Lesley, una mamma di madrelingua Inglese che vive a Roma con la sua bambina di 2,5 anni, ci scrive per condividere un espediente per offrire più libri in Inglese alla sua bambina.
Ciao Letizia, volevo solo dare un suggerimento magari banale ma…. Mia figlia sta crescendo bilingue inglese e viviamo a Roma, ma che fatica trovare e comprare i libri giusti in inglese! Sai che faccio ora io? Li scelgo in italiano e poi li traduco. Una svolta da quando faccio cosi’…..
Complimenti per il tuo lavoro e continua cosi’!
Ciao, Lesley
Ciao Lesley,
l’espediente di cui parli non è affatto banale, e secondo me ha senso parlarne. I libri si sa sono importantissimi per lo sviluppo linguistico (ma non solo) dei bambini, bisognerebbe cominciare a leggere libri ai bambini già dai primi mesi di vita e non smettere mai (o meglio, ce lo diranno loro quando non avranno più bisogno di noi per leggere).
Il problema è, come fare nelle case in cui ci sono due (o più) lingue?
Ci sono tre opzioni:
- libri monolingue nelle diverse lingue, quindi avere dei libri in Italiano e dei libri in Inglese
- libri monolingue, tradotti al volo all’occasione (cioò che tu stai facendo)
- libri bilingui
Le tre opzioni non sono indifferenti, e devo essere sincera, secondo me la prima opzione, avere libri nelle diverse lingue, è di gran lunga superiore, soprattutto nel lungo termine.
I libri sono il primo approccio alla lettura autonoma, magari non ci pensiamo, ma quando ci sediamo a leggere un libro ad un bambino, anche piccolissimo, gli stiamo in qualche modo già insegnando a leggere. Crescendo il bambino comincerà a riconoscere i caratteri, le parole, etc.
Se ad un bambino leggiamo il libro in una lingua diversa da quella in cui è scritta, prima o poi avverrà lo scollamento, prima o poi noterà che non c’è corrispondenza tra ciò che è scritto e ciò che legge, sarà facile che rifiuti di farsi leggere la storia nella seconda lingua e la chieda solo nella lingua in cui è scritta, a quel punto sarà un guaio…
Ma c’è di più, la corrispondenza tra suono e parola viene data anche dal fatto che ogni volta che leggo il libro leggo lo stesso testo, magari aggiungo commenti e divagazioni, ma leggo sempre la stessa cosa, traducendo ogni volta inevitabilmente si introducono molte variazioni, lo scollamento aumenta.
Infine, la parola scritta è spesso molto studiata e ricercata. Sembra facile scrivere un libro per bambini, ma non lo è, affatto. Sia che lo stile sia asciutto e essenziale o che sia ricco e elaborato un buon libro è studiato parola per parola, ed è impossibile ricreare la stessa ricercatezza, gli stessi effetti, traducendo al volo. Vi rimando a questo proposito ad un post recente: I libri per bambini non sono facili.
I libri bilingui sono già meglio della traduzione al volo, ma mai come i libri monolingui. A questo proposito ho chiesto anche il parere della Prof. Sorace, dell’Università di Edimburgo, che dice:
1. Premesso che i libri, sia monolingui che bilingui, sono un supporto prezioso alla crescita bilingue, credo che sarebbe meglio usare libri monolingui in entrambe le lingue, specialmente se il genitore legge il libro insieme al bambino piccolo in età prescolare. Questo perchè i bambini avrebbero modo di stabilire i rispettivi sistemi di correspondenza lettere-suoni delle due lingue (la chiave dell’abilità di lettura nelle lingue alfabetiche) e quindi, nel corso del tempo, imparare a leggere nelle due lingue.
2. I libri bilingui potrebbero essere utili per i bambini più grandi che hanno già acquisito abilità di lettura nella prima lingua.”
Sono d’accordo è decisamente un traffico in più cercare libri in lingua, e se è complicato per l’Inglese, per il quale ci sono mille risorse, figuriamoci per le altre lingue, ma è un sforzo che vale davvero la pena di fare.
Immagine di ABC di Charley Harper, un meraviglioso illustratore americano.
alice says
Ciao.
Sono d’accordo con Letizia, in generale anche io preferisco leggere in Inglese i libri ENG e in Italiano i libri ITA, anzi se posso li scelgo “per argomento”: ad esempio Thomas the Tank Engine solo in Inglese, i Barbapapa’ solo in Italiano e cosi’ via.
Una eccezione: i libri “di vocabolario” cioe’ quelli con la figura e il nome dell’oggetto scritto sotto: li trovo utilissimi in due lingue se una delle due non e’ madrelingua, per noi infatti i libri bilingui sono Inglese e Spagnolo.
ciao!
Anna says
Io, non essendo così brava con l’inglese, sono costretta a scegliere libri in lingua, altrimenti chissà cosa combinerei con le traduzioni!
Ho trovato una collana di libri ( su amazon.it), che non definirei bilingue, perchè la traduzione è solo alla fine del libro, anche se dettagliata frase per frase, utile per noi mamme non troppo brave con l’inglese. La collana si chiama “scuola di inglese” e comprende tutte le favole più famose da cappuccetto rosso a Peter pan etc… Hanno delle bellisime illustrazioni e alla fine del libro ci sono dei giochi da fare in inglese, un piccolo vocabolarietto e sopratutto sono divise per livelli ed il 1° livello contiene anche CD audio della favola che aiuta tantissimo con la pronuncia.
Personalmente, i lettori di questi CD audio non li trovo molto espressivi ( sono ben lontani da Johnny Morris per intenderci) ma aiutano noi mamme con la pronuncia delle parole sconosciute.
Mia figlia conosce già queste storie in italiano così se vuole che le legga in italiano mi chiede ” mi leggi riccidoro e i 3 orsi” ma, se la vuole in inglese mi chiede : ” mi leggi goddilocks anddettri bears” . Ciao Buona lettura a tutti
Ishtar says
Ciao ! Io, invece di libri bilingui, ho comprato lo stesso libro in quattro lingue diverse (italiano, francese, inglese e portoghese del Brasile, che sono le mie lingue), per far capire a mio figlio che, anche se la storia è (quasi) la stessa, ci sono vari modi di raccontarla secondo i paesi. Dico “quasi”, appunto perchè i traduttori locali fanno lo sforzo di adattare anche il modo di raccontare (e lo fanno molto meglio di quanto non sia fatto sui libri bilingui, ho notato, che hanno obblighi di spazio, e provano a tradurre in modo troppo letterale). Cosi’ sceglierà ogni volta mio figlio, in che lingua vuole la storia prima di andare a dormire !!! E ogni libretto sarà al suo modo diverso. L’ho fatto con un libro della collana molto semplice “Spotty”, ma so’ che anche “The very hungry caterpillar” esiste in inglese, francese et tedesco, percio’ contonuero’. Grazie Amazon… 🙂
Mkiara says
Ciao a tutte!! Io vivo negli stati Uniti con la mia bimba di tre anni e lei ora parla inglese ed italiano. nella citta’ dove vivo e’ davvero difficile trovare libri per bambini in italiano e siccome entrambe leggiamo molti libri, ho trovato un sistema per avere sempre libri nuovi per la mia piccola: ho comprato un e-reader (non il Kindle, che non supporta formati diversi da quelli di Amazon) e cosi posso scaricare libri in italiano, in inglese ed in spagnolo. Ne trovo sempre di nuovi, spesso la bimba puo’ ascoltarli anche da sola (perche’ c’e’ l’opzione “read it to me”) ed ha anche imparato a familiarizzare con questo lettore digitale. Natluralmente quando vengo in Italia faccio scorta di libri “veri”, ma questi in elettronico sono davvero molto utili ed hanno risolto il mio problema di affannosa ricerca di libri in lingua! spero di essere stata utile..
A. says
Ma… non eri tu, Letizia, che parli a tuo figlio in inglese (e solo in inglese!) anche non essendo madrelingua inglese??? E che fine ha fatto l’OPOL???
Voglio dire: quando si usa l’approccio una-persona-una-lingua e soprattutto quando la lingua usata è quella minoritaria, come nel caso di Lesley, la lettura secondo me deve essere sempre fatta in quella lingua!
Comprare lo stesso libro più volte non mi sembra una soluzione che possa essere utilizzata in modo sistematico, primo perché non tutti i libri sono stati tradotti (o riscritti, se si preferisce dare enfasi al lavoro del traduttore!) in tutte le lingue (senza contare che i libri “globalizzati” non necessariamente sono il solo tipo di libro che voglio far leggere a mio figlio); secondo, perché non tutti hanno la possibilità economica… Quindi magari si può fare per un libro speciale, o per due o tre… ma non per tutti: non è un’opzione.
Libri bilingue: la scelta di titoli è talmente ridotta, che non mi sono mai posta il problema… Un libro lo scelgo per la storia, per i personaggi, per il messaggio che ti passa, per le illustrazioni, per l’autore, per la casa editrice, per la copertina(!), per il profumo di stampa che si porta dietro… per 1000 motivi, ma non certo solo perché è scritto nelle 2 lingue che si parlano nella mia casa!
Avere dei libri in una lingua e dei libri in un’altra, ugualmente, non mi sembra una soluzione: se voglio parlargli una sola lingua, significherebbe potergli leggere solo i libri scritti nella lingua in cui parlo a mio figlio: significherebbe cioè limitare me (mettendomi al di fuori della parte del suo mondo che parla l’altra lingua) e lui (privandolo di metà della sua biblioteca quando è con me).
A casa nostra ci sono libri nelle due lingue che parliamo, solo che non sono gli stessi libri nelle due lingue. E quindi che faccio, se il piccoletto mi chiede di leggergli The Brave Little Train non glielo leggo perché è in inglese?
Io, glielo traduco al volo: come posso, meglio che posso. Ovvio che non trasporto nella mia lingua tutto quello che era nel libro: avreste dovuto vedere la faccia del mio piccoletto quando, dopo settimane che gli leggevo ogni giorno il libro dell'”Orso Marrone” (“Orso Marrone, Orso marrone, che cosa vedi? Vedo un uccellino rosso che mi guarda”) è arrivato il padre, fresco fresco, e gli ha riletto il libro con tutte la ritmica (“Brown Bear Brown Bear What do you see? I see a Red Bird looking at me…”). Sono cosciente che si perde parte del messaggio, che l’orso marrone è l’orso bruno (e quindi come si traduce mantenendo il colore e la specie?)… ma magari, fossi io madrelingua anche in inglese!
Probabilmente un giorno noterà che non c’è corrispondenza tra ciò che è scritto e ciò che gli leggo… forse se ne è già accorto, visto appunto l’episodio appena raccontato, o visto che mi chiede spesso di leggergli un’altra volta il libro che gli ho appena letto (e visto che i suoi libri preferiti li conosce già a memoria, e se li “legge”, cioè se li racconta da solo)… comunque, SE e QUANDO rifiuterà di farsi leggere un libro nella “nostra” lingua e lo vorrà solo nella lingua in cui è scritta, a quel punto smetterò di leggerglielo, oppure sarà lui stesso a smettere di chiedermi di leggerglielo… Ma non sarà un “guaio”, sarà una sua scelta. Altrimenti, continuerò a leggergli quello che mi chiede, anche traducendo al volo e perdendo qualcosa per strada: sarà sempre meglio che niente (stesso principio per cui tu, Letizia, parli a tuo figlio in inglese e incoraggi gli altri a farlo). Visto che già buona parte della famiglia è monolingue e quindi limitata nelle possibilità di leggerli libri che lui vorrebbe farsi leggere, non vedo il motivo per cui dovrei limitarmi anche io!
Altra cosa: ho cercato anche io libri per bambini in formato elettronico, per esempio tempo fa cercavo libri illustrati per piccolissimi per tenerlo occupato in fila alla posta, o in una sala d’attesa, ma non sono riuscita a trovare niente di interessante. Peccato, perché sarebbe stato comodo tenerli nel lettore e tirarli fuori (con tutto l’effetto novità!) al momento giusto! Perché non aggiungi tra le tue “Risorse consigliate” un bel tab “Ebook” accanto a “Libri”, “Canzoni” e “DVD”?
Mkiara says
Ciao A., visto che io sono quella che utilizza lo stratagemma dell’Ebook per trovare libri in italiano (ed in inglese) per mia figlia, voglio specificare cosa utilizzo, in modo da rendere piu’ semplice a tutti la comprensione.
Io utilizzo un ereader della Barnes&Noble, che si chiama NookColor e puo’ leggere pressoche’ tutti i formati di libri elettronici. I libri in inglese li scarico appunto dal sito http://www.barnesandnoble.com/ ma potrei anche prenderli da Amazon,
mentre quelli in italiano li prendo dal sito della feltrinelli, che ha un discreto (anche se non paragonabile) numero di libri in formato elettronico, compresi quelli per bambini di tutte le eta’ (la mia ha tre anni).
Cio’ detto, mi sembra un’ottima idea proporre a Letizia di mettere una nuova sezione “ebook”, tutti noi potremmo aiutarla a trovare le giuste risorse da inserire, no?
alice says
Ciao A. e tutti,
anche se credo molto in OPOL anche io preferisco leggere in Italiano i libri scritti in Ita.
Certo, prima provo a cambiare libro, o atrovare un altro lettore la cui lingua primaria sia Ita, ma se i nani insistono io leggo il libro in Italiano e cerco di commentarlo in inglese, trovo che sia anche molto utile per ampliare il loro vocabolario senza tradurre parola per parola.
Sto anche muovendo i primi passi nell’insegnare loro a scrivere e leggere, e anche qui passo all’Italiano per insegnare a leggere o scrivere parole in Italiano. Questo perche’ io sono l’unica che si occupa del loro homeschooling e se non lo facessi i nani sarebbero molto sbilanciati verso Eng in lettura e scrittura.
Ne segue che il mio nano grande scrive P-I-E-T-R-O oppure P-E-T-E-R chiamando le lettere con il loro nome, in entrambe le lingue, a differenza del libretto che stiamo usando come “supporto didattico” …oddio che parolone 🙂
Ricordo che tempo fa Letizia aveva pubblicato una intervista a un grande studioso che aveva deciso di parlare ai figli in Italiano, tranne che per fare i compiti… Letizia metti tu il link 🙂
Bilingue Per Gioco says
A.
Io a mio figlio leggo solo libri in Inglese (tranne rarissime eccezioni), poi ognuno fa come gli va.
Ebook per bambini personalmente non ne uso, ma se vuoi aprire una rubrica sugli ebook ti ospito volentieri.
L.
elisabetta says
L’importante è mantenere sempre un equilibrio perfetto tra le due lingue. Lo so che puo’ essere difficile ma consente di crere una specularita’ del pensiero sino dai primi anni di età.