Domani a Verona iniziano i Woobidoo. Ma cosa sono i Woobidoo, e come si pronuncia Woobidoo e da dove l’hai tirato fuori questo nome?
Andiamo con ordine…
Woobidoo, si legge vubidù, è un nome che ho scelto perchè è divertente, e perchè nel suono racchiude l’ida di scoperta e meraviglia, e perchè secondo me dire vado i Woobidoo suona bene. Si scrive così:
Sono i nuovi playgroup in Inglese per bambini che vanno alle elementari, dalla prima alla seconda, massimo terza elementare. Nei Woobidoo si ritrovano alcuni elementi del Learn with Mummy, ma non tutti, mentre compaiono elementi nuovi, adatti all’età.
Intanto i genitori non fanno parte integrante del playgroup. Fanno sempre parte del progetto educativo e vengono comunque coinvolti, perchè sia chiaro i bambini hanno comunque bisogno di tanta esposizione e ripetizione e questa si ha solo se l’Inglese entra a far parte del quotidiano, in un modo o nell’altro. Però al playgroup i bambini sono di preferenza senza i genitori, salvo ove sia necessario fare eccezioni, non si sa mai, alla fine la cosa fondamentale è che tutti i bambini stiano bene e si divertano, e tutte le decisioni vengono prese con quest’obiettivo in mente.
Fanno invece la loro comparsa i giochi collaborativi, che sono, diciamocelo, bellissimi. Non si possono usare con i bambini troppo piccoli, per questo non sono adatti ai Learn with Mummy, ma nei Woobidoo li utilizzeremo molto. Inizialmente non saranno molto verbali, saranno appunto comunicativi (la lingua è solo uno degli elementi della comunicazione, non l’unico!), poi una volte create le condizioni er una buona comunicazione, e man mano che i bambini cominciano a prendere confidenza con la lingua, i giochi collaborativi diventeranno anche più verbali, la lingua sarà quindi veramente strumento per giocare, ma il gioco che è scambio, comunicazione, interazione, non il gioco inteso come schacciare bottoni colorati. Sarà un’esperienza molto ricca anche dal punto di vista emotivo.
Rimane l’elemento della storia recitata, che fa parte anche dei Learn with Mummy. La gestualità ci introduce nella storia, ci fa diventare elemento della storia, e raccontando e riraccontando la storia, calandosi nella storia, i bambini imparano la lingua, in modo diretto e spontaneo, ma anche in modo attivo, perchè raccontare la storia insieme all’insegnante è una cosa molto naturale (con la dovuta ripetizione), ma significa anche passare all’uso attivo della lingua in tempi molto brevi, e questo dà molta fiducia ai bambini delle loro capacità.
Infine, imprescindibile l’elemento full immersion. Del resto, io non parlo l’italiano, lo sapete no? Ma so farmi capire, come dicevo sopra, la lingua è solo uno degli elementi della comunicazione.
I bambini impareranno a leggere e scrivere in Inglese?
L’approccio naturale all’apprendimento della lingua è che prima imparo a capirla, poi imparo a parlarla, bene, poi imparo a leggere e scrivere. E’ questo il processo di apprendimento della prima lingua, e questo il processo naturale anche per l’aprendimento della seconda lingua. Se no ricadiamo nell’errore classico della scuola italiana, insegnare le lingue straniere come le lingue morte, l’Inglese non è una lingua morta, English is alive and kicking, e lo vogliamo imparare come una lingua viva, parlandolo. Quindi non ci saranno esercizi di lettura e scrittura. I quaderni non ci servono.
Però si legge ai Woobidoo?
Certo! I libri sono una dlele attività più amate dai bambini, e offrono una lingua ricca, non solo di vocabolario ma anche di immagini e emozioni, ci sarà spazio anche per le letture!
E si canta?
Sì, ci sarà spazio anche per cantare, perchè le canzoni sono sempre un elemento molto piacevole, che aiuta i bambini a relazionarsi con la lingua.
Ma i bambini non faranno fatica dopo una giornata di scuola?
I Woobidoo sono pensati proprio per essere giocosi, non scolastici, sono pensati in questo modo perchè è il modo più efficace di imparare la lingua, ma un effetto secondario positivo è che i bambini saranno sempre in movimento, liberi di usare in libertà il corpo che hanno tenuto costretto dietro un banco per tutta la giornata. Usciranno carichi di energia, non stanchi e annoiati.
Bisogna sapere già l’Inglese per partecipare?
No, lo impareremo insieme, ognuno col suo ritmo, ma in ambiente rigorosamente full immersion!
Ci sono ancora posti per i Woobidoo, sia il martedì in Borgo Venezia che il Mercoledì in Borgo Milano, se siete interessati potete iscrivervi o contattarmi, dettagli qui. (Nota, sono invece quasi finiti i posti per i Learn with Mummy, e per alcuni gruppi c’è la lista di attesa…)
Io non vedo l’ora di iniziare, sarà un’esperienza emozionante!
P.S.
Non so voi, ma a me il logo piace un sacco. Presto vi presenterò l’autore del logo, che ha ben altre sorprese in serbo…
lucia says
secondo me si dovrebbero insegnare anche latino e greco come fossero lingue vive.
buon lavoro per i nuovi woobidoo!
Lucia
Arianna says
Buon lavoro e in bocca al lupo!! ^__________^
Design per Bambini says
…ma a te non ti ferma nessuno!
Grande, anzi, grossartig!
Sissina says
C’è modo di introdurre i woobidoo anche nelle altre città dove sono partiti i learn with mummy?
Noi (di Genova) purtroppo non abbiamo più l’età per i learn with mummy che stanno partendo proprio ora, ma saremmo ancora in tempo per i woobidoo: il mio bimbo ha 6 anni ed è in prima elementare…
Gli ho fatto fare una prova di un corso di inglese vicino a casa: sì simpatico, l’insegnante madrelingua carina, ma quando è uscito mi ha detto “si mamma è divertente, sembra di essere a scuola” (per fortuna a scuola si diverte, ma sempre scuola è) e quindi ho lasciato perdere visto anche che quando gli ho chiesto se gli andava di farlo lui ha detto che preferiva giocare 😉
Però abbiamo avuto una piccola soddisfazione da questa prova: un’amichetta ha detto alla sua mamma che il mio “A. è bravissimo e sa tutte le parole!”
E dire che io non sono per nulla costante e, più che qualche cartone di peppa e qualche rara filastrocca e libricino ogni tanto, non riesco a proporgli.
E’ bastato così poco per dargli già un piccolo vocabolario senza far nessuna fatica, anzi divertendosi…
Per me i woobidoo sarebbero il massimo, così anche io avrei una linea più precisa da seguire a casa: da sola sono troppo confusionaria; e poi ho sempre così poco tempo che quando mi metto a studiare qualcosa da proporgli poi mi rimane quasi niente per farlo con lui.
woobidoo anche a Genova… ti pregooo 🙂
Bilingue Per Gioco says
Una cosa alla volta, per ora i Woobidoo partono a Verona, il laboratorio di BpG e poi verranno diffusi, però non sono sicura che quello che tu cerchi siano i Woobidoo… Ai Woobidoo i bambini frequentano senza genitori, mentre mi pare che abbia ancora voglia di fare attività col tuo bambino. In questo caso si possono fare dei LwM con un gruppo di bambini più grandicelli, per esempio 5-6 anni. Ne ho parlato con Raffaela, che gestisce le attività a Genova, e lei è d’accordo, insieme sono sicura che riuscirete a far partire un gruppo per bimbi grandi, ma non così grandi…
L.
maria says
Complimenti per il nome, una trovata veramente divertente come divertenti saranno sicuramente i tuoi woobidoo per bambini piu’ grandetti. Brava, finalmente anche qualcosa per la fascia d’eta’ un po’ trascurata!