Questo mi ha detto il mio quattrenne l’altro giorno:
Mummy, perchè mi parli in Italiano se io capisco l’Inglese?
Ah ah… Interessante (per me almeno).
Svisceriamo tutti i significati reconditi di questa frase.
1) Mummy ogni tanto toppa
Eh sì, io parlo sempre e solo in Inglese a mio figlio. Tranne quando mi sbaglio.
A volte mi sbaglio di più a volte di meno. Ultimamente evidentemente mi sbaglio di più.
Quindi devo cercare di sbagliare di meno. Non è facile utilizzare sempre una lingua con i bambini quando il cervello continua a spostarsi tra le due lingue e tutto il mondo circostante parla la lingua maggioritaria, richiede sforzo e focus focus focus.
Coraggio ce la possiamo fare, ma cerchiamo di non distrarci.
2) Mummy però evidentemente non toppa troppo
Se è il bambino stesso a chiedere perchè non mi parli in Inglese, vuol dire che lui ha chiaramente associato mamma=Inglese, la mamma mi parla sempre in Inglese, è questa la mia normalità, e io voglio la mia mamma normale, in Inglese quindi. Non è poco, passare da mamma perchè non mi parli in Italiano a Mamma perchè non mi parli in Inglese è un bel salto di livello. Quindi se da un lato l’evento in sè è un campanello di allarme, che devo stare più attenta, dall’altro è anche un bel segnale, consoliamoci così.
3) Not problems but opportunities
Gli Americani sono fantastici, sempre ottimisti e positivi, mai problems, only opportunities. Ecco come trasformiamo il problem in opportunity:
“Yes, good question. Why don’t I speak English to you? Actually why don’t YOU speak English to ME? I speak English all the time and you answer in Italian, it’s kind of boring you know? Why don’t you speak English too? You know English!”
Un colpo basso, lo ammetto, un trucco mammesco di quelli vili. Però ci ha pensato.
No, non ha iniziato a parlarmi in Inglese a raffica solo perchè gli ho detto così. Però ci ha pensato. Pensa oggi, pensa domani, non si sa mai…
4) “Capisco l’Inglese”, non “so l’Inglese”
Probabilmente mio figlio a 4 anni ha già ben chiara una cosa, che lui capisce perfettamente l’Inglese, ma non lo parla altrettanto perfettamente. E’ una consapevolezza non da poco, implicitamente ha capito la differenza tra bilinguismo passivo e attivo, e per uno che non sa ancora nè leggere nè scrivere… No, non sto dicendo che mio figlio è un genio, sto dicendo che tutti i bambini bilingui sono consapevoli dei diversi aspetti della lingua e del linguaggio, una consapevolezza che un bambino monolingue semplicemente non può avere.
Programmi per il futuro: Continuare a parlare solo English. E chiedergli di fare lo stesso più spesso. Per ora sono on track, e in effetti parla abbastanza in Inglese, soprattutto in alcune situazioni, ma su questo scriveremo un altro post prossimamente.
Immagine: Mistakes that worked, su amazon.co.uk e su Amazon.it. Questo libro mi è sembrato perfetto per commentare questo post, non è un libro per bimbi piccoli, diciamo per bimbi che vanno alle elementari, ma ha un messaggio interessante e positivo per tutti. Mistakes sometimes do work, a volte danno vita a qualcosa che prima non esisteva proprio (il cono del gelato e i chocolate chip cookies per fare due esempi, oltre alla classica penicillina) ma sempre ti permettono di migliorare. Quindi accettiamoli con grazia e miglioriamo, e insegnamo ai nostri figli a fare lo stesso. Imparare dagli errori è più importante che fare tutto sempre giusto, perchè prima o poi nella vita capita a tutti di sbagliare, ed è meglio che quel giorno ci trovi pronti… Sto divagando, ma forse questo tema merita un post a sè…
alice says
mi hai fatto venire in mente quello che succede a casa mia: Io esasperata dai nani furfanti che dico “stop it or I’ll start doing the Italian mom, I’ll yell at you ADESSO BASTA!”
Quindi l’altro giorno quando in una situazione 100% ita mi e’ scappato un “Pietro amore vieni che ti metto la felpa”, Pietro stupitissimo mi ha detto: Mummy why are u talking Italian you are not angry…
Bilingue Per Gioco says
Che forti! Devo essere sincera, il BASTA mi scappa abbastanza…
L.
alice says
e quando gli americani ti guardano con gli occhi fuori dalla testa pensando che tu dica “bastard”?! mai successo? 😀
Sabina says
😀
Non ci avevo mai pensato!
Salvatore says
Io sono un DAD e non vedo l’ora che mio figlio, al quale parlo in inglese da quando era neonato, adesso Nicolò ha quasi 3anni, mi risponda in Inglese. Adesso stiamo per inizare delle Lezioni settimanali di un’ora con una ragazza Madrelingua e spero che al più presto Nicolò si rivolga in Inglese con me e che risponda in Inglese. E’ un sogno e proverò una soddisfazione immensa quando accadrà.
Fatemi sapere quando ci sarà un incontro a Catania.
carpina says
Ciao Letizia!
Io, nonostante mi sia trasferita a Londra da più di un mese, non riesco a rivolgermi ai miei figli in inglese.. principalmente mi dico che magari se pronuncio male delle parole, loro – o meglio lui, il grande, perchè il piccolino ancora non parla neppure italiano! – lui, dicevo, magari le impara ‘male’.. ma poi anche per non fargli ‘scordare’ l’italiano. anche se è un timore infondato – lo so..
poi però stamattina, siamo entrati nella nuova scuola, ed ho assistito alla ‘lezione’ o meglio, alla chiacchierata tra teacher e reception students, ho pensato che per lui dev’essere abbastanza tosta la cosa – sentire ma non ascoltare..
mi dico che tanto guarda i cartoni in inglese, che leggiamo i libri in inglese.. però forse è arrivato il momento di fare uno sforzo da parte MIA e di parlargli in inglese.. anche se poi mi chiederà la traduzione simultanea, almeno per i primi tempi.
tu che mi consigli?
GRAZIE.
Bilingue Per Gioco says
Di lasciar perdere l’Inglese!!!!
Sei a Londra, tra l’altro ho letto i tuoi bei post sulla scuola, uno l’ho segnalato, vedi nel footer di BpG, e non devi assolutamente preoccuparti dell’Inglese, lo imparerà sicuramente. Devi preoccuparti solo dell’Italiano. Parla, leggi e canta ai tuoi figli solo in italiano, la lingua in pericolo è sempre la lingua minoritaria.
Ciao,
L.
A. says
Sono d’accordo con Letizia (a meno che tu non fermi a Londra solo per un breve periodo, diciamo un anno o due), che il tuo compito dovrebbe essere quello di preservare l’italiano in quanto lingua minoritaria: l’inglese lo imparerà/impareranno semplicemente perché circondati da anglofoni!
carpina says
allora, diciamo che al momento l’idea è star qui temporaneamente, ci siamo dati un anno o due di tempo, per poi decidere cosa è meglio fare.
Sono rimasta a bocca aperta, nell’apprendere che il nostro italiano è in pericolo – non ne avevo idea, giuro! in effetti quando ero piccola, da noi in casa si parlava il dialetto, iniziata la scuola, mi sono appassionata all’italiano, e mi arrabbiavo con mia madre, che parlava il dialetto, lingua che in effetti io capisco perfettamente, ma che parlo male, e fondamentalmente faccio ridere quando lo parlo, per cui va a finire che non lo parlo quasi mai (poi dipende, se parlo a lungo con mia suocera, poi le rispndo in dialetto, per farmi capire meglio).
Well – thank you indeed! 🙂
continuerò a cantare e chiacchierare in italiano allora!
pina
Monica says
Qualche tempo fa mio figlio M. ed io stavamo giocando a cucinare. Ad un certo punto mi chiede: “mamma, come si chiama questo frutto” e io “pineapple”, e lui “ma no mamma pineapple è in inglese io volevo saperlo in italiano!!”
Anche M. come A. di Letizia ha raggiunto la consapevolezza di capire l’inglese ma di non parlarlo bene, infatti mi ha detto “mamma, io l’inglese non lo parlo bene come l’italiano”. Più esplicito di così!
Devo dire in tutta onestà che questi piccoli episodi mi aiutano a rimanere motivata e a superare alcuni momenti di scoramento.
Norm says
Io sono nonno di tre (presto ci sarann0 cuatro !) nipoti bilingues. We are a family of “gringos bilingues” — norteamericanos who speak both English and Spanish. I am enjoying the BpG blog, both for its themes, and also as one more way for me to learn more Italian.
I want to comment on the above post that your readers should take the long view. Language development is a multi-year process. The hardest part is for the adults to commit to a path and stay with it. If you are committed to providing your children the gift of languages, it will happen. The first 2-3 years or so can be difficult. After a few weeks with an infant you easily can stay with the language you chose — sometimes having to resist a change back to the majority language when a friend, family member or stranger sends you glaring looks or comments negatively about how you are “confusing” your child. Then as your child begins to speak — and predictably resists use of the minority language — you should remind yourself of the long view, and keep on with your use of that language. We didn’t insist on our children speaking back to us, but just continued to read, sing, play, and expose them to wonderful experiences in Spanish. As they grew and matured, they both found their own (different) paths to full biliteracy.
Thirty-seven years ago we started this process with our daughters. I provided the “lengua padre” (Spanish, not my first language), and my wife provided the mother tongue (English) along with everyone else in our U.S. world. Now, our daughters are successful professionals, and are raising their own children in the same manner (One-Parent-One-Language), but with the added advantage that our ‘nipoti’ now have Spanish as the sole language from mamma, i nonni & others. Our daughters grew to appreciate not only the Spanish language and literature and culture, but to feel completely at home in their travels and studies, and with peoples of other languages and cultures. Their little ones (2.5 years and newborn), will have an even richer multilingual heritage!
Grazie tanto per il Blog!
Bilingue Per Gioco says
Norm,
thanks to you for this very encouraging message! Ops… ok, se vuoi imparare l’Italiano continuo a scriverti in Italiano.
Comunque non so cosa mi commuove di più, se il fatto che leggi Bilingue per Gioco per imparare l’Italiano, il fatto che 37 anni fa hai avuto la lungimiranza, pazienza e passione di insegnare lo spagnolo alle tue figlie anche se non era la tua lingua, o il fatto che 37 anni dopo il tema ancora ti coinvolge e ti interessa. Una cosa è certa, c’è molta passione per le lingue e la cultura nella tua storia, e molto rispetto per i bambini, grazie mille di averla condivisa con noi, anzi, mi sa che prima poi pubblicherò il tuo commento in un post, perchè vorrei che lo leggessero tutti!
Sono contenta che tu possa goderti i tuoi nipoti e tramandare anche a loro questo dono, dev’essere una soddisfazione enorme.
Ciao,
Letizia
Norm says
Grazie Letizia. Molte grazie per il tuo magnifico lavoro i per il vostro sostegno alle famiglie bilingui! I wish we had a wonderful blog like BpG for Spanish-English families here in the US. I can tell you dedicate much time and love to this!
Ciao!
lisa says
Adoro il commento di Alice:-))) Chissà se la mia piccola delia, ora 15 mesi, un giorno mi dirà la stessa cosa! Anche a me a volte, raggiunta l’esasperazione, dopo mille stop it, you do not do that, mi scappa un secco Basta!
valentina says
@Letizia lo step n.3 va negli annali della strategia materna 🙂
Daniela says
Per Norm: c’è un il blog Multilingualmania.com che secondo me è carino!
La mia bimba ha poco più di tre anni, le ho sempre parlato in inglese sin dalla nascita (io ho vissuto negli stati uniti e il mio accento è standard american con inflessioni midwest). Prima di quest’estate capiva perfettamente tutto, ma diceva solo qualche frase ogni tanto in inglese. Dopo aver trascorso tutta l’estate con una ragazza alla pari americana, adesso si rivolge a me quasi sempre in inglese. Io ancora cerco di parlare in inglese anche fuori casa, quando ad es. ci sono le mie amiche, ma non sempre (per mio carattere) ce la faccio… e sai una cosa? lei mi ascolta di meno e sembra che si innervosisca…!
Ma la mia domanda è un’altra: da quando ha imparato ad arrotare la “r” la pronuncia in tutte le parole e anche in inglese!!! e alle volte mi sembra che abbia un accento così italianizzato per altre frasi/parole, ma da dove arrivano? e… come correggerla??
Norm says
Daniela,
Let’s see if I understand your question: You are concerned that your bimba seems to be acquiring a bit of an Italian accent with her speech in English. Please note: she is only three. Continued input in English from a variety of sources (parent speech and reading to her, songs, books on tape, films, TV, etc….) should help. Accent is noticeable, but — once all other aspects of language proficiency develop — is one of the least important aspects (with the exception of some very heavy non-native accents that usually only “stick” when older kids or adults try to learn another language…). Even if she should grow into adulthood with a slight accented “errrrre”, it might end up being a distinctive plus for her, rather than any hindrance…. opening the door for her to make note of her multilingual assets!
What your daughter is doing is referred to as “over-correcting”. She is applying a pronunciation ‘rule’ from language one (L1) to language two (L2). Kids do this with grammar and syntax all the time, even in L1.
Listen carefully over the next couple of days, and I’ll bet you can hear several examples of this in your daughter’s speech. Native speakers of English frequently try to make irregular verbs into regular ones, once they internalize the rule… The important thing is: don’t panic. It eventually gets straightened out from hearing and using lots of the L1 (and L2) for the vast majority of kids. You might keep a language log, just to note your observations. Then look back a couple of months from now to see how things have changed.
Enjoy the journey!
BTW: I did look at Multilingualmania.com (and also multilingualmama.com). BpG is different, however, and it benefits from Letizia’s family focus and unique sensibilities and sense of humor. Still looking for a US-based, Spanish-English site similar to BpG.
Buona fortuna,
N.
Bilingue Per Gioco says
Norm,
stop looking around, stay here! Ti vogliamo qui con noi, e come vedi stiamo facendo di tutto per aumentare la presenza dello spagnolo.
Grazie mille comunque, davvero, sia per le riflessioni che per i complimenti.
L.
Daniela says
Grazie Norm! ti terro aggiornata allora!!! :))
Bhè, che dire, BpG è unico! e non lo dico tanto per dire….
Sabina says
Concordo pienamente! 😉
Federica says
another hook to keep Norm su BpG, anche se il parere di Letizia on the side is always welcome: since you seem to be so knowledgeable (e estremamente disponibile, to boot), volevo sapere se sia normale che mia figlia pronunci correttamente il TH inglese nelle parole con il suono (this, then, the) e invece quando dovrebbe essere solo “aria” (per dirla alla John Peter Sloane – http://www.youtube.com/watch?v=_Y9EZcw5zaA&feature=related ) lo pronuncia come una “F” (Three diventa free, I thought diventa I fought, ecc.). C’è speranza che migliori o ormai a 6 anni non si corregge più? Grazie …e ha ragione quella santa donna di Letizia che ci fa questo grande dono col suo blog: rimani con noi, the more the merrier!