Un’esperienza veramente interessante, nella quale credo pochi si riconosceranno…. una famiglia con 4 tate, una per lingua!
Cara Letizia,
Sono la tata che stava a Parigi in una famiglia trilingue. E’ un po’ che non ci sentiamo! Dopo aver visto il video del programma sul bilinguismo mi è venuta voglia di aggiornarti sulle mie esperienze di babysitter.
Sonia says
WOW!!!!!!! CHe dire….che bambnini fortunati!!!!!!!! Non capisco tutti questi pregiudizi, ogni lingua in più è soltanto un tesoro…sarà invidia?!
Anch’io come Letizia sono curiosa di sapere se i bambini vanno a scuola e di capire meglio come vi alternate le tate….e ripeto, che bambini fortunati!! (anche perchè da come scrive Sara si capisce che è una tata con senso e sensibilità!)
sara says
E’ vero sono fortunati, ma non crediate che sia cosa riservata a pochi. Si può fare in altri modi, ad es. con ragazze alla pari che anzichè usare come tate a basso costo si possono considerare buoni supporti linguistici quotidiani per qualche ora al giorno, solo di gioco e lettura o altro, scaricandole da inadatti compiti di cura e lavori domestici. Persone allegre che possono anche portare una carica di energia in casa per tutti, anche alle mamme sovraccariche.
Cmq i nostri bambini vanno a scuola, all’internazionale ovviamente e noi siamo sempre solo in due, in questo senso ci alterniamo.
Un’altra cosa curiosa che ho scoperto qui è che il metodo montessori è straordinariamente ricercato e per ogni due insegnati tradizionali ce n’è uno montessori, incredibile vero? Da noi fatichiamo a trovare le scuole ed è nato nel nostro paese, qui ne richiedono almeno la conoscenza alle tate durante le selezioni.
Bilingue Per Gioco says
Sara,
in tutta sincerità potersi permettere una ragazza alla pari (quindi avere una stanza in più e pagarla, per quanto poco) e al tempo stesso non aver bisogno di chiederle di prendersi alcuna responsabilità, di essere presente solo per leggere e giocare, non è alla portata di molti. Purtroppo in Italia chi ha l’apertura mentale e la cultura per credere e investire nelle lingue e in un’educazione “illuminata” non sempre ha grandi mezzi, che invece spesso abbondano nelle mani di altri tipi di gente.
Completamente d’accordo invece sul fatto che l’Italia non è riuscita minimamente a valorizzare risorse interne, tipo il metodo Montessori e il metodo Reggio, che sono invece riveriti e ampliamente implementati all’estero.
L.
A. says
WOW! Mi piace che ci siano tante voci diverse, e tante storie interessanti.
sara says
Cara Letizia,
le ragazze alla pari prendono circa 300 euro al mese e qualcuno con l’aiuto di nonni o zii cooperativi o altri, credo che si potrebbe fare in molti casi. Forse la stanza comporta più problemi. Si possono prevedere soggiorni brevi, di tre mesi ad es. e studiare insieme un approccio semplice ma mirato.
L’accento sul solo giocare e leggere mi stupisce, sono le cose più importanti , è così che i bimbi apprendono, solo così, se manca il giusto ambiente di gioco si manifestano nel tempo problemi di varia natura. E poi una mano le ragazze la danno sempre, anche solo per naturale consapevolezza delle esigenze quotidiane.
ros says
Trovo il racconto davvero interessante! Grazie di cuore alla “SUPER TATA” che lo ha scritto.
Io avrei alcune domande: 1) come hanno reagito i bambini di diverse età all’italiano 2) questo sistema di tate alternate è studiato per qualche motivo 3) c’è una differenza nell’apprendere le lingue, cioè per i bimbi le lingue sono ugualmente facili/difficili o preferiscono l’inglese o l’italiano.
Grazie in ogni caso alla SUPER TATA SARA.
Cara Letizia, tu cosa pensi di questa esposizione a tante lingue diverse?
Sul come farlo LOW COST, posso solo dirvi come sto facendo io. L’anno scorso pagavo una maestra della scuola bilingue (40 euro) e veniva per circa 1 ora e mezzo….. quest’anno punto sugli Studenti Erasmus dell’università, 10 euro l’ora e mi aiuta ad andare a prendere il bimbo a scuola e ci parla mentre torna a casa (facendo una strada lunga sta con lui un’oretta). In casa mi faccio aiutare da una peruviana, e lei parla in spagnolo.
Gli studenti erasmus vengono da tutta europa (e non solo), sono contenti di guadagnare qualcosa e per parlare e andare in giro sono adatti. Certo io non affideri bambini molti piccoli che loro tra l’altro non gradiscono. Del resto sono sempre giovani studenti, per cui questo è un po’ un gioco e un modo per pagarsi qualcosa.
Bilingue Per Gioco says
Ros,
l’esposizione a più lingue non ha controindicazioni, i bambini sono in grado di imparare anche 4 o 5 lingue senza problemi. In genere il problema è dei grandi, che cominciano a mescolarle , ma una situazione come questa, basata su One Person One Langauge, è sinceramente invidiabile.
Buona l’idea degli Erasums, l’avevo fatto anch’io quando A era piccolo, quasi quasi ci riprovo… Se l’università non è grande non è banale trovare la persona giusta, ma vale la pena di provarci.
L.
Elena says
Meglio tardi che mai”
A causa dei miei impegni vi scrivo il mio feedback solo adesso.
Innanzitutto grazie mille Sara per il tuo bellissimo racconto. Un’esperienza davvero affascinante. Vorrei sapere in quale città vive in Russia, suppongo che sia a Mosca oppure St Petersburg ?
Io sono d’origine russa, sono poliglotta e ho vissuto parecchi anni in Inghilterra,Francia ,Russia e adesso in Italia visto che sono sposata con italiano. Ho ottima padronanza di queste lingue tranne l’italiano,la lingua che ho imparato in età adulta 5 anni fa quindi la conoscenza del mio italiano ha alcune lacune.
Il plurilinguismo nei bambini é una cosa non frequentissima ,purtroppo e non praticata da tutti, quindi viene giudicato da parte molti monolingue, indipendente del paese), anche se in Russia abbiamo ottime scuole statali che danno un prezioso bagaglio di due lingue. Esistono in tutte le città e sono adatte a tutti. Una cosa che in Italia purtroppo è rara. Sto cercando disperatamente una scuola del genere a Milano ma non è facile da trovare.
Io ho avuto lo stesso problema di pregiudizio il primo anno di vita di mia bimba qui in Italia che ha adesso 28 mesi e parla bene sia italiano che russo (intendo dire per la sua fascia d’età, e ha cominciato a parlare l’inglese. Tanti mi chiedevano: ”Ma non sarà confusa la povera bimba? Non hai paura che non imparerà bene l’ italiano?”etc. Ma io sapevo e so benissimo cosa stavo facendo e continuo a fare, io desidero con tutta la mia volontà trasmetterle la mia vera passione per le lingue e per le culture straniere a mia figlia. La mia bimba è stata abituata fin da subito a parlare varie lingue. Cerco adesso di continuare questo percorso:di giorno sta con mia mamma che le parla esclusivamente in russo(lei abita attualmente con noi) . Quand’è con me la porto al parco dove comunica in italiano con i suoi amichetti, quando da sola con me parla in russo. Mio marito le parla in Italiano. La sua madrina in Inglese e la telefona spesso .
L’utilizzo delle lingue deve avere una funzione utile così che per i bimbi sia più semplice da accettare La mia bimba visita il laboratorio d’inglese tenuto da un’insegnante madre lingua 2 volte alla settimana e alla scuola russa frequenta il “playgroup”una volta alla settimana .Io la sera le leggo spesso in Inglese e cantiamo insieme le sue filastrocche e canzoncine preferite oppure guardiamo i Dvd originali adatti sempre alla sua fascia d’età..Infatti, anche lei a mia mamma chiede soltanto di leggere in russo a al papa in italiano e, ad esempio, se papa prende il libro in Inglese gli dice “papa:questo libro è inglese e me lo legge la mamma ”.Tu mi leggi questo e scegli il libro in italiano. Da me accetta tutto ma gradisce di più l’Inglese.
Anche io vorrei trovare una studentessa madrelingua per alcuni pomeriggi ,però abito fuori Milano(zona Opera)Saro molto grata a Letizia se attiverà il servizio. È un’ottima idea soprattutto per chi non può premettersi la scuola d’inglese oppure internazionale senza rinunciare a trasmettere la passione vera in modo coerente e naturale. Sono d’accordo anche che non sia l’unico e il migliore modo d’imparare la lingua. Basta desiderarlo veramente ed essere sicuri che questo percorso viene fatto per il bene dei nostri bimbi. Sicuramente accetteranno se viene proposto con coerenza, naturalezza ed entusiasmo senza aver dubbi oppure paure , soprattutto i bambini più piccoli percepiscono benissimo le nostre fobie.
sara says
Il bambino di nove anni sta poco con me ma quando mi sente parlare ripete le mie frasi perfettamente ma siccome sta studiando lo spagnolo a scuola non vuole fare alcun percorso specifico con me per il momento o dovrei dire fino a qualche tempo fa; infatti ora viene in camera del fratellino di due anni e ogni tanto gli legge una parte di libro in italiano ed è incredibile come riesce bene senza averglielo mai insegnato, ovviamente i suoni che gli devo correggere sono le doppie, la ch, la gl e gn, per tutti il suono” gli ” è molto difficile da riprodurre ma se sentiste le loro i…..
Sono tutti affascinati dalla musicalità dell’italiano e anche gli adulti ascoltano volentieri, in più è una famiglia di musicisti da generazioni e ballerini quindi l’italiano dell’opera e i compositori italiani sono adorati. Sanno più loro di noi che l’italiano medio. Letteralmente ci adorano,anche se la preferenza storica è ancora dei francesi per via dell’amore che gli Zar riservavano loro. A proposito di questo,in una discussione fra marito e moglie sul pericolo che il bimbo di due anni non voglia ripetere il russo ( ma vi assicuro che lo capisce benissimo) , la madre si è presa la briga di comprare biografie di alcuni dei più grandi poeti russi che non hanno imparato il russo fino all’adolescenza, almeno non lo parlavano in casa ma lo sentivano passivamente, perchè allora era uso dell’aristocrazia russa parlare solo francese in casa per non essere capiti dalla servitù, questo valeva anche per i figkli dello Zar. Sono però diventati grandi scrittori in lingua russa, strabiliante vero?
Per rispondere alla domanda sulla difficoltà della lingua, devo dire che l’inglese entra molto facilmente ma non vedo grandi difficoltà per l’italiano, abbiamo una facile pronuncia in fondo, non è così per il francese ma non c’è nessun rifiuto.
Il sistema alternato serve per i nostri riposi e per la full immersion nelle lingue in questione.
Devo dire che su di me, visto che anch’io sono costretta a parlare diverse lingue ogni due giorni,all’inizio aveva un effetto piuttosto stancante ma ora è stimolante; non ho mai notato fastidio nei bambini a parte in quello di nove anni rispetto al francese, ma sono convinta che sia il modo di interagire che ha la tata francese,lo pretende e gli impone di parlare in francese quando ovviamente gli viene istintivo parlare in inglese visto che lo parla tutto il giorno a scuola; ma la paura della tata che perda il francese appreso è troppo grande quindi preferisce insistere con quel modo tipicamente francese autoritario e assolutamente non divertente,lui la ama molto ed è con lei da molti anni ma sono convinta che se fosse più leggera otterrebbe di più. Per un periodo ha rifiutato il francese perchè i compagni lo prendevano in giro a scuola, pure questa dinamica esiste, poverini.
La tata inglese invece ha il pregio di essere molto divertente a volte anche poco educativa se vogliamo vista la sua giovane età, ma a livello linguistico ottiene tantissimo.
In ogni caso è assolutamente importante come dice Letizia creare un motivo per cui usare una lingua, quindi un ambiente dove viene richiesta.
Quest’estate in vacanza il ragazzino di nove anni ha fatto da traduttore per il fratellastro da tre lingue e la cosa lo ha reso veramente orgoglioso di sè anche se molto umilmente, ora ha superato il problema opinione altrui. Oggi come oggi, o forse è sempre stato così, l’invidia sembra essere l’attitudine mentale prevalente, uno degli scogli più fastidiosi e insidiosi perchè alla fine la scappatoia mentale prevalente è quella di isolarsi anzich’è confrontarso positivamente e sviluppare nella migliore delle ipotesi un altezzoso senso di superiorità, altrimenti si deprimono o si sentono diversi, timidi ecc ecc. Insomma, speriamo che prima o poi si arrivi al livello della svizzera dove il plurilinguismo è naturale per tutti fin dalla nascita . In fondo credo siano gli unici a poter dare dei consolidati consigli in merito.
Buone esperienze a tutti.
Bilingue Per Gioco says
Wow, non sapevo che in Russia addirittura venissero cresicuti parlando solo il francese, mi sembra una cosa estremamente affascinante, come pure il loro amore per l’Italia che passa attraverso la musica. Questo sinceramente a me sembra l’aspetto più notevole di tutta la faccenda, non solo che i genitori abbiano creato tutte queste occasioni con tate e scuole internazionali, ma che stiano comunicando una passione ai figli. Ok, passatemelo, è evidente che la cultura mi colpisce più dei soldi, ora avrei una voglia incredibile di conoscerla questa famiglia!
L.
A. says
E’ così, dalla zarina Caterina II (amica di Voltaire e di Diderot) in poi, l’amore per la Francia e la sua cultura rende la lingua francese lo strumento comunicativo della classe “colta” in Russia; questo è durato fino alla rivoluzione dei Soviet… per riprendere con il disgelo (diciamo dagli anni ’60). Lo stesso Puskin ha avuto un precettore francese per cui ha imparato prima il francese del russo (e poi è diventato il più grande poeta russo).
E, in media, i russi sono parecchio colti, dovrei averlo capito ma ancora mi stupiscono. Io me lo spiego col fatto che in epoca sovietica avevano accesso praticamente gratis a musei, balletti, concerti, teatri. E al fatto che, se non studiavano e non erano bravi a scuola, si tagliavano automaticamente fuori da una buona carriera lavorativa (quindi più eri intelligente, più ti davi da fare per non avere brutti voti e precluderti un futuro decente). In più, le lingue erano un modo per uscire fuori dal sistema che cercava di controllare tutto…
E poi, volevo ancora dire, quanto vorrei essere al posto di Sara!
sara says
Scusate l’anzichè e le varie vocali sbagliate e le consonanti in più.
carla says
Cara Letizia
Volevo chiederti se hai pensato creare nel tuo sito un posto dove ci possiamo scambiare dei “servizi” o conoscenze sempre in relazione alle lingue. Io sono una mamma spagnola e mie figlie stanno crescendo naturalmente in italiano ed spagnolo. Ho una baby sitter madrelingua inglese ma è molto impegnata e non riesce a coprire tutti i miei orari di lavoro. Ho molta difficoltà a trovare una nella zona di Monza (Milano) per cui mi chiedevo se magari qualche mamma madrelingua inglese che legge il tuo sito può essere interessata (in questo momento di difficoltà economica non è facile per le mamme trovare lavoro) . Grazie in anticipo del tuo aiuto. Carla
Bilingue Per Gioco says
Carla, sì ci ho pensato perchè le richieste sono molte, ho trovato la soluzione tecnica credo, devo metterla a punto, vorrei far partire questo servizio a gennaio!
L.
carla says
GRAZIE Letizia!! Carla
Ivonne says
Sara,
quanto vorrei esssere al tuo posto!!! Che esperienza meravigliosa che stai facendo, per te, per i bimbi che segui e per noi che ti leggiamo (e un po’ di invidiamo!). Aggiungo una cosa: gli Zar amavano molto la bellezza del marmo bianco di Carrara (scusate, la mia città natale), l’Ermitage ha tutta una sala dedicata agli scultori di questa città che venivano reclutati appositamente per scolpire i blocchi in loco. La stessa scalinata d’entrata al museo è in marmo di Carrara. Altra ragione per cui amavano l’Italia.
Un grandissimo saluto alla cara Russia!!! Ivonne
Roberta says
Che bella sperienza hanno questi bambini!
Il mio figlio sta anche imparando quattro lingue allo stesso tempo ma qui non ci sono delle tate, io e il mio partner facciamo tutto da soli e, devo dire, non è una cosa a cui avevo mai pensato prima. Io sono italobrasiliana quindi la mia madrelingua è il portoghese e l’italiano l’ho imparato a 20 anni all’università (dove mi sono quasi laureata in lingua e letteratura italiana). Nel 2003 mi sono trasferita a Milano, dove ho preso la fluenza in italiano e nel 2009 mi sono trasferita in Svezia, dove è nato il mio figlio. Il suo pappà è norvegese anche se ha vissuto quasi tutta la vita in Svezia e, il mese scorso, ci siamo trasferiti in Norvegia. È un casino, lo so.
A casa mia, quando sono da sola con il mio figlio, gli parlo in portoghese. Il suo padre gli parla in svedese, i parenti norvegesi gli parlano in norvegese e a casa mia, quando ci sono io e il mio partner, parliamo in inglese tra di noi (io ancora non parlo molto bene lo svedese e preferisco parlargli in inglese).
Il mio figlio capisce tutte le quattro lingue ma siccome è quasi sempre insieme a me, dice più parole in portoghese che nelle altre lingue. Io sono molto contenta che lui abbia avuto la possibilità di crescere ascoltando tutte queste lingue.
Io volevo anche insegnargli l’italiano ma ho deciso che non ce la faccio, preferisco che lui impari il portoghese altrimenti come farà a parlare con i suoi cugini in Brasile? In Italia non ho parenti e, tutti i miei amici che sono a Milano, parlano il portoghese.
Complimenti a Sara per il bellissimo lavoro che fa e complimenti a Letizia per il bellissimo sito!
Bilingue Per Gioco says
che bello Roberta, comunque fai bene a concentrarti sulla tua lingua!
L.
Carolina says
Che bell’esperienza, grazie a Sara di averla condivisa con noi!
Anche io, nel mio piccolo (o grande) sto cercando di crescere i miei figli plurilingui. Le loro due madrelingue sono lo spagnolo e l’italiano, ma stanno anche imparando l’inglese e il tedesco, fino al punto che qualche giorno fa, scegliendo la lingua di un DVD, ho sbagliato e ho cliccato su tedesco. Beh, mia figlia, con una sola frase che è riuscita a sentire prima che io cambiassi lingua, ha detto: “mamma, ma non doveva essere in spagnolo adesso? Perché metti il Deutsch?” (lo chiamiamo Deutsch, qualche volta anche alemán o tedesco: lei sa che è sempre la stessa lingua). Tra l’altro si trattava di una frase da lei mai sentita, ergo non memorizzata. Riesce a distinguere la musicalità e la fonetica della lingua, e questo, per una treenne, mi è sembrato un grosso passo avanti. Più che altro perché è da soli due mesi che abbiamo introdotto il tedesco!!
Mi sento molto incoraggiata da questa tua esperienza, Sara. Grazie!