Siamo stati a Monaco a trovare i nostri amichetti, amiconi anzi, visto che sono un po’ più grandi di A., e abbiamo fatto un sacco di cose interessanti!
Siamo andati a… nessun museo, nessun evento, nessuna rappresentazione, nessun negozio, nessun palazzo, nessun laboratorio…
Abbiamo preso un lunghissimo treno, per tantissimo tempo. Abbiamo visto passare montagne, boschi, mucche, cavalli, e monasteri abbarbicati sulla roccia.
Abbiamo preso la metropolitana, questo treno così strano.
Siamo andato a vedere la partita di calcio di O., 7 anni. Per inciso la prima partita di calcio del mio bambino. Un centro sportivo mastodontico, con un sacco di campi di calcio, un sacco di squadre e di partite con ragazzini di tutte le età. Ambiente sereno, senza grandi grida e genitori esagitati, sport insomma. Mentre O. giocava la partita A. e L. avevano un campo di calcio tutto per loro per giocare. Solo un rammarico, A. avrebbe voluto capire quello che dicevano gli allenatori, quello che succedeva, “Ma perchè parlano così, Mummy?”
Abbiamo giocato con O. e L., con i loro giochi così diversi dai nostri, nella loro casa così diversa dalla nostra, piena di scale, con un giardino, un canestro, una porta (da calcio) e una casetta per i giochi.
Abbiamo rastrellato le foglie morte in giardino.
Siamo andati nel bosco a raccogliere la legna, e abbiamo ammirato la pioggia di foglie cadute nel bosco.
Abbiamo acceso il fuoco in giardino, cotto i wurstel sulle fiamme e li abbiamo mangiati intorno al fuoco.
Ci siamo fatti delle grande chiaccherate, qualche litigata da copione, giochi a non finire. Abbiamo rinsaldato delle amicizie.
Non abbiamo visto il centro di Monaco, o attrazioni turistiche, o altro, abbiamo vissuto la vita locale dei nostri amici, una vita non radicalmente diversa dalla nostra (sono pur sempre italiani anche loro, ma sono anche più grandi…). Secondo me questo è molto più importante del turismo, soprattutto a questa età (4 anni), vivere la vita quotidiana degli altri, cambiare punto di vista, sperimentare una banalità diversa dalla nostra…, certo, il segreto perchè quest’approccio funzioni è avere gli amici giusti sul posto…
Immagine: Viaggiare con i bambini
maria ghezzi says
Condivido perfettamente tale approccio ‘turistico’. I rari viaggi faccio con C. e M. di 5 anni hanno come meta le case, o almeno le città (se le case non riescono a contenere due famiglie…) degli altri, degli amici dei bambini o dei genitori. Quando saranno + mature per poter affermare le loro volontà, mi chiederanno sicuramente di andare ad Eurodisney ad incontrare l’ultimo ritrovato Disney e forse li non avro’ alibi. Ma forse no, perché sapranno che ci si diverte mooolto di + con gli amici in carne ed ossa !
Maria
angela says
Anch’io penso che quello descritto da letizia, sia, anche per le persone adulte.. il modo più bello per viaggiare e conoscere la vita, in generale!
giorgia says
Francesco ha 6 anni. Lo scorso anno è partito con la mamma per lo Sri Lanka. Ha preso un treno per un viaggio lungo fino a Milano e ha dormito in un albergo 3 stelle vicino alla stazione. Già dopo una notte di albergo ha detto che era la vacanza più bella della sua vita ( e dire che ha iniziato a viaggiare a due anni). Poi ha preso un aereo enorme e ha fatto un volo lunghissimo fino allo Sri Lanka dove lo aspettavano i nonni (veri vacanzieri, erano partiti un mese prima). Appena arrivato si è ammalato e la sua prima esperienza nel paese lontano è stata un ospedale pediatrico con i lettini stesi in cortile. E’ stato visitato da un medico che lui non capiva e che gli ha dato medicine diverse da quelle italiane. Dopo tre giorni era al mare ha iniziare la sua vacanza, quella vera!
Francesco è stato anche a visitare una scuola elementare in mezzo alla giungla per portare scarpe, libri e quaderni a bimbi che non ne avevano. Era stupito, imbarazzato e preoccupato quando tutti i bambini cercavano di toccarlo perchè un bimbo così chiaro non lo avevano mai visto, ma è stato anche felice quando gli hanno fatto vedere balli e canti locali e gli hanno fatto assaggiare dolcetti nuovi.
Francesco non ha mangiato quasi nulla per tutto il viaggio (è schizzinoso anche a casa) e ha preoccupato la mamma, ma verso fine vacanza ha anche scoperto che cibi preparati diversamente non necessariamente sono cattivi.
Quando Francesco è tornato a casa ha raccontato tutte le sue avventure e le diversità che ha visto e che lo hanno colpito.
Francesco il 9 gennaio prossimo partirà ancora per lo Sri Lanka (speriamo senza altre esperienze ospedaliere), visiterà un’altra scuola e vedrà cose ancora nuove!
Agnese says
Monaco e’ una delle grandi citta’ che ho visto che considero tra le piu’ vivibili in assoluto per una famiglia con bambini.
Il tuo racconto mi ha fatto venire molta nostalgia dei due mesi passati lassu’, con mio figlio ancora neonato e mia figlia di nemmeno tre anni: un periodo difficile per quanto riguarda organizzazione di sonno e poppate varie, ma infinitamente bello per la bellezza della citta’, in primis delle strutture per bambini, immerse in un verde curato e favoloso.
Monaco e’ semplicemente bellissima!
Cì says
ciao,
anche noi viaggiamo spesso, di solito al seguito di mio marito che va in trasferta di frequente, ma a volte per puro svago: per andare a trovare un amico, visitare una città nuova, per staccare il cervello, cosa che funziona solo se metti parecchi km tra te e casa, dove finisci sempre per pulire o lavorare a qualcosa… Con la nascita della bimba non abbiamo smesso di girare appena possibile e l’approccio è esattamente quello che hai descritto. eSSe, la mia bimba, ha meno di 4 anni ma ha già molti ricordi, di tanti luoghi e esperienze diverse in giro per il mondo.
La Germania in particolare è un Paese molto accogliente, per quanto ho visto, per chi ha bambini, ne ho appena parlato, se ti interessa, qui: http://ilmondodici.blogspot.com/2011/11/parchi-gioco-tedeschi-e-riflessioni.html
acasadiclara says
anche noi siamo stati due giorni a Monaco, ma siccome lì amici non ne abbiamo siamo andati al museo della scienza e della tecnica a vedere un po’ di aerei e di treni e di cose varie. ai miei figli (8 e 4 anni) piace molto viaggiare e ormai hanno capito che qualche museo capita tra capo e collo (hannomolto apprezzato il Deutsches Museum nelle sue tre sedi, e ancora si ricordano i musei di Atene). Noi viaggiamo tanto e nelle città cerchiamo di vedere le cose importanti e di viverle anche un po’. Prossimamente andremo un we a Metz a trovare una famiglia di nostri amici e lì preferiremo stare con loro a chiaccherare su un divano piuttosto che fare i turisti, anche se fare 600 km senza vedere proprio nulla mi dispiacerebbe un po’ (ma ci siamo già stati una volta, quindi ok così).
Aggiungo che l’importante è viaggiare, in qualunque modo lo si faccia. Ognuno ha la sua modalità. L’importante è uscire di casa e scoprire che il mondo è bellissimo!