Si è spento Steve Jobs, e non posso fare a meno di condividere la mia tristezza, e, sarò sincera, le mie lacrime. Non perchè sono una Mac fanatic (anche se ho un Mac, ma non ho nè un iPod nè un iPhone e uso raramente iTunes). Sono triste e commossa perchè si è spento un uomo che aveva la forza e il coraggio di innovare, di guardare avanti, di mettere costantemente in discussione ogni ipotesi, to question any assumption. Un uomo che ci mette di fronte alle nostre stesse possibilità.
Steve Jobs era un uomo carismatico e inspiring. Non sta a me tesserne le lodi, oggi mezzo mondo è impegnato in quest’opera, del resto facile. Però ci tengo a condividere con voi un paio di idee che Steve Jobs ha seminato e delle immagini che non potranno non far sorridere ogni genitore.
Prima le idee. Qui sotto il discorso che Steve Jobs ha tenuto nel 2005 a Stanford. Dice 3 cose 3. Ma vivere con queste 3 idee come guida vuol dire vivere la propria visione, affrontare la vita con passione, ecco cosa dice:
Connecting the dots: “You have to trust that the dots will eventually connect in the future.”
Loss and Love: “You’ve got to find what you love… The only way to do great work is to love what you do. If you haven’t found it yet keep looking, and don’t settle… you’ll know when you’ll find it”
Death: “If today were the last day of my life, would I want to do what I’m about to do today?”
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=UF8uR6Z6KLc[/youtube]
Was he talking to me?
Sì stava parlando anche a me, e devo essere sfrontatamente sincera, questo discorso mi ha colpita, perchè su ognuno (proprio ognuno) di questi punti mi ha acceso una lampadina: that’s what I do! And that too! This too! And that’s why I wouldn’t trade my life, imperfect as it is. No, non sono ricca, nemmeno lontanamente, anzi economicamente stavo meglio prima, quando un cospicuo gruzzoletto raggiungeva il mio conto in banca ogni mese e vivevo nelle capitali europeee where things where moving, e nella mia vita mancano ancora tante cose, ma sto vivendo la mia visione, e questo fa di me una persona stanca, ma che alla sera va a letto contenta e al mattino si sveglia con la voglia di fare. Ed è la visione che conta. Steve Jobs è diventato molto ricco, ma di lui non ricorderemo i conti in banca, ma il sogno, la vision, la genialità e il coraggio, perchè diciamocelo, è un uomo che ha rischiato e ha creduto in sè stesso.
Noi di questo abbiamo tremendamente bisogno in Italia, di visionari che ci aiutino a credere nella nostra visione. Di sognatori che realizzano il proprio sogno, sognando in grande e lavorando sodo. E io oggi sono sinceramente triste, perchè con Steve Jobs si è spento anche un sogno. Ma il ruolo di questi modelli non è quello di farci vedere ciò che non saremo mai, ma darci l’ispirazione per essere ciò che veramente vogliamo essere, nella nostra vita. Non sono persone diverse, sono persone, e come loro ognuno di noi può e deve vivere il proprio sogno. Sì lo so, è un discorso tremendamente americano, ma io credo al potere dei sogni (e del lavoro).
Thank you Steve for being a role model, for inspiring.
Vi lascio con un‘immagine, il primo cortometraggio della Pixar, oggi appare un semplice cortometraggio, ai tempi ha rivoluzionato il mondo dell’animazione, ha modificato per sempre un’industria. Luxor Jr. è un video semplice nella storia, una scena di vita quotidiana di mamma e bambino, solo che mamma e bambino sono due lampade. I tecnici ci vedono un uso innovativo della tecnologia, la simulazione, l’uso della luce e chissà che altro, io da mamma lo guardo e dico: sono riusciti a rendere materno un pezzo di metallo, mi sembra di vedere la faccia di questa mamma, e non ha nè occhi, nè sorriso, nè nulla, un pezzo di metallo, materno però.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=46mcpqOVN08[/youtube]
Thank you Steve, for being above all of us, yet so human, like all of us.
Rest in peace.
Infine un pensiero, quando vedo persone così inspiring, così piene di coraggio e di idee io mi chiedo sempre due cose:
1) cosa posso fare per diventare anch’io così, per superare i miei blocchi, per realizzarmi pienamente come hanno fatto loro?
2) come posso crescere mio figlio dandogli persone come queste come modello di riferimento? crescerlo con la fiducia nei propri sogni, il coraggio di fare scarifici, e una profonda umanità?
Noi genitori abbiamo un ruolo importante, e una tremenda responsabilità, nell’offrire un orizzonte e uno sguardo sul mondo e su sè stessi ai nostri figli. Che si misurino sempre con persone del calibro di Steve Jobs, non con i nostri tronisti o squallidi personaggi locali. Anche qui, la lingua gioca un ruolo importante, un giorno, chissà quando, mio figlio vedrà il video riportato qui sopra, e tanti altri, e, lo spero, parlerà con persone che sapranno trasmettergli una visione e lo aiuteranno a scoprire la propria.
Foto in alto: l’immagine di un giovane Steve Jobs.
valentina says
oggi è il compleanno di mia figlia, mi sono svegliata felice e festiva ma questa notizia mi ha colpito come un pugno nello stomaco…allora cerco di pensare non alla perdita di quest uomo ma a quanto ci ha lasciato. If we share his vision and we keep living according to the same values and drive, then he won’t be gone forever
MAMMAMICIA says
grazie di queste parole, bellissime, anche io sono tristissima e condivido ogni singola parola che hai scritto
Eleonora says
La sua storia sembra un romanzo! Adoro queste persone che in una breve vita hanno saputo creare quello che la maggior parte di noi non sarebbe in grado di fare nemmeno con 78 vite a disposizione!
Credo che l‘ avvenimento vada oltre la tristezza e la con-passione umana, io ci vedo un messaggio collettivamente molto positivo: lintelligenza e creatività, concretizzate in buone idee e lavoro, sono immortali!
valentina says
ben detto!
Maria says
Condivido appieno il tuo scritto ed i tuoi convincimenti/interrogativi.
Rileggendo il discorso di S.J., nulla mi sembra più adeguato per affrontare la situazione di crisi che noi italiani stiamo vivendo a livello Paese che la ricetta di umiltà racchiusa in queste sue parole:
“La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti, consentendomi di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.”
Una vera ricetta di umiltà commista a passione che ciascuno di noi dovrebbe avere il coraggio di cercare. Io nel mio piccolo la sto sperimentando da 2 anni a questa parte. Non essendo S.J. e soprattutto avendo deciso di realizzare i miei sogni in Italia e non negli USA, non vedo ancora risultati eclatanti, ma sono armata di molta pazienza…spero di non dover ri-emigrare per farlo!!!
Maria
Grazia says
he’s not gone forever…. grazie per questa pagina, splendida tu e splendida lei
A. says
Tempo fa una mia amica diceva che avrebbe fatto sentire “a ripetizione” ai suoi figli Via del Campo (De Andre’) per fargli entrare in testa che dai diamanti non nasce niente… io opterei per Sogna Ragazzo Sogna (Vecchioni). Ma so che i bambini non fanno tanto quello che noi adulti vogliamo che facciano quanto quello che ci vedono fare (e lo sai anche te, l’ho letto in questo blog in un post, a proposito di come far amare i libri a un bambino), così mio figlio prenderà me (e il tuo, te) prima di tutto come modello. L’ho visto già ripetere con il mio tono le mie parole, o copiare con altri bimbi atteggiamenti che io ho con lui, e certe volte ne sono stata orgogliosa, altre un po’ meno. Essere coscienti del fatto che i nostri figli ci guardano e ci copiano dovrebbe bastare, secondo me, a ricordarci di “dare il buon esempio”, di mettercela tutta per cercare di essere migliori.
Cristy says
Grazie per questo post. Per la condivisione dell’impegno nell’educare i nostri ragazzi alla passione e all’ entusiasmo.
Il mio grande fa 12 anni oggi.
E dall’anno scorso io e il suo papà gli abbiamo dedicato la canzone di F. De Gregori..ora è la sua canzone.
Nino cammina che sembra un uomo
con le scarpette di gomma dura
dodici anni e il cuore
pieno di paura
Ma Nino non aver paura
di sbagliare un calcio di rigore
non è mica da questi particolari
che si giudica un giocatore
un giocatore lo vedi dal coraggio
dall’altruismo e dalla fantasia …
Credo che sarebbe piaciuta anche Mr. Jobs …
Un abbraccio Letizia
Francesca says
bellissimo post che ho condiviso sulla mia pagina facebook. grazie letizia!
Patrizia says
Grazie Letizia,
condivido ogni singola parola di quello che hai scritto. E poi credimi, è vero che un conto in banca più pingue ti darebbe maggiori soddisfazioni, ma con la tua “vision” stai davvero cambiando qualcosa. E poi penso sia incalcolabile il valore aggiunto della libertà di scegliere ciò che ci piace fare e la gioia e l’arricchimento dell’incontro costante con nuove persone, penso siano scariche di adrenalina pura.
buon lavoro. Stay hungry Stay Foolish