Ci siamo.. Eccomi arrivata al punto in cui io parlo una lingua e mio figlio risponde nell’altra…
In verità Armand ancora non parla, ha 22mesi scarsi, dice bene mamma, papà, e quando vede una macchina esplode in un “maaaaa!”, quando vede una moto allora “mooooooooo!”, per palla usa “paaaaaa!”, e per cane e gatto usa “naaanaaa!”..per ora siamo arrivati fino a qua.. Ma l’altro giorno è andato un passo oltre..
Voglio precisare che il pupo passa tutte le giornate a turno sia con me che con il papà, siamo italiani e quindi gli parliamo italiano. Al mattino Armand si guarda un’oretta di cartoni animati (mi sento di consigliarvi In the night garden), poi pappa, nanna, viaggio in metropolitana, scambio tra mamma (che stacca da lavoro) e papà (che se ne va ahimè al lavoro!), metropolitana, parco giochi (per circa un’oretta e mezza ogni giorno!) pappa (con sottofondo di tg italiano) giochi con la mamma, preparativi per la nanna e nanna (verso le 21.15).. Quindi diciamo che prevalentemente la lingua che il pupo “respira” è quella nostra, l’italiano…
Qualche giorno fa saliamo in metropolitana, lo faccio scendere dal passeggino e lo faccio sedere di fronte a una signora che stava leggendo pacificamente un libro.. Armand è molto socievole, e comincia subito a cercare la sua attenzione. La tipa non resiste (cede subito anzi!) e comincia a ricambiare i suoi sorrisini. Soddisfatto dell’impresa Armand cambia “obiettivo”… Stavolta tocca a un signore anziano, indiano, che non ne vuol sapere di dargli soddisfazione, ma Armand non demorde e scende dal seggiolino e gli si avvicina toccandogli il ginocchio… allora lo riprendo e gli dico di non toccare(in italiano)… Armand cambia di nuovo obiettivo (secondo me per ingannarmi e poi tornare dall’indiano indifferente e pestargli il piede come ultima carta da giocare!) e comincia a salutare con la manina la signora accanto a me. Per fortuna lei ricambia, e lui è tutto soddisfatto!
Nel giro di pochi minuti è tempo di alzarmi per ricaricarlo nel passeggino, allora lo prendo in braccio e gli dico:”La prossima è la nostra fermata, dobbiamo scendere, di ciao ciao alla signora..”, al che lui si gira verso la prima signora(quella col libro) e fa: ” Babbai…”
B A B B A I???!!!!!
Roba che mi venga un colpo!
Si gira verso l’altra signora e agitando la manina ripete: “Babbaaaai…”
Lo carico nel passeggino e lui continua a salutare tutti (pure l’indiano indifferente) agitando la manina come se fosse il Papa e ripetendo continuamente BABBAI!
Ecco, ho pensato scendendo dal treno, ecco ci siamo..io gli dico di dire ciao e lui dice bye bye… Io gli parlo in italiano e lui risponde in inglese…
In un secondo ho realizzato che dovrò faticare anche io come tutte voi per farlo diventare bilingue… dovrò combattere per insegnargli l’italiano, dovrò farglielo amare tanto da fare in modo che sia anche la sua “lingua dei sentimenti”…
HELP! Voglio una sede staccata di bilingue per gioco qui a Londra!
Rubrica Mamma a Londra a cura di Giada
Immagine: Undergrouod Train
Ma no, Giada, è invece il contrario. Lui ha TRADOTTO. Ha capito che l’interlocutore parla inglese.
Tuo figlio ha compiuto un passo da giganti!
Anche secondo me, dalla mia ignoranza, mi sento di dirti che tuo figlio ha capito che “VOI” parlate italiano, ma il resto delle persone inglese, e ha salutato in modo che lo capissero…. Grandissimo!!!!!
Complimenti al tuo piccolo per il suo passo da gigante! Scusa Giada, mi sento di fare una piccola digressione su In the night garden: vero che ai bimbi (piccoli e grandi) piace molto ma direi che, se ci tenete alla solidità dei vostri nervi, va somministrato con parsimonia. Le mie figlie lo hanno scoperto a Londra su Cbeebies (che è l’unica tv che hanno mai guardato, il resto son Dvd) e se ne sono innamorate: dopo due giorni cantavano tutte le canzoni e anche io all’inizio ero entusiasta “very good girls!” ma dopo 24 ore di “makka pakka micca makka muu” e “upsy daisy daisy du” volevo dare la testa muro: neanche io riuscivo più a togliermele dalla testa e, orrore, mi ritrovavo a canticchiarle involontariamente! Per sopravvivere mi sono rifiutata di comprare il DVD: quelle 4-5 volte all’anno passino ma tutti i giorni mi sarebbe intollerabile. Forse non è un caso che i creatori siano gli stessi di Teletubbies: per carità non c’e confronto, questi ultimi sono proprio inguardabili ma l’effetto snervante è comunque garantito!
Anche io non li reggo. E li ho visti per 30 secondi in tutto, quanto basta per un giudizio sommario e definitvo e per evitare di farmi rintronare dai ritornelli.
Il piccolo Armand comunque dimostra, se ce ne fosse bisogno, che noi non possiamo non sottovalutare la capacità di comprensione dei bambini, lui con i suoi gorgheggi mono/bisallabi ha già inquadrato il mondo e sviluppato una strategia efficacissima per relazionarcisi. Well done piccolo Armand! E coraggio Giada, non sei sola!
L.
In the night garden! Con mia figlia non c’è stato pericolo: “mami, upsy daisy canta fatal y molesta con el megáfono a los pobres pontipines” (o come diamine si chiamino). “¡Upsy daisy latosa!” Ebbene sì, ho insegnato a mia figlia cosa è un latoso (rompiscatole). E Upsy Daisy è la reina de las latosas.
Sì, anch’io sono d’accordo con le altre. Mio figlio ha 19 mesi e anche se non parla, capisce perfettamente la mamma, cioè me, che gli parlo in italiano e mio marito che gli parla in tedesco. I bambini bilingue sono straordinari perche sanno fare la differenza! Tu peró continua con l’italiano e i cartoni in inglese!
posso fare una domanda (forse mi sono persa qualcosa in qualche “puntata” precedente): ma perché i cartoni in inglese?
Alice: la tv è in inglese perché stanno a Londra!
Grazie, fino a li c’ero arrivata anch’io! :-))
Non posso che ripetere quelle che hanno scritto tutte. E’ un passo in avanti per Armand, che ha fatto la distinzione tra “dentro” e “fuori” casa. Ha capito che esistono due lingue. Come ho già riportato qui nel passato, per mio figlio, più o meno a quella età, solo io era quella che parlava ebraico. Anche con gli ospiti da Israele faceva fatica a capire che in realtà parlano come la mamma. All’inizio rispondeva a tutti in italiano, a prescindere della lingua che gli è stata rivolta…. dopo un paio di giorni il meccanismo si è sbloccato,…
Non devi faticare di più. Ha fatto un passo in avanti, questo è sicuro!
Ciao Giada,
condivido con tutte e penso sia dovuto al fatto che il tuo bimbo inconsciamente abbia capito che le persone che stava salutando parlavano in inglese per questo lui ha tradotto mentalmente il tuo comando.
Il mio ha 30 mesi e anche con me parla italiano nonostante io gli parli per il 90% in spagnolo. lui mi parla in italiano, io ripeto in spagnolo e lui mi riconferma in spagnolo o ripete in spagnolo l’ultima parola aggiungendo un si…tipo: mamma fame! (vorrebbe dire mamma ho fame, al cheè io gli rispondo dicendo: Tienes hambre? e lui: Si, mami hambre!. non so cosa voglia dire? di sicuro capisce entrambi ma non mi approccia solo ed esclusivamente in italiano. forse dovuto al fatto che parlando in italiano con il resto del mondo ed in presenza del padre lui ha capito che può anche solo parlarmi in italiano perchè tanto lo capisco. voi cosa pensate?
Comunque, well done on you both! brava nel crescere un bimbo bilingue a londra. Io ho visssuto a Londra per 5 anni fino al 2007 ma ancora non avevo il mio piccolo!
Bye or babbai!
Ciao Giada,
anche noi siamo una famiglia italiana a Londra ed anche la nostra superpiccola (quasi 13 mesi) ha lo stesso identico comportamento del tuo bimbo.
Lei chiama distintamente mamma e papa’, dice acca quando ha sete, cacca dopo averla “fatta” e varie altre paroline in italiano.
Ci siamo ritrasferiti a Londra due mesi fa, quindi per 11 mesi ha sentito intorno a lei parlare per il 95% in italiano (a parte le favole lette da me in inglese, un viaggio di 10 giorni a NY e una settimana a Londra).
Da quando siamo arrivati ha iniziato il nido, prima per 5 ore al giorno ora full time.
Con nostra enorme gioia e stupore, non soltanto ha accettato il nido e le maestre inglesi con entusiasmo ma ormai da un mesetto abbondante quando la maestra le dice “Say goodby to mumy” lei muove la manina e fa “Ba baii” e lo fa anche quando siamo in metro o in giro, prima cercando di attirare l’attenzione praticamente di chiunque le capiti e poi salutando quando andiamo via.
Sara’ un lungo cammino, e non sara’ semplice, ma sara’ bello.
Ba baiiii