Simona,
facciamo le dovute premesse, questo è un quality problem… Comunque, come sempre ti posso dare un parere, che è solo un parere, lo preciso sempre perchè non ho la verità in tasca, non conosco le famiglie, i bambini, etc.
Il mio parere è che mantenere l’Italiano è prioritario, quindi continuate a parlare Italiano in casa, e senza fare mescolamenti tra Italiano e Inglese.
Mantenere l’Inglese non è prioritario, ma sarebbe auspicabile. E comunque non è una cosa così critica, visto che se ho capito bene tra un paio di anni o lo mandate alla scuola internazionale o ve ne andate altrove, magari dove si parla Inglese di nuovo, quindi il punto è mantennere l’Inglese acquisito o almeno una familiarità con la lingua, nei prossimi due anni. Però è vero che se l’Inglese sparisse completamente dalla sua vita il bambino perderebbe la dimestichezza con la lingua (che non è la stessa cosa che dimenticarla, perchè poi magari quando gli serve la recupera dai meandri della mente)
Io proverei a mantenere l’Inglese nel quotidiano leggendo libri e ascoltando audiolibri o guardando cartoni in Inglese. Vale a dire l’Italiano che sarebbe la lingua della vita quotidiana, degli affetti, della comunicazione, ma questo non impedisce che l’Inglese sia la lingua di alcuni momenti di gioco e svago, o delle canzoni e le storie che si ascoltano in macchina.
Quanto al resto, non avere paura. I bambini si adattano facilmente a questi cambiamenti, e imparano la lingua velocemente, e i genitori meno paure hanno meglio vivono l’esperienza…
In bocca al lupo!
paola says
Noi usiamo Pippi in italiano invece, questa versione e Morgan l’adora. Infatti ho cercato altri volumi ma ne ho trovato solo un’altro: Pippi Calzelunghe al parco
Bilingue Per Gioco says
Grazie per la segnalazione Paola!
Maria says
Sempre a proposito della mitica Pippi:
La zia italiana ci ha regalato lo stesso libro (almeno credo, anche se non capisco perché la versione italiana costa quasi il doppio dell’inglese ….). Mes filles (et moi) adorent les images anciennes!
altrimenti in una versione più moderna:
ciao
Maria
Bilingue Per Gioco says
Maria, li hai invertiti, la versione classica è Vieni a conoscere Pippi Calzelunghe…, l’altra è quella moderna, della stessa autrice di Charlie and Lola
Maria says
giusto ! scherzi di amazon…
ciao
maria
Simona says
Cara Letizia,
Grazie dei tuoi consigli. Cerchero’ di metterli in pratica e soprattutto di preoccuparmi meno e di viverla meglio, hai ragione!
Simona.
Ps Quanto a Pippi, qui non e’ esattamente una rarita’… Siamo a dir poco circondati da libri di Pippi, pupazzi di Pippi, vestiti di Pippi… Il libro che hai tu anche noi lo abbiamo comprato a Marco, ma… in svedese (omaggio al Paese che ci ospita e alla sua lingua, che cmq impareremo tutti e tre, madre, padre e figlio!): Kanner du Pippi Longstrump?
milanese says
Situazione simile partendo da premesse diverse…
Tra dubbi e tentativi, mia figlia di quasi 5 anni e mezzo è arrivata a poter conversare con la au pair inglese potendo esprimere necessità e giochi. Bene benissimo!
Ora, come non perdere il tutto?
Certo l’estate prossimo bisseremo l’esperienza au-pair, ma intanto?
Ok, cartoni solo in inglese (prima vedeva volentieri solo peppa pig, semplicissimo), ma non più di mezz’oretta al giorno (mia scelta!).
Io, livello advance della lingua, posso continuare a leggerle i libri in inglese (abbiamo la serie Mr Men che prima le raccontano stra-semplicemente, proverà a leggere la versione integrale), ma 4 giorni a settimana torno alle 18 e tra tutte e 2 con la stanchezza della giornata non so se ci sarà modo ogni giorno.
Musica… lei non la ascolta volentieri, non l’ha mai fatto. Se disegna, lavora, traffica con le sue cose, vuole concentrarcisi e chiede di spegnere.
Nursery rhymes in youtube, di tanto in tanto (idem come sopra, dopo il lavoro vorrei interagire con mia figlia, non metterla davanti a tv o pc! magari posso delegare la mezz’ora di tv ai nonni…)
Al posto del corso settimanale di inglese dopo scuola, una babysitter che la prenda a scuola e stia con lei un’oretta (costo simile, ma con rapporto 1/1!).
Con la au-pair presente, io stessa parlavo inglese alla bambina (lei rispondeva in italiano o inglese a seconda, credo, del vocabolario di cui necessitva)… il mio inglese è fluente, non me la sentirei di switchare su OPOL ma di assegnare a qualche contesto/interazione con lei l’inglese, perchè la cosa si routinaria e non sporadica… mi chiedevo quale? che so? se giochiamo a carte? a bambole? nei pasti?
Grazie di suggerimenti e dritte