Rubrica: Una mamma a Londra, di Giada
Dunque.. paese che vai, usanza che trovi..
E fin qui tutto bene, visto che siamo propensi ad abbracciare altre culture e noi stessi, vivendoci, stiamo portando la nostra cultura in questo paese diverso. Ma come si fa a integrarsi per bene in un paese dove non contemplano il body (italianizzato bodino da noi) per i bambini piccoli?!! Noi, che la maglietta della salute è stata largamente sponsorizzata dal Fantozzi nazionale, che l’unica differenza tra quella del nonno e quella nostra è il colore tinta carne (oramai bandito con orrore) e le costine.. Noi, cresciuti con l’ansia scaturita dalle profezie della mamma:”Metti sotto la maglietta altrimenti ti prendi qualcosa..!”
Insomma, il parco è disseminato di questi bimbi di ogni sorta di età (il biondino dell’altro giorno era più piccolo del mio cucciolo, avrà avuto sui 16mesi) che sotto alle magliettine non hanno nulla, e lasciatemi precisare che qui a Londra non è che la temperatura sia favolosa! Vedo queste mamme che se li sbaciucchiano e inevitabilmente li prendono in braccio sollevando ste magliettine esibendo belly buttons(mi piace tanto questa parola che indica l’ombelico!) e lembi di pannolini! Infatti verso l’autunno non ne vedi uno che non tossisca, starnutisca o “ruggisca” con la gola catarrosa! Mamme, salvateli! Mettetegli la magliettina della salute! L’ultima volta che siamo andati a comperare qualche body per il nostro cucciolo li abbiamo trovati in un angolo remoto del mega negozio di articoli infantili..ce n’erano tantissimi, sembravano li da centinaia di anni (anche se non erano a costine e tinta carne!) ..mah, mi sa che questa usanza non la voglio condividere..
Non parliamo poi dell’usanza di metterli a dormire.. Qui i bimbi vanno a dormire alle 19.00! (7pm per loro) MA COME SI FA? A quell’ora io sto ancora combattendo per lavargli le manine prima di sederlo a tavola!! Ci sono dei canali tv appositi per bimbi che alle 7pm interrompono proprio le comunicazioni! Infatti li fanno cenare verso le 17.30/18.00, sorry, verso le 5.30/6.00pm e poi via per un’oretta di svago prima di infilarli nel pigiama.. però ho scoperto che non gli fanno fare il pisolino pomeridiano..mah! Mi sa che anche questa usanza non la voglio condividere..
Vogliamo parlare della cena, visto che siamo in tema? Io so che voi tutte mamme vi siete grattate nella vostra carriera centinaia di mele, avete bollito tonnellate di brodo vegetale, selezionato le carni migliori da surgelare assieme alle verdure dell’orto della nonna.. insomma..ci avete messo l’anima nel dare a questi pupacchiotti qualcosa di decente (da poi espellere inevitabilmente sotto forma indecente!)..ebbene, io so che mi capirete se ora vi metto in sequenza una serie di vasetti (o altra forma di contenitori) di pappe pronte da scaldare e rifilare al proprio cucciolo affamato: mixed vegetables and chicken risotto, juicy tomato and sweetcorn pasta with beef, potatoes and sesame vegetables with cous cous and fruit, macaroni pasta with cheesy vegetables and chicken, chicken in herby tomato sauce and pumpkin and potatoes, potetoes with parsnips and cauliflawer and apple, pasta in a tomato and ham sauce, mixed vegetables and pork with apple, my first sunday dinner(vegetables, turkey and cramberry) e il favoloso spaghetti carbonara! ..mah! facciamo che non condivido manco questa vah!
E io che pensavo di essere di mentalità aperta!
Immagine: The contented little baby book di Gina Ford, il guru (o la guru?) della puericultura routine based made in UK, in pratica una tata con esperienza, ma attenzione, tanto amata quanto criticata, e da prendere mooooolto con le pinze. Si tova su amazon.uk e amazon.it.
Ricordo un post di Letizia dedicato alla ‘‘canottiera‘‘ o ‘‘maglietta della salute‘‘ 🙂
uno dei principali scontri nella nostra famiglia (dopo il bagno nei laghi ghiacciati svedesi subito dopo aver mangiato bratwurst pasta e ketchup !!! :-S)
Personalmente non ne faccio una questione solo culturale o medica (è abbastanza dimostrato che uno strato di cotone in più sulla pelle non sia in grado di prevenire raffreddori o tosse) ma affettivo-estetica: mi sembra che l‘ abbigliamento del bambino sia più ‘‘completo‘‘ (un po‘ come dormire solo con un piumone ikea o in un bel letto completo di lenzuola in cotone naturale bordate a mano :-)) il che toglie un po‘ di fascino selvaggio- hippie-infantile tipico del nord 🙂 ma tant‘è. Inoltre questi bambini da adulti sono quelli che girano ingiaccati e incravattati con capezzolo a vista in trasparenza sotto l camicia bianca :-S :-S :-S
Eleonora,
se sei arrivata ad accettare il compromesso pasta e ketchup potresti mettere su un’attività di consulenza per coppie miste…
Comunque sì, io sul fatto canottiera propendo più per l’approccio Inglese, sopravvivono tutti e si temprano. Però ecco il body per i bimbi piccoli piccoli, quello mi sa che lo salverei anch’io.
L.
Ciao Eleonora!
A casa nostra, ad esempio, il body coloratissimo fino ai 2 anni é stato largamente usato ma come maglietta, non come canottiera ‘da sotto’. (il concetto di canottiera personalmente mi é ormai sconosciuto da decenni)
Le ragioni sono state principalmente pratiche, perché il body rispetto alla maglietta aperta sulla panza tiene fermo il pannolino al suo posto, evitando pericolosi versamenti.
[pasta+ketchup lo abbiamo abolito. (c’é un sacco di cucina svedese molto piú genuina buona ed interessante) Il problema é che il nano lo ha scoperto all’asilo, e quindi riesce a scroccare la combinata dai nonni.]
Ciao, Gianna! Bellissimi i body-maglietta Polarn o‘ pyret a righe colorate e con i polsi alti che restano sempre a posto :-D!!!
Anche in casa nostra non esistono Korv e Ketchup (ho detto loro che il Ketchup in Svizzera non esiste e alla Migros giro alla larga dal reparto schifezze :-D) ma quando siamo su e si fanno i famosi Grill con altre famiglie (siccome alternato alle polpette pare sia il piatto infantile nazionale) è inevitabile, e siccome è tutto zucchero ed è peggio dell‘ eroina una volta provato sono nel tunnel, poveri 😀
Non sono d’accordo.
Le canottiere non prevengono i raffreddori. Tutti sanno che i raffreddori sono dovuti a virus. Non mi sembra ci sia differenza di numeri di bambini malati in italia e in uk. Diciamo che forse in italia c’ e’ la tendenza di non portare fuori il bambino se fa un semplice starnuto (e rimane a casa con la nonna o con la zia o con la mamma che fa la casalinga). Qui invece il raffreddore va curato nel modo giusto, cioe’ portandolo fuori.
Bambini che vanno a dormire presto. Miei figli (di 3 e mezzo e 18 mesi) vanno a dormire alle 8 e mi va benissimo. Qui la tendenza del pisolino va persa subito da piccoli perche iniziano le scuole elementari ai 4 anni e gia quando sono alla nursery school ai 3 anni gli si toglie il pisolino. In uk non si puo’ sopravvivere facendo il pisolino pomeridiano visto che la vita e’ continua dal mattino alla sera ma i negozi chiudono alle 17/18.
Baby jars: io vivendo in uk non ho mai dato un vasetto ai mieifigli e cosi nessuna delle mie amiche inglesi. Invece, guarda un po, entrambi le mie cugine che vivono in italia hanno dato omogeneizzati ai loro bambini…tanto che una li da ancora alla figlia di 2 anni e mezzo.
Conoscete un ragazzo italiano di 16 anni in grado di fare questo? Guardate il video:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=9tNXp1tqxJ0
La domanda non è solo se qualcuno gli permetterebbe di farlo (sicuramente NO), ma se noi genitori siamo in grado di crescere ragazzi che POTREBBERO fare questo. Abbiamo il dovere di porci queste domande, e le risposte non le troveremo quando i ragazzi avranno 16 anni, allora sarà troppo tardi, le dobbiamo trovare giorno per giorno partendo dalla prima infanzia.
L.
Ciao Giada!
Io ho notato che quando andiamo a Londra le mie figlie adottano immediatamente la termoregolazione del luogo: credo che semplicemente si guardino intorno e pensino”sono tutti a maniche corte, mummy protesta pure ma io non ho bisogno della felpa!!”. In un giorno particolarmente ventoso di inizio Settembre ho pensato “qui ci scappa il malanno”: manco per niente, perfettamente a loro agio senza neanche la pelle d’oca!
Btw, neanche io sono una fan della canottiera (e sì che parlo facile, viviamo a Roma e fa caldo pure a Dicembre!!)
a
io ooooodio la canottiera (voce alla puffo quattrocchi): non la uso io e non ho intenzione di metterla alla viatrix, soprattutto perche’ tanto esce inevitabile dai pantaloni, ma sono assolutamente probody (mia figlia ha quasi un anno).
Come hai sottolineato nelle tue osservazioni, spesso si passa da un’ estremo all’altro: in italia quando porto in giro la bimba scalza nel passeggino mi chiedono se prende freddo anche se ci sono ventisei gradi,a londra ho visto bambini ad hyde park mezzi nudi sotto la pioggia. Ovviamente dipende sempre dalla cultura personale ma in generale ho notato che nei paesi anglosassoni c’e’ molto piu’ smercio di medicine ai bambini piccoli mentre in francia e in italia (evviva, un punto in comune!) le mamme moderne sono per il prevenire piuttosto che curare, usando poi anche metodi alternativi come l’omeopatia etc.
Il cibo pronto per pargoli e’ un argomento interessantissimo in chiave comparata: ogni paese ha proprio le sue usanze! In francia, almeno dove abito io, e’ impossibile trovare omogenizzati di sola carne: o vendono quelli con dentro verdura+carne+ cereali, oppure solo verdura o solo frutta. Difficile trovare pastina e cereali (mais, riso etc) che non siano gia’ impestati di cioccolato, miele, 198 vitamine aggiunte etc. Nella svizzera dietro casa si trova ogni genere, isolato o combinato, ma di pochissime varieta’: supermercati grandi che offrono solo pollo o manzo, due pappe e due verdure e bon.
In Italia (almeno dove vado io) e’ facilissimo trovare ogni tipo di carne, incluso lo struzzo e tante varieta’ di pesce, cosi’ come la frutta isolata, mentre piu’ complicato (bisogna andare nei supermercati grossi) trovare le pappe complete o la verdura isolata.Io andando su e giu tra questi mondi mi approvigionavo di ogni genere mancante, anche perche’ quando siamo a casa cerco di produrre da me, ma in viaggio ho abituato la creatura al cibo “portatile”…quando siamo andati in Cina che la bimba aveva 6 mesi mi sono portata una valigia pesante 23kg di omogenizzati e formula!! Da qualche tempo compro gli omogenizzati nei posti dove siamo, cosi’ anche lei mangia “local”: devo dire che gli omogenizzati cechi e croati hanno avuto successo, mentre quelli inglesi so so..le ho fatto provare una specie di busta contenente spinaci che avevo visto succhiare con grande soddisfazione da altri pargoli albionici ed e’ finita tutta sul pavimento senza passare dal via 🙂
Sì, io non sono per niente d’accordo, mi chiedo, se non condividi niente, cosa ci sei andata a fare? Poi, credo siano abitudini, che poi ognuno in casa propria sia libero di comportarsi come meglio crede.
Credo che i genitori italiani in linea di massima (a parte rarissime eccezioni), siano troppo apprensivi, si lamentano di tutto, non va mai bene niente e rovinano i figli con troppa ansia e attaccamento.
All’estero sono più spartani, ma sono in grado di badare a se stessi, non diventano dei bamboccioni viziani e firmati dalla testa ai piedi come da noi.
No comment…
Ciao Annalisa, non per fare il pompiere della situazione, ma credo che il post di Giada sia auto ironico 🙂
(detto cio’ complimenti per il tuo progetto ellc, l’ho scoperto ora grazie al permalink)
Appunto… Voler mettere il body al bambino, metterlo a letto alle 20 o giù di lì e rifiutarsi di dargli l’omogeneizzato lasagna bolognaise+mint peas non vuol dire rifiutare tutto di una cultura. Devo ancora trovare un espatriato che non sia in difficoltà con alcuni aspetti della società ospitante (è virtualmente impossibile, perchè ogni popolo ha la propria cultura e la cultura ci plasma, che ci piaccia o meno), poi uno ci ragiona, razionalizza, argina quello che può arginare e se decide di rimanere evidentemente ritiene che i benefici superino gli svantaggi. La vita è fatta di compromessi, che si parta o che si resti.
Io per esempio resto in Italia per tutta una serie di considerazioni, ma la critico ferocemente, e costruttivamente spero, e ho pieno diritto di farlo. Come chiunque ha pieno diritto di dire che gli omogeneizzati Inglesi sono una cosa orrenda. Lo sono.
L.
Credo che le usanze londinesi assomiglino in gran parte a quelle finlandesi: niente canottiera (ed infatti si trovano difficilmente nei negozi), anche se il “bodino” va alla grande. Ma quando si e’ in fase di spannolinamento il bodino non e’ proprio super-pratico.
Anche in fatto di vasetti non si scherza. C’e’ di tutto-di-piu’, anche cibi che in Italia vengono considerato come allergenici (kiwi, fragole, pomodori) dati subito da piccoli e in abbondanza. Io credo che ognuno debba fare un po’ come ritiene giusto. Quando torno in Italia mi guardano con orrore perche’ dicono che vesto troppo poco le mie figlie. Pero’ non si sono ammalate mai tanto quanto i cugini che vivono in Italia, che hanno per lo meno tre strati di indumenti.
Non parliamo poi della nanna. In Italia se uno mettesse i bimbi a letto alle 19 (7pm) forse non farebbero nemmeno in tempo a vedere rientrare uno o entrambi i genitori.
ihih la parte del body mi fa sorridere e pensare alla nonna di mia figlia!!! però consideriamo che i bimbi in Inghilterra non si ammalano mai e sono sempre semi-nudi! forse forse fanno bene a non mettere il body!!!
Cara Giada, probabilmente tu compri in negozi più eleganti di quelli dove compro io:
tesco, adsa (george), matalan, primark, fino alla taglia 3 anni ce li hanno, i bodysuits, a maniche lunghe e corte, e se guardi i prezzi sono molto più bassi che in Italia (anche Oviesse, per non parlare di Chicco):
http://www.clothingattesco.com/babywear-0-2-years/icat/baby-0-2-years/ (pacco da 5 a 4,50 sterline)
http://direct.asda.com/george/baby-clothes/newborn-essentials/0715,default,sc.html (pacco da 3 a 2,25)
E ce li hanno anche negozi un po’ più “posh”: M&S, (5 a 11/12 sterline), Mothercare, Mamas and Papas
http://www.marksandspencer.com/Bodysuits-Babywear-0-2-yrs-Kids/b/326234031?ie=UTF8&pf_rd_r=1WQJBXKY15P13EJ59VM5&pf_rd_m=A2BO0OYVBKIQJM&pf_rd_t=101&pf_rd_i=46366031&pf_rd_p=475115433&pf_rd_s=left-nav-2
http://www.mothercare.com/b/1330957031/280-9282890-4342711?ie=UTF8&title=bodysuits%20and%20underwear&pf_rd_r=1SX0PW91SP9ZCJJ477D1&pf_rd_m=A2LBKNDJ2KZUGQ&pf_rd_t=101&pf_rd_i=42764041&pf_rd_p=468460953&pf_rd_s=global-top-7
http://www.mamasandpapas.com/range/bodysuits/5012/
http://www.matalan.co.uk/fcp/categorylist/dept/kids_baby-newborn?resetFilters=true#filters=TERTIARY_FILTER!bodysuits+and+sleepsuits&productsPerPage=40 (pacco da 5 in offerta a 3,25)
Non tieni conto poi che qui, per loro (non per me, sigh, che sono di Roma) E’ estate! E nemmeno che d’inverno, con i riscaldamenti al massimo nelle case e nei negozi, centri commerciali, uffici, banche, scuole, se ti azzardi a metterti la canotta di lana (io ci ho provato, lo ammetto!) ti fai la sauna… Per cui a pelle cotone, e poi altri strati (che si possono togliere, però!) a volontà, sia per i piccoli che per i grandi. E’ diverso dall’Italia dove fuori fa meno freddo ma “indoor” non fa così caldo!
Inoltre, basta che vai da un Chemist e ti danno sciroppi per la tosse con paracetamolo (esempio: Calpol, da 2 mesi in poi) senza ricetta e senza niente… Mentre in Italia per un bambino sotto i 3 anni ti danno al massimo sciroppi omeopatici e lavaggi per il naso (che qui invece sono visti come una specie di tortura!).
Sul metterli a dormire presto saltando il pisolino pomeridiano, ti hanno già risposto: se qui in Uk è giorno presto e fa buio presto, mi sembra molto più naturale far stare sveglio il piccolo quando ci sono ore di luce. Ovvio che se è troppo piccolo e s’addormenta nel pomeriggio, io non lo sveglierei…
La cena: qui tutti cenano tra le 17.30/18.00, appena tornati dal lavoro (e lo chiamano “tea”, infatti le prime volte non capivo!). Se vai in Olanda (altro posto più o meno alla stessa latitudine) alle 17 in punto i negozi chiudono e le strade (anche in pieno centro!) si svuotano: tutti a mangiare, a casa o in un locale.
Sui vasetti di cibo per bambini, quello che mi ha colpito di più è il packaging: sono scatolette bellissime da vedere, 10 e lode a chi le ha prodotte… sul contenuto, non so che dirti, io cuocevo al vapore/bollivo/surgelavo per cui non le ho mai provate, come non ho mai provato quelle in vendita in Italia (dalle confezioni quelle italiane mi sembrano più semplici, non so se sono più sane!). C’è da dire però che mio figlio, entrando al nido, ha avuto problemi di “differenze culturali” all’ora di pranzo, visto che da me non aveva mai avuto (e quindi ha rifiutato) jacket potatoes , jelly , rice pudding ecc. (Quando ha rifiutato la pasta bolognese ovviamente gli ho dato ragione, era ‘na schifezza per un italiano)…
Comunque fossi in te, non mi preoccuperei, l’integrazione arriva anche sulle cose su cui non vorresti cedere; a forza di vedere certe cose, ci si abitua e diventano “normali”, tu non le farai mai ma ti darà meno fastidio vederle. Ti faccio la mia lista di cose per le quali avrei chiamato i servizi sociali, e che invece pare qui siano normali (e a cui sto cercando di non fare più caso):
-bambini a piedi nudi al parco giochi, sul treno, in aereo e in aeroporto;
-bambini in pigiama e pantofole sul tram;
-bambine di 3-4 anni con lo smalto sulle unghie mani e piedi, e le scarpe col mini-tacco;
-bambini di 3-4 anni con il gel sui capelli o l’orecchino;
-bambini di 7 anni in giro da soli per i parchi o sugli autobus…
Tenendo presente che ho visto bambini di 11 anni nel parco con una bottiglia di birra, e che tempo fa è uscito sul giornale il caso di un bambino di 9 anni che stava per diventare papà (con una dodicenne), è tutto un fatto di prospettive. Per cui… a certe cose, non dai più importanza, e non ti scandalizzi più.
Mamma mia, questo commento era finito nello spam perchè pieno di link, subito ripescato.
Comunque il paracetamolo è la tachipirina, qui in Italia te la tirano dietro a tutte le età, insieme a Nurofen (antinfiammatorio se non sbaglio) e altre prelibatezze, altro che medicine omeopatiche… Va molto anche il cortisone, ma quello sì con prescrizione. Lasciamo stare va, il discorso medicine merita davvero un post a parte, e ce ne sarebbe per tutti, antibiotici, paracetamolo, medicine omeopatiche, mamme ansiose, pediatri sbrigativi, medici omeopati cialtroni e aziende famaceutiche che fanno il loro mestiere, produrre dividendi.
L.
Si anche io ci ho messo un po’ a capire questa cosa del tea, che in pratica se vuoi il tè con i pasticcini (o al limite cucumber sandwiches) ti tocca chiedere un “afternoon tea”, altrimenti bistecca e patatine non te li leva nessuno!!
Mentre le jacket potatoes le importerei subito, le trovo geniali.
Cara Giada vedo che stai cominciando a vedere le differenze fra l’Italia e Londra ….. ti ci abituerai…..
Condivido il commento sul body. Neanch’io ho mai capito xché quei piccolini all’asilo con mia figlia non avevano il body e lei si. Io l’ho sempre messo e l’ho fatto principalmente per praticitá. Il pannolino sta fermo, é piú in ordine etc… Ammetto anche che ho spesso comprato sia body che canottiere in Italia (forse l’unica cosa!) perché si trovano quelli a manica lunga piú facilmente e quelli cotone sulla pella lana fuori etc… (mia figlia con eczema non puó usare la lana quindi é sempre vestita di cotone e uno strato in piú mi sembrava meglio).
Non lo so se i bambini qui si ammalano di piú, non credo….secondo me gli puliscono meno il naso e quindi sembrano piú ammalanti :-)))
Per quel che riguarda l’ora della nanna io sono totalmente d’accordo con gli inglesi (e i nordici in generale). Mia figlia di quasi 5 anni va a letto alle 8 e fino all’anno scorso anche alle 7:30. Quando senti i genitori italiani che mi dicono che i loro bimbi vanno a letto alle 9/10 e con una fatica pazzesca non li capisco. Qui i bambini hanno giornate lunghe e il riposino viene abolito verso i 2 anni e mezzo/3. Le giornate in generale anche per gli adulti finiscono prima. Per me le 8 di sera é giá quasi notte fonda! Quando sono in Italia si e no che si é iniziato a mangiare alle 8!
Quando Mia era all’asilo cenava alle 5:15, io la prendevo alle 6 e quando andavo a casa avevo 1 ora e mezza per giocare con lei fare il bagnetto etc… Invece di correre a fare la cena e affannarmi xché mangiasse. Poi alle 8 a letto e mamma e papá hanno un paio di ore per stare insieme.
Adesso con la scuola é diverso, mangiamo tutti e tre insieme alle 7 ma si va comunque a letto alle 8.
Per quel che riguarda il cibo …. beh ma gli hai visti gli omogenizzati italiani? Certo sono sono magari solo carne ma non mi sembrano molto meglio! Per non parlare dei succhi di frutta 10% frutta 90% schifezze! Qui puoi comprare cibi biologici e 100% naturali ovunque! Puoi essere per strada e fermarti in qualsiasi Boots e prendere una confezione di Ella’s Kitchen e sai cosa mangiano. Prova a prendere un succo in Italia e dimmi cosa c’e dentro! O le varie camomille e tisane per i piccolini. 1% camomilla 99% zucchero.
E’ vero che gli inglesi mangeranno male ma quando i tratta dei bimbi secondo me se sei una mamma che non ha tanto tempo per cucinare hai molte piú possibilità di far mangiare i bimbi in modo sano qui che in Italia.
Le mie amiche (in Italia) non credevano che qui anche alle festine di compleanno ci sono cetrioli, carote, pomodorini e i bimbi ne vanno ghiotti!
E’ solo questione di abituarsi immagino…e di usare”the best of both worlds” 🙂
In Bocca al Lupo!
Beh, ora vi “stupirò”, ma il mio pediatra, italianissimo, mi ha “sconsigliato” l’uso del body….Secondo lui tiene il pannolino troppo stretto ai genitali e ciò non è buono, e poi secondo lui il fatto che ogni tanto la pancia si scopra non è negativo, anzi, “tempra” i bambini…. 🙂
Ma dai!!! Io adoro Gina Ford, è il mio guru! La mia piccola di 16 mesi è un “Gina Ford Baby” come dice la mia amica di Londra e io ne sono felicissima:-) Alle 7 in inverno (8 in estate, perchè insomma qui in Italia non è come a Londra dove puoi uscire alle 3 del pomeriggio in pieno agosto e non rischi un collasso da caldo…) la cucciola va a letto e allora io e il mio maritino abbiamo tutta la serata davanti solo per noi. Niente uscite in pizzeria insieme a noi, dove vedi un mucchio di poveri bimbi che vogliono solo andare a fare la nanna e invece devono sorbirsi la serata dei grandi fino a mezzanotte. E poi l’avere una routine ben strutturata mi permette di portare la piccola con me in giro per il mondo (sono tutti i mesi su un aereo e la mia piccola comincia a realizzare di avere tre case…) senza che questo le crei particolari problemi. Mangia e dorme come sempre ed è molto serena…anzie, per dirla alla Gina…contented:-)
Per quanto riguarda i food jars, concordo con un commento precedente: mai dato un food jar alla piccola e nessuna delle mie amiche inglesi lo ha fatto…non posso dire lo stesso delle mie amiche italiane, che hanno cresciuto i loro cuccioli ad omogeneizzati. Anzi, dirò di più, mi sono talmente affidata ai consigli di svezzamento di Gina, che ho ignorato nel modo più assoluto tutti i consigli della mia pediatra (a cui ovviamente non ho mai osato dire che facevo di testa mia) e invece della solita frutta e liofilizzati di carne, sono partita con verdure (anche broccoli e cavolfiori) e carne e pesce freschi preparati da me. Risultato, la piccola è una buona forchetta e non c’è niente che non le piaccia!
Per il body, a me piace, ma come dice un’altra amica qui sopra, non per proteggerla da raffreddori vari (tanto se è troppo coperta e suda, allora sì che il raffreddore se lo becca) ma più per una questione estetica, anche a me non piace prenderla in braccio e scoprirle il pancino, tutto qua.
Overall, posso dire che il mio atteggiamento è più laid back all’inglese e fin’ora non me ne sono pentita.
Bel post!! Complimenti.
secondo me quasi nessuna segue davvero quello che dice il pediatra sullo svezzamento..anche io le ho subito dato un sacco di verdure fresche, carne e pesce, preparato da me e ridotto in poltiglia col blender, sarebbe morta di fame col brodino e le dosi indicate dalla pediatra 😀 Pero’ non demonizzo gli omogenizzati: quando sono in viaggio sono comodi e soprattutto sterili, che non sempre mi fiderei di dare a lei quello che trovo in giro, specie fino a qualche mese fa.
Anche io sono rilassata su molte cose come le mamme straniere, ma sul discorso andare a dormire presto semplicemente non ci sono riuscita per ora: sarebbe bello perche avrei piu tempo per me e per mio marito, ma indipendentemente dal fatto che di giorno dorma o meno, per quanto presto la faccia cenare, prima dell 9 non si spegne mai, a volte anche se muore di sonno fino alle 11 non cede, insomma ho provato tutti i metodi di routine etc senza successo. Quando sento di quelli che hanno i pargoli che si addormentano alle 7 penso beati loro 🙂 poi sento queli che hanno i figli che si svegliano venti volte a notte e allora mi dico che tutto sommato il fatto che dorma 9 <x<11 fino alle 8 del mattino e' gia' buono!
Ma il bimbo inglese che va a letto alle 7 pm a che ora si sveglia??
La mia va a letto alle 8.30 (diciamo abbastanza presto per la mentalità italiana..) ma alle 6.30 è sempre già sveglia! qualche volta non ha voluto dormire di pomeriggio ed è collassata verso le 6.30, ma alle quattro poi gridava: “io non voglio dormire piùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù!”
:-))) Oh no!! La mia 7-7 (8-8 estivo) ma poi ci sono periodi buoni in cui dorme anche 13 ed altri in cui ne dorme 11. Il isolo del pomeriggio va dalle 2 alle 3 ore anche se però non la lascio mai dormire oltre le 3 del pomeriggio (4 estivo).
Anch’io uso le jar di Ellen se sono in giro, ma solo per la frutta:-)
Non so, io non amo molto i cosiddetti guru, di qualsiasi nazionalità essi siano: mi è bastato vedere i danni fatti dal famigerato Dr. Spock sull ‘infanzia di mio marito e di molti nostri amici (io per fortuna sono un po’ più giovane e l’ho scampata 😉
ora dico una colossale banalità ma mi pare che il caro vecchio buon senso, in questo come in molti altri casi, possa dare proprio una grossa mano…
Più che altro io diffido di chi ha la verità in tasca e ritiene che ci sia una soluzione buona per tutti i bambini, la ricetta, la formula. I bambini non sono tutti uguali, l’unica ricetta che funziona con tutti i bambini è l’ascolto. Che è un po’ come dire che il modo infallibile per cucinare bene è saper cucinare…
Lisa, io ho letto il libro di Gina Ford, ne ho tratto qualche spunto di riflessione interessante ma non ho applicato il suo metodo e per quanto mi e ci riguarda sono contenta di non averlo fatto.
L.
Concordo.
E per ricollegarmi al post di Giada credo sia sconveniente il ‘‘rifiuto reazionario‘‘ comune a molti expat che vogliono integrarsi a tutti i costi e considerano sbagliato ciò che proviene dalla propria cultura in quanto tale (errore, ahime‘ commesso con la prima gravidanza…ma avevo 23 anni e poca esperienza di ‘‘stranieri‘‘ e bambini :-)). Il bello delle famiglie multiculturali è che si può prendere il ‘‘bello‘‘ delle due o più culture, creare un nuovo metodo ed evolvere 🙂 niente di più bello e di più difficile!!!
Racconto un episodio topico (anche se magari non centra molto) : appena nata la mia prima bimba, gli svedesi di famiglia insistevano nel volerla mettere a dormire sul terrazzo a dicembre (specifico: con pelle di pecora, coperta, guantoni, berrettone e tutto l‘ armamentario eh!) Io lo facevo per sentirmi più ‘‘svedese”. I miei dicevano che ero matta, che la bimba sarebbe morta assiderata (:-D). Arriva mia nonna e con la sua saggezza popolar-alpina dice che si, è giusto metterli fuori per farli crescere forti e sani, anche ‘‘da noi‘‘ si è sempre fatto prima degli anni 70-80, poi sono arrivate troppe macchine e mettere un bebé sul terrazzo vicino a una strada mediamente trafficata come quella dove vivevamo noi era dannoso tanto quanto tenerla in casa con riscaldamenti e aria viziata: buon senso allo stato puro, tutti contenti perché avevano ragione e la bimba è rimasta fuori perché si faceva delle gran ronfate 😀
Io trovo impossibile fare questi confronti tra nazioni al giorno d’oggi, con internet che consente di uscire da casa propria e dal proprio paese in un battito di tastiera. Sono italiana: mia figlia è stata allattata a richiesta, e tale richiesta continua anche adesso che ha 2 anni e mezzo (questo mi consente di viaggiare senza valigie speciali per lei e di leggerle indisturbata i libri in inglese … e non avete idea di come assimila bene una lingua un bambino impegnato a ciucciare!:)), inoltre non porta il pannolino da quando ha un anno (altro spazio per i libri in valigia). I prodotti per bambini non so cosa siano. Trovo molto conforto leggendo i forum delle mamme americane che allattano ad oltranza e fanno homeschooling. Facciamocene una ragione: siamo diverse, e questa diversità dipende dal sito internet in cui siamo incappate alla nascita di nostro figlio. Pensate solo a come BpG ci ha cambiato la vita e ci ha fatto diventare diverse da altre mamme italiane che questo sito non lo conosco.
Ciao, Graziana!
Scusa ma non sono d‘ accordo. Con molta serenità: in cosa le mamme che non conoscono BpG sarebbero diverse da quelle che lo conoscono?
Niente di personale, sia chiaro, ma non credo/spero si possa ricondurre la vita ad internet: vivere in uno o più paesi per lunghi periodi non è minimamente paragonabile a tre colpi di tastiera fatti tra le proprie quattro mura con il sacchetto delle proprie convinzioni infilato in testa. Ne‘ un sito in cui si incappa al momento di diventare madre può determinare il tuo modo di essere genitore (se si ha un minimo di senso critico e vita sociale , intendo). Conosco moltissime donne italiane (presente!), svizzere, svedesi, spagnole, tedesche, francesi, romene… giovani e meno giovani, con figli piccoli o più grandicelli, istruite e meno istruite, bionde o brune, simpatiche o un po‘ str### (le categorie sono infinite :-)) che hanno allattato e intendono allattare ad oltranza facendo anche tandem, che portano i bambini, che non hanno mai usato pannolini o usano i ciripà, che massaggiano i bebé, che fanno homeschooling tutti i giorni ma semplicemente non lo chiamano ‘‘homeschooling‘‘ anzi non lo chiamano proprio (quello È semplicemente essere mamma e papà:-)) l‘ unica differenza con il filone di mamme americane (ma la moda c‘è anche in Europa) a cui accenni è che non caricano l‘ evento materno di tanta ansia, non sentono l‘ esigenza chiudersi in definizioni o di sbandierare ai quattro venti le loro banali scelte igieniche e alimentari (perché alla fin fine di questo si tratta) pretendendo di insegnare qualcosa, perché per loro (noi) non è una cosa nuova e speciale, ma è pura semplice normalità appresa da madri e nonne. Non tutti sono figli della Nestlé! Non tutti sono figli della TV! Seno, libri e attaccamento parentale non hanno mai smesso di esistere in Europa, al contrario di quanto affermano certe teorie pseudo-complottiste.
Mi scuso se appaio polemica, ma mi infastidiscono queste generalizzazioni e queste allusioni/illusioni elitiste subdole: Le mamme venusiane sono cosí, le mamme marziane sono cosà: non dovrebbe forse essere la nostra generazione a sradicare la pigra abitudine del pregiudizio? A vedere la diversità (di idee, di cultura,di geni, di educazione, di lingue, di talenti, di strategie…. di formulazione del latte!!!) come un potenziale da mettere a frutto per evolvere nel modo migliore possibile?
Ripeto, con molta serenità! So che spesso il mio modo di scrivere appare un po‘ aspro ma non ho il talento di controllarlo.
🙂
Ciao Eleonora e grazie della tua risposta al mio post. Aggiungo solo, che ho vissuto all’estero pure io: pochi mesi in Inghilterra e qualche anno in Polonia, e se in Inghilterra non ho subito nessuno choc particolare, sulla Polonia ne avrei da dire di cose. Ma le differenze culturali le avverto pure in Italia, nel mio stesso paese, tra me e mia madre – “bodini” e maglietta della salute compresi. Riguardo a “Seno, libri e attaccamento parentale” che secondo te non hanno smesso di esistere in Europa non sono d’accordo, e ammiro il modo eccessivo con cui gli americani affrontano per esempio l’argomento libri (forse a te non piacerà, ma io questo articolo dal sito CNN lo trovo fantastico http://edition.cnn.com/2011/09/28/opinion/patterson-kids-reading/index.html). PS: ho inviato un altro post prima, ma non vedendolo comparire ho scritto questo. Mi scuso nel caso dovessero comparire entrambi.
Ahahahah Giada, splendida!
Io, da spagnola, non metto mai la maglietta della salute ai miei figli, e mio marito regolarmente mi redarguisce. Io li lascio scorrazzare felici per il parco, per la campagna, spesso anche solo con i calzini quando loro stessi si levano le scarpe perché vogliono stare comodi, ma mio marito (e gli altri) mi guardano terrorizzati. Inizialmente pensavo fossi io il problema, che ero troppo sbadata, ma quando torno in Spagna e vedo le altre mamme mi rassereno: la maglietta della salute è un’istituzione italiana e va rispettata, così sono scesa a patti: quando sono da sola con i bimbi faccio la mamma spagnola, quando sono con mio marito lo assecondo altrimenti gli viene un coccolone :-))
brava carolina:-)
A me è capitato, da studentessa a Washington, di vivere con una famiglia di professori universitari di orgine catalana. Dopo un primo mese, sono stata ‘adottata’ come au pair ed è stata un’esperienza bellissima. Un episodio che mi ha colpito molto era il modo in cui le due culture facevano attrito, in ambiti per me insospettabili: uno per tutti le dimostrazioni di affetto. La mamma mi dice che sono diffuse ‘scuole di pensiero’ rigidissime: molto riserbo, poche effusioni, niente lettone… E tu come fai?? Il giorno dopo, davanti all’asilo, dice: ‘Antonio! Dai un bacio alla mamma. E uno alla tata.’
Per me, incasellare la cura dei bambini in modo rigido é sbagliato, e spesso una gran perdita di tempo.
Ogni tanto mi fanno incavolare i/le ‘teorici della maternitá’ (io preferirei genitorialitá), che addirittura ti fanno l’analisi socio-culturale del tuo comportamento da genitore, come se ogni bambino non fosse un individuo a sé.
Ad esempio sulle faccende cibo/sonno, che piú fisiologiche e di base non possono essere: bambini diversi hanno gusti diversi, dormono di piú/di meno, sono allodole/gufi, mangioni/uccellini.
Mio figlio ha sempre dormito meno della media, va a letto tardi, sta bene cosí. Ma una maestra d’asilo una volta mi ha detto che é colpa ‘della mia cultura italiana’, come se il mio misero contributo italiano potesse annullare tutto il 99% di intorno svedese, e come se io non fossi stata ben felice di vedere mio figlio a letto presto cosí potevo avere un paio d’ore in piú per me.
La veritá é che il suo corpo richiede poco sonno, punto, e sta bene cosí. (e poi ditemi come si fa a convincere un infante nell’estate nordica, col sole che tramonta alle 23, che alle 21.30-22 ‘é tardi e si va a dormire’?)
Altri bambini si fanno spannolinare prima, altri rifiutano.
Alcuni bambini (come il mio) vogliono la tetta fino ai tre anni, altri la rifiutano giá al quinto mese (capitato ad una mia collega ostetrica, che ci é rimasta pure malissimo per questo). Peró succede chi ti ricama teorie attorno, ci scrive libri di successo, e magari ti cataloga come anti-femminista perché se allatti tanto ti fai ‘schiavizzare il corpo’, oppure altri che additano l’uso del latte artificiale come demoniaco e indice di sicuro insuccesso di te come madre e del bambino come individuo.
Eccetera.
le scelte alimentari che ho fatto, a prescindere dagli omogeneizzati (che ogni tanto sono comodi!), ho cercato di farle basandole su un minimo di base scientifica e di buonsenso (ad esempio l’evitare di dare cibi salati sotto l’anno perché i reni non riescono ancora a trattarlo).
Comunque, quando siamo venuti in Italia ho notato che rispetto alla Svezia c’é un uso di zucchero molto piú elevato nei cibi per bimbi piccoli (biscotti, vasetti di frutta, camomille varie). Gli svedesi si rifanno invece in etá adulta con bibite, caramelle e cibi zuccheratissimi.
Insomma, anche noi a casa cerchiamo di mediare tra culture diverse, e cerchiamo di prenderne quello che per noi é il meglio.
Scusate, arrivo in ritardo, e’ che ho scoperto solatnto adesso questa rubrica.
Giada, come ti hanno gia detto le altre, io non ho mai avuto problemi a trovare bodini qui a Londra, anzi prima che superpiccola nascesse, noi eravamo ancora in Italia, siamo venuti appositamente a Londra a comperare cosine per lei visto che qui l’abbigliamento baby costa un terzo che in Italia e ho preso una quantita’ industriale di bodini scontati da Mamas and Papas, giusto per rimanere sul cool.
Ne trovi in abbondanza anche da Primark, Next, H&M, Mothercare…
Io sinceramente non ho mai fatto caso se gli altri bimbi li portano o no, ma non fanno assolutamente la differenza credimi.
Superpiccola al nido e’ trattata come tutti gli altri bimbi, quindi gioca fuori in maglietta quando le maestre ritengono sia il caso e lei non ha ancora neppure il raffreddore.
Lo scorso anno a Roma ha avuto raffreddore e tosse SEMPRE da Aprile a Luglio perche’ aveva appena iniziato il nido e i suoi anticorpi non erano ancora stati “memorizzati”.
Il raffreddore e la tosse arriveranno anche qui ma sara’ un processo normale come lo e’ per tutti.
Frequentando il nido e le altre mamme ho scoperto che i bimbi inglesi non si ammalano piu’ dei nostri, anzi. Lo so che per noi e’ un mistero e qualcosa difficile da credere e accettare ma questa e’ la realta’.
Per quanto riguarda la nanna, lei (com glia ltri bimbi al nido) dormono due ore il pomeriggio e cerchiamo di tenerla in piedi almeno fino alle 8pm in modo che possa stare un po’ con noi.
Poi la svegliamo alle 7 per andare lavoro/nido. Qui il ritmo e’ molto spostato verso l’alto ( si alzano prima e vanno a letto prima)…welcome to the north!!
Lo so e’ tosta accettare un’altra culture e piu’ che altro questa cultura ha altre regole ma e’ altrettanto valida della nostra.
Io mi ricordo appena trasferita, quasi 6 anni fa ormai, tutto sembrava strano e SBAGLIATO…non lo era. Era soltanto diverso.
Poi e’ bello che possiamo scegliere quali abitudini seguire, mixare, rifiutare, e’ una delle cose piu’ belle del vivere questa esperienza.
Baci