Cara Letizia,
per prima cosa mi presento: sono Vittoria, una studentessa di 18 anni con una forte passione per le lingue.
Non sono cresciuta (ahimè) bilingue, né sono una ragazza-madre in cerca di consigli per crescere un figlio bilingue. Presumo ti starai chiedendo perché ti sto scrivendo questa email.
Poco più di un mese fa mia madre ha scoperto il tuo blog per caso e mi ha consigliato di darci un’occhiata, così, senza una motivazione precisa. Risultato? Mi sono letteralmente INNAMORATA del tuo sito, tanto che ora ti seguo quotidianamente. Ammiro tantissimo l’impegno che metti in tutto ciò che fai: dalla gestione del sito internet e dei vari incontri, all’educazione di tuo figlio, che sicuramente da grande non finirà mai di ringraziarti. A dir la verità lo invidio moltissimo, perché io non ho avuto la sua stessa opportunità e sono convinta che “imparare giocando” sia molto più efficace del trascorrere i pomeriggi sui libri di testo scolastici, tra grammatica e letteratura.
Ritengo che il modo migliore per imparare una lingua sia viverla, amarla e renderla fondamentale nella propria vita. Io nel cuore porto due lingue, l’Inglese e il Tedesco, che mi hanno dato tanto e che sono, da qualche anno, sempre più parte della mia vita quotidiana.
Ora arrivo al vero e proprio motivo della mia mail. Vorrei parlarti del mio percorso di studi, in modo che tu ed altri genitori possiate prendere qualche spunto per l’istruzione dei vostri figli bilingui.
Frequento la quarta superiore a Piacenza presso una scuola, “Melchiorre Gioia”, dall’offerta formativa molto varia e che si è distinta a livello nazionale per essere stata tra le prime a promuovere l’insegnamento in lingua. Ma non è tutto, da qualche anno sono state inaugurate due particolari sezioni di liceo linguistico, quello ad opzione INTERNAZIONALE FRANCESE e quello ad opzione INTERNAZIONALE TEDESCA, che prevedono l’insegnamento di due materie totalmente in lingua (Solitamente Geografia/Diritto e Storia) sin dal primo anno. Dal terzo anno, inoltre, in entrambe queste sezioni è previsto l‘insegnamento di Storia dell’Arte in lingua INGLESE.
Il vantaggio principale, comunque, è quello di conseguire una doppia maturità, ovvero un doppio diploma valido in Italia e Francia/Germania che permette di lavorare e di iscriversi all’università senza dover sostenere alcun tipo di test di lingua. Un’opportunità rara da trovare in una scuola pubblica.
Sfortunatamente il governo inglese non ha concesso questo tipo di “convenzione”, per cui gli indirizzi denominati Europei (Liceo Classico, Linguistico e Scientifico Europeo con previsto l’insegnamento di Storia e/o Scienze in lingua inglese) non permette il conseguimento automatico di alcun tipo di diploma.
Le lezioni della materie in lingua sono fatte da insegnanti madrelingua “inviati” direttamente dal paese d’origine (molti di loro non conoscono neanche l’Italiano!) su libri di testo completamente in lingua!
Per facilitarne l’apprendimento l’insegnante tende a proporre schemi, attività di gruppo ed esempi simpatici, specialmente il primo anno, poiché c’è gente che non ha mai studiato la lingua in questione alle scuole medie. Io per esempio frequento l’Internazionale Tedesco e non avevo mai studiato tedesco prima di allora. Gli insegnanti madrelingua sono disponibilissimi ad aiutare e comprendono le difficoltà dei primi mesi, ma non usano mai l’Italiano, preferiscono sempre cercare di spiegare i concetti più difficili con dei giochi, degli esempi o degli schemi. (Ricordo quando in prima superiore il mio prof di Erdkunde ha spiegato il moto di rotazione terrestre con un arancia infilzata su uno spiedino!) Poi ovviamente il metodo varia da prof a prof, ma la linea generale è questa 🙂
Dove voglio arrivare? Leggendo vari post e risposte su “Bilingue per Gioco” ho capito che molti genitori sono, giustamente, preoccupati per l’istruzione dei propri figli. Vorrei far capire che esistono scuole valide in Italia, istituti che tentano di “iniziare” i ragazzi al bilinguismo e che capiscono a pieno l’importanza della comunicazione. Così come tentano di “iniziare” al bilinguismo, sono anche in grado però di integrare coloro che sono già bilingui, fornendogli un’istruzione valida e permettendo ai genitori di non doversi necessariamente rivolgere a delle scuole internazionali private per il percorso educativo dei propri figli. Scuole che sfruttano al massimo le loro risorse per garantire ai propri studenti esperienze concrete, che vanno dall’insegnamento in lingua straniera ai vari scambi culturali, viaggi d’istruzione e stage lavorativi all’estero.
Io sono appena tornata da un soggiorno di due mesi in Germania, dove ho vissuto presso una famiglia tedesca contattata direttamente dalla mia scuola e pagata privatamente, senza alcun tipo di associazione e di spese extra. Spero di ripetere l’esperienza il prossimo anno, magari in Inghilterra!
Penso che la mia testimonianza personale sia utile al fine di rassicurare qualche genitore preoccupato per il sistema scolastico italiano, che ha tanti difetti, questo non posso negarlo, ma ha sicuramente alcuni lati positivi nascosti, che meritano di essere valorizzati.
Detto questo, vorrei ringraziarti, Letizia, per tutto ciò che doni alle persone attraverso il tuo blog. Sei riuscita a catturare la mia attenzione, anche se non rientro direttamente nelle categorie di persone a cui è indirizzato il blog. Sono giovane ma non sono stupida e riconosco l’importanza del tuo lavoro e la passione che ci metti in tutto ciò che fai per incoraggiare e aiutare i genitori (bilingui e no) che vorrebbero trasmettere le loro conoscenze e le loro passioni ai propri figli attraverso ciò che a loro riesce meglio: il gioco. Un modo per passare del tempo insieme, per divertirsi e per imparare allo stesso tempo.
Beh… che altro dire. Spero che le cose con tuo figlio A. stiano andando nel migliore dei modi e sappi che sarò tra gli ascoltatori di Radio 24 sabato prossimo! (Si, ti seguo anche su Twitter!)
Continuerò a seguire il tuo sito e, chi lo sa, magari un giorno mi ritroverò a scriverti di nuovo per chiederti aiuto con mio figlio!
A presto,
Vittoria.
P.S.
Per farti un quadro della situazione cerco di schematizzarti il più dettagliatamente possibile il metodo d’insegnamento delle lingue straniere e delle materie in lingua presso i vari indirizzi del liceo che frequento.
Liceo Linguistico Standard:
Biennio: 2 Lingue straniere
Triennio: 3 Lingue straniere + Compresenza Arte/Inglese
Ogni lingua straniera prevede un’ora di conversazione a settimana con un insegnante madrelingua. La compresenza Arte/Inglese invece è gestita dai due insegnanti di ruolo su un libro di testo inglese. (Solitamente spiegano a turno, un’ora a testa una volta a settimana).
La seconda e la terza lingua si possono scegliere liberamente, in quanto ci sono varie sezioni con tutte le combinazioni possibili. (Ad esempio 1: Inglese, 2: Francese, 3: Tedesco oppure 1:Inglese 2:Tedesco 3:Spagnolo e così via..)
Liceo Classico/Scientifico Europeo:
4 ore d’inglese a settimana, di cui un’ora di conversazione con madrelingua.
+ 3 ore di storia insegnata da un madrelingua inglese
+ 3 ore di scienze insegnata da un madrelingua inglese
Liceo Linguistico Europeo:
Biennio: 2 lingue straniere
Triennio 3 lingue straniere + Compresenza Arte/Inglese
+ Storia e Scienze insegnate in lingua inglese da un madrelingua
Ogni lingua straniera prevede un’ora di conversazione a settimana con un insegnante madrelingua. Come ho già specificato, la compresenza Arte/Inglese è gestita solamente dagli insegnanti di ruolo su libro di testo inglese.
Liceo Linguistico Internazionale Francese/Tedesco
Biennio: 2 lingue straniere
Triennio: 3 lingue straniere + Compresenza Arte/Inglese
+ Storia e Geografia insegnate in lingua Francese/ Tedesca da un madrelingua
Ogni lingua straniera prevede sempre un’ora di conversazione a settimana con insegnante madrelingua. Solito discorso per la compresenza Arte/Inglese.
Al termine della quinta si consegue la maturità Italiana e il diploma corrispondente in Francia /Germania affrontando un esame di maturità costituito da quattro prove scritte e una prova orale più lunga rispetto a quella tradizionale, in entrambe le lingue.
Carolina says
Che dire… le lacrime agli occhi dall’emozione. Un sogno. 🙂 Spero tanto di trovare una scuola così a Roma.
Intanto io mi industrio con il homeschooling in spagnolo and a bit of English, e sto insegnando geografia e astronomia alla bimba in spagnolo, in modo molto soft, chiaramente (ha 3 anni e mezzo!). Materie che, ho scoperto, adora e verso le quali sente una grande curiosità. Sarà perché le lingue e i viaggi sono parte di lei da quando stava nella mia pancia?
Complimenti, Vittoria, sei grande 🙂
ilcestodeitesori says
Come mi piace questa scuola. E Piacenza non è lontano da me, molti ragazzi frequentano lì le superiori. Anche se per ora direi che è un po’ precoce pensarci, però questo mi fa sperare che le cose possano migliorare e questi metodi di insegnamento diffondersi.
Grazie Vittoria e grazie Letizia
Cristina
Arianna says
Grazie mille Vittoria! Confermo che esistono scuole pubbliche straordinarie anche da noi, risultato di una collaborazione efficace tra dirigenti, docenti e genitori. Basta avere un po’ di pazienza nel cercarle e tanto coraggio nel promuoverle!
Maria says
Si, in effetti è emozionante leggere l’entusiasmo che traspira dalla lettera di Vittoria e soprattutto la fiducia che infonde nel sistema educativo italiano, spesso bistrattato ma che personalmente ritengo essere uno dei migliori in Europa (problemi amministrativi e budgetari a parte).
Spero che il liceo piacentino che frequenta Vittoria non sia un’isola felice e che ci siano anche altre regioni italiane che seguano l’esempio dell’Emilia-Romagna (spesso pioniere di iniziative ed approcci innovativi nel sistema scolastico). Ho sentito parlare anche a Roma di licei in cui vengono insegnate materie in lingua straniera, ma non saprei indicare precisamente quali sono. Saranno sicuramente oggetto di mia investigazione più in là (per il momento sono impelagata con le materne bilingui…) perchè penso che sia fondamentale per un liceale, a maggior ragione se non bilingue, ricevere un tale stimolo di ‘apertura al mondo’ dalla scuola che frequenta.
Maria
Elisabetta C. says
Per Vittoria: spero le mie figlie a 18 anni diventino come te 🙂
Per le altre mamme (di Roma): a Roma di superiori così ve ne sono alcune.
Certamente il Convitto Nazionale (offre sia il liceo classico europeo opzione francese con esabac finale sia il liceo scientifico internaizonale con opzione cinese mandarino) e il Virgilio a valle giulia (analoga questione: una sezione francese, l’altra spagnola, con esame di stato finale che vale per italia ed estero). Mi pare pure il Liceo Montessori di via Livenza, ma non sarei sicura.
Elisabetta C.
alice says
A Torino le scuole pubbliche con progetti piu’ o meno ambiziosi che conosco sono:
Convitto Umberto I
http://www.cnuto.it/CNUTO/CNUTO
Isituto Spinelli
http://www.istitutoaltierospinelli.eu/
Istituto Tommaseo
http://www.tommaseo.it/
quest’ultima con l’insegnamento di inglese, francese in classe nelle ore di scuola e cinese nel doposcuola (a pagamento)
A. says
Brava Vittoria, e brava anche la sua mamma che oltre a averla iscritta a quella scuola le ha suggerito BPG! Un bellissimo post!
Certo, se gli inglesi se la tirassero di meno sarebbe tutto più facile… Ma comunque a farsi tradurre un diploma non è un problema (basta pagare!): c’è il Naric, gli si spediscono le fotocopide del diploma e si paga e ti rispediscono la traduzione, accettata dalle università inglesi. http://www.naric.org.uk
Il bello invece è finire gli studi superiori e essere in grado di capire e parlare un’altra lingua oltre all’italiano! E questo purtroppo nelle scuole italiane standard non esiste.
Per scuole pubbliche dove si insegni in inglese non mi sono documentata… ma per il tedesco a Roma so che c’è la Scuola Germanica, dalla materna alla secondaria superiore:
http://www.dsrom.de/it/schule/bildungsstaette.php
che non è esattamente gratuita, ma la Repubblica Federale di Germania finanzia l’invio di insegnanti tedeschi nonché gran parte delle altre spese per organico e materiali, e quella d’Austria invia un paio di insegnanti; per il resto serve pagare una quota associativa. Questa scuola conferisce il diploma tedesco di maturità liceale (equiparato a quello di un liceo italiano e quindi consente di iscriversi all’università in un ateneo italiano), c’è stata una mia amica ed è molto buona (e in generale, ha un’ottima reputazione). Per iscriversi, almeno uno dei due genitori deve essere residente a Roma, inoltre per i bambini non tedeschi è obbligatoria una conoscenza del tedesco sufficiente per poter seguire le lezioni del rispettivo livello di età.
Benedetta says
Vittoria, meno male che non sono l’unica “Teen” che ha scritto su BpG..FACCIAMO GIRARE IL BLOG ANCHE TRA I NOSTRI COETANEI.CHISSA’ MAGARI SE NE INNAMORANO ANCHE LORO!! 🙂 bye Benedetta
maria chiara says
Vittoria, grazie davvero e’ bellissimo sentire l’amore per le lingue che traspare dal tuo post.
Purtroppo noi non stiamo vicini a Piacenza, ma sarebbe bellissimo dedicare una parte di questo sito alle scuole pubbliche (ma anche private) bi-trilingui nelle varie città, almeno come elenco di nominativi. Sono sicura che oltre Piacenza, Torino, Roma e Milano esistano altre scuole, magari vicino ad ognuno di noi, ma che ancora non abbiamo conosciuto. Che ne dici Letizia? So che sei occupatissima, ma per quel poco che puo’ contare ti offro il mio aiuto totale nella eventuale gestione di una parte in piu’… perche’ se ci “ammaliamo” di amore per la multiculturalità e per le lingue, magari riusciamo a “contagiare” anche altre persone….
Arianna says
Grazie Vittoria, la tua testimonianza è molto incoraggiante. Anche io ero a conoscenza dell’offerta formativa per le superiori del Convitto nazionale qui a Roma e mi sembra di qualità particolarmente alta, anche rispetto ad altre scuole private e internazionali che ho visitato.
Un grosso in bocca al lupo a te per i tuoi studi e alla scuola italiana in generale. Ad maiora…
A
Marco says
Complimenti Vittoria e speriamo che un giorno tutte le scuole italiane siano “Europee”