Spesso i genitori mi chiedono consigli sulle scuole, e più di una volta mamme romane mi hanno chiesto un parere sui nidi e materne trilingui (Italiano Inglese Francese) La Maisonnette. Per tutti coloro che sono interessati a saperne di più è arrivata l’occasione ideale. La fondatrice della Maisonnette, Teresa Genova, ha scritto un libro sui più di 30 anni di esperienza della Maisonnette, ma soprattutto giovedì questo sarà possibile ascoltare Teresa e gli esperti che con lei collaborano a questo progetto e fare loro tutte le domande che vi stanno a cuore. A richiesta di Teresa vi estendo quest’invito:
giovedì 23 giugno 2011 alle ore 18.00
presso l’associazione TRAleVOLTE
Piazza di Porta San Giovanni, 10 | 00185 Roma
alla presentazione del libro di Marie Eve Gardère
“La Maisonnette la scuola per l’infanzia di Teresa Genova”
Gangemi Editore
con un testo di Teresa Genova
interventi di
Luca Di Girolamo | Silvia Stucky | Jacopo Benci | Tiziana Grassi
saranno presenti gli autori
proiezione di immagini | festa
Questo libro è la storia di una scuola per l’infanzia, La Maisonnette; storia di un cantiere d’idee e di azioni per definire l’identità di un luogo dove i bambini siano liberi di realizzare opere e progetti fuori da un certo condizionamento istituzionale.
Una scuola nasce dall’incontro di pensieri, esperienze, scelte precise, e dalla dedizione di tempo e di mezzi.
Fondata e diretta da Teresa Genova, da più di 30 anni, la scuola fin dall’apertura seguì una linea europea a cui Roma era poco avvezza. All’inizio italofrancese, oggi plurilingue, La Maisonnette non è tuttavia una scuola francese o inglese in Italia. Il bambino, abituato alla varietà delle lingue, s’impregna di un’apertura di spirito e di una cultura senza nazione.
Nell’elaborare il concetto di spazio per l’infanzia, La Maisonnette è in sintonia con altre esperienze iniziate negli anni Settanta, quali il metodo attivo di Célestin Freinet, le Maisons Vertes di Françoise Dolto e, più di recente, l’esperienza pedagogica italiana di Reggio Emilia. Ponte, luogo d’incontro e d’informazione, la Maisonnette ha stabilito legami con istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero; una pratica normale per una struttura pubblica, molto meno per una privata.
L’azione educativa per La Maisonnette consiste nel mantenere, attualizzare e proiettare verso il futuro il pensiero antico e universale dell’umanità. In questo senso, l’organizzazione di un luogo e di una pedagogia infantile è vicina a un’azione artistica.
Il testo di Teresa Genova fornisce la diacronia degli eventi. Marie Eve Gardère invece espone il pensiero e la pedagogia della
Maisonnette, insieme ai racconti e alle riflessioni di persone che hanno vissuto alcuni aspetti della scuola: Luca Di Girolamo, animatore e formatore, che ha diretto per quasi dieci anni il laboratorio di teatro; Silvia Stucky, artista (e graphic designer del libro), che ha creato sotto l’impulso di Teresa L’Atelier d’Arte; Jacopo Benci, artista invitato nel contesto dell’Atelier d’Arte; Tiziana Grassi, giornalista, Italian Woman in the World, i cui tre figli hanno seguito per diversi anni le attività estive de La Maisonnette. Gianluca Pezzino ha collaborato alla stesura dei testi.
Le fotografie e i disegni pubblicati nel libro, tracce visibili del pensiero che ha informato la Maisonnette, comprendono una serie di ritratti fotografici in bianco e nero dei bambini della scuola, realizzati nel 1984 da Miriam Mimoun, allieva quindicenne del Liceo Chateaubriand.
Il libro è infine un omaggio alla rete, creatasi quasi inavvertitamente, di persone che in molti modi hanno manifestato la loro adesione allo spirito della nostra scuola.
Io ci sarei molto volentieri a questa presentazione, ma giovedì devo assolutamente essere a Verona, peccato perchè l’interdisciplinareità del metodo mi incuriosisce molto. Già da tempo avevo contattato Teresa per saperne di più del suo approccio, ancora non siamo riuscite a incontrarci ma prima o poi ce la faremo... Chi di voi andrà mi faccia sapere che ne pensa per favore.
Ulteriori informazioni sulla proposta e le sedi de La Maisonnette qui: http://www.lamaisonnette.net/
Arianna says
Sono molto interessata a partecipare ma non ho capito dove si terra’ l’incontro…
Bilingue Per Gioco says
ops…. indirizzo nel testo, Piazza di Porta San Giovanni,10.
Grazie,
L.
Arianna says
Grazie Letizia, ci faccio un salto e poi vi racconto…
Un caro saluto,
a
Ilaria says
Buongiorno a tutte/i 🙂
Io sono andata a visitare un paio di strutture della Maisonette perché ero estremamente entusiasta all’idea che il mio piccolo fosse esposto a 3 lingue fin dall’inizio. Peró come tutte le scuole private i prezzi sono inaccesibili. Trovo che ci sia una forte discriminazione sociale in questo senso. Cmq non voglio fare polemica, era solo un pensiero per dire che sarebbe bello se ci fossero strutture cosí aperte a tutti.
Buona giornata a tutte/i.
valeria says
anche io vorrei saperne molto di più, per passione e per il mio lavoro
valeria
micaela says
inaccessibili ? mia figlia è al terzo anno di maisonnette (due di nido + 1 materna) e sinceramente i prezzi sono in linea con gli altri nidi / materne privati di Roma. se poi confrontiamo con il pubblico allora è un’altra storia..
Arianna says
Credo che Ilaria facesse un confronto con la scuola pubblica. In confronto alla scuola pubblica, ovviamente, tutte le scuole private sono inaccessibili. L’offerta formativa varia talmente tanto da scuola a scuola e da regione a regione, che un confronto su quest’ultima tra pubblico e privato, è praticamente impossibile.
Ilaria says
Si il mio commento é sicuramente riferito alla scuola pubblica. Insomma non ci sono vie di mezzo e sono pochissimi i bimbi che hanno la fortuna di essere presi negli asili pubblici. Cmq a me hanno chiesto una cifra che si aggirava tra i 700/800 euro al mese. So per esperienza che ci sono asili privati che stanno sulle 400/500 euro. Mi sembra una differenza notevole.
micaela says
ecco..io infatti pago 400..concordo che 700 euro sia inaccessibile !!! evidentemente ci sono franchisee che lucrano più di altri pur offrendo, di base, lo stesso servizio. di quale sede parliamo ?
Federica says
Ciao Ilaria
mia figlia è il secondo anno che frequenta la Maisonette dell’ Eur … non aveva nemmeno un anno quando abbiamo iniziato e la scelta della Maisonette ci ha convinto non solo per la struttura ma anche per un progetto di adozione che prima o poi vorremmo portare avanti … e qui in zona Eur i prezzi sono tutti allineati, ovvero 400/500 euro fino alle 16.30: è la cifra che mi sono vista comunicare da tutte le scuole private della zona vicino al mio ufficio, che mi sono girata bene bene visto che al pubblico non siamo riusciuti a rientrare …
Ilaria says
Io mi riferisco alla struttura di colle oppio perché é quella che mi rimane piú vicina. Mi fa piacere sapere che le altre strutture abbiano dei prezzi piú accessibili.
Federica says
e già mi confermi quello che mi ha detto anche un mio collega che ci è andato perchè abita in quella zona e gli hanno detto che il costo era di 700 euro …. sinceramente non so il perchè di questa discrepanza: avranno servizi differenti?
cmq è veramente difficile anche per una famiglia come la mia dove si lavora in 1 e tre quarti (faccio part-time), sostenere una spesa del genere … anche perchè fosse solo quella di spesa che uno ha!!
La sede di Via Treviso ti è troppo distante?
Arianna says
400/500 euro è il prezzo più comune proposto dai nidi privati per 8 ore di scuola. Non capisco però questa discrepanza di prezzo tra la sede di Colle Oppio e le altre che citate. Forse la titolare della scuola, lettrice di Bilingue per Gioco, può spiegarci il motivo.
federica says
Cmq credo k probabilmente il costo della scuola dipenda ank dal costo d’affitto del locale..e considerando quanto stanno gli affitti delle case vicino al centro, se il locale della scuola nn e’ di proprieta’ ecco qui il motivo del differente costo… Le tagersmutter, si bella soluzione:ne ho sentito parlare tanto all’epoca della mia gravidanza e x es. Nel mio quartiere ce ne erano tre…piacerebbe ank a me saperne di piu’,ma nn tanto dai siti istituzionali ma da chi ha potuto frequentarle…sai le amiche k aspettano iniziano ad aumentare, magari un consiglio in piu’ nn fa mai male 🙂
Arianna says
ps. non so se Letizia ha già affrontato l’argomento, ma sarebbe interessante parlare del fenomeno “Tagesmutter” che, a parte gli eccellenti esempi del “profondo” nord, si sta sviluppando anche in altre zone di Italia grazie ai vari contributi regionali per l’imprenditoria femminile. Sarebbe interessante verificare l’esistenza di Tagesmutter madrelingua, magari partendo da città come Milano o Roma (o dalla tua zona Letizia). E’ un’ottima alternativa al nido, perché il bambino sta comunque con altri bimbi, ma in casa. E se la mamma in questione è madrelingua l’ambiente diventa ideale per i bimbi bilingui!
Teresa says
Rispondo con piacere ai dubbi che avete espresso.
Sono la fondatrice de “La Maisonnette”. I prezzi che voi trovate differenti sono dovuti alle spese di gestione e del personale che a seconda delle strutture (grandi e piccole) incidono per il 70% delle entrate e dall’alta qualità dell’Offerta Formativa che garantiamo con continua formazione e con personale qualificato e di madre lingua.
La sede di Colle Oppio, gestita da poco da un’affiliato, è una scuola in pieno centro di Roma, in un parco privato di proprietà della Santa Sede ed è la sede storica. Personalmente dirigo la sede di Via Treviso,29 divenuta casa madre. Mi rendo conto e condivido le difficoltà economiche che incontrate e sarebbe auspicabile rendere accessibili e omogenei i prezzi di frequenza ma come in tutte le città essi sono direttamente proporzionali a quelli di locazione molto differenti a seconda della zona nella quale sono ubicati.
Proprio in questo anno scolastico, come titolare del marchio ,ho offerto una formazione ai miei affiliati con le Pedagogiste di Reggio Children (andate a vedere il sito se volete conoscere meglio la qualità della Pedagogia di Reggio)
Comprate poi il libro on line sul sito della casa editrice Gangemi http://www.gangemieditore.it, ed avrete ancora di più l’idea di quale sia la nostra missione! Per quanto riguarda le “Tagesmutter” potrebbe essere una buona soluzione, ma non paragonabile ai servizi che offrono i nidi e scuole dell’infanzia “La Maisonnette”
Grazie per gli apprezzamenti!
marco says
Buonasera a tutti. Ho un bambino che frequenta la Maisonnette dell’ Eur e uno che l’ha frequentata e che ora ha appena finito la prima elementare.
Rispetto ai costi vi assicuro che i suoi prezzi sono assolutamente in linea con tutte le altre strutture della zona circostante.
Per quanto riguarda i risultati linguistici, invece, posso assicurarvi che sono fantastici e che quando il grande è entrato alla scuola elementare abbiamo ricevuto solo plausi per la preparazione che aveva avuto nella scuola materna.
Per quello che so io, la sede dell’ Eur e quella di Colle Oppio attualmente sono di proprietà degli stessi titolari che in entrambe le sedi esplicano proposte qualitative talmente alte e raggiungono risultati linguistici talmente evidenti , da giustificare, secondo il mio punto di viste, l’impegno economico di cui qualcuno ha parlato.
marco says
Salve, sono papà di due bambini che hanno frequentato e frequentano La Maisonnette del quartiere Eur. Il più grande sta terminando la prima elementare, mentre il secondo ha frequentato il secondo anno di scuola materna.
Visto che si sta parlando degli effetti del plurilinguismo, vorrei dire che i risultati sono veramente fuori da ogni immaginazione. I miei figli in questi anni, hanno acquisito un notevolissimo numero di parole e soprattutto un’ottima fonetica (anche a detta dei nostri amici inglesi). Soprattutto hanno fatto loro quella naturalezza nel lanciarsi nei discorsi quando siamo all’estero, che non è assolutamente scontata per chi la lingua straniera la impara in Italia. Mi sento anche di voler esprimere la mia gratitudine per quello che viene fatto con i nostri bambini ogni giorno, ai titolari di questa scuola che seppure nel metodo può essere uguale alle altre Maisonnette, per l’organizzazione, la preparazione e sensibilità del personale, esprime un’altissima qualità di cui noi tutti genitori siamo veramente entusiasti.
marco says
scusate i due post!
🙂
mony says
Ciao a tutti,
scrivo su questo post perché ho delle perplessità che mi stanno logorando fegato e cervello:
siamo italiani e da quando è nata mia figlia, essendo io insegnante di inglese e anglomaniac ho cercato di esporre mia figlia all’Inglese con rhymes, cartoons, playgroups, etc. Ora ha quasi 3 anni e purtroppo siamo finiti in una città francese dove non esistono asili inglesi. Distante da casa nostra ci sarebbe un asilo anglo-francese e qui nasce il dubbio amletico: mandarla qui con il terrore che mia figlia possa avere uno schock linguistico (anche se l’inglese le sarebbe abbastanza familiare) e quindi un rigetto sia delle lingue che dell’asilo o mandarla all’asilo francese dove non capirebbe un tubo assoluto e a causa del quale sicuramente (penso io) perderebbe quel poco di confidenza con l’inglese che ha maturato finora?
Ringrazio sin d’ora per l’aiuto, il suggerimento e il conforto di altri genitori, HELP!!!
Mony
Bilingue Per Gioco says
Mony,
ci sono altre due opzioni oltre quelle che citi.
Mandarla nella scuola bilingue in modo che cresca trilingue?
Oppure mandarla alla scuola Francese in modo che impari bene il Francese e abbia una vita inserita nella comunità in cui vive, lasciando che l’Inglese continui a essere coltivato a casa?
Sì, noto anche io che sono esattamente le due opzioni che avevi già proposto. Solo che dove tu vedi due rischi di fallimento, io vedo due opportunità di successo. Entrambe valide.
Scegli con l’istinto, e anche con un po’ di pragmatismo. E ricorda che una scuola non si può scegliere solo per la lingua, va scelta prima di tutto per le proposte formative ed educative.
Sì, noto anche che non ti ho risposto, ma non posso consigliarti su una decisione così delicata, e poi non so nemmeno quanto resterete in Francia…
Letizia
octavia says
Ciao Mony, se fossi tu, sceglierei una buona scuola francese, per tanti motivi. Prima, perché quella scuola bilingue è lontano da casa…e quella una fatica in più, sopratutto all’inverno, con la pioggia, neve, traffico, etc. Seconda, per dare possibilità alla figlia di imparare francese per bene, nel senso, la lingua e grammatica francese (almeno per me) è abbastanza complicata, ma se uno la impara frequentando una scuola francese, avrà possibilità di conoscerla nel livello madrelingua (o quasi), e questo beneficio può essere utile sia che rimanete in Francia per tanto tempo che per brevi periodi. Per l’Inglese, verrà parlato a casa con la mamma e con l’aiuto di libri, dvd, cd, mentre l’Italiano con il papà e parenti italiani. Così farei se fossi tu. In bocca al lupo.
Francesco S. says
Per Mony: non conosco la legge francese sulla cittadinanza, ma se la vostra figliola fosse cittadina (anche) francese o lo potesse diventare, il che non le farebbe certo perdere la cittadinanza italiana, acquisirebbe il diritto di frequentare le scuole francesi all’estero pagando la più modesta tassa dei nazionali. Il che vorrebbe dire che rientrando in Italia potrebbe a costi sopportabili frequentare lo Chateubriand a Roma. Pensateci!
mony says
Ciao Letizia,
ti ringrazio per avere trovato del tempo per rispondermi. Come ho già risposto a Valeria, nostra intenzione, per motivi principalmente affettivi, è quella di rientrare in Italia e quindi di approfittare dell’eventuale possibilità di continuare il progetto linguistico in una scuola inglese.
Ad ogni modo, come hai suggerito tu, qualora dovessimo rimanere, forse andremmo a visitare la scuola anglofrancese perché, anche se temo una grande confusione, mantenere l’inglese come punto saldo sarebbe di grande consolazione e sollievo per me e credo anche per la piccola.
Comunque sì, ti do pienamente ragione quando dici che prima si sceglie la scuola e poi la lingua, infatti ho recentemente scartato una scuola rinomata e blasonata che ho trovato raccapricciante.
Grazie per le tue valutazioni oggettive che mi hanno aiutato a considerare le cose con maggiore lucidità.
Mony.
mony says
Grazie a tutti per i suggerimenti, li ho molto apprezzati e sono tutti estremamente ragionevoli.
Io purtroppo sto nel marasma e non sono in grado di ragionare lucidamente perché purtroppo la nostra permanenza in Francia non è per niente certa, di conseguenza non possiamo fare né previsioni né piani a lungo termine!
Per questo motivo mi sentirei tremendamente in colpa a gettare mia figlia in una scuola francese costringendola a digerire e forse masticare una lingua a lei totalmente estranea e poi dopo qualche mese riportarla in Italia o chi sa dove rendendo tutto quello sforzo vano!!
Ora il nostro desiderio è quello di (scappare) tornare dalla Francia per poter garantire a nostra figlia una stabilità affettiva e magari anche linguistica, mantenendo fermo il nostro impegno nell’insegnarle l’italiano e l’inglese come sognavamo prima della sua nascita ….e della nostra venuta qui sù.
Grazie ancora a tutti,
Mony.
Valeria says
Ciao Mony
ho avuto un periodo simile al tuo due anni fa, avevo cominciato da circa due anni a parlare in inglese ai miei due bimbi (2 anni il primo, qualche mese il secondo quando avevo iniziato) quando per il lavoro di mio marito ci siamo trasferiti in Svizzera francese. Inizialmente ho visto questo trasferimento come una interferenza verso il progetto che avevo iniziato, tant’è che ho seriamente riflettuto se mettere i bimbi in una scuola internazionale o bilingue (era come se dentro di me volessi ‘correggere’ il fatto che non ci fossimo trasferiti in un paese di lingua inglese, cosa che avrei preferito, almeno per l’aspetto linguistico). Ho poi accantonato perchè mi sono convinta che una scuola pubblica avrebbe facilitato l’inserimento nella nuova vita (anche perchè nel nostro caso potremmo anche essere contenti di rimanere indefinitamente). A quel punto ho dovuto fare i conti con l’inglese/italiano che rimanevano relegati a casa: ho deciso di non fare più OPOL ma di parlare metà e metà, perchè ho ritenuto che fosse troppo importante il mio input nella lingua madre dei bimbi, l’italiano, che era ora diventata minoritaria. Ho vissuto anche questo cambio un po’ come una rinuncia, un passo indietro. Ebbene, devo dire che, passati altri due anni, le cose dal punto linguistico vanno molto bene. Nel maggiore addirittura, ho visto un salto di qualità nell’inglese proprio pochi mesi dopo aver cominciato l’asilo (solo francese). Adesso entrambi i bimbi (5 e 3 anni) sono in grado di costruire frasi in inglese e lo fanno (parzialmente con me, di più con la nuova babysitter (peraltro non madrelingua) che da pochi mesi parla loro in inglese) e continuano tranquillamente a guardarsi la loro mezz’ora di cartoni in inglese. E io non mi faccio più tanti problemi a riguardo. Insomma, il commento di Letizia sarebbe stato molto adeguato per me un paio di anni fa! 😉 In bocca al lupo!
Valeria
mony says
Ciao Valeria e grazie mille per la tua testimonianza che sembra la replica esatta della mia situazione.
Il mio problema è che io non ho assolutamente il desiderio di rimanere in Francia o perlomeno in questa regione, forse perché sono sempre stata UK oriented e la Francia non è mai stata nei miei piani, neanche accademici o linguistici, quindi non riesco ad accettare questo destino né per me né per mia figlia. Sto guardando le scuole inglesi a roma perché spero fortemente di poter rientrare e poter continuare il mio progetto linguistico a cui tanto tengo, ma qualora dovessimo nostro malgrado rimanere in Francia forse la manderei comunque all’asilo bilingue (fra/ing) un po’ per paura di perdere l’esposizione all’inglese e un po’ per far sentire mia figlia un po’ più tranquilla nel ritrovarsi in un ambiente già noto.
Grazie ancora e in bocca al lupo per il vostro futuro lavorativo, educativo e di vita,
Mony.