Domani mattina tengo una lezione, anzi una testimonianza, in Bocconi. Innovation in Services si chiama il corso… ci sta, no?
Idee e soluzioni per i bambini bilingui e per quelli che lo diventeranno, e per tutti i genitori.
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Palmy says
Bravissima! Che bella soddisfazione!
Carolina says
Ci sta, ci sta!
Fingers crossed, ma tanto non serve! 🙂
raffaella says
anch’io mi incrocio e poi ci racconti!
BRAVA Letizia!
Orietta says
Aspettero’ con ansia la relazione dell’incontro. Complimenti
Flavia says
Allora, come è andata?
Bilingue Per Gioco says
E’ andata bene, è stata un’esperienza molto interessante anche per me, i ragazzi mi ascoltavano, hanno fatto delle domande interessanti, insomma, bello!
L.
ALESSANDRA says
Che dire Letizia?
Sei onniscente, onnipresente, onnifacente ….non so se tutti questi “onni”siano giusti, quello che intendo dire è che sai tutto , vai dappertutto, e fai mille cose in contemporanea.
Spero che ci sia oltre ad una relazioncina anche un video, sarebbe bellissimo.
Un abbraccio
alessandra
Bilingue Per Gioco says
Alessandra,
onni… proprio no, forse un po’ eclettica, questo sì 😉
Mi spiace il video non ci sarà, non è stato filmato. Speriamo ci siano altre occasioni…
L.
valentina says
prof vogliamo sapere tutto il resoconto a modino, non mi accontento di 3 righe!
Bilingue Per Gioco says
Ma devo farvi il resoconto di quello che ho detto io? Perchè non è che ci sia molto da raccontare su quello che hanno detto altre persone, e io ho raccontato la mia esperienza di BpG, da un punto di vista lavorativo, come e perchè ho deciso di lasciare un lavoro fisso per quest’esperienza imprenditoriale, molte cose voi già le sapete, le avete capite seguendo il mio percorso, ma a loro ho dovuto raccontare tutto dal day 1, e omettendo sdolcinatezze, che però diciamocelo sono piuttosto contenute anche qui…
A pensarci bene però gli ho insegnato anche due termini nuovi: Social entrepreneurship e Mumpreneur
Il discorso piuttosto è un altro, se qualcuna di voi avesse voglia di pensare a diventare una mumpreneur e avesse voglia di confrontarsi sull’esperienza sappiate che io sono sempre disponibile, io credo fortemente nelle capacità delle donne di inventarsi un futuro, per sè, per i propri figli e anche per la società, il problema delle donne sono le donne, spesso si sottovalutano, ma questo ai ragazzi della Bocconi non gliel’ho detto…
L.
Carolina says
Grande Letizia, hai proprio ragione. Le donne spesso si sottovalutano, figuriamoci le mamme. Per me invece è stato il contrario: da quando sono mamma sono cresciuta tantissimo a livello professionale e ho le idee molto più chiare su cosa voglio e su cosa non voglio.
Di nuovo, brava Letizia!!
Flavia says
Io probabilmente avrei voglia di diventare una mumpreneur… se solo sapessi cos’è. Li insegni anche a noi questi due termini? Ti seguo ormai da più di un anno, ma evidentemente non recepisco molto! Babybrain, temo 🙂
Bilingue Per Gioco says
No Flavia, hai ragione tu, di mumpreneur non ho mai parlato qui, e nemmeno di social entrepreneurship…
Una mumpreneur è una mum + entrepreneur, una mamma che si mette in proprio. Ci sono molti modi di diventare mumpreneur, piccoli e grandi, ma quello che conta è che invece di lamentarsi del lavoro e della conciliazione che non c’è si prova ad inventarseli, lavoro e conciliazione. Non è facile, ma non è impossibile. E’ un tema che mi appassiona, mi appassiona l’imprenditoria, mi appassionano le donne come risorsa e la parità tra generi (che non è uguaglianza).
La social entrepreneurship è un discorso più complicato, in italia se ne parla poco, in Inghilterra se ne parlava già quasi 10 anni fa… E’ un discorso delicato perchè come la green economy può voler dire tutto e niente, può essere l’imprenditoria che cambia il mondo o fuffa per abbellire progetti a cui del mondo non gliene può importare di meno…
Torniamo alla mumpreneurship. Se hai un progetto, cosa ti frena?
L.
Flavia says
Forse il fatto che cercare di reinventarsi libero professionista (ciò che sto cercando di fare, cioè inventarmi lavoro e conciliazione) non necessariamente è un progetto. O forse mi frena il non avere il minimo spirito imprenditoriale, il non saper pensare in grande, il non avere una visione d’insieme. Qualità che, temo, difficlmente si imparano. Forse invece è solo un seme che deve maturare. Certo è che il tema è intrigante, e mi interesserebbe approfondirlo, anche fosse solo teorico.
Flavia
valentina says
e come hanno reagito alla tua storia gli studentelli?
Bilingue Per Gioco says
Erano interessati, ascoltavano, prendevano appunti, e io pensavo mah… perchè prendete appunti? ma al posto loro li avrei presi anch’io immagino, giusto per fissare le idee. Il ragazzo in assoluto più interessato, mi pareva, era un ragazzo cinese, ascoltava, sorrideva, era empatico, mi è piaciuto molto. Un altro ragazzo venezuelano è venuto dopo a dirmi: I identify so much with your story, I hope I’ll find my passion and become an entrepreneur too… La persona più scettica invece era una ragazza, non capiva perchè il sito non si chiama Learn with Mummy, non capiva che c’entra la mia visione con il franchising, diceva il social impact è roba per i volontari, per il no profit, non dovresti concentrarti sui Playgroup e basta? Non credo di essere riuscita a farle capire che se mi concentrassi sui Playgroup e basta non sarebbe la stessa cosa, che è la mia visione di una società diversa il motore che porta avanti tutto, che non se non c’è passione diventa un lavoro come un altro, e allora perchè farsi il mazzo, un lavoro ce l’avevo già, e mi pagava sia le ferie che la malattia…
L.