbe piacere mettermi in contatto e magari incontrarci. Per Paola: a noi piacciono molto Lola e Charlie di Lauren Child. Letizia ha parlato dei libri di Charlie e Lola ed anche dell’audio CD. Noi abbiamo anche un CD musicale Charlie & Lola’s Favourite & Best Music Record che è molto carino e alle mie bimbe piace molto. Lo consiglio soprattutto se si conoscono già le loro storie perchè è come un collage musicale delle storie dei cartoni. E’ un ottimo accompagnamento in macchina! Dipende un pò dall’età di tua figlia, ci sarebbero anche i Wiggles, un gruppo australiano all’apparenza un pò demenziale ma in realtà geniale e che cattura molto l’attenzione dei bambini, soprattutto i più piccini. Dei Wiggles ti potrei consigliare molti sia cd che dvd. Le mie bimbe prima guardavano molto i loro DVD ma adesso preferiscono i loro CD e devo dire che piacciono molto anche a me e mio marito, uno per esempio è “go banana wiggles” ma ce ne sono tanti altri . Un altro DVD molto carino, di cui ci sono anche i CD ma noi non li abbiamo, è quello dei Tweenies, personaggi di Cbeebies, (il canale inglese per bambini e ragazzi) . Il DVD che noi abbiamo è “Tweenies song time the complete collection”. Ciao
Federico says
Alla fine grazie a Sky, grazie ad Internet, grazie alla possibilità di viaggiare e al fatto che Catania non è poi così piccola, a livello di libri/CD/DVD non è impossibile, se non ricreare un ambiente anglofono, quanto meno trovare le risorse… però rischiamo di sovrastimare l’importanza dei supporti multimediali rispetto al contatto umano e ancor più in età prescolare.
Il mio vero cruccio è riuscire a trovare strutture, asili, altri bambini e quello che credo che sia necessario è fare massa critica tra di noi.
Faccio un esempio: io sto mandandomio figlio in un asilo del quale non sono totalmente contento. Fanno sì una full-immersion in lingua inglese ma solo per un paio di ore a settimana e loro non hanno abbastanza clienti/bimbi per essere stimolati a tenere l’educatrice di madrelingua per più ore. Se fossimo tutti insieme riusciremmo ad ottenere qualcosa. Mi piacerebbe confrontarmi su altre risorse cittadine ma forse questo non è il luogo giusto nè per questioni locali nè vorrei fare cattiva pubblicità a qualcuno…
monika says
Ciao a tutti, dopo mesi di consultazione vi scrivo anche io perché si avvicina sempre più l’arrivo della mia piccolina.
Sono ancora molto dubbiosa e spaventata all’idea di insegnarle l’inglese, perché, nonostante sia un’insegnante di inglese e lo abbia studiato e masticato praticamente tutta la vita, non sono madrelingua, non ho amici né parenti anglofoni, e quindi temo di commettere errori o di essere poco spontanea, soprattutto con la crescita.
Io ho tanto entusiasmo ed amore immenso per questa lingua e vorrei tanto confrontarmi con persone “simili” a me. Ci sono?
Grazie ed in bocca al lupo a tutti.
Terry says
Ciao Monika,
io e te siamo sulla stessa barca…. ti posso dare una consiglio???? Sii spontanea con il tuo piccolo, io faccio così con il mio. Sto introducendo paroline ed espressioni in lingua inglese (francese o tedesca) man mano che se ne presenta l’occasione senza stress né x me né x lui. Utilizzo la mia modesta conoscenza, libri, DVD e cartoni in lingua originale…. quando si scoccia passo!
Un abbraccio 🙂
monika says
Grazie tante dell’incoraggiamento Terry, in effetti è proprio l’atteggiamento che intendo adottare io, essere più naturale e spontanea possibile e farle percepire questa second language acquisition come qualcosa di piacevole associandola a momenti di gioco (lullabies, rhymes, giochini….e poi in futuro vacanze, summer camps, ecc.).
Già avrò tante prove da affrontare trattandosi della prima figlia, meglio non cercarsi altre fonti di stress 😉
Vera says
Ciao Marina,
complimenti per il lavoro che fai con le tue figlie! Ho una bimba dell’eta’ della tua piccola ma non avendo molta dimestichezza con l’inglese non riesco a coinvolgerla nell’apprendimento dell’inglese, anche sotto forma di gioco. Anch’io vivo a Catania (provincia) e mi piacerebbe molto frequentare persone che lo parlano quotidianamente cosi’ da stimolare A. e condividere insieme una passione. Se ti va scrivimi pure. Spero a presto!