Provvidenzialmente, questo libro è arrivato in una giornata delicata, anzi, possiamo tranquillamente dire difficile, considerato che il giorno prima aveva bussato alla nostra porta il pacco-raffreddore!
Lo avevo scelto sulla fiducia, l’autrice/illustratrice sembra proprio non riuscire a deludermi.
All’occasione, il cucciolo di casa, con fare guardingo, si è avvicinato e ha scartato il pacco con veemenza, tant’è che è stata possibile solo una sfogliata veloce, prima che mi venisse strappato di mano il libro.
Tramite quella toccata e fuga, ho potuto visionare l’impatto estetico e cromatico, rimanendo colpita favorevolmente dai colori caldi e terracei.
Inizia la lettura de “Méli – mélo au pays des kangourous” , la struttura è lineare, composta da domande e risposte, molti aggettivi, verbi, pronomi e rime
“- Dingo sauvage, qu’écoutes-tu dans le désert?
– Ce didgeridoo au son extraordinaire”
tutti elementi che, si sa, rendono un testo armonioso e accattivante, trasformando la sequenza di parole in una melodia materna…
A proposito, vogliamo parlare di quella meravigliosa immagine che ritrae una mamma aborigena mentre abbraccia e allatta il suo bambino?!
Ovviamente la suddetta è la MIA figura preferita, GM predilige il coccodrillo, sul quale si sofferma a lungo seguendo l’istantanea non solo con gli occhi, ma anche con il tatto..
Si, perché, un’altra caratteristica di questo fantastico guazzabuglio di immagini, vortici, linee e colori, è la presenza di “buchi” e sagome che, avvicinandosi all’animale dal retro e proponendo una sorta di indovinello all’insegna del mimetismo [un cache-cache animalier], si prestano ad incorniciarne frontalmente i tratti specifici
…a meno che, chiaramente, non ci sia qualche bimbetto che preferisca infilarvi le dita (o un occhio, o la lingua) tenendo brillantemente in sospeso il fluire della scoperta e il gioco di associazioni.
Questa lettura ci sta tenendo quotidianamente compagnia da settimane e l’immediatezza della formula domanda-risposta, la sta rendendo sempre più interattiva (a volte mamma pronuncia le domande e GM le risposte, a volte i ruoli si invertono); è un libro che consiglio a tutti, anche a coloro che non intendono rendere la lingua francese, una priorità: la grafica merita e va al di là di ogni barriera linguistica.
L’autrice è Martine Perrin, un architetto per formazione che lavora sulle scenografie teatrali e design. E’ autrice di diversi libri tradotti anche in italiano ed inglese (tra i vari titoli ricordo il già incontrato “Sous les Etoiles“). Nel 2004 ha vinto le Prix Sorcières (categoria tout-petits) per il suo Méli-Mélo.
L’autrice di questo post è Marika
Graziana says
Ciao Marika, sono andata in giro su internet a vedere i libri di questa autrice (sconosciuta fino ad oggi) e sono davvero tutti molto belli. Il francese non rientra nel nostro pacchetto linguistico, ma se lo troviamo ben tradotto in inglese lo prendiamo di sicuro. Grazie!
Bilingue Per Gioco says
Anche a me piacciono molto i suoi libri, e sono anch’io dell’idea che sono da avere, e leggere, a prescindere dalla lingua. Grazie Marika.
L.