L’autrice di questo post è Sabina, che ha anche tradotto l’articolo in Inglese, qui.
Eccoci tornati. Sono state 3 settimane intensissime. Per noi ma soprattutto per Nicholas, che ha fatto le sue prime 3 settimane di scuola a Berlino! 🙂
La mia idea è nata un po’ per caso, anche se da sempre cerco di offrire a Nicholas delle occasioni per parlare il tedesco non solo con me (frequenti visite dalla mia famiglia a Bolzano, corso di sci in Alto Adige e, soprattutto, 2 mesi di centro estivo nelle Dolomiti!). Da quando Nicholas va all’asilo e parla italiano tutto il giorno, il bisogno di controbilanciare con delle attività in tedesco è aumentato. L’anno scorso poi hanno iniziato a fare pregrafismo, prelettura e pre-logico-matematica, tutto in italiano, ovviamente. E mi rendevo conto che gli stessi concetti in tedesco erano carenti. Un mio professore di scuola interpreti diceva sempre che la lingua madre è quella in cui si fanno i conti a mente, per cui la madrelingua di Nicholas sarebbe l’italiano? Così sono corsa ai ripari: oltre ai libri e agli amatissimi audio-libri in tedesco, ai giochi di carte (Schwarzer Peter e Quartett), di società o di ruolo che facciamo regolarmente, ho scaricato delle app per iPhone per imparare giocando a contare e scrivere/leggere in tedesco, nonché delle audio-fiabe dei fratelli Grimm con testi e immagini (sempre per iPhone). Su questo argomento ci sarebbe da scrivere molto, perché di app ce ne sono tante e sono davvero fantastiche. Devo dire che i risultati con questi strumenti ludico-didattici sono stati ottimi!
A gennaio era ora di iscrivere Nicholas a scuola e ho iniziato a sondare le possibilità di fargli fare una scuola tedesca o bilingue, ma qui nella nostra zona non ce n’è nemmeno l’ombra. E trasferirci per un anno in Alto Adige è un po’ impegnativo, non solo per il nostro zoo, ma soprattutto perché solo io ho un lavoro mobile che mi permette di spostarmi. Poi ho letto l’articolo su BpG sulle esperienze nelle scuole all’estero. Così ho deciso di contattare delle scuole di Berlino, visto che ci andiamo spesso per trovare una mia carissima amica. E poi noi adoriamo quella città! La mia idea era quella di sfruttare lo sfasamento dei calendari delle scuole tedesche ed italiane per far fare a Nicholas un mesetto all’anno di scuola in Germania. Allora la mia idea era di farglielo fare alla fine dell’anno scolastico, a giugno.
Ho scritto una mail a una scuola pubblica del quartiere della mia amica (che lei diceva essere buona), a una scuola italo-tedesca e a una scuola Waldorf, chiedendo se c’era la possibilità di far frequentare a mio figlio la loro scuola come “Gastschüler” (letteralmente: scolaro ospite). Nella mail avevo specificato che il bambino era perfettamente bilingue e che io ero di madrelingua tedesca.
Due giorni dopo aver inviato la mail, il preside della scuola pubblica, Herr N., mi risponde “si può fare”, elencando i requisiti necessari:
– un’assicurazione di responsabilità civile e malattia,
– il passaporto
–un indirizzo a Berlino.
Ho subito risposto proponendo un incontro per marzo, visto che saremmo andati a Berlino per un evento culturale. E la sua risposta è stata di nuovo immediata: “ci vediamo alle ore 8:10 nel mio ufficio.” Precisione teutonica direi ?
Il giorno dell’incontro, dopo aver spiegato nuovamente il background linguistico del bambino, che non era presente, il preside mi ha spiegato a grandi linee come funziona la loro scuola e quali erano le possibilità di inserimento: in un “gruppo di studio” composto da bambini di prima e seconda classe con un numero non superiore a tot. Lì mi sono sentita morire… Mi ero illusa e ora forse non avevano posto? Herr N. mi ha tranquillizzata promettendomi che lunedì (3 giorni dopo) mi avrebbe dato una risposta certa e che intanto potevamo discutere dei dettagli.
Abbiamo compilato il modulo d’iscrizione e lasciato una copia del documento per l’espatrio dei minori. Herr N. mi chiede se posso fargli avere eventualmente il certificato medico rilasciato dal medico della scuola, ma io gli spiego che in Italia i bambini sono seguiti solo dal proprio pediatra e poi Nicholas non va ancora a scuola. Herr N. casca dalle nuvole, perché pensava che Nicholas andasse già a scuola (in Germania, un po’ come in Italia, iniziano la scuola i bambini che compiono i 6 anni entro il 31 dicembre, però possono fare l’anticipo se compiono 5 anni entro la stessa data). Ci ragiona un attimo, mi dice che è mortificato per avermi dato informazioni errate, ma alla fine mi propone di fari fare a Nicholas la “Einschulung”, cioè l’inizio della scuola. In questo modo ovvieremmo a tutti i problemi e l’inserimento sarebbe stato soft, dato che tutti sono spaesati i primi giorni e il programma è abbastanza leggero. Mi sembrava un’ottima idea. Poi, volendo sarebbe potuto tornare anche a giugno, ma intanto andava benissimo così.
Ci salutiamo e rimaniamo d’accordo che ci avrebbe scritto.
Il lunedì successivo mi arriva una mail, in cui dice che Nicholas sarà inserito nel gruppo di studio T. con Frau K. e che ci aspettavano il 22 agosto. Io non stavo nella pelle dalla gioia. Era stato tutto così facile! Ora dovevamo solo spiegarlo a Nicholas… 🙂
Immagine: Ich Komme in die Schule
fabiana zoroni says
Bravissima, congratulazioni! Ma dove abitate? sona la mamma di Sara (19mesi), sono italiana ma alla mia bambina parlo in tedesco (anche se l’ho imparato durante gli studi). Anch’io vorrei fare delle esperienze “tedesche” alla mia bambina. Trovo al tua idea fantastica! TI andrebbe di metterci in contatto erp scambairci un po’ di idee e opinioni? Spero dia vere presto tue notizie
Sabina says
Ciao Fabiana, noi abitiamo a Padova.
valentina says
sabina che idea geniale! e’ vero, quasi dappertutto in europa le scuole iniziano sfasate rispetto a noi…dovro’ tenerlo presente. Sono davvero strabiliata che il preside della scuola pubblica sia stato cosi’ aperto all’idea e abbia accolto il bambino!
Sabina says
Ciao Valentina, sì, il preside è stato davvero carino. Anche se lui, molto modestamente, mi ha detto che era tutto merito dell’insegnante, che aveva accettato la proposta.
raffaella says
Ciao Sabina,
noi abbiamo fatto fare un’esperienza molto simile (2 settimane) a giugno ai nostri pollastri (gemelli) proprio a Berlino. Si sono trovati benissimo. La trafila è stata simile, solo che, forse essendoci rivolti alla ex-scuola elementare del marito, non ci hanno chiesto né documenti né assicurazione (boh?). Le maestre sono state carinissime, abbiamo preparato il tutto con scambio di letterine e disegni, e adesso continueremo, perché ovviamente il prox anno si ritorna (ad agosto, perché nel giugno del 2012 non avrebbe funzionato). Ci piacerebbe fargli frequentare anche il doposcuola per fargli fare una full immersion, altrimenti dopo la scuola stanno principlamente con me e parlano italiano, e anche perché quasi tutti i “loro” nuovi compagni di classe ci vanno e ci sono “tantissimi giochi bellissimi”, li però non so che risposta ci danno, perché è finanziato dalla circoscrizione.
Due differenze, abbiamo aspettato che finissero la prima da noi (Torino), in modo che fossero alfabetizzati in una lingua, e abbiamo cercato di dire alle maestre di non insistere con la matematica, proprio perché si è bilingui o plurilingui in tantissimi ambiti ma in quello matematico si è tendenzialmente monolingui, quindi avrebbero dovuto “transitare” dall’italiano complicandosi la vita.
Comunque concordo sull’esperienza bellissima, i bimbi hanno ora le magliette “della loro scuola tedesca”, e tanto di cappello alla disponibilità di preside e e maestre. Bisogna anche dire che trattasi di scuola in zona tranquilla con bimbi poco incasinati. Il cortile della scuola i nostri se lo sognano ancora oggi! La cosa più buffa è stata dopo il primo giorno di scuola sentirli usare fluentemente lo slang dei 6-7enni …
Siamo stati e siamo in forse sulle due o tre settimane, ne richiederemo 2 perché boh, 3 ci sembrava di chiedere troppo, ma se a fine agosto 2012 li vogliono di nuovo magari proviamo ad accennare alle 3 …!
Sabina says
Ciao Raffaella,
carino anche il preside della vostra scuola. La questione dell’assicurazione, effettivamente, mi pare che sia più per tutelare noi che loro, perché in fondo il bambino non è ufficialmente iscritto.
Riguardo al pomeriggio a scuola, a noi avevano chiesto se volevamo farlo restare e che in tal caso avremmo dovuto sottoscrivere un contratto per la mensa. Penso che sia come qui, cioè che il costo è limitato al pasto. Prova a chiederlo, vedrai che ti diranno di sì 😉
Riguardo alla “bellezza” dei giochi ecc., proprio stamattina Nicholas mi ha detto che gli piaceva di più la scuola a Berlino… :/
P.S. Magari ci si incontra prima o poi a Berlino 😉
Lenka says
Ciao ragazze,
quell’esperienza bellissima che descrive Sabina, nella mia patria d’origine (REPUBBLICA CECA) esiste da molto tempo.
Le mie connazionali sfruttano ogni anno la possibilità di inserire il bambino bilingue per l’intero giugno.
Le scuole finiscono al 30/06 ogni anno, per cui la chiusura delle scuole in Italia va sfruttata opportunamente.
Bisogna chiedere il permesso al preside della scuola italiana ed ottenere il permesso della scuola ospite.
Un mesetto tra i bambini dell’altra parte è sempre molto positivo! Inoltre, si svolgono molte attività anche fuori, poiché il tempo a giugno nella fascia continentale è più favorevole, non fa tanto caldo come in Italia.
Si fanno delle passeggiate organizzate, oltre l’abituale gita a fine anno che si fa, appunto a giungo.
Si gioca all’aperto, sul campo di atletica, si esce fuori per dipingere all’aperto, si esce per visitare una galleria, una biblioteca in loco.
A mia figlia (che ha solo 5 anni), quando sarà il momento, le farò fare questa esperienza.
Dimenticavo, durante l’estate è possibile mandare il proprio figlio nel campo estivo, gestito dai futuri aspiranti insegnanti, di solito studenti-animatori, che organizzano delle attività per dei bambini. Chiaramente è a pagamento. Un esperienza per tutta la vita.
Io ho fatto due campi all’epoca, con dei docenti russi e tedeschi. Abbiamo imparato tantissime cose che non mi dimenticherò mai! Questo naturalmente per i bimbi che si trovano magari all’età delle scuole medie. Un esperienza raccomandabile a tutte le mamme e loro bimbi bilingui.
raffaella says
riciao Sabina (scusate il dialogo a due),
effettivamente la questione assicurazione ci aveva stupito, ma non avendo chiesto loro nulla noi non abbiamo messo becco. Rispetto all’hort andremo all’attacco, tanto abbiamo in programma scambio letterine con le maestre, uniamo una lettera al direttore, effettivamente fatto 30 … L’educatrice ci aveva già detto che a lei andava bene.
I nostri pupi vanno a scuola vicino a casa dei nonni (che ospitano tutti noi dalle 2 alle 3 settimane, diciamo che sono contenti quando arriviamo e anche quando partiamo …) a Wilmersdorf anzi Schmagendorf, dove va il tuo?
risalutoni,
raffaella
Sabina says
La “nostra” scuola è dall’altra parte della città, ma sempre una zona tranquilla.
Il pomeriggio a scuola è organizzato veramente bene. Fanno tanto sport e mille altre cose. Peccato qui da noi non sia così 🙁
Priscilla says
Che tremenda invidia!
E che esperienza meravigliosa per i vostri bambini.
Noi non ci siamo riusciti… e dire che mi ero mossa per tempo.
Volevamo infatti la medesima esperienza anche per L. di cinque anni e mezzo. Vale a dire farle iniziare la scuola elementare a Costanza per qualche settimana e poi ritornare in Italia e frequentare l’ultimo anno di scuola materna … ed eventualmente ripetere l’esperienza durante l’anno. Purtroppo però non ci siamo imbattuti in un preside molto aperto… ci ha creato mille problemi:… la classe prima era la più delicata, i bambini all’inizio sono tutti spaesati… le maestre hanno già troppo da fare… non c’è stato modo!
Abbiamo considerato anche una scuola in Austria, vicino ad Innsbruck, dove di solito andiamo in settimana bianca, e il preside aveva accettato Lucrezia nella Vorschule, ma poi i nostri amici locali ci hanno detto che i bambini così piccoli in quella zona dell’Austria spesso parlano solo dialetto (cosa che in effetti ho constatato) e così anche gli insegnanti per creare un miglior legame con i piccolini, e quindi L. si sarebbe trovata spiazzata linguisticamente…
Avrei voglia di riprovarci… forse a giugno?
Ma devo trovare un’altra scuola, possibilmente in Germania.
P.
N. says
Ottima idea. Purtroppo il mio problema è che non ho più nessuno in Germania a cui appoggiarmi ed essendo una mamma che lavora non posso seguirli in Germania. Mi date un paio di dritte per i campi estivi? Mi piacerebbe mandare mio figlio 2 settimane in Germania con tutti bambini tedeschi. Così invece di usare i campi sportivi italiani (che sono comunque costosi) posso mandare mio figlio a fare questa splendida esperienza.
Mi dai anche qualche info sulle up in tedesco di cui parli? Mio figlio E. è appena entrato in seconda elementare e credo sia il momento giusto per iniziare anche a scrivere e leggere in tedesco attraverso il gioco.
Altra curiosità, che destinazione suggerisci per i corsi di sci?
Grazie mille per l’aiuto
N.
Sabina says
Ciao N.,
delle app per iPhone/iPad parlerò in un post al più presto… dovrai pazientare ancora qualche settimana 😉
Per lo sci, invece, se ti interessa il tedesco standard forse è meglio se andate in Germania e io lì non sono molto pratica.
Per i campi estivi, potresti appoggiarti a una scuola in Germania, visto che loro fanno il centro estivo e costa poco.
raffaella says
Ciao N.
cosa sono le up?
Noi i campi estivi per ora li abbiamo esclusi perché i nostri sono ancora piccini, ci sono anche tipo campi in cui sista di giorno e di sera si dorme a casa, ma a questo punto preferiamo la scuola la mattina (finché loro apprezzano!)
nostri amici hanno mandato le figliole (piccine la prima volta, di 7 e 8 anni, ma si sono date manforte l’un l’altra) in un collegio austrico attrezzato al fatto che i genitori fossero lontani e quindi i genitori venivano contattati in caso di emergenze “più che serie” (comunque facevano poca scuola e molti sport e le fanciulle si sono divertite moltisismo), se ti interessa provo a contattarlo, non era nenache particolarmente caro
Michela says
Che bello mi piacerebbe far fare la stessa esperienza in inglese ad Ercole (2-1/2) al quale parlo inglese fin dal suo primo giorno.
Stavo pensando a Malta, dove ho alcuni amici e potrei già iniziare dal prossimo anno ad andarci in ferie ed informarmi.
Magari qualcuno ha già fatto la stessa esperienza e può aiutarci?
Avevo pensato anche al Regno Unito, ho vissuto a Londra per parecchi anni ma non ho più contatti e mi sembra una realtà così lontana dalla nostra vita di campagna ormai!
Pamela says
Ciao Sabina, bello incrociarsi tra i post 🙂
Noi abbiamo casa a Berlino, a Mitte, e mi piacerebbe moltissimo che Rebecca, cha a luglio compie 5 anni, provasse a fare 2 o 3 settimane ad agosto/settembre. In che quartiere va Nicholas? Tu in che scuole avevi chiesto?
Io ho vissuto a Berlino 6 anni e la adoro. Il nostro sogno sarebbe riuscire a trovare/crearsi un lavoro lì e trasferirci.
A presto
Pamela
Sabina says
La scuola di Nicholas è una scuola pubblica di Prenzlauerberg.
Noi avevamo fatto richiesta anche alla scuola italo-tedesca e a quella Waldorf, ma non hanno nemmeno risposto… e comunque ero più propensa per la scuola pubblica 😉
Anche noi alloggiavamo a Mitte.
Per quanto riguarda il trasferirsi, anche a noi piacerebbe ma per ora non si può 🙁
Anna C. says
Ciao Sabina,
Prima di tutto ti ringrazio e ringrazio Letizia che con questo sito ci fa sentire meno soli nel mondo dei monolingue.
Grazie al tuo post mi si e’ accesa una lampadina e mi sto organizzando con mia suocera per far frequentare ai miei figli (7 anni e 1/2 e 6 anni) due settimane di scuola tedesca in Germania.pensa che mio marito – tedesco – non sapeva esistesse questa possibilita’ ed e’ rimasto felicemente stupito quando sua mamma le ha confermato che tutte e tre le scuole (pubbliche) che ha contattato le hanno dato la loro disponibilita’ senza alcun problema. I miei suoceri abitano in sassonia e la scuola quest’anno inizia alla fine di agosto mentre nella regione di berlino iniziano il 6 agosto e mi sarebbe stato piu’ facile organizzarmi con le ferie e loro avrebbero potuto frequentare per un mesetto, ma per essere la prima esperienza va bene anche cosi.(al momento i bimbi sono tutti entusiasti soprattutto per via della festa che si organizza prima del primo giorno con la caccia al tesoro del cono gigante pieno di regalini- cosa che qui in itAlia non esiste. Ma sono curiosa di vedere cosa succedera’ il primo giorno di scuola in particolar modo alla piccolina che poi dovra’ affrontare un altro “primo giorno” nella scuola italiana)
Ti scrivo per chiederti informazioni pratiche sull’assicurazione visto che l’hanno chiesta anche a me. Abbiamo fatto presente che avendo la tessera sanitaria europea siamo coperti incaso di malattia ma loro vorrebbero essere coperti anche in caso di danni a terzi. A che ti sei rivolta : ad una assicurazione tedesca in loco oppure una italiana ? Mi potresti dare un’idea del costo ?
grazie mille et ciao
Anna – Milano
Sabina says
Ciao Anna,
noi abbiamo optato per l’assicurazione che vendono assieme al biglietto aereo. Se vai sul sito della Easyjet trovi sicuramente informazioni sulla polizza che offrono. Per sicurezza avevo chiesto a un assicuratore e mi aveva confermato che la copertura era più che sufficiente. Mi pare che costasse 30€ per il periodo di 3 settimane.
Altrimenti, il mio amico mi aveva consigliato una polizza annuale, che a confronto costa molto meno, ma vale la pena farla solo se si fanno soggiorni ripetuti all’estero. Queste polizze sono sia per la malattia, che per la responsabilità civile. Spero di aver risposto alle tue domande, altrimenti chiedimi pure quello che ti serve sapere. Sono sicura che sarà di interesse anche per altre persone.
Valentina says
Ciao!Sono un’insegnante italiana di scuola elementare.Mi piacerebbe trascorre 2/3 settimane (nel periodo in cui da noi ci sono le vacanze estive)in una scuola elementare straniera per vedere come si svolge questo bellissimo mestiere all’estero.Sapete a chi mi posso rivolgere?
Grazieee
Valentina
Sabina says
Secondo me basta che scegli qualche scuola in zone di tuo interesse e le contatti. Se trovi delle persone disponibili non ci saranno problemi, vedrai.
Laura says
Ciao Sabina, sto cercando di organizzare un soggiorno in giugno in un Kindergarten in Germania per i miei bambini di 4 e 5 anni, ma senza la copertura assicurativa non verranno accettati. Ho provato a chiedere ad una compagnia assicurativa qui in Italia ma non stipulano questo tipo di assicurazione. A chi posso rivolgermi. Grazie Laura
Francesco S. says
Ciao Laura, bisognerebbe avere qualche elemento in più sul tipo di copertura che la struttura richiede.
In generale, ti posso dire questo: essendo la Germania un Paese UE, l’assistenza sanitaria pubblica sul posto è garantita anche ai cittadini UE non tedeschi, quindi se il problema è questo, si tratta solo di farlo capire alla gestione del Kindergarten.
Se invece richiedono a tutti i loro allievi una copertura aggiuntiva rispetto al sistema sanitario pubblico, solitamente indicano anche dove procurarsela: in linea di principio, torniamo al discorso di prima, una compagnia di “Versicherung” non dovrebbe avere problemi a stipulare per un bimbo cittadino UE la stessa polizza che stipula per un bimbo tedesco. Magari non lo vuole fare, ma ostacoli giuridici non ce ne sono.
Se infine la struttura vuole una copertura particolare proprio per gli allievi stranieri e non sa dire dove stipularla sul posto, si può provare a chiedere se va bene una delle consuete polizze per viaggio/sport, tipo per intenderci Europ assistance; se non si ottenesse una risposta chiara, allora si dovrebbe pensare che la struttura, per ragioni sue, clienti non germanici preferisce non averne.
Fammi sapere, e in bocca al lupo.
Sabina says
Ciao Laura,
scusa tanto se non ti ho mai risposto, non avevo visto il tuo post!
L’assicurazione che la scuola chiede di solito è di responsabilità civile e medica. In realtà, come dice Francesco, l’assicurazione medica non servirebbe per i cittadini UE, ma dato che le Reiseversicherungen, tipo la http://www.europaeische.at/ comprendono entrambe le cose, direi che puoi tranquillamente fare questa. Io l’ho fatta l’anno scorso, perché abbiamo superato il periodo di 31 giorni, che è la copertura massima per le assicurazioni comprese con i biglietti aerei.
Se ti servono altre info, facci sapere!
marina says
ciao, vorrei organizzare a giugno 3 settimane di scuola in lingua inglese per le mie figlie. chi ha esperienze? contatti? grazie
Carmen says
Cara Sabina, hai avuto proprio una bella idea!! io sto cercando una scuola a Londra che possa accogliere mia figlia, per vivere la stessa esperienza,ma finora tutte quelle che ho contattato non mi hanno dato disponibilità 🙁
Qualcuno di voi ha qualche contatto di una scuola primaria in UK?
cari saluti e grazie
Carmen
Francesca says
Io tornero’ in Inghilterra ad Agosto per 4 Settimane.
Volvo far iniziare a Mia Figlia Le elementary la’ mi info poi vi dico