Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati fanno uso di cookie necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy, inclusa la personalizzazione e l'analisi di annunci pubblicitari e contenuti. Per saperne di più o per revocare il consenso relativamente a uno o tutti i cookie, fai riferimento alla cookie policy.
Dichiari di accettare l’utilizzo di cookie chiudendo o nascondendo questo banner, proseguendo la navigazione di questa pagina, cliccando un link o un pulsante Accetta o continuando a navigare in altro modo.
Chiudi
Ciao a tutti!
Come Letizia anche io non ho mai vissuto in Asia, frequento la Cina solo per lavoro, e la mia esperienza con il cinese è limitata a qualche lezione privata che ho preso per qualche mese. Nel tempo ho avuto modo di farmi una mia opinione sulla lingua che però è ovviamente solo un’opinione non esperta e personale.
Ad ogni modo, quello che mi sento di suggerirti, Benedetta, è di far studiare il cinese ai tuoi figli, perchè, al di là del fatto che sia una lingua in forte ascesa e che diventerà sempre più utile in futuro, penso che studiando lo spagnolo e parlando italiano in casa o alla scuola integrativa, i tuoi bimbi rischierebbero di confondere le due lingue. Già è difficile quando si vive fuori dall’Italia mantenere un buon livello nella lingua materna e, secondo me, lo spagnolo come lingua secondaria, potrebbe creare un po’ di confusione che sicuramente non si creerebbe se studiassero cinese visto che non ci sono vocaboli o strutture che siano simili all’italiano.
In secondo luogo, essendo il cinese una lingua tonale, imparare da piccoli ad usare i 4 toni sarebbe per loro un vantaggio enorme. Ti assicuro che imparare a riconoscere i toni ed utilizzarli quando si è grandi non è semplice!
In terzo luogo, credo che poter studiare il cinese in Asia per ben 4 anni sia un’esperienza più unica che rara e penso che facendo questa scelta faresti un bellissimo regalo ai tuoi figli.
Facci sapere cosa decidi e intanto in bocca al lupo!
Matteo
ciao a tutti,
intanto vi ringrazio moltissimo per gli spunti che ci avete fornito, direi che il vento unanimemente tira verso il cinese!! In effetti credo che sarà la nostra scelta, mi riservo solo di verificare come i bambini reagiranno alle prime settimane di inglese.
Per quanto riguarda la scuola italiana, non ho ancora avuto modo di informarmi dettagliatamente, ma credo che risulti un passo obbligato per essere ammessi alla classe corrispondente all’età una volta rientrati in Italia. Anche arrivare a Singapore riuscire ad inserirli nelle classi giuste senza perdere un anno non è stato semplicissimo…
Certo poi si tratterà di trovare il modo, al nostro rientro, di permettergli di continuare a parlare cinese, ma credo che anche Varese nel giro di qualche anno farà dei bei progressi in termini di lingue straniere.
Un grosso saluto!
Cara Benedetta,
vorrei proprio sapere come va con i tuoi bimbi a Singapore.
Presto mi trasferirò a Guangzhou con i miei due piccoli di 2 e 4 anni e pensavo di far loro intraprendere un percorso scolastico simile…
Ciao, alessandra
Ciao Benedetta,
io ho studiato giapponese per molti anni a partire dai 17 anni e posso dire che sia stata la mia grande passione. Ho vissuto in Giappone per qualche tempo per affinare la lingua e l’ho usata tanto per lavoro. Ovviamente ci sono due differenze fondamentali fra il mio caso ed il vostro: ho studiato una lingua orientale da grande e non da piccola e il giapponese e il cinese sono lingue diverse. Per quanto riguarda la scrittura, per esempio, il giapponese è più semplice perché ha anche due alfabeti sillabici che aiutano molto gli studenti occidentali.
Se tu fossi in Italia ti direi: non farlo o quantomeno fallo ma con leggerezza e per gioco. Visto che sei in Cina e la lingua servirà ai tuoi figli anche per interagire con il mondo esterno ti dico: prova.
Se vogliamo essere razionali studiare lo spagnolo serve poco dal punto di vista lavorativo e commerciale e studiarlo in Cina come seconda lingua, a mio avviso ha molto meno senso.
Ma al di là dell’utilità futura del cinese, credo sia importante cominciare ad affrontarlo proprio perché starete ben 4 anni in Cina e impararlo un pochino servirà a vivere meglio l’esperienza secondo me.
Come già suggerito da Letizia io eviterei la scuola di italiano. Perché aggiungere peso al peso? Lo parlate comunque a casa =) Quindi penserei a inglese e cinese, se fossi nei tuoi panni. Ovviamente le decisioni si possono “aggiustare” strada facendo e potrai valutare tu stessa come si trovano i tuoi figli anche perchè ognuno di loro avrà le sue passioni e la sua personalità quindi ognuno lo affronterà in maniera diversa. Non so come la scuola introdurrà la lingua, immagino diano più importanza alla conversazione che alla parte scritta ed è giusto così.
Facci sapere come va!
Ciao Benedetta,
io ero iscritta a giapponese una vita fa, ricordo che non era l’apprendimento della lingua la cosa più complessa ma l’entrare in una cultura tanto diversa.
I tuoi bimbi saranno immersi nella cultura cinese per diversi anni, approfittane e scegli il cinese come seconda lingua.
I bambini poi imparano anche giocando e certo ci saranno occasioni di gioco anche con bimbi cinesi (magari il sabato, se non li mandi a italiano…)
e poi, lo imparerai anche tu un po’ il cinese, no? il bello di essere all’estero è di poter partecipare alla vita del Paese in cui ci si trova e parlandone un po’ la lingua si interagisce di più.
per lo spagnolo ci sarà tempo più avanti
Ciao!
ciao benedetta,
io non so nulla di lingue orientali, ma da madre che sta crescendo un figlio bilingue ti direi d’istinto prendi l’occasione per la lingua più difficile da imparare fuori dall’italia o dall’europa. lo spagnolo avranno modo di impararlo facilmente in europa il cinese no. inoltre la possibilità di vivere la cultura imparando la lingua è un valore inestimabile. è un motore fortissimo di apprendimento per i bambini motore che spesso non sentono quando non usano quotidianamente la lingua che imparano. inoltre se anche non saranno perfetti in cinese in quattro anni sarà comunque una base enorme per continuare a studiarlo e perfezionarlo da grandi.
io senza dubbio sarei per il cinese.
Anch’io mi trovo d’accordo con Letizia (e anch’io non ci capisco niente di cinese): in linea di massima, meglio una lingua locale che consente tanti contatti e possibilità di scambio che una lingua totalmente avulsa dalla vostra quotidianità. (Senza contare che per i bambini le difficoltà nell’imparare una lingua sono davvero ridotte rispetto a quelle di un adulto).
Ma soprattutto mi chiedo: con tutti i cinesi che ci sono in Italia (nell’immigrazione in Italia la comunità cinese è al 4° posto), nessuno di loro legge Bilingue per Gioco e può dare un consiglio?
Ciao Benedetta, io ti consiglio di far studiare loro cinese ed inglese. Lo spagnolo lo possono imparare con calma un domani e l’italiano lo parlano già in famiglia. Però, sii rilassata con loro, non fare troppa pressione, deve essere un divertimento e un piacere, non una forzatura, se no tutto diventa più difficile. Se riesci anche ad iscriverli a gruppi di gioco magari bilingui inglese-cinese, potrebbero essere un’opportunità per conoscere altri bambini e interagire poi nelle varie lingue.
In bocca al lupo!
Annalisa
Ciao Benedetta,
anch’io secondo Letizia suggerendo di fargli studiare il cinese. Abbiamo vissuto 3 anni a Shanghai. L’anno scorso ci siamo trasferiti in Germania, poco prima della nascita del nostro figlio. Se lui sarebbe nato a Shanghai, avrei fatto di tutto per dargli la possibilità di crescere trilingue (cinese, italiano con mamma, tedesco con papa). Pur non avendo allora esperienza di persona, ti posso parlare di tante famiglie “Expat” che abbiamo conosciuto durante il nostro soggiorno in Cina. In breve: La maggiorparte dei bambini “occidentali” (soprattutto nell’eta di tuoi figli) ha imparato il cinese senza alcuna fatica. Alcuni bambini (maggiormente in età scolare) hanno subito qualche momento di frustazione, ma questo era dovuto più al cambiamento di cultura all’incirca del primo anno di soggiorno. I bambini hanno imparato il cinese a scuola (scuole internazionale/inglese, francese o tedesce con alcune lezioni di cinese alla settimana), ma anche a casa con la nanny/collaboratrice domestica. Quest’ultima non è un segno di lusso, ma standard in tanti paesi in Asia, presumo anche a Singapore.
A Singapore ci sono stata solo due volte, per cui non ho tanta esperienza della vita quotidiana li. Per quanto riguarda una citta come Shanghai, e molto difficile imparare il cinese fidandosi del “ambiente cinese”, affinche non ti dai impegno tu. La maggioranza degli expats vive in una communità parallela. I figli spesso hanno degli amici “internazionali”, tra cui pochi cinesi. Quest’esperienza è totalmente contraria a quella che ho fatta qui in Germania. Sono cresciuta in Germania con dei genitori italiani. Prima di imparare il tedesco a scuola, l’ho imparato “giocando” con i miei coetanei tedeschi nel quartiere (con la conseguenza che il tedesco è diventato la mia lingua dominante).
Just my two cents worth. In boca al lupo a Singapore!
Sasa
Anch’io non sono un’esperta di lingue orientali ma credo che aggiungendo lo spagnolo (visto che il cinese lo “assaggeranno” comunque vivendo lì) la fatica sarebbe maggiore, non tanto per la confusione che potrebbe creare ma perché a quel punto le lingue sarebbero 4 (italiano da tenere in vita, l’inglese da usare a scuola come prima lingua, il cinese quando siete fuori – anche se decideste di non sceglierlo a scuola – e lo spagnolo). Studiare il cinese a scuola mi sembra invece un aiuto. Ma è solo la mia opinione. Facci sapere!
mi unisco ai commenti precedenti, sì al cinese già solo perché è la lingua del luogo, e sarebbe un peccato vivere esclusivamente “in un’isola” senza interagire con la gente del posto. ci sono parecchi studi sul bilinguismo inglese/cinese, e sono lingue così diverse, che si integrano benissimo! poi voi non volete che il cinese lo imparino perfettamente, ma sarebbe un peccato non saperci giocare/conversare. per il ritorno gli istituti confucio in italia sono molto attivi e fanno anche corsi per bimbi, ma ci penserete fra 4 anni. mi permetto invece di consigliarti la scuola italiana, non so se quando tornerete frequenteranno ancora scuole internazionali o torneranno a scuola in italiano, in ogni modo il loro italiano sarà rimasto fermo a quello famigliare, e non si sarà allargato all’ambito scolastico. anche dal punto di vista psicologico secondo me aiuta incontrare altri coetanei con cui condividere “le esperienze italiane”, questo soprattutto per i 2 più grandicelli. OT i figli di tiziano terzani sono stati “sbattuti” da bimbi nella scuola cinese del paesello, con altri bimbi cinesi, e ne sono usciti indenni, anzi la figlia lavora ora in cina. PS BRAVA perché non solo ti trasferisci così lontano, ma lo fai con 4 pargoli, noi facciamo il tifo per tutti voi!
POST MOLTO INTERESSANTI.
Io sono dell’idea che conoscere il cinese possa dare ai nostri figli un vantaggio competitivo (dopo l’inglese e lo spagnolo). Questo può non essere ciò che interessa ai genitori, ma ritengo che le lingue del BRIC siano il futuro (nel business).
L’indiano lo scartiamo per diverse ragioni (dal numero dei dialetti, alla difficoltà di trovare una scuola, al fatto che in India l’inglese è molto diffuso etc.). Rimangono brasiliano, cinese e russo. Il brasiliano lo scarto perchè è una lingue relativamente facile. In due anni di studio serio, per noi latinisti si può padroneggiare (quindi può essere studiata anche da grandi).
Rimangono russo e cinese. Per me, una scelta molto valida in entrambi i casi. Tenuto conto che per conoscere quasi perfettamente il cinese (anche qui c’è il problema dei dialetti, comunque) ci vigliono circa 10 anni part-time e 5 full time, ma noi ci accontentiamo di saperlo in modo discreto, vuol dire che facendo studiare ai nostri figli dalla prima elementare, al liceo lo sapranno più o meno. E se, ormai maturi, vorranno, potranno andare a fare esperienze in Cina….. Sul russo, meno difficoltà e più facilità anche per trovare eventuale baby sitter con cui giocare in lingua. Io non saprei quale consigliare tra le due, che metto dopo inglese e spagnolo (nella pura ottica del business e non per altri motivi, che possono essere ben più importanti)
cara benedetta, anche io sono a singapore da circa 1 anno, e anche io ho due bambini. Il cinese ancora non l’abbiamo affrontato. Ho però capito definitamente una cosa importante: diventare bilingui è solo il primo passo per aprire la mente a cose e idee molto più vaste. Conosco bambini i quali a tre anni sanno già 3, a volte 4 lingue. L’apertura verso le lingue è in realta un’apertura verso mondi nuovi.
saluti,
raffaella
Buongiorno a tutti, l’argomento mi interessa per mia figlia di 6 anni.
Io ho iniziato a farle conoscere i numeri in diverse lingue. Sto bazzicando in internet cercando giochi di lingue istruttivi per ragazzi . Se trovo qualcosa di interessante ve lo posto.
Grazie saluti a tutti.