Il libro che vi presento oggi è uno dei più amati e conosciuti dai bambini neozelandesi dal 1983 ad oggi, si tratta di “Hairy Maclary from Donaldson’s Dairy” della scrittrice neozelandese Lynley Dodd. Il protagonista è Hairy Maclary, un piccolo skye terrier (o forse è uno scottish terrier?) che una mattina esce dal cancello di “Donaldson’s Dairy” (“dairy” in inglese neozelandese indica un piccolo negozio di quartiere) intenzionato a farsi una bella passeggiata con gli amici cani che vivono nella sua stessa via: il mastino inglese “Hercules morse”, il dalmata “Bottomley Potts”, il bobtail “Muffin McLay“, il whippet “Bitzer Maloney” e il bassotto “Schnitzel von Krumm”. Sì, lo so, sono dei nomi insoliti per dei cani, ma vi abituerete presto ad essi visto che ad ognuno di questi nomi segue sempre un verso in rima che descrive le caratteristiche fisiche del cane :
Out of the gate
and off for a walk
went Hairy Maclary
from Donaldson’s Dairy
And Hercules Morse
as big as a horse
with Hairy Maclary
from Donaldson’s Dairy.
Bottomley Potts
covered in spots,
Hercules Morse
as big as a horse
and Hairy Maclary
from Donaldson’s Dairy.
Muffin McLay
like a bundle of hay […]
Come vedete il testo è in rima ed è molto ripetitivo: ogni volta che nel racconto entra un nuovo cane vengono ripetuti i nomi di quelli precedenti. Le illustrazioni invece sono sempre ricche di nuovi dettagli: in esse Lynley Dodd ha riprodotto minuziosamente non solo le caratteristiche fisiche dei cani, ma anche le case da cui escono, i cancelli, i muretti e le piante; tutto sembra essere stato dipinto osservando dal vivo il quartiere di una tipica cittadina della Nuova Zelanda.
Ma torniamo alla storia. Una volta che questi sei magnifici cani si riuniscono in gruppo, se ne vanno in giro per la città annusando e curiosando ad ogni porta. La loro passeggiata però dura poco, infatti ad un certo punto scorgono sotto un cespuglio lui…il gatto più grande di tutta la città: “Scarface Claw”! Ed è così che sei splendidi cani di razza si trasformano in un gruppo di fifoni che scappa a casa impaurito dopo aver incontrato un gatto, grande, ma pur sempre un gatto :):
“EEEEEOWWWFFTZ!”
said Scarface Claw.
Off with a yowl
a wail and a howl,
a scatter of paws
and a clatter of claws,
went Schnitzel von Krumm
with a very low tum,
Bitzer Maloney
all skinny and bony,
Muffin McLay
like a bundle of hay,
Bottomley Potts
covered in spots,
Hercules Morse
as big as a horse
and Hairy Maclary
from Donaldson’s Dairy […]
Che dire? A noi questo libro diverte tanto: è buffo. È buffo Hairy Maclary, e sono buffi i suoi amici cagnoni quando se la svignano alla vista del gatto. E poi è un piacere leggerlo a voce alta.
Nel video inserito in questo post potrete vedere il libro in versione animata: i disegni sono certamente meno belli di quelli di Lynley Dodd, ma in compenso c’è la bellissima voce dell’attrice neozelandese Miranda Harcourt, oltre ad una frizzante musica di accompagnamento.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=bhqHkd3LWYQ&feature=related[/youtube]
Il libro “Hairy Maclary from Donaldson’s Dairy” lo trovate su amazon.co.uk , su amazon.it, e anche in versione iPad
L’autrice di questo post è Graziana, che cura la rubrica La Stanzetta Inglese
Emanuele says
Tutto giusto! aspettiamo la recensione di Slinky Malinky!
Graziana says
Grazie per la preziosa approvazione (da un espatriato in NZ, vero?)! “Slinky Malinky” è nel cestino di Amazon, in attesta di trovare una buona occasione per comprare tutta la serie di Hairy Maclary e i suoi amici. Tra l’altro, cosa che non ho sottolineato nel post,Hairy Maclary e i suoi amici si comportano da perfetti animali…mica è cosa di tutti i giorni trovare in un libro per bambini dei cani che fanno i cani, no?
Emanuele says
Si si, siamo in NZ con due bimbi e di dairies ce n’è una vasta scelta!
Non abbiamo in casa libri di Hairy Maclary, chissà perché, in compenso non ci mancano quelli di Slinky (un vero gatto!).
La lingua di Linley Dodd è croccante e intrigante, mi ricorda i pezzi di Stephen Fry: “‘Slinky Malinki was blacker than black a stalking and lurking adventurous cat.’”
Graziana says
Concordo, intrigante, decisamente intrigante. Ma mentre i versi di “Slinky Malinki” croccano quelli di “Hairy Maclary from Donaldson’s dairy” sono tutto un “ay” e “ou”
Destinazioneestero says
Grazie per questo articolo, cercherò il libro, ne ho già presi molti su Amazon in inglese per le mie figlie.
Graziana says
Grazie a te per essere passata di qui! Se poi alle tue figlie piacciono i gatti dai un’occhiata a “Slinky Malinki ” sempre di Lynley Dodd, che come ha detto Emanuele ha le rime…croccanti 🙂
Arianna says
Bello, mi piace questa incursione in Nuova Zelanda.
Grazie per la segnalazione,
a
Graziana says
Prego 🙂
angela says
E’ un libro bellissimo! Grazie per la segnalazione, lo comprerò sicuramente.
Ho sbirciato nelle tue informazioni personali e mi sa che siamo vicine, io abito a Taranto. E anche noi siamo appassionate dei libri della Donaldson!
Se fossimo vicine vicine, fammelo sapere eh!
Ciao e complimenti per la rubrica.
Graziana says
Te l’ho già fatto sapere 🙂 E comunque per quanto riguarda la Donaldson, abbiamo scoperto che ci piace anche, e forse soprattutto, per le illustrazioni di Scheffler, che tra l’altro hanno ispirato le decorazioni del nostro albero di natale. A prestissimo!
fiorelena says
Ho approfittato dell’interessante spunto e proprio oggi l’ho ordinato su amazon. Vi farò sapere cosa ne pensa mia figlia!
fiorelena says
Il libro è arrivato finalmente. Mia figlia ha 22 mesi, comprende benissimo l’inglese e lo parla meglio dell’italiano…però per ora questo libro non la incuriosisce; ne preferisce altri con racconti più complessi anche se meno “musicali”. Vi dirò se col tempo imparerà ad apprezzarlo!
Graziana says
Grazie Fiorilena per aver testato il libro sulla tua bimba (la mia a 22 due mesi taceva in tutte e tre le lingue:). Magari di tanto in tanto glielo provi a rileggere, magari cambia opinione col tempo. Mia figlia soltanto adesso che ha 2,5anni chiede un libro piuttosto che un altro, mentre quando aveva 26 mesi (più o meno a quell’età ha ascoltato le sue prime letture inglesi) era praticamente indifferente a tutto. Poi ho capito che non parlava perché mi stava ascoltando e “assorbiva” le mie letture in silenzio:).
Saluti e regalate libri per Natale (mai che me ne regalessero uno a me ….)!
fiorelena says
cara Graziana, anche io non ricevo mai libri in dono ma quelle poche volte che è successo, effettivamente, non è stato un successo poichè la mia bimba ne ha talmente tanti che trovarne di diversi e oltretutto originali sarebbe un’impresa ardua per chiunque…quindi li scelgo volentieri da sola! I vostri consigli sono per me un’indicazione preziosa perchè ammetto che comprare su internet non è il massimo (adoro trascorrere ore nelle librerie, sfogliare attentamente i libri e solo alla fine scegliere quelli che più fanno al caso mio o della mia bimba)ma anche a Roma le librerie internazionali, nella sezione bambini, non sono poi così rifornite pertanto sono costretta a sceglierli usando intuito e fortuna! Comunque riproporrò a mia figlia “Hairy Maclary” perchè mi capita spesso che le prime tre o quattro volte rifiuti un libro di cui si innamora sucessivamente. Ammetto invece che, nella sua semplicità, “Titch” è stato amore a prima vista!Conosco questo sito da poco più di un mese ma è stato per me già di grandissimo aiuto!Grazie!
Graziana says
Fiorilena, la tua bimba è fortunata ad avere una mamma che le legge tanti libri: le stai facendo un dono bellissimo e te ne accorgerai tra qualche mese quando diventerà più grande. Anche la mia bimba ha tanti libri, ma quelli nuovi non li compro per lei, bensì per me e per il papà che glieli leggiamo 🙂 Per quanto riguarda Hairy Maclary non è stato amore a prima vista nemmeno per lei, ma in compenso adesso (parolina in più parolina meno) comincia a “leggerselo” da sola. Non è un testo con parole facili e comuni, ad iniziare dal nome del cane, e magari i bimbi che non vivono in ambienti anglosassoni hanno bisogno di più letture per assorbirlo, ma ne vale la pena! E per quanto riguarda le librerie, a chi non piacciono? Io ci vado di tanto in tanto, ma mi fa innervosire il fatto che trovo solo un formato dello stesso libro: di solito quello con copertina rigida e rilegato, che costa di più ma che è scomodo da sfogliare per i bambini piccoli. L’ideale sarebbe una bella biblioteca inglese …ma mi accontenterei anche di una italiana ben funzionante!
fiorelena says
Graziana, io non so molto di te:che origini hai? Dove vivi? Quanti anni ha tua figlia e che lingue parla? Per me è fantastico aver trovato persone con cui confrontarmi considerando che spesso mi sento osservata come fossi un’aliena (solo perchè parlo inglese con mia figlia?!).
Credimi, le librerie piacciono a pochi!I libri ancor meno!
Grazie di esserci!
fiorelena says
…ecco, già so qualcosa in più ora: avevo dimenticato di andare a guardare tra le tue informazioni personali.Posso farti una domanda che non riguarda i libri?
Mia figlia ha 22 mesi e per 20 mesi ha ascoltato solo l’italiano. Poi, per puro caso al parco, ho notato una sua predisposizione per l’inglese (continuava a ripetere una frase di una mamma canadase, scandendo perfettamente le parole); così ho provato quotidianamente con qualche frase. Lei è stata talmente attirata dai nuovi suoni e dalle nuove parole che ho cominciato a parlarle solo inglese usando libri, canzoni, filastrocche e dvd dei suoi cartoni preferiti. Conclusione: in circa due mesi ha imparato tutto ciò che io ho imparato in anni! Coniuga i verbi, usa bene singolare e plurale…insomma sono rimasta di stucco!
Qual è allora il problema? Adesso quando parla italiano usa un accento straniero. Tutti mi dicono che sembra un’inglese che sta imparando l’italiano. Tu cosa ne pensi?
Grazie
Bilingue Per Gioco says
Dubito che per una bimba che vive in Italia, in una famiglia italiana, e che presumo (e spero) vivrà calata nella società e forse anche nella scuola italiana si ponga il problema di non imparare l’Italiano…
L.
fiorelena says
L’italiano lo parla …è l’accento straniero che mi lascia perplessa!
Graziana says
Concordo con Letizia, e se ti può consolare sappi che anche mia figlia ha un accento vagamente inglese, sia quando parla in italiano che quando parla in polacco. Altre volte invece parla come se fosse tedesca:) Ma credo che quando comincerà a frequentare l’asilo, e quindi passerà meno tempo con noi, per forza di cose il suo italiano si aggiusterà (e magari inizierà a parlare anche il dialetto visto che è molto usato dai bimbi della mia città).
fiorelena says
Grazie per aver espresso la vostra opinione e la vostra esperienza in proposito. Purtroppo appena qualcuno giudica il mio operato, in modo particolare nell’ambito di una scelta così delicata come quella di crescere in figlio bilingue , mi rimetto completamente in discussione e i dubbi spuntano fuori come funghi. Voi avete confermato ciò che ho sempre pensato!Grazie
fiorelena says
cara Graziana, volevo dirti che finalmente la mia cucciola comincia ad apprezzare Hairy Maclary. La sua musicalità l’ha carpita e adesso lo cerca spesso. Un libro delizioso!
Graziana says
Ciao Fiorelena! son contenta che alla fine sei riuscita a far appassionare la piccola creatura a questo simpatico cagnolino 🙂