Ci siamo, settembre mon amour!
Chi è sceso dal carrozzone deve risalire in fretta e riprendere in mano le redini del tran tran.
La scelta assillante di quest’anno per me, e credo non solo per me, è lo sport. Cominciare a fare qualche sport? Sì, No, Quale?
Partiamo dai parametri che guidano la mia decisione:
MIO FIGLIO:
ha 4 anni
ha un fisico da bambino di 6 e soprattutto da atleta, non me la tiro, è una sorta di scherzo del destino, io mamma polentona ho un figlio nato per lo sport
ha energia da vendere, o scaricare, o meglio canalizzare
IO:
credo che lo sport debba essere scuola di vita, debba e possa insegnare molte cose che faranno parte del bagaglio personale per sempre
credo che lo sport giocherà un ruolo importante nella sua vita, cosa che a me non è successa
ho paura dello sport quando diventa troppo serio, quando invece di essere un gioco che arricchisce la vita te la assorbe tutta
ho molta paura dello sport quando diventa solo strumento economico nelle mani di chi lo gestisce
inoltre… non mi spiacerebbe che lo sport rinforzasse il suo interesse per l’Inglese
QUINDI:
Ecco appunto, quindi?
Per prima cosa mi sono messa a parlarne a destra e a sinistra. In maniera anche forse un po’ noiosa… Ma dal momento che io non conosco il mondo dello sport avevo bisogno di capirlo attraverso le esperienze degli altri. Non c’è stato papà o amico che mi capitasse a tiro con cui prima o poi non si arrivasse a parlare dello sport, ho sentito i punti di vista di tutti, abbiamo riflettuto e scambiato opinioni.
Ho anche origliato i ragazzini al parco, ascoltato le loro conversazioni per capire cosa ne dicono loro, e mi sono spaventata sentendo ragazzi di 12 anni (ragazzini di quartiere) che hanno già un contratto quinquennale con una squadra di calcio, ma, dicono loro, “sempre meglio del rugby, perchè lì fanno cinque allenamenti a settimana e la partita il finesettimana”. Mi è venuto male…
Dopo tanto parlare, lo scenario nella mia testa era più o meno questo:
- Sport individuali: no thanks, ci servono sport di squadra, nella vita conta la squadra, il team, e poi una vita passata a inseguire il millesimo di secondo, o di millimetro, naaaaa
- Nuoto: ca va sans dire, ma per imparare a nuotare bene, e basta
- Calcio: over my dead body, il calcio è uno sport pieno di maniaci, di genitori isterici e aggressivi, di società in cerca di talenti e di ragazzini in cerca di società, potrei volendo cercare una squadretta gestita da allenatori consapevoli e coscienti che pensano prima al bambino e poi al calcio, ma meglio tenersene lontani
- Rugby: ecco uno sport con una bella filosofia di squadra, con dei valori. Ma una mia amica ha un amico che giocando a rugby è rimasto tetraplegico, sarà anche vero che ogni sport ha i suoi rischi, ma non ce la faccio, davvero non ce la faccio…
- Danza: il piccolo ha la musica nei piedi, ma la danza rimane una disciplina individuale, l’ho presa in considerazione, ma no
- Yoga: è presto, e poi la mia fantastica maestra di yoga quest’anno non riesce ad organizzare corsi per bambini. Ma lo farà. Intanto io le ho fatto una paginetta web, chi è interessato (per adulti) venga senza indugi, è BRAVISSIMA!
Quindi rimaniamo con:
Pallavolo, Basket, Baseball, Capoeira, Judo o altre arti marziali
Baseball
L’idea del baseball me l’ha fatta venire una mamma lettrice di BpG, che l’ha scelto proprio perchè è uno sport americano. A Verona in effetti ci sono un paio di squadre. Avevo un amico americano che era un grande appassionato di baseball, e mi spiegava la bellezza, l’eleganza del baseball. Io non sono mai stata in grado di apprezzare questa meraviglia, ma mi sembrava molto convincente, e poi, devo dirla tutta mi ha stesa raccontandomi che Haruki Murakami, uno dei miei autori preferiti, decise di diventare scrittore guardando una partita di Baseball. Ok, questo mi conferma in maniera definitiva che c’è “qualcosa” nel baseball, anche io non sono in grado di apprezzarlo.
Pallavolo
E’ uno sport che semplicemente non riesce ad affascinarmi, non so… Appassionati della pallavolo perdonatemi, ma non ci trovo granchè… Tempo fa una mia amica era innamorata di un giocatore di serie A di pallavolo e mi trascinò a vedere qualche partita, posso confermare che mi sembrò uno sport sano, con una tifoseria sana per intenderci. Altro plus della pallavolo, la maestra del nido di A. è anche allenatrice di pallavolo e ben inserita nel mondo della pallavolo, potrei metterle in mano il bambino e non preoccuparmi di nulla, sono sicura che sarebbe sempre in buone mani (se siete di Verona e la cosa vi interessa vi metto in contatto).
Capoeira
Bella la capoerira, adattissima al fisico di mio figlio, ma bella anche culturalmente, bella perchè è uno sport in cui c’è il confronto diretto, ma non ci si tocca mai e non ci si fa male, è individuale perchè ognuno fa le proprie acrobazie, ma è corale perchè esiste solo nel gruppo. Conosco un paio di mamme che mandano i bambini a fare capoeira e ne sono molto contente. Peccato che a Verona non ci sia nessuno che fa capoeira per bambini così piccoli. Peccato proprio…
Judo e arti marziali
Mah… può essere, io ho fatto judo da bambina, ma non mi sembrano particolarmente adatti ad A., non c’è la dimensione di squadra, che, insisto, è importante.
Basketball, o pallacanestro
Ho degli amici che hanno fatto pallacanestro da ragazzi in modo agonistico, oggi sono persone sanissime con una loro vita professionale e tutto il resto e continuano a giocare a basket con i loro amici. Ecco, questo dovrebbere essere lo sport secondo me, una passione che ti accompagna per tutta la vita, che ti arricchisce la vita di relazioni e ovviamente stili di vita sani, ma senza manipolartela. Poi l’altro sera parlavo col papà di un amichetto, allenatore di nuoto, ovviamente appassionato di nuoto, che ha fatto un paio di ragionamenti interessanti…
Lo sport è importante per tenere i ragazzi lontani dalla strada e da varie insidie, verissimo. Però per tenerli lontani deve essere sport agonistico, se non fanno agonistica verso i 14 anni si stufano e si ritrovano in giro, non ci avevo mai pensato, but it makes sense. Il nuoto come sport agonistico è noioso, è quello che penso io, lo sport per eccellenza secondo me è il basket, ahah!, perchè è uno sport di situazione, richiede molta intelligenza, alla parola intelligenza la mamma che leggeva libri mentre gli altri facevano sport drizza le antenne. Interessante.
Infine, ieri non so perchè ci mettiamo a cercare video sui vari sport su youtube con A.
Cerco baseball, e trovo solo roba altamente uninspiring, che non mi aiuta minimamente a percepire la bellezza di questo sport. Ci penso un po’ e mi dico, sì vabbè, ma in Italia nessuno gioca a baseball, non è che poi puoi coltivarti lo sport con i tuoi amici, etc., o sei nella squadra o niente.
Cerco basketball e trovo una valanga di video. Video di giocatori professionisti che insegnano i trucchi del mestiere, come fare i passaggi, etc, tipo questi:
http://www.youtube.com/watch?v=levPnqLPZYc
Indovina cosa parlano in questi video? Inglese!
Diciamo che i pezzi cominciano a combaciare, per tutta una serie di motivi, di cui la lingua è solo l’ultimo, il basketball comincia a sembrami la scelta giusta.
Però A. ha solo 4 anni, per quest’anno non ci sono sport nè attività per bambini della sua età. Quindi per ora nuoto, poi ne riparliamo a settembre dell’anno prossimo, e chissà se avrò cambiato idea.
Due note finali:
1) so benissimo che alla fine sarà lui a scegliere, se tra qualche anno mi dirà che VUOLE fare calcio farà calcio, però ora devo scegliere io, e sceglierò cercando di indirizzarlo verso la strada che ritengo migliore
2) questo post è scritto dal punto di vista di una mamma di maschio, ma secondo me dovrebbe interessare anche le mamme delle bimbe. Mamme di bimbe, pensateci prima di iscrivere le bambine all’ennesimo corso di danza, la danza premia l’individualità, la prima donna, ma noi donne abbiamo bisogno, ancor più degli uomini, di imparare a fare squadra, a lavorare con un team, nel lungo termine questi sono skills essenziali.
E voi, che considerazioni avete fatto, o state facendo?
Immagine: Children’s book of sports, qui (amazon.co.uk) o qui (amazon.it)
Letizia, non so a Verona, ma qui a Torino nel mio quartiere gli unici sport aperti a bimbi quattrenni sono nuoto e judo… quindi… i miei fanno nuoto e judo.
Sono molto contenta per ora, gia’ previsto basket per i seienni futuri, per tutte le ragioni che hai elencato ma soprattutto perche’ e’ la passione del papa’ 🙂 e mi sa che GianBurrasca iniziera’ anche rugby visto che per ora il suo gioco preferito e’ PILE ON!!!!!!
Cara Letizia, io avrei dato qualsiasi cosa per fare baseball quando ero ragazzina a Vr. Ma l’unico campo all’ epoca non era pratico da casa mia quindi mia mamma non mi ci ha mai mandato 🙁 Ricordo aver fatto un campo estivo sui 12/13 anni dove si facevano 5/6 sport e mi ero appassionata al baseball! Il basketball non mi ha mai appassionato (mentre la pallavolo tantissimo!!).
Qui a Londra ci sono tantissimi sport anche per i bimbi di 4 anni. Peró devo dire che quasi tutto é puntato all’agonistica e a passare esami e ad avere il badge. Mia fa danza da quando aveva 3 anni e mezzo e nuoto da prima. L’anno scorso ha iniziato gymnastic (molto popolare qui) e credo sia molto piú adatto al suo fisico della danza ma per ora le continua entrambe perché lo fanno le sue amichette. Non so se si usa gynmastic in Italia ma qui ci sono anche tanti maschietti.
E’ difficile scegliere, soprattutto quandi si hanno figli atletici. Mia li farebbe tutti! Io me la vedrei bene come sprinter a fare i 100m! Intanto a gennaio andiamo a vedere un paio di test delle olimpiadi (nuoto sincronizzato e gymnastic) poi si vedrá…..
l’equitazione….. 😉
troppo piccolo no? Io ho fatto anni di equitazione ma ricordo di non poter iniziare fino ai 6 anni.
Ciao, on la vera e propria equitazione si comincia verso i 10 anni, ma per ad accudire i cavalli, a onoscerli e passeggiarvi in groppa, insomma per prendere confidenza conl’animale (che è davvero moooolto grande per un bambino) si può essere anche molto piccoli. Mio figlio di quasi 6 anni ha fatto una settimana di questo tipo in una Bauernhof (fattoria) nelle campagne intorno a Monaco di Baviera e si è molto divertito.
V
Io punterei sul rugby. Hai già scritto che è uno sport con dei valori: niente di più vero.
Capisco la paura che il piccolo si faccia male, ma tutto nel rugby è orientato a evitare di farsi male (non si può, per esempio, placcare un avversario e lasciarlo andare: bisogna accompagnarlo nella caduta) e soprattutto il problema non sussiste finché i fisici non sono “da grandi”. Entro gli 8-10 anni, non avrei il minimo timore.
Vuoi mettere poi lo spirito di squadra che ti insegna? Il rispetto per l’avversario e l’arbitro? Il divertimento di venire sempre coinvolti nel gioco? La possibilità di trovarti un tuo ruolo, indipendentemente dal fisico che hai?
I terzi tempi memorabili?
Mi ricordo una mamma una volta, disperata, che mi raccontava come suo figlio dopo anni di rugby aveva voluto andare a calcio, perché quando aveva iniziato le medie tutti i suoi compagni giocavano a calcio. Mi spiegava che era imbarazzante vedere suo figlio durante le partite essere completamente spaesato, perché era l’unico che passava la palla! Nel rugby non vai da nessuna parte da solo, hai bisogno del sostegno di tutti. Questo è un insegnamento, che da solo, vale la candela.
ciao
aaaaahhhhhh, dunque era questo il segreto per far parlare anche gli uomini, parlare di sport! ora faccio partire una rubrica sugli sport… Ciao Davide!
L.
Uno parla di quello che sa. Noi uomini quello sappiamo, oltre non andiamo 🙂
Devo dire la mia 🙂
Dunque io ho due figli maschi di 6 e 7 anni.
Abito in Germania e il papà è brasiliano.
I bambini frequentano la classe italiana della loro scuola, quindi per l’italiano sono a posto (oltre tutto è anche la lingua di casa).
Dunque, due maschi italo-brasiliani non potevano che scegliere il CALCIO. Anche io condivido gli stessi timori di L., l’ambiente non è sempre dei migliori, ma poi ho scoperto che tutto dipende, almeno a questa età, dall’allenatore. Allenatore severo che vuole vincere e si’ncavola UGUALE genitori agguerriti che alle partite minacciano a parolacce i PROPRI figli, figuriamoci quelli degli altri. Allenatore rilassato, magari anche insegnante, con background in psicologia infantile UGUALE calcio divertimento, partite perse e partite vinte, gioco di squadra, inviti a compleanni e molto altro.
Il calcio qui è in tedesco (ed ora anche io sono una scheggia nella terminologia del Fussball).
Per caso ho trovato un Kulturzentrum qui vicino dove fanno lezioni di capoerira. Capirai, mi sono fiondata, ed ora i due capoeristi in erba hanno cintura arancione e gialla. Il maesto mastica il tedesco peggiore che abbia mai sentito. All’inizio si scusava con tutti noi genitori, ma io invece ero suoer-contenta proprio per via del portoghese. IL bello è che porta gli strumenti musicali tipici della Bahia, ne insegna nome e suono ai bambini (e li interroga pure!!).
Insomma, che dire: ci vuole un po’ di fortuna, ma se uno ci si mette e cerca cerca cerca potrebbe anche trovare il giusto allenatore.
Due parole IN FAVORE DEL CALCIO. Da quando i miei figlioli lo praticano ho scoperto che è uno sport molto più bello di quanto pensassi. Quindi vi consiglio di PROVARE prima di giudicarlo inadatto ai vostri figli. Ha il vantaggio che non necessita di chissà che attrezzatura e che è praticato dappertutto, anche vicino casa vostra. Ho un amico che per portare il figlio a rugby si deve fare 20km..
Insomma, finché i bambini sono piccoli si può scegliere anche qualcosa di semplice e anche un po’ terra-terra (se volete), l’importante è che
1) imparino le regole del gioco (qualunque esso sia) e
2) imparino a giocare di squadra (più di tutto).
Beh allora buona fortuna a tutti!
V
Per me è ancora presto (il più grande non ha ancora tre anni) ma ci stavo già pensando… e sono rimasta suggestionata da quanto ipotizzato in alcuni articoli come per esempio questo articolo su guidagenitori in cui si consiglia la scelta sport individuale/di squadra in base al carattere del bambino.
Per bambini timidi, ad esempio, l’idea, forse un po’ contraria al senso comune, è che sia meglio uno sport individuale, dato che in uno sport di squadra verrebbe soverchiato e avrebbe più difficolta a costruirsi la propria sicurezza.
Non avevo inserito bene il link, riprovo: articolo su guidagenitori
Ciao Letizia, ciao a tutti.
Ancora una volta, Letizia, hai dato voce ai miei piensieri, con l’unica differenza che il mio R. ha ora quasi 8 anni e quindi tutte le considerazioni che hai fatto tu io le ho già fatte 3 o 4 anni fa. Ecco la storia: quando R. aveva quasi 5 anni e aveva iniziato l’ultimo anno di scuola materna (quindi un anno più tardi del tuo A., se non sbaglio) si è posto il problema dello sport, non perchè pensavo che “fosse ora” (quando eravamo piccoli noi non si iniziava così presto… almeno dalle mie parti), ma semplicemente perchè tutti i suoi amichetti iniziavano a fare qualcosa e quindi mi hanno costretta a pormi il problema. A quell’epoca non scelsi il nuoto perchè la mia seconda figlia era molto piccola (1 anno) e vedevo la piscina come uno sport troppo impegnativo (avrei dovuto portare la piccola con me in piscina, nello spogliatoio mentre facevo la doccia al fratello ecc.) Scelsi, invece, il judo perchè, escludendo il calcio (che non farà mai finchè potrò decidere per lui, mi scusino i sostenitori del calcio) era l’unica possibilità nella mia zona per bambini così piccoli. Con il judo mi sono trovata molto bene, a R. piaceva molto, è uno sport molto indicato per il rigore e la disciplina che insegna, ma vedevo che come sport “gli andava un po’ stretto”. Anche R., come il tuo A., è molto molto atletico, riesce bene in tutte le discipline sportive (qualità che ha sicuramente preso dal padre, non da me 🙂 L’anno scorso, quando aveva quasi 7 anni, nel nostro piccolo paese hanno avviato una scuola di basket per bambini e bambine dai 6 anni in sù. E’ stata la svolta! Non avevo mai visto mio figlio fare qualcosa con tanto entusiasmo. Nonostante vada a scuola dalle 8.30 alle 16.30, era felicissimo di andare agli allenamenti 3 giorni alla settimana dopo la scuola e non c’era modo di fargli cambiare idea. Spesso mi fermo a guardarli durante l’allenamento, l’idea che mi sono fatta del basket è che sia uno sport sano, di squadra e, soprattutto, divertente anche per bambini piccoli. Dal primo giorno l’allenatore ha dato una palla in mano ad ognuno e li ha fatti scatenare sul campo di gioco. Hanno fatto anche qualche piccola partita nei fine settimana.
Concordo con chi dice che l’allenatore ha un peso fondamentale. Quando i bambini sono così piccoli la maggior parte del successo dipende proprio da lui, dipende da quanto “ci sa fare” con i bambini.
Domani mio figlio inizia gli allenamenti di nuovo (dopo l’interruzione estiva). Inutile dire che è super-eccitato e non vede l’ora…
Detto questo dovrei ritenermi soddisfatta e non cercare altro. E invece no, perchè tendo a creare problemi anche quando non ce n’è bisogno. Mio figlio ama molto ballare, credo che abbia proprio la musica nel sangue (non poteva essere altrimenti visto che io ho suonato vari strumenti fino a tutta l’adolescenza e mio marito ama molto ballare!). Quindi sto attualmente cercando una scuola di danza. Ma non è facile perchè mio figlio è maschio e a quest’età non ci sono molti maschi che fanno danza, perchè non posso farlo rinunciare al basket e non fè acile conciliare le due cose, perchè nel mio paese non ci sono scuole di danza e dovrei fare almeno 20 km per potercelo portare…. ecc. Devo ammettere che un po’ mi dispiace perchè il mio sesto senso di mamma mi dice che dovrei farlo provare… e se fosse una cosa in cui riesce veramente bene?….
Per ora penso che dovrò abbandonare l’idea, ma non è detta l’ultima parola, magari mi capiterà per le mani la scuola giusta al momento giusto……
Silvia
Ciao Letizia, ciao a tutte,
Leggendo il tuo post mi é sembrato di leggere i miei ragionamenti degli ultimi tempi, sebbene la bimba stia per compiere solo tre anni.
Poiché peró sembra che le bambine debbano per forza fare danza, io a questo pensiero mi ribello, per molti dei motivi di cui hai parlato tu. E anche io sono arrivata al basket, perché é l’unico sport che puoi praticare tutta la vita per una partitella quando ti va – certo anche il calcio, ma essendo la mia una bimba il problema non si pone…
Ecco, anche io penso che le priorità siano lo sport di squadra e la possibilità che ti accompagni per lunghi periodi, ed ecco perché sono fortemente contraria alla danza, di cui vedo accentuate soprattutto l’individualità e la competitività. Poi, tutte le mie amiche che hanno praticato danza, hanno inesorabilmente smesso verso i 12-13 anni.
Peró una parolina sulle arti marziali vorrei dirla: mio marito pratica arti marziali dai 18 anni, karatè e ora aikido. É un mondo che mi affascina, per il rispetto dell’altro, della disciplina e delle possibilità di approfondimento mentale che offre. E poi vedere la bimba che fa la ginnastica di riscaldamento col babbo a casa é uno spettacolo! Non penso che passerà molto prima cha calpesti i tatami..
Ciò detto, per ora faremo nuoto, per il basket iniziano a quattro anni. Quando finirà la stagione estiva penso la porteró in piscina, perché ho notato che anche solo con poche frequentazioni della piscina dei mesi passati, in mare é diventata scioltissima e si diverte un sacco!
Ciao, Letizia.
Sono Eleonora, la ‘‘mamma svizzera‘‘ 🙂
Non sono molto d‘ accordo col punto 2)
Io ho iscritto la mia bimba all‘‘‘ennesimo corso di danza‘‘… in tedesco.
Mi ci sono iscritta anch‘ io (il mio è in Schweizerdütch) alla veneranda età di 32 anni: quattro piccioni con una fava insomma 🙂
Dire che la danza è uno sport (anche se io la considero più vicina all‘ arte che allo sport) individuale è come dire che il violino è uno strumento individuale: vero nell‘ immaginario collettivo plasmato dai messaggi che passano attraverso i mezzi di comunicazione di massa, falso nel mondo -reale- dell‘ arte e degli artisti.
La star, il genio sia esso effettivo o mediatico, così come la competizione e il conflitto, sono dispositivi che fanno indiscutibilmente vendere a livello popolare: tutti sanno chi sono Carla Fracci e Uto Ughi, cosí come tutti sanno canticchiare l‘ aria della Carmen (aiax è tutto nuovo si….) o conoscono l‘odio che Salieri nutriva contro Mozart, ma la danza non è un‘ esile fanciulla ben vestita e psicotica (vedi Black Swan) piroettante al centro del palco, cosi‘ come la musica non è un primo violino in estasi che perde crini dall‘ arco durante un‘ assolo: quelli sono riduttivi stereotipi kitsch decontestualizzati spacciati per arte dalla televisione (e consumati dai fruitori passivi in coda al TG3 per pura vanitas).
Basta entrare in un teatro e ci si rende conto che un‘ opera, una coreografia sono un incredibile olismo costituito da decine e decine di professionisti con anni di preparazione alle spalle, la maggior parte dei quali lavora nelle file di fondo o addirittura all‘ ombra del palco scenico ma il cui lavoro è fondamentale tanto quanto quello dell‘ etoile o del primo-violino.
La mia bambina sta seguendo con entusiasmo anche un corso di violoncello (a proposito, ho scoperto con orrore che le note non si chiamano do re mi fa sol.. in tutte le lingue :-O) e le auguro di cuore di poter provare attraverso la musica e la danza quella sensazione al limite del sublime difficile da spiegare con il linguaggio verbale (perché alla fine di linguaggi stiamo parlando :-)) :
suonare in un‘ orchestra o danzare una coreografia annulla la tua individualità, diventi parte complementare-indispensabile di un organismo più ampio, superi il limite della temporalità e della morte diventando il medium del compositore, non senti la musica che le tue mani e il tuo strumento producono (è fisicamente impossibile!), ne‘ vedi o percepisci i movimenti del tuo corpo: senti LA MUSICA, DIVENTI la coreografia fatta da tutta l‘ equipe, uno sforzo comune al di sopra delle storie individuali, dei generi, della nazionalità…volto a realizzare una magia unica, astratta, meravigliosa che è solo qui e ora: l‘arte!
ciao Letizia,
ti racconto questa…
un mio amico, che gioca a rugby da una vita e allena i bimbi, qualche anno fa ha accompagnato suo figlio di 6 anni ad un primo allenamento di calcio. finito l’allenamento gli ha detto ” il calcio è uno sport troppo violento, meglio che tu faccia rugby”.
e tante volte ho sentito di violenza nel calcio dei pulcini, non tanto fra i bimbi, quanto fra i genitori che spingono i figli a primeggiare a spese degli altri, che gridano “arbitro cornuto” anche quando l’arbitro ha 12 anni, che se la prendono col proprio figlio e lo insultano perchè ha sbagliato un tiro…
e comunque i bambini questo clima lo respirano e, secondo me, sarebbe meglio respirassero aria pulita.
gli incidenti purtroppo capitano in qualsiasi sport, se capitano a te quello diventa lo sport più pericoloso del mondo, certo, se lo sport si pratica in ambiente sereno credo ci sia anche più attenzione.
Lucia
Anche qui in provincia di genova ci sono molti altri sport per bambini di 4 anni (alcuni cominciano anche dai 3): minivolley, minibasket, judo, karate …. tutto dai 4!!!!!
Io sono sincera non ho fatto tutte le tue considerazioni: ho fatto fare a mia figlia 1 prova di tutti quegli sport che a lei interessavano ed erano compatibili con orario di scuola/asilo etc…. e poi ha scelto lei! Non in pase a cosa e’ portata o altro … ma a cosa le piace!!! Dai 3 anni ai 6 ha scelto ginanstica artistica….dall’anno scorso pallavolo.
Buono sport a tutti!!!!!!!
PS io invece, al tuo contrario, sono una mamma ‘sportiva’ mentre mia figlia non lo e’ (le piace molto lo sport per fortuna, ma non e’ portata…)…. vedi la vita!!!!
faccio la rompina … gli insegnanti isef (o come si chiama ora) dicono che gli sport andrebbero iniziati tardi, perché ci va grande coordinazione, biosgna capire le regole e saperle accettare soprattutto. secondo loro fa bene fare movimento, ev propedeutica e molto parco giochi fino ca. alla seconda elementare. il nuoto è un discorso a sé, lo inizi quando vuoi. una volta effettivamente era così, fino a una certa età c’era il cortile e solo dopo si sceglieva lo sport. dal punto di vista linguistico sarebbe sensatissimo fare sport in lingua, che bello se nelle scuole elementari le insegnanti di inglese facessero anche motoria! e ho come l’impressione che fra non molto a Verona ci sarà anche la possibilità di fare sport in inglese ….!
Raffaella,
gli sport che si cominciano a 4 anni, non sono certo pallavolo vero proprio o basket vero e proprio per velocità ho scritto minivolley o pallavolo. Sono tutti giochi di coordinamento, movimento, ginnastica, giochi di squadra. Personalmente sono molto molto favorevole (io ho cominciato a 3 anni) e mia figlia a 6 mesi ha cominciato con il corso di acquaticità in piscina. Gli insegnati (ex.isef) qui sono tutti favorevoli …. l’importante e’ che al bimbo piaccia, non sia troppo duro e venga fatto coerentemente con l’età. Bellissima l’idea della ginnastica in inglese… dato che quest’anno Matilde ha cambiato insegnante e quella di inglese fa’ anche motoria (questo grazie alla nuova legge che abolisce inglese come materia specialistica) glie lo propongo….. beati quelli di Verona!!!!!
Raffaella,
tutto dipende da come le fai le cose… anche i corsi di Inglese si facevano tardi perchè i bambini avevano bisogno di concentrazione per seguire una lezione, solo che se invece non li obblighi a stare seduti a tavolino, nè a stare concentrati, riesci a cogliere l’età in cui imparano meglio le lingue e a farli divertire al tempo stesso. Io in effetti a 4 anni non cercherei uno sport vero e proprio, ma un gioco in palestra. Sono d’accordo invece sul discorso che i bambini hanno bisogno di giocare in cortile, o al parco, e infatti così è.
Sullo sport in Inglese a Verona invece non contare su di me, anche se… già che lo menzioni, la mia insegnante di Yoga, che ha fatto molti corsi negli Stati Uniti e ha figlia e nipotine americane, farebbe molto volentieri corsi di Yoga in Inglese, per ora solo per adulti. Se siete interessate/i battete un colpo, io ci sarò. http://iyengaryogaverona.wordpress.com/ L.
l’equitazione è uno sport molto british – si desiderava L’USO DELLA LINGUA INGLESE
l’equitazione nel senso pony games, dove i bambini si divertono tantissimo, giocano a squadra, inoltre si prendono cura degli animali stessi. – si desiderava UN GIOCO A SQUADRA
si inizia da piccoli e le squadre sono formate sia da maschi che da femminucce – si desiderava uno sport/attività che possa fare UN BAMBINO di 4 ANNI che ne veste 6
uno sport che di solito viene organizzato durante i weekend per i bimbi per cui vivibile per l’intera famiglia, mentre durante la settimana il bimbo frequenta l’asilo/o la scuola e svolge altre attività o giochi.
si inizia semplicemente in maneggio a montare il proprio pony e poi quando il cavaliere raggiunge 5 anni può iniziare con : PONY GAMES – quando diventa più bravo farà le gare tipo GIMKANA – e se si appassiona davvero il POLO
http://it.wikipedia.org/wiki/Gincana
uno sport che insegna il rispetto verso l’animale, verso la natura (i bimbi vivono all’aperto, montano sotto la neve, la pioggia, il vento – si rinforzano di più e non si ammalano), uno sport che insegna alla compostezza, l’ordine, e non all’aggressività.
Lenka, sei decisamente appassionata di equitazione! Sinceramente spero che mi figlio si appassioni a sport più economici del polo…
L.
Letizia, l’equitazione è uno sport costoso, lo so!
ma il bambino mica deve arrivare fino al polo! 😉
l’incontro con il cavallo durante la ns vita è sempre positivo, non necessariamente dobbiamo gareggiare!
http://it.wikipedia.org/wiki/Ippoterapia
http://www.molecularlab.it/elaborati/elaborato.asp?n=43
Per quel che ne so, il basket (o mini basket) non viene iniziato prima del 7 anni . Stessa cosa per il volley e solo il rugby, da qualche parte, è aperto (senza contatto) ai bambini di 5/6 anni.
Quindi temo che dovrai rivedere le tue considerazioni su nuoto, danza di ogni genere e judo.
Il problema degli sport di squadra è che serve anche un certo sviluppo cognitivo per comprendere bene le regole, senza le quali non ha senso il gioco.
Però, magari, non so, qualcosa si trova.
Il rugby però è sempre stato uno sport “di famiglia”, visto che mio padre ha giocato fino alla nazionale negli anni ’60. Il rischio di incidenti è pari a qualsiasi altro sport di contatto fisico: il basket , per esempio, è un gioco molto più pericoloso per le dita delle mani e gli incidenti (anche gravi, ai nervi) sono anche piuttosto frequenti. Per quanto mi sarebbe piaciuto veder giocare mio figlio a rugby, lui non ne vuole sapere, quindi pace! E’ giusto che a 7 anni scelga lui, dopo 4 anni di ottimo nuoto.
Ha deciso che farà la lezione di prova sia di pallavolo che di basket e poi deciderà. In entrambe i casi, sono molto contenta della sua scelta.
beh alla peggio la fantastica insegnante di nido e pallavolo a 5 anni me lo prende, non fa pallavolo, fa giochi, avviamento, motricità, ma di gruppo. vabbè ci pensiamo, piuttosto sai dove posso trovare statistiche sugli incidenti sportivi? scherzo ovviamente…
L.
scherzavo per modo di dire… the Consumer Products Safety Commission (CPSP) named basketball the most dangerous sport. yeah great! ok, non importa, ogni sport ha i suoi rischi, e soprattutto, ho tempo per pensarci…
Mi dispiace, non volevo metterti l’ansia! 😉
Era per dire che tanto sotto la campana di vetro non possiamo tenerli: Andrea si è già fratturato un piede durante la lezione di educazione motoria a scuola e purtroppo mi sono resa conto che con certi tipetti ne vedremo delle belle.
Speriamo che li preservi l’agilità e facciamoci coraggio.
Il nostro papi ha giocato a basketball fin da bambino, quando però a Milano ci si poteva ancora trovare ai giardinetti solo per il puro piacere di tirare la palla tra amici e senza necessariamente avere i genitori che controllano perchè… era una città tutto sommato sicura (sì, il papi è un po’ datato). Ancora oggi racconta il piacere fisico e mentale che quei momenti gli hanno dato, il senso di appartenenza ad un gruppo di amici, il gusto del gioco. I suoi nipoti, ormai maggiorenni, giocano da sempre, uno di loro ha deciso anche di insegnarlo ai bambini piccoli. C’è molto fairplay tra i giocatori, anche se l’allenatore gasato che vuol far giocare solo i “bravi” si trova anche in questo sport. Oggi si gioca solitamente al chiuso, con la pioggia o con la neve, ma in tanti giardini c’è sempre un canestro per qualche tiro e riesci spesso a fare amicizia (almeno, così ho sempre visto fare ai nipotoni).
Personalmente io amo tantissimo l’equitazione, ma in famiglia non ce la siamo mai potuta permettere. Da “grande” ho però iniziato a frequentare i maneggi a modo mio, aiutavo, accudivo, in tuta da ginnastica e scarpe da tennis (gli stivali sono arrivati solo per Natale) e in cambio potevo fare lezione oppure avevo uno “sconto”. Il Grooming (il termine per l’accudimento del cavallo) è preludio della monta, (che sia western che all’inglese, sempre Eng parla!), ti mette in confidenza con l’animale, ti insegna a rispettarlo per com’è, secondo me ti dona tanto. Da una parte scarichi le energie (provare per credere, un’ora in sella vi può distruggere), dall’altra impari a incanalarle, perchè non puoi avvicinarti ad un cavallo urlando e gesticolando come un matto. E’ un rapporto a 2 quasi alla pari (insomma, un po’ le dimensioni contano!) si impara il rispetto e si sta all’aria aperta. Io vorrei avvicinare le mie Pulci al cavallo per il puro piacere che può dare essere a contatto con l’animale. Ora è un po’ presto, ma i pony games sono davvero divertenti. Ho un’amica che li insegna. Esistono centri assolutamente VIP, ma anche piccole strutture dove il cavallo viene prima del pantalone firmato. L’idea del basket anche per le femmine mi piace, sarebbe lo sport del papi e un po’ appassiona anche me. E’ dinamico, di squadra, soprattutto mi ha sempre dato la sensazione che ci si diverta per davvero…
Io valuterei queste due alternative!
Io non avevo ancora neanche pensato a tutte le considerazioni che avete fatto voi (la mia bimba ha ancora 2 anni), però le ho trovate interessanti, grazie.
Un’idea su cui per ora non mi sento di essere del tutto d’accordo è quella di escludere a priori gli sport individuali, perchè nella vita bisogna imparare a fare squadra.
Sì, sì certo, per carità! Ma penso che gli sport individuali abbiano molto da insegnare in termini di forza di volontà, costanza, rispetto dell’avversario, competitività con se stessi prima ancora che ‘contro’ qualcun altro, e sviluppo di un senso di self-assurance e self-reliance. A me per esempio piace molto il tennis, il ciclismo invece mi annoia molto ma penso sia molto sano, oppure lo sci, l’equitazione, ecc.
E poi penso che una cosa non esclude l’altra: un bambino (magari più grande di 4 anni) può provare piacere in uno sport di squadra (quale che sia) e anche in uno individuale, e trarne vantaggi differenti.
Ho trovato interessante il collegamento sport = parte della cultura di un paese, quindi propedeutico allo studio delle lingue; non ci avevo mai pensato!
Ciao a tutti 🙂
Mio marito sta sperando che Andrea scelga il basket per poter comprare due di queste (una per sè e una per il figlio):
http://store.nba.com/family/index.jsp?categoryId=10848600&lmdn=Shop+By+Team&f=PAD%2FNBA+Team+Name%2FLos+Angeles+Lakers&fbc=1&fbn=NBA+Team+Name|Los+Angeles+Lakers
Magliette originali dei Lakers personalizzate con il proprio nome e numero a scelta!!!
E tu mi parli di criteri di scelta dello sport???? 😛
Silvia,
mi hai fatto ridere … devo dire che le magliette dei Lakers (che io adoro da americana) sono stupende … comunque anche se Andrea non fara’ basket la maglietta possono prendersela e … saranno carinissimi!!!!!
Carissima,
da sportiva nata che sono (mia mamma mi ha messo sui campi di atletica a 3 anni e mezzo e da allora se nn mi muovo mi sento male!)… non posso far altro che darti il mio consiglio dei consigli (che ho vissuto sulla mia pelle)…
Per scegliere tra sport di squadra e non, danza o calcioburino che sia…c’e’ tempo. Quello lo scegliera’ lui.
Io posso solo riportarti il “giudizio” che fece il mio istruttore di atletica quando giocavo a tennis quando avevo 14 anni. “Cara Silvia, l’elasticita’, la coordinazione che hai, e il tuo fisico atletico lo devi solo a tua mamma che ti ha fatto fare atletica a 4 anni..la ringrazierai per tutta la vita vedrai”… e alla tenera eta’ di 38 anni devo dire che aveva ragione. L’elasticita’ non lho persanonostante abbia cambiato piu di 10 sport nella mia vita. A 4 anni A. deve solo pensare a giocare e a formarsi un fisico elastico e coordinato e sano…basta. In piu’ l’atletica fatta all’aperto ti fa stare anche in salute.. (sport all’aperto anche d’inverno)…pochi raffreddori poche malattie (so che molti genitori nn sono d’accordo, ma io lho vissuta sulla mia pelle 🙂 ). Se riesci a trovare un corso di Ginnastica-gioco, atletica bimbi al’aperto e al chiuso quando piove…vedrai che fai un “investimento” sul corpo di tuo figlio che tanto adesso non e’ in grado di scegliere davvero lo sport, quindi tanto vale fargli fare la cosa piu sana per lui che sviluppa i muscoli di tutto il corpo (e non solo ) in modo “equo”. Ovviamente io mi ricordo ancora che atletica per i bimbi non sono i 100 metri a ostacoli! ma e’ solo tanto tanto gioco gioco gioco (salti, rincorrersi sull’erba etc ect, saltare sui cerchi…)…insomma niente di meglio….!!!
Poi all’eta’ della ragione (io ho scelto pattinaggio a 8 anni) scegliera’ lui quello che vuole (e la pallavolo te la consiglio perche’ e’ MERAVIGLIOSA, anche se noiosa a vedersi lo capisco, ma giocarla e’ davvero un’altra cosa..io non riesco piu’ ad allontanarmi da questo sport nonostante mi annoia da morire vederla…)…e qualsiasi cosa scegliera’ (squadra non squadra) che ti importa…l’importante e’ che abbia ormai con se il concetto di fare sport… e con un fisico forte, leggero ed elastico. La passione per lo sport arriva piano piano…basta divertirsi sempre 🙂 io mi diverto talemente tanto che ormai e’ anche il mio secondo lavoro (istruttrice in palestra, di pallavolo..ginnastica per adulti etc etc) ….Insomma ora sai il mio punto di vista (vissuto!)… 🙂
un bacio e viva lo sport!!!!!!!!!!!!!
Silvia
Quanti commenti!
Lo sport, come dici tu, è una scelta che dovranno fare loro anche a quattro o cinque anni. Ovviamente a quest’età saremo noi ad indirizzarli dandogli delle scelte, ma alla fine la scelta spetta a loro e in base al loro entusiasmo capiremo se la scelta sarà quella giusta.
Rugby
Il rugby da bambini Letizia non fa diventare tetraplegici. Come dici tu, lo sport a quest’età è qualcosa di puramente positivo e non è detto che cominciando uno sport adesso poi proseguiranno anche da grandi. Capisco che in Veneto il rugby sia particolarmente “agonistico” ma credimi, farlo da bambini è solo divertente. Maschi e femmine lo fanno insieme, non c’è contatto, si impara il rispetto per gli altri, la voglia di giocare, il rispetto nei confronti di chi ti guida e degli avversari (che a quest’età comunque non esistono!) e poi a fine partite le mamme che vogliono fanno le torte e si sta sempre insieme! Fra le scelte che proporremo a mio figlio ci sarà sicuramente il Rugby, anche perché qui nel Lazio è ancora qualcosa di “ingenuo” e molto elitario, inteso nel senso più positivo e meno snobistico del termine =)
Baseball
Da livornese non posso che apprezzare questo sport. Nella mia città d’origine, per la vicinanza con le basi americane, ci sono molti sport statunitensi. Il baseball non l’ho mai vissuto veramente, ma mi ha sempre dato l’idea di qualcosa di molto carino e divertente.
Questi sport di derivazione anglosassone più che aiutare con la lingua vera e propria aiutano ad imparare la cultura del loro paese d’origine. Poi se la squadra è veneta, si parlerà in veneto 😉
certo che lo sport lo si pratica nella lingua del luogo, ma se uno è appassionato dello sport poi si informa sui giocatori più bravi, le squadre più famose, legge riviste, cerca info in internet etc, ed è lì che la lingua entra in gioco…
L.
salve, sono la mamma di una bambina di quasi quattro anni e stavo pensando allo yoga perchè la insegnante di yoga della mia amica è bravissima e prende anche bambini molto piccoli. E mi spiegava che lo yoga praticato fin da piccoli permette di crescere più consapevoli, di gestire l’ansia etc….non so, pensavo di fare questo al posto della classica psicomotricità. Ma è solo un’idea per ora, non abbiamo cominciato….
Salve,
io sto cercando di “sfruttare” la passione per lo sport dei miei figli, specie del più grande che ha già sette anni e mezzo, per far loro utilizzare anche le lingue alle quali sono esposti. Per cui tutti gli anni la scuola di sci è in Austria con maestri e compagni che parlano solo tedesco. Quest’anno il grande ha voluto provare anche lo snow board e ha preso qualche lezione da un fantastico insegnante locale. Quest’estate, approfittando della passione per il basket (il grande gioca a mini basket da tre anni e l’ambiente qui a Venezia è splendido) alle vacanze in California abbiamo unito un camp con i junior lakers, a Los Angeles. Anche la piccola di 5 anni e mezzo vi ha partecipato ed è stata una scelta davvero ben riuscita. Oltre al mini basket il camp offriva anche soccer, nuoto, hip hop ed altro ancora, molto divertente per entrambi i bambini.
Chi avesse altre idee per far ” sposare lingue e sport” non esiti a condividerle.
Letizia, grazie per quel link su you tube: è piaciuto molto.
P.
Priscilla, ci dai i contatti di questo campo o meglio ci scrivi proprio un post (nel caso basta che me lo mandi via email e pubblico io)? ogni struttura testata dalle mamme è un buon punto di partenza e un consiglio prezioso.
Grazie!
L.
Appena posso vedo se riesco a buttarti giù due righe sul camp. Comunque era organizzato dallo YMCA di Hollywood. Qui ci sono alcuni link che possono dare un’idea:
Basic YMCA info:
http://www.ymcala.org/hollywood/program-details/1380-Ages-5-13.html
http://www.ymcala.org/hollywood/summer-day-camp
Si tratta di un campo non residenziale, che durava fino alle 15.30. Vi partecipavano tutti gli allenatori del gruppo YMCA Junior Lakers e alcuni bambini erano addirittura figli di giocatori professionisti.
L’ambiente è veramente molto amichevole, tipicamente californiano.
Se poi ci fosse qualcuno interessato alla scuola di sci, io ho scelto questa qui:
Ski- & Snowboardschule Imst
Hoch-Imst 19 · A-6460 Imst · Tirol
Tel. +43/5412/61705
Fax +43/5412/62067
info@skischule-imst.com
http://www.skischule-imst.com
E’ una piccola struttura, sono molto competenti, il posto è bello e frequentato per la maggior parte da tedeschi e locali. Fanno gruppetti con pochi bambini e li seguono molto bene.
P.
Io ho partecipato a questi camp per tantissimi anni da quando avevo 9 anni ai 17. Sono negli Stati Uniti e si chiamano: summer day camp e sono organizzati dalle scuole, parrocchie, organizzazioni sportive etc … ce ne sono amplia scelta. ciao
Salve a tutte,
io ho scelto per i miei due maschietti nuoto e tennis, poi loro hanno voluto provare atletica e da quest’anno calcio, anche se non ne sono iper contenta ;(, comunque la cosa che mi ha scioccata è l’iscrizione: in Italia iscriversi ad uno sport è di un complicato unico, per esempio per fargli” provare” calcio, mi hanno richiesto: 2 formulari da compilari all’ incirca di 1 pagina, dei certificati di residenza, cittadinanza e stato di famiglia, certificato medico e 3 foto.. solo per provare!! Non penso sia la stessa cosa all’ estero, in ogni caso in Dk no…voi che ne dite?Notte B
Yoga in inglese per la mia grande di 5 anni (e, se mi lasciano, mi ci infilo anche io molto volentieri!)
vi faro’ sapere…
A
Cercherò di essere telegrafica:
Io dico capoeira, così oltre a essere elastico e coordinato (ho visto i miracoli compiutisi in pochi anni di capoeira in mia sorella, ultratrentenne quando ha iniziato!), e impara anche le canzoni brasiliane (in portoghese).
Nella distinzione tra sport di squadra e sport individuali, tieni presente che dipende (come già ti hanno fatto notare nei commenti precedenti) che dipende da chi è l’allenatore/istruttore.
Per l’inglese, rugby. O cricket so british o baseball so american (se non fossero così orrendi). Ma il punto è questo, a ognuno ogni sport piace o non piace a seconda dei propri gusti. E tuo figlio, che ne dice? E’ tipo da palla o da corpo libero? Da solo o in squadra?
La danza però, scusa Letizia, ma non è uno sport, è un’arte, anzi è la prima espressione artistica del genere umano. Togliamoci il cappello, e tanto di rispetto (certo, non parlo di chi manda la figlia a danza per farla diventare velina!)
Cara Letizia,
posso dire una volta che non sono del tutto d’accordo sulle tue disquisizioni sportive? Si parla tanto di sport di squadra e ok è importante, ma perchè proprio una croce sopra gli sport più individuali? Nella vita siamo sempre più spesso costretti a stare da soli che in gruppo, soprattutto chi sceglie una vita girovaga come molte delle persone che ti seguono e uno sport può aiutarci molto nei momenti di solitudine… io quando mi sentivo sola prendevo i miei pattini e schizzavo via… poi grazie ai pattini ho conosciuto altre persone e iniziato a giocare a hockey…
E poi nella squadra c’è forse anche più competizione di quanto non si pensi e un bambino poco portato può sentirsi molto frustrato ad ogni allenamento…
Daniela,
ci mancherebbe che non puoi avere un’opinione diversa, e capisco perfettamente il tuo punto di vista, soprattutto quando parli di propensione individuale, lo sport deve essere adatto alla persona, non c’è dubbio. Però nel momento della scelta io sono sicura che, per me, lo sport di squadra ha moltissimi vantaggi, che sorpassano i vantaggi degli sport individuali. Non siamo mai da soli, nemmeno chi viaggia molto, nemmeno chi, come me, lavora da sola a casa propria tutto il giorno. La nostra società è troppo complessa per poter pensare di affrontarla da soli, e chi sa fare squadra ha un vantaggio nella vita, un vantaggio importante. Io almeno ne sono convinta.
L.
Provate con l’HABA WABA (abbreviativo di HAppy BAby, WAter BAll)…un giochino semplice ed appasionante che si pratica in acqua…Pochissime regole, divertente, e per cominciarlo non c’è nemmeno bisogno di saper nuotare, cosa che il bimbo farà certamente dopo un pò perchè scoprirà da solo che potrà divertirsi ancor di più. Il binomio palla e acqua è terribilmente attrattivo per i bimbi e farà vincere ogni ritrosia per la piscina…e poi si pratica in squadrette e questo aiuterà la socializzazione…Infine è anche il primo passo verso la pallanuoto, sport antico e glorioso, nonchè altamente formativo. Provate a visitare il sito http://www.habawaba.com e da lì scoprirete quante squadrette già ci sono in Italia ed identificare quelle più vicine a casa vostra. A Verona ce ne sono già di certo. Bruno
io ho il vincolo che la sede debba essere raggiungibile comodamente da mia madre che mi raccoglie la figlia ma non guida.
quindi ho dovuto scartare la scuola di circo e di capoeira che ci piacevano tanto (le abbiamo provate in estate al mare) e il pattinaggio sul ghiaccio (a cui la porto io ogni tanto il sabato), ma ho la fortuna di abitare a Milano relativamente in centro e quindi di avere molte opportunità.
Sto per iscriverla a un corso di giocodanza e non al corso di giocosport (un mix iniziale di pallavolo calcio backet e rugby) che preferisco a livello “sportivo” solo perchè è tenuto nella sede della scuola inglese dove volevo farle fare winter e summer camp ed è tenuto mainly (cit) in inglese… uh ma che dubbi!