Cara Letizia, prendo spunto dal post pubblicato di recente (Quattro tate per quattro lingue), dove, tra i commenti, si fa riferimento alle ragazze alla pari, per scriverti questa email sperando di ricevere commenti dai tuoi lettori.
Già da tempo stavo pensando di prendere una ragazza alla pari, ma mi sono sempre frenata per due motivi: la mancanza di spazio per ospitarla e l’ostacolo “mentale” di avere un’estranea in casa.
Il primo problema si risolverà a breve, perchè stiamo ristrutturando la nostra casa e per questa estate avremo uno spazio piuttosto grande che potremmo riservare ad una ragazza alla pari (è quella che attualmente usiamo come mansarda, è ancora più grande di una camera…).
Il secondo problema si è risolto più o meno da solo (e non ci avrei mai sperato…) perchè nella mia famiglia (a partire da mio marito, ma anche i figli) sono tutti entusiasti dell’idea! In particolare il più grande (8 anni) sembra molto interessato a conoscere così da vicino una persona proveniente da un paese e da una cultura diversi. Un giorno ha voluto aiutarmi con la ricerca su internet e, prima ancora che io avessi preso la decisione, lo sentivo dire a tutti “Lo sai che presto avrò una baby-sitter finlandese?… o forse svedese…”!
Sull’onda di questo entusiasmo mi sono messa alla ricerca. Il web offre molte risorse, sono partita da un sito che, se non sbaglio, aveva suggerito proprio una lettrice di bilingue per gioco. Mi sono accorta che è veramente una giungla! Sarà difficilissimo prendere una scelta… ce ne sono talmente tante!!! Quando ho visto che attraverso il web il processo poteva essere piuttosto lungo e tortuoso, mi sono chiesta se avessi delle alternative.
Come sai, lavoro nell’ufficio relazioni internazionali di un’Università, dove trattiamo anche Erasmus. Mi è stato detto che a volte alcuni studenti cercano dei lavoretti per rimanere un paio di mesi in Italia dopo il periodo Erasmus (soprattutto se questo periodo “in più” è in estate e soprattutto se si tratta di studenti nordici). Ancora non ho trovato nessuno disponibile, ma continuerò a chiedere quando passano per il mio ufficio. In realtà la maggior parte degli studenti incoming da noi sono spagnoli, quindi sarà difficile trovare un’anglofona.
Mi chiedo se qualcuno che ha avuto esperienze di ragazze alla pari può darmi suggerimenti per prendere questa scelta con un po’ più di tranquillità.
L’altro dubbio che mi tormenta è il tipo di lavoro da far svolgere alla ragazza. La ragazza alla pari nasce come “nanny”, ma io non ho bisogno di una baby sitter, diciamo che non è la priorità. La scuola materna di mia figlia chiude il 31 luglio per riaprire la prima settimana di settembre. Mio figlio finisce la primaria a metà giugno, ma poi di solito è impegnato in altre attività estive (tipo colonia). Facendo così, la ragazza sarebbe libera dai bambini fino al primo pomeriggio, quando in genere rientro anch’io. Mi chiedo se sia fattibile chiedere alla ragazza di dare una piccola mano in casa la mattina (certo non come una domestica, intendo un’oretta per fare le piccole cose di tutti i giorni) e poi passare tempo con i bambini dopo che rientrano in casa, magari anche in mia presenza. La domanda può sembrare stupida, perchè penso di poter chiedere tutto ciò di cui ho bisogno alla candidata e se lei accetta significa che le starà bene farlo. Ma sono curiosa di sapere se a qualcun altro è capitato di gestire una ragazza alla pari in questo modo.
Spero di ricevere buoni consigli e/o suggerimenti. Nonostante siamo tutti entusiasti, i dubbi sono ancora tanti e, come se non bastasse, il parere delle persone a cui lo racconto non è per niente incoraggiante.
Letizia, grazie come sempre per tutto quello che fai.
Silvia
Silvia,
io non ho esperienza diretta di ragazze alla pari quindi non ho grandi consigli da darti, spero li abbia chi ha più esperienza, farei giusto un paio di riflessioni.
Non dare per scontato che siano poi così tante queste ragazze alla pari… Non vivi a Roma, Milano, Firenze, Venezia, quindi probabilmente faticherai a trovare uan ragazza che vuole venire dove vivi, e dovrai spenderti molto a illustrare bellezze locali e a presentare bene la tua famiglia come ospite.
Se lavori con gli Erasmus forse hai contatti con colleghi di altre università dove ci sono più anglofoni, e puoi chiedere loro di mettere un annuncio nella loro bacheca. Certa questa non è una risorsa che possono utilizzare tutti, ma ognuno usa le proprie…
Altre alternative sono il couch surfing di cui ha parlato Marco, ospitare studenti durante uno scambio con Intercultura (fanno anche scambi di qualche mese durante l’estate, e anche da paesi aglofoni).
Infine, se proprio non trovi l’anglofono, io un pensierino allo spagnolo piuttosto che niente ce lo farei, lingua a parte, è sempre un pezzetto di mondo e un orizzonte diverso che ti entra in casa.
Per i lavori da fare, come giustamente dici, si tratta di mettersi d’accordo, l’importante è essere molto chiari e precisi fin da subito. Comunque la cifra da pagare dipende anche dal lavoro che si chiede loro di fare, puoi sempre chidere loro di fare meno e pagarli meno, credo…
Infine, accetti solo ragazze o anche ragazzi alla pari?
Sei mamma di figli maschi, non vorresti che anche i tuoi figli un giorno avessero la possibilità di essere accolti?
Ciao,
Letizia
Immagine: Extraterrestre alla pari
valentina says
anche io sto cercando uno studente che voglia fare il baby sitter perche’ possa intrattenere la mia bimba con giochi a parco e ruzzolamenti vari per cui io sono letteralmente sfinita…ma e’ davvero cercare l ago nel pagliaio!
Mammamsterdam says
Il mio amico A. a Roma ha fatto lo scorso anno alcuni mesi come babysitter mentre studiava all’ università, non solo per guadagnare qualcosa lavorando con un bambino, visto che vorrà fare l’ insegnante, ma anche perchè il bambino in questione era di famiglia francese e poteva così fare pratica di lingua con lui. ci sono sempre possibilità varie, puoi sempre cercare tra studenti magari dell’ ISEF o conservatorio che magari un futuro da insegnante già se lo stanno tracciando. Qui da noi tutti i laureandi e neo-laureati dell’ ISEF finiscono a lavorare nei doposcuola e i bambini li adorano.
Carla says
Io ho trovato una ragazza alla pari finlandese dopo mesi e mesi di ricerca su internet e svariati contatti skype. Il mondo delle ragazze alla pari e’ davvero una giungla e la ricerca e’ spesso deprimente.
Come dice Letizia il posto dove si vive e’ importante spesso queste ragazze desiderano viveve in grandi citta’ e un piccolo centro abitato non e’ sempre una grande attrattiva.
Per quanto riguarda i lavori / compiti da svolgere si devono definire da subito anche per evitare fraintendimenti.
Io mi sono accordata con questa ragazza x la mattina libera e il tardo pomeriggio / sera da dedicare al gioco in lingua con la mia bambina e alle piccole faccende legate alla cena da svolgere con me .
Io ho trovato molto utile il sito http://www.aupair-world.net. Oltre ad essere un valido strumento di ricerca risponde anche a tantissimi quesiti sul mondo au pair: dai contratti, alla paghetta….
Paola says
Anche io vado sempre sul sito aupair-world, ormai sono quasi tre anni, e siamo alla quarta ragazza!
Confermo che è abbastanza difficile la fase della ricerca, anche se non è detto che la grande città sia così attraente per chi viene da fuori: noi siamo a 40 minuti di treno da Milano, abitiamo in un piccolo paese, ma non è mai stato un ostacolo!
Secondo me bisogna offrire un “pacchetto” facile da capire: oltre agli orari, la lingua coi bambini, come e quando (libri, giochi vari da fare in lingua…), quale lingua si parla in casa (alcune vogliono andare in una famiglia in cui si parla solo italiano, va chiarito, altrimenti poi è un problema, ve lo dico per esperienza!), magari informarsi su una scuola di lingue, in modo da risolvere subito sia il problema di come imparare l’italiano sia di come conoscere qualcuno al di fuori delle quattro mura domestiche….
Parliamo pur sempre di ragazze giovani, che magari scelgono di fare le ragazze alla pari “perché è un modo di viaggiare gratis, anzi, vieni pagata tu e puoi andartene un po’ di casa!” In linea di massima sono ragazze che no hanno una grandissima esperienza della vita e del mondo…..
Insomma, per me il problema è tutto lì: tu scrivi per proporre un lavoro e dall’altra parte c’è una che ti risponde dopo tre giorni perché ha litigato col fidanzato!!!
Bisogna avere pazienza e anche un po’ di fortuna, ma soprattutto non fissarsi standard troppo alti o obiettivi irraggiungibili: l’esperienza coi bambini è importante, ma anche essere svegli, con senso pratico, un briciolo di spirito di adattamento….
Quindi, in bocca al lupo!!
A. says
A me sembra normale cercare qualcuno che risponda alle proprie esigenze, anche se non sono esigenze standard. Io farei una bella lista con tutto quello che mi aspetto dalla au-pair; controllerei le referenze (tutte!); se non si trova di persona all’ufficio erasmus, la vorrei quanto meno sentire e vedere in skype/msn (meglio se nella sua stanza, per avere un’ulteriore idea di che tipo è); durante il colloquio farei attenzione sia a quello che dice che a quello che non dice (esitazioni, eccessivo entusiasmo…); le chiederei cosa si aspetta dall’esperienza a casa mia; le farei fare un paio di giorni di prova in mia presenza per osservare o anche solo sentire da un’altra stanza se figli e au-pair si piacciono o no; non escluderei un ragazzo (mio figlio è entusiasta di avere un maestro al nido); non escluderei una lingua diversa dall’inglese; e alla fine, dopo aver fatto una scrematura delle candidature “no”, selezionerei tra quelle “sì” affidandomi all’istinto.
maria chiara says
ciao, io abito lontano dalle grandi città ma e’ dal 2007 che ho ragazze alla pari. Le ho trovate sempre su solo 2 siti, aupair-world.net e easyaupair.com.
Non e’ necessario abitare a milano o Roma, ci sono moltissime ragazze interessate anche ai posti piu’ piccoli e magari sperduti. L’importante e’ 1)FIDARSI DEL PROPRIO ISTINTO 2) definire bene cosa si cerca, cosa deve fare (specificando ad esempio: si deve occupare di preparare la colazione ai bambini, deve poi rimettere a posto la loro camera, stendere i panni che si trovano nella lavatrice e ripiegare quelli asciutti, apparecchiare e sparecchiare ecc. ecc.) In generale l’aiuto che si chiede in casa e’ condiviso a meno che non si alzi il prezzo della paghetta e lo si espliciti (ma ve lo sconsiglio, in generale ci si trova peggio). Io ne ho avute molte, svedesi, spagnole, scozzesi, tedesche, australiane… esperienze positive e qualcuna davvero pessima. Ho sempre voluto che parlassero SOLO INGLESE cosi’ da aiutare il processo di bilinguismo che cerco di portare avanti con i miei 3 bimbi e per ora sto ottenendo qualche risultato.
Per quanto riguarda la paghetta, la paga media mensile in italia e’ intorno ai 300 euro.
Sicuramente eviterei le ragazze molto giovani e preferirei coloro che hanno avuto esperienze con i bambini oppure nell’ambito del volontariato, perche’ a mio parere offre un’idea in piu’ della predisposizione verso gli altri (che magari c’e’ anche in chi non fa volontariato, ma sicuramente questo e’ un metodo veloce anche se grossolano). Molte ragazze australiane e americane prendono dai 2-3 mesi all’anno di pausa dagli studi per andare in orfanotrofi o altre strutture di aiuto nel 3 mondo con organizzazioni no profit, per mia esperienza personale chi viene da queste esperienze ha una marcia in piu’ nell’inserirsi in famiglia.Per me e’ una cosa molto importante che siano persone elastiche, adattabili e capaci di giocare con la fantasia, persone che amino giocare insieme ai bambini e non soltanto guardarli. E bisogna cercare di fare in modo che si trovino bene, che trovino compagnia, amicizie. In ogni caso evitare le persone che a pelle non vi ispirano, anche se in teoria sembrano davvero adatte alla situazione. Io per esempio proprio adesso ho una ragazza australiana di 20 anni, che e’ stata 4 mesi in Kenia in una organizzazione no profit per aiutare una scuola ed ha aiutato là con tutto quello che c’era da fare. Adesso e’ in italia per le sue ferie estive (perche’ in australia e’ estate) e rimarrà ancora fino a febbraio. E’ una ragazza eccezionale, sorridente,gentile e buffa, molto disponibile in casa e per questo io le pago un corso di italiano per aupair in una grossa città vicina cosi’ che possa trovare amicizie. Inoltre le permetto di far venire ospiti da me le sue amiche che sono in europa, l’importante e’ che faccia quello che le ho chiesto e all’amica, per sdebitarsi, chiedo qualche altro aiutino. Noi stiamo bene, loro stanno bene e c’e’ lo spazio per condividere davvero non solo uno spazio (quello di casa) ma soprattutto le reciproche culture. E se in casa si parla molto molto inglese, prima o poi lo impareranno anche i muri… anche se per ora i muri lo capiscono ma rispondono spesso in italiano 🙂 L’importante e’ non demordere e continuare, perche’ le ragazze alla pari possono essere un ottimo strumento per vivere tutti i giorni in casa una lingua che non sia quella di origine, aiutando nel progetto di bilinguismo..
Mammamsterdam says
Oltre al volontariato, anche ragazze e ragazzi che sono stati negli scout o in gruppi sportivi in cui i grandi fanno da coach ai piccoli sai che sono abituati a lavorare con i bambini. Poi molte/i vengono anche se hanno un ragazzo in Italia e vogliono capire se gli potrebbe piacere restare, a volte forse conviene persino informarsi dei latin -lover locali, così soprattutto nei paesini, sai anche che tipi sono.
Una mia amica bulgara, studentessa di economia, oltre 15 anni fa scrisse a una parrocchia nel paese del suo ragazzo per chiedere se avessero idee su come aiutarla a mantenersi lavorando per stare più vicina al suo ragazzo che si doveva finire di laureare. È finita un anno in casa del diacono e sua moglie e dei loro tre bambini di cui fondamentalmente è diventata la ‘ zia’ ed è stato lui che ha celebrato il loro matrimonio (e io che fino al discorso non capivo perchè in una chiesa cattolica celebrava uno con tre figli che razzolavano in giro – prima della cerimonia hanno offerto the e dolcetti nella sagrestia e ci siamo presentati un po’ tutti – poi ho scoperto che i voti dei diaconi non prevedono in celibato ma la possibilità di celebrare matrimoni si.
Tenete anche rpesente che con tutto il traffico di umani che c’ è in giro ragazze da paesi relativamente poveri verrebbero pure, ma hanno bisogno di determinate garanzie anche per tranquillizzare i genitori e da questo punto di vista parrocchie e Onlus possono aiutare a trovare qualcuno che si conosca, per chi vuole battere vie alternative.
Annalisa says
Io ho fatto la ragazza alla pari a Londra per un anno intero nel 2000 dopo il diploma, attraverso la mia professoressa d’inglese del liceo, che mi ha raccomandato ad una sua amica inglese di Londra con due bimbi di 7 e 9 anni. Non avevo esperienza, ma sensibilità e maturità e serietà e me la sono cavata benissimo. Premesso che i genitori italiani tendono ad essere eccessivamente ansiosi e ad avere troppe pretese, credo sia tutt’ora possibile trovare ragazzi e/o ragazze interessate ed in gamba.
Io accompagnavo i bambini a scuola la mattina, poi avevo la mattina libera (ne approfittavo per rimettere un po’ in ordine la casa e per fare i letti dei bambini) ma mai pulizie e stiro. Poi al pomeriggio li andavo a prendere, giocavamo insieme e facevamo i compiti, poi preparavo loro una piccola cenetta e poi arrivavano i genitori. La sera ero sempre libera, tranne qualche sera di babysitting, pagato a parte. Mi davano vitto e alloggio e una paghetta di 50 sterline a settimana. Ho conosciuto un sacco di altre ragazze, ho imparato benissimo la lingua e sono stata benissimo! Nel tempo libero facevo corsi di vario genere e mi godevo la bellissima Londra! Quindi credo sia possibile fare lo stesso qui in Italia…
Ma per favore, genitori italiani, fatevi meno problemi e lasciate vivere serenamente i vostri figli!
Barbara says
Ciao, io sono stata una ragazza alla pari. Il sito dove ho trovato la famiglia è questo: http://www.aupair-world.it/index.php/. E’ davvero un sito fatto bene e ben chiaro. Puoi specificare tutto quello che desideri e ti aspetti da una ragazza alla pari, o au pair. Il primo contatto attraverso il sito è solo conoscitivo, secondariamente ci si scrivono mail private, ci si scambiano foto ed altre informazioni più specifiche. Io ho scelto una famiglia austriaca, per cui è stato facile conoscersi anche di persona prima dell’accettazione reciproca. Infatti sono stata invitata a passare un week end a casa loro, mi hanno persino pagato il viaggio in treno di andata e ritorno. Questo è stato un bene anche per le bimbe, così si sono preparate al mio eventuale ritorno di li a poco tempo. Prendevo 80 euro alla settimana e mi pagavano il corso di tedesco serale, in più mi davano anche i biglietti del tram o della metro. Avevo vitto e alloggio: quindi una mia camera, un mio bagno e mangiavo sempre con loro. Due giorni liberi a settimana, cioè il week end. Ma c’è anche chi da solo un giorno libero, solitamente la domenica. In realtà a me piaceva molto restare con loro, perciò succedeva che mi prendessi solo il sabato pomeriggio. Ora ti spiego quali erano le mie occupazioni: – principalmente stare con le bambine, occuparmi di loro, giocare, far loro da mangiare, andarle a prendere a scuola, portarle a catechismo, fare il bagnetto, sistemare la loro stanza. Capitava che facessi da mangiare anche ai genitori. Alla cena invece ci hanno sempre pensato loro. Facevo le lavatrici, alternandomi con il marito, stendevo la biancheria, usavo l’asciugatrice e stiravo quando le bimbe erano a scuola. Una volta a settimana passavo l’aspirapolvere per tutta la casa e sistemavo la cucina ma non ho mai pulito i bagni, a parte quello che usavo io ovviamente. E’ stata un bella esperienza, ma un consiglio che mi sento di dare è quello di mettere subito in chiaro le cose, perchè ho conosciuto ragazze che non sempre si sono trovate bene. Oppure alcune famiglie si sono lamentate per il fatto di aver scelto ragazze troppo giovani..ancora alle prese con caos sentimentali..sono fuggite o hanno interrotto il rapporto bruscamente, o hanno semplicemente sofferto la lontananza da casa. Spero di esserti stata d’aiuto. Ciao
alessandra says
Ciao, io da due anni ho trovato la strada della studentezza anglofona che viene tutti i giorni dalle 5.15 alle 7.15 e due sere alla settimana. nessuna retribuzione ma alloggio a lei gratis in una sistemazione diversa da casa nostra.
L’anno scorso è arrivata Christine, una ragazza meravigliosa figlia di una diplonmatica greca, aveva studiato solo in scuole inglesi ovunque nel mondo (Australia, Giappone, USA, Belgio). era dolce, paziente, divertente e fantasiosa e quando ha portato la sua amica giapponese che insegnava le paroline in giapponese ai miei figli mi è parso di sognare. E’ stata da settembre a maggio. Meraviglioso!
Quest’anno un disastro. E’ arrivata una ragazza russa. Fredda e rigida come un ghiacciolo, completamente incapace di relazioni umane con i bambini, lascia la stanza dei bambini senza sollecitarli a mettere in ordine insieme a lei, è inaffidabile perchè non sa fare niente, nè ha uno straccio di idea, lascia che i bambini facciano di tutto (tipo pitturarsi le unghie di rosso con i pennarelli e poi toccare i muri) senza che le venga in mente che non è consentito (credo nemmeno in Russia!!) e lunedì scorso dopo aver litigato con mio figlio di sette anni si è messa a piangere lei…… Insomma un disastro, solo che adesso ce l’ ho in casa e non so come fare ma soprattutto non so come sostituirla. Ai bimbi non piace e ho paura che l’antipatia si sontagi alla lingua vanificando i miei sforzi….
Però la mia bimba si sforza di parlarle in inglese e per me è moltissimo…………
A.
mater et labora says
Ciao, condivido volentieri con voi qualche informazione. Noi stiamo crescendo il nostro bimbo di due anni e mezzo bilingue e da maggio abbiamo sostituito la tata con una ragazza alla pari. L’ esperienza secondo me è molto positiva per varie ragioni. Certamente la cosa più difficile è trovarla. Io ho usato il sito aupair-world.net, è un lavoro lungo per cui ci vuole energia e pazienza. e bisogna anche imparare a selezionare bene per trovare la persona giusta. Ci sarebbero moltissime cose da dire, cerco di rispondere brevemente a silvia.
1- Se il problema dello spazio è risolto sei già a buon punto. Io per es. non ho un’altra stanza per cui la condizione è che dormisse in camera con il bambino (anche se c’è un bagno in più ad uso solo della ragazza). Ovviamente molte hanno rifiutato, però non è così scontato, ad alcune non interessa molto alla fine.
2- Il fatto di avere un’estranea in casa è il dubbio che in molti si fanno (anche le mie amiche sono sempre lì a dirmi ma come fai?) Come fai? Ti deve piacere. A noi piace. A noi piace avere una ragazza dentro casa che parla un’altra lingua che ci racconta di mondi diversi che ci porta internazionalità. Dopo un pò è veramente come avere una figlia in più. Non ti chiedi che cosa faccia sdraiata sul tuo divano! Però deve essere certamente una persona con cui instauri un rapporto buono e leale.
3- Io ti sconsiglio gli studenti erasmus. Sono proprio un’altra categoria, con altri interessi e di solito non sono molto interessati ai bambini. Di solito non vivono in casa e se lo fanno hanno pochissime ore disponibili.
4- Per quanto riguarda la nazionalità soprattutto se hai intenzione di fare questa esperienza nella lunga durata ti consiglio di scegliere una lingua a cui sei vicina, affine o che vuoi che i bambini imparino. Perché cambiare sempre sarebbe un po’ uno spreco e alla fine l’esperienza rischia di non lasciare benefici dal punto di vista della lingua.
5- Per la selezione parti dalle cose che per te sono imprescindibili seguendo il questionario, e non aver paura di chiedere quello che vuoi perché alla fine è peggio se arrivano con un’idea diversa. I colloqui su skype aiutano ma una volta che hai scelto manda una mail di conferma con un elenco preciso e il più dettagliato possibile con i compiti, gli orari, la paga, e le condizioni in generale. L’elasticità è una buona dote da entrambe le parti ma è meglio partire con dei punti fissi e imprescindibili.
6- Per quanto riguarda i lavori da farle svolgere questo è un lato che devi discutere bene con le ragazze. Quasi tutte alla richiesta di” vuoi fare lavori domestici” dicono sì poi però lo fanno malvolentieri. Peraltro non possono essere adibite a mansioni pesanti ma lavoretti leggeri. Dopo le prime esperienze io ho cambiato strategia, ho detto che non volevo lavori domestici perché c’è un’altra persona che se ne occupa, però ho chiesto che sapesse cucinare per aiutare in cucina la sera. Questo di solito se lo sanno fare non gli dispiace.
7- Per quanto riguarda il luogo dove vivi (non so dove vivi) di solito le ragazze preferiscono grandi città e cmq il centro. Noi abitiamo al centro di roma quindi durante la ricerca mi arrivavano centinaia di richieste. Ti consiglio di essere sincera anche su questo, perché ci sono ragazze che magari vogliono un posto più tranquillo, ma altre che magari poi vogliono cambiare famiglia perché non si trovano bene nella città o nel quartiere Mi sono arrivate molte mail così)
8- In generale noi abbiamo avuto brutte esperienze e belle esperienze. Certamente col tempo ho imparato molto. La ragazza che sta con noi adesso (è con noi dal 1 settembre e si fermerà un anno) è una persona deliziosa, discreta, allegrissima, bravissima sia col bambino che nella vita familiare. E’ flessibile e disponibile. Lei si sente fortunata ad aver trovato noi e noi fortunati ad avere lei. Non so se sia raro. Però a suo dire molte delle sue amiche au pair non vivono belle situazioni.
9- E qui mi soffermerei sull’altro lato: le ragazze. Sono sempre ragazze di vent’anni che affrontano la vita in un paese straniero e spesso non sono pronte a farlo.
10- Attenzione nella scelta finale. Almeno il 50 % di quelle che si dichiarano pronte a morire per venire a stare da voi, al momento in cui gli dite bene abbiamo scelto te, cambiano idea. Paura, o forse molte famiglie tenute in piedi a decidere? Non saprei però vi consiglio di non escludere quelle che vi piacciono per una scelta finale, prima che quella scelta sia decisa e abbia fatto il biglietto.
11- Il couch surfing o qualsiasi altro tipo di scambio sono esperienze senz’altro utili per un piccolo periodo. Il punto è anche a cosa ti serve la ragazza alla pari. Per noi è una fondamentalissima baby sitter che va a prendere il bambino a scuola e sta con lui fino alle 1700 di pomeriggio. Non è un di più, è la nostra terza mano. Quindi è chiaro che la scelta e la continuità sono fondamentali.
12- Infine l’aspetto della lingua che per noi è importantissimo. Noi siamo italiani ma è stata talmente forte la presenza dell’inglese in casa (parlato da me e dalla au pair) che il bambino ha iniziato a parlare inglese prima che italiano e ora, nonostante vada in un asilo italiano, l’inglese è ancora leggermente più forte dell’italiano. Ovviamente si bilanceranno ma questo per dirti quanto la presenza fissa di una persona può aiutare la seconda lingua.
Spero di esserti stata abbastanza utile. Se hai altre domande o cose più specifiche da chiedermi chiedimi pure.
Un saluto a Letizia?
Marco says
Ciao Mater et labora,
Come gestite il tempo libero e le uscite serali? Concordate un orario di rientro serale e l’aspettate o le date le chiavi?
antonella says
ciao, la tua esperienza mi è servita molto.
spero che tu possa leggere questo messaggio.
io stò cercando da mesi, con poca fortuna. non so se sono io, se non sono entrata nell’igranaggio.
cerco di essere schietta, sincera, ho paura di parlare di soldi. la paga che io vorrei dare è quella consigliata dal sito au-pair che stò usando.
vorrei che la ragazza venisse dall’America, ma ci sono problemi di visto…
insomma mi puoi aiutare?
anche io vorrei che parlassero inglese, le ragazze che avevi tu che nazionalità avevano?
secondo la tua esperienza devo dire subito al primo contatto che avranno una stanza per loro che li darò quella paghetta che voglio….ecc ecc
o devo prima cercare di conoscerle?
certo dipende anche dal carattere della ragazza….
insomma urge consiglio.
grazie 🙂
Silvia says
Grazie di cuore a tutti voi! Tra le mille cose che avete scritto, sicuramente ho trovato idee e spunti interessanti di cui terrò conto al momento della scelta.
I vostri commenti confermano in parte quello che pensavo già, cioè che la ragazza alla pari (o altra esperienza inter-culturale) può essere un’esperienza ottima o pessima… ci vuole un po’ di fortuna e scegliere la persona giusta. Bisognerebbe chiedersi se il gioco vale la candela, se si vuole correre questo rischio. Sembra che noi abbiamo deciso di correre il rischio, per cui andrò avanti nella ricerca e spero vivamente di poterne ospitare una la prossima estate.
Un paio di risposte al commento di Letizia:
1. non escludo Intercultura, anzi pensavo di prendere già contatti con qualche responsabile del programma durante le vacanza natalizie, anche perchè ne conosco diversi, tra i quali la mia vecchia prof. di inglese del liceo 🙂 Ospitando uno studente, però, dovrei fare a meno del piccolo aiuto domestico… devo tenere conto anche di questo.
2. non escludo ragazzi maschi, tuttavia devo dire che, in tutta onestà, preferisco una ragazza.
Ringrazio nuovamente tutti, spero di ricevere altri commenti interessanti e prometto di tenervi aggiornati sulle mie scelte.
Approfitto dell’occasione per augurare a Letizia e a tutti i lettori di BpG un serenissimo Natale.
Ciao a tutti.
Silvia
Silvia says
Marco, bella domanda, è un altro dei tanti dubbi che ho. Speriamo che Mater et labora ci risponda.
Ciao.
Silvia
Barbara says
se posso dire la mia, io avevo le chiavi di casa e all’occorrenza anche quelle della macchina. Mi hanno fornito di un cellulare “austriaco” per essere contattata e/o chiamare. C’era fiducia e non mi hanno mai aspettato alzati. Le ragazze che mi hanno preceduta facevano molto più tardi di me. Oppure chiedevano la serata libera per fare sport. Io mi sono sempre sentita “in servizio” finchè le bimbe non andavano a dormire. Il week end era libero, ma se lo passavo in famiglia davo volentieri una mano. Dipende insomma dalla persona che si trova e da come siete fatti voi come famiglia. L’importante è assicurare la ragazza alla pari. E’ la prima cosa si fa.
Alessia says
Uh ma che bel post e che bella discussione, io ho due figli di 7 e 8 anni e sto pensando di cercare una ragazza (o un ragazzo visto che i miei figli sono grandini e maschi) alla pari. Ho trovato anch’io il sito che avete citato e avrei già trovato almeno 3 candidate femmine e un maschio. Non potrei offrire più di 200 euro al mese ma viviamo in una città di mare con ombrellone e cabina a disposizione (cerco per luglio e agosto) e non mi interessa l’aiuto in casa, solo le 5-6 ore giornaliere con i bambini a spiaggia e/o al parco giochi. Se avete qualche consiglio sono tutt’orecchi 😉
p. says
Su chiavi ed orari et similia.
Noi siamo alla settima au pair in sei anni, le chiavi gliele abbiamo sempre date: si muovono con i bambini e quindi ne hanno comunque bisogno. Anche a casa nostra la au pair è in servizio fino a quando i bambini non vanno a dormire dopodiché è libera di uscire se non deve fare la baby sitter. Le forniamo anche una carta di credito prepagata e lei preleva il suo pocket money (80 euro alla settimana) da sola, del resto fa anche la spesa per la famiglia. Fino ad ora non abbiamo mai avuto problemi, ma è vero che è questione di fortuna.
Ogni tanto, le diamo un extra sul pocket money, ad esempio se abbiamo i cuginetti ospiti o se mi aiuta ad organizzare una festa per i bambini o simili cose.
Credo che la cosa più importante sia accettarla come un nuovo membro della famiglia, accettarla proprio e cercare di capire il suo mondo, anche ospitandone amici o famigliari in visita.
Per esempio, la nostra attuale ragazza viene dal Sud Africa e si trattiene un anno intero. E’ arrivata ad aprile e quest’estate abbiamo ospitato i suoi genitori per una settimana e a febbraio verrà anche la sorella. Credo che creare un rapporto anche tra le reciproche famiglie sia importante. I bambini sentono storie affascinanti sull’Africa, imparano cose che noi non gli avremmo mai insegnato e crescono nella curiosità.
A volte nascono delle vere e proprie amicizie e io oggi mi ritrovo un piccolo club di figliocce o figliastre carinissime che spesso tornano a trovarci.
Una di loro, di nazionalità russa, ci ha invitato tutti al suo matrimonio ad aprile a Parigi. Un’altra vive nei pressi della stazione sciistica in Austria dove abbiamo scelto, proprio grazie a lei, di andare ogni anno a trascorrere la nostra settimana bianca etc…
Insomma, se non si era capito: sono una entusiasta di questo sistema!
P.
maria chiara says
un quesito per P.
Come ha fatto ad avere il permesso di soggiorno per 1 anno la tua ragazza del sud africa? A me risulta che possano ottenere al max 3 mesi non rinnovabili (visto turistico) a meno che la ragazza non abbia anche il passaporto italiano (es. figlia di emigrati in sud africa).
Le uniche eccezioni a questo problema (cioe’ al fatto che il soggiorno max permesso sia 3 mesi) sono: le ragazze della comunità europea (ovviamente), le ragazze Canadesi, Australiane e Neozelandesi che grazie a specifici accordi bilaterali con l’italia possono chiedere 1 anno di visto vacanza-lavoro (per informazioni su questo tipo di visti potete guardare questi link a seconda della provenienza dell’aupair:
AUSTRALIA
http://www.italy.embassy.gov.au/romeitaliano/WHVA.html
CANADA: http://www.consvancouver.esteri.it/Consolato_Vancouver/Archivio_News/ScambiGiovani.htm
NUOVA ZELANDA
http://www.nzembassy.com/italy/new-zealanders-overseas/living-italy/italian-working-holiday-visas
mater et labora says
ciao silvia ciao marco, allora la mattina lei è sempre libera e ovviamente gestisce il suo tempo come crede. qualche volta (direi tre quattro volte) è successo che il bambino stesse male e che quindi le chiedessi magari di fare anche la mattina oppure di cambiarlo con il pomeriggio. si fa tranquillamente e con grande elasticità.
per quanto riguarda le sere ha due tre serate alla settimana in cui deve lavorare con noi . di solito in settimana visto che il week end è libera ma se capita che le chiediamo il sabato lo fa volentieri. di solito esce dopo cena (perchè darci una mano all’ora di cena fa parte delle sue ore di lavoro) ma può tranquillamente essere che esca anche per cena. diciamo che se capita una volta a settimana noi siamo tranquilli.
per l’orario di rientro ovviamente ha le chiavi di casa e rientra assolutamente quando crede. non l’aspettiamo mai. devo dire che nel week end torna molto tardi o a volte non torna proprio. però avvisa sempre e ci dice sempre dov’è. è una ragazza di vent’anni, non posso aspettarla quando esce nè chiederle di tornare entro una certa ora. il patto tra noi è massima libertà per fare quello che vuole. ma due regole, la prima appunto sapere sempre cosa fa e più o meno con chi. la seconda è puoi fare l’ora che vuoi ma il giorno dopo se devi lavorare devi essere puntuale e attiva!
con noi sta funzionando bene.
ps concordo con barbara lei ha oltre che le chiavi anche una scheda italiana. è sempre raggoingibile anche se non sta lavorando. non ha le chiavi della macchina perchè noi stessi la macchina la usiamo pochissimo e il bambino lo prende da scuola in bicicletta.
Sabrina says
Ciao a tutte, mi chiamo Sabrina e da un po’ di tempo “frequento” il sito. Vorrei disperatamente regalare a mio figlio (4 anni) una formazione bilingue ma a tutt’oggi ancora non sono riuscita a trovare la soluzione adatta; vi spiego perchè.
Abito a Roma e le scuole internazionali sono tante ma ahime’ carissime e nessuna prevede una borsa di studio o incentivo per potervi accedere senza spendere migliaia di euro l’anno.
Ho sempre pensato che avremmo potuto prendere una ragazza alla pari. Sono cresciuta con le au pair inglesi e ci siamo sempre trovati benissimo. Le ragazze però che vivevano da noi, erano nella stessa stanza con me e mio fratello, mentre oggi sembra che lo scoglio della stanza in più, sia insuperabile.
Ecco quindi il mio principale problema principale: la stanza in più. Possibile non ci sia una soluzione?
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione e spero di ricevere da voi, che ci siete già passate, qualche saggio consiglio.
Ciao,
Sabrina
Bilingue Per Gioco says
Tanto per fare brainstorming, un’idea potrebbe essere quella di condividere l’au pair con un’altra famiglia, loro la ospitano, tu la paghi…
L.
Sabrina says
Grazie per l’idea, dovrei sentire se è possibile una soluzione del genere.
Altre idee?
Silvia says
Ciao a tutti, una domanda tecnica per chi di voi ha usato il sito aupair-world.net: siete sempre diventati “Membri Premium” per scegliere la ragazza o il ragazzo? Io non l’ho ancora fatto (cioè non ho ancora pagato) perchè lo status di Membri Premium (che permette di contattare i ragazzi personalmente) dura solo 2 mesi… Poichè siamo nel mezzo dei lavori di ristrutturazione della nostra casa e non abbiamo la minima idea di quando finiremo, volevo aspettare a diventare Membro Premium quando avremo le idee un po’ più precise. Allo stesso tempo, però, mi chiedo se qualcuno di voi ha usato altri mezzi di comunicazione per provare a contattare i ragazzi (tipo skype, facebook ecc.)… anche se questo non sarebbe permesso dal sito aupair-world.
Penso che sia un dubbio lecito…
Ciao.
Silvia
Alessia says
Aspetto di sentire le risposte perchè mi sono fatta la stessa domanda, ma come trovare o offrire i recapiti?
Paola says
Noi “controlliamo” sempre se le ragazze hanno un profilo su Facebook, più che altro per verificare se i profili sono veri, ma le abbiamo sempre contattate tramite il sito diventando membri premium: è pur sempre un lavoro e credo che come famiglia devi comunque porti in modo “professionale”.
Non è una cifra esorbitante, e secondo me è un segnale per dire che si sta facendo sul serio!
E poi, diciamocelo: andreste mai a fare la ragazza alla pari, o mandereste vostra figlia a fare la ragazza alla pari da qualcuno che vi ha contattato su Facebook???? 😉
maria chiara says
Riguardo al fatto di diventare membri Premium, cioe’ di pagare la quota di sottoscrizione, io ho sempre prima cercato di vedere se c’erano ragazze che mi potevano davvero incuriosire e solo da ultimo facevo l’iscrizione. Inoltre a me , che sono membro Premium, risulta che i dati siano consultabili per 90 giorni e non 60. Ho provato anche a contattare le ragazze su facebook ma a me non e’ mai riuscito aggirare l’ostacolo.
Silvia says
Ciao Maria Chiara,
a me sembrano 60 giorni, ma può darsi che mi sbaglio. Cosa significa che non sei mai riuscita ad aggirare l’ostacolo? Le ragazze non ti rispondevano su facebook?
Ciao.
Silvia
maria chiara says
ciao, ho controllato adesso ed hai ragione, ora il membro premium e’ per 60 giorni. Fino a qualche tempo fa erano 90, sono sicura perche’ in genere mi iscrivevo all’inizio dell’estate per riuscire a trovare qualcuna entro settembre ottobre ed avevo cosi’ 3 mesi a disposizione.
Per quanto riguarda l’aggiramento dell’ostacolo, non e’ facile contattare le ragazze via facebook oppure skype per 2 motivi: spesso con il solito nome sono presenti piu’ persone e le foto non sono sempre di aiuto. Io sono riuscita a contattare solo 4 ragazze cosi’ e comunque poi non erano il tipo di persone che cercavo. Adesso il sito aupair.world.net ha cambiato la gestione dei messaggi, prima era molto piu’ facile perche’ pagando la quota da membro premium accedevi alle email che le ragazze avevano messo a disposizione per essere contattate. Quindi in poco tempo riuscivi a contattarne molte. Adesso invece e’ necessario passare attraverso la struttura del sito per contattarle e quindi non puoi piu’ vedere i contatti telefonici o altro. Bisogna che tramite il sito comunichi la tua email e tu chieda quella della ragazza.
Silvia says
Maria Chiara,
grazie per la risposta.
Approfitto per ringraziare di nuovo tutti per aver partecipato a questa discussione. Mi avete dato dei consigli molto preziosi, che terrò a mente quando verrà il momento di mettere in pratica questo “progetto”. Per adesso devo pensare a finire di sistemare la mia casa, anche perchè altrimenti non avrei lo spazio per ospitare la ragazza :-)))
Ciao.
Silvia
Alessandra says
Ciao a tutte, mi rivolgo in particolare a chi ha ospitato au pair pur non abitando in una grande città. Vorrei chiedervi se le/i ragazze/i hanno faticato a trovare amicizie o attività interessanti per lo svago. In particolare mi rivolgo a Paola che un po’ sopra ha scritto che la cosa nel suo caso non ha rappresentato un problema. Sto pensando di tentare l’esperienza, ma abito a una ventina di km da Milano (30 min in treno), in un paese che sinceramente non posso definire vivace… Proporrei una trasferta estiva al mare quest’estate, cosa che potrebbe rendere più interessante il “pacchetto”, ma ho timore che qui “alla base” la persona potrebbe annoiarsi nel suo tempo libero. Avete qualche testimonianza positiva dalla provincia?
Grazie e un saluto
Alessandra
Sara says
Ciao a tutti
sono una mamma italiana sposata con uno spagnolo e giusto ieri, finalmente, attraverso au-pairworld (sono socia premium dai primi di febbraio), abbiamo trovato una, sembra, meravigliosa ragazza che sta studiando per diventare maestra! Non é stato facile, abbiamo ricevuto e mandato molte lettere, e con alcune ragazze abbiamo scambiato varie mail o chat via Skype.
Dieci anni fa sono andata a Dublino come au pair e li ho conosciuto mio marito, é stata una bella esperienza e vi animo se avete la mentalitá e la casa “giusti” a provare questa bella esperienza!
Alessandra says
Letizia, scusa, un mesetto fa scrivevo con una richiesta abbastanza specifica (vedi sopra, riguardo aupair da ospitare fuori città). Per caso ti è possibile girare la mia domanda in particolare a Paola che aveva scritto un post lo scorso dicembre, sempre qui sopra?
Grazie in ogni caso!
A.
Flora says
Ciao Letizia e tutti coloro che hanno ospitato una ragazza alla pari americana o extra UE,
Qual’é la procedura piú semplice per farle ottenere l’extended visa?
In internet ci sono informazioni contrastanti, soprattutto non mi é chiaro se l’iscrizione a qualunque corso di lingua italiana é sufficiente.
Grazie anticipatamente per l’aiuto!!!
antonella says
se qualcuno risponde a questa domanda sarei grata anche io…..
ho lo stesso problema!!!!
ho scritto anche al ministero degli esteri ma non mi hanno risposto.
sono io che trovo tutta questa difficoltà?
aiutatemi se potete, urgono consigli!!!!
anche perchè la paura di far entrare qualcuno a casa è tanta.
avete chiesto certificati medici? documenti rilasciati da qualche ufficio per sapere se avevano mai combinato qualcosa!!!!
intorno a me mi mettono un sacco di paure
vi ringrazio
milanese says
avendo io un’amica con figli che vive a Londra, non mi è difficile trovare almeno un paio di ragazze disposte a fare qualche settimana in estate in Italia con il passaparola: c’è sempre una sorella maggiore, una cugina, un’amica…
Il problema è lo spazio: in vacanza andiamo in bilocali… una camera sola per me e mia figlia… posso certamente sistemarmi sul divano a dormire… ma la privacy, della ragazza, non c’è.
Io sarei in vacanza e quindi non ho bisogno che badi a mia figlia, ma che … esista con noi, parlando inglese, quasi fosse una nipote.
Metà vacanza sarà in un paesino di montagna, con 0 ragazzi non italiani … che faccio fare a sta povera ragazza quando non è con noi? ci sono piscina e campo da tennis, ma sono a pagamento, devo pagare io per lei? e se non le piacciono le camminate?
noi andiamo al parco, facciamo pic nic, piccole passeggiate nel verde, bicicletta, giochiamo a palla… vita semplice di famiglia insomma!
l’idea che ciondoli in casa ammusonita e annoiata non mi va granchè.. per lei!
mi sto facendo troppi problemi?
antonella says
Ciao a tutte, la “mia” ragazza è arrivata il 30 di maggio. Viene da Chicago. Premetto che mi reputo molto fortunata, nel senso che è una ragazza molto tranquilla certo forse non ordinatissima e pulita, ma molto rispettosa degli spazi…..i suoi. La prima cosa che ho fatto è metterla in contatto con altre ragazze che stanno facendo questa esperienza, mi sembrava la cosa più giusta.
Da subito però mi sono accorta che è un pò fredda e ho capito subito che questo sarebbe stato un problema, soprattutto con i bambini, io ne ho due, due maschi. I bambini vanno interessati coinvolti, stimolati, se no non ti rispettano, e onestamente mi preoccupa anche il fatto che loro non stiano bene quando io non ci sono.
Dopo 15 giorni che era da noi, le ho detto che secondo me questo modo di fare era un problema, e che doveva considerare anche il fatto che dal 1° luglio il bambino grande sarebbe stato a casa con lei. Abbiamo faticato molto a far avvicinare il grande a lei, ma ogni volta che lui le poneva una domanda lei rispondeva, anzi risponde con un si o no….e basta, potete capire la mia frustrazione. Le ho fatto presente che fare una esperienza come questa voleva vivere dei momenti con la famiglia cercare di integrarci a vicenda.
A tavola viene con il suo libro lo legge fino a che è pronto e poi si alza e va via. Dopo che le ho fatto il discorso, prima di alzarsi aspetta che ci alziamo o io o mio marito. Non parla se non le si pone una domanda, e molte volte è anche infastidita perchè deve rispondere, lei non è incuriosita per niente da noi. insomma un chiodo.
Aspetta in camera sua fino a che non sente rumore di stoviglie o odorini vari dalla cucina, se no stà li dentro e aspetta che i due “servi” abbiamo possibilmente anche apparecchiato.
Non è facile per noi, soprattutto per me, sono molto combattuta, io il mio discorso l’ho già fatto, lei non è minimamente interessata ne da me ne dai miei figli. Non perchè siamo noi ma in generale penso che sia così lei. Non vorrei neanche che si indispettisca lei stà con i bambini tutte le mattine.
La cosa più importante è mangiare possibilmente biologico, ha chiarito subito, ma poi si sgalluppa un barattolo di nutella da 860 gr alla settimana e un barattolo di burro di arachidi alla settimana, i controsensi dell’america.
Posso passare sopra tutto se vedessi che i miei figli sono contenti, ma secondo me non lo sono con lei.
Ovviamente il primo giorno che ha passato con il bambino grande è stato un disastro, i primi tre giorni non ha toccato cibo, lei secondo me non si è resa conto che il problema nasceva da lei. Ovviamente io ho sgridato mio figlio, in realtà come non capirlo. A lei ho anche detto che questo era il risultato della sua semina i bambini rendono pan per focaccia.
l’altro giorno (il 5 luglio) le ho chiesto se conosceva qualche canzoncina, almeno per cercare di interagire con i bambini.
sono molto combattuta se rifare o no questa esperienza. nel senso che non posso dire che sia una ragazza volgare o che che beva, che onestamente sono le prime cose a cui ho pensato, ma nemmeno così fredda e poco solare, i bambini hanno bisogno di allegria di colori, lei è triste.
mi ha detto che gli americani sono così…..io per carità non ho mai vissuto in america ma ci sono stata tante volte e anche per lunghi periodi, e non mi è sembrato.
Mio marito non vorrebbe più ripeterla, io invece spero che dietro l’angolo ci siano ancora ragazze solari e allegre.
Sicuramente se dovessi trovare altre soluzioni per i bambini risparmierei e anche parecchio, ma io ero convinta veramente nell’avere una sorella maggiore per i miei bimbi, nel costruire una relazione, una amicizia.
Bilingue Per Gioco says
Antonella, ma le avevi parlato su skype prima di selezionarla? Una o più conversazioni con videocamera dovrebbero dare un’idea della persona, a meno che non sia un’attrice nata. Io sono sicurissima che sia pieno di ragazze solari, ma anche che tenersi in casa una così sia un supplizio, piuttosto si cancella subito (se non sbaglio si può).
L.
antonella says
si le avevo parlato più volte su skype, sai non pensavo che dovesse dimostrarmi di essere divertente o altro. mi ha dimostrato di essere una persona seria ed affidabile, ma non ero riuscita a capire se fosse portata per stare con i bambini.
le avevo chiesto se conosceva giochi diretti a loro canzoncine, mi diceva di si, sai la nostra conversazione era poi concentrata su altre cose, non so….e non saprei nemmeno adesso cosa chiedere per attestare se la ragazza è solare o no…..se è gioiosa o no.
si penso che la mia decisione ormai sia presa, non so se le devo dare due settimane di tempo per organizzarsi o chiederle di farlo nel più breve tempo possibile, sbagliando non abbiamo mai parlato di questo.
ovviamente da quando io le parlerò (per la terza e ultima volta) non posso pensare di lasciarle i bambini.
è un momento che mi mette un’ansia addosso…….sono veramente dispiaciuta.
grazie per la risposta
Bilingue Per Gioco says
Mamma mia, che angoscia davvero…
Io le chiederei di andarsene il prima possibile, ma capirei se mi chiedesse un paio di settimane di tempo.
comunque, sono incidenti di percorso, aiuta anche il tuo bambino a capire che questa ragazza non è cattiva, solo ha un modo di comunicare diverso dal vostro, e a volte le persone con tutte le migliori intenzioni non si capiscono…
L.
antonella says
Avevo risposto, ma non sono riuscita a salvare.
Si le avevo parlato su skype, ma sai le chiedi le esperienze che ha fatto, cerchi di capire se è realmente stata con bambini, ma onestamente non le ho chiesto di cantare o farmi vedere giochi.
sembrava una ragazza normale, ma lo è in effetti.
solo che è taciturna, non è solare, ma questo si vede con il tempo, non penso che da degli incontri su skype tutto questo si poteva vedere.
il mio grande adesso non mangia più perchè c’è lei……il problema è serio.
il piccolo quando ci sono, se vado anche un secondo in bagno si scatena in un pianto furioso, insomma tutte cose che prima non facevano, ieri sono tornata a casa, ho aperto la porta piano piano, sono rimasta non tanto ad ascoltare, 50/60 secondi, si sentiva il televisore e basta.
sono andata verso la cucina il piccolo mangiava in silenzio (15 mesi quindi viene aiutato).
il grande ballava in mutande in salone solo, quel silenzio mi ha gelato, forse non sono mai riuscita a dare da mangiare ai bambini in silenzio……non so
grazie per la risposta
antonella says
ok….come non detto ci sono entrambi i commenti……pasticciona 🙂
Arianna says
Cara Antonella, mi dispiace per questa situazione, certo è che te ne devi liberare quanto prima.
Anzi, se l’hai trovata tramite au pair world dovresti anche comunicare la situazione agli amministratori del sito, so che hanno una determinata policy a riguardo, sia per individuare i casi di scam sia per condividere le informazioni a beneficio delle famiglie ospitanti e delle au pair; infatti, anche se sfortunatamente questo non ti permetterà di risolvere il problema al momento, ti potrebbe tornare utile in futuro, se deciderai di ospitare ancora (io ti invito spassionatamente a farlo, una possibile esperienza negativa è da mettersi in conto ma per fortuna in proporzione sono molte di più le esperienze positive…). Noi siamo alla seconda au pair, entrambe esperienze molto belle, soprattutto per il rapporto che si è creato con le bambine (l’attuale starà fino a Ottobre e siamo ancora in contatto con la precedente ragazza); però, ad esempio, mi è capitato lo scorso anno di scegliere una ragazza molto referenziata, ci era piaciuta nei vari colloqui e aveva già fatto addirittura il biglietto aereo, poi però sono stata contattata da una mamma californiana la quale aveva trovato le mail scambiate con noi sul suo computer che la ragazza aveva usato, questa persona mi metteva in guardia raccontando tutta una serie di cose molto spiacevoli accadute mentre questa ragazza era da loro, è così che ho contattato aupair world per sapere cosa fare e loro mi hanno informato sulla procedura prevista in questi casi, dicendomi che assolutamente non avrei dovuto ospitare una persona se avessi avuto anche il minimo dubbio sulle sue capacità e correttezza.
Per quanto riguarda i colloqui, io ne ho fatti molti prima di scegliere ed è vero che non ne trai chissà che informazioni, giusto un’impressione generale; io mi sono affidata più che altro al mio gut feeling e finora ha funzionato (a parte il caso di cui sopra). Con la precedente ragazza è stato facile perché aveva un sorriso talmente aperto e gioioso che ho subito capito che “era lei” (e pensa che all’inizio la avevo scartata sulla base del cv perché avevo troppi contatti in corso e non ci stavo più dietro); con la attuale devo dire che all’inizio non mi aveva colpito particolarmente, non riuscivo a capire se fosse timida o poco interessata… la musica è cambiata completamente quando nel secondo colloquio ha parlato con le mie figlie, tra loro c’è stato subito feeling, l’ho vista finalmente a suo agio e mi è sembrata una persona divertente e interessata a comunicare con loro, come poi effettivamente è. Quindi se i bambini non sono troppo piccoli farei in modo di coinvolgerli nei colloqui, stando ben attenta all’approccio della ragazza con loro, sicuramente in questo modo si riesce a capire qualcosa in più…
In bocca al lupo
A
Stefano says
Salve a tutti.
Ho un bimbo di 6 anni e mi alletta molto l’idea di una ragazza alla pari. unico problema: mancanza di spazio in casa. Mi sono chiesto dunque se c’è un modo per poter condividere con la ragazza alla pari solo una parte della giornata, magari prenderlo a scuola e condividere i pomeriggi con lui con giochi e quant’altro, cenare con tutta la famiglia e poi la sera accompagnarla a casa sua.
Qualcuno sa se c’è quindi un sistema alternativo alla “ragazza alla pari” in se e per se, una sorta di “convivenza” senza alloggio
Grazie mille!
Bilingue Per Gioco says
Sicuramente la possibilità c’è, basta pagarle l’alloggio… Non banale. Ma del resto lei dove deve stare?
Oppure devi intercettare una studentessa che è già in Italia, non banale nemmeno questo.
Stefano says
scorciatoie per intercettare studentesse qui da noi? Qualcosa tipo contattare le varie università?
Grazie mille
elisabetta@casse.se says
A Roma ci sono tre università americane (AUR JHon Cabot e una terza) e penso abbiano bacheche per gli studenti (ma non ho mai controllato).
A Roma e Milano si possono usare i siti
wantedinrome e wantedinmilan e metter un annuncio
ciao
Elisabetta C.
http://www.educazioneglobale.com