Il lunedì mattino alle 7:45 arriviamo nel cortile della scuola, ma sono già tutti entrati (puntualità tedesca!) Così chiediamo a un insegnante in che classe sono i bambini del gruppo di studio T. – risposta: 3° piano. Facciamo una volata fino in cima e quando arriviamo, troviamo la porta della classe aperta con i bambini tutti seduti e 2 genitori ritardatari come noi (ah, meno male!). La maestra, Frau K., fa accomodare Nicholas accanto al suo “partner”, ovvero il bambino del secondo anno, che gli farà da “tutor”, visto che in Germania i bambini di prima e seconda classe sono insieme. Frau K. presenta Nicholas ai suoi compagni e, rivolgendosi a noi, ci dice “ci vediamo qui alle 12:30 – puntuali”.
Ero contenta di saperlo in un’aula accogliente, con fiori e addobbi, l’angolo Lego (!), l’angolo disegno e la postazione computer. La maestra era sorridente e parlava scandendo le parole rivolgendosi sempre in tono deciso ma gentile. Tuttavia, non so per quale motivo, ero pronta a trovare un bambino da consolare all’uscita della scuola.
Quando arriviamo, la porta è chiusa e si sentono i bambini cantare. Poi la maestra dice di mettere le sedie sul tavolo, di prendere la cartella e di mettersi in fila. Si apre la porta e intravedo Nicholas con un gran sorriso. Quando si avvicina, esclama “questa scuola è bellissima! Vengo anche domani!” – sì, perché lui aveva deciso che se non gli fosse piaciuta il primo giorno, poi non ci sarebbe più andato. Poi chiede a Frau K. di farci vedere il T., un draghetto che è la mascotte della classe. Ogni giorno un bambino ha il compito di metterlo a dormire nella sua scatola prima di uscire dalla classe. Ci spiega anche che Frau K. ha una marionetta, un animale di una specie per me indefinibile, che è la figura del loro libro e che li accompagnerà durante tutto l’anno. La maestra, con la mano infilata nello strano animale saluta Nicholas augurandogli un buon pomeriggio.
Ci avviamo verso la fermata del tram e Nicholas inizia a raccontarci a mo’ di fiume in piena tutte le cose che hanno fatto: scrivere, cantare, disegnare, giocare, merenda, giocare (ma quanto giocano, ho pensato io). Poi aggiunge che hanno dei compiti e che li deve fare subito. Che entusiasmo!
Il giorno dopo chiedo a Frau K. che approccio tenere quando i bambini fanno i compiti e lei spiega che devono fare tutto da soli: farsi la cartella, controllare se ci sono compiti e farli. Aggiunge che se noi li aiutiamo, lei non capisce quali informazioni sono arrivate e quali no. Infine mi racconta come sono strutturate le lezioni: ogni giorno c’è un’ora di gioco, almeno 2 piccole pause con un piccolo “rinfresco” (un sorso d’acqua o un morso della merenda, visto che molti bambini si alzano alle 6 e iniziano il pre-scuola alle 7) e una grande pausa, cioè la ricreazione. I due giorni che c’è educazione fisica non fanno l’ora di gioco, però i bambini hanno sempre modo di fare delle attività ludico-ricreative, soprattutto come incentivo, se fanno le cose bene e rapidamente. Le ore di tedesco, matematica, canto/musica e disegno sono fisse e tutte con la stessa maestra. Non fanno geografia e storia e l’attività alternativa alla religione, “Lebenskunde” (letteralmente scienza della vita) è molto ben strutturata e frequentatissima (il 90% dei bambini).
La prima settimana è volata e imparare a scrivere con la penna stilografica è stata una vera conquista. L’entusiasmo del primo giorno prosegue e viene tenuto alto grazie ad attività ludico-educative come giro dell’isolato con la polizia per imparare ad attraversare ecc., oppure il fotografo “ufficiale” della scuola per avere delle foto ricordo con la Schultüte e i propri compagni. La seconda settimana c’è la riunione dei genitori con Frau K. e la maestra del tempo pieno. Qui va spiegato che il 99,9% dei bambini fa il tempo pieno e che questo sistema prevede al pomeriggio esclusivamente attività di tipo dopo-scuola (almeno al primo e secondo anno). I bambini fanno i compiti, giocano, fanno sport e vanno a teatro. Alla riunione scopro tutte queste cose e scopro anche che ad aprile i bambini vanno in gita per una settimana (!). Queste proposte extra sono a pagamento, ma i costi sono sempre contenuti. Vengono eletti i rappresentanti e i vice. Frau K. spiega che l’obiettivo principale per lei è l’entusiasmo. Dice che se i bambini hanno entusiasmo, la partita è già vinta e il bambino avrà molte più probabilità di andar bene a scuola.
Finita la riunione mi fermo a parlare con dei genitori che scoprono in quel momento che Nicholas è un “Gastschüler”, cioè un ospite per sole 3 settimane. Sono interessatissimi e orgogliosi che la loro scuola ci abbia dato questa opportunità.
L’autrice di questo post è Sabina, puoi leggere la parte 1 della loro avventura Berlinese e tutti suoi post cliccando qui.
Agnese says
Bellissimo resoconto!
Che nostalgia della Germania a leggere…
🙂
Bilingue Per Gioco says
Sabina,
letta dall’Italia sembra finta questa scuola… ma dimmi, i tedeschi sono contenti della loro scuola o si lamentano e trovano che ci siano lacune?
Le classi hanno i banchi come le nostre? Com’è organizzato lo spazio?
Hanno una sola insegnante tutti i giorni della settimana? Le attività ludiche del pomeriggio con chi le fanno?
Vi dico solo che una mia “nipotina acquisita” quest’anno ha iniziato la prima elementare a Verona. L’ho sentita al terzo giorno di scuola e le ho chiesto “allora come va?”
Risposta “Insomma, adesso meglio”.
“Come adesso meglio…?”
La sua mamma mi ha spiegato che il primo impatto è stato duro, tutti i bambini erano tesi, piangevano facilmente, hanno vissuto come un trauma l’ingresso, poi poco a poco hanno cominciato ad abituarsi.
Ora il problema è che conosco diverse mamme che portano i figli a questa scuola (pubblica), che ha un’ottima reputazione, è in una buona zona, e tutte le mamme sono contente di esserci entrate e convinte che sia un’ottima scuola e che gli è andata proprio bene.
Finchè ci accontentiamo di “adesso meglio”, se nemmeno concepiamo che i bambini corrano a scuola con gioia, non possiamo aspettarci altro che questo (quando va bene…)
L.
Sabina says
Nel 2001 lo studio PISA dell’OCSE ha causato letteralmente un’ondata di shock a causa dei “brutti voti” presi dal sistema scolastico della Germania. Ma a quanto pare hanno iniziato a fare di tutto per migliorare.
Non so come fossero prima le scuole e non so come siano le scuole tedesche in generale, ma posso dirti che la scuola dove eravamo ospiti noi e le “nostre” maestre danno veramente il meglio. Per gli insegnanti c’è un grande rispetto e i genitori partecipano in modo attivo (leggi sotto).
Le classi sono enormi rispetto a quelle che ho visto qui in provincia di Padova, dove l’angolo Lego ecc. non troverebbero mai spazio. I banchi erano disposti a gruppetti di 3 banchi e le sedie di tipo quasi ergonomico. L’edificio era vecchio, in vero stile DDR, e c’erano dei lavori in corso per rifare il tetto, ma negli interni era tutto curato. Per cui non immaginatevi una scuola lussuosa.
Per i bambini del pre-scuola e per il pomeriggio esistono degli spazi appositi al piano terra, vicino alla sala mensa. La maestra del tempo pieno è in compresenza dalla fine del mattino. È lei che li accompagna in mensa e che li segue il pomeriggio. Le attività proposte sono ping-pong, danza, judo/karaté, calcio, teatro e almeno un’uscita la settimana. Il ping-pong lo fa un maestro della scuola a titolo gratuito, mentre gli altri sport sono gestiti da società esterne ma vengono svolte nella palestra della scuola.
I bambini sono tutti molto entusiasti, anche perché partecipano attivamente. Probabilmente dipende anche molto dalla maestra, visto che Frau K. fa tutte le ore dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12:30, tranne religione/Lebenskunde e ginnastica. Lo stesso vale qui in Italia, direi.
Una cosa che ho notato è che ci sono meno formalità nel fare le cose, per es. è normale che i genitori partecipino attivamente, per es. nell’organizzazione degli eventi di formazione extra-scolastica, come la giornata del pedone e del ciclista organizzata in collaborazione con l’ADAC, facendo gli accompagnatori oppure portando delle merende per tutta la classe.
Qui a Padova è un problema anche solo entrare nella scuola per chiedere un’informazione e fare da accompagnatori/assistenti è vietato per motivi di assicurazione.
Dopo il primo mese di scuola, qui a Padova Nicholas aveva già preso 3 castighi e 1 nota e rimpiangeva la scuola di Berlino. Ora si è abituato al sistema della scuola italiana e va tutto bene. Devo ammettere che gli strumenti, i libri ecc. qui in Italia sono tristi rispetto a quelli tedeschi e la scuola è un po’ scarna e poco entusiasmante. La maestra prevalente italiana è abbastanza severa, ma anche molto saggia ed esperta, e anche lei dice di avere a cuore l’entusiasmo dei bambini.
Io preferirei una scuola come quella di Berlino, lo ammetto, ma forse è solo un feeling mio, perché a me piace che i bambini facciano poche ore di scuola e molte ore di sport e altro. Parlo con genitori che invece dicono che è giusto che facciano tante ore di lezione, perché così impareranno tante cose e saranno più preparati.
Voi come la pensate?
Sabina says
Non dirlo a me! 😉
Emanuela Calabrese says
Ciao, io avrei bisogno di una cosa simile per i prossimi anni (più un centro estivo, per ora). Io non parlo tedesco ma i miei figli, a Merano, frequentano l’asilo nido bilingue (la seconda, di due anni) e il kindergarten tedesco (il primo, di 4 anni). Al momento, le maestre dicono che i bimbi comprendono (ma non parlano). Vorrei incentivare l’acquisizione con periodi estivi in Germania (anche perchè non è detto resteremo a Merano ancora per molto). Non vorrei far perdere loro questa opportunità. Non so, però, a chi rivolgermi. Mi aiuteresti?
fiorelena says
sabina, mi complimento per la straordinaria esperienza di vita che hai regalato a tuo figlio! Confrontarsi con culture diverse dalle nostre arricchisce gli adulti, figuriamoci i bambini.
Sai dirmi se esiste qualcosa di simile per scuole materne, magari in Inghilterra?
Sabina says
Fiorelena,
qualcosa di simile può esistere in qualsiasi stato e situazione, basta trovare le persone e la scuola giusta 🙂
Ti consiglio di contattare le scuole materne di tuo interesse e di chiedere loro i requisiti (solitamente assicurazione di malattia e responsabilità civile, documento d’identità/passaporto e un indirizzo nel luogo in cui si trova la scuola).
Ho visto che in UK sono previste le figure dei Traveller Pupils e dei Guest Pupils, per cui direi che tutto sta nel darsi da fare a cercare contatti.
I’ll keep my fingers crossed.
fiorelena says
sabina, ti ringrazio ancora per i tuoi preziosi suggerimenti. attendo spunti nuovi da ogni tua esperienza!
Raffaella says
Grazie per la condivisione.
Anche la nostra piccola famiglia bilingue ita-ted, sta cercando di fare un esperienza all’estero (germania-austria) ma nel periodo estivo.
Stiamo cercando di interessarci, per trovare un Sommerkindergarten (qui da noi a Bolzano ci sono e mi permettono di lavorare almeno il mattino) da far frequentare a Matilde 3 anni.
Sai se c’è qualcosa di questo tipo? Pensavamo di fare 2-3 settimane così da permettere a noi un corso di lingua e a lei di divertirsi.
Matilde frequenta già l’asilo tedesco a Bolzano, e vorremo darle maggiori possibilità di confronto per la lingua ed offrire a lei ed a noi nuove esperienze di vita.
Raffaella
Sabina says
Ciao Raffaella,
anche Nicholas va al Sommerkindergarten in Alto Adige 🙂
In Germania le scuole sono aperte quasi tutta l’estate, chiudono solo un mese. Lo stesso vale per le KiTa (Kindertagesstätten), ovvero gli asili nido e le scuole materne (vedi anche http://tinyurl.com/cxd6k7m).
Le vacanze variano da Land a Land. Puoi controllare qui: http://www.kmk.org/ferienkalender.html
Raffaella says
Grazie mille delle info Sabina.
In queste vacanze di natale, grazie anche alle tue dritte cerceremo di trovare qualche possibile soluzione. Asili, campi estivi, avevo trovato qualcosa in austria ma lei è ancora un pò piccolina… se trovo il contatto te lo inoltro potrebbe interessarti. Si tratta di campi natura super organizzati, ma al momento è solo una pulce nell’orecchio
Ti ringrazio per la disponibilità, e magari a presto in qualche suedtiroler Sommerkindergarten 🙂
Sabina says
I campi natura mi interessano! Facci sapere
raffaella says
per quella che è la mia esperienza di scuole tedesche in generale (l’ambito scuole è federale, non statale) ci sono più soldi a disposizione per l’edilizia e più cura per gli spazi (anche negli ospedali,ad es.) , però anche lì ci sono scuole bruttarelle. il sistema tradizionale tedesco è scuola solo la mattina, e poi a casa con la mamma casalinga. dopo lo scock pisa (in Germania c’erano e ci sono tantissime disparità nel percorso scolastico in base al retroterra della famiglia di provenienza) hanno introdotto scuole a “tempo pieno”, che prevalentemente vuol dire lezione la mattina, poi mensa e attività al pomeriggio con un’educatrice/tore ed ev. altre figure (simile al nostro doposcuola anni ’70). In Germania di regola in quarta elementare ai bimbi viene consigliato (in alcuni Länder in modo vincolante) come proseguire gli studi, se con l’avviamento o con il liceo. una scuola che “compatta” l’apprendimento in poche ore favorisce pochi bimbi, gli altri si arrangiano. il fatto di mettere prima e seconda insieme i bimbi prevede anche che ca. 1/4 dei bimbi ce la faccia a fare i due anni in tre …
il Tempo pieno italiano (quello scardinato da gelmini) faceva sì che le elementari italiane fossero quinte nelle classifiche mondiali. i miei a Torino fanno 40 h (ma non più tempo pieno) con ottime maestre, tempi diluiti per l’apprendimento (in modo che ci arrivino tutti, anche chi a casa non viene seguito per la scuola) e tantissimi laboratori/attività gratuiti o quasi, che diventano accessibili anche per i bimbi di famiglie svantaggiate, che altrimenti non farebbero attività musicali, andrebbero a tetro, ecc.
quello che mi piace della scuola elementare tedesca sono i fantastici cortili e che si stia molto più all’aria aperta, quelloche mi piace delle elementari italiane sono la cura nei rapporti interpersonali e che ai bambini non vengono i mal di pancia per le verifiche che decidono del loro destino di scolari di serie A, B o C a 9/10anni.
Raffaella says
Ciao Sabina,
c’ho messo un pò ma finalmente ho trovato il kinderprogramm che stavo cercando.
Kochel a. See si trova ca. 60 km südlich von München im Landkreis Bad Tölz – Wolfratshausen.
Si tratta di attività per bambini dai 3 anni, organizzate per tutta l’estate.
Al momento non c’è ancora il kinderprogramm 2012, ma puoi farti un’idea con quello passato, lo trovi su
http://www.kochel.de sezione Freizeitangebote- poi fuer Kinder.
Noi ci stiamo organizzando per passare li una settimana ad agosto. Visto che quasi sicuramente andremo già una settimana a Berlino.
A presto
Raffaella
luisa says
Hallo Sabina,
ho letto con interesse la tua/vs esprienza. Io sono insegnante di tedesco (medie e superiori) in provincia di Belluno e, considerata la mia passione per i bambini e per la lingua tedesca, una scuola dell’infanzia mi ha proposto di attivare un corso di tedesco per bambini di 4 e 5 anni. Questa è una grande sfida, considerato il fatto che tutti preferiscono l’approccio solo alla lingua inglese. Considerata la tua esperienza e il fatto che voglio prepararmi al meglio e questa evventura (didatticamente, nel modo di presentare il materiale e soprattutto con il materiale “giusto”) puoi cinsigliarmi siti/testi o altro da consultare/acquistare??? Danke! Luisa